Francesco, Bartolomios e Ieronymos si sono appena ora abbracciati a Lesbo dove si trovano a nome di tutti i cristiani e di tutti gli uomini decisi a restare umani. Seguirò in diretta, nel blog, la giornata. Giornata da segnare in rosso.
Francesco Bartolomeo Ieronimo a Lesbo a nome di tutti
29 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
I profughi non sono numeri, sono persone: sono volti, nomi, storie, e come tali vanno trattati: è il tweet del Papa di questo 16 aprile 2016.
Parole di Francesco in aereo ai giornalisti riferite da Radio Vaticana: E’ un viaggio segnato dalla tristezza, andiamo ad incontrare la catastrofe più grande dopo la seconda guerra mondiale. Andiamo a vedere tanta gente che soffre e non sa dove andare, che è voluta fuggire. Andremo a visitare un cimitero, il mare: tanta gente lì è annegata. Lo dico non per amareggiare, ma perché questo lavoro di oggi possa trasmettere nei vostri media lo stato d’animo con cui io affronto questo viaggio.
Oggi Papa Benedetto compie 89 anni. Dall’aereo che portava Francesco a Lesbo è venuto questa dichiarazione del portavoce vaticano: Il Santo Padre Francesco, insieme a tutti coloro che lo accompagnano nella Sua Visita a Lesvos – sèguito e giornalisti – invia al Papa emerito Benedetto XVI gli auguri più affettuosi e cordiali in occasione del suo 89° genetliaco, chiedendo al Signore che continui a benedire il Suo prezioso servizio di vicinanza e preghiera per tutta la Chiesa.
Il Papa, il Patriarca e l’Arcivescovo stringono la mano a 150 minori all’esterno del Moira Camp, il campo profughi che stanno per visitare.
Ora salutano le donne che hanno perso i loro mariti nella fuga e nella traversata.
Nel cortile della identificazione dei profughi salutano altre 250 persone. “Libertà libertà” gridano intorno. Alzano cartelli, ogni gruppo con la sua passione. Siriani fuggiti dai bombardamenti. Yazidi scampati dallo sterminio. Pakistani. Afghani.
Gridano, piangono, chiedono al Papa e agli altri due cristiani quello che non possono dare: non voglio tornare in Siria, fate qualcosa per liberarci, aiutatemi a curare questa bambina, sono sola con due bambini, Papa aiutaci, per favore aiutatemi.
Mai un Papa in situazione più vera. Il cristiano è inerme nel peccato del mondo.
Discorso di Sua Beatitudine Ieronymos È con grandissima gioia che accogliamo oggi a Lesvos il Capo della Chiesa Cattolica Romana, Papa Francesco. Consideriamo cruciale la sua presenza sul territorio della Chiesa di Grecia, cruciale perché portiamo insieme all’attenzione del mondo intero, cristiano e non cristiano, l’attuale tragedia della crisi dei rifugiati. Ringrazio calorosamente Sua Santità e mio amato fratello in Cristo, il Patriarca Ecumenico Bartolomeo, che ci benedice con la sua presenza come il Primo dell’Ortodossia, e ci unisce con la sua preghiera, cosicché la voce delle Chiese risuoni più forte e sia ascoltata fino ai confini del mondo civile. Oggi uniamo le nostre voci nel condannare lo sradicamento e nel denunciare ogni forma di svalutazione della persona umana…
http://ilsismografo.blogspot.it/2016/04/grecia-visita-ai-rifugiati-nel-moria.html
Discorso di Sua Santità Bartolomeo Carissimi fratelli e sorelle, Adorati giovani e bambini, Abbiamo viaggiato fin qui per guardar nei vostri occhi, sentire le vostre voci e tenere le vostre mani nelle nostre. Abbiamo viaggiato fin qui per dirvi che ci preoccupiamo di voi. Abbiamo viaggiato fin qui perché il mondo non vi ha dimenticato. Con i nostri fratelli, Papa Francesco e l’Arcivescovo Ieronymos, oggi siamo qui per esprimere la nostra solidarietà e il sostegno al popolo greco che vi ha accolto e si è preso cura di voi. E noi siamo qui per ricordarvi che – anche quando le persone ci voltano le spalle – “Dio è per noi rifugio e fortezza, nostro aiuto nelle angosce. E perciò non dobbiamo avere paura “(Sal 45, 2-3). Sappiamo che siete venuti da aree di guerra, fame e sofferenza. Sappiamo che i vostri cuori sono pieni di ansia per le vostre famiglie. Sappiamo che siete alla ricerca di un futuro più sicuro e più luminoso. Abbiamo pianto mentre vedevamo il Mediterraneo diventare una tomba per i vostri cari…
