“Mi viene una cosa che diceva Rahner: il gesuita è uno specialista nel discernimento nel campo di Dio e anche nel campo del diavolo. Non bisogna aver paura di proseguire nel discernimento, per trovare la verità“: così ha parlato Francesco stamane agli scrittore della rivista “La Civiltà cattolica”. Ancora: “Per favore, siate uomini di frontiera, con quella capacità che viene da Dio (cfr 2Cor 3,6). Ma non cadete nella tentazione di addomesticare le frontiere: si deve andare verso le frontiere e non portare le frontiere a casa per verniciarle un po’ e addomesticarle“.
Francesco ai Gesuiti: “Non addomesticate le frontiere”
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No all’umiltà da immaginetta. “Dobbiamo essere umili, ma con un’umiltà reale, con nome e cognome: ‘Io sono peccatore per questo, per questo, per questo’. Come fa Paolo: ‘Ho perseguitato la Chiesa”, come fa lui, peccatori concreti. Non peccatori con quella umiltà che sembra più faccia da immaginetta, no? Eh no, l’umiltà forte”. Così Francesco stamane nell’omelia al Santa Marta.
Sviluppi del Sinodo. Così ieri il Papa aveva parlato al Consiglio della Segreteria del Sinodo: “Aperti alla grazia dello Spirito Santo, anima della Chiesa, siamo fiduciosi che il Sinodo dei Vescovi conoscerà ulteriori sviluppi per favorire ancora di più il dialogo e la collaborazione tra i Vescovi e tra essi e il Vescovo di Roma“. Queste parole erano nel testo scritto dato per letto, seguito da una conversazione nella quale il Papa ha informato gli ospiti che tra i suggerimenti che sono arrivati per il gruppo degli otto cardinali molti riguardano “come fare che si trovi una strada di coordinazione tra la sinodalità e il vescovo di Roma”, compresa la possibilità che “la segreteria stessa diviene uno strumento importantissimo per questa ricerca di sinodalità”.
Due Papi in un’enciclica. Ancora a braccio Francesco ha detto ieri ai sinodali queste altre parole che potrebbero aiutare le due tifoserie a fare la pace, come già dovrebbe essere successo con le foto dei due in ginocchiati in preghiera: “Adesso deve uscire un’enciclica: a quattro mani, dicono. Papa Benedetto me l’ha consegnata, è un documento forte, anche io dirò lì che ho ricevuto questo grande lavoro: l’ha fatto lui e io l’ho portato avanti“.
Come la staffetta Giovanni XXIII – Paolo VI
per
chi ricordasse quell’assise mondiale di circa 3.000 vescovi e padri……..
L’umiltà forte?
Piuttosto si pratica la forza senza umiltà.
Dove la forza ( delle affermazioni, dei giudizi spietati, dei richiami dottrinari,delle fustigate sul dorso altrui) è riservata rigorosamente agli altri.
Il “senza umiltà” , invece, è riservato a se stessi.
Quel ” siamo tutti peccatori”, così innocuo, facile, comodo, senza responsabilità, non è umiltà. E’ autoassoluzione, è mal comune mezzo gaudio, è alibi per le peggio porcate, è la mutanda striminzita che cerca di coprire maldestramente la oscenità ridicola del nostro egone straripante.
E non ci accorgiamo manco piu’ del ridicolo: resta solo l’oscenità.
Non ci accorgiamo che siamo diventati sì, uomini di frontiera: ma che quella frontiera è tra noi stessi ( la nostra idea di Dio, la nostra idea di Cristo, la nostra idea di Vangelo, la nostra idea di Chiesa: tutta roba nostra, capirai che paccottiglia!!!) e tutti gli altri ( Dio, Cristo, Vangelo, Chiesa,Lontani, Mondo) e noi NON facciamo manco un passo per oltrepassarla, attendendo eventualmente che qualcuno faccia il contrario, e stracciandoci le vesti e battendo il piedino per terra indispettiti se questo non avviene?
Ma quando arriveremo in faccia a Cristo, occhi negli occhi, che caspita gli diremo: ho fatto la guardia alla frontiera, guarda che bravo, nessuno è entrato?
