Ultimativo monito di Francesco alla Curia: perchè cessi la “squilibrata e degenere logica dei complotti”, i “traditori di fiducia” cessino dal lagno, i devianti dalla fedeltà al Papa riprendano la “giusta via”. Nei commenti riporto i passi più salati del discorso alla Curia e concludo con una mia notula.
Francesco ai traditori di Curia e a chi perde la “giusta via”
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Logica dei complotti. Papa alla Curia 1: La comunione con Pietro rafforza e rinvigorisce la comunione tra tutti i membri […]. Questo è molto importante per superare quella squilibrata e degenere logica dei complotti o delle piccole cerchie che in realtà rappresentano – nonostante tutte le loro giustificazioni e buone intenzioni – un cancro che porta all’autoreferenzialità, che si infiltra anche negli organismi ecclesiastici in quanto tali, e in particolare nelle persone che vi operano. Quando questo avviene, però, si perde la gioia del Vangelo, la gioia di comunicare il Cristo e di essere in comunione con Lui; si perde la generosità della nostra consacrazione.
Traditori e approfittatori. Papa alla Curia 2: Permettetemi qui di spendere due parole su un altro pericolo, ossia quello dei traditori di fiducia o degli approfittatori della maternità della Chiesa, ossia le persone che vengono selezionate accuratamente per dare maggior vigore al corpo e alla riforma, ma – non comprendendo l’elevatezza della loro responsabilità – si lasciano corrompere dall’ambizione o dalla vanagloria e, quando vengono delicatamente allontanate, si auto-dichiarano erroneamente martiri del sistema, del “Papa non informato”, della “vecchia guardia”…, invece di recitare il “mea culpa”. Accanto a queste persone ve ne sono poi altre che ancora operano nella Curia, alle quali si dà tutto il tempo per riprendere la giusta via, nella speranza che trovino nella pazienza della Chiesa un’opportunità per convertirsi e non per approfittarsene. Questo certamente senza dimenticare la stragrande maggioranza di persone fedeli che vi lavorano con lodevole impegno, fedeltà, competenza, dedizione e anche tanta santità.
Idem sentire cum Petro. Papa alla Curia 3: I Dicasteri della Curia romana devono operare in maniera conforme alla loro natura e alla loro finalità: nel nome e con l’autorità del Sommo Pontefice e sempre per il bene e al servizio delle Chiese. Essi sono chiamati ad essere nella Chiesa come delle fedeli antenne sensibili: emittenti e riceventi. Antenne emittenti in quanto abilitate a trasmettere fedelmente la volontà del Papa e dei Superiori. La parola “fedeltà” per quanti operano presso la Santa Sede assume un carattere particolare, dal momento che essi pongono al servizio del Successore di Pietro buona parte delle proprie energie, del proprio tempo e del proprio ministero quotidiano. Si tratta di una grave responsabilità, ma anche di un dono speciale, che con il passare del tempo va sviluppando un legame affettivo con il Papa, di interiore confidenza, un naturale idem sentire, che è ben espresso proprio dalla parola “fedeltà”.
No alla retromarcia. Papa alla Curia 4: L’unità dei cristiani è un’esigenza essenziale della nostra fede, un’esigenza che sgorga dall’intimo del nostro essere credenti in Gesù Cristo. Si tratta sì di un “cammino” ma, come più volte è stato ripetuto anche dai miei Predecessori, è un cammino irreversibile e non in retromarcia. L’unità si fa camminando, per ricordare che quando camminiamo insieme, cioè ci incontriamo come fratelli, preghiamo insieme, collaboriamo insieme nell’annuncio del Vangelo e nel servizio agli ultimi siamo già uniti. Tutte le divergenze teologiche ed ecclesiologiche che ancora dividono i cristiani saranno superate soltanto lungo questa via, senza che noi oggi sappiamo come e quando, ma ciò avverrà secondo quello che lo Spirito Santo vorrà suggerire per il bene della Chiesa. La Curia opera in questo campo per favorire l’incontro con il fratello, per sciogliere i nodi delle incomprensioni e delle ostilità, e per contrastare i pregiudizi e la paura dell’altro che hanno impedito di vedere la ricchezza della e nella diversità e la profondità del Mistero di Cristo e della Chiesa che resta sempre più grande di qualsiasi espressione umana.
