Ieri a mezzogiorno il Papa si è affacciato alla finestra con accanto – a piegargli il microfono – un nuovo segretario personale: il quinto che abbiamo conosciuto in sette anni. Si chiama Fabio Salerno: nei commenti riporto l’articolo che ho scritto per il “Corriere della Sera” in occasione della sua nomina, annunciata sabato. Il sale della faccenda sta nel fatto che Papa Bergoglio non vuole un segretario plenipotenziario ed è per questo che li cambia spesso.
Francesco e il vortice dei segretari personali
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Primo italiano. Papa Francesco da oggi ha un nuovo segretario personale: si chiama Fabio Salerno, è un prete italiano di 41 anni che già lavorava in Vaticano. Ed è il primo italiano a entrare nella rosa dei segretari personali di Bergoglio, che ha già avuto con sé un maltese, un argentino, un egiziano e che attualmente ha ancora – in quel ruolo – un uruguayano, Gonzalo Aemilius, con il quale Fabio Salerno dividerà la delicata mansione.
A differenza degli altri Papi, Francesco non ha un segretario personale esclusivo e permanente, com’erano Loris Capovilla con Roncalli, Pasquale Macchi con Montini, Stanislaw Dziwisz con Wojtyla, Georg Gänswein con Ratzinger. Tutti questi erano segretari dei rispettivi Papi già quand’erano cardinali e li hanno seguiti a Roma.
Ma il cardinale Bergoglio quand’era a Buenos Aires non aveva segretario e non ne ha voluto uno esclusivo neanche da Papa. Ovviamente ha bisogno di qualcuno che gli tenga l’agenda, risponda al telefono, accolga chi gli fa visita nell’appartamento privato, ma non vuole che sia sempre lo stesso in modo che non diventi potente, quasi plenipotenziario degli “accessi” al Papa e magari sia tentato di svolgere ruoli che non gli competono.
L’eccezione Gonzalo Aemilius. La soluzione inventata da Francesco è semplice: vuole che i suoi segretari personali non siano a tempo pieno, siano due, vengano da ruoli curiali, stiano con lui mezza giornata l’uno e mezza l’altro, continuino a svolgere part-time il lavoro che svolgevano in precedenza, abbiano un rapido ricambio e lasciando quell’incarico tornino – di norma – a quello precedente.
Ecco dunque che a oggi sono cinque i segretari personali chiamati a quel ruolo sensibile. Il primo fu il maltese Alfred Xuareb, che era stato segretario aggiunto di Papa Benedetto. L’altra mezza giornata fu affidata poco dopo all’argentino Fabian Pedacchio. A loro subentrarono negli anni l’egiziano Yoannis Lahzi Gaid e l’uruguaiano Gonzalo Aemilius. Ora Fabio Salerno prende il posto di Gaid.
In questa filiera una parziale eccezione è costituita da Gonzalo Aemilius: Bergoglio lo conosceva già prima di diventare Papa e per averlo segretario l’ha fatto venire dall’Uruguay. Gli altri erano già tutti in Curia.
Scuola diplomatica. Il congedo di Gaid è stato così annunciato oggi a mezzogiorno dal portavoce vaticano: “Nel contesto di un normale avvicendamento di persone, disposto da Papa Francesco per i collaboratori della Curia Romana, il Rev.do Mons. Yoannis Lahzi Gaid, Segretario personale del Santo Padre dall’aprile 2014, conclude il suo servizio. Mons. Gaid continuerà l’attuale incarico di membro dell’Alto Comitato per la Fratellanza Umana”.
Questo era stato, subito prima, l’annuncio del nuovo segretario: “Papa Francesco ha chiamato come suo Segretario personale don Fabio Salerno, attualmente impiegato presso la Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato”.
Nato a Catanzaro nel 1979, prete dal 2011, don Salerno è laureato in diritto alla Lateranense, ha fatto l’Accademia Ecclesiastica, che è la scuola diplomatica vaticana e ha lavorato nella Nunziatura di Giakarta e nella “Missione Permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa in Strasburgo”. Attualmente, è in organico presso la Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato.
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