Francesco alla Cei: queste le mie tre preoccupazioni

50 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Non è peccato criticare il Papa. Ho pensato, dopo avervi ringraziato per tutto il lavoro che fate – è abbastanza! –, di condividere con voi tre mie preoccupazioni, ma non per “bastonarvi”, no, ma per dire che mi preoccupano queste cose, e voi vedete… E per dare a voi la parola così che mi rivolgiate tutte le domande, le ansie, le critiche – non è peccato criticare il Papa qui! Non è peccato, si può fare – e le ispirazioni che portate nel cuore.

    22 Maggio, 2018 - 8:00
  2. Luigi Accattoli

    Emorragia di vocazioni. La prima cosa che mi preoccupa è la crisi delle vocazioni. È la nostra paternità quella che è in gioco qui! Di questa preoccupazione, anzi, di questa emorragia di vocazioni, ho parlato alla Plenaria della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, spiegando che si tratta del frutto avvelenato della cultura del provvisorio, del relativismo e della dittatura del denaro, che allontanano i giovani dalla vita consacrata; accanto, certamente, alla tragica diminuzione delle nascite, questo “inverno demografico”; nonché agli scandali e alla testimonianza tiepida. Quanti seminari, chiese e monasteri e conventi saranno chiusi nei prossimi anni per la mancanza di vocazioni? Dio lo sa. È triste vedere questa terra, che è stata per lunghi secoli fertile e generosa nel donare missionari, suore, sacerdoti pieni di zelo apostolico, insieme al vecchio continente entrare in una sterilità vocazionale senza cercare rimedi efficaci. Io credo che li cerca, ma non riusciamo a trovarli! […]

    22 Maggio, 2018 - 8:00
  3. Luigi Accattoli

    Povertà e trasparenza. Seconda preoccupazione: povertà evangelica e trasparenza. Per me, sempre – perché l’ho imparato come gesuita nella costituzione – la povertà è “madre” ed è “muro” della vita apostolica. È madre perché la fa nascere, e muro perché la protegge. Senza povertà non c’è zelo apostolico, non c’è vita di servizio agli altri… È una preoccupazione che riguarda il denaro e la trasparenza. In realtà, chi crede non può parlare di povertà e vivere come un faraone. A volte si vedono queste cose… È una contro-testimonianza parlare di povertà e condurre una vita di lusso; ed è molto scandaloso trattare il denaro senza trasparenza o gestire i beni della Chiesa come fossero beni personali. Voi conoscete gli scandali finanziari che ci sono stati in alcune diocesi… Per favore, a me fa molto male sentire che un ecclesiastico si è fatto manipolare mettendosi in situazioni che superano le sue capacità o, peggio ancora, gestendo in maniera disonesta “gli spiccioli della vedova”. Noi abbiamo il dovere di gestire con esemplarità, attraverso regole chiare e comuni, ciò per cui un giorno daremo conto al padrone della vigna […].

    22 Maggio, 2018 - 8:01
  4. Luigi Accattoli

    Diocesi piccolina. La terza preoccupazione è la riduzione e accorpamento delle diocesi. L’anno scorso stavamo per accorparne una, ma sono venuti quelli di là e dicevano: “E’ piccolina la diocesi… Padre, perché fa questo? L’università è andata via; hanno chiuso una scuola; adesso non c’è il sindaco, c’è un delegato; e adesso anche voi…”. E uno sente questo dolore e dice: “Che rimanga il vescovo, perché soffrono”. Ma credo che ci sono delle diocesi che si possono accorpare. Questa questione l’ho già sollevata il 23 maggio del 2013. Si tratta certamente di un’esigenza pastorale, studiata ed esaminata più volte – voi lo sapete – già prima del Concordato del ’29. Infatti Paolo VI nel ’64, il 14 aprile all’Assemblea dei vescovi parlò di “eccessivo numero delle diocesi”; e successivamente, il 23 giugno del ’66, tornò sull’argomento […] Anche la Congregazione per i Vescovi nel 2016 – ma io ne ho parlato nel ’13 – ha chiesto alle Conferenze episcopali regionali di inviare il loro parere circa un progetto di riordino delle diocesi alla Segreteria Generale della CEI. Quindi stiamo parlando di un argomento datato e attuale, trascinato per troppo tempo, e credo sia giunta l’ora di concluderlo al più presto. È facile farlo, è facile… Forse ci sono un caso o due che non si possono fare adesso per quello che ho detto prima – perché è una terra abbandonata –, ma si può fare qualcosa.

    22 Maggio, 2018 - 8:01
  5. Luigi Accattoli

    Grazie per la parresia. Queste sono le mie tre preoccupazioni che ho voluto condividere con voi come spunti di riflessione. Ora lascio a voi la parola e vi ringrazio per la parresia. Grazie tante.

    22 Maggio, 2018 - 8:02
  6. Luigi Accattoli

    Quattro mie noticine.

    Libertà di critica. E’ la quinta volta che Francesco parla ai vescovi ad apertura dell’assemblea e chiede di rispondergli con libertà. Sappiamo che hanno imparato a farlo. Gli hanno riferito via via, da “fratelli nell’episcopato”, le rimostranze verso di lui che circolano nelle comunità. Credo sia importante già come esercizio di collegialità.

    Vocazioni. Parrocchie e conventi e monasteri sono ormai variamente colorati da uomini e donne provenienti dall’India, dalle Filippine, dall’Indonesia, dall’Africa, dall’America Latina. Mi pare che Francesco abbia indicate con onesta chiarezza le cause: cultura del provvisorio, relativismo, dittatura del denaro, diminuzione delle nascite, scandali, testimonianza tiepida. Le stesse dell’indebolimento tutto della vita cristiana ai nostri giorni. Non ci sono dunque rimedi specifici. O riprende la vita, o le dedizioni totali continueranno a scemare.

    Scandali della borsa. Si è presa nota degli scandali del sesso, ma ancora non c’è avvertenza di quelli del denaro. Ne verrà una nuova batosta.

