Non è un’utopia pensare che si possa sradicare la povertà? “Sì, ma le utopie ci fanno andare avanti. Sarebbe triste se un ragazzo o una ragazza non le seguissero. Ci sono tre cose che dobbiamo avere tutti nella vita: memoria, capacità di vedere il presente e utopia per il futuro”: è un passaggio dell’intervista di Francesco a “La Voz del Pueblo” che il quotidiano argentino pubblica oggi. Apprezzo il carattere laico della risposta. Qui non è in questione la scelta personale della povertà, o l’ideale della Chiesa povera e per i poveri, o l’evangelico “beati i poveri”, ma l’idea che si possa togliere dal mondo la povertà, ovvero – come Francesco afferma nella Gioia del Vangelo, 202 – “risolvere radicalmente i problemi dei poveri”. Egli l’afferma quell’idea, ma l’afferma in proprio, a suo rischio e pericolo. Io condivido questa scelta: sia l’utopia di vincere la povertà, sia la necessità di perseguirla come tale e non come un comando evangelico.
Francesco e l’utopia di sradicare la povertà
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L’elezione di Benedetto. Nell’intervista il Papa parla a lungo del Conclave nel quale è stato eletto e anche di quello del 2005: “Dentro [il conclave] era chiaro che doveva essere [eletto] Benedetto, che fu votato quasi all’unanimità, e questo mi piacque molto. La sua candidatura era chiara, nella seconda elezione [del 2013] non c’era nessun candidato chiaro”.
Le piace l’udienza generale? “Sì, mi piace in senso umano e spirituale, in entrambi i sensi. La gente mi fa bene, mi trasmette energia positiva, come si dice. È come se la mia vita si mescolasse con la gente. Io, psicologicamente, non posso vivere senza la gente, non sono fatto per fare il monaco, perciò sono rimasto a vivere qui, in questa casa (nella residenza di Santa Marta). Questa è una foresteria, ci sono 210 stanze, noi che ci viviamo e lavoriamo nella Santa Sede siamo in quaranta, gli altri sono ospiti, vescovi, parroci, laici, che passano e alloggiano qui. E questo mi fa molto bene. Venire qui, mangiare in sala da pranzo, dove c’è tanta gente, celebrare la messa quattro giorni alla settimana dove viene gente da fuori, dalle parrocchie… Mi piace molto tutto questo. Io mi sono fatto sacerdote per stare con la gente. Rendo grazie a Dio perché questo mi è rimasto”.
“La televisione non la vedo dal 1990 (prende del tempo per rispondere). È una promessa che ho fatto alla Vergine del Carmelo la notte del 15 luglio 1990″. Per un motivo particolare? “No, no, mi sono detto che non è per me”. Non vede le partite del San Lorenzo? “No, non vedo niente”.
I mali peggiori che affliggono il mondo oggi? “Povertà, corruzione, tratta”.
Perché ripete sempre “pregate per me”? “Perché ne ho bisogno. Ho bisogno che mi sostenga la preghiera del popolo. È un’esigenza interiore, devo essere sostenuto dalla preghiera del popolo”.
Leggerà pochi giornali ma da tante interviste e in fondo le due cose si compensano.
Il male peggiore di oggi è il silenzio di Dio.
Per alcuni è morto, per altri si è stancato di noi, per altri si è scelto un altro popolo, meno stolto, su qualche lontano pianeta.
E‘in questa stessa intervista che Bergoglio dice di leggere solo Repubblica. Ma sia Tornielli su Vatican Insider sia qui Accattoli non riportano questa frase. E te credo! Pensa ai poveri giornalisti che in questi mesi si sono sdilinquiti in lodi al limite della cortigianeria sia sulla Stampa che sul Corsera e ora scoprono che il papa non ha neppure letto i loro articoli laudativi! Povero Tornielli,che delusione!
Il GrandUomo legge solo Repubblica,neppure Avvenire o L‘Osservatore Romanouello che scrivono Scalfari,Ezio Mauro,Curzio Maltese,Sofri,Augias,Serra,Mancuso,e‘ il vangelo delle notizie per la personaa che dovrebbe essere il Vicario di Cristo! Siamo messi bene
Quanto alla utopi Di eliminare la poverta dal mondo e‘ un utopia che ha molti anni anzi secoli,almeno dal 1700 ad oggi. Ma Bergoglio non e‘stato messo al suo posto per fare lo sponsor di utopie politiche e sociali ma per parlare di Dio trinita‘, di Cristo della vita eterna della Verita‘ trascendente. Temi completamente ininteressanti per lui a quanto pare. E‘interessatosolo all‘orizzonte umano.Cosi si distrugge una religione,ecquesta purtroppo e‘la realta‘ che stiamo vedendo. Bergoglio vuole l‘utopia e intanto distrugge la realta‘ .
Aquelli che si trastullano con le utopie e le ideologie sopratttutto di stampo paupristico-marxistala realtù poi chiede il conro e allora si deve correre ai ripari e organizzare “riunioni a porte chiuse” fra vescovi…
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il-vaticano-fa-i-conti-con-il-voto-irlandese-un-summit-con-i-vescovi-sulle-unioni-gay-12765.htm
Ma quali summit, ma quali porte chiuse!Fanno ridere i polli: i chiudono le stalle quando i buoi sono ormai scappati! L’Europa si avvia ad essere il luogo dove l’ateismo pratico ed una nuova antropologia ispirata solo alla triade sesso-soldi-diritti individuali nel giro di altri 10 anni al massimo spazzerà via una intera civiltà, quella basata sui valori cristiani.
Dopo l’Irlanda, vedrete anche in Italia nel giro di pochi anni ci saranno le noze e le adozioni gay epoi l’utero in affitto e poi l’eutanasia, e poi l’eliminazione degli handicappayi, e dei malati mentali e poi…via di questo passso. Fra massimo 10 anni!.
E preti vescovi . intere Conferenze episcopali e persino papi, invecedi difendere le verità della fede cattolica collaborano allegramente (direi gayamente) a questa distruzione dei valori cattolici! Evviva!, l’Irlanda è un faro di luce, la cui l’Illuminazione si riverserà anche sulla retriva Italia come ha detto qualche giornale
Altro che utopie. Questa è la realtà.
Discepolo non ne azzecchi una!
“Siamo messi bene “. Sbagliato, siamo messi male, ma male male male!
Riguardo alla riunione, e’ per demolire quel poco di recinto che resta, mentre il pastore è al bar a discutere di pastorizia e calcio (o in pizzeria, non ricordo. ..)
All’osteria: “Il Regno dei cieli è simile a un pastore che avendo cento pecore e avendone perdute novantanove, rimprovera l’ ultima pecora per la sua scarsità d’ iniziativa, la caccia via e, chiuso l’ ovile, se ne va all’ osteria a discutere di pastorizia”. “
Discepolo,
il Papa ha le sue ragioni per non parlare di Dio in un’intervista. Tu ed io lo faremmo, ma non siamo noi il papa. Un giorno capiremo come mai i vertici della Chiesa compiono scelte di questo tipo.
