“Auguro a tutti di sentire che Dio è vicino”: faccio mio l’augurio del Papa alla Città di Roma e al mondo (Urbi et Orbi) che ha appena pronunciato. Augura la pace e invita tutti a collaborare a essa: “La pace è artigianale” e dunque c’è lavoro per tutti. A partire dal proprio cuore che va educato al desiderio della pace: “Tutti uniti o con la preghiera o con il desiderio, tutti insieme”. Questo slancio verso tutti, facilitante l’accoglienza d’ognuno, è l’animo di tutto il messaggio: così almeno mi è parso all’ascolto. “Dio è grande nell’amore” ha detto ancora: “Lasciamoci commuovere dalla bontà di Dio”. E ancora: “Non abbiamo paura che il nostro cuore si commuova. Lasciamoci riscaldare dalla tenerezza di Dio”. Ha parlato anche delle “carezze di Dio” che ha invitato a cogliere nel Bambino di Betlemme e ha detto: “Abbiamo bisogno delle carezze di Dio”. Quando ci sarà il testo completo metterò questo passaggio: erano parole troppo vive perché io riuscissi ad appuntarle mentre le ascoltavo.
Francesco augura a tutti di sentire che Dio è vicino
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Conclusione del messaggio alla Città di Roma e al mondo:
Fermiamoci davanti al Bambino di Betlemme. Lasciamo che il nostro cuore si commuova: non abbiamo paura di questo. Non abbiamo paura che il nostro cuore si commuova! Abbiamo bisogno che il nostro cuore si commuova. Lasciamolo riscaldare dalla tenerezza di Dio; abbiamo bisogno delle sue carezze. Le carezze di Dio non fanno ferite: le carezze di Dio ci danno pace e forza. Abbiamo bisogno delle sue carezze. Dio è grande nell’amore, a Lui la lode e la gloria nei secoli! Dio è pace: chiediamogli che ci aiuti a costruirla ogni giorno, nella nostra vita, nelle nostre famiglie, nelle nostre città e nazioni, nel mondo intero. Lasciamoci commuovere dalla bontà di Dio.
Accidenti!
Alle 12, in via s.Maria Maggiore c’era solo l’imbarazzo per il tanto parcheggio disponibile, che nell’ordinario non è la norma !
Natale di novità,
e io ho paura dei cambiamenti.
Quando le divisioni sono sperimentate e sicure,
cambiare è un rischio,
che non vorrei accettare.
Ma lo vivo momento per momento,
senza capire.
🙂
“Le carezze di Dio non fanno ferite: le carezze di Dio ci danno pace e forza” abbiamo tanto bisogno di carezze.
Buon fine Natale a tutti.
Dall’ultimo banco un solo grido: EVVIVA IL PAPA !
Buona notte a tutti !
Roberto 55
EVVIVA!
Viva!
(E con questo, i tre dell’ultimo banco si ritrovano uniti e affratellati.)
Adesso che è passato Natale vorrei dire che quest’anno il mio pensiero è andato a due amiche, una che dovrà affrontare un’operazione e una serie di cure pesanti e una lasciata dal marito qualche mese fa e in difficoltà a gestire la rabbia del figlio che la notte della Vigilia ho visto piangere al momento degli auguri.
Che Gesù possa essere nato anche per loro.
Dispiace, dispiace tanto, soprattutto per i figli: vittime innocenti, inconsapevoli della scellerata stoltezza, egoismo, degli adulti…
Mi dispiace, sara1 per le due amiche. Possa il Signore consolare per le sue strade misteriose le lacrime di quel bambino/ragazzo.
Francesco all’Angelus. La memoria di Santo Stefano primo martire viene, immediatamente, a dissolvere una falsa immagine del Natale: l’immagine fiabesca e sdolcinata, che nel Vangelo non esiste! La liturgia ci riporta al senso autentico dell’Incarnazione, collegando Betlemme al Calvario e ricordandoci che la salvezza divina implica la lotta al peccato, passa attraverso la porta stretta della Croce. Questa è la strada che Gesù ha indicato chiaramente ai suoi discepoli, come attesta il Vangelo di oggi: «Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato» (Mt 10,22).
Cristiani discriminati. Sempre Francesco all’Angelus: Perciò oggi preghiamo in modo particolare per i cristiani che subiscono discriminazioni a causa della testimonianza resa a Cristo e al Vangelo. Siamo vicini a questi fratelli e sorelle che, come santo Stefano, vengono accusati ingiustamente e fatti oggetto di violenze di vario tipo. Sono sicuro che, purtroppo, sono più numerosi oggi che nei primi tempi della Chiesa. Ce ne sono tanti! Questo accade specialmente là dove la libertà religiosa non è ancora garantita o non è pienamente realizzata. Accade però anche in Paesi e ambienti che sulla carta tutelano la libertà e i diritti umani, ma dove di fatto i credenti, e specialmente i cristiani, incontrano limitazioni e discriminazioni. Io vorrei chiedervi di pregare per questi fratelli e sorelle un attimo in silenzio […] E li affidiamo alla Madonna (Ave Maria….). Per il cristiano questo non fa meraviglia, perché Gesù lo ha preannunciato come occasione propizia per rendere testimonianza. Tuttavia, sul piano civile, l’ingiustizia va denunciata ed eliminata.