    Le diocesi. Per ogni accorpamento si possono usare le parole bibliche “partorirai con dolore”. Ma se non ci sono parti si resta sterili. Trovo buono che il Papa testardamente torni su una questione che la comune dei vescovi dava per superata.

    22 Maggio, 2018 - 9:07
  7. maria cristina venturi

    “Emorragia di vocazioni”: “non ci sono rimedi specifici”.
    beh per essere onesti un rimedio specifico ci sarebbe.nelle comunità e nei seminari dove si è tornati ad ispirarsi e a vivere nella Tradizione , c’è stato un fiorire di vocazioni. I Francescani dell’Immacolata fondati da padre Maximiliano Kolbe sono stati per anni ( prima della devastazione operata da papa Francesco) uno degli ordini più fiorenti di vocazioni. . In Francia ormai i preti formati dai seminari legati alla Tradizione superano in numero quelli ordinati nei seminari “liberal”. Il Belgio il papa ha fatto chiudere comunità fiorentissime di vocazione perchè invise all’iperprogressista arcivescovo di Bruxelles De Kesel.
    cioè non solo non si hanno vocazioni ma si mettono bastoni fra le ruote laddove queste vocazioni nascono

    https://www.ilfoglio.it/chiesa/2016/06/21/news/il-vescovo-di-bruxelles-chiude-le-porte-ai-nuovi-preti-sono-francesi-97482/

    Sarebbe un atto di onestà intellettuale fare un poco di autocritica su dove ha portato quaranta anni di cristianesimo “progressista” che per di più si accanisce e impedisce in tutti i modi a chi lo desideri di vivere nella Tradizione cattolica.
    in questa vignetta si vede bene la situazione:

    http://catholiccartoonblog.blogspot.it/2011/10/fight-is-joined.html

    “OH , ADESSO venite a lamentarvi? Dopo quaranta anni su questa strada vi comportate come se non aveste SAPUTO dove avrebbe portato?- dice il diavolo alla guida del taxi “modernismo and co. “

    22 Maggio, 2018 - 10:03
  8. maria cristina venturi

    Intanto al pellegrinaggio da Notre -Dame de Paris a Notre- Dame di Chartres hanno partecipato tantissimi giovani francesi legati alla Tradizione. La Santa Messa finale è stata officiata dal Card. Sarah che ha tenuto una bellissima omelia. Nonostante facciano di tutto per tenere lontani i giovani dalla Tradizione cattolica , non ce la possono fare, perchè la Chiesa è di Nostro Signore .
    la potete seguire qui:
    http://www.nd-chretiente.com/index-site.php

    22 Maggio, 2018 - 10:59
  9. Fabrizio Scarpino

    Gentile Maria Cristina.

    Verissimo quanto lei dice sui seminari tradizionalisti: sono stra pieni…

    Riguardo ai Francescani dell’Immacolata, mi scusi se mi permetto, ma penso lei lo faccia apposta a nominarli per fare in modo che ci sia una reazione cui lei poi può controbattere con tutte le energie di cui dispone per la giornata odierna.

    Facciamo così: prima di nominarli, premettiamo la seguente antifona: “sia lodata la prescrizione dei reati prevista dall’ordinamento penale italiano”.

    Cordialità

    22 Maggio, 2018 - 11:14
  10. Beppe Zezza

    In verità il Papa con l’espressione “testimonianza tiepida ” fa riferimento alla ” crisi di fede ” che affligge il popolo cristiano.. ed è vero che laddove la identità cristiana è messa in risalto si raccolgono maggiori vocazioni. L’ accento messo da alcuni anni sulla uguaglianza o quasi di tutte le fedi non lavora nella direzione di spingere ad offrire la propria vita per una specifica fede. Non dobbiamo infine dimenticare che le ” vocazioni ” sono appunto ” vocazioni ‘ cioè “chiamate’

    22 Maggio, 2018 - 11:14
  11. Amigoni p. Luigi

    Rif. Scarpino 11.14 – Kolbe non è fondatore dei F.I.

    Sui Frati Francescani dell’Immacolata sarebbe il caso di raccogliere tutte le “fake(s)” raccontate a loro favore e a denigrazione di altri.
    Intanto il loro fondatore non è il santo M. Kolbe. Ovviamente si richiamano a lui (come i Salesiani di don Bosco si richiamano al santo di Sales).
    Con Wikipedia (sotto) concordano gli Annuari Pontifici di vari anni fa.
    Frigento è in provincia di Avellino

    Frati francescani dell’Immacolata
    I frati francescani dell’Immacolata sono un istituto religioso maschile di diritto pontificio riconosciuto dalla Chiesa cattolica nel 1990. I membri di questa congregazione clericale pospongono al loro nome la sigla F.I. Wikipedia
    Fondazione: 2 agosto 1970
    Sede: Frigento

    22 Maggio, 2018 - 11:48
  12. Fabrizio Scarpino

    Hai ragione padre Amigoni. (22 maggio 2018 ore 11.48)

    Non mi ero accorto della bugia (absit iniura verbis) detta dalla signora Maria Cristina in merito al fondatore dei Francescani dell’Immacolata.

    22 Maggio, 2018 - 12:55
  13. Lorenzo Cuffini

    Rif. 10.03
    La ” devastazione” , semmai c’è stata, ha origine tutta interna all’ordine.
    Per giunta muove i primi passi con Benedetto XVI regnante e per sua decisione.
    Come opportunamente ricordato, Massimiliano Kolbe non c’entra un tubo con i F.I , se non per il fatto che risulta essere stato di ispirazione a Mannelli.

    22 Maggio, 2018 - 13:10
  14. Lorenzo Cuffini

    “laddove la identità cristiana è messa in risalto si raccolgono maggiori vocazioni. ”
    Quale identità cristiana?
    Quella delle tonache fruscianti, delle cappemagne e del latinorum?
    Basta intendersi sul significato delle parole.

    22 Maggio, 2018 - 13:16
  15. Beppe Zezza

    Rif 13.16
    Non solo.