Bella roba.
Luigi, ho letto l’intero discorso del papa, oggi, e mi hanno colpito–indovina perché– questi altri passaggi:
“Ma il vostro compito principale non è di costruire muri ma ponti; è quello di stabilire un dialogo con tutti gli uomini, anche con coloro che non condividono la fede cristiana, ma «hanno il culto di alti valori umani», e perfino «con coloro che si oppongono alla Chiesa e la perseguitano in varie maniere» (Gaudium et spes, 92). Sono tante le questioni umane da discutere e condividere e nel dialogo è sempre possibile avvicinarsi alla verità, che è dono di Dio, e arricchirsi vicendevolmente.”…..
“Le grandi domande spirituali oggi sono più vive che mai, ma c’è bisogno che qualcuno le interpreti e le capisca. Con intelligenza umile e aperta «cercate e trovate Dio in tutte le cose», come scriveva sant’Ignazio. Dio è all’opera nella vita di ogni uomo e nella cultura: lo Spirito soffia dove vuole. Cercate di scoprire ciò che Dio ha operato e come proseguirà la sua opera.”……
“La vostra osservazione informativa sia ampia, obiettiva e tempestiva. E’ necessario anche avere una particolare attenzione nei confronti della verità, della bontà e della bellezza di Dio, che vanno considerate sempre insieme, e sono preziosi alleati nell’impegno a difesa della dignità dell’uomo, nella costruzione di una convivenza pacifica e nel custodire con cura il creato.”…..
“Tutto questo richiede di mantenere aperti il cuore e la mente, evitando la malattia spirituale dell’autoreferenzialità. Anche la Chiesa quando diventa autoreferenziale, si ammala, invecchia. Il nostro sguardo, ben fisso su Cristo, sia profetico e dinamico verso il futuro: in questo modo, rimarrete sempre giovani e audaci nella lettura degli avvenimenti!”…..
“Nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, è urgente un coraggioso impegno per educare a una fede convinta e matura, capace di dare senso alla vita e di offrire risposte convincenti a quanti sono alla ricerca di Dio. ”
Sono, a mio parere, parole da stampare e incorniciare per imprimersele nella mente e nel cuore con “umiltà reale”.
“La frattura tra Vangelo e cultura e’ senza dubbio un dramma”. E uno dei compiti di “Civilta’ Cattolica” e’ proprio quello di “sanare questa frattura”,
Parole sante, sante, sante, sante.
A Luigi delle 17,40: delle tifoserie non so nulla, ma certo l’idea di un’enciclica “a quattro mani” la dobbiamo prendere e mettere via nello sgabuzzino (ormai già quasi pieno) delle cose dette così, a spanne, per modo di dire, più o meno, all’incirca, ad effetto, per sentire l’effetto che fa … eccetera eccetera, che sembrano caratteristiche del “nuovo magistero” (e che tanto vi estasiano).
(Se dovessimo prenderla sul serio, farebbe accapponare la pelle).
Francesco, il “Papa di buona volontà”
(o il “Vescovo di Roma di buona volontà).
E’ un volenteroso instancabile Papa Francesco, ci mette una passione che è tutto.
E esce dallo schema del gesuita intelletuale/oide.
Non è una cima, ma ha una volontà che vale molto più di una affettata capacità.
Vabbuo’ Franti, però la stroncatura senza manco che sia uscita, fa molto di scarso se non nullo “anticipo di simpatia”.
Chi è stato ala scuola di Benedetto XVI dovrebbe acordarla a tutti…
No, stia attento: non ho detto ovviamente nulla a proposito di una cosa che ancora non c’è (l’enciclica).
Intendevo dire (ma mi sembrava evidente) che parlare di “enciclica a quattro mani” è una cosa che potrebbe fare un giornalista (ma un giornalista può fare qualunque cosa).
Se lo dice il papa, bisogna far finta che non l’abbia detto e dimenticarselo subito.
