“Dalla bellezza di quanto è liturgico, che non è semplice ornamento e gusto per i drappi, bensì presenza della gloria del nostro Dio che risplende nel suo popolo vivo e confortato, passiamo adesso a guardare all’azione. L’olio prezioso che unge il capo di Aronne non si limita a profumare la sua persona, ma si sparge e raggiunge ‘le periferie’. Il Signore lo dirà chiaramente: la sua unzione è per i poveri, per i prigionieri, per i malati e per quelli che sono tristi e soli. L’unzione, cari fratelli, non è per profumare noi stessi e tanto meno perché la conserviamo in un’ampolla, perché l’olio diventerebbe rancido e il cuore amaro”: così Papa Bergoglio poco fa nella Basilica Vaticana, celebrando la Messa crismale. Nelle parole “la sua unzione è per i prigionieri” trovo l’interpretazione dei due tempi del suo primo Giovedì Santo da Papa: la celebrazione del crisma in San Pietro il mattino e quella nel carcere minorile il pomeriggio. Qui si può leggere l’intera omelia. Nei primi due commenti altri passaggi che mi hanno toccato l’anima.
Papa Francesco dalla Basilica al Carcere
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Ancora dall’omelia degli oli: “Le vesti sacre del Sommo Sacerdote sono ricche di simbolismi; uno di essi è quello dei nomi dei figli di Israele impressi sopra le pietre di onice che adornavano le spalle dell’efod dal quale proviene la nostra attuale casula (…). Quando ci rivestiamo con la nostra umile casula può farci bene sentire sopra le spalle e nel cuore il peso e il volto del nostro popolo fedele, dei nostri santi e dei nostri martiri, che in questo tempo sono tanti”. Qui segno: “i nostri martiri che in questo tempo sono tanti“.
Sempre dall’omelia degli oli: “Da qui [dal non uscire da sè e dall’ungere poco] deriva precisamente l’insoddisfazione di alcuni, che finiscono per essere tristi, preti tristi, e trasformati in una sorta di collezionisti di antichità oppure di novità, invece di essere pastori con ‘l’odore delle pecore’ (…). È vero che la cosiddetta crisi di identità sacerdotale ci minaccia tutti e si somma ad una crisi di civiltà; però, se sappiamo infrangere la sua onda, noi potremo prendere il largo nel nome del Signore e gettare le reti. È bene che la realtà stessa ci porti ad andare là dove ciò che siamo per grazia appare chiaramente come pura grazia, in questo mare del mondo attuale dove vale solo l’unzione – e non la funzione -, e risultano feconde le reti gettate unicamente nel nome di Colui del quale noi ci siamo fidati: Gesù”. Qui segno: “Dove vale solo l’unzione e non la funzione“-
A me piace sottolineare questo passo dell’omelia di papa Francesco:
“La nostra gente gradisce il Vangelo predicato con l’unzione, gradisce quando il Vangelo che predichiamo giunge alla sua vita quotidiana, quando scende come l’olio di Aronne fino ai bordi della realtà, quando illumina le situazioni limite, “le periferie” dove il popolo fedele è più esposto all’invasione di quanti vogliono saccheggiare la sua fede. La gente ci ringrazia perché sente che abbiamo pregato con le realtà della sua vita di ogni giorno, le sue pene e le sue gioie, le sue angustie e le sue speranze. E quando sente che il profumo dell’Unto, di Cristo, giunge attraverso di noi, è incoraggiata ad affidarci tutto quello che desidera arrivi al Signore: “preghi per me, padre, perché ho questo problema”, “mi benedica padre”, “preghi per me”, sono il segno che l’unzione è arrivata all’orlo del mantello, perché viene trasformata in supplica, supplica del Popolo di Dio”.
Sempre più mi piace questo papa, come d’altra parte mi piacevano i precedenti.
I “pastori con l’odore delle pecore” è un’espressione bellissima!!
Preti!! Puzzate!! Puzzate delle vostre pecore! Puzzate di noi!