Grazie Mattlar.
Luigi questa insistenza sui cristiani perseguitati non è un passo indietro rispetto alla libertà religiosa del Vaticano II?
Benedetto anche per la questione mediorientale mi pare si rifacesse sempre a questa.
Non sono sicuro di aver capito la domanda. Se temi che non faccia riferimento al principio della libertà religiosa com’è affermato dal Vaticano II, credo che il tuo timore sia dovuto al fatto che non cita esplicitamente il Concilio, ma il riferimento è chiaro nei contenuti degli appelli. Puoi vedere il riferimento implicito alla dottrina conciliare della libertà religiosa in questo stesso Angelus, alla 7a-8a riga del secondo brano che ho riportato; ai numeri 61, 253, 255 della Evangelii Gaudium; nel primo paragrafo del Messaggio per la giornata della pace pubblicato il 12 dicembre.
Ma certo Sara! Perchè questa “insistenza ” sui cristiani perseguitati?
E’ un passo indietro rispetto al Vaticano II ! Bisognerebbe glissare , stare zitti… far finta di nulla! Tanto chissenefrega!
Ma che che cavolo pretendono questi cristiani perseguitati? ammazzati ???’
Si leggessero , morendo , i documenti del Vaticano II!!!!!.
in cui si dice che quelli che li ammazzano sono tanto brave persone ..e hanno ragione !!! Così muoiono felici!
vedi Sara , purtroppo, i cristiani che muoiono ammazzati in tante parti del mondo , non leggono mentre li trucidano i documenti del Vaticano II !!
E anche se li leggessero li manderebbero affanc….lo . Mentre muoiono non pensano di fare un “passo indietro” rispetto alle più moderne vedute teologiche …
Tu che hai tutto il tempo di leggerli nella tua casuccia borghese,nel tuo lindo e perbenista cantuccio , da cui non sarai mai cacciata , ne’ ammazzata, hai tutto il tempo di fare il broncio “radical chic”
Ma questi poveracci muoioino ammazzati.. un po’ di rispetto!
Se i cristiani martiri di oggi, quelli che spargono di persona il loro sangue , valgono meno del “concilio Vaticano II”, una massa “atti” di “decreti” insomma di cartacce,
allora siamo alla frutta del cristianesimo
http://traditiocatholica.blogspot.it/
cristiani ammazzati all’uscita della Messa di Natale.
Ma parlare di loro non sarà “un passo indietro rispetto al Concilio Vaticano II” ?
si chiede il cattolico moderno occidentale, progressista, e liberal.
ma certo!
Tanto non è lui o lei ad essere stato ammazzato all’uscita della Messa di Natale!
e dunque dei cristiani di Bagdag ammazzati all’uscita della Messa di Natale chi se ne frega , l’importante è esser ecumenici, progressisti, liberali , trendy, compassionevioli e moderni, vero Sara?????
Qualcuno chiami il “118”.
Roberto 55
Colpa mia che mi spiego peggio del solito,
Intendevo dire che Benedetto anche di fronte a certi attacchi subiti dai cristiani mi sembrava scegliesse più una generica richiesta di libertà religiosa, in grado di comprendere tutte le varie religioni piuttosto che calcare l’accento sulle persecuzioni o sulla tutela delle minoranze dei cristiani.
(http://www.ilsussidiario.net/News/Esteri/2011/10/31/SIRIA-Eid-ora-i-cristiani-lascino-Assad-e-seguano-il-Papa/218490/ Sulla situazione in Siria ad esempio)
Non so se riesco bene a spiegarmi ma il rischio mi pare questo:
http://www.popoli.info/EasyNe2/Primo_piano/Quando_la_cristianofobia_fa_comodo.aspx
http://www.popoli.info/EasyNe2/Primo_piano/A_proposito_di_una_polemica_sulla_cristianofobia.aspx
Non vedo quel rischio e non vedo quella differenza tra i due Papi.
Forse mi faccio influenzare dal fatto che negli anni scorso molti rimproveravano Benedetto di non denunciare a sufficienza le persecuzioni cristiane.
Se mi sbaglio sono contenta.
Discepolo, no cristianofobia, no islamofobia.
http://it.radiovaticana.va/Articolo.asp?c=430569
Chiedo scusa.
Forse almeno davanti alla VERITA’ e alla REALTA’ della persecuzione di quelli che sono di Cristo potremmo starcene in silenzio, e lasciare al loro posto sia i dibattiti e le interpretazioni e i link… che le polemiche ringhiose e provocatorie di bandiera.
Non vorrei inoltre mandare di traverso il panettone a nessuno, ma la verità e la realtà della persecuzione, per parola di Cristo, ci riguardano TUTTI.
Se noi che stiamo qui a spipolare sulla tastiera non” siamo odiati da tutti a causa del suo nome ” è solo perché- per pura fifa ammantata di mille nobili e convincenti motivi- ce ne stiamo rintanati tra di noi, in recinti ben protetti a suonarcela e cantarcela da soli…
Ma a che serve essere cristiani così, cristiani con le virgolette?