Non credo nell’inevitabilità della deriva che prevedi tu. In Italia la Chiesa Cattolica non è sotto schiaffo per gli scandali dei preti pedofili e saprà reagire. Il mondo cattolico, per quanto anestetizzato dal renzismo e dal relativismo, saprà offrire una testimonianza diversa. La Vergine Santa, Madre della Chiesa, Regina della Famiglia e Madre della Vita ci proteggerà dai pericoli che vengono da questa nuova (?) ideologia/antropologia anticristica.
Saremo messi alla prova, le tentazioni saranno forti, ma alla fine l’Immacolata vincerà e le forze del male non prevarranno.
Certo, dovremo fare la nostra parte. E con maggiore convinzione di quanto facciamo ora. Cominciamo a dare un segnale domenica prossima, alle elezioni, sosteniamo iniziative e proposte che contrappongano visioni dell’uomo, della famiglia e della società diverse da quelle che l’Europa laicista e anticristiana vorrebbe imporci. Non stanchiamoci mai di pregare per il papa (ce lo chiede lui stesso), per la Chiesa Cattolica e i suoi pastori, per l’Italia.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/aiuto-che-papa-sconnesso-non-naviga-internet-non-vede-tv-101314.htm
Domani nevica ma per una volta sono d’accordo con Feltri:
“Ma stupisce che un uomo tanto importante da sostituire Gesù al timone della Chiesa non si senta obbligato a utilizzare il mezzo di comunicazione più popolare per constatare come va il mondo.”
In realtà il Papa è informato dai molti contatti anche solo con i vescovi e i laici di tutto il mondo e non è che gli serva consultare Feltri o Scalfari o Ferrara al netto poi delle cazzate che scrivono, però fa un po’ strano pensare che un uomo che parla al mondo intero legga 10 minuti di un solo giornale.
Don Milani leggeva se non sbaglio i quotidiani in classe insegnando anche la differenza di vedute tra l’uno e l’altro.
Però se salta Tornielli e tutti i pasdran di questi tempi fa bene, tiè, ha almeno il senso dell’umorismo e questo è buono.
🙂
Cominciamo a dare un segnale domenica prossima, alle elezioni, sosteniamo iniziative e proposte che contrappongano visioni dell’uomo, della famiglia e della società diverse da quelle che l’Europa laicista e anticristiana vorrebbe imporci.
Spiletti, mi permetto di aggiungere anche che il segnale elettorale deve tener conto anche della dottrina sociale della chiesa, di una visione del mondo dove tutti gli uomini sono fratelli e dove il benessere di pochi non può essere garantito di fronte ai bisogni e ai drammi sociali di molti.
Chio non considera questo compie l’eresia di prendere dalla Chiesa solo quei dettami e quelle visioni che gli fanno comodo.
Quindi o consideriamo la visione dell’uomo nel suo insieme e soprattutto nei suoi bisogni di base, corrispondenti alle opere di misericordia, oppure non siamo credibili.
@Fides,
io non sono residente in uno dei comuni/regioni chiamati alle urne, ma un segnale va dato, altrimenti non potremo poi lamentarci che le cose stanno andando in una direzione sbagliata. In Spagna e in Polonia forse non sono stati eletti i candidati migliori in assoluto (e in Spagna sicuramente non si è presa in considerazione la dottrina sociale della Chiesa), ma il messaggio è stato forte e chiaro, perché da noi non è possibile?
Da troppo tempo si “chiude un occhio” sui valori non negoziabili in nome di “ben altro” (e visti i risultati…), ora la questione è diventata più che mai urgente e se perdiamo anche questa occasione poi sarà troppo tardi.
Il senso delle parole papali mi pare chiarissimo, ma forse lui dice “utopia” significando “profezia”, o no?
@Fides
Detto questo spero che non ci si illuda di sgravarsi la coscienza pensando che sia sufficiente accogliere senza limiti profughi e immigrati clandestini, spesso in condizioni inadeguate e poco dignitose, scaricando i costi sulla fiscalità generale. L’Italia non è in condizioni per farsi carico della sofferenza di tutti i poveri del mondo: anche questa è un’utopia, che non risolve i problemi e incoraggia gli scafisti.
La dottrina sociale della Chiesa ci chiede di soccorrere i nostri fratelli più bisognosi, ma ci incoraggia a trovare soluzioni intelligenti, non a subire le conseguenze dei mali dell’Africa e della furbizia dei delinquenti che si arricchiscono sulla pelle dei più disgraziati.
Oltre a questo la dottrina sociale della Chiesa non ci chiederà mai di sostenere candidati e partiti che intendono stravolgere l’istituto del matrimonio e contrastare i valori cristiani.
Un segnale va dato subito e poi ci sarà ancora da fare.
Soluzioni intelligenti? Intendi quelle di Salvini, per caso?
Ogni volta che NON avete fatto questo al minimo…
Il Vangelo questo dice e QUINDI E’ CERTAMENTE QUESTO IL VALORE CRISTIANO PER ECCELLENZA, inteso nel senso LETTERALE del termine.
Ed è proprio il senso di impotenza, l’arrendersi dell’utopia cristiana alla possibilità di un cambiamento, l’affermare con la pancia piena che non possiamo far nulla per chi muore di fame, l’indisponibilità ad accogliere chi sta fuggendo dalla propria casa e dalle proprie tragedie
che rende insipida e inutile l’esperienza cristiana.
Cosa siamo cristiani a fare se ci limitiamo a separare su due rive i buoni dai cattivi, i giusti dagli ingiusti, gli sposati e i divorziati, gli eterosessuali dagli omosessuali?
I ladri e le prostitute ci passeranno davanti caro Spiletti e si avrà un bel dire portando davanti al giudice supremo la nostra rettitudine, il nostro pedissequo seguire precetti, riti e liturgie.
Il suo indice sarà impietoso nel mostrarci le ingiustizie e crimini contro l’umanità, che certo noi non abbiamo causato o desiderato, ma altrettanto certamente abbiamo sottaciuto e non a sufficienza combattuto e contrastato, non fosse almeno che con poche e confuse parole scritte in un blog.
Ce n’è di che riflettere, non ti pare?
Fides,
c’è da riflettere senz’altro.
Come sul fatto che ci basta aprire le frontiere e poi chiudere occhi e orecchie a tutto il resto. Anche sull’indifferenza (o la complicità) rispetto alle sfide che il mondo lancia alla comunità cattolica ci è chiesto di dare una testimonianza: anche su questo saremo giudicati in quel giorno.
Essere cattolici è un po’ più complesso di come dici tu. Non esistono solo salviniani e antisalviniani (sempre lì state: sempre alla ricerca di qualcuno da demonizzare). Il mondo è complesso e i cattolici devono essere presenti e proporre il loro punto di vista e i loro valori in ogni campo, sempre.
Ridurre la religione ad assistenza sociale è quello che vorrebbero da sempre gli anticlericali e i laicisti, ma non è l’unico dovere della Chiesa.
anche su questo saremo giudicati in quel giorno
Chi l’ha detto?
sempre lì state: sempre alla ricerca di qualcuno da demonizzare
A chi mi stai assimilando? Riguardo poi a Salvini, penso che sia il meno cristiano fra i politici della repubblica.