Eh già caro Marcello. L’hai detto “brutalmente”, ma è così….
Marcello, così DEVE essere, per non rimanere al di fuori del gregge, magari al di sopra. Incominciando dal papa, proseguendo con l ‘alta gerarchia e finendo con vescovi e preti.
Beh, non so se sia proprio odore di pecora, ma quanto a “impatto olfattivo” i preti, tradizionalmente, non si sono mai fatti mancare niente. (Il signor Matteo, che a quanto mi è parso di capire è esperto della materia, potrebbe forse essere più specifico e dettagliato).
Straordinario! Straordinario! È un po’ triste dirlo ma per ora è straordinario!!! Verrà presto il tempo in cui tutto ciò sarà già un po’ più normale. Il pastore ha da puzzà di pecora! Naturale ma straordinario.
Magari si potrebbe anche osservare che il tema omiletico cristiano quando si parlava di unzione, finora era stato quello paolino del “buon profumo di Cristo”.
Il nuovo spunto bergogliano sarà sicuramente straordinario, rispetto a questa tradizione, ma forse è anche “naturale”.
Promemoria:
la gelosia è naturale
“Il nuovo spunto bergogliano sarà sicuramente straordinario, rispetto a questa tradizione, ma forse è anche “naturale”.”
È solo più “diretto”. Chi storce il naso per la “puzza” del prossimo, peggio per lui. Molto meglio abituarsi senza fare troppo gli schizzinosi.
Un giorno si sentirà meno la propria.
Matteo, hai notato ? Fuori uno, dentro l’altro.
Chi esce dalla porta, rientra dalla finestra. Allegria!!
Seguo in diretta audio la celebrazione di Papa Bergoglio nel carcere di Casal del Marmo:
http://www.vatican.va/video/index.html
[cliccare su VIDEO LIVE NOW]
Inizia ora l’omelia di Papa Francesco.
Lui è il più importante e lava i piedi perchè tra noi chi è più in alto deve stare al servizio degli altri. Non vuol dire che ogni giorno dobbiamo lavarci i piedi, ma significa che dobbiamo aiutarci l’uno all’altro e l’altro all’uno. Questo Gesù ci insegna e questo io faccio. Lo faccio di cuore perchè il Signore così ha insegnato.
Adesso faremo questa cerimonia di lavarci i piedi. E pensiamo: questo segno è una carezza di Gesù che ci fa, perchè è venuto proprio per questo, per servire, per aiutarci.
Il Papa ha detto solo due parole per introdurre la lavanda. Ora sta lavando i piedi.
le voci di questi ragazzi che cantano il Santo…mi fa piangere…
Leggo in Avvenire che nel carcere di Casal del Marmo vi sono al momento 46 detenuti, 35 maschi e 11 femmine. Gli italiani sono 8. Le ragazze quasi tutte rom, alcune già madri e qualcuna con più di un figlio in cella.
Papa Bergoglio ritrova a Roma la povera umanità delle periferie di Buenos Aires.
Semplicemente sublime !
Ora il Papa e i ragazzi sono nella palestra del carcere e il ministro della giustizia saluta l’ospite. “uno di loro ha perso da poco la mamma” dice Anna Maria Cancellieri. Dice che una volta gli agenti carcerari si chiamavano “di custodia” e osserva che sarebbe bello riprendere questo titolo perchè la “custodia” è parola importante “come lei ci ha ricordato”.
“Sono felice di stare con voi, grazie della vostra accoglienza” dice il Papa e si raccomanda: “Non lasciatevi rubare la speranza. Sempre con la speranza, avanti!”
Ora il padre Lombardi fa la cronaca dell’evento. Presenti 120 persone circa. Ricorda la brevissima omelia, “introduzione al gesto della lavanda dei piedi”. Che è stato molto impressionante. Due musulmani e due ragazze. Il Papa si è inginocchiato con ambedue le ginocchia per terra per sei volte perchè ne lavava due alla volta. Baciava ogni piede.