http://ilsismografo.blogspot.it/2016/04/grecia-visita-ai-rifugiati-nel-moria_16.html
Discorso di Papa Francesco. Sono venuto qui con i miei fratelli, il Patriarca Bartolomeo e l’Arcivescovo Ieronymos, semplicemente per stare con voi e per ascoltare le vostre storie. Siamo venuti per richiamare l’attenzione del mondo su questa grave crisi umanitaria e per implorarne la risoluzione. Come uomini di fede, desideriamo unire le nostre voci per parlare apertamente a nome vostro. Speriamo che il mondo si faccia attento a queste situazioni di bisogno tragico e veramente disperato, e risponda in modo degno della nostra comune umanità…
http://ilsismografo.blogspot.it/2016/04/grecia-visita-ai-rifugiati-nel-moria_44.html
DICHIARAZIONE CONGIUNTA – 1
Noi, Papa Francesco, Patriarca Ecumenico Bartolomeo e Arcivescovo di Atene e di Tutta la Grecia Ieronymos, ci siamo incontrati sull’isola greca di Lesbo per manifestare la nostra profonda preoccupazione per la tragica situazione dei numerosi rifugiati, migranti e individui in cerca di asilo, che sono giunti in Europa fuggendo da situazioni di conflitto e, in molti casi, da minacce quotidiane alla loro sopravvivenza.
DICHIARAZIONE CONGIUNTA – 2
L’opinione mondiale non può ignorare la colossale crisi umanitaria, che ha avuto origine a causa della diffusione della violenza e del conflitto armato, della persecuzione e del dislocamento di minoranze religiose ed etniche, e dallo sradicamento di famiglie dalle proprie case, in violazione della dignità umana, dei diritti e delle libertà fondamentali dell’uomo.
DICHIARAZIONE CONGIUNTA – 3
La tragedia della migrazione e del dislocamento forzati si ripercuote su milioni di persone ed è fondamentalmente una crisi di umanità, che richiede una risposta di solidarietà, compassione, generosità e un immediato ed effettivo impegno di risorse. Da Lesbo facciamo appello alla comunità internazionale perché risponda con coraggio, affrontando questa enorme crisi umanitaria e le cause ad essa soggiacenti, mediante iniziative diplomatiche, politiche e caritative e attraverso sforzi congiunti, sia in Medio Oriente sia in Europa.Come capi delle nostre rispettive Chiese, siamo uniti nel desiderio della pace e nella sollecitudine per promuovere la risoluzione dei conflitti attraverso il dialogo e la riconciliazione. Mentre riconosciamo gli sforzi già compiuti per fornire aiuto e assistenza ai rifugiati, ai migranti e a quanti cercano asilo, ci appelliamo a tutti i responsabili politici affinché sia impiegato ogni mezzo per assicurare che gli individui e le comunità, compresi i cristiani, possano rimanere nelle loro terre natie e godano del diritto fondamentale di vivere in pace e sicurezza. Sono urgentemente necessari un più ampio consenso internazionale e un programma di assistenza per affermare lo stato di diritto, difendere i diritti umani fondamentali in questa situazione divenuta insostenibile, proteggere le minoranze, combattere il traffico e il contrabbando di esseri umani, eliminare le rotte di viaggio pericolose che attraversano l’Egeo e tutto il Mediterraneo, e provvedere procedure sicure di reinsediamento. In questo modo si potrà essere in grado di assistere quei Paesi direttamente impegnati nell’andare incontro alle necessità di così tanti nostri fratelli e sorelle che soffrono. In particolare, esprimiamo la nostra solidarietà al popolo greco che, nonostante le proprie difficoltà economiche, ha risposto con generosità a questa crisi.