Gesù E’ nato per tutti, siamo noi che dobbiamo farlo adesso.
Il Signore viene, sta vicino, cammina insieme , consola ATTRAVERSO di noi.
E per fare questo ci aspetta esclusivamente l’autostrada Betlemme Calvario.
Il resto , appunto, è panettone in varie salse.
Buon Natale.
Gesù è nato per tutti caro Lorenzo anche per i musulmani o altro coinvolti negli stessi conflitti che hanno causato le morti dei cristiani. Per questo parlavo di Vaticano II che tendeva a superare una visione cristianocentrica delle cose, senza sminuire la sofferenza di nessuno, ovviamente.
Sarò stata influenzata da alcune discussioni di anni fa, ad esempio all’epoca della morte di monsignore Padovese molti si aspettavano interventi più duri di Benedetto che invece nel viaggio in Turchia affrontò in modo molto moderato la questione. (http://www.repubblica.it/esteri/2010/06/04/news/vescovo_turchia-4566162/)
Chiedevo a Luigi perchè mi fido del suo giudizio, volevo farlo da mesi, poi come parlo sbaglio.
Non credo che tu abbia sbagliato, Sara: la tua domanda, dopotutto, mi sembrava legittima; non credo neppure che l’amico Lorenzo si riferisse a te.
Buona notte.
Roberto 55
Penso che quando uno Stato si dimostra indifferente in materia religiosa e concede la stessa libertà alla verità e aIl’errore; quando nega alla Chiesa diritti superiori a quelli concessi alle altre confessioni religiose perfino in quei paesi a maggioranza cattolica; quando si usano due pesi e due misure:
l’uno per la verità, l’altro per l’errore in base ad un supposto sicuro possesso della verità e della giustizia, succede che quelli che non si sentono sicuri del possesso della verità soccombono sotto l’egida dei detentori di quella supposta verità che si proclama. E’ il genio del male che si sbizzarrisce, nulla di nuovo sotto il sole. Gode nel mietere discordia, frammentare ,far proseliti in quella fazione che “erediterà il paradiso”, e decretare il destino verso l’inferno per tutte le altre. Libertà religiosa? Donde? Tra sciiti e sunniti? tra sunniti e salafiti che si scannano tra loro ma tutti uniti contro l’occidente cristiano? E che dire della libertà religiosa in Israele? Esiste forse un cittadino israeliano? O non è forse negata la cittadinanza in israele se non sei solo ed esclusivamente ebreo e tutti conbtro gli arabi e i cristiani?
Principi…principi…mah!
Ecumenismo, mah! Sono perplessa circa un punto:
Il CVII, con la LG mi sembra sia stato chiaro nell’usare in riferimento alla Chiesa l’espressione SUBSISTIT IN che indica la piena identità della Chiesa di Cristo con la quella cattolica.Questo punto non avrebbe dovuto lasciare spazio a fraintendimenti, invece…il Concetto è andato via via diluendo ed è diventato: “parità di culto”, un prodotto del libero esame per una molteplicità di confessioni: nessun posto per i dogmi, la coscienza dei singoli individui diventa il criterio e la norma per la propria professione di fede. Ciascuna pronta a difendere la propria dottrina e divorare le altre. Una ipocrisia senza precedenti dove tutto viene “giustificato”, e in nome del famoso Concilio Vaticano II succede anche che in una chiesa cattolica viene celebrato un rito comune a cattolici, luterani, evangelici ed ebrei insieme, una sorta di Pseudo-Messa… Soltanto, che al posto del Sacrificio di Cristo sulla Croce, si commemora il sacrificio del popolo ebraico: la Shoah! In pratica il Sacrificio del Redentore viene messo sullo stesso piano di quello del popolo ebraico! Il foglietto della “Liturgia” della Pseudo-Messa è redatto proprio dalla B’nai B’rith….e in questa “Liturgia”, questa mescellanea di fedi diverse che si autodefinisce “Popolo di Dio“, a mio avviso, si avvia una sorta di apostasia. Che Babilonia : tutto si diluisce, tutto si disperde, anche la forza di difendere Cristo, Via, Verità, Vita
E scritto: “Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde” . O con Lui o contro di Lui. Non c’è neutralità. Non ci sono altre vie. La via è una sola, come una sola è la possibilità di bene. Noi, la Chiesa, siamo il Suo corpo. Chi non raccoglie con il suo Corpo, disperde. E mi sembra che la realtà sia sotto gli occhi di tutti…
Per questo parlavo di Vaticano II che tendeva a superare una visione cristianocentrica delle cose
Vorrei che Sara citasse un solo passaggio del CVII da cui risulti questa visione che a me non risulta. L’incipit della Lumen Gentium recita così:
Cristo è la luce delle genti: questo santo Concilio, adunato nello Spirito Santo, desidera dunque ardentemente, annunciando il Vangelo ad ogni creatura (cfr. Mc 16,15), illuminare tutti gli uomini con la luce del Cristo che risplende sul volto della Chiesa. E siccome la Chiesa è, in Cristo, in qualche modo il sacramento, ossia il segno e lo strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano, continuando il tema dei precedenti Concili, intende con maggiore chiarezza illustrare ai suoi fedeli e al mondo intero la propria natura e la propria missione universale.
