“La parola di Gesù è forte oggi: ‘Guai al mondo per gli scandali’. Gesù è realista e dice: ‘E’ inevitabile che avvengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale avviene lo scandalo’. Io vorrei, prima di iniziare la catechesi, a nome della Chiesa, chiedervi perdono per gli scandali che in questi ultimi tempi sono accaduti sia a Roma che in Vaticano, vi chiedo perdono”: sono le prime parole della catechesi di stamane in piazza San Pietro. Francesco non ha specificato a quali scandali si riferisse, ma si può interpretare che chiedesse perdono per gli scandali della pedofilia perché la catechesi trattava dei bambini e la “parola di Gesù” da cui ha preso spunto aveva anche il monito a non “disprezzare uno solo di questi piccoli”.
Papa chiede perdono per scandali in Roma e in Vaticano
101 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Queste le parole di Matteo 18 che erano state lette in otto lingue: “Guai al mondo per gli scandali! E’ inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo! Se la tua mano o il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo e gettalo via da te. E’ meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, anziché con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli“.
Guai a chi tradisce i bambini. Nella catechesi il Papa ha pure detto: “L’amore è la promessa che l’uomo e la donna fanno a ogni figlio: fin da quando è concepito nel pensiero. I bambini vengono al mondo e si aspettano di avere conferma di questa promessa: lo aspettano in modo totale, fiducioso, indifeso. Basta guardarli: in tutte le etnie, in tutte le culture, in tutte le condizioni di vita! Quando accade il contrario, i bambini vengono feriti da uno ‘scandalo’, da uno scandalo insopportabile, tanto più grave, in quanto non hanno i mezzi per decifrarlo. Non possono capire cosa succede. Dio veglia su questa promessa, fin dal primo istante. Ricordate cosa dice Gesù? Gli Angeli dei bambini rispecchiano lo sguardo di Dio, e Dio non perde mai di vista i bambini (cfr Mt 18,10). Guai a coloro che tradiscono la loro fiducia, guai! Il loro fiducioso abbandono alla nostra promessa, che ci impegna fin dal primo istante, ci giudica”.
Mia ipotesi interpretativa: il Papa chiede perdono per gli abusi sessuali sui minori da parte di uomini di Chiesa. Lo fa da vescovo di Roma, con riferimento agli scandali avvenuti in Roma e in Vaticano, non per disinteressarsi di quelli avvenuti altrove [altre volte ha chiesto perdono per l’intera cattolicità], ma per invitare ogni vescovo a farlo per il proprio popolo.
A quali scandali si riferiva? Chiedo aiuto ai visitatori per individuarli e anche per la verifica della mia interpretazione.
Su Roma penso magia capitale, le bottiglie di vino da 60 euro non su…
Sul Vaticano le divisioni e i litigi.
Dice: negli ultimi tempi.
Mafia capitale e le bottiglie di vino da 60 euro in su scusate.
Anche il funerale dei Casamonica che ha scandalizzato tante persone. E’ il vescovo della città si sentirà in parte responsabile.
Gli fa molto onore.
🙂
Ma a quali scandali si riferiva?
E’ tutto uno “scandalo” a questo mondo. Impossibile dire quale. Forse sarebbe utile che il papa faccia una catechesi su cosa sia lo “scandalo”, che oggi è il peccato più diffuso, e di cui l’intontimento generale delle coscenze non è più capace di riconoscere, ammesso che sappia riconoscere almeno cosa sia semplicemente “peccato”. Senza la coscienza di cosa sia il peccato è assurdo parlare di cosa sia lo “scandalo” …
Francesco ascolti -e metta in pratica- ciò che dice un suo confratello: “La misericordia, la conversione sono unite in modo stretto, ma senza la coscienza del peccato non è possibile parlare della misericordia.”
(Cmq a Roma l’ultima è la storia dei Carmelitani)
E in tema di scandali, papa Francesco (nome alquanto usurpato per un gesuita) si leggesse la “Lettera ai Reggitori dei popoli” di San Francesco.
Cosi, visto che oggi in aula al Senato si discute un certo DDL, avrebbe dovuto dire qualcosa. Lui invece fa finta di niente.
Il Padre Eterno ce lo ha inflitto e noi ci dobbiamo sopportare il papa distratto, che si mette un nome che non ci azzecca niente, e che parla parla, ma niente dice. Il “misericordioso” disarmo linguistico, legato al “cristianesimo anonimo“.
Eh si. Teme di dire qualcosa, ha paura che gli rimettano in testa la tiara … Anonimi, mi raccomando …
Ubi tu disponi di un blog: queste sottili considerazioni anonime sul Papa che ci è stato inflitto scrivile sul tuo blog e non nel mio. Ne saranno felici – immagino – i tuoi visitatori. Di sicuro i miei.
Hanno ragione Sara e Ubi.
In tutto il mondo le parole del Papa suoneranno come un riferimento a Mafia Capitale. Tutti i giornali italiani e i corrispondenti della stampa estera hanno parlato diffusamente, anche recentemente, di Mafia Capitale e in questi ultimi giorni delle dimissioni di Marino.
Con che coraggio l’ex sindaco Marino ora potrà ripensare alle proprie dimissioni o accettare eventuali ricandidature?
Per quello che mi riguarda è stato “scandalosa” la trascrizione dei matrimoni tra omosessuali celebrati all’estero, in violazione al buon senso e alle leggi nazionali: una vera “sconfitta per l’umanità” per usare le parole del Card. Parolin.
Forse si riferisce anche ai carmelitani di cui si è parlato in questi giorni? (ho visto solo titoli sul corriere non conosco bene la storia) A monsignor Charamsa?
Penso alla situazione generale. (dato che parla anche della città)
Lo scandalo dell’ex Mons. Charamsa ha fatto il giro del mondo, è recente ed è avvenuto a Roma. Ed è stato uno scandalo enorme, dal momento che un sacerdote e teologo è andato pubblicamente a dire d essere felice e orgoglioso di aver compiuto, per anni, un peccato piuttosto grave.
Spiletti si mette sulla scia di quelli che si lamentano perchè il papa non attacca il DDL sulle coppie gay in fondo.
Infatti se Charamsa è stato uno scandalo così grave figuriamoci una legge che stabilizza questo grave peccato.
Peccato che il papa abbia taciuto per entrambi i fatti.
Non ha invece taciuto sulla pedofilia, non ha taciuto sulla durezza di cuore di certi ecclesistici e non ha taciuto sulla mancanza di attenzione che spesso c’è verso tutti i piccoli della terra, non solo i bambini, anche da parte di cristiani con la pancia piena.
petrus,
il papa non tace: il problema è che quando parla di certe cose non viene ascoltato.
Il portavoce Lombardi durante il briefing sinodale ha risposto a una domanda su quali scandali avesse presente il Papa e la risposta è stata questa:
“Se il Papa usa una formula di carattere ampio e generale questa è la sua intenzione, se vuole dire delle cose più particolari e precise sa benissimo farlo. Se usa un’espressione di carattere generale non è compito mio farla diventare più ristretta o larga di quel che ha voluto dire, non ho quindi precisazioni da dare. Se non che il Papa tiene presente che nella circolazione di informazioni su media e giornali che riguardano la vita cittadina – ha fatto riferimento a Roma non per quanto riguarda il sindaco, perché quella è una questione politica e non ecclesiale – il Papa si rende conto che ci sono persone semplici, tanti che vengono alle udienze, turbati o addolorati per notizie che si leggono, e quindi per quanto c’è la responsabilità della Chiesa, di uomini di Chiesa, chiede perdono che non ci sia solo la positività e l’educazione ma esempi negativi o cose che turbano“.
La diplomazia vaticana ovviamente non vuole che le parole del papa possano essere strumentalizzate dalla propaganda politica.
Ad ogni modo e in ogni caso, tutti noi abbiamo pensato a Marino…
Pio XII affermava: ‘Il mondo moderno ha perduto il senso del peccato, cosa sia, cioè, la rottura dei propri rapporti con Dio. Il mondo non intende più soffermarsi su tali rapporti.” Se lo scandalo e’ peccato, ma se il peccato non e’ piu’ riconosciuto come tale, diventa arduo definire compiutamente lo scandalo anche all’interno della struttura ecclesiale. Tocca ai fedeli discernere tra il comportamento degli uomini di chiesa (se e’ questo a cui si riferiva il papa) e il monito di Cristo.
Le Relazioni dei Circoli minori sulla seconda parte dell’IL
(almeno informo … 🙂 )
http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2015/10/14/0784/01688.html
http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s1c1a8_it.htm
Il catechismo aiuta in merito alla definizione di peccato.