DICHIARAZIONE CONGIUNTA – 4
Insieme imploriamo solennemente la fine della guerra e della violenza in Medio Oriente, una pace giusta e duratura e un ritorno onorevole per coloro che sono stati costretti ad abbandonare le loro case. Chiediamo alle comunità religiose di aumentare gli sforzi per accogliere, assistere e proteggere i rifugiati di tutte le fedi e affinché i servizi di soccorso, religiosi e civili, operino per coordinare le loro iniziative. Esortiamo tutti i Paesi, finché perdura la situazione di precarietà, a estendere l’asilo temporaneo, a concedere lo status di rifugiato a quanti ne sono idonei, ad ampliare gli sforzi per portare soccorso e ad adoperarsi insieme a tutti gli uomini e le donne di buona volontà per una fine sollecita dei conflitti in corso.
Giornata molto, molto importante e un grosso segnale da parte di cattolici e ortodossi ai governanti.
DICHIARAZIONE CONGIUNTA – 5
L’Europa oggi si trova di fronte a una delle più serie crisi umanitarie dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Per affrontare questa grave sfida, facciamo appello a tutti i discepoli di Cristo, perché si ricordino delle parole del Signore, sulle quali un giorno saremo giudicati: «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi. […] In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,35-36.40).
DICHIARAZIONE CONGIUNTA – 6
Da parte nostra, in obbedienza alla volontà di nostro Signore Gesù Cristo, decidiamo con fermezza e in modo accorato di intensificare i nostri sforzi per promuovere la piena unità di tutti i cristiani. Riaffermiamo con convinzione che «riconciliazione [per i cristiani] significa promuovere la giustizia sociale all’interno di un popolo e tra tutti i popoli […]. Vogliamo contribuire insieme affinché venga concessa un’accoglienza umana e dignitosa a donne e uomini migranti, ai profughi e a chi cerca asilo in Europa» (Charta Oecumenica, 2001). Difendendo i diritti umani fondamentali dei rifugiati, di coloro che cercano asilo, dei migranti e di molte persone che vivono ai margini nelle nostre società, intendiamo compiere la missione di servizio delle Chiese nel mondo.
DICHIARAZIONE CONGIUNTA – 7
Il nostro incontrarci oggi si propone di contribuire a infondere coraggio e speranza a coloro che cercano rifugio e a tutti coloro che li accolgono e li assistono. Esortiamo la comunità internazionale a fare della protezione delle vite umane una priorità e a sostenere, ad ogni livello, politiche inclusive che si estendano a tutte le comunità religiose. La terribile situazione di tutti coloro che sono colpiti dall’attuale crisi umanitaria, compresi tantissimi nostri fratelli e sorelle cristiani, richiede la nostra costante preghiera.
Lesbo, 16 aprile 2016
Ieronymos II
Francesco
Bartolomeo
Mytilene – Lesbo. Memoria delle vittime delle migrazioni. Preghiera del Santo Padre Francesco
Dio di misericordia,
Ti preghiamo per tutti gli uomini, le donne e i bambini,
che sono morti dopo aver lasciato le loro terre
in cerca di una vita migliore.
Benché molte delle loro tombe non abbiano nome,
da Te ognuno è conosciuto, amato e prediletto.
Che mai siano da noi dimenticati, ma che possiamo onorare
il loro sacrificio con le opere più che con le parole.
Ti affidiamo tutti coloro che hanno compiuto questo viaggio,
sopportando paura, incertezza e umiliazione,
al fine di raggiungere un luogo di sicurezza e di speranza.
Come Tu non hai abbandonato il tuo Figlio
quando fu condotto in un luogo sicuro da Maria e Giuseppe,
così ora sii vicino a questi tuoi figli e figlie
attraverso la nostra tenerezza e protezione…
http://ilsismografo.blogspot.it/2016/04/grecia-incontro-nel-porto-di-mytilene_59.html
Dichiarazione di Federico Lombardi poco prima della partenza dell’aereo per Roma (14.30):
Il Papa ha voluto fare un gesto di accoglienza nei confronti dei rifugiati accompagnando a Roma con il suo stesso aereo tre famiglie di rifugiati dalla Siria, 12 persone in tutto, di cui 6 minori. Si tratta di persone che erano già presenti nei campi di accoglienza di Lesvos prima dell’accordo fra Unione Europea e Turchia. L’iniziativa del Papa è stata realizzata tramite una trattativa della Segreteria di Stato con le autorità competenti greche e italiane. Tutti i membri delle tre famiglie sono musulmani. Due famiglie vengono da Damasco, una da Deir Azzor (nella zona occupata dal Daesh). Le loro case sono state bombardate. L’accoglienza e il mantenimento delle tre famiglie saranno a carico del Vaticano. L’ospitalità iniziale sarà garantita dalla Comunità di Sant’Egidio.
