Un saluto particolarmente affettuoso rivolgo ai Bambini ucraini, ospitati dalla Fondazione “Aiutiamoli a vivere”, dall’Associazione “Puer” e dall’Ambasciata di Ucraina presso la Santa Sede. E con questo saluto ai bambini, torniamo anche a pensare a questa mostruosità della guerra e rinnoviamo le preghiere perché si fermi questa crudeltà selvaggia che è la guerra: così il Papa stamane a conclusione dell’Udienza generale. Nel primo commento l’entità dello sfollamento dei bambini causato da questa operazione militare specialissima.
Francesco di nuovo chiede che “si fermi questa crudeltà selvaggia che è la guerra”
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Bambini sfollati. In Ucraina, a causa del conflitto scoppiato lo scorso 24 febbraio, sono morti almeno 144 bambini. Lo rendono noto fonti ucraine, sottolineando che quasi la metà delle vittime si registra a Kiev. In base a dati diffusi dall’Unicef, sono almeno 4 milioni e 300 mila i minori sfollati: sono più di 1,8 milioni i bambini che hanno raggiunto Paesi limitrofi come rifugiati e 2,5 milioni quelli sfollati interni. “La guerra ha causato uno dei più rapidi sfollamenti su larga scala di bambini dalla Seconda Guerra Mondiale”, ha dichiarato il Direttore generale dell’Unicef Catherine Russell. “Questo è un triste risultato che potrebbe avere conseguenze durature per le generazioni a venire”.
https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2022-03/papa-francesco-bambini-ucraini-puer-aiutiamoli-a-vivere.html
https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/03/29/guerra-russia-ucraina-il-sondaggio-solo-il-23-e-favorevole-allaumento-delle-spese-militari-contrario-piu-di-un-italiano-su-due/6541775/
Mai come in questo momento le decisioni del governo in Italia sono completamente scollate dalla effettiva volonta’ popolare.Quando nei prossimi anni l’ Italia ridotta in ginocchio da crisi energetica, inflazione, disoccupazione, interi settori come turismo e agricoltura rovinati , colle spese sociali come sanita’ e scuola tagliate ,ma in compenso con il 2% del PIL per gli armamenti, per l’ orgoglio di fare parete della gloriosa NATO, si risveglierà come da un brutto sogno e i cittadini di chiederanno ma come e’ potuto accadere,non siamo forse in democrazia?
https://gpcentofanti.altervista.org/la-voce-nel-deserto/
ARMI ALL’UCRAINA E SPESE MILITARI. Due voci a confronto su Famiglia Cristiana 1. Balduzzi dice sì.
«Armare Kiev? La nostra Costituzione dice sì». Lo sostiene il giurista cattolico Renato Balduzzi, ex ministro del Governo Monti. In un’intervista che Famiglia Cristiana pubblica nel numero da domani in edicola e in parrocchia. «Secondo la nostra Carta e per l’Onu la fornitura di materiale bellico a un Paese che si sta difendendo è legittima. ma solo a due condizioni: la prima è che la fornitura sia funzionale alla difesa. La seconda che sia proporzionata alla intensità dell’aggressione». Rimane di sfondo, comunque, il rigetto della guerra, sancito dall’articolo 11 della Costituzione. «La stesura di base fu di Giuseppe Dossetti» ricorda Balduzzi, «e stabiliva la rinuncia dello Stato italiano alla guerra di conquista. Sul verbo “ripudia” ci fu poi un’adesione ampia dei costituenti. Si avvertiva e si avverte tuttora la forza della cultura democratico-cristiana, che avrebbe anche influenzato la dottrina sociale della Chiesa nel superamento della cosiddetta “guerra giusta”». Ci si deve muovere alla luce di tre “d”. «Difesa, diplomazia e dissuasione (in questo contesto rientrano sanzioni e sequestri di beni) che sono strettamente connesse e devono essere praticate contestualmente».
https://mail.google.com/mail/u/0/#inbox/FMfcgzGmvfcqPvtzvCxQSLqsljWSxmxK
ARMI ALL’UCRAINA E SPESE MILITARI. Due voci a confronto su Famiglia Cristiana 2. Ricchiuti dice no.
