Francesco chiede perdono per gli scandali vaticani

Mentre vi ringrazio, voglio anche chiedervi perdono per gli scandali che ci sono stati nel Vaticano. Ma vorrei che il mio e il vostro atteggiamento, specialmente in questi giorni, fosse soprattutto quello di pregare, pregare per le persone coinvolte in questi scandali, perché chi ha sbagliato si ravveda e possa ritrovare la strada giusta. E’ un passo del discorso che stamane il Papa ha rivolto ai “dipendenti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano” che ha ricevuto per gli auguri di Natale. Come già l’anno scorso – e come è suo costume – era stato severo con “i Cardinali e i Superiori della Curia Romana”, che aveva ricevuto poco prima, mentre ha chiesto perdono agli inferiori. Nel primo commento un’interpretazione della richiesta di perdono e – a seguire – qualche brano del discorso alla Curia.

12 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Secondo perdono. E’ la seconda volta che Francesco incontra i dipendenti per Natale: questo appuntamento non c’era nella tradizione. Ed è la seconda volta che chiede perdono per gli scandali. Un’analoga richiesta di perdono Francesco aveva fatto lo scorso 14 ottobre durante un’udienza generale per “gli scandali che in questi ultimi tempi sono accaduti sia a Roma che in Vaticano”. Chiede perdono ai “pellegrini” per gli scandali di Roma e del Vaticano e lo chiede ai dipendenti per quelli del Vaticano: nel primo caso è il “Vescovo di Roma” che si assume la sua responsabilità di fronte all’Orbe e all’Urbe, nel secondo è il responsabile della Curia e della Città che compie lo stesso gesto. Chiede perdono a chi subisce lo scandalo, ne è scandalizzato, ne porta il peso. A chi – anche – si sente dire: “Tu che lavori in Vaticano, vedi che succede da quelle parti”.

    21 Dicembre, 2015 - 15:27
  2. Luigi Accattoli

    Antibiotici curiali. Stamane il Papa alla Curia: L’anno scorso, per prepararci al sacramento della Riconciliazione, abbiamo affrontato alcune tentazioni e “malattie” – il “catalogo delle malattie curiali”; oggi invece dovrei parlare degli “antibiotici curiali” – che potrebbero colpire ogni cristiano, ogni curia, comunità, congregazione, parrocchia e movimento ecclesiale. Malattie che richiedono prevenzione, vigilanza, cura e, purtroppo, in alcuni casi, interventi dolorosi e prolungati. Alcune di tali malattie si sono manifestate nel corso di questo anno, causando non poco dolore a tutto il corpo e ferendo tante anime, anche con lo scandalo. Sembra doveroso affermare che ciò è stato – e lo sarà sempre – oggetto di sincera riflessione e decisivi provvedimenti. La riforma andrà avanti con determinazione, lucidità e risolutezza, perché Ecclesia semper reformanda.

    21 Dicembre, 2015 - 15:28
  3. Luigi Accattoli

    Piangere seriamente. Ancora il Papa alla Curia: Quando ci risulta difficile piangere seriamente o ridere appassionatamente – sono due segni – allora è iniziato il nostro declino e il nostro processo di trasformazione da “uomini” a qualcos’altro.

    21 Dicembre, 2015 - 15:28
  4. Luigi Accattoli

    Riforme ispirate alla misericordia. Sempre il Papa alla Curia: Sia la misericordia a guidare i nostri passi, a ispirare le nostre riforme, a illuminare le nostre decisioni. Sia essa la colonna portante del nostro operare. Sia essa a insegnarci quando dobbiamo andare avanti e quando dobbiamo compiere un passo indietro. Sia essa a farci leggere la piccolezza delle nostre azioni nel grande progetto di salvezza di Dio e nella maestosità e misteriosità della sua opera.

    21 Dicembre, 2015 - 15:28
  5. Luigi Accattoli

    Sobrietà vo cercando. Fine Papa alla Curia: La sobrietà – ultima virtù di questo elenco non per importanza – è la capacità di rinunciare al superfluo e di resistere alla logica consumistica dominante. La sobrietà è prudenza, semplicità, essenzialità, equilibrio e temperanza. La sobrietà è guardare il mondo con gli occhi di Dio e con lo sguardo dei poveri e dalla parte dei poveri.

