Francesco dice e mostra che il confessore è un peccatore

“Il confessore è egli stesso un peccatore”: parole dette da Bergoglio ieri mattina ai partecipanti a un corso della Penitenzieria Apostolica e messe in pratica il pomeriggio in San Pietro confessandosi e confessando per più di un’ora. La lunga durata del tempo per le confessioni è stata la novità della celebrazione penitenziale di ieri rispetto a quelle di un anno e di due anni addietro nelle quali già Francesco si era confessato e aveva confessato. Nei commenti alcune direttive concrete date da Francesco ai confessori nel discorso del mattino, già citato, e nell’omelia del pomeriggio.

22 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Dio sa perdonare meglio. Discorso del mattino: E cosa faccio se mi trovo in difficoltà e non posso dare l’assoluzione? Prima di tutto, cercare se c’è una strada, tante volte la si trova. Secondo: non legarsi soltanto al linguaggio parlato, ma anche al linguaggio dei gesti. C’è gente che non può parlare, e con il gesto dice il pentimento, il dolore. E terzo: se non si può dare l’assoluzione, parlare come un padre: “Senti, per questo io non posso [assolverti], ma posso assicurarti che Dio ti ama, che Dio ti aspetta! Preghiamo insieme la Madonna, perché ti custodisca; e vieni, torna, perché io ti aspetterò come ti aspetta Dio”; e dare la benedizione. Così questa persona esce dal confessionale e pensa: “Ho trovato un padre e non mi ha bastonato”. Anche nel caso limite in cui io non posso assolvere, che senta il calore di un padre! E Dio sa come perdonare le cose meglio di noi.

    4 Marzo, 2016 - 21:46
  2. Luigi Accattoli

    Rivedere i comportamenti. Omelia del pomeriggio: Siamo tenuti a rivedere quei comportamenti che a volte non aiutano gli altri ad avvicinarsi a Gesù, gli orari e i programmi che non incontrano i reali bisogni di quanti si potrebbero accostare al confessionale, le regole umane, se valgono più del desiderio di perdono, le nostre rigidità che potrebbero tenere lontano dalla tenerezza di Dio.

    4 Marzo, 2016 - 21:46
  3. maria cristina venturi

    Mi chiedo in che Chiesa io abbia vissuto fino ad oggi alla verde eta‘di cinquantasei anni. Perche‘dalla mia prima confessione a 8 anni fino ad oggi io non ho MAI proprio mai incontrato un confessore che mi abbia bastonato come dice Bergoglio,mai ho trovato neppure un confessore sbrigativo o villano. E neppure mai ho visto la gente che voleva confessarsi mandata via per problemi di orario. Anzi,ho sempre visto sacerdoti seduti al confessionale per ore e ore senza che nessuno andasse a confessarsi aspettando pazientemente anche quell‘unico penitente che sarebbe potuto venire. Evidentemente io ho vissuto in una chiesa “parallela“a quella che descrive Bergoglio. O lui ha vissuto in una Chiesa parallela.
    Le bastonature mi sembra che ci sia una sola persona oggi che le da‘ e con “mucho gusto“ su preti e fedeli ,proprio lui il papa.

    5 Marzo, 2016 - 7:46
  4. picchio

    Anni fa in una libreria cattolica avevo scovato un librettino scritto da un famoso confessore con consigli ai suoi confratelli confessori. C’era anche una parte che riguardava come comportarsi verso penitenti che sono erano feriti dal comportamento e dalle parole di confessori precedenti e
    mostravano per questo rabbia nei confronti della Chiesa.
    Se poi veniamo all’aneddotica, Maria Cristina, io invece ho incontrato confessori che sono andati oltre il dovuto, fin da ragazzina. ( dormi con le mani sopra o sotto le coperte? e avanti, ma molto avanti, così….) E così persone che conosco. Una mia amica, madre di tre figli , fu cacciata in malo modo dal Santuario di Pompei senza assoluzione, perchè usava la pillola. Quando ero già fidanzata un prete a cui non avevo richiesto nessun consiglio e a cui non avevo confessato nulla di attinente cominciò a domandarmi dei miei progetti di vita, saputo che il mio fidanzato era mussulmano , senza conoscere nè me ( ero in una chiesa in cui andavo per la prima volta) nè lui voleva che gli promettessi che avrei rotto il fidanzamento. Mii alzai e me ne andai. Pensa te se avessi seguito il suo ” ordine”.
    Mi sembra che sia stata Santa Teresa a dire che trovare un confessore non è difficile, è trovarne uno bravo che è molto difficile.
    cristina Vicquery

