“Riflettendo sulla storia delle nostre relazioni, non possiamo che rattristarci di fronte alle contese e alle violenze commesse in nome della propria fede, e chiedo al Signore che ci dia la grazia di riconoscerci tutti peccatori e di saperci perdonare gli uni gli altri. È per iniziativa di Dio, il quale non si rassegna mai di fronte al peccato dell’uomo, che si aprono nuove strade per vivere la nostra fraternità, e a questo non possiamo sottrarci. Da parte della Chiesa Cattolica vi chiedo perdono per gli atteggiamenti e i comportamenti non cristiani, persino non umani che, nella storia, abbiamo avuto contro di voi. In nome del Signore Gesù Cristo, perdonateci!”: così Papa Francesco poco fa nel Tempio Valdese di Torino. Pietro Valdo: 1140 – 1206 circa. Francesco di Assisi: 1181 – 1226.
Francesco chiede perdono a Valdo
53 Comments
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Papa Francesco: uno splendido Papa!
Ottimo!
Curioso di vedere la reazione dei Valdesi
In genere i Valdesi non sono molto gentili con la Chiesa di Roma però la Claudiana è una gran casa editrice.
🙂
Tempo fa ho letto che hanno stretto amicizia con i pentecostali e devo dire mi ha stupito, in ogni caso penso si considerino la punta un po’ più avanzata (anche un po’ chic) del cristianesimo si può dire che rispetto agli ortodossi sono un po’ agli antipodi o è un’impressione mia?
I Valdesi furono ferocissimi con San Giovanni Paolo II per l’indizione del Grande Giubileo del 2000 e per l’alto numero di canonizzazioni, giudicate espressioni di “superstizione medioevale” (o qualcosa del genere).
Questo Papa ha indetto addirittura un Giubileo straordinario, eppure…
“In genere i Valdesi non sono molto gentili con la Chiesa di Roma ”
forse non ci vanno a letto insieme ?…..
Che strane affermazioni !!!!
Mai andata in una celebrazione in chiesa Valdese presumo !!!!!
Non uccidono bambini !!!
🙂
Intendevo dire che hanno un po’ la puzza sotto il naso considerandoci un passo indietro non che bruciano i bambini.
Qua bisogna sempre ribadire le ovvietà più ovvie.
E’ pronta la nuova crociata contro Kiko e i Neocatecumenali?
Curioso come si desideri andare d’accordo con tutti, meno che con i cattolici…
Ancora mi stupisce, questo grande Francesco! Mi “sorprende”, sì. Non è una cosa che altri sacerdoti di ogni grado abbiano fatto spesso negli ultimi anni. Ha comunicato una nuova cosa inattesa e fortissima: mai sentito un papa che dica di aver “imparato” delle cose molto importanti da fratelli separati! Ma perchè “puzza sotto al naso?” Ma quando mai? Io che mi sento profondamente cattolico non ho avuto questa sensazione. In particolare mi sembrano esemplari rispettosi, condivisibili e privi dintenti polemici e profondissimi i commenti del pastore Paolo Ricca. Specie se aiutano a superare atteggiamenti più folkloristici e superstiziosi ancora presenti nel cattolicesimo!
http://www.aleteia.org/it/religione/news/papa-francesco-valdesi-unita-non-uniformita-siamo-fratelli-5861152642826240
Tante volte mi sono trovato ad ascoltare lo straordinario Paolo Ricca,
nei nostri convegni
o assemblee,
e non ho mai sentito che avesse sotto il naso una qualche puzza,
chissà in quale bagno sono stati a sentire la puzza dei valdesi !!!!
🙂
Mah!
Ad Arneb che è preoccupato per gli “aspetti più folkloristici e superstiziosi ancora presenti nel cattolicesimo”
Stai tranquillo, con questo papa stiamo facendo passi da gigante verso la UNica REligione Mondiale, espressione dell’Unico Ordine Mondiale che ci governerà tutti! Come non ci saranno più diversità tra i popoli, saranno abolite le nazioni ed una unica Autorità Mondiale governerà il pianeta Terra, così in un luminoso futuro saranno abolite anche le religioni!
Passi da gigante in questo senso, nel senso della distruzione TOTALE del cattolicesimo, con l’agenda di questo papa li stiamo facendo si vede anche dalla cronaca: A Torino, ci assicura esultante il compagno Marco Imarisio, sono andate a ruba le magliette con la scritta “DIO CHE” e con l’immagine di Bergoglio-Che Guevara ,vendute dalle bancarelle.