Ridurre la religione ad assistenza sociale è quello che vorrebbero da sempre gli anticlericali e i laicisti,
Non parlo di assistenza sociale, ma do carità. Ti è chiara la differenza?
ma non è l’unico dovere della Chiesa
Certo, ma lo è eccome, mio caro!
Fa piacere vedere una sfilza di perle infilate una dopo l’altra da certi bloggers. Si legge e piove il cielo.
Uno sbraita perché il Papa–QUESTO PAPA– non sa fare il papa, e povera Chiesa cattolica! Un altro grida allo scandalo che Bergoglio dà al mondo leggendo per dieci minuti un giornale come “Repubblica”. E solo quello, per giunta, cioè un giornale “di sinistra”! Oddio che disastro! E che pena!
Vuoi vedere che davvero ci ritroviamo ad avere un papa comunista?
Perfino don Milani leggeva in classe molti giornali. E un papa no?
Un altro dà ragione a chi è sconcertato perché il Papa non si dedica ai nuovi mezzi di comunicazione mediatica. Che abisso di ignoranza!
Ma che cosa abbiamo fatto noi cattolici puri-purissimi per meritarci un papa così? In quali tempi miserabili viviamo? Chi ce lo ha mandato questo qui, che viene dalla fine del mondo a scompigliare le carte in tavola, messe in bell’ordine nel corso di tanti secoli?
Non eravamo preparati a uno sconvolgimento di questo genere.Il troppo è troppo.
Faccio una considerazione preliminare: se il Papa non fosse stato uno che ama dire la verità VERA perché niente ha da nascondere, oggi queste polemiche idiote non ci sarebbero.
La semplicità limpida di un uomo che a nessun altro deve rispondere se non alla propria coscienza, non si pone problemi anche sapendo che il suo modo di essere può dare adito a perplessità. Ed è, prima di tutto, l’imbarazzo delle persone che definirle bigotte è un eufemismo, ma anche di quelle che, non avendo argomentazioni importanti su cui parlare, non si fermano nemmeno un istante a riflettere prima di sparare una serie di balordaggini.
L’esempio di Don Abbondio e di Padre Cristoforo.
http://www.iltimone.org/33164,News.html
Qualcuno di costoro ha mai pensato agli innumerevoli impegni di un papa nel corso di una giornata? Davvero si può credere che un papa( uno qualsiasi) trovi il tempo per leggere una serie di giornali badando all’orientamento politico? E quando dovrebbe farlo? Mentre prega per conto suo o mentre celebra una messa o mentre incontra qualche delegazione o determinate persone con cui ha fissato un appuntamento o mentre va da qualche parte in missione? Qualcuno ritiene che un papa (uno qualsiasi) non debba riservarlo ad un sia pur breve riposo per tirare il fiato?
Un papa–lo ricordo a chi lo ha dimenticato– è un uomo come gli altri, non un essere dalle doti fisiche straordinarie che gli permettano di fare tutto ciò che altri vorrebbero che facesse.
Troppi presuntuosi, talora arroganti o deliranti, vorrebbero insegnare a papa Francesco quel che dovrebbe fare e dire. Tutti quelli che ancora non hanno compreso che lui ha una personalità forte e volitiva, che gli permette una lodevole indipendenza di pensiero e di giudizio. E, di fronte a Dio e alla sua coscienza, agisce come meglio crede, e parla come vuole, cioè come gli dettano il cuore e la spontaneità del momento.
Se poi gli intellettuali formalistici e i laudatores temporis acti lo disapprovano, a lui tutto ciò non importa un bel niente. E bene fa a disinteressarsene.
Agire e parlare in ossequio alla volontà altrui è debolezza.
Un papa deve rispondere al Vangelo, deve esserne lo specchio, e se c’è una persona che lo dimostra in pienezza, questi è proprio papa Francesco. Non per nulla ha un consenso senza precedenti. Un consenso di sicuro non cercato, che sta a dimostrare che oggi c’è bisogno di Vangelo ben più che di dottrina. Oggi è tempo di VANGELO, e finalmente c’è un papa che ha capito che il popolo vuole una Chiesa in piena aderenza col Vangelo.
Un appunto su due temi.
Come mai il Papa legge “Repubblica”? Evidentemente perché trova che è un giornale di tutto rispetto. Punto. Non bada certo alla etichettatura che molti gli danno pregiudizialmente. Dieci minuti bastano e avanzano per dare una scorsa alle notizie principali.
Come mai non guarda la televisione e non va in internet? A parte la scarsa disponibilità di tempo, evidentemente non ritiene che vi possa trovare niente di più di quanto gli interessi sapere.
Nota a margine: quando diventerà papa Vittorio Feltri, questi potrà andare in internet quando vuole. E Sara1 potrebbe essere la sua segretaria. Perché no?
A parte tutto, un papa che dice umilmente di aver bisogno che il popolo preghi per lui, dimostra un afflato di fratellanza con gli uomini tutti che ne indicano una grandezza sconosciuta–e disconosciuta– a molti cattolici.
Un papa che non chiede altro che di essere ricordato come “una brava persona che ha cercato di fare il bene” si pone fra gli uomini come uno dei tanti figli del Padre che non ambiscono ad altro che ad essere operatori di pace. Semplici uomini di buona volontà.
Dio non chiede altro ai suoi figli, neppure al Papa.
“Davvero si può credere che un papa( uno qualsiasi) trovi il tempo per leggere una serie di giornali badando all’orientamento politico? ”
Benedetto leggeva i giornali italiani e tedeschi, però non telefonava spesso ed era timido.
Anche io sono così forse è normale che chi privilegia la parola scritta poi è meno portato per la comunicazione più immediata.
I giornali li leggera il segretario di Francesco e gli riferirà (perchè sapere come va il mondo, o per lo meno come i media presentano i fatti del mondo mi pare indispensabile quando hai un ruolo mondiale)
Nota a margine: quando diventerà papa Vittorio Feltri, questi potrà andare in internet quando vuole. E Sara1 potrebbe essere la sua segretaria. Perché no?
Anche no bella mia.
In ogni caso la carità non è delegare lo Stato ad un’accoglienza penosa di tutti coloro che tentano di arrivare in Italia.
Il magistero ci insegna che “la politica è la più alta forma di carità”: non la retorica e il buonismo, ma l’impegno serio per il bene del Paese. Impegno che per un cattolico non può non essere coerente con i valori cattolici.
Troppo comodo cavarsela con il “sostegno morale” a Mare Nostrum e ai CPA.
la politica è la più alta forma di carità
Dipende da quale politica, caro Spiletti.
Anche quella dei lager e quella dei gulag erano “politica”, ma non propriamente caritatevole.
A te sembra caritatevole la politica di Salvini?
E secondo te il “buon samaritano” era un buonista retorico?
E perché continui sa spostare l’asse dei valori cattolici nella direzione da te voluta, come se l’accoglienza non lo fosse?
E perché tu, Fides, non vai oltre i centri di prima accoglienza?
