Francesco è un bel nome ma quando farà il Papa?

“Okkei ha scelto il nome Francesco, un bel segnale, ma quando comincia a fare il Papa?” è un’altra domanda che mi hanno fatto alle due conferenze sestrine. Mia risposta: “Ha già iniziato ma il suo sarà un modo nuovo di fare il Papa. La storia ne ha conosciuti a centinaia di questi modi, variando i tempi e le persone. Il modo di Francesco è di incentrare la predicazione nella proposta evangelica essenziale: convertitevi e credete al Signore, alla sua misericordia, al comandamento dell’amore di Dio e del prossimo”. Perché, gli altri Papi non davano questo annuncio? “Sì, tutti lo davano. Il proprio di Francesco è di darlo in esclusiva, cioè con ridimensionamento degli elementi applicativi di quel messaggio: antropologici, morali, legislativi, in modo che divenga evidente la proposta evangelica essenziale”.

131 Comments

  1. Clodine

    In 35 anni [dalla morte di PaoloVI) la Chiesa ha visto susseguirsi ben 4 pontefici. Il prossimo 26 Agosto sono 34 anni dall’elezione di GPI , Albino Luciani. Di Lui sono rimasti pochi ricordi e molti rimpianti . Un po’come un amore travolgente e non consumato: un idillio terminato troppo presto, di quelli che lasciano l’amaro. Certamente, quel suo sorriso straordinario e delicato,la voce che palesava una certa timidezza , mascherava invece un forte carattere e lo dimostrò da subito sostituendo la triplice tiara con il pallium, palesando, fin dai primi discorsi, il desiderio di aprire tematiche, almeno fino ad allora [così mi sembra], considerate tabù circa l’uso, ad esmpio della contraccezione [tema mai più toccato dai papi che seguirono]. Inoltre -fatto non del tutto secondario- mal sopportava l’Opus Dei e mai avrebbe concesso la prelatura a don Escrivá de Balaguer.
    Resterà sempre nei nostri cuori

    23 Agosto, 2013 - 17:46
  2. lycopodium

    Intanto, il papa non appartiene alla TdL.

    1. Bergoglio non ha certo avuto feeling con la TdL classica: «Dopo il crollo del socialismo reale queste correnti di pensiero sono sprofondate nello sconcerto. Incapaci, sia di una riformulazione radicale, che di una nuova creatività» (http://www.terredamerica.com/2013/04/28/lamerica-latina-del-cardinal-bergoglio-tra-imperialismo-della-globalizzazione-e-progressismo-adolescenziale/). È un testo del 2005, non smentito dal seguito.

    23 Agosto, 2013 - 20:27
  3. lycopodium

    2. Sulla “opzione preferenziale per i poveri”, nella Chiesa ispano-americana il dibattito è stato vivacissimo, ma il percorso di sempre migliore consapevolezza da Medellin (1968), a Puebla (1979), ad Aparecida (2007) è innegabile. Non era certo in questione il riscontro delle piaghe sociali e la critica delle “strutture (economico – sociali – politiche) di peccato”, quanto il punto di partenza teorico (la Dottrina Sociale cattolica o la sociologia marxista recepita in modo acritico?) e la prassi conseguente. La TdL ha scelto in un senso, la Chiesa ispano-americana in un altro.

    23 Agosto, 2013 - 20:27
  4. lycopodium

    3. Il punto di frizione più evidente sta sul “primum movens” teorico-pratico: se il punto di partenza è che «chi incontra il povero incontra infallibilmente Cristo» (come sostiene certa TdL, con fondamentalistica sicurezza) o se bisogna «incontrare infallibilmente Cristo, nella Chiesa» per poter «incontrare il povero». C’è una differenza abissale in termini di identità, di forza spirituale e di approccio teologico. La stessa differenza che c’è tra l’essere Chiesa di Dio ed essere movimento politico oppure ONG assistenziale. E ciò non solo ad extra, ma ad intra: ben nota è l’ossessiva fissazione per cambiamenti strutturali, nuovi ministeri, nuovi modelli ecclesiastici e strategie di ri-programmazione pastorale etc., come ben nota è la derubricazione del carisma e del sacramento a puro e semplice apparato di potere (cosa sanzionata anche ufficialmente e con pieno fondamento).

    23 Agosto, 2013 - 20:28
  5. lycopodium

    4. Altro elemento di differenza è, direi, di tipo quasi etno-antropologico. La TdL ha un approccio etnocentrico, applica ad un contesto specifico analisi e sintesi aliunde mutuate. Invece l’approccio di Bergoglio è erede dell’originaria inculturazione del cattolicesimo nell’America ispanica, che ha avuto altissimi esempi nella difesa degli Indios con padre Bartolomeo de las Casas o con le Reducciones gesuitiche (la Madonna di Guadalupe stessa è una forma di “inculturazione tramite miracolo”), che ultimamente sfocia nel “cattolicesimo popolare” di teologi come Lucio Gera e Juan Carlos Scannone e di intellettuali come Alberto Methol Ferré. Prima che nel rifiuto dell’antagonismo di classe, questa “Teologia del popolo” – in modo del tutto originale e peculiare – si caratterizza per il suo partire dal senso religioso del popolo cattolico ispano-americano (da qui il differente approccio nei confronti della pietà popolare: nella TdL serve per il riscatto del povero, nella “Teologia del popolo” è patrimonio inalienabile e condizione previa del riscatto del povero, ma non solo del povero).

    23 Agosto, 2013 - 20:28
  6. lycopodium

    5. Per molti della TdL, Bergoglio prima era un nemico, solo oggi viene considerato “uno di loro”. Operazione abbastanza cinica, data l’incompatibilità degli approcci e degli obiettivi. Lo scopo non è certo il riscatto dei popoli ispano-americani, ma proprio del suo contrario: una nuova forma di deculturazione del “cattolicesimo popolare”, funzionale ad un nuovo tipo di asservimento ai dettami colonialistici del c.d. capitalismo tecno-nichilista e della finanza internazionale. Infatti, una certa TdL oggi si sposa benissimo con forme deteriori di ecologismo, di femminismo & genderologia, di ecumenismo ad extra (quello già sanzionato dalla Dominus Jesus). Vera e propria svendita del patrimonio spirituale e dottrinale cattolico, esito non imprevedibile, date le premesse ideologiche.

    23 Agosto, 2013 - 20:29
  7. Sara1

    Che dico io da mesi? che gli elogi progressisti mi paiono un po’ affrettati.
    La teologia della liberazione ha un ottimismo (mi si passi il termine) che Bergoglio non ha, la sua è una solidarietà più vecchio stile sul senso del dovere, sulla lotta contro le forze del male che una spinta verso la terra promessa o un’anticipazione del Regno.
    Però ci sono anche tante consonanze dietro la differenza di linguaggio. (e a me la TDL piace).

    23 Agosto, 2013 - 21:04
  8. claudia74

    Io comunque ho sempre capito che la Teologia del Popolo non è altro che una derivazione della Teologia della Liberazione ripulita però da ogni ideologia di stampo politico. Tra le due comunque ci vedo molti punti in comune.

    23 Agosto, 2013 - 21:07
  9. Sara1

    Probabilmente sono sfumature, però nella teologia del popolo sono valorizzati elementi popolari più consueti e tradizionali.

    23 Agosto, 2013 - 21:15
  10. discepolo

    La teologia del popolo e’ una assurdita’ gia’ nei termini. Teos loghia infatti vuol dire scienza o conoscenza di Dio. LA scienza o conoscenza del Popolo si chiama sociologiaForse Sara e Claudia pensano che Teologia e sociologia coincidano dunque logicamente pensano che Dio sia il popolo ovvero che il popolo sia Dio.Probabilmente verro’ tacciata di oscurantismo ma io invece distinguerei la Teo-logia dalla sociologia anche per ragioni filosofiche: magari Dio non esisre ma comunque la ricerca e la riflessione su Dio e’ importante. La sociologia ea scienza del popolo non potranno mai aprire un orizzonte trascendente e metastorico come la teologiaCome diceva KanIl cielo stellato SOPRA di noi…..

    23 Agosto, 2013 - 22:31
  11. discepolo

    La frase di Kant che Beethoven ha citato nei suoi Quaderni di conversazione:Lalegge morale in noi e il Cielo stellato sopra di noi.

    23 Agosto, 2013 - 22:40
  12. lycopodium

    Discepolo,
    in quel preciso contesto di cui dicevo, TdP significa:
    “teo-logia implicita nel popolo cattolico” (=fede semplice) e che i teologi si studiano di esplicitare, in comunione con tutta la Chiesa.

    23 Agosto, 2013 - 22:57
  13. picchio

    LYCO
    in testi successivi, come nel libro intervista gesuita, ma anche in video come quelli sulle audizioni riguardo la guerra sporca in Argentina, tutti successivi al 2005 Bergoglio è molto meno tranchant sulla TdL, per cui ha parole invece positive.
    Non mi sembra che la Chiesa latino Americana abbia scelto in un senso e la TdL in un altro.La TdL è stata il motore, il lievito delle scelte fatte successivamente della Chiesa latino americana.
    Per molti della TdL Bergoglio era considerato un nemico???? Forse per gente come Gonzales Faus per cui tutta la gerarcha è un nemico, a prescindere, non mi costa assolutamente per Guttierez e gli altri. Figurati che in fondo neanche Benedetto XVI non era considerato un nemico dai teologi della liberazione, che da papa si comportò in modo molto moderato. per esempio la notificazione del 2007 a Sobrino fu molto blanda e non gli venne proibito di insegnare all’UCA cosa che invece richiedeva a gran voce al Vaticano il vescovo molto conservatore, dell’Opus Dei, di El Salvador.Il nemico della TdL fu GPII.
    A differenza di Sara1 nei discorsi fatti dal papa finora sull’argomento non colgo una grande differenza di linguaggio, anche per Bergoglio il povero è la stessa carne di Cristo, ha anche affermato che il povero è il Vangelo stesso, cosa rimarcata molto negativamente dai blog conservatori,in definitiva è tramite il povero che incontriamo Cristo. Bergoglio non dice il contrario. Il povero è la porta che ci porta a Cristo.Bergoglio a differenza degli altri ha dei forti elementi di pietas popolare tipici della TdL del popolo.

    Riguardo ad Aparecida 2007 esiste il giallo del documento finale. I vescovi approvarono un testo, più forte, quando il testo ritornò dal Vaticano edulcorato in varie parti ci fu uno scandalo. Sembra che Ratzinger non c’entri nulla e furono invece i card.trujillo, hoyos e il Vescovo di Santigo del cile a modificare in senso più conservatore il testo votato dagli alltri vescovi.

    23 Agosto, 2013 - 23:53
  14. picchio

    Lyco
    per quanto riguarda i cambiamenti strutturali, e i nuovi modelli ecclesiali certo Bergoglio non si avvicina per niente ad alcuni TdL, però mi ha colpito il suo agire nel riformare le parrocchie, che è tutto fuorchè tradizionalista. Dice Bergoglio che vari studi hanno dimostrato che il flusso d’azione di una parrocchia è di 800. Le parrocchie di Buenos Aires distano tra loro 1500-2000 metri. Bergoglio ha detto ai suoi preti: voi non potete fare tutto, allora prendete dei LAICI impegnati e li mandate fuori sulle strade, a dare anche la comunione, a fare catechesi.Mi sembra molto innovativo come pensiero.

    24 Agosto, 2013 - 0:03
  15. Sara1

    Appunto fede semplice, tradotto: difendiamo le pecorelle prima che spicchino il salto dove non vogliamo.
    Che è diverso dal vedere il popolo come soggetto della propria liberazione.
    Sono sfumature per carità però…

    Discepolo teologia del popolo non c’entra nulla con la sociologia, è solo una variante della teologia della liberazione.

    http://www.missionline.org/index.php?l=it&art=4170

    24 Agosto, 2013 - 0:07
  16. Sara1

    Caro Picchio onestamente non so perchè mi appaia diverso il discorso di Bergoglio, forse nel rimarcare certi particolari la carne le piaghe la sofferenza mi sembra manchi un po’ la condanna della povertà, ci sento in parte quel pensiero per cui la sofferenza è necessaria.
    E dentro di me rimane da qualche parte la voglia di sentire che invece non solo non è necessaria ma che il dolore, l’ingiustizia l’oppressione sono uno scandalo cui porre rimedio.

    Probabilmente è una questione di vissuto.