“Mi sono chiesto chi mi aiuterà di più a essere umile a essere vescovo? e ho pensato a voi, è stata una cosa del cuore. Le cose che non ti spieghi sono le più importanti della vita“: così il Papa ha risposto alla domanda di un ragazzo carcerato che ha chiesto “perchè venuto oggi il Papa qui in carcere, solo questo”.
“Adesso mi congedo, pregate per me e non lasciatevi rubare la speranza, grazie tante“: è il saluto del Papa che lascia la palestra.
«Straordinario, straordinario!» … «Semplicemente sublime!». Non so perché, ma sembra di stare alla Scala, nel foyer, dopo il primo atto.
«Il Papa si è inginocchiato con ambedue le ginocchia per terra per sei volte perchè ne lavava due alla volta. Baciava ogni piede». Questa prosa è di Luigi o di padre Lombardi? (In altre parole, che dei due ha smarrito il senso del ridicolo?).
Buona notte!
Credo che si inginocchi con tutte e due le ginocchia per problemi fisici.
Povero Luigi Franti gli capitano tutte in una volta: una Papa di periferia, due commenti esclamativi, una prosa ingenua. Ma si può?
A me commuovo i ragazzi quando pregano. Tutti, a prescindere dalle loro qualità intellettive e quant’altro….quando li vedo e assorti in preghiera, cantare le lodi….mi sentro struggere, davvero come dice papa Francesco, di tenerezza!
Per il resto, va bene…come doveva essere una Cebrazione Eucaristica in un contesto “educativo”, per non dire un “riformatorio” se non empatico, amicale, immediato, semplice… ma …volgio dire…va bene così…però ..nulla di trascendentale , né più né meno di quanto feceroo dissero i suoi successori da Roncalli a Montini, a GPII piuttosto che Ratzinger…
E’ vero Clodine, gesti molto più in linea con i precedenti di quanto non sembri, però sto leggendo il libro intervista con Bergoglio e devo dire che viene fuori il ritratto di un uomo decisamente “progressista”.
http://www.ibs.it/code/9788867154852/bergoglio-jorge-mario–r/papa-francesco-nuovo.html
Tra l’altro vi sono diverse pagine sulla croce e il dolore, sulla differenza tra dare un senso al dolore e abbandonarsi al dolorismo. (giusto per riprendere quanto detto nei giorni scorsi).
http://www.ibs.it/code/9788867154852/bergoglio-jorge-mario–r/papa-francesco-nuovo.html
http://www.tracce.it/detail.asp?c=1&p=1&id=34078
Scusate il secondo link è questo.
Grazie Sara1. Interessante il libro intervista che hai segnalato. Cercherò di approfondire la biografia di Papa Francesco. Credo sia importante per comprenderne il pensiero, l’apostolato e il pontificato che si è aperto, non orivo di tante novità. . Certamente è un papa di rottura con la curia romana. E questo è un bene, un gran bene, altrimenti sarebbe stato quasi impossibile fare pulizia, sollevare i tappeti e sbatte fuori l’immondizia…in questo senso, anche io mi sento di definirlo ” progressista”. Poi…sarà una scoperta vedere l’assetto che prenderà la Chiesa. Staremo a vedere….
Chiedo scusa per il Fehlleistung o lapsus : volevo dire “predecessori”…eh…!!
Mi commiseri pure, dottor Luigi, però obbedisca papa, che – a quanto pare – voleva che la sua messa con i carcerati avesse un carattere intimo e riservato solo a loro, e non padre Lombardi che fa la telecronaca minuto per minuto e trova “impressionante” (sic ?) la lavanda dei piedi.
Purtroppo il senso del ridicolo se non si avverte non si avverte.