Ma anche dire qualcosa tipo: “ah sì, pare che in effetti c’è ‘sta lobby gay in curia, … bisognerà fare qualcosa anche per quello” non è esattamente il tipo di presa di posizione che ci si può aspettare da un papa.
E anche dire qualcosa tipo: “beh, vabbé, se la Congregazione per la dottrina della fede vi manda delle lettere, voi rispondete e poi tirate avanti per la vostra strada ecc. ecc.” non direi che sia il massimo come manifestazione di rispetto per l’autorità del papa (da cui la CDF dipende, o dovrebbe dipendere).
Credo che si debba abituare a una lunga stagione di pelle accantonata, Franti.
Vedrà che non è male.
….leggasi “accapponata”, chiedo scusa.
“Il Direttore guardò fisso Franti, in mezzo al silenzio della classe, e gli disse con un accento da far tremare: – Franti, tu uccidi tua madre! – Tutti si voltarono a guardar Franti.”
da ‘Cuore’ di Edmondo de Amicis
Le due tifoserie? A dire il vero io noto solo attacchi senza senso, livore e rabbia in un certo blog di amici di…e vorrei sapere che problemi hanno. Ma soprattutto se sono così sicuri che Benedetto approvi il loro comportamento: ossia attaccare, criticare, insultare ogni cosa che fa e dice Bergoglio ( vista sempre come uno sgarbo al papa emerito) e insultare ed attaccare qualsiasi giornalista parli bene di Francesco anche se non nomina nemmeno Benedetto. Il tutto con una cattiveria e acidità difficili da sopportare.
Lasci perdere quei siti Claudia, io qualche anno fa me n’ero fatta una malattia, cambiato Papa ringraziando il cielo ormai non contano più nulla, son quattro persone che non aveva capito nulla e non capirebbero nulla nemmeno se Dio in persona lo scrivesse con il dito sul cielo.
Poco male.
Per precauzione mi ripromettere di non finire mai in un sito bergogliano perchè son certa farebbero uguale.
Ubi “non è una cima” e non ha fatto il militare…
“gesuita intelletuale/oide.”
————–
gia’
di quelli che si fanno uccidere…………….
per passare anche per martiri…….
imbecilli che non hanno capito un c**zo…. della vita….
bastava che celebrassero la messa di sempre senza rompere le palle
e ora sarebbero ancora vivi…..
Questa è tifoseria ???????????????????????
“Non è una cima”…
Da che cosa l’ avrà dedotto? Dalle scarpe normali…dal crocifisso d’argento ( e non d’oro)…dai discorsi non indottrinati…
Da che cosa l’avrà dedotto?…
A me piace pensare certi tipi bruttarellli/e cicciottelli/e di nulafacenza, mentre si ficcano due dita nel naso e due nelle orecchie ecc ecc..
Tve commenti…
e bastano pev favmi gvidave:
Ovvove Ovvove, che ignovanza, che ignovanza!
Se uno fosse un accademico o intellettuale avvebbe una nutvita e folta bibliogvafia all’attivo…
OVVOVE OVVOVE!
Non è un accademico e nemmeno un intellettuale anche se comunque si è beccato i suoi 14 anni di studio come tutti i Gesuiti. Probabilmente non aveva il tempo di fare il professore dato che invece di starsene beatamente in curia a scrivere tomi si faceva a piedi e in autobus tutta Buenos Aires e partecipava mettendoci la faccia a diverse battaglie sociali.
Almeno quando nelle omelie parla di povertà e schiavismo sa di cosa si tratta.
Ubi, fratello caro, stavolta mi hai fatto cadere le braccia.
Bergoglio non è una cima? Uno che a 37 anni comandava su tutti i Gesuiti argentini ti sembra un cretino? Secondo te i Gesuiti, che sono come i Carabinieri (non quelli delle barzellette, quelli veri: e cioè gente preparata, istruita, pronta e sveglia), vanno a mettere una mezza cartuccia a capo dei confratelli di una nazione intera?
Cioè: secondo te non è un figo perché – come ho letto su qualche blog – “poga” tra la gente e perché non ha usato espressioni come “a monte il discorso viene portato avanti a valle nella misura in cui il fruitore lo recepisce”?