    24 Agosto, 2013 - 0:43
  17. Mi pare che il pianerottolo “de pulice facit caballum”. Sto facendo una ricerca sul Rinascimento, e specificamete sull’opera di tale Roberto Orsi da Rimini, autore di un testo intitolato “De obsidione Tiphernatum” (col ph, che non va bene) su un assedio subito da Città di Castello nel 1474 ad opera di Giuliano della Rovere (poi Giulio II) per rafforzare il potere dello zio Sisto IV (Francesco della Rovere). Dato quello che facevano i papi allora penso che non ci sia proprio da lamentarsi del presente … Pensate che allora si preoccupassero molto del problema se bisogna incontrare prima Cristo o un povero? Quando hanno cominciato Sisto IV e Giulio II ad essere veramente papi? Tutto sommato la discesa dei Lanzichenecchi era quello che ci voleva …

    24 Agosto, 2013 - 0:48
  18. lycopodium

    Sara1 e Picchio, naturalmente ci possono essere mille e mille sfumature. Ma quello che stona davvero in certa TdL è quando dice «chi incontra il povero incontra infallibilmente Cristo». Quell’INFALLIBILMENTE investito su un approccio tutto sommato sociologico ha più di una sfumatura di tipo fondamentalistico e perfettistico (persino il Vaticano 1° mette molti più paletti alla c.d. infallibilità papale!). Ma il problema è all’origine: è la struttura mentale del “progressista”: parole d’ordine ed idee generalissime, vaghe e misticheggianti e poi forte attenzione sulle strutture e sulle regole. L’utopia si trasforma velocemente in manipolazione e dominio. Altro che liberazione!

    24 Agosto, 2013 - 7:30
  19. lycopodium

    Antonella Lignani. Quelli erano altri tempi.
    Oggi è il tempo dell’ «uno per tutti», nel senso di «colpirne uno per educarne cento». Se un certo ruolo non si può ancora colpire, almeno omologare o liquefare si tenta.

    24 Agosto, 2013 - 7:37
  20. picchio

    Sara1 ha proposito di pecorelle mi era piaciuto il discorso che aveva fatto ad alcuni vescovi dicendo loro che il pastore può anche limitarsi a seguire il gregge perché le pecore sanno dove devono andare.Da tanto non si sentiva un papa far notare il sensus fidelium ai pastori di anime. Forse è questa positività di Bergoglio questa semplicità evangelica che attira così tanto..

    24 Agosto, 2013 - 9:17
  21. picchio

    Effetto Francisco.
    Non sono una fan di Cl però mi fa pi ere lo stesso questa notizia: la delegazione della mia diocesi a Rimini questo anno era molto più numerosa del solito.Molti i nuovi partecipanti giovani che hanno dichiarato che sono stati spinti ad aderire dai Francesco

    24 Agosto, 2013 - 11:14
  22. picchio

    Come molti avranno sospettato sono più vicina alla TdL che a CL :-), però mi fa piacere che la Chiesa sia viva.Così mi rattrista che sul blog di Raffaella postano le G della Gioventù di Madrid come se la Chiesa sia morta lo scorso 28 febbraio. Sono contenta se questo fa star loro meglio, come quando guardi foto e video dei cari che ti hanno lasciato, ma nel caso della Chiesa, che continua ad essere viva, è una cosa nello stesso tempo triste.Povero Benedetto, speriamo che non legga quel blog, sai che tristezza ne ricaverebbe.

    24 Agosto, 2013 - 11:31
  23. Picchio, non credo sia colpa del blog di Raffaella, che peraltro si “sbatte” – se posso usare quest’espressione – non poco per raccogliere e offrire una rassegna di articoli di fatto professionale e persona – a quello che ho potuto leggervi – misurata nelle sue osservazioni (e lo dico senza piaggeria, visto che mi è capitato di leggere a volte anche stroncature delle cose che scrivo, per cui non ho niente da guadagnare da quello che dico). Credo invece che ci sia una fetta di cattolici convinti che la Chiesa sia morta il 28 febbraio 2013, così come ce ne sono altri convinti della morte della Chiesa il 2 aprile 2005 e, a cascata, giù fino a quelli che fissano la morte della Chiesa al 9 ottobre 1958. Il punto è che mai come nella seconda metà del ‘900 la figura del Papa – mi pare – è stata offerta all’opinione pubblica mediata prima dalla televisione e oggi dalla Rete. E questo ha fatto la differenza. Fino a Wojtyla, il vero Grande Comunicatore degli anni ’80 e ’90 (l’unico a lui simile è stato Ronald Reagan, non a caso erano due ex attori). Si è persa, insomma, l’impersonalità, l’incorporeità del Papato, sempre più personale e personalizzato, e quindi fonte della papolatria di cui più volte su queste pagine si è discusso e battibeccato.

    Con Wojtyla il fenomeno della personalizzazione del Papato ha toccato l’apice. Attenzione: non è che prima i Papi non avessero una personalità (sfido a dire che, ad esempio, San Pio X fosse incolore), è che però molte cose si sapevano e vedevano di meno. Il Papa appariva solo in fotografia (per i più fortunati al cinema e dopo alla radio), era circondato da una Corte e un’aura di santità, per cui il fedele medio venerava – come diceva Andreotti – IL Papa e non UN Papa. Era, secondo me ovviamente, più facile mantere l’impersonalità del Papato. Ma dall’avvento della TV in poi le cose sono cambiate, e Paolo VI l’aveva già capito. Gradualmente il Papa è stato raccontato per immagini sonorizzate e in movimento non solo nella sua giornata, ma anche nei suoi “vizi” privati e pubbliche virtù. Oggi a noi sembra niente: ma proviamo a metterci nei panni della beghina della prima Messa al mattino che un bel giorno del 1980 si trova a vedere il Papa in costume da bagno che si fa le vasche: e che fai?

    Un piccolo aneddoto: quasi vent’anni fa ero dal barbiere, in Calabria. Ero allora un adolescente di belle speranze e mi stavano tagliando i capelli. Ad un certo punto, tra i frizzi e lazzi tipici della barberia, qualcuno accennò al Papa polacco che era andato a camminare o sciare non so dove. L’avventore sulla poltrona accanto a me commentò: “E chistu Papa è? Papa era chiju chi n’ c’era prima, no chistu. Chi vaci u scia? (E questo me lo chiamate Papa? Papa era il suo predecessore, non questo. Che va a sciare?). Ecco, per quanto banale credo dia la misura dell’idea di Chiesa che accompagnava le generazioni precedenti: il Papa, qualunque egli sia, è comunque qualcosa che cammina un pelo sopra l’uomo comune, e che come tale è quasi intangibile. Ingiudicabile. Indiscutibile.

    Ma le cose, appunto, grazie alla mediatizzazione della figura del Papa sono cambiate. Spogliato della sua aura di ieraticità, sacralità e – se vogliamo – mistero, il Papa appare a certi preti e certi laici come un ministro o capo, viene criticato, piace o meno per quello che fa. E da questo nascono le tifoserie: Ratzinger piace ad alcuni perché “Papa Teologo”, perché fine intellettuale. Bergoglio piace ad altri perché “Papa della gente”, e così via. Vi faccio osservare che il Papa ha recentemente difeso il matrimonio e la famiglia tradizionale: se le stesse parole fossero state usate da Ratzinger gliele avrebbero dette di tutti i colori.

    Propongo una riflessione su questo fatto: Pio XII ebbe una visione di Cristo qualche anno prima di morire (siamo in pieni anni ’50). Sapendo che Papa Pacelli era diafano e ieratico come pochi Pontefici, provare a immaginare l’impatto mediatico – ieri e oggi – nel caso in cui fosse Bergoglio o Ratzinger ad avere analoga visione…

    24 Agosto, 2013 - 13:11
  24. picchio

    Una visione di Cristo? Non lo sapevo….tra l altro ho sempre sentito solo di apparizioni o visioni della madonna non di Cristo. San Ignazio ebbe una visione della Madonna con in braccio il Gesù. Altre non me me ricordo per ora.probabilmente ce ne saranno molte altre..

    24 Agosto, 2013 - 13:34
  25. Sara1

    E’ vero Raffaella si sbatte però credo di non aver mai incontrato in vita mia una persona così “piantata” nelle sue idee, fredda, razionale, irremovibile.
    Con il ban facile per lo più, è tutto finto e filtrato sul suo blog, nessuno può scrivere “a” senza la sua approvazione.
    Che sarebbe finita così era facilissimo da prevedere, anche Giovanni Paolo II hanno sempre preso a sberle, per loro contava solo l’idea che si erano fatti di Benedetto
    Poi, per carità, ognuno ha il diritto di dire la sua, ci mancherebbe, lasciassero spazio anche agli altri sarebbe più facile passare sopra certe “esagerazioni”.

    Lyco, è vero la realizzazione pratica delle varie utopia è sempre finita a schifio, chi lo nega, non esiste in questo persona più realista e disincantata di me, e lo dico pure su decreti anticorruzione e riforme della curia: non basta mettere due leggi o cambiare due persone; è la conversione del cuore che cambia il mondo, ma lì sudore e fatica quotidiana ci vuole, e pazienza.
    Però rinunciare del tutto alla visione del Regno, alla voglia di migliorare davvero le cose mi sembra non realismo ma cinismo, per questo la TDL tutto sommato mi piace.

    Picchio (ops, pensano fosse uomo :-)) anche io sono più propensa a TDL che a CL però Benedetto l’ho amato molto, non ho visto la sua riflessione come una chiusura burocratica, ma come un invito a maggiore consapevolezza della propria fede, maggiore riflessione, maggiore impegno etico. Una fede matura da non confondere con emozioni passeggere.
    Poi è finito preda di tutti i reazionari della rete e pazienza.
    Avendo dichiarato più volte il suo affetto per il nuovo Papa sicuramente ci rimarrebbe male a leggere certe cose, chi dice di amarlo dovrebbe tenerne conto.

    24 Agosto, 2013 - 13:40
  26. picchio

    Eh si sono una donna sara:-).Tra l altro molti teologi della liberazione e molti preti e religiosi liberali se non progressisti hanno riconosciuto che si erano spaventati con l elezione di Ratzinger che invece si é poi rivelato un papa moderato. Tanti hanno detto come gpii fosse particolarmente severo, anche permaloso.se un articolo non gli piaceva piombava il

    Nunzio a chiedere a vescovi o superiori religiosi di silenziare il reprobo.

    24 Agosto, 2013 - 14:22
  27. annarita celestini

    Oltre che far sfoggio del vostro “sapere”, il mio parroco rispetto ad esempio a LYCOPODIUM, poverino è un povero ignorante però, “sente il puzzo delle sue pecore”. E’ vicinissimo a tutti i poveri cristi che in questo momento stanno vivendo storie impossibili per la perdita del lavoro e di conseguenza della salute. Siete per caso cristiani da salotto o da sacrestia? Scrivete per narcisismo o per aiutare qualcuno con il vostro Verbo? Vi rimane il tempo di mettere in pratica tutto il vostro sapere? Scusate tutti i punti interrogativi, ma ai miei ragazzi insegno sempre a porsi e a porre delle domande, con risposte possibilmente sintetiche.

    24 Agosto, 2013 - 14:56
  28. lycopodium

    Tonizzo,
    che la figura del papa sia spogliata dell’aura di ieraticità, sacralità e mistero non è operazione di puro profitto.
    C’è anche perdita. Dove questa perdita?
    Il papa, ogni papa, è uomo in carne ed ossa, uno di noi, unico della nostra stessa unicità. Ma non è l’unico livello di unicità che gli va attribuita.
    È un unicum per il suo “ruolo” e per il suo “stato”.
    E, se c’è un unicum, c’è un’aura, guarda caso un’aura di ieraticità, sacralità e mistero…

    24 Agosto, 2013 - 15:04
  29. lycopodium

    Mi pare assolutamente ovvio che scrivo per:
    * far sfoggio del mio “sapere”,
    * far sentire gli altri poveri ignoranti e pure puzzoni, dato che ho la puzza sotto il naso,
    * per puro menefreghismo verso i poveri cristi e i loro drammi piccoli e grandi,
    * per continuare a stravaccarmi in salotto e/o in sacrestia,
    * per narcisismo o, al limite,
    * per paternalistico aiuto.
    * per risparmiarmi le gravose incombenze di mettere in pratica tutto il mio sapere.

    Se chi mi conosce nota qualche altra cosa che avrei dovuto inserire in questo elenco puntato, sappia che l’ho fatto apposta.
    Giusto per consentire ulteriori interventi alla sua celestinità, la sig.ra maestra.