Cmq da una veloce occhiata alle relatio:
Il circolo di Mons. Chaput tosto davvero, poco poco meno l’altro anglofono. Mediamente tosti i due circoli italiani.
Un poco vaghi i francofoni, anche se uno con una “puntura” di spillo che non si può non notare.
Il circolo germanico fa psico-sociologia (con azzardate citazioni dell’aquinate).
I circoli spagnoli: uno si apprezza per brevità, ma lo ritengo senza consistenza.
Un altro ha buoni spunti, ma riporta una erronea tesi dei germanici.
Questo il mio punto di vista.
Qui la penosa -e “scandalosa”- vicenda dei Carmelitani.
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_ottobre_14/roma-scandalo-gay-carmelitani-cosi-corriere-ha-scoperto-d26e31bc-7277-11e5-b015-f1d3b8f071aa.shtml
Povero Papa.
Se è vero che abbiamo il dovere di osservare i segni dei tempi, ebbene, saremmo ciechi, né giova nascondere la verità a noi stessi: la Chiesa implode, la società implode; l’umanesimo integrale cui faceva riferimento la Gaudium et Spes non ha prodotto il frutto sperato. Non mi convince affatto l’analisi accennata in qualche post sopra..
Probabilmente, quel progetto che desiderava elevare l’essere umano, di per sé fratturato, peccatore, fragile, a valore assoluto tanto da sostenere al cap. 24 ,che ” egli è la sola creatura che Iddio abbia voluto per sé stesso” -applicando al complemento oggetto , ovvero all’uomo, ciò che in realtà è riferito al soggetto, cioè Dio (Universa propter SEMETIPSUM operatus est Dominus) ha svilito,piegato, forzato il senso della scrittura veicolando un messaggio che non corrisponde alla Verità scritturistica.
Affermare che l’uomo sia un fine in sé, e non un fine secondario che sottostà alla signoria di Dio è apostasia. Pensare di ottendere la Grazia a buon mercato -per dirla con Bonhoeffer che cattolico non era ma vedeva lungo- senza sequela, senza croce, senza Gesù Cristo vivo è menzogna:non può essere a buon mercato per noi ciò che è costato caro a Dio!
Il Cap. 24 della Gaudium et Spes (quando si dice che Dio non si lascia manovrare, neppure dagli uomini di Chiesa) è tratto da ” Proverbi “di Re Salomone 16,4.
Salomone,il Re sapiente che tanto pregava morì da idolatra, lontnano dalla preghiera, perdendosi lungo la via , infrangendo l’Alleanza con Dio. Forse anche la Chiesa ha smarrito la via. Ha smesso di cercare il Signore del Regno. E lo Spirito di Dio si deve sempre di nuovo cercare, sempre di nuovo pregare, Cristo la porta a cui si deve sempre di nuovo bussare. Non ci sono altre vie.
Salomone, il grande Re, aperto a tutti i popoli e a tutte le esperienze si unì
con donne egizie, moabite, edomite, ammonite, ittite. Accanto all’unico tempio, espressione dell’unico Dio, fece si che sorgessero un’infinità di
luoghi sacri idolatri dando scandalo, in assenza totale di fedeltà. Da qui la rottura dell’Alleanza, dell’unità e rovina del tempio.
Tutti, unitamente al Santo Padre, dovremmo chiedere perdono, scusa, a Dio e imparare a guardare la storia dentro al Suo progetto, per il quale non v’è che un tempo: quello eterno..
Io ho pensato che si riferisse a Charamsa per il Vaticano e ai carmelitani della chiesa di Santa Teresa d’Avila per Roma; mi è sembrato chiaro che fosse qualcosa di non direttamente collegato alla catechesi, ed anche che non si riferisse ne a Marino ne a mafia capitale.
E mi è sembrato un gesto molto bello, molto da pastore, che si preoccupa come prima cosa del benecdel suo gregge. Mi ha fatto venire in mente la lettera che scrisse Benedetto alla chiesa irlandese, secondo me lo spirito era simile.
Quindi Clodine cosa facciamo?
Continuiamo a scandalizzarci?
Idee, proposte? Solo analisi apocalittiche?
Appena si propone: ah così non può andare!
Clodine queste cose sono sempre esistite nella Chiesa solo che una volta non c’era internet e si sapevano solo in ambito locale. Non è il caso di disperarsi.
“Il Padre Eterno ce lo ha inflitto e noi ci dobbiamo sopportare il papa distratto, che si mette un nome che non ci azzecca niente, e che parla parla, ma niente dice.”
Eccolo il predicatore che non sa da che parte stare. Un giorno approva con entusiasmo il Papa e il giorno successivo gli va addosso spernacchiandolo. Non solo: si sente in dovere di ammonire il Papa a prendere in considerazione le parole di Tizio, Caio e Sempronio che parlano benissimo, tanto da poter insegnare al Papa. Si ritiene idoneo a dare suggerimenti e consigli a papa Francesco,sottolineando che questo è un nome che “non ci azzecca niente”.
Questo mi dà lo spunto per fargli notare che è il suo nickname a non azzeccarci per niente. Tante volte gli ho detto che meglio sarebbe per lui cambiarlo, perché fa a pugni con quello che lui è in realtà. Ma ovviamente non speravo che lo facesse.
Però quello che più fa ridere i polli, è che questo bel tizio dice dall’alto della sua cattolicità parlata che il papa dovrebbe spiegare che cosa è il peccato.
Quale sarebbe, secondo lui, il peccato? Lo sanno tutti o quasi cosa è il peccato,ma lui cattolicissimo ancora non lo sa e aspetta indicazioni o istruzioni dal Papa.
Noi però lo sappiamo a quali peccati pensa per questo bel tipo; lo ha fatto capire molte volte. Il fatto è che quelli che lui sottopone ogni tanto alla nostra attenzione, con tanto di citazioni scritturali, non sono proprio peccati. Perché, gentile signore né umile né sapiente, i peccati sono quelli che mettono all’angolo l’AMORE. Questi solo sono i peccati; ovvero tutte quelle faccende e parole che respingono l’AMORE. E lei ancora non lo ha capito? Faccia un bell’esame di coscienza e vedrà che anche lei ne ha un bel numero di peccati sul groppone. Anzi, rilegga bene il Vangelo meditandoci sopra, e magari lasci un po’ perdere quegli esegeti del Vangelo che si trovano su linee retrograde e i teologi che a lei sono più graditi per lo stesso motivo. E lasci perdere il Magister che non perde occasione per cercare, inutilmente, di mettere scompiglio. Pare che ne abbia fatto una sua personale missione.
La Storia ha sempre dato ragione a quelli fra loro che le gerarchie ecclesiastiche mettevano da parte, salvo poi rivalutarli dopo la loro scomparsa. Pensi a don Milani, a don Mazzolari, a Oscar Romero etc…
Non le insegna niente tutto questo?
La Chiesa implode, la società implode, tutto implode e quindi dobbiamo stracciarci le vesti e strapparci i capelli.
A chi attribuire questa apocalittica implosione?
Ma naturalmente alla mancanza di fede, alla Chiesa che si è rovinata a partire dal Vaticano II. Una Chiesa che ha qualcosa di ” luciferino”, ahinoi.
Chi pensa queste assurdità forse non sa che la Storia di sempre ha attraversato periodi di crisi ( se vogliamo chiamarli così) che preludevano ai cambiamenti che sempre hanno segnato l’ evoluzione dell’ Umanità in cammimo. Una strada accidentata, certo, ma fra brutture e bellezze indirizzata alla meta del compimento del Regno.
Non c’ è un colpevole da additare. Nessun colpevole. Lo Spirito di Dio accompagna sempre la storia dell’ uomo.
Ottimo scambio. Ringrazio tutti per l’ottimo scambio che qui ieri abbiamo avuto sulla richiesta di perdono del Papa. Riassumendo c’erano quattro possibili letture: la pedofilia (questa era la mia prima idea), il Sinodo e i suoi marciapiedi, le vicende della vita pubblica romana, gli scandali degli ecclesiastici. La dichiarazione del portavoce Lombardi ci ha aiutato a convergere sull’ultimo filone. Mi è stato utile seguire la conversazione – e lo stesso immagino sia stato per voi e per chi ha letto senza mettere lingua.
Precedente puntuale. Nella notte ho trovato un precedente puntuale, quanto al “Vescovo di Roma” che chiede perdono per quello che avviene nella sua prima giurisdizione:
“Non voglio finire queste parole di augurio senza chiedervi perdono per le mancanze, mie e dei collaboratori, e anche per alcuni scandali, che fanno tanto male. Perdonatemi”.