Missione fallita? Tant’è che dalla morte di Gesù Cristo all’anno 2000 ci sono stati 70 milioni di martiri cristiani di cui 160 mila l’anno concentrati nel XXI secolo. Come mai? Qualche domandina dovremmo porcela, e risponderci…se siamo veramente cristiani, o no!? Ora, che la verità sia dolorosa è fuor di dubbio, proprio come è fuor di dubbio che solo la Verità ci renderà liberi…
In ogni caso, concordo con Lorenzo circa la necessità di usare l’opportuna cautela e pudore quando si citano i martiri, i quali non vanno in ogni caso “usati” per banali diatribe teologiche.
Quando un cristiano viene ucciso a motivo della sua fede, tutta la Chiesa dovrebbe essere scossa dal dolore; un dolore che non deve ovviamente essere motivo di sentimenti di odio e di vendetta, ma certamente essere colmo di compassione e indignazione.
E questi credo siano i sentimenti che hanno generato la reazione scomposta di discepolo al post di Sara che poteva essere intuito nel senso di “che ne parliamo a fare”?
Credo che Papa Francesco, nel giorno del protomartire, si sia semplicemente espresso nel linguaggio della verità, che nessuno può ignorare.
Se nella nostra Italia il dichiararsi cristiani si avvicina sempre più ad essere considerati dei creduloni bigotti, ci sono paesi e situazioni in cui la fede proclamata e vissuta è un atto eroico che porta certamente persecuzione e in molti casi martirio.
Occhio alla penna, dunque.
Cara Elsa c’è appena stata una strage in Libano le vittime sono sunniti, spero il dolore per la loro morte sia lo stesso che per un cristiano.
Io non riesco a pensare che se in una strage viene ucciso un cristiano è un martire anche se si trovava solo a passare per strada al momento sbagliato, mentre se viene ucciso premeditatamente un musulmano non è niente.
Poi purtroppo questi orrori non hanno mai fine poveri noi.
L’uccisione di una persona genera sempre una grande angustia e senso di impotenza, specie quando è riferita all’innocente . Per questo quando sentiamo notizia di stragi, da qualunque parte del mondo giungano, suscitano raccapriccio a prescindere. Tuttavia c’è una differenza abissale tra il martirio dei cristiani e quello degli islamici . Mentre i primi non combattono, né portano guerra ma subiscono l’ingiustizia come agnelli sacrificali, i secondi, per il Corano, si fanno martiri combattenti che “sul sentiero di Allah”barattano la vita terrena con l’altra…sono dunque, a differenza dei cristiani, in un perenne stato di guerra…ed è un martirio del tutto ortodosso…
Credo che la differenza sia sostanziale.
Sara,
il terrore è sempre terrore la violenza sempre violenza di qualsiasi colore sia.
Ma una cosa è morire perché causalmente ci si trova in un luogo al momento di un attentato, un’altra cosa è essere vittime di una guerra santa portata avanti da fanatici a motivo proprio della propria fede cristiana.
Sapete che c’è? Martirio vuol dire sangue morte assassinio. Se i cristiani possono trovare un modo per testimoniare l’amore senza martirio che devo dire, sarò vile ma mi pare meglio. Sangue ne scorre già così tanto…
Per il resto preghiamo per tutti, che si possa davvero avere un mondo di pace.
Concordo, Sara.
Non mi pare che nessuno il martirio lo debba cercare.
Per la pace, sì, la preghiera, certo, ma si faccia quanto è necessario per fermare le mani assassine.
D
http://youtu.be/y-iZKvYAn-w
Con la gioia nel cuore e un frigo sulle spalle…
http://www.youtube.com/watch?v=6uQ-nsshTjI
🙂 🙂 🙂
…questa del frigo della vedova Crocetta non l’avevo vista……AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH….oddio oddi..ooo…!!HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!!!!!!!!
Benedetto da Francesco al Santa Marta. I due Papi hanno pranzato oggi insieme al Santa Marta. In occasione della visita per gli auguri di Natale, Francesco aveva invitato il predecessore per un pranzo al Santa Marta in questi giorni delle feste. Così oggi la Radio Vaticana.
Scrive Sara1:
«Cara Elsa c’è appena stata una strage in Libano le vittime sono sunniti, spero il dolore per la loro morte sia lo stesso che per un cristiano.»
Se crede che la chiesa è corpo di Cristo e se fa parte di quel corpo, no, il dolore non è affatto lo stesso. C’è (ci dovrebbe essere) la stessa differenza che passa tra subire l’amputazione di un arto e sapere che un altro l’ha subita.
Se invece la sua religione è l’umanitarismo, sì, il dolore presumo che sia lo stesso.
Caro Luigi io spero che il Corpo di Cristo sia più grande di come ce lo immaginiamo.
E se martirio vuol dire dare la propria vita per gli altri mi pare che almeno un pensiero di dolore anche per chi dovesse essere fuori da questo corpo sia ancor più doveroso.
Martirio, veramente, vorrebbe dire “dare la propria vita per Cristo”.