    24 Agosto, 2013 - 15:18
  30. Scusate, l’apparizione è di fine ’54, la Domenica del Corriere di fine ’55.
    Comunque anche questo vi dà la misura del personaggio: per Pacelli la cosa si seppe dopo un anno. Fosse successa a Bergoglio o Ratzinger, apriti cielo… mediaticamente parlando, s’intende.

    Lyco, sono d’accordo – in linea di principio – che il Papa sia un “unicum” per ruolo e stato. Il punto è che un tempo l’unicum e l’aura di cui parliamo era automatico, oggi non c’è più. O meglio: è stata banalizzata in quello che non esito a definire “tifo”. Esattamente come juventini e interisti, Coppi e Bartali, Alfisti e Lancisti.
    Non c’è differenza, per quanto si voglia “nobilitare” il tifo per Ratzinger citando Summorum, Seewald, Messori o quello che vuoi tu. E’ solo tifo. Così come è tifo parlare di Bergoglio farcendolo di storielle come la merendina alla guardia svizzera e favole simili. Ed è tifo anche esaltare Wojtyla oltre ogni limite, come se prima di lui non vi fosse stato altro Pontefice degno di tale nome.

    Vedi Lyco, mi affiora – irriverente ma non troppo – una definizione che Leonardo Sciascia dà della fede in Sicilia: i siciliani sono disposti ad accendere una candela a San Michele Arcangelo purché si possano azzuffare con quelli che accendono una candela al suo serpente.
    Ecco, a me pare che oggi molto flusso di informazioni, affermazioni, esternazioni catalogabili (o spacciabili) per “religione” o “religiosità” che girano in Rete (e ne parlo per esperienza diretta), sia figlio di questo ragionamento. Tifo Tradizione perché il Vaticano II è una serie di errori pazzeschi, accendo una candela a Pio XII nella misura in cui possa “rompere un cero sulla schiena” (Guareschi docet) a qualche tifoso di Medellin ’68, delle Messe Beat o – Dio ce ne scampi e liberi, centu migghia arràssu i nui! (cento miglia lontano da noi) – qualche martiniano in libera uscita.

    E qui il discorso si può allargare alla Rete, visto che varie volte peraltro Luigi ha sollecitato una riflessione sulla fede in Rete. Per quello che mi riguarda, trovo che ci sia una forte “domanda” di Dio. Il punto è che molto spesso la Rete ha dato spazio a movimenti sedicenti cattolici ma spesso estremisti (non è raro incontrare nel mondo Web della “Tradizione” un antisemitismo più o meno strisciante, per esempio), che però urlano tanto credendosi maggioranza. E non lo sono. Ma agli occhi di chi è tiepido verso la fede o lontano, questo per loro è il volto del cattolicesimo. E si allontanano peggio di prima.

    24 Agosto, 2013 - 15:20
  31. lycopodium

    Tonizzo, per stare in tema, immagino ricordi che ci fu un abate benedettino che, all’inizio degli anni ’50, pregò per la rapida dipartita di papa Pacelli.

    24 Agosto, 2013 - 15:21
  32. Questa onestamente non me la ricordavo, Lyco. Dimmela un po’, please.

    24 Agosto, 2013 - 15:22
  33. Sara1

    Dom Jean Leclercq

    24 Agosto, 2013 - 15:24
  34. Grazie per l’integrazione.

    24 Agosto, 2013 - 15:26
  35. Clodine

    annarita celestini , ovvero, pseudonimo di una certa signora di nostra conoscenza… la puzza delle stronzate che dice si sente lontano un miglio…

    Lascia stare Lyco, non conviene, non farci caso…sorvola!

    24 Agosto, 2013 - 15:26
  36. lycopodium

    Da ammiratore di Sciascia, conosco alquanto i saggio illuminismo che lo contraddistingue.
    Ma ricordo pure che si lamentava della perdita dell’aura sacrale nella liturgia, una perdita che sentiva anche sua. Certo era “estetismo”, se vogliamo salvare capra e cavoli o lavarcene le mani…
    Il mondo web dei tradizionalisti è assai variegato, manierato, butterato. Quanto riferisci ha molto del vero e, opportunamente rigirato, vale per tutti i fenomeni di nicchia e marginali.
    A loro modo sono “periferie esistenziali”.

    24 Agosto, 2013 - 15:30
  37. Sì, Lyco, sono d’accordo con te. Del resto, lo stesso discorso a parti invertite si può fare verso un certo progressismo. Ma debbo confessare che sono più i “conservatori”, se li vogliamo chiamare così, a urlare. Di elenchi di “eresie” degli ultimi tre Papi è pieno il Web, per esempio. Per non parlare di dibattiti sullo zucchetto di Bergoglio e dintorni. Poi non mi faccio meraviglia se il Papa in privato resta sbalordito dal fatto che questi gruppi gli quantifichino di aver detto 3.200 Ave Maria per lui…

    24 Agosto, 2013 - 15:33
  38. lycopodium

    Sara1, io ricordavo un altro nome.
    Chiediamo ai pochi che hanno azzeccato il verdetto del 13.03.13.

    24 Agosto, 2013 - 15:34
  39. Sara1

    Lo avevo sentito citare da Melloni in una trasmissione sul Concilio. (probabile che sbaglio io)

    Sulle periferie esistenziali dei tradizionalisti concordo.
    🙂

    24 Agosto, 2013 - 15:41
  40. Clodine

    Sono grata a Lyco e a Tonizzo e concordo con quanto detto da entrambi. Di Pio XII resta, tra gli altri, quale documento di impareggiabile profondità, la lettera Enciclica “Mystici Corporis Christi”. Andrebbe riletta e rivisitata, quella lettera, specie in un tempo, il nostro, dove si assiste al ” sacrilegio quotidiano” dell’Eucaristia. Certo, la mala comprensione del Decreto di PioX applicato così, alla carlona, ha dato l’illusione che si potesse accedere a “cuor leggero” al Corpo di Cristo.Cosi’, malgrado l’immoralità dilagante, l’affollamento di comunicandi nel corso di funerali, battesimi , cresime pronti a ricevere l’Ostia come fosse una caramella è un fenomeno di massa.

    24 Agosto, 2013 - 16:26
  41. Clodine

    Pio XII si, che aveva visto lungo: nel formulare la “dottrina sociale della Chiesa”, da buon profeta qual fu, intuì che il tempo della modernità era scaduto e s’inaugurava la post-modernità nichilistica. Tentò, invano, di far capire che l’unica via per evitare lo sfacelo,peggiore del conflitto mondiale, era il ritorno alla vera teologia e alle direttive del Magistero. Che il potere, nell’ottica della Chiesa, “Corpo Mistico” , non può venire dal basso ma dall’Alto, da Dio, causa prima, fonte dal quale l’acqua che entra nei canali e viene trasportata a valle…
    Qui ho sentito parlare di T con una certa enfasi [meglio dire solo “T”,perché di teologico in quel pensiero non c’è proprio niente] della Liberazione: malaerba del post concilio. «Una nuova interpretazione del cristianesimo» , si disse. La stessa idea-guida «Prima il pane, poi la Parola» distante anni luce da Mt 4,4 (Dt 8,3) aberrante e fuori da ogni logica è l’analisi marxista elaborata per risolver efficacemente i problemi della fame. Così non mancarono i preti col mitra in pugno e i vescovi inneggianti alla rivolta che si firmavano «Vescovi falce e martello!
    “Et veritas liberabit vos». La liberazione è Cristo e Cristo non affida alla rivolta …

    24 Agosto, 2013 - 16:27
  42. Marilisa

    “È un unicum per il suo “ruolo” e per il suo “stato”.
    E, se c’è un unicum, c’è un’aura, guarda caso un’aura di ieraticità, sacralità e mistero…”(Lycopodium)

    Vero, è un “unicum”, però la ieraticità–lasciando perdere la “sacralità e il mistero”– oggi è fuori luogo perché i tempi sono cambiati, e il popolo dei fedeli di oggi è, in massima parte, diverso da quello di ieri e dell’altro ieri. Si è rinnovato.
    Ogni tempo ha i suoi protagonisti, anche nella sfera religiosa.
    Dopo un lunghissimo periodo la Chiesa cattolica ha bisogno di una guida che faccia sentire più da vicino, con i gesti (e non solo con le parole), la presenza del Signore Gesù. Che non riproponga teoricamente belle pagine teologiche destinate a restare sulla carta senza essere sufficientemente introiettate ed elaborate da chi ascolta.
    Pena una defezione maggiore di fedeli.
    Si tratta, in poche parole, di dare l’esempio; cosa che–lo sappiamo tutti– sempre deve essere, anche su piani minori.
    Bisogna saper leggere i segni dei tempi,lo ha detto Gesù stesso.
    Il quale parlava con chiarezza, proponendo però parabole di grande concretezza.
    La sacralità e il mistero possono anche affascinare, ma non sono accessibili a tutti e, soprattutto, non giovano per rendere credibile un’Istituzione che oltre che diffondere il messaggio del Cristo, deve testimoniarlo. Ad evitare l’autoreferenzialità.
    Il Papa attuale sembra l’uomo giusto per i nostri giorni.

    24 Agosto, 2013 - 16:30
  43. Clodine

    Cara Antonella. Sarebbe ingenuo anche pensare che Costantino fosse davvero pervaso dal sacro fuoco dello Spirito Santo quando promulgò l’editto nel 313. In realtà la sua era solo tolleranza, perché la vera mira cui tendeva era il potere al quale non rinunciò mai, come non rinunciò al titolo di “Pontifex Maximus”, capo supremo del culto pagano di stato. In nessuna occasione , sai,al contrario di come erroneamente si crede, fece della cristiana la religione ufficiale di stato che avvenne, invece, solo più di settanta anni dopo. Con il potere, cara Antonella ,inizia anche l’avvento di una Chiesa “esteriore”, con papi decisi a resistere agli attacchi sferzati da un mondo non proprio incline a porgere l’altra guancia. E così tra la fede in Cristo e Mammone, molti Papi Santi immolandosi al martirio attinsero dal primo, e molti, assai di più , scelsero il secondo e questo fino ai nostri giorni…
    Un esempio di grande attualità ci viene da Meeting di Rimini: c’è da chiedrsi quanto di Cristo si sia parlato in quei “simposi” e quanto di Mammona.
    Credo che quest’ultima avesse giustappunto il volto di quei politici,gli stessi che si sono esibiti e che stanno gettando il nostro bel paese nel baratro …
    I Lanzichenecchi da quel di che scesero depredando, saccheggiando, distruggendo, non se ne andarono più a quanto pare , e sembra che la Chiesa li accoglie a braccia aperte, anzi, se ne fa addirittura interprete! Metafora del totale sfacello morale.

    24 Agosto, 2013 - 16:48
  44. Marilisa

    La signora Annarita Celestini ha stuzzicato la bile della signora lefebvriana, che ha sentito un pessimo odore di “stronzate”.
    Siccome il suo olfatto deviato sente questo odore solo a leggere il mio nome–tutto il blog lo sa–, ho pensato che con le sue delicate ed educate parole volesse fare riferimento alla mia persona. Sennò a chi?
    Ebbene, se così fosse, voglio dirle semplicemente che avrebbe (ha) preso un abbaglio.Grandissimo.
    Io non ho bisogno di ricorrere a mezzucci ridicoli per dire quel che penso.
    Non mi piace per niente seguire l’esempio di qualcuno di qui ( per l’esattezza due persone) che sono uscte dalla porta per rientrare dalla finestra con altro nome.
    Questo dico solo a scanso di equivoci.
    Ad ogni modo, se fossi io ad essermi sbagliata (ma non credo), non ho difficoltà a chiederle scusa ( per il mio errore, ovviamente).

    24 Agosto, 2013 - 16:54
  45. Stephanus

    OT. Ho letto da qualche parte che quando si divulgò la notizia che a Pio XII era apparso il Signore, Bernard Berenson, critico d’arte, con un po’ di sfrontatezza, ma non inutilmente, disse: “Chiedete al Papa in quale stile gli è apparso?” (intendeva, presumo, se il Papa avesse visto un Cristo di forme romaniche, gotiche, barocche o che altro). Mi ha sempre fatto pensare ‘sta frase, in riferimento alla nostra psiche e al nostro modo di immaginarci le cose. Non intendo offendere o deridere nessuno, eh… ma come “clavis methodologica” (se si può chiamare così) non è male… applicabile anche oggi?

    24 Agosto, 2013 - 19:55
  46. annarita celestini

    In effetti, signori e signore, io mi chiamo veramente Annarita Celestini. Mi ha incuriosito il blog perchè ho avuto occasione di conoscere Accattoli (marchigiano come me). Non so se proseguirò a scrivere “stronzate”, dipenderà molto dal tempo (accudisco un familiare in stato vegetativo) ho nipotini e anche un lavoro.
    Non amo leggermi, nè rileggermi, ergo; ci vuole proprio che io legga delle stronzate per farmi decidere a scrivere di nuovo. Vedendo come alcuni di voi si comportano, è probabilissimo che lo faccia.

