Francesco alla Messa del Crisma: siamo unti per ungere

“Non siamo distributori di olio in bottiglia. Siamo unti per ungere. Ungiamo distribuendo noi stessi”: parole del Papa nell’omelia della Messa del Crisma. Nel primo commento il contesto di quelle parole e a seguire altri ragguagli – che inserirò lungo il pomeriggio – sulla Messa “in coena Domini” con lavanda dei piedi che Francesco celebrerà nel carcere di Velletri.

5 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Mi piace spandere il crisma. Vi confesso che quando confermo e ordino mi piace spandere bene il Crisma sulla fronte e sulle mani di quanti vengono unti. Ungendo bene si sperimenta che lì si rinnova la propria unzione. Questo voglio dire: non siamo distributori di olio in bottiglia. Siamo unti per ungere. Ungiamo distribuendo noi stessi, distribuendo la nostra vocazione e il nostro cuore. Mentre ungiamo siamo nuovamente unti dalla fede e dall’affetto del nostro popolo. Ungiamo sporcandoci le mani toccando le ferite, i peccati, le angustie della gente; ungiamo profumandoci le mani toccando la loro fede, le loro speranze, la loro fedeltà e la generosità senza riserve del loro donarsi che tanti descrivono come superstizione. Colui che impara a ungere e a benedire si sana dalla meschinità, dall’abuso e dalla crudeltà.

    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2019/04/18/0326/00664.html

    18 Aprile, 2019 - 14:18
  2. Luigi Accattoli

    Lavande in carcere. Tra poco Francesco laverà i piedi a 12 detenuti della Casa circondariale di Velletri e sarà la quinta sua lavanda in carcere, dopo i precedenti del 2013 nel riformatorio minorile di Casal del Marmo, del 2015 a Rebibbia, del 2017 nel carcere di Paliano, dello scorso anno a Regina Coeli. I detenuti che avranno i pedi lavati dal Papa saranno 9 italiani, 1 brasiliano, 1 della Costa d’Avorio, 1 del Marocco.

    18 Aprile, 2019 - 16:41
  3. Luigi Accattoli

    Gesto da schiavi. Omelia ai carcerati 1. Vi saluto tutti e vi ringrazio per l’accoglienza. Ho ricevuto una bella lettera, alcuni giorni fa, da alcuni di voi che oggi non saranno qui, ma hanno detto cose tanto belle e ringrazio per quello che hanno scritto. In questa preghiera sono molto unito a tutti: coloro che stanno qui e a quelli che non ci sono. Abbiamo sentito cosa ha fatto Gesù. È interessante. Dice il Vangelo: “Sapendo Gesù che il Padre aveva dato tutto nelle sue mani”, ossia Gesù aveva tutto il potere, tutto. E poi, incomincia a fare questo gesto di lavare i piedi. È un gesto che facevano gli schiavi in quel tempo, perché non c’era l’asfalto nelle strade e la gente, quando arrivava, aveva la polvere sui piedi; quando arrivava in una casa per una visita o per pranzo, c’erano gli schiavi che lavavano i piedi. E Gesù fa questo gesto: lava i piedi. Fa un gesto da schiavo: Lui, che aveva tutto il potere, Lui, che era il Signore, fa il gesto da schiavo. E poi consiglia a tutti: “Fate questo gesto anche tra di voi”. Cioè servitevi l’uno l’altro, siate fratelli nel servizio, non nell’ambizione, come di chi domina l’altro o di chi calpesta l’altro no, siate fratelli nel servizio. Tu hai bisogno di qualcosa, di un servizio? Io te lo faccio. Questa è la fraternità. La fraternità è umile, sempre: è al servizio. E io farò questo gesto – la Chiesa vuole che il Vescovo lo faccia tutti gli anni, una volta l’anno, almeno il Giovedì Santo – per imitare il gesto di Gesù e anche per fare bene con l’esempio anche a se stesso, perché il Vescovo non è il più importante, ma deve essere il più servitore. E ognuno di noi deve essere servitore degli altri.

    18 Aprile, 2019 - 18:34
  4. Luigi Accattoli

    La regola del servizio. Omelia ai carcerati 2. Questa è la regola di Gesù e la regola del Vangelo: la regola del servizio, non del dominare, di fare del male, di umiliare gli altri. Servizio! Una volta, quando gli apostoli litigavano fra loro, discutevano “chi è più importante fra di noi”, Gesù prese un bambino e disse: “Il bambino. Se il vostro cuore non è un cuore di bambino, non sarete miei discepoli”. Cuore di bambino, semplice, umile ma servitore. E lì aggiunge una cosa interessante che possiamo collegare con questo gesto di oggi. Dice: “State attenti: i capi delle Nazioni dominano., ma tra voi non deve essere così. Il più grande deve servire il più piccolo. Chi si sente il più grande, deve essere servitore”. Anche tutti noi dobbiamo essere servitori. È vero che nella vita ci sono dei problemi: litighiamo tra noi… ma questo deve essere una cosa che passa, una cosa passeggera, perché nel cuore nostro ci dev’essere sempre questo amore di servire l’altro, di essere al servizio dell’altro. E questo gesto che oggi farò sia per tutti noi un gesto che ci aiuti a essere più servitori gli uni degli altri, più amici, più fratelli nel servizio. Con questi sentimenti, continuiamo la celebrazione con la lavanda dei piedi.

    http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2019/04/18/0327/00666.html

    18 Aprile, 2019 - 18:35
  5. Auguri al padrone di casa, a Isa e a tutti il blog.

    19 Aprile, 2019 - 20:26

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