Secondo il Papa la pandemia impone una “cura di realtà” che liberi l’opinione pubblica da affermazioni ideologiche sul virus e sulle campagne vaccinali, tendenti a sminuirle o negarle: ne ha parlato ieri al Corpo diplomatico toccando i vari aspetti della questione, da quello medico a quello internazionale. Nei commenti riporto i quattro paragrafi sull’argomento, utili a chiarire l’atteggiamento della Santa Sede che spesso è oggetto di polemica. Accenno poi alle direttive date ieri dalla Cei in aggiornamento alle misure di prevenzione da adottare in chiesa e alle rassicurazioni dell’Ospedale Bambino Gesù sulla vaccinazione dei bambini.
Francesco chiama tutti alla “cura di realtà” della pandemia
15 Comments
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Miete vittime. Francesco a corpo diplomatico 1. In questi giorni vediamo come la lotta alla pandemia richieda ancora un notevole sforzo da parte di tutti e come anche il nuovo anno si prospetti impegnativo. Il coronavirus continua a creare isolamento sociale e a mietere vittime e, tra quanti hanno perso la vita, vorrei qui ricordare il compianto Mons. Aldo Giordano, Nunzio Apostolico ben conosciuto e stimato in seno alla comunità diplomatica. Allo stesso tempo, abbiamo potuto constatare che laddove si è svolta un’efficace campagna vaccinale il rischio di un decorso grave della malattia è diminuito.
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/01/10/0021/00038.html
Salute del vicino. Francesco a corpo diplomatico 2. È dunque importante che possa proseguire lo sforzo per immunizzare quanto più possibile la popolazione. Ciò richiede un molteplice impegno a livello personale, politico e dell’intera comunità internazionale. Anzitutto a livello personale. Tutti abbiamo la responsabilità di aver cura di noi stessi e della nostra salute, il che si traduce anche nel rispetto per la salute di chi ci è vicino. La cura della salute rappresenta un obbligo morale. Purtroppo, constatiamo sempre più come viviamo in un mondo dai forti contrasti ideologici. Tante volte ci si lascia determinare dall’ideologia del momento, spesso costruita su notizie infondate o fatti scarsamente documentati. Ogni affermazione ideologica recide i legami della ragione umana con la realtà oggettiva delle cose. Proprio la pandemia ci impone, invece, una sorta di “cura di realtà”, che richiede di guardare in faccia al problema e di adottare i rimedi adatti per risolverlo. I vaccini non sono strumenti magici di guarigione, ma rappresentano certamente, in aggiunta alle cure che vanno sviluppate, la soluzione più ragionevole per la prevenzione della malattia.
Fermezza decisionale. Francesco a corpo diplomatico 3. Vi deve essere poi l’impegno della politica a perseguire il bene della popolazione attraverso decisioni di prevenzione e immunizzazione, che chiamino in causa anche i cittadini affinché possano sentirsi partecipi e responsabili, attraverso una comunicazione trasparente delle problematiche e delle misure idonee ad affrontarle. La carenza di fermezza decisionale e di chiarezza comunicativa genera confusione, crea sfiducia e mina la coesione sociale, alimentando nuove tensioni. Si instaura un “relativismo sociale” che ferisce l’armonia e l’unità.
Vaccini per il mondo. Francesco a corpo diplomatico 4. Infine, occorre un impegno complessivo della comunità internazionale, affinché tutta la popolazione mondiale possa accedere in egual misura alle cure mediche essenziali e ai vaccini. Purtroppo occorre constatare con dolore che per vaste aree del mondo l’accesso universale all’assistenza sanitaria rimane ancora un miraggio. In un momento così grave per tutta l’umanità, ribadisco il mio appello affinché i Governi e gli enti privati interessati mostrino senso di responsabilità, elaborando una risposta coordinata a tutti i livelli (locale, nazionale, regionale, globale), mediante nuovi modelli di solidarietà e strumenti atti a rafforzare le capacità dei Paesi più bisognosi. In particolare, mi permetto di esortare gli Stati, che si stanno impegnando per stabilire uno strumento internazionale sulla preparazione e la risposta alle pandemie sotto l’egida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ad adottare una politica di condivisione disinteressata, quale principio-chiave per garantire a tutti l’accesso a strumenti diagnostici, vaccini e farmaci. E parimenti, è auspicabile che istituzioni come l’Organizzazione Mondiale del Commercio e l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale adeguino i propri strumenti giuridici, affinché le regole monopolistiche non costituiscano ulteriori ostacoli alla produzione e a un accesso organizzato e coerente alle cure a livello mondiale.