    24 Agosto, 2013 - 21:23
  47. lycopodium

    Stephanus ha nome latino, dunque non si stupirà (né si sarebbe dovuto stupire Berenson) di questo motto scolastico: “Quidquid recipitur ad modum recipientis recipitur”.

    24 Agosto, 2013 - 21:45
  48. lycopodium

    Umiltà e ieraticità non sono da opporre né sono autoreferenziali, fanno parte della stessa dinamica e l’una rappresenta il pungolo dell’altra.

    24 Agosto, 2013 - 21:51
  49. Luigi Accattoli

    Annarita Celestini dove ci siamo conosciuti? Aiutami a ricordare… solidarietà e affetto per quella tua opera di assistenza… non badare troppo ai toni del blog… vedi di prendere ognuno per il suo verso… io mi esercito a questa scuola… conviene avere simpatia per l’universo e il fine dell’universo è forse la varietà…

    24 Agosto, 2013 - 22:40
  50. Marilisa

    “Umiltà e ieraticità non sono da opporre né sono autoreferenziali, fanno parte della stessa dinamica e l’una rappresenta il pungolo dell’altra.”(lycopodium)

    A dire il vero, io ho detto altra cosa da quella compresa da lycopodium, ma lasciamo perdere.
    Certo è che la ieraticità, pur non disgiunta dall’umiltà, è propria di chi presenta atteggiamenti di sacralità che il popolo dei nostri tempi trova abbastanza distanti dal suo sentire.
    Solo Gesù è il Santo dei Santi. Non c’è bisogno di uomini o papi che si impongano in virtù di un certo tipo di ieraticità che colpisce chi ha necessità di idoli da venerare.
    Oggi la maggior parte dei fedeli sente la necessità di pastori di anime vicini al loro modo di sentire.L’ascendente sulla gente si esercita anche, forse soprattutto, così
    Se le cose non stessero in questo modo, non si spiegherebbe la grande simpatia e il calore umano che in tutto il mondo vengono suscitati dal nuovo Papa.
    Chi non vuole accettare ciò che sta sotto gli occhi di tutti, è su un’altra riva. E sappiamo quale.

    24 Agosto, 2013 - 23:38
  51. Il problema primo della liturgia? Trasmettere, attraverso di essa, un sentimento di fede vera e profonda. Molti rimpiangono le belle e ieratiche liturgie, ma più che belle e ieratiche direi che devono essere sentite e intense.
    Ieri era era l’anniversario della consacrazione della nostra cattedrale. Al Gloria il vescovo ha fatto il giro del tempio aspergendo di acqua santa le dodici cappelle laterali (i dodici pilastri del tempio di Salomone, ha detto il parroco). Una signora ottantenne, di educazione molto semplice, ma molto assidua alle funzioni, ha commentato: “Stasera il vescovo mi è piaciuto, perché è stato molto religioso”. Aveva dunque trasmesso il senso del sacro, dell’importanza di quelle mura e di quei pilastri, non tanto aspergendoli, ma facendo questo gesto in maniera non banale, non distratta, ma con convinzione e intensità. Così credo.

    24 Agosto, 2013 - 23:54
  52. Marilisa, posso dire una cosa? È anche e soprattutto una questione mediatica, secondo me.
    A me non è che Ratzinger piacesse tanto, lo ammetto. Ma ho preso a voler gli bene quando lo hanno lasciato solo al tempo dello scandalo pedofilia e mi ha insegnato che vuol dire la parola “mitezza”. E ho realmente toccato con mano la profondità del suo cuore solo quando ha parlato l’ultima volta in pubblico e ammetto di essermi commosso. È un uomo pieno d’amore cristiano che non sempre è stato accolto. Culpa, mea culpa, mea maxima culpa.

    Fatti la fama e coricati, dicono da me. La fama di Ratzinger era quella del Grande Inquisitore. Che assieme a scelte ecclesiali motivate (tipo il tentativo di recupero dei lefebvriani, azione eroica quanto per me inutile, ma un Papa doveva farla e va ammesso anche questo) ma non comprese dalla gente, insieme al fiorire di scandali vari ed eventuali come Vatileaks (dove, ripeto, Ratzinger non c’entra niente), hanno fatto il resto. E le scarpe rosse. E la ferula di Pio IX. E così via.

    Fatti la fama e coricati. Arriva un Papa argentino che quanto a dottrina è uguale al predecessore e dice le stesse cose del predecessore. Ma siccome si è presentato dicendo “buonasera” e fa gesti che ognuno di noi farebbe in giro, allora “è dei nostri”. Ma non è diverso dal predecessore e anche lui sta facendo i suoi errori, come tutti quelli che lo hanno preceduto. Uno potrebbe chiedersi come mai tutte queste commissioni, se poi la Curia è quella che ha ereditato da Ratzinger, per esempio. E tanto altro. Va bene che si deve ambientare, ma è un uomo che Sto arrivando! Che cosa significhi assumere la responsabilità del comando: i Gesuiti non prendono il primo che passa e lo chiamano a 37 anni a comandare su tutti i Gesuiti argentini, per dirla in modo molto banale.

    Ma la fama, ormai, è stata fatta. Il Papa denuncia una lobby gay: bene, bravo!; si mette le scarpe nere: bene, bravo!; ma la macchina e i problemi sul tavolo, per adesso, sono ancora quelli e lui, peraltro, lo sa.
    Tempo fa parlavo col mio confessore, che a 88 anni e mente lucidissima, ricordava Pio XII: noi andavamo in visibilio quando lo vedevamo – mi ha detto – perché era un gigante. Oggi probabilmente Pio XII riceverebbe un attacco un giorno sì e l’altro pure. Perché la gente è cambiata, certo: ma anche perché il Papa ha perso della sua sacralità. Non so se sia bene o male, ma – e qui rispondo ad Antonella – le cose soo “sacre” e “religiose” se uno ci mette dentro qualcosa. Chiamala partecipazione, suggestione, quello che vuoi: ma anche con la liturgia moderna, se c’è quel cuore, c’è religiosità. Almeno, così mi sembra. Buonanotte a tutti.

    25 Agosto, 2013 - 0:33
  53. Clodine

    “Gesu’ Cristo Il Santo dei Santi” !

    Escamarono all’unisono quelli “dei Santi degli Ultimi Giorni,”o più comunemente conosciut come Chiesa Mormone o anche SUG (Una piu’ appropriata e breve maniera di essere riconosciuti è santi degli Ultimi Giorni o membri della chiesa di Gesù Cristo)

    Grazie signora mormona per la sua ieratica, per quanto eretica, frase, davvero encomiabile!

    Signora Celestini, resti, ci mancherebbe. Deve sapere che io dinnanzi alle stronzate rimango esterefatta, e più sono grandi, di serie A ,più ne resto ammirata!

    25 Agosto, 2013 - 6:03
  54. Clodine

    @Tonizzo:”Ma la fama, ormai, è stata fatta. Il Papa denuncia una lobby gay: bene, bravo!; si mette le scarpe nere: bene, bravo!; ma la macchina e i problemi sul tavolo, per adesso, sono ancora quelli e lui, peraltro, lo sa.
    Tempo fa parlavo col mio confessore, che a 88 anni e mente lucidissima, ricordava Pio XII: noi andavamo in visibilio quando lo vedevamo – mi ha detto – perché era un gigante” Condivido totalmente.
    E grazie per aver ricordato , questo gigante, il grande Pio XII; i miei genitori [e persino mio padre che era un mangiapreti] lo amarono molto. Un papa tribolato, sofferente: ricordo ancora il volto di mia madre quando ci narrava della morte, avvenuta nella notte del 9 ottobre 1958 e dello scempio che si fece di quel corpo martoriato, è il caso di dirlo, da vivo e pure da morto!

    25 Agosto, 2013 - 6:31
  55. annarita celestini

    Signor Accattoli, l’ho intervistata un paio di volte per una radio locale.Signora Clodine, da oggi tolgo il disturbo. Lascio voi tre o quattro presentuosi a gareggiare tra di voi. Adesso mi rendo conto perchè le chiese si stanno svuotando sopratutto di giovani. Se i cristiani sono tutti così….Dio ce ne guardi e liberi!! Siete come i politici, fuori dal mondo. Spero ci restiate, contaminerete
    di meno il prossimo con la vostra insensibilità e oserei dire, riguardo alla signora anonima Claudine,anche cattiveria. ADIOS!

    25 Agosto, 2013 - 7:59
  56. Clodine

    Adieu!

    25 Agosto, 2013 - 8:04
  57. Luigi Franti

    “Stasera il vescovo mi è piaciuto, perché è stato molto religioso”. La frase dell’amica della signorina Lignani è perfetta. E definitiva: nel suo candore, seppellisce da sola cinquant’anni di liturgismo postconciliare.

    25 Agosto, 2013 - 10:41
  58. Marilisa

    Signora Annarita Celestini, non vada via. La prego di restare.
    La signora lefebvriana ne sarebbe troppo contenta. E non solo lei.
    Non vale la pena, mi creda, darla vinta agli zoticoni presuntuosi con le idee fisse in una testa di granito, tanto più se si sentono disturbati da chi “osa” pensarla in modo diverso. A questi ultimi vengono indirizzati insulti di ogni tipo, che–ne sono sicura–non danno alcuna soddisfazione a chi li proferisce, e che li qualifica per quelli che sono.
    Il blog di Accattoli ospita tutti, come ha potuto constatare.
    Sono sicura di interpretare la volontà di Luigi ( che è quella che conta) invitandola, ancora una volta, a restare tra noi.

    25 Agosto, 2013 - 10:43
  59. claudia74

    I problemi sono ancora li…..Si ma capisco che nell’era di Internet tutto è confuso, velocissimo, siamo aggiornati costantemente 24 ore su 24 ( e quindi a certi sembrerà che Bergoglio sia li dal 2005 ), ma ci vogliamo rendere conto che quest’uomo è da 5 mesi che è papa? Ha detto che il 3 ottobre ci sarà la prima riunione con gli 8 cardinali consiglieri e poi ce ne saranno ancora 2 o 3 prima di cambiare seriamente le cose. Vogliamo almeno aspettare che si concludano queste riunioni? Possiamo lasciare a papa Francesco un paio d’anni come anche per i politici o siamo cos’ ipocriti che pretendiamo (sapendo benissimo che è una cosa impossibile) che in 5 mesi possa davvero cambiare tutto? So che molti vorrebbero che non cambiasse niente per esclamare “l’avevo detto !!!”, ma invece moltissime cose sono già cambiate, perché anche i gesti e le parole sono pesanti come macigni…..che a voi piaccia o no !!!!
    Sig.ra Annarita la prego rimanga, purtroppo troverà sempre gente molto aggressiva e maleducata, tutta presa dalla sua verità, ma le assicuro che in giro nel web c’è di molto peggio. I Cristiani così come intende lei per fortuna sono una minoranza.

    25 Agosto, 2013 - 10:44
  60. Luigi Franti

    Giusto per non far torto alla verità dei fatti.
    È stata la signora Celestini a cercare di offendere gli altri, appeno messo piede qui dentro. Questo è stato il suo “buongiorno”:
    «Oltre che far sfoggio del vostro “sapere”, il mio parroco rispetto ad esempio a LYCOPODIUM, poverino è un povero ignorante però, “sente il puzzo delle sue pecore”. E’ vicinissimo a tutti i poveri cristi che in questo momento stanno vivendo storie impossibili per la perdita del lavoro e di conseguenza della salute. Siete per caso cristiani da salotto o da sacrestia? Scrivete per narcisismo o per aiutare qualcuno con il vostro Verbo? Vi rimane il tempo di mettere in pratica tutto il vostro sapere? Scusate tutti i punti interrogativi, ma ai miei ragazzi insegno sempre a porsi e a porre delle domande, con risposte possibilmente sintetiche».

    Ora, non ho niente contro gli insulti, anzi mi piacciono (purché abbiano un po’ di sale), però mi pare che debbano poter viaggiare tranquillamente in entrambi i sensi. Insultare e non accettare di essere ricambiati non mi par bello.
    Da parte mia non avrei preso in considerazione l’intervento della signora, perché era insignificante (se Clodine l’ha preso per un parto di Marilisa c’era il suo perché), ma probabilmente chi le ha risposto voleva solo farla sentire a suo agio.