MARTYRION (dal greco memoria).In relazione alla Chiesa antica indicano anche i luoghi di Terrasanta riferibili ai fatti della vita di Cristo, o meglio, dei primi martiri cristiani. MA senza spostarci troppo geograficamente qui, a Roma, le basiliche paleocristiane conservano un preciso luogo [martirya] dove sono custodite le spoglie mortali dei martiri, da San Pietro e Paolo a san Marcellino, Lorenzo, Agnese, anzi, diciamo che le tutte, o quasi, le Basiliche ruotano e nascono accanto o sopra quegli edifici o luoghi tombali -anche detti “memoria apostolorum”- chiamati appunto “Martyria”…
http://vangelodelgiorno.files.wordpress.com/2012/12/el-beato-martc3adn-martc3adnez-pascual-pocos-segundos-antes-de-ser-fusilado.jpg?w=640
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http://4.bp.blogspot.com/_UoyNrfTFj7Q/TBP59QxFvrI/AAAAAAAABzA/Yqukr8UE1JM/s1600/popieluszko3.jpg
se io “uso” i martiri come un’arma da crociata, faccio una cretinata anticristica.
se io” uso” il martirio come oggetto di discussione e analisi su un fatto storico e circostanziato, e basta, prendo un granchio grosso come una casa.
Timothy Radcliff :
“Che cos’è la verità che i martiri testimoniano? … Invita ad aprirci, per essere liberati dall’ossessione di sé. Ci chiama a crescere e a trovare la felicità in un amore che non conosce confini.
Il cristianesimo non è una spiritualità inoffensiva…
Non è accendere una candela… Non è un accessorio stile di vita o un po’ di legame sociale.
È la pazza follia di essere raggiunti da un amore che è infinito.
Se no, non è niente.
Talvolta, ciò richiede un dono di sé drammatico e radicale…
Ma normalmente la nostra testimonianza non è né drammatica né sensazionale. Passa inosservata. Possono essere genitori che faticosamente nella notte lasciano il letto caldo per nutrire un bambino urlante, o che si prendono cura di una persona che ha dimenticato chi ha intorno, persa nella malattia di Alzheimer. Può essere un insegnante che rimane alzato fino a tardi per preparare le lezioni per il giorno dopo, o anche solo qualcuno che si preoccupa di sorridere a chi è spossato, sfinito. Può trattarsi di dire sinceramente ciò che si pensa, anche se questo potrebbe rovinare la carriera o far perdere il lavoro.
Pierre Claverie era un domenicano, era il vescovo di Orano, in Algeria. Fu martirizzato nel 1996, poco tempo dopo i monaci trappisti del film Uomini di Dio. Sapeva che sarebbero arrivati anche a lui. Ma poco tempo prima di morire, disse che ciò che veramente importava era quello che chiamava «martirio bianco»: «Il martirio bianco è ciò che uno cerca di vivere ogni giorno, il dono della propria vita goccia a goccia, in uno sguardo d’amore, nell’essere insieme a qualcuno, in un sorriso, nel prendersi cura di qualcuno, in un lavoro, in tutte quelle cose che fanno sì che un po’ della nostra vita è condivisa, donata, offerta.
Non ci si può aggrappare alla propria vita».
La vita è un dono che deve essere offerto. “Questo è il mio corpo offerto per voi”. .. Non aggrappiamoci alle nostre vite. Se lo faremo ci inaridiremo. Non dobbiamo aver paura di offrirle mentre ancora possiamo farlo. Gesù ha detto: “Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!” (Mt 10, 29-31).
Bene, io, la bestia che sono, mi auguro per me un anno nuovo che sia finalmente “di martirio”: se no, non è niente.
E per quanto uno sia coglione, tra la libertà e il niente, tra Gesù e la galera di sè, cavolo, puo’ ancora arrivarci a vedere chiarissimamente per cosa vale la pena vivere.
E poi resto convinto che la coglionaggine non sia affatto incompatibile con il martirio: il fatto che si debba essere straordinari & eroi per viverlo mi sembra una megagalattica palla.
Ma non ne vede di martiri accanto a sé, morti, malattie persone che perdono il lavoro, stragi, famiglie che si sfasciano per invocare il martirio?
Magari se ti volti e te ne accorgi…
beh io so’ privilegiato, non debbo manco voltarmi per accorgermene.
ma non parlo degli altri, parlo di me.
Tutti abbiamo le croci, non esiste nessuno che non ne abbia. Chi è credente cerca di dare un senso al dolore pensando che si può anche risorgere e chi non è credente cerca di affrontarle lo stesso come può.
Di me stessa dico sempre che sono stata generata nel dolore per questo mi piace parlare di speranza.
appunto. Non vedo quale speranza piu’ grande ci possa essere.
” il fatto che si debba essere straordinari & eroi per viverlo mi sembra una megagalattica palla.”
E ti sembra giusto.
Però qualcuno che lo è, straordinario, più di altri c’è. Di quelli che li vedi sopportare croci tali che si è portati a chiedersi : ma come fanno ? Io ci riuscirei se fossi al loro posto?
Allora, li vedi davvero gli “eroi” ( ma loro non se ne accorgono di esserlo).
Allora non resta che pregare per loro, perché Dio li sostenga nel loro cammino di sofferenza quotidiana, a cui sembrano essersi perfino abituati.
