Reagire alla “tendenza ad accentuare la conflittualità e la contrapposizione” e “passare dalle strategie di potere politico, economico e militare a un progetto di pace globale”: è l’appello formulato dal Papa a mezzogiorno. Nel primo commento le parole di Francesco, nel secondo una mia noticina.
Francesco chiama i capi delle nazioni a un “progetto di pace globale” che è “sempre possibile”
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Franciscus dixit. Continuiamo a pregare per la pace in Ucraina e nel mondo intero. Faccio appello ai Capi delle nazioni e delle Organizzazioni internazionali, perché reagiscano alla tendenza ad accentuare la conflittualità e la contrapposizione. Il mondo ha bisogno di pace. Non una pace basata sull’equilibrio degli armamenti, sulla paura reciproca. No, questo non va. Questo vuol dire far tornare indietro la storia di settant’anni. La crisi ucraina avrebbe dovuto essere, ma – se lo si vuole – può ancora diventare, una sfida per statisti saggi, capaci di costruire nel dialogo un mondo migliore per le nuove generazioni. Con l’aiuto di Dio, questo è sempre possibile! Ma bisogna passare dalle strategie di potere politico, economico e militare a un progetto di pace globale: no a un mondo diviso tra potenze in conflitto; sì a un mondo unito tra popoli e civiltà che si rispettano.
Mia nota. Quello che abbiamo visto lungo le ultime tre settimane è proprio il “rafforzamento della contrapposizione”, per usare le parole del Papa: i vertici della Nato e del G7 da una parte, con l’estensione dell’alleanza, l’annuncio di nuovi schieramenti di truppe, l’aumento degli aiuti all’Ucraina; la chiamata a raccolta – dall’altra parte – di tutto il resto del mondo con il Forum economico di San Pietroburgo. La guerra – come sempre – alimenta se stessa. Nessuno che proponga un’uscita dalla tragica spirale con una proposta di pace. Personalmente continuo a pensare che questo ruolo spetti all’Unione Europea, chiamata dallo stesso decorso dei fatti a differenziarsi dalla Nato e dalla vocazione bellica degli Usa e della Gran Bretagna, avanzando la proposta di una conferenza sulla sicurezza in Europa che offra alla Russia la possibilità reale di fermare l’invasione senza perdere la faccia. Non ha intelligenza dei fatti né sentimento di pace chi punta alla sconfitta di Putin. Tocca a Scholz, Macron e Draghi aprire con creatività questa nuova fase. Li abbiamo visti a Kiev e vorrei vederli a Mosca.
https://gpcentofanti.altervista.org/la-buona-fede-di-francesco/
https://lanuovabq.it/it/ucraina-effetti-collaterali-loccidente-e-sempre-piu-solo
“Il mondo ha bisogno di pace” : e quando mai il mondo non ne ha avuto bisogno ? Tutti i secoli hanno avuto bisogno di pace . E mai nessun secolo l’ ha avuta sia prima sia dopo la nascita di Cristo. Se neppure la nascita del Messia ha portato la pace, presumiamo forse noi moderni di finalmente risolvere la questione della guerra ? Siamo davvero ontologicamente diversi dall’ umanita’ che ci ha preceduto, piu’ buoni,meno egoisti ? Ci sono sempre stati periodi di pace ,piu’ o meno lunghi ,seguiti da periodi di guerra, finita la guerra , stanchi della guerra ,gli uomini invocano la pace , ma poi dopo pochi decenni ,dopo poche generazioni che ricordano ancora le antiche guerre ,si dimenticano e ricomincia tutto da capo. Cosi’ e’ sempre successo fino ad ora. Pare che gli uomini non ne possano fare a meno di guerreggiare. Pagani, cristiani, musulmani, illuministi, atei ,,qualunque sia l’ epoca ,la religione ,i ” valori” accettati, mai nessuna societa’ e’ stata priva di guerre.
E’ realistico o e’ utopico pensare che d’ improvviso i capi di stato e i politici di oggi rinuncino spontaneamente a potere ,interessi geopolitici economici militari ? Che Draghi ,Macron ,Scholz ,siano statisti migliori di Churchill, Roosvelt, Petain?Che siano loro finalmente il “Messia” che riportera’ la pace ? Che si convertano e diventino disinteressati ed altruisti?
Saro’ pessimista ma non ci credo.