    22 Maggio, 2018 - 14:33
  16. Victoria Boe

    “Non dobbiamo infine dimenticare che le ” vocazioni ” sono appunto ” vocazioni ‘ cioè “chiamate’”

    La qual cosa vuol dire, appunto, che se non ci sono vocazioni, non ci sono chiamate. Lapalissiano.
    E le “chiamate” da parte di chi vengono? Bisogna pure che Qualcuno chiami. Io so che quando ci sono vocazioni VERE, ci sono preti VERI. Anche ora. D’altro canto, quando i seminari erano pieni, forse che c’erano SEMPRE vocazioni vere e fede vera? Non direi.
    Molti andavano in seminario per proseguire gli studi pressoché gratuitamente. Poi molti restavano su quella strada per volontà dei parenti più che per loro propria volontà. Magari pensavano anche alla carriera ecclesiastica.
    Certi, dopo essere stati preti per un certo periodo, si accorgevano di aver proprio sbagliato e “coraggiosamente” gettavano la tonaca alle ortiche. Con tanti saluti per la presunta “vocazione”. Certi altri, fortemente delusi dalla loro Chiesa, se ne uscivano e si sposavano pur avendo una bella fede vera. Certi altri restano senza troppa convinzione. Ormai imbarcati lì, decidono di continuare a navigare pur tra parecchi tentennamenti e frustrazioni.
    In definitiva, la realtà è molto più complessa di quel che certi ingenui si ostinano a vedere traendone conclusioni sbagliate.
    Ci sono centinaia di ex preti sposati che vorrebbero esercitare il ministero sacerdotale, ma gli è precluso proprio perché sposati.
    Del resto, quando si vedono emergere dalla realtà ecclesiale tantissimi casi di miseranda pedofilia, si può davvero parlare di presbiteri “tradizionali” con vera fede? Stiamo scherzando?
    Quand’è che si apriranno gli occhi di chi, senza voler vedere la realtà, è convinto che la fede sia agganciata necessariamente alla Tradizione?

    22 Maggio, 2018 - 15:02
  17. Victoria Boe

    Restano> restavano;
    Decidono> decidevano.

    22 Maggio, 2018 - 15:07
  18. alphiton

    Che i seminari tradizionalisti siano pieni non stupisce. Infatti presentano un modello di sacerdote che ancora “tiene” in quanto rappresentativo di una chiesa gerarchica e separata dal mondo. Ma se l’ecclesiologia punta di più sulla comunione e il mondo è diventato secolarizzato, è evidente che la vocazione sacerdotale è è più difficile da riconoscere e da seguire. I preti tradizionalisti con i loro pizzi e merletti vanno bene per chi è fermo ad una visione ecclesiologica superata dai progressi della teologia che non è nient’altro se non la comprensione che la Chiesa ha di sé stessa. Di preti che pensano di stare sul trono e celebrano l’Eucarestia in latino, consacrando il pane ed il vino con le spalle rivolte al popolo, onestamente non sappiamo che cosa farcene.
    Molto seria è invece la questione dei sacerdoti sposati. Ne conosco diversi e devo dire che erano tutti ottimi presbiteri. Privarsi di persone con una impronta spirituale molto forte e caratterizzati da un’umanità autentica mi pare un grave errore.
    In generale credo che solo contesti comunitari significativi possano essere il terreno fertile per nuove vocazioni sacerdotali.

    22 Maggio, 2018 - 16:46
  19. Leopoldo Calò

    L’identità cristiana è nel Vangelo ed è lo strumento della propria salvezza (il fine primo di ogni cristiano e quindi di ogni cattolico). Quando è causa di esclusione e non terreno d’incontro, l’identità non serve a nulla, anzi diviene lo strumento della propria dannazione. Ma tranquilli, tanto dopo non c’è nulla.

    22 Maggio, 2018 - 17:40
  20. Victoria Boe

    Anche io lo credo.
    Siamo in un tempo in cui va maturando una fede diversa e più conforme ad una creazione comunitaria del Bene di questo mondo.
    Tutto l’ esistente è opera di Dio ed è affidato all’ uomo perché lo governi con amore, responsabilmente, nella Chiesa comunitaria dell’ intera umanità. Quando permane la convinzione che la Chiesa cattolica abbia il privilegio di possedere l’ esclusiva verità, si è già fuori strada perché si comincia a tracciare un cammino di divisione.
    Gesù Cristo invece ha un linguaggio e un messaggio universale che vuole unire al di là delle diverse professioni di fede.
    Per Lui non ci sono esclusivismi e divisioni.
    Il filo rosso che le unisce è l’ Amore, la condivisione. Il cristiano ha il dovere di mostrare l’ Amore. Questo compito gli è stato affidato dal Cristo.

    22 Maggio, 2018 - 17:45
  21. Fabrizio Scarpino

    Victoria seguo il tuo discorso, ma fino a un certo punto: che ci siano elementi di verità anche in altre religioni è ben “codificato” nei documenti del CV II come sai molto meglio di me.

    Che l’unico a poter giudicare veramente l’uomo sarà Dio e solo Dio alla fine dei giorni non ci piove.

    Però dobbiamo metterci d’accordo: o Cristo è VIA, VERITÀ E VITA ed è venuto sulla terra affermando, IO SONO IL FIGLIO DI DIO oppure siamo di fronte alla più grande invenzione universale, neanche mondiale.

    Un abbraccio

    22 Maggio, 2018 - 19:48
  22. Victoria Boe

    Io replicavo ad Alberto Farina non al ” dopo non c’ è nulla” di Leopoldo Calò.
    Nemmeno lui ci crede al nulla dopo.
    Lui è uno che, come tanti, se non hanno risposte razionali, non credono. Il fatto è che la fede si nutre di emozioni del cuore. Il Cuore è la voce di Dio e se lo ascolti, tutto il resto passa in secondo piano. Ma bisogna starci attenti e non lasciarseli scappare quei momenti.

    22 Maggio, 2018 - 19:59
  23. Leopoldo Calò

    Perdonatemi ma non riesco a collegarmi dal telefono mobile (errore 404) qualcuno ha lo stesso problema?