Nello stesso numero di Famiglia Cristiana interviene anche monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti e presidente nazionale di Pax Christi: «L’invio di armi al Governo ucraino, sembra essere la strada più ovvia. No. Non è così. Ricordo quanto disse il mio predecessore, don Tonino Bello, vescovo di Molfetta e presidente di Pax Christi, all’arena di Verona, il 30 aprile 1989. “Se non abbiamo la forza di dire che le armi non solo non si devono vendere ma neppure costruire, rimarremo lucignoli fumiganti invece che essere ceri pasquali”». «Di fronte al recente orientamento del nostro Parlamento», puntualizza monsignor Ricchiuti, «che, con pochissimi voti contrari, ha votato a favore di un aumento della spesa militare italiana da 25 a 38 miliardi di euro annui, passando quindi dagli attuali 68 milioni al giorno a 104 milioni al giorno!, anche come cittadino, come credente, come vescovo e Presidente di Pax Christi grido: è semplicemente pazzesco! Vergognoso! Papa Francesco non tace. Lo ricordiamo nella ripetuta e insistente denuncia delle bombe nucleari di cui ha detto “è immorale non solo l’uso, ma il possesso”. Nella Veglia pasquale 2020, in piena pandemia, ha affermato: “Si fermino la produzione e il commercio delle armi, perché di pane e non di fucili abbiamo bisogno”. Fino ad arrivare all’Angelus dello scorso 27 marzo: “C’è bisogno di ripudiare la guerra, dove i potenti decidono e i poveri muoiono. Ecco la bestialità della guerra, atto barbaro e sacrilego!”».
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Rif. 14,39.
Credo sarebbe onesto smetterla con questa fola della “democrazia violata” dalle desicioni del governo “scollate” dalla presunta “volontà popolare”. Con buona pace dei masaniello di tutti i colori e le provenienze, la nostra è una democrazia parlamentare , dunque non sono previsti sondaggi online, piattafrme similrousseau e like sui social , ma esclusivamente voti alle elezioni ( salvo i casi strettamente regolati per richiedere referndum popolari). Quindi è fuorviante, falso e fuor da ogni logica agitare continuamente questo spettro di un “popolo” decidente che NON E’ PREVISTO.
Strafortunatissimamente, aggiungo io. Ma che io lo aggiunga, poco o niente cale.
Detto questo, ci sono tutti i meccanismi perfettamente previsti in Costituzione per garantire il formarsi, il consolidarsi o lo sgretolarsi delle maggioranze parlamentari che debbobno sostenere il governo ragion per cui le forse politiche rappresentative in parlamento, con ogni legittimità, possono e debbono confrontarsi, approvare, opporsi, votare pro, votare contro ogni agomento, segnatamente QUESTO.
Il resto è fumo.
Altre due precisazioni.
La prima : l’Italia , non solo lei per la verità, é già ridotta in ginocchio da crisi energetica, inflazione, disoccupazione, interi settori come turismo e agricoltura rovinati , e subisce una botta rovinosa per quanto indiretta ( per il momento ) dalla sciagurata guerra di aggressione della Russia di Putin.
La seconda: senza voler manco lontanamente “santificare ” la gloriosa Nato, senza quella stessa Nato, mai santa e non necessariamente gloriosa, noi Italiani saremmo finiti nel buco nero della storia, come ebbe a riconoscere con la consueta dirittura morale il retto Berlinguer.
Ridicolo, se non fosse tragico, che in questa spesso pelosa campagna antiatlantica, si discetti su questa situazione di precatstrofe senza mai nominare il responsabile primo e , in questo frangente, pressoché esclusivo della situazione ( compreso il riarmo generalizzato) : tal Putin Vladimiro.
Su Berlinguer e Nato:
“https://www.ilpost.it/francescocataluccio/2022/02/28/lappartenenza-alla-nato/”
“Enrico Berlinguer, nel 1976 dichiarò di sentirsi più sicuro sotto l’ombrello della NATO che con il Patto di Varsavia e che la Nato era una sorta di scudo per costruire il socialismo nella libertà. Nell’intervista di Giampaolo Pansa per il “Corriere della Sera”, Berlinguer (che allora aveva 54 anni), affermò: “Io sento che, non appartenendo l’Italia al patto di Varsavia, da questo punto di vista c’è l’assoluta certezza che possiamo procedere lungo la via italiana al socialismo senza alcun condizionamento. Ma questo non vuol dire che nel blocco occidentale non esistano problemi.”