Non intendo litigare con te, accolgo le tue sollecitazioni, ma sforzati anche tu di capire quello che intendo io. Non è possibile ridurre la presenza dei cattolici in politica alla sola accettazione passiva dell’immigrazione clandestina e non è giusto considerare poco caritatevoli coloro che si oppongono a Mare Nostrum/Triton e alle politiche per l’immigrazione delle “porte aperte a tutti”.
Il referendum in Irlanda e il dibattito sul DDL Cirinnà ci impongono di prendere posizione anche su altri temi. Può far comodo sperare che basti azzittire Salvini e stanziare qualche milione di euro su Mare Nostrum per essere buoni cattolici in politica, ma, anche ammesso che tutto questo sia gestito bene (e non lo è, il Governo subisce l’invasione mettendo qualche pezza e sperando che quei poveri disgraziati se ne vadano da soli altrove il prima possibile), non basta.
Continua pure la tua crociata contro Salvini, ma non esaurirai così la necessità di testimoniare i valori cattolici nella nostra società e nel dibattito politico del nostro Paese.
Spiletti sulle porte chiuse o aperte si può discutere volendo ma lei non ha mai mostrato altro che fastidio in questi anni per questi temi.
Tirare in ballo la politica come carità di Paolo VI che c’entra?
@ Sara,
questi temi sono importantissimi, il mio “fastidio” (diciamo pure così, ma è improprio) è solo per il fatto che ogni volta vengono tirati fuori per “relativizzare” e sminuire altre questioni che a mio parere sono prioritarie.
Fides ha usato due o tre volte il termine “carità/caritatevole” unicamente in relazione all’accoglienza degli immigrati e io ho ripreso l’espressione di Paolo VI per estenderne i confini a tutta la politica.
Capisco che questo argomento sia congeniale a una certa opzione politica (anche se poi dovremmo valutare come viene affrontato il problema e quali soluzioni sono prese in considerazione), mentre altri temi importantissimi, afferenti ai c.d. valori non negoziabili, siano decisamente più problematici per quella stessa compagine politica, ma non si può ogni volta tirare fuori la carta dei “ricatti morali”.
Ho iniziato sperando che domenica prossima Renzie subisca un colpo paragonabile alle amministrative spagnole (non ho specificato da chi: 5 stelle, Lega, estrema sinistra, liste civiche, vegani, marziani … vanno bene tutti) e mi si risponde che Salvini è contro l’immigrazione clandestina e che ladri e prostitute mi passeranno davanti nel Regno dei Cieli…
Recuperiamo il filo del discorso: il Papa giustamente ci sollecita ad occuparci della povertà, ma senza dimenticare che la nostra testimonianza di cattolici è a 360 gradi e che dobbiamo prendere posizione (il Papa lo fa) di fronte a un’antropologia e a una visione dell’uomo e della società che confligge apertamente con il cattolicesimo e i suoi valori. Il mondo ci pone delle sfide e noi non possiamo chiudere occhi e bocca pensando di risolvere tutti i problemi aumentando di pochi milioni di euro (di più non ce n’è) la missione Triton. Se tanta insistenza è dovuta a ragioni strumentali posso capire, ma se si dice sul serio…
Tra i valori cattolici cui sempre fa riferimento
Spiletti, c’ è quello che rimanda alle parole di Gesù: chi accoglie lo straniero, accoglie me.
Spiletti le ha dimenticate.
Della serie: prendo del Vangelo quello che va bene a me.
Invece Spiletti dovrebbe ricordarle, queste parole, allo stesso Salvini, il quale ha basato prevalentemente la campagna elettorale sulla questione “immigrati e Rom” cavalcando la tigre della xenofobia e alimentando l’ odio verso lo straniero.
Purtroppo moltissimi odiano davvero i neri e i Rom e gli daranno–temo– il voto.
Certo spetta al Governo farsi carico del problema senza fare sperequazioni fra i residenti e gli altri. Ma nel frattempo cominciamo a deporre l’ idea che noi siamo migliori degli altri e che la nostra civiltà è superiore a quella di quei popoli.
E soprattutto qualcuno faccia presente ai Salvini, Spiletti e compagnia che noi occidentali abbiamo enormi responsabilità, con le arroganti politiche colonialistiche del passato, riguardo alle condizioni in cui si trovano i paesi africani da cui arrivano oggi migliaia di disperati che rischiano la vita nel Mediterraneo.
Ci troviamo di fronte, caro Spiletti, ad una nemesi storica senza precedenti.E forse è giusto che sia così.
Fides,
masochista ?
🙂
“Il mondo ci pone delle sfide e noi non possiamo chiudere occhi e bocca pensando di risolvere tutti i problemi aumentando di pochi milioni di euro (di più non ce n’è) la missione Triton”
Vale anche per chi si chiude gli occhi e la bocca pensando di sostenere la famiglia votando per gente sempre più impresentabile però.
Che la visione cristiana sia a 360 gradi è verissimo, un partito che copre i 360 gradi non c’è
Un grazie al Blogger Accattoli,
stamani
scoperto il suo post
sono andato alla Fonte che ha linkato
ho copiato e incollato su 5 pagine
e stampatomi
e goduto una bella lettura e meditazione.
Ogni giorno riesco a meravigliarmi !
Da bambino/ragazzo mi sembrava normale non avere un vescovo,
perchè noi romani avevamo il papa (un non-vescovo come tutte le altre diocesi del mondo).
Ora
con sorpresa giorno per giorno
mi vivo la sorpresa di questo mio vescovo,
che continuamente
provoca la mia nostalgia d’esser un seguace di quel Giudeo, Figlio dell’Uomo,
pur facendo la tara con i miei enormissimi limiti.
Su imput del post di Accattoli su Alex Sortino,
ieri sera mi sono visto la sua Prima
“Beati i poveri”.
Mi colpisce come siano
consequenziali con la provocazione che leggo ora su questo post
L’utopia di sradicare la povertà.
Dice Bergoglio al suo intervistatore che prima del conclave nessuno faceva il suo nome, nessuno:«Al punto che sui giornali non era uscita neanche una foto mia, nessuno pensava a me. I bookmakers di Londra mi davano al 46esimo posto (si fa una bella risata). Neppure io pensavo a me, non mi veniva proprio in mente».
Per essere uno che non legge i giornali e non guarda la televisione dal 1990 …
Finalmente una voce si alza dalla Chiesa cattolica chiara e forte.
quella del Cardinale Parolin che dice che l’esito del referendum irlandese è una sconfitta non solo per i valori cristiani ma per l’UMANITA’.
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/parolin-parolin-parolin-nozze-gay-gay-marriage-matrimonio-homosexual-41363/
Ma poi c’è anche chi è convinto che tutto sommato a papa Francesco non dispiaccia questa vittoria dei sì e che persino l’Arcivescovo di Dublino Martin nel segreto dell’urna abbia votato per il sì
http://www.rossoporpora.org/rubriche/vaticano/494-voto-d-irlanda-paddy-agnew-chiesa-non-pervenuta.html
Questo per dire quanto ormai è DIVISA la Chiesa cattolica anche all’interno della gerarchia. Figuriamoci lo smarrimento dei fedeli. Ho letto che delle SUORE e dei PRETI in Irlanda hanno appoggiato il sì alle nozze gay, in contrapposizione alla dottrina cattolica tradizionale.