Se poi si vuole per un attimo approfondire la questione. qualcuno ha ricordato in questi giorni questo passo della Sacrosantum Concilium:
«Il Vescovo deve essere considerato come il grande sacerdote del suo gregge: da lui deriva e dipende in certo modo la vita dei suoi fedeli in Cristo. Perciò tutti devono dare la piú grande importanza alla vita liturgica della diocesi che si svolge intorno al Vescovo, principalmente nella chiesa cattedrale, convinti che c’è una speciale manifestazione della Chiesa nella partecipazione piena e attiva di tutto il popolo santo di Dio alle medesime celebrazioni liturgiche, soprattutto alla medesima Eucaristia, alla medesima preghiera, al medesimo altare cui presiede il Vescovo circondato dai suoi sacerdoti e ministri» (Sacrosanctum Concilium, n. 41).
E questo del Caerimoniale episcoporum:
«Tenendo quindi presenti la particolare dignità di questi giorni e la grande importanza spirituale e pastorale di queste celebrazioni nella vita della Chiesa, è sommamente conveniente che il Vescovo presieda nella sua chiesa cattedrale la Messa nella Cena del Signore, l’azione liturgica del venerdí santo “nella passione del Signore”, e la veglia pasquale, soprattutto se in essa si devono celebrare i sacramenti della iniziazione cristiana» (n. 296).
Ora, se il papa ritiene di fare un’altra scelta, va benissimo. Se pensa di non dover celebrare in san Giovanni in Laterano ma nel carcere minorile, fa una scelta particolare che ha una sua ragione e che va umilmente rispettata da tutti, anche nelle modalità in cui solamente può avvenire. Che non sono quelle dell’impudicizia mediatica.
Signor X, il papa ha ritenuto di fare un’altra scelta, e va benissimo, come lei ha appunto detto.
Il Sacrosancum Concilium può essere superato quando si fanno scelte all’insegna di una ‘”umanità” che vuol dire “carità” e che supera di gran lunga le regole.
Qui c’è un papa che piuttosto che considerarsi il “grande sacerdote del suo gregge”, realisticamente e semplicemente si considera un “pastore”, peccatore come tutti noi e in mezzo a noi, suo gregge, e lascia da parte ogni primato e ogni senso di superiorità. Esattamente come faceva Gesù Cristo.
Per questo motivo, caso mai non lo avesse capito, sta conquistando tutti o quasi, fatta eccezione per quelli come lei che al primo sentore di “puzza” di pecore storcono il naso inorriditi.
Perdoni la franchezza di “quella signora”.
Così il Padre Lombardi ha parlato ieri alla Radio Vaticana al termine della diretta audio dal carcere di Casal del Marmo, durante la quale non vi fu alcuna radiocronaca:
Erano presenti 120 persone circa, naturalmente anzitutto i giovani ospiti dell’Istituto, che sono una cinquantina, ed anche rappresentanti delle diverse categorie del personale che segue i ragazzi in vari modi, nell’Istituto. Per quanto riguarda la liturgia della Cena del Signore, dopo le Letture, c’è stata un’omelia brevissima, da parte del Santo Padre. Un’omelia che è stata praticamente un’introduzione al gesto della lavanda dei piedi, come modello di amore e di servizio. Il momento della lavanda dei piedi è stato veramente molto impressionante. Il Papa si è avvicinato alla prima fila dei giovani. Erano 12 giovani, tra cui anche un paio di musulmani ed anche due ragazze e, quindi, rappresentavano un po’ le diverse componenti degli ospiti che sono qui presenti nell’Istituto. Il Papa si è inginocchiato, con ambedue le ginocchia per terra, per ben sei volte perché ogni volta lavava i piedi a due dei giovani che erano vicini. E il Papa ha lavato, versato l’acqua e poi asciugato e poi baciato uno dei piedi di ognuno dei dodici giovani a cui ha fatto questo atto meraviglioso di servizio. Ed è stato un momento estremamente commovente ed anche impegnativo perché il Papa era inginocchiato a terra con ambedue le ginocchia…
http://www.avvenire.it/Politica/Pagine/intervista_severino_casal_marmo.aspx
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