E tu (parlo per me) ti senti piccolo piccolo e inutile.
E’ vero Marilisa alcuni sopportano croci grandissime eppure hanno la straordinaria capacità di essere sempre sereni.
Però non si può nemmeno rimproverare chi non ci riesce, siamo tutti diversi.
In ogni caso a me piace moltissimo questa immagine della teologia della liberazione.
Deporre i poveri (e i sofferenti) dalla croce:
http://www.servicioskoinonia.org/LibrosDigitales/imagenes/DeporreIPoveriDallaCroceBig.jpg
Buon sabato a tutti.
cara marilisa, sono sempre piu’ convinto che tutti abbiamo dentro delle capacità di vita che non sospettiamo manco minimamente di avere. Per quello che ho sperimentato io, nelle persone che tu descrivi c’è molto di piu’ che una ( già eccezionale) capacità e forza di sopportazione: c’è un attaccamento alla vita, un senso della dignità e della pienezza della vita che lasciano senza parole. Non ho paura di sembrare retorico nel dire che è da queste persone che ho imparato come sia bello e importante e degno vivere,
molto piu’ che da quelle con il vento in poppa e i successi uno dietro l’altro, e la giovinezza a baciarle in fronte.
@ sara
se è come dici tu, io devo essere un credente un po’ così…perché non cerco affatto di dare un senso al dolore. Anzi credo proprio che “un senso” il dolore non ce l’abbia, Non credo perché credendo trovo delle risposte, ma credo in Gesù ( e in nessun altro) proprio perché delle risposte a questo NON le ha date. Ha fatto molto di piu’, senza spiegare se l’è preso addosso.
Mi avesse spiegato la rava und la fava teologica, mi avesse promesso gloria e vita eterna ” in premio ” (?!!) , ma se ne fosse rimasto nell’alto dei suoi cieli, col fischio e col, cavolo che avrei creduto in lui.
immagine molto bella, quella di deporre i crocifissi dalla croce. Poi ci sono una quantità di croci dalle quali in nessun modo si puo’ non dico deporre, ma nemmeno schiodare un centimetro di chiodo. Allora che si fa?
Mah Lorenzo ognuno di noi è cristiano a suo modo, io avrei preferito che Gesù avesse trovato modo di risolvere il problema del dolore senza doverselo prendere addosso anche lui, questo perchè meno si soffre nella vita meglio è. è quello che penso purtroppo il dolore c’è sarà il peccato originale sarà questo sarà quello, ma so che il Vangelo dice che la croce è un passaggio, 3 giorni e poi risorge, contro tutto un mondo che nella croce lo vorrebbe tenere per sempre.
Guardate che subire il martirio non vuol dire portare sulle spalle una generica croce. Il martire è colui che testimoniando la propria fede affronta ,senza abiurare – con quella forza che solo lo Spirito Santo può generare- il Vivente fino allo spargimento cruento del proprio sangue. E dunque il supplizio, la persecuzione e la morte violenta.
Solo nel corso del post concilio, e dunque in un periodo relativamente recente il termire assume una rilevanza “laica” applicabile a quei valori, affetti, sacrifici puramente umani, o politici, paragonandoli a quelli religiosi o pseudo religiosi.
Non per niente i paramenti Liturgici, quando si celebra la ricorrenza di un martire, sono rossi . Rossi come il sangue versato, un Rosso che si sostituisce al Verde se il Santo martire capita nel tempo ordinario, e al Viola se cade nel periodo d’Avvento o di Quaresima. Una simbologia che si perde nella notte dei tempi e non lascia spazio a fraintendimenti.
oh bè, Sara, anch’io avrei preferito un sacco di altre robe, se lo avessi inventato io Dio lo avrei fatto tutto, ma proprio tutto diverso. Ma un conto sono le preferenze, un conto è il Vangelo.
Certamente nella vita meno si soffre meglio è, il dolorismo è una droga che fa il paio con l’oppio dei popoli.Nel Vangelo non ce n’è la minima traccia. Niente di bello , nella sofferenza. Quanto alla croce, discorso vecchio questo tra me e te, ma è piu’ una questione di accenti e di psicologie che di sostanza. Certo che è una fessata voler tenere Gesù inchiodato a vita( eterna) sulla croce, altrettanto che voler mettere la croce tra parentesi.Non perché lo dice quel coglione esaltato di Lorenz, ma perchè così ce lo ha indicato Cristo. Specie la nostra. Specie quella degli altri che noi siamo invitati a caricarci addosso. Perché la nostra puo’ anche durare tre giorni ( o 7758 et ultra, per esempio) , ma quelle degli altri, come dici tu giustamente, basta girare lo sguardo per vederne una distesa: sono con noi tutti i santi giorni della nostra vita. Che facciamo? Una preghierina, e facciamo i cavolacci nostri? e allora, Gesù che ci è venuto a fare? E- soprattutto- che ci ha chiamato a fare?
e difatti le tre foto postate non lasciano spazio a fraintendimenti manco quelle, Clodine. In rappresentanza di una legione sterminata, la piu’ parte anonima.