La tunica di Cristo è lacerata, la Chiesa è profondamente divisa.
Luigi Franti ha sempre detto che questo papa che” legge solo LaRepubblica” è “divisivo”
Ma io mi sto convincendo che Bergoglio non è la causa delle divisioni ma l’effetto.
Solo una Chiesa in sfacelo poteva produrre un papato come quello attuale.
Come il solito si esalta chi fino a ieri si disprezzava solo perché ha detto ciò che uno vuole sentirsi dire.
Il papa da mesi parla della famiglia ne’ i tradizionalisti ne’ gli altri ne hanno tenuto conto.
Tutto ciò è del tutto irrazionale e falsa qualsiasi discussione seria.
In ogni caso Parolin ieri sera ha catturato le prime pagine dove ne’ Romero ne’ il discorso alle Acli o le parole sulla povertà hanno potuto avere lo stesso onore.
Davvero oggi il sesso non la religione e’ l’oppio dei popoli.
@Fides, Sara, Marilisa, …
le parole del Card. Parolin riguardo alla SCONFITTA PER L’UMANITA’ (rimando al link di Discepolo) sono significative sulle priorità che in questo momento la gerarchia ecclesiastica e tutta la comunità cattolica sono chiamate ad affrontare.
Mi accusate di “prendere del Vangelo quello che va bene a me”, ma in fondo voi avete fatto e fate lo stesso.
So anch’io che “un partito che copre i 360 gradi (della visione cristiana) non c’è”, ma non credo affatto che Salvini sia peggiore di Renzi, Ciwati e compagni. Le politiche per l’immigrazione degli ultimi governo sono penose e inadeguate: a conti fatti forse più razziste di altre (questo è quello che pensano gli stranieri integrati, alcuni dei quali sono persino sostenitori della LN). In ogni caso io non voglio essere come voi e non farò campagna elettorale per nessuno, anche perché non sono leghista (se qui ho preso qualche volta le difese di Salvini è stato solo perché non mi piace la demonizzazione in atto contro il principale antagonista del PD). Spero solo che Renzi domenica prossima riceva una piccola lezione che lo induca a cambiare atteggiamento. Certo, spero anche, come ogni buon cattolico, che non risultino vincitori coloro che in questi giorni hanno esultato per quella “sconfitta per l’umanità” di cui parlava il Card. Parolin.
“Mi accusate di “prendere del Vangelo quello che va bene a me”, ma in fondo voi avete fatto e fate lo stesso.”
Io assolutamente no anzi ho sempre detto che la “dottrina” è rotonda non un insieme di spicchi.
Infatti Parolin ieri è partito da questioni molto più ampie, al povertà, la crisi, la Grecia..(http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/parolin-parolin-parolin-nozze-gay-gay-marriage-matrimonio-homosexual-41363/) sono i media ad essere ossessionati dal sesso, anzi più che ossessionati hanno trovato una comoda scusa per vendere facile dai.
Detto ciò il pontificato di Bergoglio sta soffrendo di un riduzionismo non indifferente, tolta la grancassa sulle scarpe e su Santa Marta viene piuttosto ignorato per un sacco di altre cose. (ad esempio http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/al-giornale-locale-argentino-La-Voz-del-Pueblo.aspx storia di cui i media si sono interessati da poco a niente).
p.s. scrivere Renzie e Ciwati va bene due o tre volte dopo diventa stucchevole, detto da me che Renzi….
http://80.241.231.25/Ucei/PDF/2015/2015-05-27/2015052730379490.pdf
Su questo sono abbastanza d’accordo: la battaglia per il matrimonio egualitario è frutto di uno spostamento a destra del movimento gay, negli anni ’70 volevano distruggerlo il matrimonio oggi sognano i pannolini se ci pensi bene..
“Sconfitta per l’umanità” è un’espressione talmente forte da spazzare via ogni dubbio, anche se a margine di un discorso più ampio e articolato.
@Sara,
la dottrina è “rotonda”, ma negli ultimi anni il magistero ha pure fissato alcune priorità. E’ chiaro che se ogni volta che si prende una direzione ci si lamenta che c’è “ben altro” da fare (il famigerato benaltrismo di cui parlavo), alla fine non solo non si conclude niente ma inevitabilmente si scivola nel soggettivismo e nel relativismo.
PS: mi piace scrivere Renzie e Ciwati, perchè scritti in questo modo i loro nomi richiamano delle immagini (Fonzie, i centri sociali) che confermano le mia argomentazioni. Se non lo trovi stucchevole, mi scuso subito e prometto di usare queste espressioni con maggiore parsimonia.
Che i gay si siano “imborghesiti” non mi rallegra neanche un po’.
E’ una moda che passerà. Già in molti paesi ci sono dei segnali chiari: divorzi, diminuzione delle richieste di matrimonio…
Vorrei però evitare che una moda passeggera del movimento gay vada a rodere un’istituzione fondamentale per la nostra società di ieri, di oggi e di domani. Creare nuovi istituti giuridici non è come aumentare le accise sulla benzina (a proposito, prepariamoci), ma ha conseguenze di grande portata (e probabilmente sottovalutate) su tutto l’ordinamento giuridico. Prima di accontentare il capriccio momentaneo di qualche lobbies, per quanto potente e influente, varrebbe la pena rifletterci a lungo e soppesare con attenzione le conseguenze, i pro e i contro.
“Che i gay si siano “imborghesiti” non mi rallegra neanche un po’.”
Al di là di rallegrarsi o meno l’imborghesimento spiega perchè la questione sia diventata trasversale ai partiti e paradossalmente perchè un paese cattolico come l’Irlanda abbia votato per il matrimonio gay in massa.
Anche il femminismo si è imborghesito un po’ è naturale con i movimenti liberazionisti quando giungono al loro termine.
Mi auguro che nessuno si dispiaccia se questa discussione è arrivata a parlare del matrimonio degli omosessuali. Ad ogni modo, se qualcuno fosse dispiaciuto, non se la prenda con chi si è espresso su questo argomento, ma piuttosto con gli irlandesi (Governo ed elettori), i media che hanno messo in prima pagina per giorni l’esito del famigerato referendum e con il Card. Parolin, che ha sottolineato come questa vicenda tocchi da vicino anche la Chiesa, il mondo cattolico e l’umanità nel suo insieme.
(Fonzie, i centri sociali)
Secondo me ha capito meglio Franceso quando ha detto che Repubblica è un giornale da ceto medio, Renzi poi stravede per Marchionne al massimo è il Papa che parla con il Leoncavallo.
🙂
@Sara,
erano due immagini diverse. Possibile che non fosse chiaro?
Renzie = Fonzie (come atteggiamento, amor proprio, sicumera, sbrigatività)
Ciwati = centri sociali (almeno come riferimento identitario, poi non so)
Come canta Mengoni e con le parole riprese dal vescovo di Noto:
Credo negli esseri umani che hanno il coraggio di essere umani.