Ennò Ubi, non ci sto.
Parlar difficile lo san far tanti, ma chiaro pochissimi diceva Galileo…
@Franti:
Ma anche dire qualcosa tipo: “ah sì, pare che in effetti c’è ‘sta lobby gay in curia, … bisognerà fare qualcosa anche per quello” non è esattamente il tipo di presa di posizione che ci si può aspettare da un papa..
Che cosa avrebbe preferito?
a. “Sapete c’è una lobby gay, ora li faccio bruciare vivi in piazza San Pietro in un meraviglioso autodafé”;
b. “Sono arrivato da tre mesi, mi sto leggendo il rapporto Vatileaks e adesso prendo la ramazza e trovo il modo, nei prossimi mesi e senza clamori, di prenderli tutti a calci nel deretano e li sloggio dal Vaticano. Questo vi valga per avvertimento”;
c. “Ah sì, mi hanno detto che c’è la lobby gay ma non so che cosa fare”.
C) la scarterei a priori. Io risponderei B. Ma forse provare a dare una diversa interpretazione a certe vulgate ufficiali è considerato volgare gossip, chissà…
Tonizzo, pure tu? Andiamo bene…
di questo passo diventiamo come il blog di tornielli !?!?!?
“esce dallo schema del gesuita intelletuale/oide.
Non è una cima, ma ha una volontà che vale molto più di una affettata capacità.”
Ti devo spiegare che significa? E se te lo spiego poi mi fai il bastiancontrario?
Ripeto: non è un intellettuale/oide, non è una cima, ma ha una volontà che vale molto più di una affettata capacità (ovvero si esprime con semplicità, non gli interessa avere/mostrare/far sfoggio di perfetta dizione, perfetta concettualità, a lui non interessa la vetta tecnica, ma dire ciò che pensa, far arrivare il concetto con semplicità/ai semplici
Ora chi inizia a dire che non ho detto questo è pregato di andarsene anticipatamente aff…..
Lasci perdere quei siti Claudia…
gentile Sara lei ha ragione, ci si fa solo il sangue amaro, il fatto è che è uno dei pochi siti dove pubblicano tutti gli articoli senza dover perdere tempo con il motore di ricerca.
Ho visto anche che hanno ricopiato il mio post per commentarlo….meglio limitarsi solo a leggere gli articoli !!!
Non so chi di voi abbia letto la lettera che oggi il cantante Celentano ha mandato al quotidiano Repubblica e che è stata pubblicata.
prima di tutto il famoso cantante si rivolge al Santo Padre come “Pa’ Francesco” un po’ come uno direbbe “Zi’ Peppino”
Un tempo ai Papi si dava il nome di Sua Santità. Oggi un cantante si permette di chiamare il papa “Pa’ Francesco”. Evvai !
Già questo dovrebbe introdurci nel triste e deprimente capitolo “declino e decadenza della Chiesa romana”
Ma è il seguito della lettera di celentano che fa accapponare la pelle! a un certo punto il famoso cantante dice che Ratzinger nel portare i mocassini rossi era demagogico più di Francesco che porta le scarpe nere?!?.
Ora, lasciamo stare che Celentano è un semianalfabeta e se gli facessero il test del QI cioè il quoziente intellettivo, risulerebbe meno di quello di un intelligente scimpan zè, ma che un giornale a tiratura nazionale come Repubblica pubblichi questa lettera che è una quintessenza di stupidità e luoghi comuni ( tipo “i papa e i vescovi dovrebbero ricevere una “diaria” , da chi? mah, non si sa! e rinunciare a tutte le ricchezze ecc. ecc. ) ci da’ la agghiacciante idea della “decadenza e declino della Chiesa cattolica romana”
Che un cantante sedicente artista ( Mozart si sarebbe rivolto al Papa col titolo Sua Santità) si rivolga al Papa come “pa’ Francesco” nemmeno fosse il suo compare in canotta e ciabatte , e che le demenziali considerazioni e consigli di un cantante (di serie B se non C) vengano considerati non RIDICOLI ma seriamente da un quotidiano come Repubblica ci dà la misura di dove siamo arrivati!