    22 Maggio, 2018 - 20:05
  24. Victoria Boe

    Caro Fabrizio, capisco il tuo discorso. Quell’ affermazione innanzitutto si trova solo nel Vangelo di Giovanni.
    I vangeli canonici sono quattro, come sai, e NON sono tutti uguali.
    Negli altri Vangeli, i sinottici che sono i più simili fra loro, Gesù non dice di essere il Figlio di Dio; si definisce “figlio dell’Uomo”. Quello di Giovanni è un Vangelo già “teologico”, cioè interpretativo della figura di Gesù.
    Gesù non ebbe subito la consapevolezza di essere un uomo “speciale” o un Uomo-Dio. Quell’impronta divina che c’è in ogni essere umano fin dalla nascita, in Lui si dilatò a poco a poco, fino al massimo grado, nel corso progressivo della vita. E nell’ultimo atto, cioè nella crocifissione, si identificò pienamente con l’AMORE DEL PADRE, dimostrando chiaramente, anche al centurione pagano, di essere il Figlio di Dio.
    In tutto ciò non c’è “invenzione”. Questa è STORIA.
    Quando Gesù dice, secondo Giovanni: “io sono Via, Verità e Vita”, vuol dire che Lui PORTA alla Verità e alla Vita. In che senso? Nel senso che l’AMORE, personificato da Gesù stesso in unione col Padre e con lo Spirito Santo, è Verità ed è Vita.
    Solo l’AMORE dà senso e sostanza alla vita degli uomini.
    Dunque, Gesù Cristo è la pienezza di vita.

    22 Maggio, 2018 - 21:12
  25. Victoria Boe

    In ogni caso, chiunque si faccia espressione di Amore, anche al di fuori della nostra religione, è intessuto, anche senza saperlo, dell’Amore del Cristo. Gesù non si è incarnato solo per gli ebrei e per quelli che avrebbero costruito la Chiesa detta, in seguito, “cristiana”, ma per tutti gli uomini della Terra e di tutti i tempi. Gesù è il fratello di tutti gli uomini, figli dell’Unico Padre. Il perdono chiesto a Dio-Padre poco prima di morire, riguarda TUTTI gli uomini che, per ignoranza o per fragilità e debolezza, rompono il legame con Dio, ripudiando l’unica LEGGE dell’Amore. I cosiddetti “peccati” sono infatti falle piccole o grandi nel flusso vitale dell’amore verso il prossimo e quindi verso Dio stesso.
    Per questo io insisto tanto sull’Amore e non altrettanto sulla fede, riguardo alla quale peraltro c’è libertà di coscienza. A parte il fatto che quanto alla fede, c’è da dire, fra l’altro, che viene decifrata in modi diversi e non tutti l’hanno in ugual misura.
    È un dono di Dio–si dice–ma non tutti l’hanno avuto questo dono, chissà perché.
    Sant’Agostino disse : “ama e fa’ ciò che vuoi”, riconoscendo il primato dell’Amore su tutto.

    Caro Fabrizio, se questi argomenti ti interessano, perché non vai qualche volta su youtube ad ascoltare conferenze fatte da illustri teologi ecclesiastici e laici, biblisti, ed altri ancora, non tradizionalisti? Sai quanto c’è da imparare? Non restare fermo agli insegnamenti catechistici.

    Ricambio di cuore l’abbraccio.

    22 Maggio, 2018 - 21:17
  26. Beppe Zezza

    Capisco come sia difficile stabilire un dialogo quando si hanno punti di partenza così diversi : Gesu’ uomo con l’impronta divina come tutti noi , impronta che si è “dilatata” nel corso della vita fino al massimo grado.
    Sono queste le “scoperte” degli illustri teologi ( cristiani ? ) che si possono seguire su you tube e che permettono di “superare” le vecchie concezioni catechistiche che vedono in Gesu’ la Via, la Verità e la Vita?

    23 Maggio, 2018 - 0:07
  27. Fabrizio Scarpino

    Ciao Victoria.

    Ti ringrazio dei tuoi interventi e dei tuoi consigli.

    (Mi manca ahimè il tempo per ascoltare tutto quanto di interessante offrono il Web e youtube in merito agli insegnamenti teologici e biblici, spero di poterlo fare in futuro).

    23 Maggio, 2018 - 0:34
  28. maria cristina venturi

    Se Victoria Boe vuol conoscere davvero in profondita’ il pensiero di Sant’ Agostino sull’ Amore, che e’ completamente diverso dal concetto emotivo-sentimentale -che va di moda oggi anche fra i teologi da lei tanto ammirati ( un Amore, quello odierno, talmente umanizzato e tolta la sua radice spirituale ed ascetica che si identifica col “ moto del cuore” e spesso anche semplicemente con l’ attaccamento sessuale e fisico)
    suggerisco la lettura del “Il Vero Amore” di Sant’ Agostino pubblicato da BUR.
    Innanzitutto Sant’ Agostino parte da D io e non dall’ uomo e gia’ questa e’ una bella differenza , iniziando il suo scritto con le parole “ Io ti invoco Dio verita’ nel quale, dal quale e per il quale tutto e’ vero quel che e’ vero.
    E poi via via invoca Dio sapienza, Dio vera vita, Dio felicita’, Dio bene e bellezza, Dio luce intellegibile.
    “Dio abbandonare il quale vuol dire perdersi, avvicinarsi al quale vuol dire amare, che vedere equivale a possedere.
    Dio a cui ci spinge la fede, ci innalza la speranza, ci congiunge l’ amore. “