    5 Marzo, 2016 - 10:40
  5. Lorenzo Cuffini

    “Le bastonature mi sembra che ci sia una sola persona oggi che le da‘ e con “mucho gusto“ …..”

    Ha ragione, Maria Cristina.
    E io spero vivamente che non abbandoni mai, né le bastonature, né il mucho gusto con cui le dà.
    A dirci ” oh, oh, oh … piccinopiccino, poverinopoverino” a farci ganascinoganascino, a lisciarci il pelo, a sentirci a posto con la coscienza, a piangerci addosso – possibilmente in pubblico! – ci pensiamo già noi da soli, e siamo bravissssssssimi a farlo.
    Bamboccioni, capricciosi e viziatelli……
    ( e non parlo dei preti, ma dei ” christifideles laici”, cioè nosotros)
    🙂

    5 Marzo, 2016 - 16:16
  6. Luigi Accattoli

    Da un visitatore che non vuole apparire ricevo questo messaggio:

    Credo di essere, più o meno, coetaneo di Maria Cristina Venturi. In questi ultimi 30 anni ho avuto confessori straordinari di cui porto memoria profonda per l’aiuto che mi hanno dato alla riconciliazione. Uno bravissimo mi ha seguito per 15 anni fino alla sua morte. Ma come dimenticare i pessimi confessori che ho pure incontrato? Uno di quand’ero in seconda media che insisteva a domandare sul sesto comandamento. Un altro sui vent’anni mi intimò di sbrigarmi a dire i peccati che non era lì per chiacchierare: ed era per me un momento di vero bisogno. Le belle confessioni restano indelebili, confessioni/riconciliazioni con pianti di liberazione. Ma le confessioni con confessori terrificanti lasciano cicatrici. Nel tempo, quando un confessore fisso mi veniva a mancare ho fatto sempre un lungo discernimento per un nuovo buon santo confessore, a costo di rimanere per qualche tempo senza il sacramento.

    5 Marzo, 2016 - 16:46
  7. maria cristina venturi

    caro” visitatore che non vuole apparire”
    certo ognuno può portare le sue esperienze e ogni personale è vera .
    lLei dice che le confessioni con confessori terrificanti lasciano cicatrici.
    Beh io , e altri come me , porto cicatrici di altro genere: discussioni con cattolici modernisti terrificanti. preti e laici.
    sì perchè la cosa più “terrificante ” della Chiesa di oggi è la falsa misericordia che nasconde la vera violenza, ideologica e pratica. S
    ho visto gente cacciata via dalle parrocchie dai cosidetti misericordiosi modernisti.. ho visto cose veramente terrificanti..
    ma lasciamo , volete , le esperienze personali?
    rimaniamo fedeli e fermi nella fede in Gesù Cristo e , fino a prova contraria, nei sacerdoti di Gesù Cristo.
    non c’è alcun bisogno come fa l’attuale pontefice ad ogni intervento, di insultare i sacerdoti cattolici, ne’ i ” terrificanti” confessori di cui ha fatto esperienza il “visitatore che non vuole apparire” ne’ i terrificanti preti modernisti
    di cui ho fatto esperienza io ed altri come me ( quei preti che “non ho tempo di venire a dare l’estrema unzione a sua madre perchè devo andare ad un convegno sui rom”)
    rimaniamo sull’OGGETTIVO.