Quindi il profeta del DIO CHE ,nel senso di Dio Che Guevara, il profeta dell’ecologismo-marxismo-pacifismo-non globalismo-ecumenismo, sincretismo- in stile sudamericano ha già preso il posto nel gradimento popolare e cacciato via dalla coscienze collettiva il più tradizionale DIO C’E’ nel senso che Dio esiste.
quindi non preuccuparti caro Arneb, con questo papa ancora qualche anno e il cattolicesimo secondo te così folkloristico e superstizioso sarà distrutto. A favore della NUova Religione Unica Mondiale! A quel punto suppongo che la Sacra Sindone sarà ecumenicamente staccata dal muro e calpestata sotto i piedi.
Sottolineo come a Torino si sia colta, in piu’, una pennellata spiazzante fortissima.Questo incontro , oltre a tutto il resto, non casca in concomitanza di una occasione qualsiasi. Francesco è qui per la Sindone e per don Bosco, due nomi che, solo a pronunciarli, fino alle puntate precedenti ( ultima ostensione e ultimo anniversario di don Bosco) spalancavano fossati di divisione partigiana da entrambe le parti. Troppo vivo ancora il ricordo dello zelo ” crociato” – figlio del suo tempo – di San Giovanni Bosco, e troppo radicale e tranciante la posizione di chiusura totale contro le ostensioni che è sempre stata quella della Chiesa Valdese. Va da sé che entrambe queste fonti di contrasto restano e resteranno, ma non è questo il punto.Il punto è che nonostante esse, anzi, consapevoli di esse, si è saputo , da ambo le parti, andare “oltre”. E così sono arrivati quel sincero ” perdonateci!” ( che si riallaccia direttamente alle grandi richieste di perdono giubilare di GPII) e quell’altrettanto sincero ” caro fratello Francesco!”. Piccola roba, forse, però qui si ha chiara l’impressione che qualcosa sia cambiata, e parecchio.
Lorenzo,
è quello che scrivevo io. Con altri pontefici i Valdesi sono stati durissimi e non hanno perdonato Giubilei, canonizzazioni e pellegrinaggi per la Sacra Sindone, invece con papa Francesco c’è stata un’apertura di credito incredibile.
Anch’io vorrei leggerci un buon auspicio per il cammino di unità dei cristiani e non la deriva anticattolica di cui parla Discepolo. Speriamo…
(In ogni caso finchè si pregheranno Maria Ausiliatrice e San Giovanni Bosco mi sento abbastanza tranquillo).
Un cambiamento bellissimo, Lorenzo.
Tutti i cambiamenti nel senso dell’ incontro sono grazia di Dio.
Mi trovo d’ accordo con Matteo: Paolo Ricca è un grande uomo. L’ ho ascoltato diverse volte alla radio, e mi è piaciuto molto. Ha da insegnare qualcosa a parecchi cattolici.
Bene Francesco. Tanti errori tremendissimi e disumani (parola usata da Francesco) trovano finalmente le dovute scusa. Siamo ottimisti per il futuro.
Consiglierei a discepolo di leggersi con animo sgombro ogni singola parola degli interventi pronunciati qui , a Torino, da Francesco in questi due giorni.: vedrà che non ne troverà manco una , ma neanche mezza, che vada nell’ordine della distruzione totale del cattolicesimo.Anzi, non ne troverà nessuna che non sia integralmente cattolicissima, nel senso pieno e compiuto del termine.
…non solo, ma anche profondamente radicata nella tradizione cattolica popolare di queste zone. Basta aver ascoltato il lungo discorso a braccio pronunciato nella basilica di Maria Ausiliatrice, pieno di tutti i riferimenti che ogni piemontese cattolico con i capelli bianchi ( e non solo) conosce a menadito, da Mamma Margherita in giù.Come diceva lo zio arciprete ( guarda caso astigiano) qui il cattolico cresceva “a pane e don Bosco” e Bergoglio nipote e figlio di gente cresciuta in questo modo, si è espresso esattamente in questo modo. Interessante anche l’itinerario prescelto che si è indirizzato proprio sui cuori della cattolicità di Torino: Sindone, Consolata, Valdocco, Cottolengo.
Sono abbastanza vecchio da ricordarmi la prima visita di GPII ai primi anni di pontificato, l’unica in grado di ricordare in qualche modo l’onda di partecipazione emotiva generale che ha suscitato questa, di visita. Niente di paragonabile: qui c’era il substrato comune nel dna cattolico a dare un senso di complicità molto piu’ forte.
Che poi sia fortissima la simpatia di cui gode questo papa nei non credenti e nei lontani, assai superiore a quella dei suoi predecessori ultimi, anche questo è un dato di fatto. Di cui non vedo che ci sia da temere.Ci vedo anzi una ottima opportunità, che magari resterà tale come è stato con Giovanni 23.Ma intanto l’opportunità è ottima.
Paradossalmente era più vicino al protestantesimo Ratzinger rispetto al cattolicissimo Bergoglio.
Però questa nuova amicizia mi sembra una bella cosa.
assolutamente piu’ vicino, pare anche a me.