    E’ ovvio che l’ Amore per Sant’ Agostino non si puo’ distinguere dalla fede nel vero Dio, dalla speranza, e dalle altre virtu’ cristiane.
    Sant’ Agostino quando dice “ ama e fa ‘ cio’ che vuoi” non intende lo slogan semplicistico e libertino di oggi: il marchese de Sade potrebbè dire “ ama e fa cio’ che vuoi” nel senso che gli si da’ oggi. L’ amore semplicemente umano, emotivo-sentimentale-sessuale, disgiunto da Dio, dalla fede in Lui, e da una vita tutta protesa verso Dio da una vita “ santificata” , e’ l’ inganno di Satana. E’ Eros non Agape.
    Il Diavolo che scimmiotta sempre Dio crea una contro-religione basata su un falso amore, su Eros, su un amore di se’ stessi e dei propri desideri e impulsi, scambiato per vero amore. Le persone che seguono questa falsa religione si sentono molto buone, molto altruiste molto nel giusto , e non si preoccupano di analizzare che tipo di amore e’ il loro. . Non si accorgono dell’ inganno: non amando Dio e non rinunciando al primo ego il loro amore e persino la loro carita’ verso gli altri e’ falsa e la frase “ ama e fa cio’ che vuoi” e’ completamente fraintesa nella sua essenza spirituale.
    Come esistono gli inganni psichici cosi’ esistono gli inganni spirituali, messi in atto dagli esseri spirituali come il Diavolo. I Santi, a cominciare da San Francesco, lo sapevano bene: quanti rimproveri facevano ai loro seguaci completamente ingannati spiritualmente!
    Solo la Grazia di Dio ci permette di “ amare” veramente e nel modo autentico gli altri. Solo rinunciando al proprio ego e ai suoi desideri disordinati e avvicinandosi a Dio si puo’ amare.si illude chi crede di poter amare senza rinunciare al peccato, vivendo lontano da Dio, Se non si parte da Dio verita’ e dalla sua Grazia, rimaniamo sempre nel nostro desolato ed orizzontale piano “ umano troppo umano” .
    Non ci salviamo da noi stessi neppure col nostro amore “ umano”

    23 Maggio, 2018 - 8:58
  29. Victoria Boe

    Lei, Zezza, è troppo indottrinato di vecchiume per capire anche minimamente il mio discorso. Certo che non può esserci dialogo fra lei e me.
    Lei forse crede che Gesù avesse fin da piccolo consapevolezza di essere il Figlio di Dio?
    Gesù era un uomo che crebbe come tutti gli umani. E crebbe in sapienza progressivamente, così come accade a tutti noi di maturare nella crescita, di norma. E progressivamente si manifestò in lui la piena consapevolezza soggettiva di relazione intima col Padre. In Lui si manifestò al massimo grado l’ amore quale essenza di Dio.
    Se lei, Zezza, non accetta tutto questo, non importa.
    Continui pure a credere nelle favole.

    23 Maggio, 2018 - 9:17
  30. Victoria Boe

    Ma di quale amore umano sentimentale-emotivo-sessuale- parla signora Venturi? Qua si sta parlando di Amore divino, che è tutta un’ altra cosa. Non faccia prediche di vecchio stampo, infarcite di luoghi comuni. Le conosco fin troppo bene.

    23 Maggio, 2018 - 9:37
  31. Luigi Accattoli

    Victoria Boe. “Indottrinato di vecchiume”, “Continui pure a credere nelle favole”, “infarcite di luoghi comuni”: non va bene. A casa mia si rispettano le opinioni del prossimo. Questa è casa mia.

    23 Maggio, 2018 - 9:37
  32. Beppe Zezza

    In un thread precedente ho scritto che anche io credo , come affermano le Sacre Scritture, che certamente Gesu’ abbia umanamente avuto un processo di crescita, ma domandavo anche : quale lo scopo di una indagine sulla “psicologia” di Gesu’?
    Quello che mi lascia molto perplesso è il suo insistere sull’Amore, disgiunto dalla Fede. La domanda che le rivolgo è questa: nel suo sistema di pensiero come può giungere un essere umano, che sia cristiano o di altra religione, pervenire alle vette di Amore manifestate da Gesu’ di Nazaret sulla croce?

    23 Maggio, 2018 - 12:37
  33. Beppe Zezza

    Che in Gesu’ di Nazaret si sia manifestata la Natura del Padre fa parte del Credo Cattolico di ogni tempo : Chi ha visto me ha visto il Padre, cosa altro vuol significare?
    La diffrenza fondamentale tra Gesu’ di Nazaret e noi è che In Lui è cresciuta la consapevolezza soggettiva di una intimità OGGETTIVA con il Padre, legata al suo essere il FIGLIO UNIGENITO. Noi, esseri umani, la intimità con il Padre la possiamo avere solo in quanto INNESTATI in GEsu’ . È solo in Gesu’ che noi possiamo chiamare Dio con il nome di Padre.
    La “banalizzazione” in atto del concetto di “figlio di Dio” – siamo tutti figli di DIo , dicono in tanti vanificando la dottrina di sempre della Chiesa Cattolica – ha molte conseguenze.

    23 Maggio, 2018 - 12:47
  34. Victoria Boe

    “Questa è casa mia”

    In ritardo mi accorgo delle rampogne del padrone di casa, al quale faccio notare, rispettosamente peraltro, che la mia percezione delle espressioni da lui evidenziate è ben diversa dalla percezione che lui ne ha avuto.
    Le mie frasi non erano irrispettose; esprimevano un giudizio di merito.
    C’ è libertà di pensiero nella “sua casa” oppure ci si deve omologare al linguaggio e al pensiero ( ma quale?!) del gestore del blog ?
    In tal caso sarebbe una incomprensibile restrizione che ha dell’incredibile.
    Mi si perdoni la franchezza.