    5 Marzo, 2016 - 20:45
  8. maria cristina venturi

    Quanto poi al fatto che anche i preti , essendo uomini, siano peccatori come gli altri, scusate , ma doveva proprio venire papa Francesco, il gesuita Bergoglio dalla “fine del mondo” ad annunciarcelo quasi noi, cattolici italiani , non lo sapessimo da circa milleottocento anni?
    Insomma la cosa ridicola è che cose ovvie e risapute vengono oggi proclamate come novità e verità appena scoperte, I preti , i confessori sono loro stessi peccatori!Sai che novità! non l’avremmo mai potuto pensare se non c’era Bergoglio a dircelo!
    ma che succede, da tre anni a questa parte , i cristiani hanno perso l’uso della ragione????, si sono ridotti a imbecilli che dicono ahhh! che cosa nuova, mai sentita per ogni ovvietà che esce dalla bocca del papa???
    Sveglia, ritornate in voi! La papolatria è una forma di IDOLATRIA!

    5 Marzo, 2016 - 20:53
  9. maria cristina venturi

    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-cattolici-masochisti-serve-una-nuova-apologetica-15464.htm

    I mantra dei “cattolici masochisti” che parlano con vero autentico PIACERE
    male della Chiesa cattolica:
    i cardinali e vescovi cattolici sono degli arrivisti senza scrupoli
    i preti cattolici ( tranne Don Ciotti e i preti operai) sono per lo più cattivi, rigidi ,bastonano nel confessionale, sono pelagiani, farisei, lo dice anche il papa…
    se non son rigidi sono pedofili…
    la Chiesa cattolica è sessuofoba, omofoba, contro le donne., contro i gay….
    i fedeli cattolici benestanti,sono capitalisti sfruttano il proletariato..
    i fedeli tradizionalisti cattolici che sono rimasti alla Messa in latino, sono reazionari, amano i pizzi e i merletti, sono fascisti..
    Invece i laici , gli atei, sono buoni, bravi, onesti, hanno ragione, in particolare Eugenio Scalfari ed Emma Bonino, sono dei modelli elogiati dallo stesso papa..

    E i mantra dei “cattolici masochisti “potrebbero andare avanti all’infinito. Ma a che pro? Qualunque persona sensata vede L’INDEGNITA, L’INFAMIA, DI tutto ciò.
    se la Chiesa è TUA MADRE, non dovresti provar PIACERE a parlare male di tua madre.Se provi piacere a parlar male di tua madre, c’è qualcosa che non va…

    5 Marzo, 2016 - 21:11
  10. Luigi Accattoli

    Bene Maria Cristina Venturi. Vedi di fare una buona notte e una buona domenica. Come cercherò di fare anch’io.

    5 Marzo, 2016 - 22:12
  11. roberto 55

    Ora, dopo quest'”intermezzo” (chiamiamolo così …..), riprendiamo il nostro dibattito.
    Dove eravamo rimasti ? Ah, si: alle esperienze raccontate da Cristina / Picchio ed alle sagge considerazioni dell’amico Lorenzo e del “visitatore che non vuole apparire”.
    Io, evidentemente, debbo, a questo punto, ritenermi abbastanza fortunato per aver, nel corso degli anni, incontrato per lo più dei confessori che m’hanno aiutato: di, diciamo così, “imbarazzante” ricordo solo quel sacerdote che (erano i primi anni ’70, giusto per “contestualizzare”), nel bel mezzo della mia confessione, prese improvvisamente a chiedermi se anch’io (allora frequentavo il Liceo) partecipavo agli scioperi studenteschi (ovviamente si, e così gli risposi: mi presi tutto il suo biasimo ……….).
    A mia moglie, invece, è capitato in qualche occasione (ed anche in età adulta) d'”incrociare” dei confessori che l’hanno sottoposta ad “inquisizioni” non molto diverse da quelle toccate in sorte a Cristina / Picchio.
    Buona domenica a tutti !