    25 Agosto, 2013 - 12:39
  61. Sara1

    Più che altro in questo caso mi pare stessimo parlando in modo del tutto civile, magari si cavillava un po’ ma è un blog, che si deve fare in un blog se non conversare nel modo più amabile possibile?
    Personalmente spero di non scrivere mossa da narcisimo, se ne do l’impressione mi dispiace pure, se faccio domande e cerco risposte lo faccio perchè per me è importante.

    In quanto a Lycopodium è sempre stato corretto con tutti e aperto al dialogo non vedo motivo di contrapporlo a chiunque.

    25 Agosto, 2013 - 13:12
  62. Molto belle le parole di oggi di papa Francesco:
    “Io domando a voi: voi siete cristiani di etichetta o di verità? E ciascuno si risponda dentro! Non cristiani, mai cristiani di etichetta! Cristiani di verità, di cuore. Essere cristiani è vivere e testimoniare la fede nella preghiera, nelle opere di carità, nel promuovere la giustizia, nel compiere il bene. Per la porta stretta che è Cristo deve passare tutta la nostra vita. “

    25 Agosto, 2013 - 13:16
  63. Sara1

    Vero Antonella, grazie, ha parlato anche della Siria:

    “Con grande sofferenza e preoccupazione – afferma il Papa – continuo a seguire la situazione in Siria”. Nel Paese dopo quasi due anni e mezzo di guerra civile sono morte oltre 100 mila persone, di cui 7 mila sono bambini. Oltre 4 milioni tra profughi e sfollati, un quinto dell’intera popolazione siriana:

    “L’aumento della violenza in una guerra tra fratelli, con il moltiplicarsi di stragi e atti atroci, che tutti abbiamo potuto vedere anche nelle terribili immagini di questi giorni, mi spinge ancora una volta a levare alta la voce perché si fermi il rumore delle armi. Non è lo scontro che offre prospettive di speranza per risolvere i problemi, ma è la capacità di incontro e di dialogo”.

    “Dal profondo del mio cuore – prosegue il Papa – vorrei manifestare la mia vicinanza con la preghiera e la solidarietà a tutte le vittime di questo conflitto, a tutti coloro che soffrono, specialmente i bambini, e invitare a tenere sempre accesa la speranza di pace”:

    “Faccio appello alla Comunità Internazionale perché si mostri più sensibile verso questa tragica situazione e metta tutto il suo impegno per aiutare la amata Nazione siriana a trovare una soluzione ad una guerra che semina distruzione e morte”.

    Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2013/08/25/papa_francesco:_tacciano_le_armi_in_siria,_non_%C3%A8_lo_scontro_che/it1-722608
    del sito Radio Vaticana

    Un’intervista a Padre Pizzaballa

    http://it.radiovaticana.va/news/2013/08/24/medio_oriente._p._pizzaballa:_la_guerra_colpisce_sempre_i_civili,_la/it1-722364

    25 Agosto, 2013 - 13:24
  64. Claudia74, perché ipocrisia? C’è un uomo solo che decide e sopporta il peso delle decisioni, e quell’uomo è il Papa. E’ un fatto che a fronte di grandi proclami e sbrodature lette un po’ ovunque sul “cambiamento” portato da Bergoglio, la macchina del governo vaticano è ancora quella Ratzinger, o è un atto di ipocrisia?

    E’ un fatto che Bertone viene dato in partenza ogni due per tre e invece è ancora al suo posto, o è un atto di ipocrisia?

    E’ un fatto che questo Papa ogni due per tre incontri Benedetto (lo ha detto lui durante il volo di ritorno dal Brasile), o è un atto di ipocrisia?

    E allora, stando così le cose, comprendo in pieno l’interlocutore di Luigi che gli ha chiesto: “Quand’è che Francesco comincia a fare il Papa?”.
    Siamo sicuri che la presenza di Ratzinger in Vaticano sia un vantaggio? Continuo a sostenere che forse si sarebbe dovuto trasferire, magari alla Certosa di Serra San Bruno dalle mie parti. O andare a Gerusalemme. O tornare in Germania. E’ ancora ipocrisia, questa? Parliamone. Un saluto e buona domenica a tutti.

    @annarita celestini: una voce che se ne va rende questo coro meno bello. Resti.

    25 Agosto, 2013 - 13:31
  65. Clodine

    Eh mon ami Frantì, è proprio così: credo si trattò proprio di un parto, un parto “podalico”. Che poi ,detto tra noi, la volpe si riconosca dalla coda è cosa nota. Ma ancor più singolare fu il tempismo della “partoriente”! Comunque….
    Signora Celestini, ma signora Celestini suvvìa, da una personcina intelligente come lei non avrei immaginato una tal reazione. E’ vero che difficilmente il patetico potrà essere espulso dalla vita, ma almeno accompagnamolo da una sana ironia. Un modo grazioso per accettare un insulto ad esempio è ignorarlo; poi,se proprio non ci si riesce, tentiamo di coprilo; se non si riesce neppure coprirlo, almeno, che si provi a riderci sopra; se non si riesce neppure a riderci sopra, allora vuol dire che, probabilmente, è meritato. ..eh..!

    Au revoir !

    25 Agosto, 2013 - 13:32
  66. Marilisa

    “se Clodine l’ha preso per un parto di Marilisa c’era il suo perché”

    Davvero, signor Franti? Sì, c’era: l’avversione della lefebvriana, come del resto la sua e di altri ancora ( molti altri!) nei confronti di chi ama una Chiesa diversa da quella che amate voi tradizionalisti inveterati, sempre con la testa rivolta al passato come al Paradiso in Terra, garante non tanto del cristianesimo autentico quanto di un’ Istituzione cristallizzata e lenta nel rinnovamento. Al punto che quando si profila un Papa molto diverso dai soliti, non per dottrina ma per comportamenti, vi sentite la pelle d’oca.
    Questo è il motivo vero, e forse qualche altro che è meglio non indicare.
    Sempre pronti a solidarizzare ridicolmente fra voi anche sulle stupidaggini.
    E comunque, ricorrere agli insulti per denigrare, con grande stizza, chi non è allineato, è da cafoni e da maleducati,oltre che denotare carenza di argomenti da contrapporre a quelli degli altri, di cui magari si condivide più di un concetto, ma guai a dirlo. Meglio morire. Manifestazione di debolezza, niente altro. Presunzione e incapacità di vedere la positività di ciò che è nuovo.
    Vuole che le ricordi, esimio signor Leonardo-Luigi, gli insulti volgarotti da lei indirizzati alla mia persona fin dal mio inserimento in questo blog ?
    Non credo ci sia bisogno.Li ricorda uno per uno.
    E concludo dicendo che potete star sicuri di una cosa: io non mi allontanerò, a meno di qualche grave inconveniente.
    Non vi darò questa soddisfazione.

    PS.
    La signora lefebvriana ama continuare nell’ errore. Senza un minimo di intelligenza, naturalmente.
    Potrei dirle qualcosa di molto offensivo, ma preferisco soprassedere.
    Non vale la pena.
    Tuttavia mi piace riportare alla ribalta per un attimo la sua “amica” Bottini Silvia. Che fine ha fatto, signora lefebvriana ? Ne ha notizie per caso?
    Quello sì che è stato un “tempismo” da tontoloni.

    25 Agosto, 2013 - 13:47
  67. Marilisa

    “In quanto a Lycopodium è sempre stato corretto con tutti e aperto al dialogo non vedo motivo di contrapporlo a chiunque.”

    Non è vero, Sara1. Meno degli altri, ma anche lui scorretto più di una volta. Non con te, certo, ma con me sì, e senza che ce ne fosse il motivo ragionevole. Solo questione di non allineamento; fin dal primo momento.
    Cerca di essere più obiettiva anche tu. A costo di dar fastidio a qualcuno. Non è una colpa.

    25 Agosto, 2013 - 13:54
  68. lycopodium

    Samck, smack, smack alla carissima Sara1!
    E grazie a Franti per i puntini sulle “i”.

    25 Agosto, 2013 - 13:54
  69. Clodine

    Uno Smack da parte mia a Lyco che saluto ….

    25 Agosto, 2013 - 15:07
  70. Clodine

    Mai avuto amiche di nome Bottini -Bottoni si, Bottine anche- ma Bottini mai, giuro, signora Mormona!

    25 Agosto, 2013 - 15:09
  71. Clodine

    alias annarita.Celestini.

    25 Agosto, 2013 - 15:13
  72. “In quanto a Lycopodium è sempre stato corretto con tutti
    ________________________

    Anche io ne ho testimoniato piu’ volte,
    ma…
    dall’ultimo rientro,
    è molto, molto diverso,
    che persino a me
    ha dato quella strana impressione
    che ha formulato Annarita.

    Me ne dispiaccio molto.

    Lyco,
    ti spero in tempi migliori.
    un abbraccio.

    25 Agosto, 2013 - 16:14
  73. Nella vicenda che ha coinvolto Lycopodium me la voglio prendere con Luigi Accattoli e motivo il perchè: quando per la prima volta su questo blog interagii con Lycopodium, Accattoli ignorando che io e Lyco ci conoscessimo già “virtualmente” intervenne avvisandomi che Lycopodium era (è) uno dei più “preparati” che interviene sul blog (cosa che io confermo).
    Caro Dott. Accattoli, mi sembra strano che lasci Lycopodium, persona corretta e preparata, alla mercè di chi non ha manco infinitesimamanete tali qualita, senza spendere nemmeno una parolina…
    Lei è Accattoli e questo è il suo blog, il tutto uno stile…
    non vorra diventare, che ne so, butto li, come quel prete che gestisce quella specie di blog…

    25 Agosto, 2013 - 16:31
  74. E’ partito il post.
    Caro Accattoli, se è curioso di sapere chi è “quel prete che gestisce quella specie di blog…” non lo chieda a me, ma ad alcuni commentatori che qui postano “sotto mentite spoglie”…

    25 Agosto, 2013 - 16:35
  75. Clodine

    Vorrei chiedere a Matteo: in che cosa, vostro Onore, ravvisa in Lycopodium una cambiamento estemporaneo tanto da rammaricarla?!
    Conosco Lycopodium da anni: persona moderata, corretta, preparata e anche molto umile. Aveva ed ha queste caratteristiche, immutate, anzi, trovo che il tempo lo abbia anche migliorato.
    Mi associo ad Ubi su quanto postato alle 16:31 @ 16:35

    25 Agosto, 2013 - 16:47
  76. lycopodium

    Grazie Ubi, mi basta la vostra amicizia e stima.

    25 Agosto, 2013 - 16:49
  77. lycopodium

    Matteo, grazie dell’abbraccio, ricambio.
    (Dato che “Lycopodium” è manifestamente un argomento off topic, ho una mail che conosci, quindi puoi espormi tutti i tuoi dubbi a proposito del mio “rientro”).

    25 Agosto, 2013 - 16:55
  78. lycopodium

    Grazie anche a Clo!

    25 Agosto, 2013 - 16:55
  79. Marilisa

    Sì sì, un bacio qui, tre smack là, un grazie sù e una “mercè” giù.
    Copione trito e ritrito dei soliti quattro o cinque della stessa scuola.
    Mi aspetterei un allegro girotondo.
    Troppo divertente per me. E non per scherzo.
    La puerilità e la frustrazione all’ennesima potenza. Auguri !!

    25 Agosto, 2013 - 17:25
  80. elsa.F

    Troppo divertente per me.

    Che bello! Dicono che la vera felicità consiste nel godere della felicità degli altri!
    Continui così, sorella. Sorrida!
    !

    25 Agosto, 2013 - 17:32
  81. Clodine

    Elsa…ah h ah ah ah ah…oddio… che fine hai fatto? Te la sghignazzi zitta zitta eh…vigliacca!