Così aveva parlato il 22 dicembre dell’anno scorso “ai dipendenti della Santa Sede e della Città del Vaticano” ricevuti per gli auguri di Natale. Un incontro nuovo, che Francesco aveva voluto nello stesso giorno di quello tradizionale con “i cardinali e i superiori della Curia Romana”.
Punto di luce. C’è un punto di luce in queste richieste di perdono rivolte ai “piccoli”: chi lavora in Vaticano e ogni giorno si sente dire “bell’ambiente quello in cui passi le tue giornate”; e chi viene da lontano, con affetto, alle tombe degli apostoli e raccontando quello che ha visto si vedrà canzonato come uno che crede agli angeli e non vede le miserie evidenti a tutto il mondo. Evangelicamente le prime vittime dello scandalo sono i piccoli ed è ai piccoli che Francesco chiede perdono.
La Chiesa siamo noi, e la gerarchia sopra di noi, e se siamo caduti sempre più in basso fino a perdere le coordinate la responsabilità è di chi avrebbe dovuto vegliare sul gregge! Nessun colpevole? Tutti assolti? Dunque gli scandali dentro e fuori la comunità ecclesiale, le ingiustizie socilai, la fame, i genocidi, le fughe in massa dalla guerre, i disastri sulla natuta e il clima non è opera dell’uomo, ma degli alieni.
Ecco, questo modo di procedere, questo ” mal pensare”, è il motivo principale per il quale stiamo precipitatando nel dirupo come i porci di Gerasa: placido fatalismo di chi si sforza di autoassolversi perché tanto ” la storia va così, ha attraversato periodi di crisi, è l’evoluzione, il cammino accidentato, che dobbiamo fare: stracciarci le vesti? Strapparci i capelli ? …l’allegro – sarebbe meglio dire “luciferino”- pensiero dei “novelli profeti”..
E’ vero, invece, l’esatto contrario: proprio perché la Chiesa, e noi con Lei , siamo in costante cammino, sottoposti continuamente alle insidie della terra, della nostra libertà mal gestita, del maligno che esiste e opera in avversione a Dio non c’é spazio per fraintendimenti idealistici, perciò urge chiedere perdono, umiliarsi continuamente in atteggiamento di penitenza, bisognosi di conversione, imploranti misericordia.
L’assurdo è pensare che la Chiesa, e noi tutti, piccoli e grandi con Lei saremo esenti dal Giudizio di Dio, e altrettanto assurdo, sinonimo di illogico, incoerente, incongruente, irragionevole, contraddittorio, paradossale pensare che la via sia facile, che sia facile in “terra d’esilio” dare risposte ai tanti problemi …o che questi si possano risolvere così, senza sforzo, senza lotta…proprio perché in cammino, consegnati alla tentazione, Dio esige maggiore fedeltà. Che prova stiamo dando di noi, noi che abbiamo avuto la promessa…Vergogna, è l’unica parola che mi viene!
Disapprovo questi toni. Approvo il commento intendendolo come un diritto di replica ma invito Marilisa a non rispondere e Clodine a non continuare. Cancellerò le esondazioni.
Un sentito Grazie a Santo Padre per le sue parole, che sono un balsamo sulle tante ferite…
Il Papa chiede perdono per gli scandali ma invita il card. Danneels al Sinodo per la famiglia. Tutti sanno che il card. Danneels cerco‘di copDrire un caso di pedofilia. sconsigliando al proprio nipote di fare denuncia e insabbiando l‘accaduto.Qiando ci fu il conclave che elesse Betgoglio molti chiesero a gran voce che i vescovi che avevano coperto i pedofili non potessero partecipare al conclave. Ma Danneels partecipo‘ e ora un libro ,la sua auzobiografia?ci rivela che per anni Danneels tramo‘nell‘ombra contro Giovanni Paolo II e poi contro Ratzinger.
me sembra il colmo dell“ipocrisia chieder perdono per gli scandali ed invitare al Sinofo un cardinale che si sa pwr certo ha coperto i pedofil. A voi probabilmente no..fra ipocriti si trova sempre delle giustificazioni….papa Francesco non dovrebbe chieder perdono per gli scandali o peccati degli altri ,ma per i suoi!
Facile chieder perdono per i peccati dehli altro e passar cosi per buono oh tanto bupno!
Discepolo forse saprai che qui c’è un nuovo corso, che è severissimo. Approvo questo tuo commento solo per mettere in chiaro che non ne approverò più, di tal fatta, d’ora in avanti. Quando si tirano in ballo persone fisiche ci si firma per esteso: così fanno le persone che si prendono le proprie responsabilità. Inoltre dai dell’ipocrita a tutti: ti invito a usare questi toni nel tuo ambiente di lavoro, per la strada – se ti va – e in casa tua: non nella mia casa.
Alcuni cristiani di Corinto, capito che gli idoli non esistevano consumavano comunque carne sacrificata agli dei destando scandalo in alcuni credenti.
A quelli che hanno capito che l’idolo è nulla, Paolo scrive: «Badate però che questa vostra libertà non divenga occasione di caduta per i deboli … Ed ecco, per la tua scienza, va in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto! Peccando così contro i fratelli e ferendo la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo. Per questo, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai più carne, per non dare scandalo al mio fratello» (cf. 1 Co, 8, 9. 1113).
La debolezza può essere quella di una coscienza poco illuminata, come nei casi esaminati direttamente da Paolo. Può essere ancora la presenza di tenaci pregiudizi, di malintesi o la difficoltà a capire alcuni segni.
E’ interessante anche fare una valutazione sulla scandalo che si dà semplicemente perchè gli altri potrebbero interpretare male atteggiamenti di per sè non sbagliati automaticamente ma fraintendibili.
Questa tipo di scandalo fatto magari da “chi ha capito” rispetto a chi “non ha capito” a volte mi mette in difficoltà.
Forse si può soprassedere su alcune cose diciamo secondarie (magiare la carne proveniente dai sacrifici agli dei o non farlo poco cambiava) ma su cose di primaria importanza?
In fondo Cristo scandalizzava i suoi contemporanei.
L’avevo postato anche io la settimana scorsa.
Ama il prossimo tuo implica anche rispettarne le debolezze no?
Altrimenti dato che io ho la fede e sono forte ti passo sopra come uno schiacciasassi, la lettera di Giacomo tocca questo argomento,nel NT è compresa sia la critica del legalismo sia la superbia di chi si fa scudo della sola fede.
Il papa chiede perdono, in quanto si assume una responsabilità (politica ?) del male nella Chiesa, “per alcuni scandali che fanno tanto male”, come disse, ma la dottrina ci ha sempre insegnato che c’è una responsabilità personale nel peccato :
Catechismo (numero 1868 ) :
Il peccato è un atto personale.
Inoltre, abbiamo una responsabilità nei peccati commessi dagli altri, quando vi cooperiamo:
1— prendendovi parte direttamente e volontariamente;
2— comandandoli, consigliandoli, lodandoli o approvandoli;
3— non denunciandoli o non impedendoli, quando si è tenuti a farlo;
4— proteggendo coloro che commettono il male.
Quindi, quando si sente parlare anche di responsabilità “collettiva” in relazione al male e al peccato, si entra in un terreno ambiguo, ricordiamoci che per anni siamo andati avanti con la storia del “popolo deicida” in relazione alla condanna di Cristo, quando quel fatto è stato opera di una ben determinata “elite” di potere.
Alla chiesa gerarchica, dotata di tanti e dettagliati poteri nella gestione dei suoi apparati, si può e si deve chiedere di non essere “omissiva” in relazione ai punti 3 e 4 del citato catechismo cattolico.
Luigi, lei è un giornalista, e questo è un blog di un giornalista. I giornali e i blog a volte riescono, anche, a essere portavoce delle persone comuni.
Ecco, tante persone comuni si chiedono perchè al Sinodo sia stato invitato il Card. Danneels, le cui vicende sono “pubbliche”.
Se lo chiede il giornalista Edward Pentin, se lo chiede Raffaella sul suo blog, me lo chiedo io, discepolo e tanta gente comune.
Non usando termini offensivi, ci si può porre delle domande, se ne può parlare?
http://ilblogdiraffaella.blogspot.it/2015/10/si-chiede-perdono-per-gli-scandali.html
Altra domanda.
Ci si può interrogare perchè il papa taccia sulle vicende politiche italiane, visto che lo Stato Vaticano è in Italia e non sulla luna?