Fede che sconvolge. Papa alla Curia 5: Il Natale ci ricorda che una fede che non ci mette in crisi è una fede in crisi; una fede che non ci fa crescere è una fede che deve crescere; una fede che non ci interroga è una fede sulla quale dobbiamo interrogarci; una fede che non ci anima è una fede che deve essere animata; una fede che non ci sconvolge è una fede che deve essere sconvolta. In realtà, una fede soltanto intellettuale o tiepida è solo una proposta di fede, che potrebbe realizzarsi quando arriverà a coinvolgere il cuore, l’anima, lo spirito e tutto il nostro essere, quando si permette a Dio di nascere e rinascere nella mangiatoia del cuore, quando permettiamo alla stella di Betlemme di guidarci verso il luogo dove giace il Figlio di Dio, non tra i re e il lusso, ma tra i poveri e gli umili.
Un Papa gajardo quello di stamane alla Curia. In piedi, sicuro di sé, del microfono, delle parole. Credo abbia spiazzato gli oppositori che immagino non si aspettassero d’essere presi di petto. E credo che la sua parola sia stata intesa: traditori e oppositori non avranno spazio. E’ il discorso di governo più importante che Francesco abbia fatto ad oggi. Non mi pare d’aver mai visto in altri Papi altrettanta determinazione nel rapporto con i collaboratori riottosi che sempre vi furono.
Credo che i “traditori della fiducia “non siano gli oppositori ma quelli arrivati al potere proprio da lui e che non si sono dimostrati validi: vedi il cardinale Mariadaga :
http://espresso.repubblica.it/inchieste/2017/12/21/news/il-cardinale-da-35mila-euro-al-mese-il-nuovo-scandalo-che-fa-tremare-il-vaticano-1.316326?ref=HEF_RULLO
Comunque se siamo arrivati alle minacce alla Curia, proprio in occasione del Santo Natale, mi pare che la situazione non sia affatto serena ma pessima Persino nel clima natalizio invece di benevoli auguri
rimbrotti e minacce. Che tristezza: la Chiesa ridotta a un partito politico dove si odiano a vicenda e si minacciano a vicenda. Una situazione infernale.
San Michele Arcangelo difende nos in proelio
Il Corriere della Sera di stamane dava al discorso del Papa un significato diverso.
Il titolo dice :” sferzate ai riformatori e tregua con la Curia. LA svolta di Francesco”
Quale la realtà? Comunque l’impressione che si ricava è che la “comunione” tra i credenti sia più un auspicio che una realtà!
«Un Papa gajardo quello di stamane alla Curia. In piedi, sicuro di sé, del microfono, delle parole».
Eia eia eia, alalà!
a proposito di Mariadaga…tu pensa mi tocca pure citare Il Giornale…
L’accusa principale mossa da Fittipaldi riguarda uno «stipendio» che percepirebbe il presule honduregno: circa 35mila euro al mese versati al cardinale dall’Università cattolica di Tegucigalpa. Tale importo, però, da quanto risulta a Il Giornale non viene accreditato su un conto corrente personale del porporato, che peraltro non ha nessun conto in banca, ma sul conto dell’arcidiocesi e, a seguito di un accordo con l’ateneo, viene utilizzato per il sostentamento mensile di tutto il clero (circa 120 sacerdoti) e per la sopravvivenza di decine di parrocchie, molte delle quali in zone rurali totalmente abbandonate.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/papa-maledice-i-complotti-e-colpiscono-spalle-1476709.html?mobile_detect=false
cristina vicquery
Secondo Andrea Tornielli i ” traditori della fiducia” sarebbero quelli che promossi dal papa per fare le famose riforme soprattutto dello IOR avrebbero non solo fallito ma tramato contro il papa stesso. E cita il revisore dei conti Milone , misteriosamente allontanato senza una spiegazione, e L’ ultimo funzionario IOR cacciato poche settimane fa dallo IOR.
Costoro sarebbero i ” cattivi” traditori della fiducia. Ma la spiegazione secondo me non regge: personaggi cosi’ , funzionari laici possono essere assunti e licenziati a piacimento. Che problema c’ e’ ? Non fanno veramente parte della Curia. Penso che L’ amarezza delle parole di Bergoglio si rivolgesse di più’ ai suoi collaboratori ecclesiastici che in cinque anni hanno aiutato ben poco a riformare la Curia.
Discorso illuminante e veritiero quello del Papa alla Curia.
Chi però si fa guidare dall’avversione a Francesco non sarà in grado di apprezzarlo e andrà fuori strada nell’interpretarlo.
Come in questo blog è apparso chiaro in due commenti dei soliti noti.