Veramente non so chi siano quelle persone che hai postato. Immagino vittime innocenti nello sterminato panorama d’ingiustizie , di stragi e massacri cui non ci abitueremo mai, che vanno dai grandi genocidi che la storia ricordi a quelle di Guantanamo piuttosto che al più fetente dei campi profughi fino alle guerre in Siria o a Gaza, tanto è vasto il mare di dolore e di male che elencare non si potrebbe. Ma il martirio, come lo intende la fede cattolica…non è contemplato in nessuna religione né in quella ebraica, né in quella islamica la cui concezione del termine è di gran lunga più complessa e personalistica…
No, non sono d’accordo con te lorenzo.
Cara Clodine, è vero il Martirio cristiano è quello, anche se testimoniare Cristo e testimoniare l’amore per i fratelli mi pare sia legato.
Basta pensare a martiri moderni come Romero o Kolbe che hanno saputo unire le due cose.
E’ vero anche che il martirio così inteso è diverso dalla chiusura a riccio nel proprio mondo cristiano come fanno alcuni gruppi (quelli a cui faceva riferimento Popoli).
http://www.nocristianofobia.org/
http://cristianofobia.altervista.org/blog/
http://www.osservatoriocristianofobia.it/
In questo senso mi pare buono che si allarghi lo sguardo ai tanti nel mondo che testimoniano Cristo fino al dono di sé magari senza saperlo.
p.s. Sulla Croce io e Lorenzo litigheremo fino alla fine dei secoli. (però resto convinta che spostare l’accento sulla resurrezione sia un modo per dare un’accelerata alla storia)
p.p. s.s. http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/messages/peace/documents/hf_ben-xvi_mes_20101208_xliv-world-day-peace_it.html
Difesa della cristiani e difesa della libertà religiosa per tutti, (difesa sia dal laicismo aggressivo sia dal fondamentalismo) anche per le altre religioni vanno di pari passo.
le tre persone sono:
don Martín Martínez Pascual
sacerdote spagnolo, catturato dai miliziani repubblicani durante la guerra civile spagnola, fotografato da agenzia EFE alcuni momenti prima di essere fucilato il 18 di agosto del 1936.a 26 anni.
don Mario Borzaga,
OMI, ammazzato in Laos nella boscaglia dai guerriglieri locali nel 1960 a 28 anni e mai più ritrovato, inisme al suo catechista laoziano Paolo Xij ( per entrambi è in corso la causa di beatificazione)
don Jerzy Popie?uszko
massacrato a botte- come si evince dalla foto stessa) a 37 anni in Polonia e beatificato nel 2010.
In cosa non sei d’accordo , Clodine?
E accentiamola tutto quello che va accentata, la risurrezione, ci mancherebbe.
Basta che non diventi il solito alibi per scappare come lepri davanti alla prospettiva di allargarle una buona volta, e tutti i giorni, ste benedette braccia che vorremmo usare per tutto ma per tutt’altro…..
Anche perché, se non la consumeremo in dono ,la vita, non ci sarà nessuna risurrrezione possibile.La risurrezione comincia qui e adesso: precisamente ogni volta che spalanco le mie braccia a prendermi su piccole e grandi croci in cui ogni giorno sbatto il grugno.
Se invece di perderti in parole, altre a condividere immagini, avessi specificato i riferimenti inerenti…., probabilmente avremmo terminato di discutere da un pezzo.
Clodine:i riferimenti erano contenuti nei link medesimi, solo a volerli leggere.
Ora: in cosa , esattamente, non sei d’accordo in quelle parole in cui secondo te mi sono perso?
non si sono aperti i link, se non quelli con i volti…mi dispiace..
ciao!
Saluto cordialmente frate Lorenzo e lo ringrazio, non solo per i suoi bei pipponi masochistici di cui avevo un po’ di nostalgia (son fatto così, appena una cosa diventa una consuetudine mi ci affeziono e vorrei che non cambiasse più), ma anche per aver messo la (presunta) foto del beato Martinez Pascual.
È una foto bellissima, che non avevo mai visto e che mi ha colpito molto. Ho voluto approfondire un po’ la questione e ho scoperto che – come sempre – c’è una disputa in atto circa la sua autenticità. Forse è lui ma forse non è lui. Forse è un altro giovane prete ucciso dai repubblicani spagnoli, forse no.
Questa circostanza mi ha colpito ancora di più, perché questa sembra essere una legge tutte le volte che si affrontano i documenti del cristianesimo. Un fatto avvenuto appena settanta anni fa e documentato da una fotografia può essere oggetto di controversie tanto quanto la storicità della morte e risurrezione di Gesù. Trovo che questo sia estremamente istruttivo.
(E comunque, se è veramente la foto di un giovane prete che sta per essere ammazzato per la sua fede, quell’immagine ai miei occhi vale – come prova della verità di Cristo – più della sindone di Torino …)
Concordo…Grande Franti!
Straordinario come la paura faccia 90 e spinga a soffermarsi su ogni pittoresco aspettino marginale piuttosto che misurarsi con una semplicissima proposta che Gesù fa direttamente a me, a Franti, a Clodine e a ciascuno che sta qui a cianciare.