Pa’ Francesco spero se ne renda conto presto, e prenda finalmente posizione! Una posizione dignitosa…
http://www.repubblica.it/cronaca/2013/06/15/news/celentano_p_francesco_non_si_veste_da_armani-61120138/?ref=HREC2-7
No, non può essere una cima chi dice: ““Dobbiamo essere umili, ma con un’ umiltà reale…non con quella umiltà che sembra più faccia da immaginetta”. Sembra che ci abbia azzeccato in pieno il papa, sembra quasi che volesse alludere a qualcuno di qui.
E poi quel bel tizio che è solito dire cavolate a nastro condite di volgarità, cerca, con una faccia da c… grande come una casa, di aggiustare il tiro perché sarebbe stato frainteso da tutti.
La realtà vera è che il “non è una cima” ha un significato preciso nonostante gli aggiustamenti del tiro.
Ce l’ha, questo significato, anche per i “tipi bruttarellli/e cicciottelli/e di nulafacenza, mentre si ficcano due dita nel naso e due nelle orecchie ecc ecc..”
Dunque, chi ha “un’ umiltà reale” dovrebbe evitare di cercare scappatoie e, caso mai, ammettere di aver sbagliato nell’esprimersi.
Per cui, mi permetto di dire : vada aff…lei, signor bigottone frustrato.
E cambi nickname!
Declino e decadenza della Chiesa cattolica romana !!!!!.
Non solo dei vertici della Chiesa ma anche del popolo dei credenti che si permettono di rivolgersi gli uni agli altri come per esempio Marilisa ad Ubi con queste parole ” faccia di c.. grande come una casa”
declino e decadenza non solo della cortesia e della umana comprensione ma anche declino e decadenza di quel senso cristiano della “misura” , che è opera dello Spirito, di dove finisce la propria opinione personale e dove inizia quella dell’altro.
Declino e decadenza….
Per me a Francesco di essere chiamato pà non interessa nemmeno, non mi sembra un tipo che se la prende per queste cose e nemmeno uno che tiene ai titoli. Io lo chiamarei Santità, ma vedo che le persone durante le udienze lo chiamano per nome, semplicemente Francesco e gli danno del tu, probabilmente la sua persona porta la folla a questo comportamento spontaneo.
E poi scusi Discepolo ma la frase di Celentano sui mocassini rossi demagogici era solo una risposta a Messori che aveva definito così gli scarponi di Francesco: una difesa e nulla più. Messori che tra l’altro da tre mesi va dicendo ( per dimostrare che Francesco non è umile) che gli scarponi sono ortopedici e quindi indossati per questo, come se in Vaticano avessero problemi a commissionare a un bravo calzolaio un bel paio di scarponi ortopedici rosso fuoco.
“Declino e decadenza”, dice? Perché, scusi discepolo, lo dice a me senza vedere le parole dell’altro, che meritano una replica per le rime?
Forse perché lei è di parte, per cui vede solo la parte che a lei fa comodo per farle rilievi?
Lasci, se può, la faziosità in un angolo. E lasci da parte anche quel falso spirito di umiltà con il quale vorrebbe essere più credibile nel suo sermone. Ma non credo che ne sia capace, dati i precedenti che a me sono ben presenti.
Se c’è una persona, in questo blog, che non deve dare lezioni a nessuno sulla “umana comprensione”, la “cortesia” e “il senso cristiano della misura”, questa è proprio lei, discepolo.
Proprio non può dare lezioni.
Vuole che le dica che anche lei ha una bella faccia di…bronzo?