Testimone credibile. Questo pare a me e a tantissimi altri che avevano relegato il cattolicesimo a degli strani adepti, questo Pietro-Francesco in questi giorni. Discepolo, io sono torinese. Stamattina in bicicletta ho incrociato parecchia gente che andava in via Arcivescovado per incontrare il papa. In tutta la giornata ho incontrato pellegrini a grupponi di ogni età. Bene: non ho visto una, che sia una, maglietta come quella che lei tanto esecra. Per carità, magari non le ho viste io, ma di qui a dire dire che sono “andate a ruba”… Se le sue affermazioni sono fondate su “mi hanno detto che” come questo, suggerisco rispettosamente, con tutta umiltà, che forse chi si basa su queste sciocchezze, non sta costruendo casa sulla roccia
Chi ha forte antipatia per questo Papa si appiglia anche all’inesistente per dire male di lui o di quelli che lo amano e lo applaudono per ciò che dice e che fa.
L’antipatia è motivata dalle novità che fanno parte del suo pontificato.
Novità di straordinario spessore che lo hanno già iscritto nella Storia della Chiesa. E che disturbano coloro che non riescono a slegarsi dai modi antichi di governo della Chiesa.
Ma quando questa avversione diventa maniacale, allora è in atto una demonizzazione che non è solo un banale modo di dire. È una vera e propria azione demoniaca che ha come scopo la DIVISIONE nel mondo dei seguaci e dei discepoli del Cristo.
Da sempre la Storia ecclesiastica si è configurata in questo modo. Grano e loglio insieme. Ad indicare che la santità piena non è possibile laddove ad operare sono gli uomini col loro carico di bene e di male. Ci sono, e sempre ci saranno, gli uomini di buona volontà e, accanto a loro, quelli che invece mettono la loro volontà al servizio del maligno, godendo delle divisioni di cui sono causa.
Ci sono, e sempre ci saranno, gli uomini di buona volontà e, accanto a loro, quelli che invece mettono la loro volontà al servizio del maligno, godendo delle divisioni di cui sono causa.
Però, Marilisa, un commento in perfetto stile 1800!
Cioè??
Fides, io sono convinta di quel che dico.
Sì, sì, ci credo.
Ho sentito stamattina in rassegna stampa su Radio24 un paragrafo dell’articolo di Accattoli sul Corriere approposito della visita ai Valdesi e delle parole inedite. Lo sto cercando in rete ma non l’ho ancora trovato.
Mi sembrava bello…!
ciao Manuel,
ti passo l’articolo che cerchi.
“Villaggi incendiati, stragi, torture. Una persecuzione durata secoli ”
http://80.241.231.25/Ucei/PDF/2015/2015-06-23/2015062330601774.pdf
o anche:
http://www.tracce.it/default.asp?id=383&data=23%2F06%2F2015
Cerca di starmi bene
🙂
Villaggi incendiati, stragi, torture Una persecuzione durata secoli
http://www.cinquantamila.it/storyTellerArticolo.php?storyId=5589022507136
Leggo che in questi articoli si parla di San Giovanni Bosco.
Non si ricorda però che Don Bosco rischiò la pelle più di una volta proprio per mano dei fratelli valdesi: vino avvelenato, bastonate…
Non so se sia stato un caso isolato nella Torino di quegli anni o se ci siano stati altri casi lì e altrove, ma per caso risultano richieste di perdono per queste mancanze di carità?
http://gesu.altervista.org/documentazione/SanGiovanniBosco/Fioretti/index.php?dn=08
Grazie Matteo! Ci tenevo a leggerlo integralmente…come sempre ottimo!
Spiletti, l’atteggiamento di Francesco chiedere perdono. La colpa verso i Valdesi precede di molto don Bosco.
E’ chiaro che in una storia di incomprensioni ci possano essere risposte cattive anche di molto successive a torti ricevuti.
Quando si instaura l’odio tra fratelli è anche peggiore e più radicato di quello tra nemici.
Finchè ci si accusa su quello che è successo, caso per caso, non ci si esce.
Chi chiede scusa non può accusare l’altro, ma chiede perdono per le proprie mancanze di carità e di umanità.
Quoto Manuel76. Il fatto che i valdesi non abbiano chiesto perdono, o che questo non ci risulti, li rende meno fratelli? O esenta noi cattolici dal chiedere perdono per le colpe commesse contro di loro? Ho anche molto apprezzato che in questa occasione non sia stato chiesto perdono unicamente a Dio per non aver vissuto coerentemente il Vangelo nei secoli scorsi, ma che tale richiesta sia stata rivolta proprio a LORO, ai fratelli eredi spirituali di quanti furono offesi dal comportamento di alcuni di noi cattolici.
Manuel
Abbiamo già vissuto tutte queste cose con le richieste di perdono di San Giovanni Paolo II al Giubileo del 2000.