http://it.radiovaticana.va/news/2016/04/16/il_colloquio_del_papa_in_aereo_ampia_sintesi/1223439
“Il Papa al rientro da Lesbo ha tenuto la consueta conferenza stampa con i giornalisti presenti sul volo. E’ stato un viaggio – ha esordito – “troppo forte, troppo forte”. Rispondendo alla prima domanda ha ribadito il carattere umanitario della visita: non c‘è da fare alcuna speculazione politica.
Ha poi detto che questa mattina quando usciva da Santa Marta ha incontrato e salutato il senatore americano Sanders che era venuto al convegno in Vaticano sulla Centesimus annus ed era lì ad aspettarlo. E’ stato un semplice saluto – ha precisato – e niente di più: si chiama educazione, non mischiarsi nella politica. Se qualcuno pensa che dare un saluto sia immischiarsi in politica gli raccomando di trovare uno psichiatra (ride).
Sui profughi accolti in Vaticano, perché siano stati privilegiati i musulmani – era la domanda – ha detto di non aver fatto una scelta tra cristiani e musulmani: questi avevano i documenti in regola e potevano essere accolti. C’erano due famiglie cristiane, ma non avevano le carte in regola. ”
Dunque il Vaticano accoglie solo i migranti con le carte in regola.
!!!!!!!!!!
Ma l’Europa – chiede un giornalista – può accogliere tutta la miseria del mondo? E’ vero – ha risposto il Papa – che alcuni fuggono dalle guerre e altri fuggono dalla fame. Questo perché si sfrutta la terra e perché si vendono le armi. Io inviterei i trafficanti di armi a passare una giornata in quel campo e credo che per loro sarebbe salutare. La Siria, ad esempio chi da le armi ai diversi gruppi? *
t.radiovaticana.va/news/2016/04/16/il_colloquio_del_papa_in_aereo_ampia_sintesi/1223439
*Tutti sanno chi da’ le armi ai diversi gruppi in Siria : ai ribelli contro Assad danno le armi gli USA, la Turchia, L’Arabia Saudita, Israele.
ad Assad danno le armi la Russia e l’Iran. Il papa non sa o fa finta di non sapere? O la sua è una domanda retorica?
Le ultime domande sono state sull’Esortazione Amoris Laetitia. Se sia cambiato qualcosa sulla disciplina per i divorziati e risposati. Posso dire di sì – ha risposto – ma sarebbe una risposta troppo piccola, vi raccomando di leggere la presentazione che ha fatto il cardinale Schoenborn, che è un grande teologo, è in quella presentazione questa domanda avrà la risposta. *
http://it.radiovaticana.va/news/2016/04/16/il_colloquio_del_papa_in_aereo_ampia_sintesi/1223439
* Il cardinale Schoenborn alla stessa domanda fatta da una giornalista alla presentazione ha risposto che il testo non l’ha scritto lui
cioè Schoenberg dice che il testo non l’ha scritto lui, mentre il papa dice di chiedere a Schoenborn.
un po’ KAFKIANO non vi pare? non si avrà mai una risposta chiara e sincera?
si capisce che papa Francesco abbia preferito delle famiglie musulmane “con le carte in regola” piuttosto che delle famiglie cristiane “senza le carte in regola”
già i cristiani gli stanno antipatici, non li può vedere, figuriamoci se non hanno neppure le carte in regola! 🙂
Adesso si capisce perchè il giorno del Giovedì Santo per il Sacro Rito della lavanda dei piedi preferisce dei musulmani a dei cristiani: perchè hanno le carte in regola! 🙂
Grazie, Luigi, per il tuo puntuale “report”.
Possiamo, amici del “pianerottolo”, iniziare il dibattito.