Ci si può chiedere perchè San Giovanni Paolo II ad un Angelus abbia trovato scandaloso il Gay Pride (pur sottolineando il rispetto dovuto alle persone) e papa Francesco pare che nulla veda e nulla sappia di quello che avviene?
Se la Chiesa siamo tutti noi, noi della Chiesa comunque siamo nel mondo in delle nazioni, cittadini, sottoposti a delle leggi. Dobbiamo accettare pronamente tutte le leggi? E’ corretto che il “capo” faccia finta di niente e quindi è come se dicesse: vedetevela voi?
Secondo me no!
Sto seguendo il briefing sinodale. Invito i visitatori che hanno argomenti in risposta a Ubi a esporli, ma li prego di farlo senza personalizzare, insultare, generalizzare, arcistraparlare…
Ma aggiungerei ancora una piccola postilla a quanto già detto molto bene da Sara. Nel senso che non c’è contrapposizione tra San Paolo e San Giacomo in merito alla fede e alle opere. Se per il primo la fede è necessaria e sufficiente alla salvezza, per l’altro è la relazione che intercorre tra questa e le opere (cfr Gc 2,2-4) ma il fulcro è sempre lo stesso: l’amore per il prossimo. La nave che raccoglie -come naufraghi di quella legge che osservava con ossessione ben 5 libri mosaici e che proprio nulla aveva a che vedere con i comandamenti dei quali Cristo non toglie neppure uno iota- è Gesù Cristo: Lui il trait d’union Tra Dio e noi, tra fede e opere che non saremmo neppure in grado di compiere se non ci fossero “suggerite dall’alto”.
Sulla seconda domanda:
Non vedo cosa potrebbe avere da dire il Papa sulle vicende politiche italiane. Ha già mostrato di tagliare corto sulla vicenda di Marino.
E’ giusto che lo stato faccia le proprie scelte.
Se il pride del 2000 fu considerato un affronto al giubileo, non mi sembra che l’allora Papa fosse molto disponibile al dialogo. Forse sarebbe bastato un approccio di maggiore accoglienza e sarebbero cadute tutte le polemiche.
E’ ora di uscire dall’idea del capo, del generale che comanda!
Ci sono i laici, ci sono i parlamentari e ci sono i cattolici impegnati, ma ci sono anche tante persone che cattoliche non sono.
Lo stato deve cercare di essere giusto nelle scelte che fa.
Perchè dà fastidio la legge sulle convivenze? per una mera questione ideologica, visto che nulla tolgono ai matrimoni.
Anzi, magari regolarizzeranno un po’ di coppie di fatto uomo-donna che non abbiano alcuna intenzione di sposarsi nemmeno civilmente, figuriamoci in chiesa!
Comunque Ubi ti ricordo che è già intervenuto, ed in modo molto opportuno, quando ha ricordato agli alberghi cattolici travestiti da foresterie di enti religiosi, che le tasse devono essere pagate! come avviene in tutti gli stati.
Forse perchè forse si tratta di questioni secondarie rispetto ad aver sviluppato un cristianesimo senza misericordia?
Forse perchè l’Italia è un paesello da quattro soldi rispetto alla ricchezza di fede di altri continenti a cui si è sempre pensato poco?
Forse perchè una parte della chiesa è anche un po’ stanca di filtrare il moscerino e di lasciar passare il cammello?
Forse perchè anni di gruppi di gay credenti in parrocchia e veglie di preghiera contro l’omofobia hanno lasciato il segno in molte persone che hanno capito che il male è più nel cuore che nelle mutande?
Domande che sono anche risposte per quanto mi riguarda.
Il Papa avrebbe molto da dire e potrebbe dire molto ai cattolici italiani, eletti ed elettori. Non a quelli che cattolici non sono e non desiderano esserlo, non a coloro che si dicono cattolici ma poi fanno quello che vogliono.
Un richiamo, un’indicazione, l’insegnamento della Chiesa, come è doveroso per un pastore che voglia guidare il gregge che ama e di cui “porta l’odore”.
Non so per quale ragione papa Francesco non voglia “sporcarsi le mani” con la politica italiana, ma è chiaro che molti sedicenti cattolici preferiscono che non lo faccia e, se anche lo facesse in modo indiretto, farebbero ostinatamente finta di non aver capito…
Manuel,
i cattolici devono poter dire la loro e poter sostenere la propria idea di società e di famiglia, che non prevede il matrimonio tra omosessuali.
Dire che lo stato è laico non significa niente: i cittadini italiani di religione e di cultura cattolica hanno il diritto (e il dovere!) di partecipare al dibattito pubblico portando i propri valori e la propria visione.
Il Papa tace sulle politiche italiane forse anche perché la Stato vaticano è distinto da quello italiano. Ma anche perché NON tacciono i vescovi che ne parlano con chiarezza nella dottrina sociale della Chiesa. E il Papa è il vescovo di Roma se non sbaglio, uno dei tanti vescovi del mondo.
Sulla questione del gaypride, basta ricordare in primis che Papa G.P II era abbastanza arretrato sulla omosessualità, come lo sono ancora tanti altri (anche qui nel blog).
Papa Francesco ha detto già con chiarezza come la pensa lui. Non giudica, quindi non dice, giustamente, nulla sul gaypride, che del resto è una manifestazione che si svolge in ogni parte del mondo.
Mi sarebbe piaciuto che molti omofobi di qui avessero sentito (domenica scorsa da Fazio) le parole di Leonardo Boff sulla questione e su altro ancora. Io le avrei sottoscritte una per una.
Marilisa, se il Papa attuale non giudica e non dice, perché allora:
a. La Francia non ha ancora visto il riconoscimento del suo ambasciatore, omosessuale dichiarato?
b. Il Papa ha chiesto scusa – come abbiamo visto – anche per il caso Charamsa?
Ora spunta la storia che Papa Wojtyla era abbastanza arretrato sull’omosessualità. Eppure la dottrina attuale sull’omosessualità è figlia del papato di Wojtyla. L’ha scritta Joseph Ratzinger.
Vorrei precisarti, inoltre, che DAVANTI A ME, un anno e mezzo fa padre Federico Lombardi ha dato l’interpretazione autentica del “Chi sono io per giudicare?”. C’è tanto di registrazione audio che sono pronto a spedire a Luigi in persona (registrazione da un’ora, nel corso della quale P. Lombardi tratta anche di questo). Adesso basta con questa favola, ve ne prego.
E la spiegazione del “chi sono io per giudicare?” è semplicemente che, anche se uno non giudica, resta la dottrina della Chiesa in materia. Che è, peraltro, la risposta che Francesco in persona ha dato al giornalista che lo incalzava: “La penso come la Chiesa. Sono figlio della Chiesa”.
Non è cambiato niente, ordunque. E non c’è alcuna clamorosa apertura Salvo il tono più gesuitico, diverso da quello puntuto e smashing (non mi viene ora la parola italiana, ma diciamo muscolare)
Il resto è solo tifoseria. E come tale non mi interessa.
Piuttosto, sono convinto invece che questo Sinodo sia ormai andato a carte 48.
Vi mando come sempre un caro saluto e mi firmo per esteso (ma tanto lo sapete chi sono), visto che sto tirando in ballo P. Lombardi in persona e come richiesto da Luigi.
Antonino D’Anna
Spiletti:
Gli omosessuali cattolici che cercano una stabilità di relazione affettiva e civile con il proprio partner chiedono allo stato laico, esattamente come i non credenti, di regolare questa possibilità. Nessuno è poi obbligato ad accedere, è solo una possibilità.
Gli eterosessuali cattolici e non che convivono, chiedono allo stato di regolarizzare, regolamentare la loro convivenza.
Se la parte di cittadini, cattolici e non, contrari a queste leggi è sufficientemente numerosa, la legge passa, altrimenti no.
Questo non deve dipendere dal parere della regina di Inghilterra, nè di altro sovrano di stato europeo.
Ipotesi 1: gli omosessuali sono il 6% della popolazione.
Ipotesi 2: la metà delle persone ha una relazione stabile.
Ipotesi 3: la metà delle persone con relazione stabile si vuole regolarizzare.
Tesi: accede a eventuale legge l’1,5% della popolazione!
Dimostrazione: basta fare due conti!
E’ un problema che non esiste!! Pero’ fa notizia, come gli scandali sul vaticano!
Allora qual è il problema?
Che forse a questa legge accederebbero volentieri tante persone che attualmente hanno la possibilità di sposarsi?
Quindi: la famiglia e il matrimonio sono in crisi?
I vescovi si son riuniti per affrontare i problemi della famiglia?