Favorevole ai vaccini. Un ricapitolo della posizione vaticana favorevole ai vaccini si era avuto con questo comunicato del 22 dicembre 2021:
A seguito dell’odierna pubblicazione dei nuovi Documenti della Commissione Vaticana Covid-19 e della Pontificia Accademia per la Vita, ad un anno dalla divulgazione delle Note sulla stessa tematica della Congregazione per la Dottrina della Fede e del Comunicato ufficiale delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze Sociali, sembra opportuno riaffermare la posizione favorevole della Santa Sede ai vaccini.
Il Santo Padre ha definito la vaccinazione «un atto d’amore», poiché finalizzata alla protezione delle persone contro il Covid-19. Inoltre, ha recentemente ribadito l’esigenza che la comunità internazionale intensifichi maggiormente gli sforzi di cooperazione, affinché tutti abbiano accesso rapido ai vaccini, non per una questione di convenienza, ma di giustizia.
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2021/12/22/0874/01847.html
Cei per mascherine FFP2. L’uso di mascherine FFP2 è obbligatorio per Legge per alcune situazioni. Si consiglia l’utilizzo anche per tutte le attività organizzate da enti ecclesiastici: è un paragrafo della nota della Segreteria Generale della CEI inviata ieri (10 gennaio 2022) ai Vescovi italiani con “suggerimenti su alcune misure per fronteggiare l’emergenza Covid”. Qui trovi il testo integrale:
https://www.chiesacattolica.it/segreteria-generale-cei-suggerimenti-su-alcune-misure-per-fronteggiare-lemergenza-covid/
Dall’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Nel nuovo numero di ‘A scuola di salute’, il magazine digitale a cura dell’Istituto per la Salute, diretto dal prof. Alberto G. Ugazio, gli esperti del Bambino Gesù rispondono ai dubbi e alle domande dei genitori in tema di vaccinazioni, con un focus specifico per quanto riguarda la fascia tra i 5 e gli 11 anni: «La vaccinazione è la scelta più sicura per i propri bambini e per tutti i membri della famiglia» spiegano gli esperti del Bambino Gesù. «La vaccinazione COVID-19 protegge i bambini dall’infezione e soprattutto dalla malattia che ne può conseguire. Sebbene i bambini e i ragazzi si ammalano di COVID-19 meno frequentemente rispetto agli adulti, possono comunque ammalarsi anche gravemente e trasmettere il virus ad altri. La sicurezza e l’efficacia del vaccino è stata attentamente monitorata anche negli studi sulla fascia di età 5-11 anni».
https://www.ospedalebambinogesu.it/tutto-sui-vaccini-pediatrici-anti-covid-136475/
https://youtu.be/WmLd3lzawYY
Luigi,
dal punto di vista cattolico la questione è più complessa da quanto la si voglia far sembrare.
Vengo da una settimana di faticoso confronto con un caro amico non vaccinato per obiezione di coscienza, persona seria ed equilibrata.
Il punto è che la Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede del 21.12.2020, approvata dal Papa, è estremamente problematica.
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2020/12/21/0681/01591.html
Per sommi capi diceva che:
A) i vaccini, nonostante ponessero problemi etici perché contaminati da linee cellulari provenienti da feti abortiti, erano “moralmente accettabili”, vista la situazione….ma
B) si riconosceva l’obiezione di coscienza, e si affermava la non liceità dell’obbligo vaccinale.
C) si chiedevano al mondo farmaceutico vaccini “eticamente accettabili che non creino problemi di coscienza”
D) si chiedevano vaccini accessibili per tutte le nazioni.