Nel suo discorso papa Francesco non tanto fa minacce quanto denuncia a tutto tondo, con determinazione, anche con velata amarezza una situazione che è sotto gli occhi di tutti coloro che sono informati dei fatti. Ed è un clima insopportabilmente pesante per la disobbedienza di buona parte di una Curia che vuole restare “autoreferenziale”, non vuole adattarsi alla “riforma” iniziata a partire dal C.V.II, e non vuole cambiare le sue pessime attitudini acquisite lungo un percorso durato molti anni, durante i quali si era allontanata, di fatto, dal Dio di Gesù Cristo sempre predicato in teoria e “indossato” come una logora livrea. Con qualche rattoppo che però lasciava (e lascia) intravedere la consunzione di una fede solo dottrinale, “una fede che non ci anima” e che è ” in realtà, una fede soltanto intellettuale o tiepida” che non ” permette a Dio di nascere e rinascere nella mangiatoia del cuore”.
Gesù Cristo esige che i ministri della Chiesa da Lui voluta siano al servizio del mondo e non si sentano padroni di nulla. Superiori a nessuno. Perciò da sempre il Papa insiste sul concetto di “servizio””, di cui i ministri (tutti!) devono vedere il primato missionario finalizzato al bene della Chiesa e del popolo dei fedeli.
Questo Papa ha capovolto la “piramide” della gerarchia ecclesiastica mettendo al primo posto i fedeli e più giù, via via, i ministri della Chiesa fino al papa stesso che sta in fondo, non più in alto. Servo tra i servi. Ha tolto voce e potere al carrierismo. In prima persona dimostra ogni giorno cosa significa essere seguaci di Gesù Cristo. Ma certi suoi ministri “non comprendendo l’elevatezza della loro responsabilità – si lasciano corrompere dall’ambizione o dalla vanagloria e, quando vengono delicatamente allontanati, si auto-dichiarano erroneamente martiri del sistema, del “Papa non informato”, della “vecchia guardia”…, invece di recitare il “mea culpa”.
Parole più chiare non avrebbero potuto fotografare una situazione tanto degenerata e, direi, ammorbata della sacra Istituzione.
Da qui, è chiaro, è andata crescendo sempre più un’ostilità verso Francesco ad opera di chi, nel segno di un tradizionalismo male interpretato e ingessato, di un bigotto devozionismo alla rigida dottrina, ha visto smuovere sotto i piedi un terreno incrostato di pseudo-verità e di egoistica, miope, scandalosa presunzione di superiorità, senza nessuna capacità né volontà di praticare un sano discernimento dei segni dei tempi, di operare la carità nella verità, di essere docili allo Spirito.
E va evidenziato, nel discorso del Papa, il passaggio sul rapporto della Curia Romana con le altre religioni. Magnifiche parole che dovrebbero far riflettere quelli (non pochi) che hanno sempre voluto, sdegnosamente, porre cesure nette tra la nostra religione e le altre, e vedono di traverso la volontà di dialogo del Papa con le altre religioni, mistificandola come pericolosa assimilazione fra le altre e la religione cristiana. Falso!
In questo discorso augurale di Francesco alla Curia Romana vengono di nuovo messi a fuoco i capisaldi di una religione che trae dal Cristo il nome e i princìpi.
Oggi un cattolico ha paura ed angoscia a parlare con un altro cattolico , da cui si aspetta non amore fraterno, ma odio e disprezzo. L’ angoscia deriva dal fatto che le idee , i valori , quello che dovrebbe cementare una comunita’ invece dividono : c’ e’ cattolico che crede questo è cattolico che crede quello. Il cattolico tradizionalista sara’ aspramente biasimato dal cattolico modernista e viceversa.
Lo ripeto la categoria esistenziale della Chiesa di oggi non e’ la serenita’ in Cristo, non e’ la Comunione di fede e di intenti, ma e’ la divisione angosciosa.
A voi va bene così’ e siete felici e contenti? Io no.
E a quanto pare anche in alto loco, anche a livello del Papa e della Curia, divisioni, rimbrotti, rancori, tutto meno che serenita’ e comunita’ di intenti.
Questi sono nella realtà’ i seguaci di Cristo, cioe’ noi: divisi come non mai, peccatori poveri e squallidi , superbi e iracondi.
Qualcuno ha detto che la religione cattolica e’ per i peccatori. Per i buoni e i perfetti ci sono le altre religioni.
Mai come oggi, in questo Natale , questa frase e’ vera: noi cattolici, divisi, invidiosi, pieni di tutti i peccati, pronti a sbranarci a vicenda, noi cattolici peccatori fin nell’ intimo, proprio noi siamo i seguaci indegni di Cristo .