Conclusione facciamo la guerra ai gay per risolvere i problemi della famiglia?
A scanso di equivoci, preciso anche che non era una registrazione rubata. Semplicemente, ero all’incontro del Copercom, al posto di don Fortunato Di Noto del quale sono portavoce. Niente di proibito o “scoop”, sia chiaro. Semplice riunione e discussione in merito alla comunicazione e stampa cattolica.
tonizzo, in cosa ritieni fallito il Sinodo?
Dici bene Manuel.
Certo che dare come già fallito il sinodo mi sembra francamente un giudizio un po’ forte…
Mah, Manuel e petrus, va bene, ho esagerato. Diciamo fallito no, ma in forte difficoltà mi ci pare eccome!
E’ evidente che non c’è un’idea di Chiesa condivisa, com’è altrettanto evidente che la lettera dei 13 non ha contribuito a tenere il clima allegro e disteso, per dirla con una battuta.
Mi spiego meglio: i 13 – ammesso e non concesso siano stati loro, al netto delle smentite e con tutte le precauzioni del caso – avrebbero potuto fare blocco DENTRO il Sinodo, e non andando a piangere in privato dal Papa.
Ora, capisco che anche durante il Concilio conventicole e gruppi di pressione non sono mancati, ma – e questo è un MA grande come una casa – alla fine i documenti furono approvati elettronicamente (già: un computer contava le schede perforate su cui votavano i padri sinodali, alla faccia di chi dice che la Chiesa sia indietro) con larghe e larghissime maggioranze. C’era, cioè, un’idea CONDIVISA di Chiesa.
Lasciamo stare quello che è venuto dopo, non è questo il momento per discuterne e ci porterebbe fuori strada: ma se guardo al Sinodo attuale non esiste un’idea condivisa.
Lo scrivevo stamattina sul mio giornale, per esempio: il cardinal Dolan ha detto chiaro e tondo che ora c’è una nuova minoranza, ossia quella di gay e lesbiche che vivono la castità come chiede la Chiesa, spose con matrimoni difficili ma che vivono secondo la Chiesa, e così via. E a questi chi ci pensa?
E ancora: il suo confratello di Philadelphia, dice chiaro e tondo che non è proprio un bene delegare alla fine la gestione di questi problemi e tematiche alle Conferenze episcopali nazionali o locali. E non ha del tutto torto, dal momento che se così avvenisse provate a immaginare come verrebbero trattati i divorziati risposati in Germania e come lo sarebbero in America.
In tutto questo il vescovo di Newark ha proibito Comunione, Sacramenti (TUTTI) e uso dei locali a chi, seppur cattolico, si pronunci o appoggi il matrimonio omosessuale, per fare un esempio della lettera che ho qua con me e che lui ha inviato ai suoi preti.
Ecco, come vedete c’è molta confusione sotto il sole. Se ci aggiungiamo il fatto che il Papa al primo giorno ha detto che il Sinodo non è un Parlamento che decide a maggioranza, se vediamo che è intervenuto a più riprese ricordando la misericordia (ma – detto en passant e in modo volutamente provocatorio – allora che misericordia dovrebbe avere per Charamsa?), è evidentemente che anch’egli teme una riuscita non soddisfacente. Come del resto sa che la Dottrina è quella e non si può cambiare.
Questo è quello che vedo io. E vi ringrazio per gli spunti di discussione che ne nasceranno.
Un saluto
infatti Petrus volevo capire.
Dicendo fallito sembra quasi che ci fosse un target non raggiunto…oppure fallito perchè risultato inconcludente?
Sul Sinodo:
http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=2027314&codiciTestate=1&sez=giornali&testo=&titolo=Il%20Sinodo%20dei%20veti%20contrapposti
Intervento interessante Tonizzo e parecchio stimolante.
D’istinto mi viene da dire che è la chiesa che ci rappresenta. In fondo questo blog ben rappresenta la chiesa attuale. Apparentemente senza un’idea condivisa. Io credo che Bergoglio vorrebbe che la Misericordia fosse l’idea condivisa e forse nasce da questo l’idea di un anno santo tutto centrato sulla misericordia.
In tutti i casi era ora che il bluff terminasse. Per bluff intendo l’idea di una chiesa monolitica tanto cara a GPII e a Ratzinger ma che lo era solo di facciata.
Il sinodo ci mette di fronte alla verità.
Sono certo che da questa situazione magmatica potranno venire cose buone.
Io direi entrambe le tue domande, Manuel.
Ripeto, sempre secondo me.
Guarda bene a questo Sinodo: lo hanno pompato fino a diventare quasi un Concilio. Posso citare una battuta di Diego Abatantuono? “Guarda che media, sembra così alta che sembra un liceo!”.
Ecco, questo Sinodo sembra così alto che pare un Concilio.
Solo che non lo è.
C’è stata troppa attesa ed è stato caricato di troppe aspettative, ma nel momento in cui un collega (lo dico tenendomi a 50 passi di distanza per rispetto verso di lui) come Luigi ha preso e scritto chiaro e tondo che c’era poco da attendersi dal Sinodo sulle pagine di questo blog, quando ha detto chiaro e tondo che non ci sarebbero stati gli scossoni auspicati, scusate, ma di che altro dobbiamo discutere?
Il problema è che adesso manco sappiamo se la Relazione Finale sarà resa pubblica: se Benedetto XVI avesse mai preso una decisione simile, non oso immaginare che gli avrebbero fatto.
E quando mattina del 26 tutto il mondo laico che “tifa” per Francesco (ma non per la Chiesa o per il Signore) si accorgerà che il documento finale è – al solito – un prodotto di compromesso che dice qualcosina a denti stretti e comunque non è un documento rivoluzionario, che succederà?
Succederà – temo – che la campagna condotta contro Joseph Ratzinger sarà niente rispetto agli attacchi che lanceranno contro questo Papa. Perché chi è stato oggetto di troppo amore facilmente diventa oggetto di troppo odio.
Questo è quello che temo. Così come sono convinto – l’ho detto più volte – che a questo Papato va ascritto l’enorme merito di aver rivitalizzato la figura papale e resa più popolare. Ma non è lui l’uomo che farà le vere riforme. Non ne ha il tempo e non credo abbia voglia di farne.
La vedo così, per adesso.
Un saluto!
Ahah…Ubi…ci mancava solo la conclusione sulle dimissioni del Papa…
Cosa ci si aspettava? che fossero problemi semplici, che il mondo fosse semplice?
La grande attesa però è un segno buono. La gente si aspetta ancora qualcosa da questa chiesa. Non è solo curiosità morbosa ma è anche desiderio di aria fresca.
Le persone desiderano un cambiamento almeno pastorale nell’approccio delle problematiche della vita. Se no non si spiegherebbe tutta questa attenzione mediatica.
La gente vuole una chiesa che sappia capire la vita che cambia e non un monolite che ripete sempre le stesse cose fino alla nausea.
Tonizzo, è però vero che è la prima volta che il Papa si appoggia su un collegio di confratelli. Se anche il sinodo non andasse a buon fine seconso le aspettative esterne, il metodo di potere parlare e confrontare idee e problemi è già un grande risultato.
Se in Dio si uniscono misericordia e giustizia, vuol dire che guardando a Lui un equilibrio deve essere possibile. Se non trovano un equilibrio in questa occasione: Amen, ce ne saranno altre. Può non essere uguale in tutte le famiglie del mondo? forse sì, perchè ci sono genitori più severi e figli più ricettivi.
L’abbraccio papale che avvicina, che invita, che comunica è e resta di esempio sotto gli occhi di tutti.
No Tonizzo, no! Non “pare un Concilio“.
E’ un Concilio a tutti gli effetti! Non posso dire nelle menti di chi …
Lo si è portato talmente fuori tema che è un Concilio.
E poi i fatti. Nelle foto che tanti espongono -non posso dire chi, pena censura credo- l’aula sinodale è rappresentata affianco all’aula conciliare con un efficace fotomontaggio che ne rivela il senso e la misura.
‘A Manuel, quello della conclusione sulle dimissioni papali sono io. Perché portato a certi estremi, il ragionamento che ho fatto qui sinora può dare quel risultato che hai letto.
😀
Ora, tu dici che “il metodo di poter parlare e confrontare idee e problemi è già un grande risultato”. Ma questo lo fa il Parlamento e il Sinodo – che non ha potere altro se non quello consultivo – non lo è (Francesco dixit). E come mai, se è un gran risultato, in 13 sono andati a piangere dal Papa?