Ma qui mi pare che l’umanità non sia solo sconfitta, ma sia addirittura scomparsa.
Perché Spiletti considera “benaltrismo” la fame nel mondo, le guerre, il terrorismo, le violazioni di diritti umani, gli esodi epocali di profughi, le epidemie, il fondamentalismo assassino, la gente che non arriva a fine mese.
Fatti del tutto marginali, rispetto a coppie di fatto omosessuali che invece devono essere al centro di tutta l’attenzione del mondo cattolico in quando vera minaccia per l’umanità.
Ciao, Spiletti, stammi bene…
Fides,
così minimizzi e relativizzi ancora.
A parlare di disumanità è stato il Card. Parolin, non io. E’ chiaro che queste forti e decise prese di posizione non possono essere bellamente ignorate dall’ “attenzione del mondo cattolico”.
Benaltrismo non sono i mali del mondo, che tu hai ben elencato, ma la volontà di spostare sempre l’attenzione su “altri problemi”, cioè su problemi diversi da quelli di cui si sta discutendo.
Non è proprio possibile confrontarsi e dialogare con persone che continuano a minimizzare e relativizzare le questioni che non interessano a loro e continuano a spostare il discorso su altri problemi. Troviamo un riferimento comune o lasciamo perdere.
Infine, chi critica la politica sull’immigrazione del Governi Renzi, non lo fa perché è disinteressato a “fame nel mondo, guerre, terrorismo, violazioni di diritti umani, esodi epocali di profughi, epidemie, fondamentalismo assassino, gente che non arriva a fine mese”, ma perché immagina che ci possano essere politiche diverse, migliori, più efficaci. In democrazia questo è lecito e non è giusto subire ricatti o condanne morali solo perché si è in disaccordo con le scelte del Pd e del governo italiano.
Stammi bene.
Quanto la terra dista dal cielo, altrettante il mio pensiero dista da quello di Salvini e Spiletti.
E ne sono più che orgoglioso.
Spiletti però se cita i cardinali quando criticano le questioni di sesso del governo Renzi li deve citare anche quando criticano le sue politiche migratorie (nel senso opposto al suo).
http://www.repubblica.it/esteri/2015/04/24/news/dramma_profughi_fondazione_migrantes_da_vertice_ue_risposte_inadeguate_-112719299/
Detto ciò in una democrazia laica uno decide da sè.
Fides,
non ho mai preteso di convincerti, ma non mi piacciono certi giudizi e certi ricatti morali. Si possono avere opinioni politiche diverse senza scomunicarsi a vicenda.
In ogni caso non si può ignorare un’espressione grave come “sconfitta per l’umanità”, solo perché potrebbe favorire un partito che sull’immigrazione clandestina ha posizioni diverse dalla tue o della stessa CEI.
Sara,
non sono il portavoce della CEI, richiamo gli interventi che mi interessano e che pongono in risalto alcune priorità.
Quando il Parlamento affronterà la questione dell’immigrazione ascolteremo la fondazione Migrantes, ma quando, a breve, voterà per le unioni civili chi ascolteremo? L’Arcigay?
Francesco e l’utopia di sradicare la povertà !!!!!
ma qui
alla fine
i soliti
vanno a froci,
e
probabilmente ci godono di più
e
sono sempre i soliti …….
C’è chi è sensibile alle parole del Card. Parolin e chi preferisce demonizzare le sentinelle in piedi…
richiamo gli interventi che mi interessano
Quindi le priorità le indichi tu.
Bella storia!
ma quando, a breve, voterà per le unioni civili chi ascolteremo? L’Arcigay?
E perché mai non dovrebbero ascoltare l’Arcigay?
Fides in democrazia tanto si ascolta l’arcigay quanto Salvini pero’.
Infatti entrambe queste voci hanno posto in parlamento in quanto espressione di un sentimento che viene dal basso.
Dal punti di vista dei valori in fondo la democrazia e’ una scatola vuota.
Infatti, Sara, io non sono affatto democratico!
O perlomeno di quella democrazia – melassa che dà voce a tutto e a tutti, che vive in perpetuo stato di sondaggio, che punta alla raccolta dei consensi con stuzzicanti grattatine di pancia dell’elettorato,
No, Sara, nella mia visione dello stato Salvini e compari vanno a par politica nei porcili.
Scandalizzatevi pure, please!
Immagini Salvini con la stessa idea di democrazia sua..
Cioè se arrivasse al comando avendo a disposizione una forma di governo come la intende lei.
Sara,
per arrivare al comando potrebbe farlo solo con la forza.
«le questioni più gettonate dai miei visitatori:
l’omosessualità, la liturgia, il papa.»
In questo post se ne sono presi due
manca solo il terzo.
evvvaaaiii !!!!!
Il Papa piace al pubblico da conferenze perché non dovrebbe piacere a noi?
http://www.luigiaccattoli.it/blog/2015/05/27/treia/
È poi parlavamo di Salvini.
viva le tagliatelle in piedi !! 😉
http://www.quotidianopiemontese.it/2015/05/27/sabato-30-maggio-le-tagliatelle-in-piedi-contestano-le-sentinelle-a-torino/
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_maggio_26/monsignor-paglia-indagato-la-compravendita-castello-narni-l-accusa-associazione-delinquere-4fea694a-0382-11e5-8669-0b66ef644b3b.shtm
I pauperisti alla Mons. Paglia , che ha scritto una Storia della povertà,vengono poi allo scoperto come Giuda nel Vangelo che diceva di voler dare ai poveri i denari dell’unguento sprecato dalla donna sui piedi di Gesù e poi viene detto che in realtà rubava .
Mons. Paglia ha lasciato un buco di miliardi nella sua ex-diocesi.
Per questo, caro Fides non mi fido di chi si proclama tanto “amico dei poveri”.
Di solito è una truffa .
http://www.fidesetforma.com/2014/10/23/la-chiesa-povera/
http://www.repubblica.it/cronaca/2015/05/27/news/compravendita_castello_di_narni_indagato_monsignor_paglia-115389038/
Meglio citare REpubblica che è l’unico giornale che legge Bergoglio e tuttti i suoi seguaci….
🙂 🙂
Non replico non perché non sappia cosa dire, ma perché non ho voglia di discutere con chi evidentemente ha intenzione di litigare.
Fare una crociata contro le sentinelle in piedi, che si limitano a rivendicare in silenzio la libertà di dissentire, è la cosa più assurda che possa immaginare.
Non parlatemi poi di carità cristiana.
Complimenti a Discepolo per il coraggio di affrontare qui certi argomenti.
@Sara,
non è che il “sesso è l’oppio dei popoli”, il fatto è che ci sono questioni talmente importanti, che non si può far finta di niente e pensare ad altro…
http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/gender-arcivescovo-negri-ferrara-uteri-1.1002467
Lo dico in generale pro o contro e’ spropositato lo spazio che occupa nel di dibattito.