Rif. 14.53 – La verità da dove non ti aspetti
Brava Picchio che non solo legge giornali anche a me “proibiti”, ma riporta pure il pezzo che serve.
Da esso si deduce che – giustamente – un foglio di destra contraddice uno di sinistra. E pare che lo faccia anche bene, screditando completamente titolo e spirito dell’articolo dell’Espresso (qualcuno conosce i vaticanisti e gli scandalisti dell’Espresso?). Perchè sembrerebbe chiaro che accreditare soldi sul conto dell’arcivescovo è una cosa, accreditare soldi sul conto della diocesi per aiutare preti e parrocchie di terzo mondo è altra cosa. Se poi l’intento dis-informatorio fosse suggerito dal certificato di nascita di un cardinale che conta, il giochino menzognero sarebbe piuttosto sporco.
Conforta il commento irenista delle 21.42 di oggi, forse un po’ riparatorio di quello – di spirito diverso – di ieri alle 18.02.
Il cardinale Rodriguez Maradiaga risponde alle accuse dell’Espresso:
https://www.aciprensa.com/noticias/cardenal-rodriguez-maradiaga-responde-a-acusaciones-de-revista-italiana-74083
Io, signora Venturi, non ho né paura né angoscia nel parlare con un cattolico diverso da me. Mi basta seguire per quanto possibile Gesù Cristo.
E vorrei non essere giudicata da chi non è cattolico come me. La libertà va sempre rispettata. Obiezioni su certe tematiche sì, è possibile farle, ma giudizi offensivi come solo gli ignoranti perditempo sanno fare, non sono né accettabili né permissibili.
Vorrei anche che chi non è cattolico come il Papa, a cui peraltro io mi sento molto vicina e ne sono assai contenta, non lo attaccasse come invece fanno molti cattolici, fra cui lei signora Venturi, che hanno presunzione di possesso di verità che tali non sono. E mostrano un’acrimonia e un fariseismo da spavento. Sono questi a creare divisione nella Chiesa, come ha detto giustamente il Papa nel suo ultimo discorso. Un papa va seguito sempre, piaccia o non piaccia. Di qualunque papa si tratti.
Meno male che ci sono cattolici in grado di discernere e di controbattere con determinazione le falsità messe in giro da certi personaggi irresponsabili allo scopo di gettare ombre funeste su papa Bergoglio.
Solo questo motivo mi farebbe, per principio, stare in allerta e prendere le difese di un papa o di una persona qualsiasi.
Non mi sono mai piaciute le malelingue che prendono la parola parteggiando per il Divisore. Storia antica come il mondo questa; storia che si ripete perché il Divisore è sempre presente e irretisce chi non ha libero pensiero.
Meglio tacere, nel dubbio, e per prudenza informarsi bene prima di fare danni irreparabili. E sempre invocare lo Spirito che ci possa illuminare.
Venturi non si compiaccia troppo dell’indegnità dei cattolici. Siete come tutti gli altri.
Sono assai lieto di sapere che il cardinal Maradiaga non è personalmente coinvolto in uno “scandalo” finanziario. Tuttavia questla vicenda mostra come sia falso e fuorviante lo slogan, che molti fanno proprio, di “Chiesa povera per i poveri”!
La Chiesa, per il suo funzionamento istituzionale e caritativo ha bisogno di soldi, di una montagna di soldi! ( Questo non vuol dire che non si debba mettere un argine agli sprechi e agli usi ingiusti del denaro : anche la Chiesa ha bisogno di una ” spending review” , nella speranza con esiti migliori di quella del governo italiano ! )
Non è fuorviante ma avviante: “quanto vorrei” dice l’intento dell’avvio.
il discorso alla curia inspirato alla spiritualità gesuita
Il non aver avuto un papa religioso da 200 anni non ci fa cogliere alcuni spunti dei suoi discorsi di cui molti danno una lettura solo politica
https://cruxnow.com/news-analysis/2017/12/22/popes-ferocity-roman-curia-straight-jesuit-playbook/
cristina vicquery
La magistratura dell ‘ Honduras che sta indagando su Maradiaga, cosa leggera’ il Giornale o Repubblica?
E se fosse chiamato a testimoniare davanti ai magistrati per accuse di tipo economico, sara’ spedito a rispondere Maradiaga come e’ stato spedito Pell?