    Roberto Caligaris

    5 Marzo, 2016 - 22:51
  12. Luigi Accattoli

    I racconti di confessioni difficili erano più frequenti in passato che oggi, ma me ne sono capitati anche ultimamente. L’ultimo è stato fors’anche il più tragico. Era una vedova milanese della mia età, che mi aveva cercato per qualcosa che io avevo scritto sulla condizione di chi resta solo dopo un lungo matrimonio. Aveva tre figli e aveva intrecciato una buona relazione con un uomo separato dalla moglie e che dunque non poteva sposarla. Lei con quella relazione era tornata a vivere. Si dedicava totalmente al volontariato parrocchiale – anche con denaro – e non poteva fare a meno della confessione. Da quando aveva quella relazione non si confessava più ma un giorno andò a inginocchiarsi a un confessionale in Duomo. “Non mi ha dato l’assoluzione, mi ha detto che dovevo impegnarmi a lasciare il mio amico. Io non potevo prendere quell’impegno, sono stata sincera. Non posso lasciarlo. Gli ho raccontato tutto, di come vivo, dei figli, di che faccio ma a lui non importava nulla, batteva solo su quel chiodo”. Io le suggerii di andare dal parroco con il quale collaborava e non da confessori sconosciuti, ma non so se lo fece. Poco dopo quel racconto fu rapidamente portata via da un tumore. Anzi, dirò in sua memoria che un tumore la portò rapidamente dal Padre Misericordioso di cui leggiamo nel Vangelo di oggi. Io confido che il Padre vedendola arrivare da lontano sia corso a gettarle le braccia al collo.

    6 Marzo, 2016 - 10:14
  13. Luigi Accattoli

    Se questa amica tribolata fosse andata a confessarsi dal padre Jorge Mario come sarebbe stata accolta? Le avrebbe detto – immagino – “senti, per questo io non posso assolverti, ma posso assicurarti che Dio comunque ti ama e ti aspetta”. L’avrebbe invitata a pregare con lui la Madonna “perché ti custodisca”. L’avrebbe invitata a tornare “perché io ti aspetterò come ti aspetta Dio”. Infine le avrebbe dato la benedizione: “non posso assolverti ma ti benedico nel nome del Signore”.

    6 Marzo, 2016 - 12:15
  14. Lorenzo Cuffini

    Beh, Luigi, di là non ci saranno vitelli grassi, ma personalmente sono convinto anch’io che ci sia stata una gran festa all’arrivo della tua amica.
    Piu’ vado avanti e piu’ si allunga la listona di domande che vorrei presentare a Dio : e non sono domandine da poco. Però, per la rivelazione che ce ne ha dato suo figlio, spero, confido e aspetto comunque quella corsa liberatoria -per Lui come per me -per il quale già scruta , e da sempre, ansioso, l’orizzonte.
    Buona domenica specialissima.

    6 Marzo, 2016 - 13:07
  15. Luigi Accattoli

    Lorenzo buon pomeriggio domenicale a te. Diceva quello: “Dio sa come perdonare le cose meglio di noi”.

    6 Marzo, 2016 - 13:26
  16. Lorenzo Cuffini

    “Il peccato è chiudersi in sé. Dio invece è apertura totale.”

    Così quel ragazzino terribile di mons. Bettazzi alla chiusura della 24oreperilSignore nella sua storica diocesi: Ivrea.
    Una sintesi completa, direi.
    Brindo con un birrozzo a questo everteen classe 1923.

    https://www.facebook.com/ilvideogiornale

    6 Marzo, 2016 - 20:03
  17. Clodine-Claudia.F.Leo

    A volte, ci feriamo da soli assecondando il cuore-
    Si sceglie sempre da che parte stare, e spesso il cuore ci porta in sentieri che non collimano fino in fondo con il pensiero di Dio il quale, come diceva Bonheffer, non è un Dio tappabuchi da invocare come ultima soluzione di fronte agli enigmi insolubili.