    23 Maggio, 2018 - 16:04
  35. Victoria Boe

    1) “quello che mi lascia molto perplesso è il suo insistere sull’Amore, disgiunto dalla Fede…..”
    2)Chi ha visto me ha visto il Padre, cosa altro vuol significare?…

    La sua perplessità, sig. Zezza, non ha consistenza e non ha ragion di essere.
    Ho già detto, rispondendo a Fabrizio, che la fede è un dono non a tutti concesso. Anche coloro che rispettano i precetti della Chiesa, per dire, possono non aver fede e andare a messa solo perché così si è sempre fatto o perché si ha timore di castighi divini variamente intesi.
    Questo è uno dei famosi “peccati mortali” di cui parlava la Chiesa di una volta, e forse ne parla ancora. Sarebbe “fede” questa? Per me No. Caso mai è una parodia di fede.
    La fede VERA ha ben altro spessore e il più delle volte non basta una vita per convincersi dell’esistenza di Dio o per raggiungere, da parte di chi ci crede, la piena fiducia in Dio.
    Io insisto sull’Amore perché questa è la vera faccia della Fede.
    Nel momento in cui si ama il prossimo, si ama Dio stesso: non un’idea di Dio, ma il Dio di Gesù Cristo che è anche il nostro Dio.
    Anche senza saperlo, cioè, si ama Dio. Qualcuno, molto cristiano, ha detto che l’immagine di Dio sulla Terra è l’uomo. Se si ama il prossimo, si ama Gesù Cristo, cioè si ama il Dio dell’Amore di cui Gesù ci ha parlato mostrandocelo in pienezza nella sua Persona.
    Come si ama il prossimo? Considerandolo come un altro me stesso, ovvero vedendo in lui la mia stessa dignità e quindi volendo per lui tutto quel che io stesso ritengo giusto per la mia esistenza dignitosa. Prescindendo dal colore della pelle, dalla nazionalità, dalla religione, dalla cultura, dalla classe sociale e così via. Mettendomi al suo posto per capire le legittime esigenze cui lui aspira, e per aiutarlo quando ha bisogno di aiuto.

    23 Maggio, 2018 - 17:58
  36. Victoria Boe

    Il senso della frase : “chi ha visto me, ha visto il Padre” è proprio questo. Gesù ha espresso nella sua Persona umana una divinità che, pur essendosi manifestata a tratti durante la sua (breve) esistenza senza essere sempre compresa o essendo stata fraintesa, mostrò la massima luce al momento della sua Passione culminata nella morte sulla Croce. Ma–guarda caso– fu captata da una sola persona: il centurione romano, per di più pagano. I suoi discepoli invece si erano eclissati. E questo è un dettaglio importante: non è necessario aver conosciuto Cristo per essere davvero “cristiani”. Dio può essere inteso anche da un “pagano”; l’essenziale è far vedere l’Amore, che è l’essenza di Dio. La divinità del Cristo non va dunque intesa perseguendo il concetto dell’ enorme sofferenza patita–anche questo è un errore della Chiesa di una volta– ma tenendo fissi gli occhi e la mente sull’ amore con cui fece dono di sé stesso, chiedendo il perdono per i suoi crocifissori.
    Questo è la vera questione dirimente. Non le sofferenze ma l’Amore.
    Paragonabile a quello di un genitore che chiede di morire al posto di un suo figlio. O di qualcun altro che si offre, cioè si “dona”, cioè si sacrifica, per amore di altri salvandoli dalla morte.
    Non è banale dirsi “figlio di Dio” pur non essendo innestati in Gesù. Se Dio è il creatore universale, ogni creatura umana può sentirsi figlia di Dio .
    Sa lei, Zezza, quanti non- cristiani parlano genericamente di “Padreterno” alludendo ad una Entità superiore che ci sovrasta e senza riferirsi al Dio dei cristiani?
    La grande novità di Gesù è che Lui additò ai suoi discepoli il Padre come un “abbà”, cioè come un tenero papà da sentire vicino, non distante e ieratico lassù nei cieli o chissà dove, in attesa di sacrifici anche cruenti.

    23 Maggio, 2018 - 18:11
  37. Beppe Zezza

    Nel suo lungo discorso cara signora Boe lei non ha risposto alla mia domanda:nel suo sistema di pensiero come può giungere un essere umano, che sia cristiano o di altra religione, pervenire alle vette di Amore manifestate da Gesu’ di Nazaret sulla croce?
    È qualcosa di “innato” in tutti e se solo pochi (?) vi giungono è perché, per qualche motivo vi si rifiutano? O invece è un “dono” riservato ad alcuni e non a tutti, così come la fede? O infine il motivo per il quale l’Amore è così poco diffuso è perché la gente comune “ignora” che basta mettercesi e si può fare?
    Sinceramente lei davvero vede l’Amore, quello che Cristo ha manifestato sulla croce, omnipresente nel nostro mondo?
    ( A proposito poi del pensiero degli Ebrei su Dio , lei si dovrebbe leggere cosa dicono loro – legga ad esempio il libretto La Preghiera di Israele di Carmine Di Sante – e non rifarsi a una “vulgata” diffusa quanto falsa )

    23 Maggio, 2018 - 21:24
  38. Victoria Boe

    Domande oziose le sue. A che scopo, scusi?
    Pensavo che si fosse capito il mio “sistema di pensiero”.
    Faccio io una domanda a lei: crede lei, Zezza, che Dio è trinitario? Io sì, ci credo. E credo dunque che nel nostro mondo e fra noi uomini esiste quella circolarità d’ Amore che esiste nelle tre persone divine. Le sembra più chiaro il discorso, adesso?
    Le ricordo, inoltre, che nella religione d’ Israele e nell’ A.T. non c’ è traccia di relazionalità d’ Amore. Il che la dice lunga sulla differenza sostanziale fra le due religioni.

    23 Maggio, 2018 - 23:03
  39. Beppe Zezza

    È una vecchia tecnica dei movimenti nati nel ’68 quella di non rispondere alle domande con motivazioni più o meno plausibili.
    Io sono cattolico e pertanto credo nella Trinità.
    Quanto al cosiddetto Antico Testamento ( che sarebbe più giusto chiamare Primo Testamento ) le suggerisco di leggere e meditare il profeta Osea – tra gli altri .
    ( D’altro canto lo ha detto lei stessa qualche tempo fa di avere una cultura biblica assai scarsa , motivando questa scelta con il fatto che rappresenta qualcosa di interamente “superato” dal Nuovo Testamento, in particolar modo nella interpretazione di questo che forniscono i più moderni e aggiornati teologi – quelli, per intenderci, che si possono trovare sul web )

    24 Maggio, 2018 - 9:32
  40. Beppe Zezza

    Che la vocazione più profonda dell’essere umano – creato a immagine e somiglianza di Dio – sia quello di “amare ” lo credo senz’altro.
    Il dramma dell’uomo è che “vorrebbe” ma non “riesce” perché è come prigioniero di qualcosa di più forte di lui ” Non faccio il bene che voglio ma il male che non voglio. Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte”? ” dice S.Paolo ( la cui credibilità secondo il suo pensiero è dubbia dato che questa frase non è scritta nei Vangeli )
    Questo rimanda all’opera di salvezza attuata da Gesu’ che da’ il Suo Spirito a chi crede – si appoggia – in Lui. Pochi purtroppo. Questo è il motivo per il quale c’è così poco Amore in giro per il mondo ( del tipo di quello di Gesu’ Cristo – agapico – , di amore erotico e di filia se ne trova, ma non risolve ).
    Ma già lei non crede al “mito” del peccato originale.