Sono d’accordo sull’equilibrio tra misericordia e giustizia, ma il punto è che qua c’è una forte estremizzazione, a mio modo di vedere. C’è chi dice: “No, questo è e oltre non si va”, e chi invece dice: “questo è troppo poco e dobbiamo partire da qua per andare oltre”. E’ troppo polarizzato, ecco.
petrus, sono in linea di massima d’accordo con te. E certo, occorre una pastorale nuova. Sono un po’ meno d’accordo quando parli del monolite che ripete le stesse cose ad nauseam. Perché con Francesco non è che quelle cose siano sparite: semplicemente, non ne parla più con l’attenzione dei predecessori. Ma sono rimaste.
Ubi, pure io vorrei uscire con Bo Derek ma non mi telefona mai (cit. Beppe Viola).
Sarà pure Concilio come dici tu, ma tanto i poteri di un Concilio non li ha.
Chi è che telefonerà al Sinodo, allora?
Parlate con franchezza. Il prete giornalista lo fa e … via credenziali, fuori…
https://www.lifesitenews.com/news/breaking-vatican-revokes-catholic-priests-press-credentials-after-he-challe
“Tonizzo, è però vero che è la prima volta che il Papa si appoggia su un collegio di confratelli.” in che senso? non è il primo sinodo.
Io ricordo ad esempio qualche anno fa seguii attentamente su Avvenire il sinodo sul medio oriente (cui seguì l’esortazione Ecclesia in medio oriente che ho citato più volte) all’epoca destò scarsissimo interesse e invece con il senno di poi visto questo quello che è venuto dopo non sarebbe stato male sentire i padri orientali.
Tonizzo, se li arroghera quei poteri, fidati . Come un buon scacchista non sbaglio mai previsioni sulle mosse.
La “scacchiera” -e qui l’immagine della scacchiera è doppiamente simbolica- è proprio quella, e le mosse pure.
I sinodi si fanno poi anche a livello diocesano, noi ne abbiamo avuto uno giusto 3 o 4 anni fa.
Ahah Tonizzo, non avevo messo a fuoco che fossi tu.
Ho letto con interesse prima la parte centrale, la conclusione mi divertiva, pensando a quella giornalista dell’Ansa che traduceva in diretta le dimissioni di Benedetto. Fino a quel momento nessuno poteva pensare.
Condivido l’idea del Papa che non sia un parlamento, ma era riferita al fatto (vado a senso per quello che ho capito) che ogni decisione anche maggioritaria non fosse da intendersi come arbitrio dei singoli (opinioni, originalità, schieramenti, partiti etc.) ma che dovesse essere la traduzione della Parola di Dio e degli insegnamenti della Chiesa nella quale ciascuno possa portare la propria unicità e la propria elaborazione.
Pensarla in modo diverso e il confrontarsi è utile e necessario!
Questo è in tema, proprio in tema. Il Giornalista Galeazzi sembra correre in aiuto sui troppi silenzi del Pap su molti temi.
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/giubileo-2015-43973/
Che troppi si stiano ponendo la domanda dei silenzi?
Sembra….. A te ubi, che leggi e interpreti tutto in una certa maniera.
Una replica a Tonizzo (@15:22).
Tonizzo, le tue,se mi permetti, mi sembrano opinioni abbastanza deboli.
Sinceramente non saprei dire perché presso il Vaticano non sia stato ancora riconosciuto l’ambasciatore omosex della Francia.
Può darsi che non competa al Papa il riconoscimento degli ambasciatori.
E che invece spetti ad un altro ecclesiastico che magari ostracizza gli omosex. Però devo dire che le mie sono solo illazioni.
Quanto al caso Charamsa, perché avrebbe dovuto chiedergli scusa? Non capisco. Del resto, il suddetto Charamsa era in fallo, dal momento che aveva un compagno; il che non è lecito, secondo le regole della Chiesa, né ad un prete eterosex né ad un omosex. Quali scuse, dunque?
Quanto alla omosessualità vista dalla Chiesa, sappiamo tutti qual è la posizione ufficiale dell’Istituzione. E’ arretrata nonostante si insista molto sul dovere del rispetto e dell’accoglienza. E ci sarebbe mancato altro che non avesse parlato di accoglienza e di rispetto.
Ma nel momento in cui la Chiesa non riconosce legittima l’unione degli omosex, questa sua posizione la chiude nella categoria dell’arretratezza, a parer mio.
Perché è evidente che non vuol riconoscere che in natura esiste l’ omosessualità, che è una condizione naturale ancorché minoritaria.
La Chiesa la considera un “peccato”, mentre così non è. Punto.
La dottrina attuale, figlia di papa Wojtila e scritta da Ratzinger, è sbagliata proprio in quanto l’omosessualità è vista come innaturale e dunque “peccato”. Più chiaro di così non potrebbe essere.
Ti faccio presente, Tonizzo, che il card. Martini ebbe a dire che la Chiesa ha fatto più di uno sbaglio nei confronti degli omosex, e che avrebbe dovuto rivedere le sue posizioni.
Quanto poi alla questione che papa Francesco nel dire quella famosa frase non ha indicato di fatto una vera apertura verso gli omosex, io non favoleggio affatto quando affermo che ha dimostrato in pieno di aver delineato un piccolo ( o grande?) progresso, rispetto alla Chiesa, nel non considerarli dei peccatori che dovrebbero convertirsi. “Chi sono io per giudicarli” significa, senza tante perifrasi, che lui non li giudica peccatori. La dottrina della Chiesa invece li giudica tali.
E chi si mette al fianco della Chiesa su questo argomento fa acrobazie verbali per giustificare la sua omofobia, ma non è convincente per niente e dimostra di essere, appunto, ignorantemente arretrato.
E beh vuoi mettere il giornalista Galeazzi che corre in aiuto…
Luigi Accattoli scrive, 15 ottobre 2015 @ 13:11
Sto seguendo il briefing sinodale. Invito i visitatori che hanno argomenti in risposta … a esporli, ma li prego di farlo senza personalizzare, insultare, generalizzare, arcistraparlare…
Leggo: la sua omofobia ; ignorantemente arretrato.
Chiedo a Luigi: a quest’ora vale ancora quello delle 13:11 ? e vale per tutti?
Marilisa, è il Papa che in quanto Capo di Stato accredita gli ambasciatori. E’ sempre il Papa – poiché la Chiesa non è una democrazia – l’autorità piena, suprema, immediata dalla quale discende ogni potere per li rami. Contro le sue decisioni (le sue, non di un presunto monsignore omofobo) non è ammesso ricorso. Fonte del rifiuto vaticano: i giornali francesi.
E i francesi, che appunto sono francesi e non si fanno mettere la sputazza sul naso da nessuno, lasceranno la Nunziatura vuota anziché nominare un altro ambasciatore. Qui ci voleva un Roncalli, che li conosceva bene e seppe ricondurre nientemeno che l’altero De Gaulle alla ragione.
Ho capito il tifo, ma ora stiamo esagerando.
Il cardinal Martini era libero di dire tutto quello che voleva, e disse anche che non sarebbe male se lo Stato desse loro un riconoscimento – seppure solo patrimoniale – di una qualche forma stabile di convivenza. Il che non vuol dire cancellare la Dottrina cattolica.
La dottrina attuale è sbagliata… ma Francesco non ha MAI negato la dottrina approvata da Wojtyla e Ratzinger, perché questi due signori non sono i primi passanti messi lì a inquacchiare carte spacciandole per Catechismo, ma si riallacciano alla FEDE e alla TRADIZIONE della Chiesa. Diversamente, essi sarebbero due eretici e come tali scomunicati. E lo sarebbe Francesco stesso.
Invece Francesco rispetta la dottrina della Chiesa, quella stessa di Wojtyla e Ratzinger.
E adesso basta con la favola di “chi sono io per giudicare”. Perché le cose non sono come dici tu: il Papa ha inteso ricordare che l’omosessualità è da lui considerata secondo il Catechismo, quel Catechismo che per te è sbagliato. E’ un peccato e una situazione disordinata. Non l’ho detto io, l’ha detto lui.
“Leggo: la sua omofobia ; ignorantemente arretrato.
Chiedo a Luigi: a quest’ora vale ancora quello delle 13:11 ? e vale per tutti?”
Io chiedo a lei: ci è o ci fa?
Da quando in qua non si possono esprimere le proprie opinioni con le parole che si ritengono più appropriate secondo il libero pensiero di chi parla?
O crede forse che tutti debbano omologarsi su un unico pensiero e su un unico linguaggio?