    25 Agosto, 2013 - 17:35
  82. Grazie Lyco, della gentilezza,
    ne approfitterò.

    25 Agosto, 2013 - 18:58
  83. Marilisa

    Tonizzo, scusa il ritardo della replica.
    Sono d’accordo con te circa molte tue considerazioni sul Papa emerito.
    Io non ho mai detto che non mi piacesse. Ho anche letto con interesse i suoi tre libri su Gesù.
    Detto che anche io l’ho visto molto solo e fragile nell’ultimo periodo del suo pontificato– il che mi ha portato a giustificare in pieno il suo abbandono ( e solo per questo motivo, come altre volte ho spiegato)– non posso non rilevare tuttavia che, anche lui come molti papi del passato, faceva una catechesi in prevalenza teorica. Molto istruttiva senza dubbio ma, a mio parere, utile– almeno in certa misura– più agli ecclesiastici, e ad una ben precisa cerchia di laici, che agli umili fedeli, al popolo costituito dagli ultimi; quelli che da troppo tempo hanno necessità non di belle parole ma di vicinanza, di calore, di abbracci.
    Anche perché non sempre sono in grado di recepire il significato di certe proposizioni. Insomma, qual è per molti di significato di certe dotte elaborazioni di carattere teologico?
    Sono quelli della “periferia”, appunto. Quelli che, quando sentono parlare di Gesù e del suo messaggio, non badano tanto al suono delle parole, ma vorrebbero vedere in attuazione la Parola.
    Quante volte nella nostra piccola esperienza quotidiana ci è capitato di sentire parole di rammarico e di accusa nei confronti di esponenti della Chiesa distanti, nei fatti, dai veri problemi della gente?
    Se è vero che esistono associazioni umanitarie e caritatevoli, è altrettanto vero che si tratta di isole a sé stanti, o di volontariato spesso lasciato alle capacità dei singoli, non sorretti a sufficienza dalle autorità ecclesiastiche. A me è successo molte volte di sentire lamentele in tal senso.
    Il ” Papa argentino che quanto a dottrina è uguale al predecessore e dice le stesse cose del predecessore” ha stupito tutti per atteggiamenti del tutto nuovi fin qui.Inutile negarlo. E anche le parole sembrano avere un suono diverso.
    Qua non si tratta certo di “fatti la fama e coricati”.
    Già da cardinale poco prima del concavle, aveva parlato all’ intera assemblea dei cardinali proponendo la necessità di una strada diversa per la Chiesa.
    Un discorso chiarissimo fatto non così a caso, ma per evidente riflessione meditata a lungo nel corso della sua esperienza diretta a contatto con la gente.
    Questo particolare ti è forse sfuggito, Tonizzo? L’esperienza è maestra, sempre.
    Certo che papa Francesco potrebbe sbagliare. Credo che a nessuno passerebbe per la testa di considerarlo perfetto. Resta il fatto che finora si è fatto più vicino ai poveri de facto: con parole semplici in uso fra gli uomini comuni, con una testimonianza diretta del farsi “prossimo” e con il rifiuto di dettagli esteriori ( crocifisso d’oro, scarpe rosse etc…) che, per quanto poco importanti, richiamano all’attenzione di molti un lusso che fa a pugni con la povertà evangelica, e che fino a qui era distintivo, per me ben poco opportuno, dei principi della Chiesa.
    Doveva o no suscitare una immediata simpatia dopo le prime perplessità ?
    Senza nulla togliere ai papi precedenti, soprattutto ad alcuni di essi.
    La strada del Papa è all’inizio. Invece che scandagliare ogni particolare del suo operato, magari in attesa di un suo passo sbagliato ( che molti sembrano aspettare con impazienza), consideriamo quello che sta sotto gli occhi di tutti.
    Tutto il mondo è rimasto colpito da un uomo che, pur nell’intransigenza , si è dimostrato “nuovo” a tutti gli effetti.
    Ci sarà pure una ragione. Non credi, Tonizzo?
    Poi, chi vivrà vedrà.

    25 Agosto, 2013 - 19:01
  84. elsa.F

    Cara Clodine,
    sì, hai ragione… un po’ di vigliaccheria, e qualche sghignazzata…
    E’ un po’ che non scrivo, ma vi leggo costantemente.
    Leggo … e imparo ed è una grazia che qui ci siano qui tante persone che effettivamente hanno tanto da insegnare.
    Un saluto … e un bacio qui, tre smack là, un grazie sù e una “mercè” giù.

    25 Agosto, 2013 - 20:40
  85. Papa Francesco oggi all’Angelus:

    “Essere cristiani è vivere e testimoniare la fede nella preghiera, nelle opere di carità, nel promuovere la giustizia, nel compiere il bene. Per la porta stretta che è Cristo deve passare tutta la nostra vita.”

    Da cui uno dovrebbe interrogarsi per sapere se vive e testimonia la fede:
    Io prego? (Ricordando (con S. Alfonso) che “Chi prega, certamente si salva; chi non prega certamente si danna” CCC 2744).
    Opero la e con carità? (che è diversa dall’elemosina…).
    Promuovo la giustizia? (E la prima giustizia è non guardare in faccia alle “appartenenze”….).
    Compio il bene? (Ma il vero bene, che spesso è quello che agli occhi del mondo può sembrar male, cioè quando si opera “la correzione”, quando non si assecondano voleri e piaceri che vanno contro la volontà di Dio. Chi ama riprende e corregge, chi odia incoraggia, ma poi alle spalle sparla e giudica).

    Attenzione! Se c’è qualche fesso/a che scrive sui blog ma non prega, che smetta! E’ una situazione pericolosa per l’anima!

    25 Agosto, 2013 - 21:40
  86. Marilisa, intanto grazie della replica. Mi sembra di evidenziare alcuni punti:

    1. Che Ratzinger facesse una catechesi “teorica” è perché essendo un professore parla come tale. Però devo osservare che non c’è stato un drammatico calo di presenze all’Angelus o in Aula Paolo VI, segno che comunque conquistava tanti e non credo fossero tutti gente formata alla Gregoriana o alla Lateranense. E debbo dire che qualche guizzo il buon Ratzinger lo ha avuto, come quando definì San Francesco nella sua vita precedente la santità “un playboy”. Non mi sembra insomma sia stato un freddo monolite. Anche Benedetto ha detto – e scritto – sui poveri, rifacendosi peraltro alla Populorum Progressio che non era propriamente un testo leggerino sull’umanità sazia e disperata. Ma è vero che i suoi gesti non sono riusciti ad arrivare alle “periferie” come le chiami tu. Certo non ai lontani: ma qui resta, secondo me, il “fatti la fama e coricati” che hai correttamente citato 😀

    2. Il Papa argentino parla un linguaggio diverso, ma l’humus è perfettamente quello del suo predecessore. Tanto che Ratzinger si è detto: “completamente d’accordo sul piano teologico” con Bergoglio. No, non mi sfugge l’idea della “strada nuova”, ma è la stessa idea di Chiesa che alla fine aveva Roncalli: fermissima nella dottrina, doveva trovare un linguaggio nuovo. Ma non è che le cose sono cambiate in maniera così epocale.

    3. I simboli che il Papa portava fino a Francesco tu li chiami “lusso”. E lusso certamente sono: ma erano anche simboli di un linguaggio millenario che ormai solo la Chiesa – o solo parte di essa – riesce a maneggiare ed esprimere. E’ in questo che ancora c’è bisogno di “aggiornamento”, fermo restando che la dottrina resta quella. E vorrei qui sottolineare che a mio avviso questo Papa, ad esempio, non ha AFFATTO aperto agli omosessuali: è stata solo estrapolata parte della sua risposta, che è questa: “Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla? Il catechismo della Chiesa cattolica dice che queste persone non devono essere discriminate ma accolte“. Ma il Catechismo, già che ci siamo, non dice sì alle nozze omosessuali, non dice sì all’adozione dei bambini da parte dei gay, e soprattutto nel corso della discussione Bergoglio ripete almeno due volte l’espressione “sono figlio della Chiesa, credo in quello che insegna”. Incluso che l’omosessualità è una prova e che, come ha scritto il predecessore “teologicamente d’accordo” con lui: “Ciò non significa che le persone omosessuali non siano spesso generose e non facciano dono di se stesse, ma quando si impegnano in un’attività omosessuale esse rafforzano al loro interno una inclinazione sessuale disordinata, per se stessa caratterizzata dall’autocompiacimento“. Ecco, non leggo molto cambiamento a parte i gesti di simpatia, molto accattivanti, di papa Francesco.

    4. Tutto il mondo si è mostrato “accogliente” perché appunto la comunicazione per adesso è in luna di miele col Papa e perché il Papa sa comunicare. Ma se e quando ci sarà una dura presa di posizione contro aborto o nozze gay (prima o poi questo dibattito ci sarà anche da noi, è facile prevederlo), allora questa luna di miele ne uscirà – secondo me – ridimensionata. Poi, appunto, chi vivrà vedrà.

    Sono comunque convinto, cara Marilisa, che questo Papa sia in condizione di convocare un Concilio o, quantomeno, di pensarci. E penso che potrebbe farlo per davvero. Se ne sentirà davvero la necessità lo farà. Ha anticipato una possibile soluzione per i divorziati risposati “all’ortodossa”, ha pensato alla riforma della Curia: secondo me, se si renderà conto del fatto che “i padroni del Papa” non lo lasceranno lavorare il giusto, allora convocherà 2.600 padri conciliari come qualcunaltro ha già fatto una cinquantina d’anni fa. E ne vedremo delle belle.

    25 Agosto, 2013 - 21:42
  87. Luigi Franti

    I vescovi della chiesa cattolica attualmente sono più del doppio di quelli che pensa tonizzo. (Ecco un vero giornalista in cui non c’è menzogna!)

    25 Agosto, 2013 - 22:36
  88. picchio

    tonizzo la contraddico sugli omosessuali.

    25 Agosto, 2013 - 22:57
  89. picchio

    tonizzo
    riguardo all’omosessualità è certo che Bergoglio come Raztinger si rifanno pienamente al Catechismo, ma la devo contraddire non per questo tra i due non c’è differenza. La differenza c’è: nel tono di voce che Bergoglio ha usato parlando , in quel “chi sono io per giudicare”,c’è un abisso con Ratzinger rispetto per esempio alla risposta che Benedetto XVI aveva dato nel suo libro intervista. Quella risposta aveva ferito in modo indicibile alcuni preti omosessuali che conosco, che hanno invece pianto di gioia scoltando Bergoglio. Questo l’ho sentito anche da altri omosessuali cattolici.

    25 Agosto, 2013 - 23:06
  90. Marilisa

    Tonizzo, ho letto con attenzione le tue riflessioni. Provo a fare qualche annotazione.
    Anche papa Francesco era un professore. Ha insegnato per parecchi anni.
    Il fatto è che la sua notorietà non era pari a quella del predecessore, e non è difficile spiegarselo.
    Ratzinger, infatti, è sempre stato più vicino a noi e ha goduto della fama di “grande teologo”.Ha inoltre avuto mansioni importanti all’interno del Vaticano, lo sanno tutti. Ciò è valso a creargli quella fama che lo ha accompagnato sempre. Appunto: “fatti la fama e coricati”.
    I cardinali dell’America latina da chi erano conosciuti? Da nessuno o quasi. Troppo lontani da noi.
    Rilevo inoltre che “dire e parlare” dei poveri non è la stessa cosa che avvicinarsi a loro fisicamente.
    È già un miracolo che sia stato eletto papa uno “venuto dalla fine del mondo”.
    Capisci l’enorme novità nella Storia di una Chiesa in cui i papi erano da sempre espressi dal vecchio continente?
    Ciò detto, io riconosco che il Papa emerito ha avuto dei meriti. Non vorrei ribadire questo concetto all’infinito.Tuttavia,debbo rilevare che “dire e parlare” dei poveri non è la stessa cosa che avvicinarsi a loro fisicamente. Non ti pare?
    So benissimo che i due Papi sono “completamente d’accordo sul piano teologico”. Ma allora per quale motivo i soliti tradizionalisti sembrano mal sopportare il nuovo Papa?
    Qualcuno ( indovina chi?) ha parlato di stile.Un pretesto discutibile per significare semplicemente che le novità intraviste finora nella gestualità e negli atteggiamenti del pontefice non piacciono a chi è legato con doppio filo al passato.
    Non vedo grossolanità nei gesti affabili e affettuosi di papa Francesco. Vedo invece snobismo poco intelligente in chi si affanna a criticarlo.
    Tonizzo, tu dici:” ma è la stessa idea di Chiesa che alla fine aveva Roncalli: fermissima nella dottrina, doveva trovare un linguaggio nuovo. Ma non è che le cose sono cambiate in maniera così epocale.”
    Certamente è così, ma ti faccio notare che, se il cambiamento non è avvenuto completamente, ciò si deve alla resistenza accanita da parte di chi non voleva cambiamenti. Proprio come oggi.
    Ne abbiamo un esempio chiarissimo in questo blog, caro Tonizzo.
    Le divergenze che appaiono qui, ci sono sempre state, pari pari, a livelli più alti fra gli ecclesiastici. Dovresti saperlo.
    Non voglio parlare adesso dell’atteggiamento e delle parole del Papa sugli omosessuali.Rimando ad altro post il discorso. L’argomento è importante e richiede spazio e tempo.