    24 Maggio, 2018 - 9:41
  41. Victoria Boe

    Lei sta scantonando alla grande, caro signore, attribuendomi cose non dette.
    Non replichero’ più alle sue argomentazioni non perché non sia in grado di farlo ma perché diventa stucchevole ripetere all’ infinito le stesse cose.
    Vero: non credo al peccato originale e non credo ad alcuni altri dogmi della Chiesa cattolica.
    Lei creda a quel che vuole.

    24 Maggio, 2018 - 10:29
  42. Beppe Zezza

    La fuga è l’ultima difesa.
    Quali sono le cose non dette che le attribuisco?
    Quando si discute non ci si può rifugiare in genericità.

    24 Maggio, 2018 - 13:40
  43. Victoria Boe

    Io non fuggo mai, Zezza. E se lei vuole sfidarmi, è capitato male con me.

    “D’altro canto lo ha detto lei stessa qualche tempo fa di avere una cultura biblica assai scarsa , motivando questa scelta con il fatto che rappresenta qualcosa di interamente “superato” dal Nuovo Testamento”.
    Questo è falso, per esempio.
    Per la precisione–io amo le precisioni, non le falsità– ho detto sì che l’A.T. è superato. Infatti lo è, eccome se lo è.
    Ma non ho detto di avere “una cultura biblica assai scarsa”; questa è una sua illazione. Fare illazioni partendo da quel che altri dicono si rivela quasi sempre una strada sbagliata ed è così che si mettono in giro le falsità.
    Le interpretazioni ( soggettive) sbagliate generano confusione e divisioni.
    La Bibbia ebraica, che la si chiami Antico o, come lei ed altri preferiscono, Primo Testamento, contiene libri che del Dio dell’Amore non hanno il minimo sentore, sig. Zezza. Per questo motivo non la amo eccessivamente, a differenza di lei che ne è preso perfino troppo.
    Purtroppo la Chiesa cattolica, che per un bel pezzo ignorò l’A.T., a partire dal C.V.II si è riavvicinata ad esso e include nella liturgia anche pagine ebraiche.
    Resta il fatto che non pochi biblisti danno un significato nuovo a certe parole ebraiche, e non lo fanno in cattiva fede ma, anche loro, per amore della precisione. Qualche teologo non la considera nemmeno “parola di Dio” la Bibbia ebraica. Da certe sue pagine hanno avuto origine non pochi “miti” che hanno fuorviato intere generazioni.
    Oggi molti ottimi teologi e biblisti danno l’esatta traduzione, con l’origine etimologica, di certe parole e fanno capire meglio il significato di interi passaggi di quei libri.
    Lei probabilmente non è a conoscenza di tutto questo, fossilizzato com’è nelle nozioni antiche, ovvero in quel “vecchiume” che non è garbato per niente al padrone di casa, ma che rende bene l’idea dal mio punto di vista.
    Del resto, non era stato lei a dire che suo padre le aveva consigliato di non cercare il nuovo? E lei, a quanto pare, gli ha dato retta.
    Meno male però che il clima sta cambiando. Vedo in questo cammino l’azione dello Spirito santo.

    24 Maggio, 2018 - 16:16
  44. Beppe Zezza

    Gesu’ diceva : scrutate le Scritture perché parlano di me. E Le scritture erano solo l’AT dato che il NT non esisteva ancora.
    La Chiesa ha condannato Marcione che voleva fare a meno del AT.
    La Chiesa non ha mai cessato di considerare Parola di Dio tutta la Bibbia.
    Per molto tempo ne ha proibito la lettura al popolo perché, se non dotato di sufficiente preparazione, avrebbe potuto equivocare .
    Il CVII ne ha riproposto la lettura durante le celebrazioni eucaristiche proprio perché la Chiesa si è resa conto che sono le pagine dello AT che aiutano alla comprensione delle parole e degli atti di Gesu’ – che non per caso è nato ebreo. Come ebrei e conoscitori profondi della Scrittura erano gli Apostoli.
    Forse lei non ha mai detto di avere scarsa cultura biblica, ma è quello che io ho capito leggendola. Certo non è sulla Bibbia che lei pone le sue fondamenta. A me pare che le sue fondamenta siano piuttosto i teologi moderni,( che magari domani saranno “superati” da altri ancora più “moderni”)
    Non è la maggiore o minore precisione nella traduzione di una parola che può cambiare il senso della Sacra Scrittura . ( Come lei certamente saprà nessun versetto può essere preso in considerazione da solo, come se fosse avulso dal contesto generale ). E per quanti sforzi si faccia “tradurre” è sempre in qualche misura “tradire”
    Se io fossi ” fossilizzato nelle nozioni antiche ” e “legato al vecchiume” non sarei certo uno che si nutrito di AT , posto che questo è stato “riproposto” al popolo solo a partire dal CVII.

    24 Maggio, 2018 - 18:50
  45. Leopoldo Calò

    Il dogma è una verità imposta ai credenti come articolo di fede, come condizione per far parte della Chiesa che lo definisce. La libertà di crederci s’identifica con la libertà di essere nella comunità. L’Antico Testamento è una storia d’amore, dell’amore fra Dio e il suo popolo.