“per me a Francesco di essere chiamato pa’ non interessa nemmeno”
Ecco è proprio questo il problema! In vece gli dovrebbe interessare !
nel senso che il declino e la decadenza iniziano dalle piccole cose .. svaccare sulle piccole cose porta poi a svaccare sulle grandi cose…
cominciamo a dare del tu al papa, a dargli pacche sulle spalle, come fosse l’amicone della porta accanto, tanto a lui non importa!!!!. cominciamo a credere che Celentano possa dare consigli l Papa .. cominciamo a credere che il papa sia un ometto, non più sacrale del benzinaio dell’angolo..
cominciamo cosi’ .. e poi avremo le conseguenze…
Cara Marilisa, certo io non ho alcun diritto di fare la lezione agli altri.
ma neppure tu hai diritto a fare lezioni !
tu ti arroghi il diritto di insultare gli altri. Non mi sembra che tu abbia alcun diritto di sentirti SUPERIORE ne’ a me ne’ a Clodine ne’ a UBi.
se tu ti senti superiore a tutti, problemi tuoi.
ma purtroppo per te in questo blog possiamo scrivere tutti e non tutti la pensano come te. devi rassegnarti , devi fartene una ragione. invece di insultare chi non la pensa come te potresti per esempio , rispettarlo oppure ignorarlo . Forse è troppo chiedertelo?
“tu ti arroghi il diritto di insultare gli altri. Non mi sembra che tu abbia alcun diritto di sentirti SUPERIORE ne’ a me ne’ a Clodine ne’ a UBi.
se tu ti senti superiore a tutti, problemi tuoi….devi rassegnarti etc…”
E magari vorresti che ignorassi queste tue parole senza senso?
Queste, mia cara discepolo, sono ILLAZIONI tue, sono falsità belle e buone, perché io non mi sono mai sentita superiore a nessun altro, né in questo blog né fuori del blog. Che tu ci creda o no.
I PROBLEMI sono, al contrario, di chi pensa e dice questa grossa stupidaggine. Ovvero di te, che altre volte lo hai detto, e di altri forse. Il che dimostra un enorme complesso di inferiorità; e la questione di certo non riguarda me. Non so proprio che farci.
Io, di mio, non insulto, mia cara visionaria; io replico a tono a chi insulta; e sono due cose ben diverse.
Come mai non ti viene mai in mente di fare dei rilievi a quelle persone da te nominate, quando riversano la loro bile contro chi non ha le loro idee (che poi sono anche le tue) ?
Ti dico io il perché. Perché sei FAZIOSA e non riesci a vederne le pecche. Ti invito allora ad imparare, se non è chiederti troppo, l’obiettività.
Smetti di dire idiozie. Cerca, se ci riesci, di trovare argomenti più convincenti.
E vorrei vedere che dicessi ora che ti ho insultata. Ho detto la pura verità in replica alle tue scemenze ( per non definirle altrimenti).
Non riceverò mai di buon grado le cretinate che ogni tanto mi sento piovere addosso da alcuni frequentatori. Come questa sera da te.
Anche questo l’ho detto più volte.
Cara Marilisa, permettimi di usare questo aggettivo oggi forse troppo abusato, ma al quale ricorro intendendolo nel suo senso più bello perché rivolto a una sorella nella Fede. Io della sostanza di quanto scrivi condivido quasi tutto, e proprio per questo mi permetto, ma con spirito fraterno, di invitarti a usare un linguaggio meno veemente, a nemmeno accennare a termini poco eleganti, anche se l’interlocutore parla come non saprebbe fare meglio. L’invito è rivolto a te, ma potrebbe essere allargato a quanti usano stessi o peggiori toni e linguaggio anche volgare, ma proprio da trivio.
Io sinceramente rimango allibito a leggere certe espressioni da parte di chi dovrebbe farsi riconoscere come cristiano perché ama l’altro come se stesso.
Non mi meraviglio e tanto meno mi scandalizzo di opinioni diverse dalle mie. Io non ho la cultura di tanti per esprimere idee e dubbi che ho, non possiedo la granitica certezza di alcuni, né giudico e tanto meno condanno. Per questo leggo sempre, quasi, questo blog, per conoscere idee e altri pareri. Ma, sinceramente, il modo di alcuni mi sconcerta, mentre ammiro la sobrietà tranquilla di altri.
Cara Marilisa, scusami se mi sono permesso. E chiedo scusa anche ad altri che probabilmente preferiscono un modo pugnace di esprimere le proprie opinioni.
Dio benedica tutti perché ama tutti, anche chi la “pensa” diversamente da lui, o non lo pensa affatto.