Era un documento sfaccettato, che apriva ai vaccini….ma anche no.
Dal 21.12.2020 in poi invece i punti B e C sono completamente spariti dall’agenda del vaticano e della CEI, e in particolare dalle comunicazioni del papa, che non ne ha mai più fatto cenno (correggimi se sbaglio).
Senza nemmeno più chiedere “di produrre, approvare, distribuire e offrire vaccini eticamente accettabili che non creino problemi di coscienza, né a gli operatori sanitari, né ai vaccinandi stessi”.
E’ noto che i vaccini ad oggi utilizzati (Astrazeneca, Johnson, Pfizer e Moderna) hanno tutti utilizzato linee cellulari provenienti da feti abortiti nel loro processo di ricerca e/o produzione.
Quindi, pur dichiarandosi favorevole alla vaccinazione (con questi vaccini) il Vaticano non può negare il problema etico sollevato dalla sua stessa Nota del 21.12.2020.
Di fatto c’è un gruppo di cattolici (quanto numeroso non so) reietti ed abbandonati perché, letta e studiata la nota della CdF, hanno ritenuto in coscienza di non poter “cooperare al male nemmeno in modo remoto”, parafrasando il punto 3 della Nota della CdF.
E, abbandonati dalla chiesa istituzionale, sono finiti fagocitati dai negazionisti alla Viganò.
https://costanzamiriano.com/2022/01/05/in-scienza-e-coscienza/
Come minimo una qualche discussione critica sui vaccini , sulla loro efficacia,i loro effetti collaterali, la loro eticita’ essendo derivati da cellule di feti abortiti, anziche’ aderire acriticamente alla vulgata di Pfizer,un minimo sforzo per cercare la verita’ la Chiesa poteva anche cercare di farlo. Un manicheismo rozzo divide ormai i cattolici in buoni ( i vaccinati) e cattivi ( i non vaccinati) . Un vescovo a Caserta proibisce ai sacerdoti non vaccinati di dare la Comunione .
Questo “volumetto” di stampo cattolico, scritto dal prof. De Mattei, mi ha aiutato molto nella mia scelta di vaccinarmi posto che anch’io inizialmente qualche problema morale me lo ponevo.
https://www.edizionifiducia.it/collections/selezione-home-page/products/la-liceita-morale-della-vaccinazione
rif: 11 Gennaio, 2022 – 23:54
anche io sono giunto alle tue conclusioni, ma la Chiesa non può pensare di risolvere la questione così a cuor leggero.
Come può, dopo aver parlato nella sua nota del 21.12.2021 di *Cooperazione al Male (seppur remota)* e *Problemi di Coscienza*, nascondere questi temi sotto lo zerbino, facendo finta che nemmeno esistano? E senza spendere una parola che sia una per gli obiettori di coscienza ?
Come si può derubricare i problemi di coscienza ad _”Affermazioni ideologiche”_ ?
Questo si chiama lanciare il sasso e nascondere la mano, su un tema di primaria importanza.
Se la Chiesa, viste le circostanze pandemiche, ha deciso di perorare la causa della vaccinazione senza se e senza ma avrebbe dovuto avere il coraggio di scrivere quella nota diversamente (che è datata 21.12.2020, non vent’anni fa).
Oppure, coerentemente con la nota, insieme alla scelta vaccinale difendere fino all’ultimo il diritto all’obiezione di coscienza e continuare a chiedere alla case farmaceutiche l’individuazione di _”vaccini eticamente accettabili che non creino problemi di coscienza”_.
I papi benedetto e Francesco sono stati vaccinati. E questo per me basta.
Francamente non mi sembra che si possa dire che la Chiesa abbia pensato di risolvere la questione ” così a cuor leggero”, che abbia lanciato il sasso e nascosto la mano o abbia nascosto roba sotto lo zerbino.
Proprio perché è stata redatta quella Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede sulla moralità dell’uso di alcuni vaccini anti-Covid-19, 21.12.2020, che , come è stato fatto osservare, è documento “problematico” e “sfaccettato”: vale a dire non nasconde nessuno dgli elementi ” critici” della questione, e nessuna delle questioni che erano state sollevate , richiamandosi naturalmente a precedenti documenti del Magistero, primo fra tutti la Dignitas personae.