    24 Maggio, 2018 - 19:56
  46. Victoria Boe

    “Certo non è sulla Bibbia che lei pone le sue fondamenta. A me pare che le sue fondamenta siano piuttosto i teologi moderni,( che magari domani saranno “superati” da altri ancora più “moderni”)”

    Manco per sogno. Io, essendo cristiana, pongo le mie fondamenta sul Vangelo del Cristo, che è parte del N.T., come lei sa quanto me.
    Il fatto è che la Chiesa e alcuni teologi antichi hanno travisato spesso le parole di Gesù, interpretandole a modo loro, arbitrariamente, e aggiungendoci molte loro idee desunte non dal Vangelo ma dalla loro testa.
    Del famigerato “peccato originale”, per esempio, non c’è traccia né nel Vangelo né in altre religioni, compresa quella ebraica.
    Sant’Agostino lo ha messo in campo insieme alla “massa damnata” degli esseri umani, e la Chiesa cattolica ci si è adagiata sopra fino ai nostri giorni. Ne è nata una caterva di ossessioni sui peccati degli uomini, ivi compresi i neonati gravati–povere creature inconsapevoli!– di peccato non commesso ma “contratto”. Incredibile, anzi indecente, tutto questo. Che idea geniale!
    Non voglio andare oltre perché non la finirei più.
    Le posso assicurare che in questo mio respingimento del peccato originale e di altre amenità ecclesiali i teologi moderni non c’entrano un bel nulla.
    È solo che a me piace da sempre pensare e riflettere su quel che vedo e che sento. E non prendere per oro colato tutto ciò che mi viene detto o che leggo. La testa ha la funzione di pensare, non di inventarsi un teorema che non regge.
    Sono molto importanti i dubbi, perché spingono a cercare, a indagare, a verificare. Chi si siede è perduto, caro Zezza.
    Ad ogni modo, molti teologi assai più competenti di me–questo è certo– non fanno altro che confermare i miei pensieri. Tutto qui.

    24 Maggio, 2018 - 21:02
  47. Victoria Boe

    “Il dogma è una verità imposta ai credenti come articolo di fede, come condizione per far parte della Chiesa che lo definisce”

    Ai credenti non va “imposta” alcuna verità, caro Calò.
    Esiste una cosa che si chiama “libertà di coscienza” che ha il primato su tutto, riconosciuto ( con un certo mal di pancia) anche dall’Istituzione.
    Sull’A.T. come “storia dell’amore fra Dio e il suo popolo”, soprassediamo, per favore.

    24 Maggio, 2018 - 22:06
  48. Beppe Zezza

    Il Vangelo, anzi i Vangeli, sono quattro libri del N.T, che insieme al VT. formano la Sacra Scrittura. Non si può porre il proprio fondamento solo su una parte traendola fuori dal contesto.
    O meglio, si può ma così facendo non si fa più parte della ( attuale ) Chiesa Cattolica, come anche rifiutando quelli che sono definiti “dogmi”.
    Per quanto riguarda la dottrina del peccato originale questa si basa sul cap 3 della Genesi per dare conto della inclinazione al male preßente in tutti gli esseri umani..
    Da dove proviene il dubbio circa l’amore di Dio che circola nella mente degli uomini?
    Da dove proviene la tendenza a dare più retta a quello che io penso con la mia testa rispetto a quello che nel profondo sento essere vero e che mi viene confermato dalla Chiesa?
    Forse oggi verrebbe meglio definirlo il peccato “originario” perché è il “tipo” del primo peccato che tutti noi abbiamo commesso e dal quale derivano tutti gli altri.
    Certo che c’è la “libertà di coscienza” : nessuno è “obbligato” a essere Cristiano Cattolico.

    24 Maggio, 2018 - 23:45
  49. Victoria Boe

    A dire il vero la libertà di coscienza è intesa come libertà di accettare o non accettare nel proprio intimo ed anche verbalmente certe presunte “verità” definite dalla Chiesa.
    È passato, grazie a Dio, il tempo in cui chi si discostava da certe proposizioni della gerarchia ecclesiastica veniva bollato come eretico e spedito al rogo.
    Non tocchiamo questo tasto, per piacere.
    In ogni caso lei è ai miei occhi un cattolico “non pensante”. Uno di quelli che il grande card.Martini disapprovava e dai quali mi sento assai distante.
    Questo è davvero tutto.

    25 Maggio, 2018 - 1:10
  50. Beppe Zezza

    Come ho scritto l’uomo è LIBERO.
    Io sono libero di pensare in COSCIENZA che Gesu’ Cristo non sia neanche vissuto ( parlo ovviamente per assurdo ) ma se al contempo affermo di essere CRISTIANO sto affermando una assurdità. Sono LIBERO di pensare e dire assurdità ma queste restano assurdità, che ci sia o meno qualcuno – come la Chiesa Medioevale – che dica espressamente che questa posizione è ERETICA e mandi al rogo.
    In buona sostanza non nego affatto che lei in coscienza sia libera di credere a quello che crede, ma nego che lei possa dire di sestessa di essere pienamente cattolica ( almeno fintantoché la Chiesa Cattolica non diventi altro da quello che è).
    Un domani nel quale come lei auspica si possa dire essere parte della Chiesa Cattolica qualunque uomo di “buona volontà” che si sforzi in qualche modo di fare del bene al suo prossimo, che creda o meno in Gesu’ Cristo Figlio di Dio, incarnato che ha patito è morto ed è risuscitato, è asceso al cielo e di là ha inviato a coloro che credono in Lui lo Spirito Santo , le cose saranno diverse, ma oggi stanno così. Che le piaccia o no.
    Non so cosa intendesse il Cardinal Martini per “cattolico non pensante” dato che non ho approfondito il suo pensiero: non so quindi se la sua sia solo una manifestazione celata di disprezzo nei miei confronti ( accusandomi , per interposta persona, di essere un “cretino” – questo è “uno che non pensa ” In accordo con la etimologia di Oddifreddi che correla “cristiano” a “cretino” )
    Per grazia di Dio ho interiorizzato quella Parola del Vangelo che afferma : guai quando tutti parleranno bene di voi, così facevano con i falsi profeti.

    25 Maggio, 2018 - 10:12

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