Lazzaro, io permetto a te e a tutti di esprimere il proprio pensiero, perché ognuno è libero di pensarla come vuole. Per cui non potrei non permettere.
Faccio presente, tuttavia, che ognuno di noi ha una personalità sua propria, con una reattività che può essere diversa da quella di altri. Dalla tua, per esempio, o da quella del nostro caro Luigi, o di altri che non sto a nominare.
Questo è il punto. Non tutti siamo stati fatti con lo stampino. Ho già espresso questo concetto.
Ecco, per quanto mi riguarda, io non sono “remissiva”, e quando leggo opinioni che a me sembrano errate o campate in aria, oppure prese di posizione che io considero non obiettive e sono invece dettate da partigianeria–come qui, ahimè, avviene spesso ( e solo da una sola parte)– o vere e proprie stupidaggini ( il sentirmi “superiore” ad altri, per es.) quali quelle espresse ieri nei miei confronti dalla signora Maria Cristina, o atteggiamenti vittimistici atti a colpevolizzare, reagisco subito. E lo faccio a mio modo, cioè usando i termini che più si confanno alla circostanza. Senza indorare la pillola, tanto per intenderci.
Non sono ipocrita, non sono falsamente umile e non uso le mezze parole. Dico pane al pane e vino al vino.
E, chissà perché, tutto questo viene interpretato il più delle volte come “presunzione”. Di che ? Di avere il coraggio di dire quel che penso, di essere sincera ?
Se poi mi sento rivolgere insulti– che sono l’ultima spiaggia di chi fa ricorso ad essi perché non è capace di argomentazioni da opporre alle mie che non vengono accettate– io, Lazzaro, non me ne sto a riceverli come se nulla fosse; non porgo l’altra guancia.
Mi potresti obiettare che non è “cristiano”.
Non sarà cristiano, ma io, che pure amo il prossimo o quanto meno faccio di tutto per amarlo, non accetto da questo “prossimo” cattive parole o insulti. È il mio modo di fare: nel blog e nella vita reale (o, se vuoi, non virtuale).
Il “cristiano perfetto” forse esiste, e certamente non sono io. Lo so bene e non ho la minima pretesa di esserlo.
Ma tutti, proprio tutti, devono farsi un bell’ esame di coscienza e far di tutto per “non provocare”.
Altrimenti potrebbero aspettarsi legittimamente delle reazioni da chi non è, per carattere, bonario e pacifico.
Hai fatto benissimo, Lazzaro, a dirmi il tuo pensiero, e ti invito ad entrare più spesso nel blog. Davvero! fallo più spesso.
Un caro saluto.
Cara Marilisa, grazie per avermi risposto. Ovviamente tutti possono esprimere le loro idee e cercare di difenderle e anche farle valere, come, quando e dove consentito. Scrivevo a Te, ma l’invito era per tutti, di farlo con un certo stile… diciamo cristiano. Che poi ognuno ha il suo carattere, che nessuno è perfetto e che la perfezione è impossibile da raggiungere, beh, su questo non ci piove.
Ti ringrazio anche per la sostanza dei tuoi interventi che, come già detto, spesso condivido e potrei sottoscrivere. Io sono uno che crede, ma ha molti dubbi, ma mi conforta quella che ha detto Mons. Vincenzo Paglia in una recente lectio magistralis di cui Il Sole 24Ore ha riportato uno stralcio che mi permetto di trascrivere:”Parlare del dubbio significa dire qualcosa della stessa fede. Credente, si potrebbe dire, non è colui che crede una volta per tutte, ma chi, proprio come esprime il verbo al participio presente, rinnova il suo credo continuamente. Il credente ammette il dubbio, sperimenta il bilico e l’equilibrio con la negazione lungo il suo tempo. Non è uno scandalo il dubbio”.
Ricambio il caro saluto.
Già, già.
Ma questo è il luogo in cui più che i dubbi si predicano certezze… e ovviamente si assume che le proprie certezze siano verità….
Partire dai propri dubbi e dalle proprie debolezze sarebbe un buon kick-off.