Va bene tutto, tutto giusto, ma resta il fatto che manchi sempre la reciprocità.
Non importa, lo so, bisogna porgere l’altra guancia, ma dato che si è usata la parola “fratelli”, lasciatemi dire che sarebbe stata molto più bella una riconciliazione con richiesta fraterna di perdono da entrambe le parti.
Le persecuzioni volute dalla Chiesa, nel nome di un Dio che tutti cercano di possedere, parlano di una cecità che offende Dio stesso.
Non si può che rimanerne sbigottiti e anche indignati.
C’ è da chiedersi il perché la parola del Cristo fosse stata così fraintesa o del tutto ignorata.
C’ è da chiedersi perché mai ancora oggi lo sia. Infatti molti pretendono di presentarsi come gli autentici detentori della Verità e mettono in atto persecuzioni verbali contro chi non li segue in questa battaglia, persa in partenza, per il possesso del “vero” Dio.
Questi cristiani non hanno capito che non è una dottrina a rappresentare la Verità, non è la sicurezza di essere nel giusto a dare onore a Dio.
È piuttosto la sacralità della vita a parlare dell’ unico vero Dio, Padre di tutti gli uomini e Creatore dell’ Universo. E la sacralità della vita si configura nella libertà data all’ uomo di scegliere in piena autonomia anche la propria religione o l’ aspetto di essa che più sembra convincente perché
credibile. Non è una dottrina a parlare di Dio.
Chi riuscirà a capire questo, si sentirà sciolto da ogni legame imposto dagli uomini e aderirà davvero, e gioiosamente, al suo Dio. imperativo categorico dell’ AMORE per Dio e per gli uomini.
Gli anatemi non fanno parte del “programma” di Dio. E neppure ne fa parte il togliere la libertà e la vita ad un solo uomo sulla Terra.
Per completezza ad un paragrafo:
Obbedendo all’ imperativo categorico…
La forza della richiesta di perdono, e la sua capacità dirompente ( ma con conseguenze tutt’altro che immediate e scontate) sta proprio nella assoluta unilateralità.
Il link alla reciprocità è molto comprensibile ed umano, ci sembra di sanissimo buon senso, ma , purtroppo, nel Vangelo non ci sta.
«ma resta il fatto che manchi sempre la reciprocità»
«dato che si è usata la parola “fratelli”»
La reciprocità non ci riguarda. Un fratello è un fratello, non te lo scegli. Per questo è difficile.
Reciprocità??? Ma avete mai letto cosa ha fatto la chiesa cattolica ai valdesi della Calabria????? È il più forte che deve scusarsi col più debole!
Petrus, nun te ce mette pure tu, me pari Spiletti al contrario. Lascia perdere i forti e i deboli: Matteo, 5, 21-24.
Spiletti, è vero che abbiamo già provato a chiedere perdono nel 2000. Però pur nello slancio di scuse fortissimo di GPII, era in una cornice di ufficialità, in un giubileo, quasi un atto necessario, pur nella eccezionalità dei toni. Anche Benedetto ha chiesto perdono per gli sbagli della chiesa, con parole stupende, forti anche se pesate.
Qui la richiesta di perdono avviene con uno slancio incontro al fratello minore.
Si sa che i fratelli minori son più orgogliosi, perchè si confrontano con chi sta davanti e vogliono eguagliarne il primato.
Proprio la gratuità della richiesta di perdono ha forza, perchè non recrimina nulla. Perdona ciò che io ti ho fatto.
Lo scambio non è (per)dono, ma diplomazia.
Qui si rompono gli schemi: come dire ci abbiamo già provato nel 2000, e ora ti confermiamo che vorremmo di cuore ritrovare una sintonia che si è perduta tanti anni fa, quando eravamo adolescenti.
Spiletti al contrario… 🙁
Ittelips
Cara Nicoletta,
mi sembra che lo Spiletto
sin dalla sua apparsa da qualche anno
si è costituito tra i commentatori di Accattoli,
come un UNICUM.
Come tu possa dare dello “spiletto” (come particolare dinamica espressiva) ad altri mi pare una forzatura a me incomprensibile.
Spero nella tua benevolenza.
Siamo tutti unici e irripetibili.
Unici, irripetibili e non uniformabili
Unici, irripetibili, ma dobbiamo anche essere plastici!
Se siam rigidi diventiamo fragili!
Visto che siamo d’accordo, adesso spiegatelo a matteo.
Signor SPILETTO
non ho bisogno di sue spiegazioni,
lei rimane unico e irripetibile
e
questo mi pare una GRAZIA infinita da parte del suo dio.
Faccia pace con se stesso.
Ahah Matteo!
Per fortuna anche io Son unico e irripetibile, fortuna di quelli che mi stanno attorno! ????
…che mi devono sopportare!