    L’amore di cui parla Gesù non esclude la legge anzi, è proprio da questa forza “che muove il sole e le altre stelle” che dipende la Legge. Un dinamismo che sussiste in eterno in Cristo, nello Spirito, ed è la Carità. La Carità è Cristo stesso e in Lui non ci sono “mille sfumature di grigio”, ma luce e tenebre, il bianco e il nero, con Lui, o contro di LUi, la nostra libertà, o il Vangelo.

    Credo che quel moto e quel tormento interiore che si prova nel momento in cui lo Spirito Santo tocca le corde -tanto mirabilmente descritto da Tolstoi, in quella piccola, intensa opera che è “le confessioni”- non sia che uno stato dell’anima la quale sa, di aver agito male, si trova dinnanzi ad una conversione morale sente l’esigenza di abbandonare quanto costruito fino a quel momento ma è legata, una piuma costretta da un filo, incapace di operare quel distacco necessario…

    6 Marzo, 2016 - 20:53
  18. Clodine-Claudia.F.Leo

    Dio è totalmente disponibile, ci lascia liberi, certo, ma non è la cifra della sollecitudine umana, nel senso di una disposizione soggettiva…Dio e Dio, un presupposto ontologico, l’Ente Supremo, lo si può evocare in mille modi, ma che esige una risposta dall’uomo…e anche l’obbedienza…

    6 Marzo, 2016 - 21:03
  19. Clodine-Claudia.F.Leo

    anche se il nostro impulso ci sollecita, ci chiama, ci porta a considerare ciò che è importante per noi, per me, ciò che mi appaga mi fa stare bene. Io credo, che ci sia quel Pathos, che è altro dal puro sentimento umano. E’ qualcosa d’irrazionale che richiama la libera volontà, la personale decisione..

    Io credo che in quell'”amerai il prossimo come te stesso” sia racchiuso il mistero dell’amore; nel momento in cui “comprendi” che non si tratta di realizzare noi stessi ma, al contrario, è proprio nel trascenderci che si strutturi quella pietà che si traduce in relazione affettiva vera, autentica, di riverenza verso se stessi, gli altri, e Dio…

    6 Marzo, 2016 - 21:17
  20. Clodine-Claudia.F.Leo

    ..a margine di questa lunga filippica, che non avrebbe senso se non aggiungessi quanto segue dico: si, certo, la misericordia di Dio è grande e raggiunge il peccatore più incallito. Ma può, quella Misericordia sconfinata, prescindere dalla giustizia?
    Oh, dice: “ma si, tranquilla, il Signore accoglie a braccia aperte l’anima della sorella che ha vissuto, soffrendo, quell’unione fuori dai canoni”…siamo veramente sicuri che le cose vadano in quel modo? Se è vero, com’è vero, che ad ogni azione corrisponde un effetto sarebbe opportuno voltare lo sguardo e osservare cosa abbiamo lasciato dietro di noi nel compiere quella scelta piuttosto che un’altra. Che ne sappiamo se quella moglie lasciata si sia suicidata, se quei figli che il padre per seguire quella signora non abbiamo preso preso una via di perdizione altrimenti evitata se quel padre fosse stato presente.
    E se è vero che ciascuno può trovare in se stesso la forza per uscire dall’imbuto -vuoi per inclinazione caratteriale, vuoi perchè toccati dalla Grazia- sarà lo stesso per quelli che, nostro malgrado, ci siamo lasciati alle spalle e che, sempre nostro malgrado, abbiamo sacrificato per il nostro egoismo? In genere sono sempre i più deboli che subiscono…e credo che Dio sia dalla loro parte e a ciascuno sarà dato secondo il bene o il male che avrà seminato quando lascerà questa vita la quale, come dice Gesù, chi l’avrà amata più di Lui , la perderà…

    7 Marzo, 2016 - 8:57
  21. Clodine-Claudia.F.Leo

    «In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
    Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
    Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».
    Gv 12, 24-26

    E in questo si riassume tutto…

    7 Marzo, 2016 - 9:08

Lascia un commento