Cio’ nonostante, tutto messo sul piatto e tutto considerato, e con le premesse che sono indicate, la NOTA specifica in corsivo “è moralmente accettabile utilizzare i vaccini anti-Covid-19 che hanno usato linee cellulari provenienti da feti abortiti nel loro processo di ricerca e produzione.”
Poi: senza nessuna polemica; uno puo’ sorvolare su questo, e privilegiare invece tutte le premesse e i distinguo, come se il ” parere” richiesto alla congregazione NON fosse stato formulato.
Mi domando , molto terra terra, a cosa servirebbe allora, che sia stato espresso.
Comunque, per chi trova preminenti i dubbi sollevati sulla sostanza della risposta, e decide di ignorare che , in altro punto della NOTA, viene detto con chiarezza – altro corsivo, che equivale a una sottolineatura – che “è perciò da ritenere che in tale caso si possano usare tutte le vaccinazioni riconosciute come clinicamente sicure ed efficaci con coscienza certa che il ricorso a tali vaccini non significhi una cooperazione formale all’aborto” viene riconosciuta implicitamente la possibilità della obiezione di coscienza : con il vincolo che ” Coloro che, comunque, per motivi di coscienza, rifiutano i vaccini prodotti con linee cellulari procedenti da feti abortiti, devono adoperarsi per evitare, con altri mezzi profilattici e comportamenti idonei, di divenire veicoli di trasmissione dell’agente infettivo. In modo particolare, essi devono evitare ogni rischio per la salute di coloro che non possono essere vaccinati per motivi clinici, o di altra natura, e che sono le persone più vulnerabili.”
Va sottolineato infatti che la NOTA , in riferimento alla eticità dei vaccini, si pronuncia anche su un altro punto. ” IN OGNI CASO, dal punto di vista etico, la moralità della vaccinazione dipende non soltanto dal dovere di tutela della propria salute, ma anche da quello del perseguimento del bene comune. Bene che, in assenza di altri mezzi per arrestare o anche solo per prevenire l’epidemia, può raccomandare la vaccinazione, specialmente a tutela dei più deboli ed esposti.”
Quando Francesco, il papa, parla di ” affermazioni ideologiche”, siamo sicuri che parli di “problemi di coscienza?” Perché esistono affermazioni ideologiche di tutt’altra natura, basta leggere certi cartelloni di ispirazione paracattolica alle manifestazioni no vax per rendersene perfettamente conto. Per non parlare della propaganda cialtrona e violenta portata avanti da Viganò e accoliti.
Lorenzo,
quello che intendo è che della Nota della CdF tutta la successiva comunicazione vaticana ne abbia preso solo una parte, o quanto meno la abbia decisamente semplicata.
Su questo mi pare si possa serenamente convenire.
Per dire: la Nota conteneva 2 richieste:
1) “Si chiede, quindi, sia alle aziende farmaceutiche che alle agenzie sanitarie governative, di produrre, approvare, distribuire e offrire vaccini eticamente accettabili che non creino problemi di coscienza, né a gli operatori sanitari, né ai vaccinandi stessi”.
2) “vi è anche un imperativo morale, per l’industria farmaceutica, per i governi e le organizzazioni internazionali, di garantire che i vaccini, efficaci e sicuri dal punto di vista sanitario, nonché eticamente accettabili, siano accessibili anche ai Paesi più poveri ed in modo non oneroso per loro”.
Ora, mentre si sono susseguiti i remind a rendere disponibili i vaccini per tutti i paesi, mi trovi qualche richiamo successivo al 21.12.2020 in cui si chiede di produrre “vaccini eticamente accettabili” ?
Se c’è stato, ovviamente meglio e mi spiace essermelo perso.
Così come successivamente alla nota non c’è stata mai una parola di minima comprensione per gli obiettori di coscienza.
Anche qui, sarei contento di essermi perso qualcosa.
Forse una mezza frase di comprensione li avrebbe tenuti un po’ più al riparo dalla propaganda cialtrona.