La seconda di quelle facce finite malamente sintetizzava così:
” I martiri sono quelli che nella via della santità hanno bruciato le tappe e sbaragliato le difficoltà. Per giungere ad un eroico amore a Gesù non hanno avuto troppo tempo di informarsi sui gradi della vita contemplativa, di farsi una bibliotechina di bei libri spirituali, di consultare periodicamente il direttore. Quando hanno udito il richiamo di Gesù, l’urlo disperato dei fratelli, sono accorsi sulla prima linea e sono morti con un immenso amore nel cuore”.
(P.Mario Borzaga,Diario, vol. I, 16 gennaio 1957, pag. 85)
Ancora piu’ sintetici?
Loro Gesù lo pigliano sul serio.
Noi per i fondelli.
Che siamo codardi fifoni é rammolliti lo abbiamo capito.
niente da capire, lo sappiamo benissimo in partenza.
Buon anno a todos.
Capisco che debba darsi la carica ma la differenza tra darsi del coglione e dare agli altri del coglione dovrebbe capirlo anche lei.
Buon anno.
Però.
Grato per il lei.
Se poi volesse dirmi quando e dove è successo, sarei ancor piu’ grato.
Possibile che il solo parlare di martirio faccia saltare i nervi?
Oggi il Papa ha detto: permesso, grazie e scusa, non prendiamo la scimitarra o diamoci fuoco come Kamikaze.
Permesso, grazie e scusa e abbassi i toni che non siamo fondamentalisti.
E il lei lo do a tutti se ogni tanto leggesse commenti altrui se ne sarebbe accorto.
Permetta Sara. Io i suoi interventi, almeno oggi, li ho letti tutti.
Forse dovrebbe rileggerseli lei stessa , e scoprirebbe tra noi due chi alza un po’ i toni e va giu’ sul personale.
Se volesse dirmi in che cosa si sente tanto urtata, sarebbe meglio.
Se no, mi prendo la ramanzina della signora maestra e va bene lo stesso.
Tipo:
“Ancora piu’ sintetici?
Loro Gesù lo pigliano sul serio.
Noi per i fondelli.”
Noi chi? Se mi dici che prendo Gesù per i fondelli senza nemmeno conoscermi ci può stare che mi urti no?
Per dire…
Che poi gira e rigira sempre una Chiesa di perfetti si vuole. ( e chi non riesce un calcio e via)
Cara Sara, ci puo’ stare benissimo.
Ragione per cui chiedo scusa , e modifico senz’altro, molto volentieri, le tre righe di cui sopra.
“Ancora piu’ sintetici?
Loro Gesù lo pigliano sul serio.
Io, per i fondelli”.
E ti garantisco che a me della perfezione me ne fotte un tubo, men che meno della mia.
Ma il martirio non è un po’ la “perfezione” per un cristiano?
Essere mite fino a offrire la propria vita, non tutti ci riescono, tanti tantissimi sono cristiani a Natale o Pasqua oppure per il battesimo, comunione, matrimonio che facciamo gli spariamo?
Ringraziando il cielo non spetta a noi giudicare la fede altrui.
La fede altrui no.
La mia , sì. Nel senso di averci sopra uno sguardo di verità, sì.
I martiri mi prestano semplicemente il loro paio di occhiali.
Quelli che ho conosciuto meglio mi sono sembrati del tutto disinteressati alla perfezione, anzi ben consci delle loro magagne, le stesse mie, piu’ o meno.
Non volevo mica fare lo sloganarolo, prima. Non saprei come altro definirli. . Gente che ha preso Gesù sul serio, nella loro vita.
.
Ci sono persone che fanno scelte enormemente radicali, a me ad esempio vengono in mente Edith Stein o lo stesso Bonhoeffer che citavo giorni fa, insieme a Barth uno dei pochi teologi protestanti capace di opporsi a Hitler.
In questo senso penso sia sempre difficile tenere insieme radicalità evangelica e “apertura” al mondo ad un certo punto si devono fare delle scelte, e torniamo alla discussione sul peccato del piano di sopra.
Abolire il peccato non si può (purtroppo) se si vuole costruire un mondo migliore:
“nelle religioni storiche come il cristianesimo, la trascendenza religiosa dell’individuo sulla comunità è una risorsa ultima per le forme più alte di relazioni sociali. L’individuo che afferma, con San Paolo “i miei giudici non sono gli uomini..il mio giudice è il Signore” e che si appella alla autorità più alta piuttosto che ricercare l’approvazione della comunità, non è per questo emancipato dalla responsabilità comunitaria. Al contrario, la non facile coscienza di cui egli fa esperienza in comunione con Dio, rivela il carattere sociale della sua esistenza. Egli si sente colpevole perchè ha fatto della sua vita il proprio fine e non ha obbedito al comandamento “Amerai il Signore Dio tuo… e il tuo prossimo come te stesso.” Mentre il secolarismo moderno parla , piuttosto ingenuamente, di una fonte sociale della coscienza, gli oppositori più determinati del governo tirannico sono oggi, come lo sono stati in passato, gli uomini che possono dire ” noi dobbiamo obbedire a Dio e non all’uomo”.
Reinold Niebuhr Figli della luce e figli delle tenebre,
Buona notte.