Io credo che l’iniziativa di Papa Francesco sia di straordinario significato pastorale ma – inutile girarci attorno – credo anche che assuma (e qui riprendo lo spunto dell’amico Fabrizio) anche una forte e grande valenza politica: in ciò, il nostro Papa si conferma, una volta di più, attore a tutto tondo sulla scena internazionale.
Buon sabato a tutti.
Roberto Caligaris
Ma certo caro roberto 55 che il gesto del papa ha una “forte e grande valenza politica” sarebbe ipocrita chi lo negasse!
Ha una immensa valenza politica: in poche parole il papa è contro la politica della UE sull’immigrazione. Secondo lui la UE dovrebbe non alzare muri, non fare barriere, accogliere tutti i cosiddetti migranti che siano regolari o no.
perchè come ha detto più volte cHe l’Europa subisca delle migrazioni epocali, anche da parte di arabi e musulmani , secondo lui è un BENE!
Peccato che lo stesso Stato del Vaticano ha leggi severissime sull’immigrazione clandestina.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/legge-vaticano-chi-non-ha-permesso-1142182.html
“12. Coloro che non sieno cittadini vaticani per accedere alla Città del Vaticano debbono munirsi di un permesso, secondo un modulo, da stabilirsi con provvedimento del Governatore, che, previo accertamento dell’identità personale, è rilasciato dai funzionari od agenti incaricati della custodia degli ingressi.
Per giusti e gravi motivi, da apprezzarsi insindacabilmente dai funzionari ed agenti suindicati, il permesso può essere rifutato.
Il permesso ha effetto per rimanere nella Città del Vaticano soltano per le ore stabilite con provvedimento del Governatore.
Il permesso deve essere conservato ed esibito a qualsiasi richiesta.”
Il papa , se volesse, potrebbe intanto cambiare le leggi del SUO STATO, prima di pretendere che gli altri stati cambino le loro , o no?
coerenza vorrebbe, che se un capo di Stato quale è il papa chiede ad altri stati di cambiare le proprie leggi lo facesse per prima lui , o no?
il papa ha portato 12 migranti nello Stato del Vaticano, gesto molto popolare e populista , fra l’altro migranti siriani ACCURATAMENTE scelti fra i musulmani.( che in Siria da parte dell’ISIS si sgozzino soprattutto i cristiani ovviamente a Francesco non gliene può frega’ de meno!)
In Italia in 2 giorni sono sbarcati 6000 migranti . Seimila migranti in due giorni fanno in venti giorni 60.000 migranti, in 200 giorni 600.000 migranti , in due anni 1.200.000 migranti, in vent’anni, 12 milioni di migranti in Italia.
il papa non vuole neppure considerare l’IMPATTO SOCIALE che una simile massa di migranti , nel futuro, avrebbe sull’Italia . A lui che glie frega?
fra vent’anni se la sbrigheranno quelli che ci saranno ancora!
intanto appunto in vaticano si accolgono due famiglie musulmane siriane coi documenti in regola.
E tutti i migranti non siriani e non provenienti da zone di guerra, ma nigeriani, congolesi, del Mali, del Senegal, afgani, pakistani, afgani, marocchini, algerini, SENZA DOCUMENTI???
tutti questi secondo papa Bergoglio dovrebbero essere accolti “senza se e senza ma” dall’Europa e soprattutto senza documenti. TUTTI dovrebbero essere accolti , l’intera Africa sub-sahariana a cui venisse la voglia di venire in Europa dovrebbe essere accolta. E anche tutti gli afghani e i pakistani senza documenti (terroristi o no, non importa) dovrebbero essere accolti.
Insomma l’Europa dovrebbe accogliere TUTTI, senza documenti, senza dire cosa poi ne sarà di costoro. che fanno poi tutti queste persone? perchè una volta accolte bisogna dare loro: una casa, un lavoro,una sistemazione.
e come l’Europa potrà dare loro una casa, un lavoro, una sistemazione?
Non si sa. Non è detto. Non si capisce. Non si dice.la parte pratica non è contemplata solo la parte teorica. siccome per teoria “dobbiamo accogliere tutti” come poi sia possibile nella pratica all’Europa accogliere mezza o quasi popolazione dell’Africa non è detto.
non lo sanno neanche loro “come”
La fifa è brutta e cresce, eh, Maria Cristina?