Qui ci sarebbe la rievocazione della famosa intervsita del 76:
https://www.corriere.it/giampaolo-pansa-ritorno-in-solferino/19_novembre_02/berlinguer-mi-disse-preferisco-nato-varsavia-70e9a472-fd37-11e9-8a58-4dee50fcf96c.shtml
Qui la poszione riportata dal sito su Enrico Berlinguer :
https://www.enricoberlinguer.it/enrico/le-idee/l%E2%80%99impegno-per-la-pace/mi-sento-piu-sicuro-nel-patto-atlantico/
Rif. 14.39 – Idee incompatibilmente diverse di democrazia
In Italia la democrazia si esercita con il voto elettorale e le risposte ai quesiti referendari legittimamente proposti .
La cabala dei sondaggi è la pseudo-scienza delle opinioni non ragionate. Il titolo dato dal citato giornale – di chiara e costante ispirazione evangelica – potrebbe essere: “quasi un italiano su due non è sfavorevole all’aumento delle spese militari”. Poi ci giochiamo, sulla attendibilità delle quasi opinioni di una pseudo-inchiesta, i pochi decimali di differenza.
Mons. Ricchiuti (di cui considero solo le nude citazioni riportate, lontane da ogni contesto e orizzonte di discorso) si riferisce – preoccupato – ai pochissimi voti contrari sull’aumento di spese militari del “recente orientameno del nostro parlamento”. Intende correttamente: lì si esercitano validamente le intenzioni democratiche. Anche quelle non condivise .
Quanto al Papa, che da sempre chiede con grande forza la fine di “questa crudeltà selvaggia che è la guerra” (ogni guerra), non ho mai sentito da lui un invito alle “mani in alto” di resa rivolto agli ucraini né un invito ai poveri sfollati di guerra a ritornare in Ucraina, per offrirsi come carne da macello sull’ara del “pacifismo idealizzato”.
La questone se sia un bene o un male fornire armi all’Ucraina è un problema GIURIDICO di aderenza o meno alla Costituzione? Perché l’aderenza alla COstituzione è il dovere supremo di ogni buon cristiano? o ogni buon cristiano deve adeguarsi a quello che un parlamento di persnaggi nominati anni fa in situazioni ben differenti decide?
A me pare che si tratti essenzialmente di un giudizio ‘politico’.
Penso anche che noi tutti, me compreso, dovremmo impaare a essere più umili: ci sono questioni che sono molto più grandi di noi. Ammetterlo e tacere o al massimo esprimere il nostro personale convincimento senza pretendere che sia corretto e al quale chi – per qualsiasi voglia motivo – debba moralmente conformarsi
Rif.17,39.
La Costituzione è stata “tirata in ballo” non a proposito del fatto che sia un bene o un male fornire armi alla Ucraina. Almeno non qui e non in questi commenti ( in realtà si potrebbe anche agevolmente farlo, con riferimento al comportamento generale nei confronti della guerra, e ad esempio Papa Francesco lo ha fatto, richiamandosi ad essa espressamente ).
Di fronte al reiterato argomento che decisioni politiche ( leggi: del governo, unico abilitato a decidere) “calpestino” ( letteralmente) la volontà popolare, si è semplicemente chiarito- in modo che si sperava tombale- il fatto che non c’è nessun calpestamento e che nel nostro ordinamento, perfettamente democratico e rappresentativo, con tutti i pesi e contrappesi al posto giusto, nessuno, NESSUNO che si trovi al governo può alzarsi e decidere, pardon, calpestare, alcunché: quello succede semmai in Russia, ed è fatto quotidianamente da Putin. E in molti altri posti.
Certo: bussola del buon cristiano è il Vangelo. Tuttavia, se il buon cristiano è cittadino italiano, altra bussola ineliminabile è proprio la Costituzione. Questa è assai di più di una questione giuridica, peraltro. Diventa il fondamento di ogni questione politica, giustappunto.
Dopodiche: certo che queste sono questioni enormi, ed è non solo lecito, ma necessario e- in ottica cristiana- provvidenziale discutere tra diverse opzioni e possibilità. Facendo bene attenzione a non mescolare i piani, che anzi sarebbe meglio tenere ben separati,se non si vogliono ottenere disastri.
Separati in tutti i sensi e in tutte le direzioni.