    21 Dicembre, 2015 - 15:49
  6. Mi sembra un bel discorso.
    Colgo l’occasione per fare a tutto il blog ed in particolare a Luigi Accattoli e famiglia i migliori auguri di Buon Natale e Buon Anno.

    21 Dicembre, 2015 - 18:15
  7. Luigi Mortari

    Misericordia sì, ma anche giustizia.
    Buon Natale a tutti.

    21 Dicembre, 2015 - 19:40
  8. Luigi Mortari

    E’ molto più godibile ultimamente il clima del blog.
    E le pirlate sono pressoché scomparse.
    Grande, Luigi Accattoli!

    21 Dicembre, 2015 - 23:23
  9. Federico Benedetti

    Il papa che chiede perdono durante il giubileo mi ricorda tantissimo San Giovanni Paolo II.
    Approfitto anch’io per gli auguri di buon Natale a Luigi e a tutti i frequentatori del blog.

    22 Dicembre, 2015 - 8:56
  10. discepolo

    Ieri ho ritrovato per caso a casa di mio padre un piccolo libretto dal titolo “”Rinnovamento e riconciliazione” Anno Santo 1975 dai discorsi di Paolo VI.
    Avevo partecipato a quell’Anno Santo col pellegrinaggio a Roma con la mia classe liceale. Ero una adolescente e devo dire che i discorsi di Paolo VI non mi avevano colpito piu’di tanto. Non dimentichero’mai pero’l’emozione intensissima e quasi lo svenimento tipo “sindrome di Stendhal” che ebbi nelle Catacombe.
    Vorrei augurare a tutti Buon Natale citando le parole di quel papa

    pa passato di quell’Anno Santo passato parole piene di una saggezza che non passera’mai:.
    “Prendi coscienza di te stesso,del tuo essere,del tuo vivere. Perche’vivi? Quale e’il fine vero essenziale della vita? Non ti accorgi che tu vivi forse abitualmente fuori da te stesso e che il mondo esteriore ti assorbe ti distrae e ti domina?Possiedi tu una cella interiore nella quale stai solo con te stesso e come dice Gesu’nel Vangelo lontano dallo sguardo degli uomini,puoi pregare Dio,il tuo Padre celeste?

    (Dai discorsi di Paolo VI Per l’Anno Santo 1975)

    22 Dicembre, 2015 - 9:30
  11. discepolo

    Sempre Paolo VI nell’Anno Santo 1975:
    E’nel profondo del cuore la radice di ogni bene e, purtroppo,di ogni male:
    e’la’dunque che deve avvenire la conversione o “metanoia” cioe’il cambiamento di orientamento di mentalita’di scelta di vita.
    La dimensione verticale della vita assicura il riferimejto di tutte le aspirazioni ed esperienze ad un valore assoluto e veramente universale,senza del quale e’vano sperare che l’umanita’ritrovi un punto di unificazione,una garanzia di vera liberta’.
    Abbiamo soprattutto hisogno di ristabilire rapporti autentici vitali e felici con Dio,d’essere riconciliati nell’umilta’e nell’amore con Lui.
    La nostra umana esistenza nasce,vive si svolge e tramonta in un rapporto esistenziale e morale con Dio. Qui e’tutta la sapienza della vita,qui la filosofia della verita’, qui la teologia del nostro destino.Noi nasciamo creature di Dio noi siamo ontologiacamente da Lui dipendenti:e volere o no siamo davanti a Lui responsabili..
    Venite!il cammino dell’uomo e’segnato verso la direzione alla quale Cristo ci chiama.
    Diciamo la grande parola: la meta della vita umana e’Dio!
    Tu o Dio ci hai fatto per Te e il nostro cuore
    non avra’pace finche’in Te non riposi!

    22 Dicembre, 2015 - 9:52
  12. Lorenzo Cuffini

    “Cristo ci chiama.”
    Proprio questa, la “fregata” del Natale.
    Cristo ci chiama: tradotto, Cristo chiama ME.
    Non so se mi spiego: Cristo/ me.
    Quindi, va bene la Chiesa, il Papa, i Papi, la Dottrina, la Liturgia, i mala tempora che currunt, le meravigliose sorti e progressive ecc ecc. Tutte cose belle e importanti.
    Ma- alla fine della fiera – sto benedetto Natale , questo mi viene a dire:
    Cristo chiama ME.
    Altro che sentirsi per un giorno più buoni, inteneriti ecc ecc ecc.
    Con le spalle al muro, e basta.

    22 Dicembre, 2015 - 13:02

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