🙂
Certo, amico Lorenzo: ma credo che sia, appunto, più opportuno, anche per rispetto verso il nostro “padrone di casa”, e per non sprecarne lo spazio a noi offerto, ignorare questi penosi siparietti inscenati dalla signora Venturi, e dedicarci, invece, al tema che Luigi qui ci ha proposto; ieri è stata una giornata davvero importante e l’iniziativa “a tutto campo” di Papa Francesco merita, io penso, tutto il nostro impegno e tutta la nostra capacità di riflessione ed approfondimento, anche in questo blog.
Una domanda per Luigi: hai notizie sul contenuto e l’esito del colloquio tra il nostro Papa ed il Premier greco Alexis Tsipras ? Ti risulta se Padre Lombardi ne ha riferito alla stampa ?
Ciao a tutti (esco, e, prima d’andare alla Funzione delle 11, passo per il seggio e vado a votare) !
Roberto Caligaris
Hai ragione, Roberto.
Personalmente credo che il gesto di Bergoglio , Ieronimous e BArtolomeo, fatto A NOME DI TUTTI I CRISTIANI, avesse ovviamente una precisa volontà politica. Premere sui governanti europei e sulla Europa in quanto tale perché batta un colpo deciso davanti a una catastrofe umanitaria di cui non si vede , al momento, la fine. Probabilmente non sortirà alcun effetto concreto nell’immediato, giacché sembra che una specie di paralisi miope abbia colto tutti gli eurocrati, che non vanno aldilà di provvedimentini vecchi e inutili a (FALSA) tutela dei rispettivi interessi nazionali. Tuttavia è importante che iniziative come queste siano fatte e volute e ripetute e condivise.
Dal punto di vista cristiano, poi, sono assolutamente indispensabili.
La preghiera elevata al cielo, non basta.
Cristo il cielo l’ha lasciato per venire a ficcare le mani nella nostra pasta; e farsene travolgere per salvarci. Allo stesso modo deve fare la sua Chiesa oggi: come benissimo ha detto Luigi , “il cristiano è inerme nei mali del mondo”. Ma in quei mali ci si pianta, portando la sua voce e la sua presenza, anche se fosse solo quella. Non si gira dall’altra parte, fottendosene, o dicendo tu sei dei miei, ok, tu non sei dei miei, io non ti conosco.
In questo abbiamo anche noi, singolarmente presi, una responsabilità precisa. I discorsi da tram e da bar che tutti ascoltiamo, le cosiddette reazioni di pancia che si possono riassumere in un ” non se ne puo’ più, rimandiamoli tutti a casa”, sono solo manifestazioni di una fifa irrazionale che ormai degenera in panico, ma proprio per questo sono tossiche, dannose
e vanno confutate e ribattute punto su punto. Il razzismo, il pregiudizio e l’odio ( forse non ce ne accorgiamo, ma siamo già a questo nelle parole) si sono sempre infilati nella storia per le fessure e gli interstizi dei luoghi comuni e delle chiacchiere della gente, creando quelle condizioni favorevoli a
qualcuno , prima o poi,che prenda delle decisioni concrete e politiche e generi quelli che nei decenni successivi saranno chiamati ” mostri ideologici”.
QUindi vanno smascherati e chiamati con il loro nome là dove si manifestano.
Se poi questo succede tra cristiani, a maggior ragione va fatto.
Senza demonizzare nessuno, ma senza starsene tranquilli per quieto vivere.
Che a nessuno venga in mente di usare Cristo come foglia di fico per paranoie assortite sulla “difesa (?!!)” della cristianità.E che sia ben chiaro che questo non è un atteggiamento che è legato a questo papa komunista, eretico, sacrilego , e altre carinerie che anche qui sono abitualmente leggibili tra i commenti, ma che è la naturale e precisa evoluzione in perfetta continuità con i suoi predecessori , in modo particolare i ” defensores fidei”
GPII e Benedetto l’emerito.
Quindi se qualcuno dalle fila cristiane vuole giocare a fare il salvinino, il lepenino, il fallacetto , libero di farlo, ma a completo titolo personale e senza ficcarsi sulla testa l’elmo del paladino della cristianità. Anche i nazisti avevano stampigliato sul fibbione della cinta Gott mit uns, per dire.