L’esito del Sinodo sembra deludere le aspettative dei super progressisti, ma non quelle di coloro che, pur disposti ad aperture sul piano pastorale, non volevano cedimenti sul piano dottrinale, specialmente per quanto riguarda l’indissolubilità del matrimonio.
La Vergine Santa, invocata alla vigilia e per tutta la durata del Sinodo, sta vegliando e vigilando: affidiamoci a lei.
Spiletti i super progressisti non si aspettavano cedimenti sul piano dottrinale, kasper non ha mai detto “cambiamo la dottrina sull’indissolubilità del matrimonio”.
L’unico a toccare apertamente l’indissolubilità del matrimonio forse è Andrea Grillo (altri che ho letto in questo anno però ci girano attorno) lui parla apertamente di morte del vincolo.
Kasper affronta la questione più da un punto di vista penitenziale.
E l’esito finale del Sinodo non è quello che i padri sinodali decideranno, ma quello che il papa deciderà . Ma stai tranquillo spiletti anche lui, come tutti, ha detto che non cambierà la dottrina dell’indissolubilità.
Sono i super conservatori che dal sinodo scorso sono convinti che il papà cambierà, per meglio dire svuoterà, secondo loro, la dottrina è che anzi credono che llo abbia già fatto con il suo motu proprio.
Ora che sono rientrato, rispondo a Discepolo e a Ubi su Danneels. “Si sa per certo che ha coperto i pedofili” scrive Discepolo: chiedo le fonti. Io conosco la vicenda del vescovo di Bruges Roger J. Vangheluwe che aveva abusato sessualmente di un nipote decenni prima e che – per ottenerne il silenzio – ne aveva sostenuto economicamente la famiglia per 23 anni. Questo vescovo all’inizio del 2010 non riesce più a far fronte alle richieste sempre crescenti di quella famiglia e ricorre al cardinale per una mediazione. Il cardinale va a un colloquio di pacificazione, la famiglia registra il colloquio senza avvertirlo e non ottenendo quello che chiede pubblica il colloquio. Il vescovo riconosce la sua colpa e si dimette il 23 aprile 2010. Nel colloquio pubblicato dalla famiglia il cardinale si dichiara disponibile all’ascolto della famiglia e suggerisce diverse soluzioni pacificatrici; ipotizza la rinuncia del vescovo al suo ministero, si impegna a ottenere dal vescovo una richiesta di perdono davanti all’intera famiglia della vittima. Esplosa – con la denuncia della famiglia – la cagnara mediatica, Danneels narra il suo ruolo, si rammarica, si scusa. Non c’è quindi nessun elemento di colpevole copertura: espressione che si usa quando un vescovo non ascolta e non incontra le vittime, trasferisce il sacerdote per metterlo al sicuro dalle inchieste, si rifiuta di collaborare con la magistratura. – Se voi avete altre fonti, producetele.
Per inquadrare il contesto della caccia laicista al cardinale, in cui sono nate le leggende nere su Danneels, può essere utile questo articolo del Foglio:
http://www.ilfoglio.it/articoli/2010/07/07/danneels-da-cardinale-trasparente-a-grande-insabbiatore-anzi-orco___1-v-111795-rubriche_c852.htm
Per una ricostruzione critica della vicenda del vescovo Vangheluwe si può leggere qui:
http://www.dehoniane.it:9080/komodo/trunk/webapp/web/files/riviste/archivio/01/201016516.pdf
Conosco Danneels e gli voglio bene. Gli sono grato per le straordinarie lettere pastorali che leggevo anno dopo anno. Era il cardinale più intervistato da “Trentagiorni”, che intervistava anche il cardinale Bergoglio. Propongo questa pista invitante agli arcistracattolici: indagare sull’elezione di Bergoglio favorita in combutta tra loro da Sandro Magister [lo ha presentato come un papabile fin dal 2002] e da “Trentagiorni” [sei interviste a Bergoglio dal 2002 al 2009], la rivista ciellina di Roma diretta da Giulio Andreotti. Con sullo sfondo – si capisce – il faccione infido del vecchio Danneels.
Mi permetto di aggiungere:
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/carmelitani-col-papa-richiesta-perdono.aspx
Senti un po’ Tonizzo.
Mettiamo i puntini sulle i, per favore.
A me non interessa un bel niente del tifo. Caso mai, stando alle tue parole, dovrei essere io a dire di te che sei tu a tifare per altri papi che non siano il Papa attuale.
Ti invito a leggere bene i miei post.
Io ho detto che la dottrina della Chiesa è sbagliata, a mio parere, sulla questione della omosessualità, non su tutto. Hai capito?
Non mettermi in bocca cose che non ho detto.
Quando mai io ho detto che si deve cancellare la dottrina cristiana? Quando mai ho detto che il papa attuale “vuole cancellare la dottrina cristiana”?
Quando mai ho detto che “il Catechismo è sbagliato”?
Hai le traveggole, per caso? Ti rendi conto che stai mistificando il mio pensiero e le mie parole? Non accetto queste mistificazioni.
Ribadisco quel che ho detto e di cui sono convinta: il Papa , pur se è pienamente nella dottrina cattolica, ha fatto un passo avanti sugli omosex rispetto alla Chiesa. Basta rifletterci solo un po’ per capire almeno questo.
E nessuno, e tanto meno io, ha mai considerato eretici “quei due signori” da te citati. Essere arretrati non significa essere eretici.
Infine: quel che ho detto a proposito di Martini, corrisponde al vero, che ti piaccia o no. Non dico menzogne, io. Non fanno parte del mio corredo caratteriale, tutt’altro. Libero di crederci oppure no.
Mi sono spiegata?
Ringrazio il padrone di casa Luigi che, (senza saperlo) mi ha tolto una “piccola sofferenza”:
Lessi tutti questi volumetti del card. Danneels e ne rimasi entusiasta.
http://www.dehoniane.it/control/simpleSearch?searchText=danneels
Quando seppi attraverso i media di quanto veniva addebitato all’arcivescovo belga, mi presero tristezza e rabbia…
Oggi ne sono alleviato.
Lieto delle risposte.
La domanda in realtà, criptata, era: era utile invitare Danneels visti certi trascorsi recenti riportati dalla stampa?
Ma pure quella domanda è relativa.
(Luigi sia paziente, lei ha il dono della cortesia, lo ripeto e lo ripeterò sempre. Io credo di avere quello della sincerità -poi al Giudizio saprò che è invece quello della linguacciutaggine- e glielo dico: mi linki di tutto, ma le Dehoniane non ce la faccio a leggerle. La prendo per buona cosi, ad occhi chiusi.)
“Conosco Danneels e gli voglio bene”.
Luigi, e come non avrebbe potuto non conoscere e voler bene a uno dei cardinali “più progressista della Chiesa Cattolica”. 🙂
In spirito fraterno, senza malizia alcuna.
Marilisa, non perdere la tua olimpica calma.
Come ti ho già spiegato, la mia è una ragionevole critica di questo papato. Sei tu che ad ogni pié sospinto da chiunque su queste pagine mostri un pensiero differente dal tuo in merito a questo Papa od osi esprimere perplessità, immediatamente intervieni a giustificarlo e non vuoi sentire ragioni. Per te è così e basta.
Questo è essere tifosi.
Ti sei arrampicata sugli specchi arrivando a ipotizzare l’esistenza di un monsignore omofobo che non ha permesso l’accredito dell’ambasciatore francese, o che il Papa (il Papa, cioè il Sovrano dello Stato Città del Vaticano) non avesse competenza nell’accredito dei diplomatici. Ti ho spiegato, mi pare abbastanza chiaramente, che le cose non stavano come dicevi tu.
Andiamo avanti: ho ben compreso che stavi parlando della dottrina della Chiesa in tema di omosessuali. Non mi ripeto: ti ho già spiegato chi siano i loschi figuri che hanno steso quella dottrina, accettata IN TOTO anche su questo punto dall’attuale Papa. Domattina pubblicherò il virgolettato di Padre Lombardi e questa favola del “chi sono io per giudicare?” sarà chiusa. Definitivamente, per me. Perché è anche su questo sfondone mediatico che si è creato un falso mito di questo Papato.
Questo è informare, diversamente è tifo.
La dottrina cristiana è contenuta nel Catechismo, se dici che sugli omosex la dottrina cristiana è sbagliata, stai dicendo che il Catechismo è sbagliato. E’ molto semplice.
Ripeto: non c’è stato alcun passo papale verso il mondo omosex o cambiamento della dottrina in materia. Se ci fosse stato, Charamsa sarebbe stato pubblicamente perdonato e l’ambasciatore francese accreditato senza dire “a”. Questo non è accaduto, e sono solo due esempi dell’applicazione del presunto “chi sono io per giudicare?”.