A me sembra che l’importanza di certi argomenti, con tutte le implicazioni che ne conseguono, e l’attualità di certe iniziative politiche rendano inevitabile che la discussione occupi uno spazio ampio nel dibattito pubblico. Anzi sarebbe opportuno, almeno in ambito cattolico, un approfondimento, altrimenti ci si ferma a chiacchiere superficiali, facilmente influenzate dai media e dal pensiero unico. Stupisce ad esempio come le parole del Card. Parolin non siano capite e la ragione probabilmente è proprio nella superficialità con cui si affronta il problema.
All’uomo economico di Marx e’ stato sostituito l’uomo erotico di Freud la rivoluzione culturale e’ in po’ questo.
Il sesso è sempre stato il grande tabù del popolo e della Chiesa che lo demonizzava come sporcizia. E ancora persiste questo tabù.
Però– guarda caso– nessuno può farne a meno. E, strano ma vero, anche quelli che lo considerano sporco, aspettano il momento di praticarlo (con coniugi o amanti o ragazzi). Perfino certi ecclesiastici lo praticano, lasciando perdere la storia dell’ essere eunuchi per il Regno dei cieli.
Che impudicizia, perbacco! Quante storture ne sono derivate!
I laici sposati, clericali fino al midollo, si sentono a posto con sé stessi perché sono sposati appunto. Ma la verità vera è che neppure loro possono fare a meno del piacere sessuale. Però il piacere la Chiesa lo ha sempre bandito. Troppo materiale, troppo lontano dallo spirito. Perciò meglio allontanarlo, meglio additarlo come uno spauracchio.
I clericali alla Spiletti pensano: a noi soli sì, agli altri no, non si può.
È cosa brutta il sesso, è cosa vergognosa e da proibire. A tutti fuorché a noi.
Però sant’ Agostino, il grande, ne parlava come di cosa di cui arrossire anche nel matrimonio.
Che pena! E che ignoranza!
Negli esseri umani amore e sesso vanno di pari passo. Questa è la realtà.
Se si smettesse di demonizzare il sesso, lo si vedrebbe come cosa normalissima, alla pari del bere e mangiare, del guardare e sentire, del toccare e dell’ odorare.
Dio ha creato l’ uomo così come è fatto, per accettare il corpo in tutte le sue componenti, sesso compreso.
E non è per niente vero che esso serva solo alla procreazione.
L’ unica cosa vera è che non se ne deve fare un idolo.
La maturità della persona umana contempla che non si deve fare un idolo di niente.
Ma si sa che la fragilità dell’ uomo lo porta a sgarrare molto spesso.
La visione del sesso illustrata da Marilisa non è quella che viene proposta e insegnata nella Chiesa Cattolica da decenni.
Mi sembra un pregiudizio vecchio, datato e superato.
Siamo già più avanti. Tirare fuori ancora questa visione sessuofoba della Chiesa Cattolica (come fanno abitualmente anticlericali e laicisti) significa solo banalizzare e di fatto censurare la riflessione che la Chiesa propone su questi argomenti.
Tanto per dire, a me hanno insegnato che il sesso è l’altare dell’amore.
C’è però una morale da rispettare, una morale che è frutto della lunga riflessione della Chiesa per il bene dell’uomo e alla luce delle Scritture.
Rifiutare la morale cattolica solo perché difficile da rispettare o perché la “fragilità dell’uomo” (aggiungiamo pure la tentazione del maligno) induce a “sgarrare” non ci aiuta ad essere più “umani”, ma solo amorali o addirittura immorali.
Un’altra sconfitta per l’umanità.
Sì, un’ altra sconfitta del cavolo. Come quella dell’umanità di Parolin.
La morale cattolica la si rifiuta quando è costruita sul nulla, ovvero sul rifiuto di ciò che la Chiesa vede come peccato quando invece non lo è affatto.
Tanto è vero che tantissimi cattolici se ne infischiano altamente dell’ imposizione della Chiesa sui cosiddetti “metodi naturali” per evitare il concepimento. Perché se le dessero retta, ben poche volte farebbero all’amore, e magari quando uno dei due coniugi ne avrebbe meno voglia. Oppure si ritroverebbero la casa piena di figli, loro malgrado.
Roba da chi è fuori da questo mondo. Ma noi qui viviamo, non su Marte.
E ormai l’ anello al naso non ce l’ha più nessuno, o quasi.
E smetta, lei Spiletti, di dare lezioni di amoralità od immoralità.
Non ne ha facoltà, mi creda.
Il sesso è piacere.
Il fondamento deve essere la totale assenza di violenza nel rapporto e in secondo luogo (come detto da Marilisa) non deve esserne fatto un idolo.
Paolo VI (per quello che so io) nel 1968 voleva giustamente contrastare una visione idolatrica del sesso, ma allora ci si sposava a 22 anni e si poteva gioire e godere del piacere sessuale all’interno del matrimonio (non che al di fuori non esistesse la possibilità).
Oggi non è più così.
Ognuno tragga le conclusioni che vuole. Io le ho tratte e già espresse in passato su questo blog.
Ciao.
@Marilisa, Fabrizio,
io qui non voglio dare lezioni a nessuno, credetemi.
Il punto però è che il Signore ha dato alla Pietro la potestà di “sciogliere e legare” e quindi la morale proposta dalla Chiesa Cattolica non è “costruita sul nulla” o “facoltativa”. Oltretutto bisognerebbe approfondirne le ragioni, prima di escluderla a priori.
L’alternativa non la libertà di fare ciò che si vuole, ma il peccato e l’impenitenza. Il soggettivismo e il relativismo spingono a farsi una morale su misura, ma chi ricerca il bene e si sforza di compiere la volontà del Signore non può accontentarsi di questi compromessi.
Questa è una risposta doverosa, per il resto spero di non essere coinvolto nella solita apocalisse solo per aver difeso la morale cattolica.
hai pienamente ragione Fabrizio 🙂
come Marilisa d’altra parte su molto di quanto detto. Se poi la Chiesa vuole continuare a mettere la testa sotto la sabbia, cavoli suoi. Chiunque si può scegliere il suo funerale.
Ciao picchio ,
un abbraccio. Grazie.
Si tratta di mettere da parte l’ ipocrisia che regna sovrana in ogni campo e in ogni latitudine.
E si tratta anche di imparare ad accettare la verità quando si fa strada a poco a poco in mezzo all’ Umanità, che non resta–non può e non deve restare– ferma in un’ idea immobile e fissa, attorno a cui si costruisce una morale.
Ma cammina in avanti facendo comprendere ciò che ieri e l’altro ieri non si riusciva a comprendere, o non si voleva comprendere.
Mentre l’intelligenza oggi fa vedere le cose con occhiali nuovi che permettono di vedere con maggiore chiarezza. Rimanere incollati all’ antica visuale non giova a niente e a nessuno.
Rifiutando la morale cattolica e inseguendo i desideri istintivi dove arriveremo?
Non facciamo ipotesi strane, basta la cronaca di qualche mese fa:
http://www.ilgiornale.it/news/interni/grillino-sibilia-legalizzare-i-matrimoni-gruppo-e-specie-975145.html?mobile_detect=false
Non è questione di antico e nuovo, di “stolto” o intelligente, ma di giusto e sbagliato.