    25 Agosto, 2013 - 23:33
  91. Sara1

    Sinceramente non è questione di essere lontani o meno, Bergoglio prima dell’elezione ha pubblicato pochissimo, Ratzinger aveva una produzione “scientifica” imponente, è stato perito conciliare, insomma, son due piani assolutamente diversi.
    Bergoglio non ha nemmeno il dottorato in teologia, come magari Ratzinger aveva limitata esperienza pastorale, son due cose diverse.
    Inoltre non è che le periferie esistenziali son per forza di cose semplici e ignoranti, anzi nel mondo secolarizzato in genere ce ne son più tra i colti e i dotti che tra i semplici, in questo Benedetto (come Martini anche se con sensibilità diversa) credo abbia cercato più volte di parlare con il mondo lontano dalla Chiesa (da Habermas in giù).
    Poi certo Bergoglio ha un’impronta molto più popolare e immediata.

    25 Agosto, 2013 - 23:40
  92. discepolo

    “Francesco è un bel nome ma quando farà il Papa?” hanno chiesto a Luigi Accattoli
    beh, certo prendere decisioni, ad esempio nominare dei collaboratori comporta anche il rischio di prendere le decisioni sbagliate. si chiama sporcarsi le mani.
    Più sgradevole che augurare buon giorno e buona sera e far sedere la nazionale di calcio argentino sulla Sedia papale per la gioia dei tifosi.

    http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350582

    26 Agosto, 2013 - 10:08
  93. discepolo

    Provate a immaginare se il Benedetto XVI avesse fatto due nomine così “discutibili”. apriti cielo! provate a immaginare la caterva di critiche sui giornali….
    meno male che come ci hanno assicurato i giornalisti l’Onnipotente in persona ha consigliato all’ antipatico Ratzinger di dare le dimissioni per far posto al novello simpaticissimo Pontefice.
    Dio lo vuole! potranno scrivere d’ora in poi i fans di Bergoglio sui loro stendardi .” Deus vult”

    http://www.corriere.it/cronache/13_agosto_20/papa-emerito-ratzinger-dimissioni-ispirate-dio_333d7098-09ca-11e3-90e1-47a539d609c3.shtml

    26 Agosto, 2013 - 10:16
  94. picchio

    Diciamo che la differenza fondamentale è Benedetto era un teologo e Bergoglio invece è un pastore. Non una cosa è meglio dell’altra, semplicemente in questo momento è meglio un papa parroco. Tutto qua.

    26 Agosto, 2013 - 12:30
  95. Nino

    “Bergoglio prima dell’elezione ha pubblicato pochissimo”

    Gesu’ Cristo ha pubblicato NULLA.
    L’unica pubblicazione è stato un rigo in terra e il vento l’ha portato via.

    E’ una gran bella fede quella basata sulle “pubblicazioni”.

    Quello che serve a un PASTORE- a Pietro, sono i fatti, l’esempio, la testimonianza e incarnare il Vangelo

    26 Agosto, 2013 - 13:20
  96. Sara1

    Vero Vangelo ha pubblicato nulla però abbiamo i Vangeli o sono carta straccia anche quelli?
    Nuovo e Antico testamento a casa mia son sempre libri mi pare.

    In ogni caso ha ragione Picchio non è che essere teologo o pastore sono uno meglio o peggio dell’altro.
    Sono due cose diverse che implicano attitudini diverse, una mi pare che valga l’altra (se si completano meglio).

    Comunque dal momento che sembra ultimamente che avere un minimo di consapevolezza intellettuale sia diventata una parolaccia ricordo che la posizione di Martini era anche questa.

    “Tuttavia il cristiano maturo ha assoluto bisogno di acquisire convinzioni personali, interiori per essere un evangelizzatore serio in un mondo pluralistico e segnato da bufere di opinioni contrastanti.

    In altre parole, la conversione intellettuale è propria, di chi ha imparato a ragionare con la sua testa, a cogliere la ragionevolezza della fede grazie a un cammino, forse faticoso, che lo rende capace di illuminare altri.

    L’opera di Luca – vangelo e Atti – rappresenta quello stadio dell’itinerario cristiano in cui una persona, dopo la decisione religiosa di essere tutta del Dio di Gesù Cristo, dopo quella morale di vivere un’esistenza secondo la disciplina e gli insegnamenti della Chiesa, vuole a ogni costo cogliere il cammino cristiano nel mondo, nell’insieme delle filosofie e delle teologie tra loro diverse, con una chiarezza che deriva appunto dall’aver imparato a orientarsi in mezzo a un contesto difficile.

    Luca insegna a orientarsi nel mondo pagano, a paragonare le tradizioni religiose pagane con quelle ebraiche, a mantenere la fedeltà al Dio di Israele, al Dio creatore e, in Gesù, redentore, pur vivendo al di fuori del popolo ebraico. La comunità primitiva si trovava di fronte a gravi problemi intellettuali e teologici: per esempio, bisogna imporre le forme religiose ebraiche, anche disciplinari, ai pagani oppure occorre operare una nuova sintesi?

    Gli Atti degli apostoli ci fanno capire che è possibile un’evangelizzazione planetaria, che non è necessario riprodurre semplicemente il modello israelitico di pensiero e di pratica religiosa. Il grande merito di Luca consiste nell’aver affrontato in modo diretto ed esplicito il problema della cultura religiosa, della conversione intellettuale, quindi anche dell’evangelizzazione delle culture.

    E la sua opera deve esserci particolarmente cara oggi, dal momento che viviamo in un universo culturale scomposto e confuso. Anche al tempo di Luca erano venute meno le ideologie e si assisteva a una mescolanza di vecchie e di nuove filosofie, di riti che venivano dall’oriente, di religioni misteriche; la gente era perplessa inquieta, aveva bisogno di orientamento, di certezze,di imparare a cogliere l’unità del disegno divino.

    Ispirato da Dio, Luca ci ha offerto un modello di ,comportamento missionario al quale riferirci ancora og­gi. Giovanni Paolo II lo riprende nell’enciclica Redemptoris missio, dove presta attenzione alle diverse religioni, al1e varie culture, al dialogo interculturale, ma con quella libertà, chiarezza e serenità che sono proprie di Luca.”

    http://www.atma-o-jibon.org/italiano9/martini_conversione.htm

    In ogni caso quando Papa Francesco nel dialogo con l’Islam pone l’accento sulla necessità di educazione non mi pare sia così lontano da questa strada no?

    Al di là di un approccio meno scolastico non è che dobbiamo diventare una massa di fanatici ignoranti, sta a vedere.

    26 Agosto, 2013 - 14:14
  97. Clodine

    Ah si? E che vuol dire che Gesù Cristo non ha pubblicato nulla!?? Ma per carità. Credo che il Suo compito fosse di ben altra portata.
    Scusate eh, ma, io sento degli srga-gionamenti assurdi; se le scritture non fossero una “trasmissione” da Vivente a vivente, sarebbe vana pure l’incarnazione, passione e morte di N. Signore abbiate pazienza….
    Se Maria di Nazareth con il semplice assenso alla Parola [sic] genera “Dio da Dio, Luce da Luce Dio vero da Dio vero” e diventa “Madre” di tutte le madri “custodendo””quella “Parola” nel “cuore”, non vuol dire, forse, che “custodire la Parola nel cuore” ha un’accezione che travalica la semplice memoria e diventa un atto di FEDELTA’!? Io credo di si!
    Dunque: la Madre di Dio (si spera non si voglia contestare -anche-questa realtà di fede ,altrimenti siamo proprio alla frutta..) non accoglie solo la Parola, così, come una beota, ma vi si sofferma, la possiede, se ne serve e vi sottomette la ragione.
    La ragione non va per conto suo ma, nel contesto, è sottomessa alla fede credo che su questo non ci piova.Zaccaria, caso mai prima ragiona e poi crede, Maria no! Prima crede, poi ragiona su quello che ha creduto. Se Maria è il modello da seguire ergo che accanto – e a custodia-della fede dei semplici debbano esserci anche i dottori della Chiesa che han il dovere di ricercare, pesare e definire il Vangelo oltre che professarlo; che hanno il dovere di discernere la Verità dall’eresia, prevedere le continue aberrazioni delle false religioni, e combattere l’orgoglio e la temerarietà del sofista e del novatore. Quindi un papa, a mio sommesso avviso, deve essere dapprima un Dottore, poi un pastore altrimenti è una guida cieca…

    26 Agosto, 2013 - 14:16
  98. Clodine

    Non vi illudete: nella Chisa non si è spenta l’eresia, se ne leggeono di tutti i colori anche su questo blog. Bisogna che la Chiesa si pronunci , che riporti la barra a dritta e che, senza rotture, ma in continuità con la propria identità dottrinale precisi una volta per tutte gli articoli di fede annacquati, o peggio,, modificati come dentro uno specchio deformante … ed eliminare con efficace i molti errori e strafalcione del tipo che Gesù è il “Sancta Sanctorum” manco fosse un simulacro: abbi pietà Signore!

    26 Agosto, 2013 - 14:30
  99. Clodine

    condivido sara…

    26 Agosto, 2013 - 14:31
  100. “Gesu’ Cristo ha pubblicato NULLA”.

    Di Nino ne direbbe male anche Lutero (Sola scriptura)…
    (con NIno ormai è come sparare sulla Croce Rossa).

    Dulcis in fundo…
    “Quello che serve a un PASTORE …”
    (Cioè della serie: à Bergò stamme a senti e vedi de ffà come dico io…)

    26 Agosto, 2013 - 15:29
  101. Clodine

    Caro Ubi….a da passà a nuttata!…si spera!

    26 Agosto, 2013 - 15:35
  102. claudia74

    discepolo scrive,

    26 agosto 2013 @ 10:08

    “Francesco è un bel nome ma quando farà il Papa?” hanno chiesto a Luigi Accattoli
    beh, certo prendere decisioni, ad esempio nominare dei collaboratori comporta anche il rischio di prendere le decisioni sbagliate. si chiama sporcarsi le mani.

    Non si preoccuppi cara Discepolo che Bergoglio non ha di certo paura di sporcarsi le mani….Mi pare che delle decisioni le abbia già prese e altre le prenderà mei prossimi mesi. Non è mica papa dal 2005.

    26 Agosto, 2013 - 19:29
  103. Luigi Franti

    E poi bisogna tener conto di tutte le telefonate che ha da fare.

    26 Agosto, 2013 - 23:09
  104. claudia74

    E poi bisogna tener conto di tutte le telefonate che ha da fare.

    Perché ? Non è bello che un papa telefoni personalmente? Fa quello che ha sempre fatto anche da vescovo e non porta di certo via tempo agli altri impegni dato che è risaputo che è uno stakanovista e che non si concede mai ferie, oltre a seguire un sacco di progetti diversi.

    26 Agosto, 2013 - 23:32
  105. claudia74

    C’è chi telefona e chi suona il piano……

    26 Agosto, 2013 - 23:33
  106. Luigi Franti

    Insomma, un po’ come l’insonne di Palazzo Venezia …
    (ma credo che anche Berlusconi, ai suoi bei dì, si vantasse di lavorare venti ore al giorno …).

    26 Agosto, 2013 - 23:39
  107. Marilisa

    ” Non è bello che un papa telefoni personalmente?”

    Vuoi scherzare, Claudia74? No che non è bello. Un principe della Chiesa, che per giunta si è imposto il nome Francesco, non può abbassarsi a tanto, va a discapito della sua altissima dignità.
    Perde di prestiglio agli occhi dei cattolici d’élite, quelli che hanno la puzzetta sotto il naso, quelli che guardano increduli, quasi inorriditi, ad atteggiamenti di eccessiva vicinanza, prima d’ora mai vista, di un Papa verso i fedeli semplici, che, anche loro, hanno il torto grande di essersi rivolti a lui confidenzialmente come all’ultimo dei preti.
    E lo stile? Dove lo mettiamo lo stile? Un portiere di calcio famoso ha detto che è lo stile che fa l’uomo. E se lo ha detto lui…
    E poi, diciamolo papale papale: non è possibile, non è giusto, cambiare in questo modo le regole (secolari) del gioco, a cui i cattolici benpensanti, e soprattutto “non eretici”, si sono abituati.
    Quindi, smettiamola di scherzare, Claudia74. Per favore…

    27 Agosto, 2013 - 0:32
  108. Leggendo il libro di Michael Hesemann “Pio XII: Il papa che si oppose a Hitler”, sono venuta a sapere un fatto che nemmeno immaginavo. Benedetto XV (Giacomo Dalla Chiesa) morì nel febbraio 1922 perché, recandosi la mattina presto a dire messa alla Domus Sanctae Martae, aveva preso freddo ed aveva contratto una bronchite che lo portò alla morte. Le suore infatti avevano tardato ad aprirgli. E quindi la presenza del papa alla Domus Sanctae Martae non è poi una innovazione.