Ah saperlo.. Mariadaga come là Boschi, poverina, accusata ingiustamente dai media cattivi
Gli avvocati difensori in queste vacanze natalizie hanno un bel daffare
Scusate è la Corte dei Conti dell’Honduras che vuole vederci chiaro su enormi somme di denaro sparite in quel di Londra…
” investimenti milionari in società londinesi poi scomparse nel nulla, … la Corte dei Conti del piccolo paese dell’America centrale stesse indagando sull’utilizzo di enormi somme di denaro girate dal governo honduregno alla “Fondazione per l’educazione e la comunicazione sociale” e alla “Fondazione Suyapa”, entrambe facenti capo alla Chiesa locale e quindi allo stesso Maradiaga.”
Cara Cristina Viquery tu pensi che la Corte dei Conti honduregna si accontenterà della versione di Maradiaga e dell’articolo del giornale?
Come Beppe Zezza sono contenta anche io che il card. Maraddiaga non abbia intascato personalmente 35000 euro al mese,( ricordiamoci che anche Bertone si è difeso dicendo che l’attico di 300 mq che gli rinfacciavano non era abitato solo da lui ma ci stavano anche numerosi altri religiosi) tuttavia In Vaticano sono preoccupati pure per l’apertura, da parte della Corte dei Conti dell’Honduras, di un’inchiesta contabile sulla diocesi per gli anni 2012-2014: i giudici del Tribunal superior de Cuentas vogliono capire se le decine di milioni di lempiras girate ogni anno dal governo a favore alla Fondazione per l’Educazione e la Comunicazione sociale, il cui rappresentante è ancora Maradiaga, sono state usate per i progetti previsti dalla legge.
Insomma se Maradiaga è sinceramente per la Chiesa povera per i poveri , per sua fortuna ( o sfortuna) la chiesa honduregna di cui è il capo non sembra essere affatto povera, e tanto meno “trasparente”
giri di” milioni di lempitras”.
Fra L’ altro Maradiaga e’ salesiano come Bertone Ma che gli fanno ai salesiani, un master di speculazione e finanza?
:-). 🙂
Ancora su Rodriguez Maradiaga:
http://www.periodistadigital.com/religion/america/2017/12/23/calumnian-al-cardenal-maradiaga-para-atacar-al-papa-y-a-sus-reformas-iglesia-religion-dios-jesus-papa-honduras-vaticano.shtml
http://www.elheraldo.hn/pais/1137201-466/denuncias-contra-el-cardenal-%C3%B3scar-andr%C3%A9s-rodr%C3%ADguez-son-campa%C3%B1a-contra-el-papa
Maria Cristina
Esiste una vecchissima barzelletta :
“ ci sono solo tre cose che anche Dio ignora : quanti sono gli ordini di suore , cosa pensano i gesuiti e quanti soldi hanno i salesiani “
?
Cristina Vicquery
Per quanto riguarda la Corte dei conti,
l’Honduras è uno Stato in cui le istituzioni non sono le nostre, democratiche…l’elezione del presidente attuale è viziata da grandissime irregolarità, ci sono stati colpi di stato a ripetizione, da anni succede che preti , suore e rappresentanti delle minoranze siano rinvenuti assassinati…Alcune cittadine, in mano ai trafficanti, rivaleggiano con il Messico per numero di omicidi annuali…quindi diciamo pure che do credito all’arcivescovo, più che alla Corte dei Conti
Cristina Vicquery
Questa storia mi ricorda quella del cardinale creato nell’ultimo concistoro…” ha milioni in Svizzera, rubati alla povera gente”. Poi si scopre che sono i soldi della diocesi, donati spesso da associazioni cattoliche straniere e allora il mantra diventa “ fanno tanto i poveri e poi hanno i soldi in Svizzera”. Non va bene , che diamine ! I soldi in Svizzera possiamo averli solo noi del primo mondo non quattro pezzenti negri …
Cristina Vicquery
Rif. ore 19.56
Le riflessioni di Picchio mi paiono più che sensate.
E’ utile anche sapere che il libello da cui “l’Espresso-verità” ha preso le sue informazioni gira da un anno ed è – evidentemente – opera di anonimo.
Momento difficile per i cardinali salesiani “ereditati” da papa Francesco.
Ecco dall’Honduras un testo più ampio sulla reazione del cardinale Rodriguez Maradiaga alle accuse dell’Espresso:
http://www.proceso.hn/actualidad/7-actualidad/cardenal-rodriguez-niega-acusaciones-de-medio-italiano-y-dice-ataques-pretenden-evitar-reforma-de-la-curia.html
Avvenire di oggi
Ampia intervista a “Maradiaga” sull’Avvenire di oggi (l’Espresso della Cei, a cui bisogna dare almeno pari credito quanto al settimanale radical-chic).