Siamo in tempi di apostasia di massa e la Chiesa può essere tentata di cercare i consensi e gli applausi delle masse, ma deve continuare a cercare il bene dell’uomo e la volontà di Dio.
@Spiletti, l’apostasia si ha quando si rifiutano il Credo Cattolico e i suoi Dogmi di Fede donati a noi dalla Santa Madre Chiesa.
Non riguarda le trombate.
Tanto per restare in tema
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2015/documents/papa-francesco_20150527_udienza-generale.html
“Il sesso è piacere”(Fabrizio)
È il modo “ideato” da Dio per la prosecuzione della vita di tutte le specie.
Incredibile! Un modo PIACEVOLE, esente da rigorismi e divieti.
Basterebbe questo solo per credere nella esistenza di una Identità Superiore che ha “inventato” il meccanismo della sessualità per perpetuare la vita.
Altro che casualità! Altro che Energia indistinta, senza intelligenza e senza alcun fine. Solo una Mente Superiore poteva progettare un modo simile per creare la vita impedendone l’estinzione.
Gli uomini ottusi, sì, fanno di tutto per distruggerla. E gli altri, non ottusi ma scadenti moralisti, fanno di tutto per sottovalutarla, piegandola ai propri schemi mentali limitati e rigidi.
@Fabrizio,
ho parlato di apostasia per allargare un po’ il discorso.
D’altra parte sono convinto che rifiutare la morale cattolica per tutto ciò che attiene alla sfera affettiva, sessuale e familiare sia di fatto una presa di distanza grave dal magistero.
Mi spiego meglio: un conto è dire che è difficile rispettare i dettami morali, per quanto giusti, un conto è fare finta che siano sbagliati. Non è questione solo di “trombare” o no. Se non si rispetta la castità prematrimoniale si può ricorrere al sacramento della confessione, ma se non si ritiene di essere in peccato il male rimane e si aggiunge l’impenitenza.
Tutto questo non può avvicinare a Dio.
Rifiutare la morale cattolica solo perché “difficile” significa mettere al centro se stessi (il peccato originale), disinteressarsi dalla volontà di Dio, non ricercare il bene e il giusto, disconoscere l’autorità della Chiesa.
Probabilmente c’è chi gioisce di queste cose, ma non è certo il Signore.
Oltre tutto affermare qui pubblicamente il proprio rifiuto convinto della morale cattolica non mi sembra una testimonianza esemplare della propria adesione al cattolicesimo.
Spiletti, cosa aspetta a farsi prete? Però stia attento, perché se trova un altro prete tipo il mio parroco, la manda allegramente a quel paese.
@Spiletti, e che ne sai tu se rispetto o no la morale cattolica??
A me non piace imporre gioghi agli altri come cristiano-cattolico…
(Fermo restando che quando ero educatore parrocchiale, mi attenevo rigorosamente nel trattare questo tema, alla “morale cattolica”).
Inoltre, di come mi comporto io nel privato tu Spiletti cosa ne sai?
Ripeto: cosa ne sai?
Ripeto: cosa ne sai?
Lo deduci da quello che scrivo? Questo non ti permette nella maniera più assoluta di parlare di adesione o meno al cattolicesimo nei miei confronti
Saluti.
@Marilisa:
Condivido il tuo commento delle 14.44.
Francesco e l’utopia di sradicare la povertà
Quasi tutti i commenti
su
froci
e
sesso.
Ma perchè i non-fondamentalisti si lasciano provocare ?
Lasciateli duettare in santa pace !
Quando possiamo aiutiamoci !
🙂
🙂
Lo so caro matteo, ma a volte è difficile tacere.
🙂 🙂 🙂
@Fabrizio,
mi sembrava di non essere stato offensivo, in caso contrario mi scuso.
Mi sono limitato ad esprimere un parere sulla presa di distanza fatta qui, pubblicamente, dalla morale cattolica.
Non discuto del tuo comportamento privato, ma della testimonianza offerta a chiunque possa leggere questi tuoi interventi.
Ripeto: scrivere che la morale sessuale insegnata dalla Chiesa Cattolica è superata significa banalizzarla, sminuirne il valore, disconoscere la stessa autorità del magistero. Non è cosa da poco.
Ed è una testimonianza di dissenso: di un dissenso convinto e piuttosto marcato.
Non è questione di giudizi morali o di “gioghi” da rifilare al prossimo, ma di aderire ad una religione che prevede una certa morale. L’alternativa è aderire “par time”, solo a quello che piace o torna comodo e sinceramente non mi convince.
Il mio non è un giudizio, ma il parere di un amico.
Stammi bene.
Stammi bene anche tu Spiletti, scuse accettate.
Un abbraccio.
Buon discepolo delle 21.12 del 27 maggio…
Premesso che non sono il legale difensore di mons.Paglia, vorrei sommessamente farti presente che riguardo alla vicenda di cui parlano i giornali che coinvolgerebbe mons.Vincenzo Paglia, si tratta di un avviso di conclusione delle indagini preliminari, NON di un condanna penale di un collegio giudicante.
Buona serata.
hai ragione Matteo. bisognerebbe lasciarli cuocere nel loro brodo 🙂 🙂
oltre alle alle tagliatelle in piedi c’è anche la cena in bianco, aperta a etero, gay e trans:
http://www.cenainbiancounconventionaldinner.it/
Due articoli per me condivisibili:
http://www.rossoporpora.org/rubriche/vaticano/495-amici-di-francesco-le-sorprese-di-kasper.html
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-41390/
“Lasciarli cuocere nel loro brodo”.
Che esempio straordinario di carità cristiana!
l’articolo di vatican insider lo avevo già notato, è vero, Sara, articoli condivisibili.
il teologo domenicano Jean-Miguel Garrigues dice quello che Kasper ha sempre sostenuto sia nella sua prima famosa dissertazione al Concistoro, poi pubblicata, che successivamente ripetuto in tante interviste.Anche lui non ha mai sostenuto una sanatoria generale, cosa che non avrebbe senso, ma delle valutazioni caso per caso.
Il teologo domenicano ha un’importazione più tomista e argomenta meglio (e’ quello che disse Ravasi alla fine del sinodo la grazia non prescinde dalla natura) Kasper da tedesco ha una concezione più luterana della grazia. (Una giustificazione forense si dice cioè esteriore più che aiuto a santificarsi)
Nell’ultima intervista a Kasper mi sembra che siamo però sulla stessa linea:
http://www.c3dem.it/wp-content/uploads/2015/05/anche-molti-fedeli-vogliono-le-unioni-civili-int-kasper-cds.pdf
Si l’avevo letta, bella.
Trovo un po’ ridicolo in queste ultime settimane il martellamento di Magister su un presunto voltafaccia del papa su questi argomenti perchè sta facendo delle belle catechesi sulla famiglia. Ovviamente sia il papa, sia Kasper, sia Jean-Miguel Garrigues sono a favore della famiglia, nonostante pensino anche ai “feriti dalla vita”. Una cosa non esclude l’altra e come dice Garrigues farlo non è relativismo.
E’ divertente che a fronte del fatto che bergoglio parli di corruzione, tratta e non di sesso come i grandi peccati del mondo, qui si parli solo di quello…