    27 Agosto, 2013 - 0:32
  109. Marilisa

    “Inoltre non è che le periferie esistenziali son per forza di cose semplici e ignoranti, anzi nel mondo secolarizzato in genere ce ne son più tra i colti e i dotti che tra i semplici”(Sara1)

    Questo può essere vero. Infatti, a mio parere, molti cattolici che sono convintissimi di essere tali, rientrano nell’ambito delle “periferie esistenziali”, cara Sara1. Troppo lontani dal messaggio di Gesù Cristo. Non credi?
    Nel blog si vedono molti esempi (negativi) del genere.
    Ad ascoltarli, si fuggirebbe a gambe levate dalla religione cristiana.
    Per cui dovrebbero essere ri-catechizzati. Con parole ben diverse da quelle con cui sono stati educati– malamente– alla nostra religione.

    27 Agosto, 2013 - 1:05
  110. lycopodium

    Grazie a Discepolo,
    per aver segnalato il blog francese.
    Blog da leggere, ma le “intenzioni d’autore”
    (chiarite qui: http://benoit-et-moi.fr/2013-II/articles/pourquoi-ce-nouveau-site.html)
    andrebbero prese “cum grano salis”.
    Non certo per fare un processo all’intentio
    (non sia mai!,
    anche se il clima qua e là è quello e viene ventilata la prospettiva
    di forme occidentali, mediatiche e blogghistiche… di “laodong gaizao”).
    Ma perché,
    nonostante il clima,
    Pietro è Pietro
    (e dunque – anche se so di non far tanto piacere al nostro Ubi – ha ragione il “dottor sottile” Scalese).

    27 Agosto, 2013 - 6:55
  111. Luigi Franti

    «E lo stile? Dove lo mettiamo lo stile? Un portiere di calcio famoso ha detto che è lo stile che fa l’uomo. E se lo ha detto lui…»
    “Un portiere di calcio famoso …”: sublime!

    27 Agosto, 2013 - 8:09
  112. Sara1

    Marilisa io non volevo criticare il cristianesimo di nessuno, penso però che tra le persone in cerca di Dio ce ne sono anche di colte e istruite che non hanno difficoltà a comprendere un messaggio più complesso.
    Questo era il senso della cattedra dei non credenti di Martini o il cortile dei gentili di Ratzinger.
    E’ vero c’è la testimonianza e la ricerca intima e personale (e lì ognuno è toccato per vie che noi non conosciamo) però c’è anche una riflessione etica che si può condividere con chi è in ricerca, riflessione che poi ha effetti più vasti sulla società intera.
    Per cui non è che una via (quella più pastorale popolare) debba assolutamente escludere l’altra (una più intellettuale).
    E non penso nemmeno che Francesco voglia farlo (vedi discorso alla Civiltà Cattolica) è pur sempre un Gesuita.

    27 Agosto, 2013 - 10:12
  113. Nino

    Precisazioni per “esegeti d’accatto” per chi pensa di “sparare sulla croce rossa” e per chi aspetta che “passi a’ nuttata”.

    Vedo che i paraocchi che ormai indossate in permanenza, vi conducono sempre e solo in un’ unica direzione, quella del pregiudizio su chi pensa “diverso”.

    Provate a rileggervi senza paraocchi il post di Sara da cui ho tratto il mio ironico post e forse ne capirete il senso.

    Sulla battuta del grande teo-filosofo :
    Dulcis in fundo…
    “Quello che serve a un PASTORE …”
    (Cioè della serie: à Bergò stamme a senti e vedi de ffà come dico io…)

    Hai capito nulla.

    Purtroppo chi è ospite della croce rossa non è all’altezza di spiegarlo a un genio.

    Visto che provi da trempo a dilettarti con il romanesco, qui un consiglio mi sento di dartelo, lascia stare, sei ridicolo e penoso anche in questo, piuttosto parla come mangi.

    27 Agosto, 2013 - 12:45
  114. Marilisa

    “Un portiere di calcio famoso …”: sublime!

    Sì, sublime davvero, soprattutto perché a dirlo è stato un suo amico, signor Franti. Parlava di Buffon, pensi un po’. Con tanto di video e con riferimento indiretto al Papa.
    Mi sembra strano che lei non sia d’ accordo e che non gli abbia mandato uno smack a schiocco di labbra. Come usate fare voi con grande reciproco gaudio.
    Lei da qualche tempo mi sembra piuttosto fuori fase, esimio Luigi Franti.
    Sarà che ha visto in giro, dalle sue parti, qualche avvenente fanciulla che le ha fatto perdere il sonno?
    O perché, invece, ha visto qualche “racchia” che le ha fatto vedere sorci verdi?
    Io propendo per la prima che ho detto.

    27 Agosto, 2013 - 13:52
  115. Luigi Franti

    Sono attonito, sospeso tra la meraviglia e l’orrore: direi che non esistono aggettivi per definire Marilisa. Sublime è decisamente inadeguato: siamo al di là di qualunque limite l’umana immaginazione possa figurarsi.
    Comunque, non per guastare un simile capolavoro della natura, ma solo perché magari la sventurata potrebbe imbattersi in cultori della bêtise meno devoti di me … cerco di spiegarle qual è il punto.

    Il Buffon a cui viene attribuita la frase “lo stile è l’uomo” è il grande naturalista francese del XVII secolo Georges-Louis Leclerc de Buffon. La poveretta sa solo dell’esistenza del portiere e si regola di conseguenza.
    Siccome non è mai bello infierire, mi ero imposto di far finta di credere che avesse avuto un colpo di genio e per questo ho sottolineato la “battuta” definendola “sublime”. Una persona normale, anche mediocre come me, a quel punto avrebbe capito l’antifona, si sarebbe insospettita, avrebbe controllato su Wikipedia, che ne so … Lei no. Ha capito fischi per fiaschi, come quasi sempre. Decisamente un mito, per me.

    27 Agosto, 2013 - 14:50
  116. Marilisa

    “Questo era il senso della cattedra dei non credenti di Martini o il cortile dei gentili di Ratzinger.”

    Il senso vero, cara Sara1, era–almeno da parte di Martini– il mettere di fronte credenti e non-credenti per un interscambio quanto mai opportuno di visioni diverse della vita.
    Perché non sono solo i credenti ad avere la ragione dalla loro parte, ma anche, e molto spesso, i non-credenti, soprattutto quelli di onesto intelletto.
    Che, pur non avendo certezze religiose, possono dare dei punti a chi le ha, tali certezze.
    Li dà in fatto di comportamenti e di eticità estranea alla sfera religiosa. Superiori di molto, a volte, a chi esibisce con presunzione una cattolicità di maniera, acquisita come una materia scolastica e non elaborata, non suffragata dall’esperienza viva.
    Mi piace proporti alcune frasi lette in un libro scritto recentemente da un prete ormai centenario. Luigi lo conosce.
    Egli parla di una”sicurezza arrogante che è un travestimento dell’insicurezza. È il terreno su cui attecchisce la pianta del fariseismo:”non sono come gli altri”.
    Ancora:”(Nel deserto) la fede non mi appariva più come adesione a delle verità oggettive che mi ero sforzato di proteggere perché non fossero coperte da nubi e si mantenessero nella loro evidenza…la relazione della fede con la storia, l’esplicitazione della fede come regno di DIO che si va creando nel cammino della storia, mi ha accompagnato sempre.
    …Ho l’impressione che la formazione che si dà nelle case religiose non riesca ad integrare la preghiera con la vita, a fare della preghiera la storia di una relazione personale con l’Amico, a essere il linguaggio di questa storia.
    …( In esse)la preghiera non è diretta a una scoperta graduale di Gesù e a ritrovare nel suo Volto i lineamenti del Padre, ma a fortificare i tralicci di una struttura che vuol essere salda e forte, dimentica di essere funzione di Altro che è fuori di lei.
    …sto cercando di scagionare Dio della colpa di tante vite frustrate; vite che, secondo me,avrebbero avuto la possibilità di essere piene e riuscite.
    …Capivo come certe indicazioni del Vangelo…hanno una forza superiore agli stessi comandamenti di Dio. L’amore è ben più forte della legge e io lo scoprivo camminando sulla sabbia”.

    Sì, l’amore è ben più forte della legge, ne sono convinta.

    Quanto scritto sopra è tratto da “La pazienza del nulla”(ediz.Chiarelettere) di Arturo Paoli.
    Faccio mie alcune parole della prefazione scritta da Luigi Zoja.
    “L’ uomo che non incontra il deserto, fisicamente e mentalmente, non sa di essere nato nudo come ogni animale, solo e ignorante come ogni umano….Il deserto è l’altra, innegabile ma negata, faccia della realtà umana. L’uomo cerca il senso e la presenza: vivendo veramente si confronta con l’assenza, degli altri e del significato”.
    Propongo queste riflessioni a tutti quelli che credono di sapere tutto, o quasi, su Dio perché hanno letto tantissimo, nel tentativo ( inutile) di avere trovato punti fermi per la loro fede.
    Provino a cercare Dio per conto proprio nel vivo delle loro esperienze di vita vissuta, senza imparare a pappardella quello che altri hanno scritto sulla base di esperienze diverse.
    La vita ci sarà stata donata per questo, o no? Ognuno ha in sé tracce diverse, e complementari, del Divino.

    27 Agosto, 2013 - 15:45
  117. Sara1

    A parte che il libro di Paoli ce l’ho e l’ho letto mi pare che le mie critiche siano state proprio sul concetto di mondanità del mondo come frutto del demonio.
    Non è che tutto ciò che è mondo (e sta fuori della Chiesa quindi) è per forza di cose negativo.
    Penso che Bergoglio con mondanità intenda soprattutto le strutture di potere però un certo ascetismo portato all’estremo a me fa sempre un po’ paura. Cultura non vuole dire solo adesione a verità oggettive, vuole dire anche pluralità di voci, diversità, mediazione.

    p.s. qualche dubbio però se lo faccia venire anche lei prima di caricare sempre a testa bassa.

    27 Agosto, 2013 - 16:03
  118. Marilisa

    Ebbene, esimio Luigi Franti, confesso–cospargendomi il capo di cenere, proprio tanta tanta– di non essere a conoscenza dell’esistenza di un “grande naturalista francese del XVII secolo Georges-Louis Leclerc de Buffon.”
    Me misera!! Quanto sono ignorante!! Piango amare lacrime su me stessa. Non posso cercare giustificazioni di sorta, se non quella– miseranda e niente affatto credibile–, di una distrazione altrettanto miserevole.
    Andrò subitissimo a mettermi in castigo.
    Potrei mai mettermi a confronto con i pozzi di scienza presenti in questo blog ?
    No che non potrei. Mai e poi mai. Troppo grande la loro solenne erudizione.
    Ne sono invidiosissima, ohibò!
    D’ ora innanzi non aprirò bocca per non dire più “merdate” ( mi vengono in mente quelle di qualcuno). No, non aprirò bocca.

    PS.
    Non andrò a erudirmi sul “grande naturalista francese”. Mi basta la dotta citazione del professor Franti. Oggi per suo merito la mia mente si è arricchita, un tantino piccolo piccolo, di scienza soporosa.
    Come ha detto quella:” imparo ed è una grazia”.
    Forse anche per questo non mi disturba poi tanto di essere il suo “mito”.
    Gli mando, a modo mio però, uno “smack” grande così. E anche cosà.
    E ora vado dietro la lavagna, signor professore, a punirmi da sola.

    27 Agosto, 2013 - 16:26
  119. Marilisa

    Cara Sara1, da che cosa deduci che io “carichi a testa bassa” ?
    Hai la coda di paglia anche tu, per caso?
    Io non faccio altro, da una vita intera, che dire quello che penso, e non ho volontà alcuna di “caricare a testa bassa”.
    La tua impressione è sbagliatissima.
    Se non ti piace sentire voci alternative alla tua ( alle vostre), basta non leggermi. Passa oltre.

    27 Agosto, 2013 - 16:34
  120. discepolo

    un papa che si Inchina alla Regina di Giordania forse non ha ancora capito quale è il suo ruolo, che il Papa non si inchina a NESSUNO, sono gli altri che si devono inchinare al lui ghttp://www.liberoquotidiano.it/gallery/1301303/L-inchino-di-papa-Francesco-alla-regina-Rania-di-Giordania.html

    29 Agosto, 2013 - 17:54

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