Su Martini o mi sono espresso male io, o non l’hai capito tu. Martini ha detto tutte quelle cose che hai detto, e ti ho ricordato in aggiunta anche il caso degli omosessuali e il suo essere a favore di un riconoscimento statale (bada bene: statale, non della Chiesa). Ma l’opinione di un cardinale, per quanto dotto e per quanto lo voglia vedere al più presto Beato, non fa purtroppo primavera.
Libera di crederci o no.
Buonanotte.
Martini diceva che piuttosto che avere una vita sessualmente disordinata era meglio incentivare gli omosessuali (ma omosex si dice?) ad una relazione stabile. Tenuto conto che il movimento lgbt oggi ha posizioni molto più conservatrici rispetto agli anni ’60 questa è una visione sposata anche dai non progressisti (infatti in Inghilterra il matrimonio è stato concesso dal conservatore Cameron).
Martini: “Io ritengo che la famiglia vada difesa perché è veramente quella che sostiene la società in maniera stabile e permanente e per il ruolo fondamentale che esercita nell’educazione dei figli. Però non è male, in luogo di rapporti omosessuali occasionali, che due persone abbiano una certa stabilità e quindi in questo senso lo Stato potrebbe anche favorirli.
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2012/03/23/news/il-cardinale-martini-io-e-i-gay-1.41690
Me lo ricordo bene.
Brava Sara, proprio a ‘sto passo mi riferivo.
Ma parla dello Stato, non della Chiesa, come vedi.
Sì, che io sappia si può dire omosex per abbreviare.
Tonizzo, io perdo la mia “olimpica calma” quando vedo che qualcuno si mette in testa di mistificare il pensiero e le parole di qualcun altro, chiunque egli sia sia. Questo è il mio chiodo fisso: difendere chi viene travisato quando agisce o parla.
A maggior ragione la perdo quando si vuole mistificare il mio pensiero, magari per un pregiudizio duro a morire.
Per cui anche in questo caso confesso, senza vergognarmi per niente, di aver perso la calma sentendo te che continui, anche nell’ultimo post e come se niente fosse, a fraintendimenti che esulano dal raziocinio di una persona che io ritenevo intelligente.
Definiscimi pure “tifosa”, se ti fa piacere. Non sono “tifosa”, ma so bene che non riuscirei mai a convincere chi mi ha etichettato come tale. E non me ne faccio un cruccio.
Io comunque mi sento in diritto di precisare che quel che dico a proposito del Papa, lo sento sinceramente, a prescindere dal fatto che sono quasi sempre d’accordo con ciò che lui dice o fa. E va da sé, di conseguenza, che il più delle volte sono in disaccordo con chi esprime riserve sul suo operato o sulle sue parole. E ovviamente vado a sbattere contro il muro di chi batte grancassa contro di lui, anche quando lui sceglie il silenzio che viene interpretato in vario modo. Tu hai fatto questo, per esempio.
Ciò che io ho ipotizzato su quel monsignore, è una mia illazione, e l’ho anche precisato, ma forse ti è sfuggito. Se questo è un “arrampicarsi sugli specchi”, come tu affermi con qualche spudoratezza, lascia che ti dica che sei andato del tutto fuori strada. D’altronde, nessuno può impedirti di pensarla come vuoi.
Che la dottrina cristiana sia contenuta nel catechismo non c’è alcun dubbio. Potevi risparmiarti di farmelo presente. Che poi io trovi che alcuni asserti della dottrina cristiana siano, a parer mio, sbagliati, non c’è pure nessun dubbio. L’ho affermato più di una volta qui nel blog, ed essendo io liberissima di dire quello che penso, lo faccio con piena consapevolezza, e non la considero una colpa né un peccato.
Considero, dunque, sbagliato ciò che la Chiesa ha scritto a proposito degli omosex. Ho affrontato questo discorso più volte.
Ma ciò non vuol dire che io voglia cancellare né il catechismo né la dottrina in esso contenuta. E quando tu dici che questo è, stai dicendo il FALSO. E a questo punto io perdo, a pieno diritto, “la mia olimpica calma”, e la perdo di brutto.
Lasciami dire che quando tu affermi con sicumera che io sto dicendo che “il catechismo è sbagliato”, sei tu ad arrampicarti sugli specchi. Non sai come confutarmi e ti attacchi ad un cavillo che si spezza facilmente e ti fa prendere uno scivolone. Questo, sì, è davvero molto semplice. Ed anche alquanto irrazionale.
Ripeto: non ho pensato neppure per un attimo che il Papa avesse in mente di cambiare la dottrina, anche perché se volesse cambiare qualcosa di essa, i leoni del cattolicesimo tradizionale, fra cui anche tu, si scatenerebbero contro di lui. Ma certo è che lui ha il merito di avere smosso certe acque stagnanti in cui amavano restare immobili i cattolici più conservatori. Ed è altrettanto certo che ciò non resterà senza un seguito. Forse non durante il suo pontificato ma in futuro sì. Io almeno lo spero vivamente. Credo che lascerà una traccia profonda nella storia della Chiesa.
Quanto al pensiero di Martini sulla omosessualità, mi piace riportare alcune sue parole testuali, molto significative:” Nel rapporto con l’omosessualità, nella Chiesa dobbiamo rimproverarci di essere spesso stati INSENSIBILI…La Chiesa deve lavorare a una nuova cultura della sessualità e della relazione. Deve farlo anche per contribuire a risolvere un problema fondamentale: nei paesi occidentali un matrimonio su due o su tre termina con il divorzio. La sofferenza che ne deriva è incommensurabile. Non dovremmo accusarne singoli individui, etc….”
Queste parole non sono dette a caso. Martini non era un ecclesiastico da niente. Anche lui, come Bergoglio, si teneva a contatto con la gente comune e ne attingeva linfa vitale per alimentare la sequela del Cristo. Perché così deve essere. Bisognerebbe riflettere bene sulle sue parole. E la Chiesa dovrebbe farlo per prima, tenendo ben presente la sua apertura al mondo intero e ai problemi nuovi che sorgono ogni giorno che passa.
Detto questo, ti chiedo ancora una volta, Tonizzo, di non adulterare le mie parole e il mio pensiero. Sto semplicemente facendo appello alla normale correttezza che deve esserci nei rapporti interpersonali anche se virtuali.
picchio,
io non temo il Sinodo, ma l’uso strumentale che qualcuno (e non certo per amore di Dio e della Chiesa) farà di alcune sue conclusioni.
Come si è fatto per le parole del papa a proposito del famoso “chi sono io per giudicare”…
Marilisa cara, credo ci sia ben poco da dire ormai.
Tu non accetti nessuna critica od osservazione su questo Papa. Questo è un fatto. E come appunto mi ricordi, sei stata tu ad arrampicarti sugli specchi ipotizzando l’esistenza del monsignore omofobo (Gilda: “Non ci sono scuse, quando si vuol credere!”. Ed è proprio così). Ringrazio per la tua cristiana sopportazione del mio definirti “tifosa”. Da queste pagine mi hai bollato di “tradizionalismo” (ahahaha, tradizionalista io… IO SO’ COMUNISTA COSIIIIIII!!!!!, cit.), per cui uno a uno e palla al centro.
A dire che la dottrina cattolica è sbagliata sei stata tu. Ti ricordo ancora una volta che come già sai, essa è contenuta principalmente nel Catechismo. Se è sbagliata va cambiata, no? O per te è sbagliata e basta ma non va cambiata? Allora è un nonsenso.
Martini, come ti ho detto, è per me splendido. Ma l’opinione di un cardinale, ripeto, non fa primavera. Sennò facciamo come quelli che su Facebook giustificano il loro appoggio o meno al Papa o al Papa emerito o a qualsiasi questione religiosa sottolineando che questa o quella rivelazione privata hanno stabilito che… una cosa che personalmente mi dà i brividi. Anzi: me vieneno li brividi, me vieneno (cit., ancora da “Un sacco bello”).
Bene, dopo aver chiarito tali argomenti e assodato che non sono qua per rintuzzare l’intervento della psicobergopolizia, passiamo alla favoletta del “Chi sono io per giudicare?” e l’abolizione del peccato di omosessualità. Per me la vicenda finisce qua. Con queste parole che potete leggere qua sotto.
http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=2027636&codiciTestate=1&sez=hgiornali&testo=&titolo=Il%20Sinodo%20deluderà%20gli%20atei%20devoti
Chiedo a Tonizzo e a Marilisa di non interloquire più tra loro su questo argomento. Cancellerò.