“Andate in tutto il mondo e infiammate ogni cosa, portando a ogni uomo il fuoco del Vangelo che salva”: con queste parole poco fa Francesco ha concluso il Vespro di ringraziamento per il secondo centenario della ricostituzione della Compagnia di Gesù. Le ha pronunciate – dice il libretto della celebrazione – consegnando il Libro dei Vangeli al Superiore Generale dei Gesuiti “perché sia manifesta la missione della Compagnia di essere inviata a evangelizzare e incendiare il mondo con la Parola di salvezza”. Mi chiedo da dove sia presa questa formula fiammeggiante. Sono forse parole di Ignazio di Loyola? Chi sa m’informi.
Francesco ai Gesuiti: “Andate e infiammate ogni cosa”
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Anche il Papa rema. Nell’omelia del Vespro Francesco ha paragonato la travagliata storia della Compagnia alla tempesta che “anche oggi” può sballottare la barca di Pietro: “La nave della Compagnia è stata sballottata dalle onde e non c’è da meravigliarsi di questo. Anche la barca di Pietro lo può essere oggi. La notte e il potere delle tenebre sono sempre vicini. Costa fatica remare. I gesuiti devono essere «rematori esperti e valorosi» (Pio VII, Sollecitudo omnium ecclesiarum): remate dunque! Remate, siate forti, anche col vento contrario! Remiamo a servizio della Chiesa. Remiamo insieme! Ma mentre remiamo – tutti remiamo, anche il Papa rema nella barca di Pietro – dobbiamo pregare tanto: «Signore, salvaci!», «Signore salva il tuo popolo!». Il Signore, anche se siamo uomini di poca fede, peccatori, ci salverà. Speriamo nel Signore! Speriamo sempre nel Signore!”
Forse basta l’ignem veni mittere evangelico: la rielaborazione bergogliana non è poi così flamboyante da risultare superiore alle possibilità dell’oratore.
Tempo fa, se non ricordo male, discutemmo un po’ della nuova traduzione Cei che invece di far “portare” a Gesù il fuoco sulla terra, glielo fa “gettare”. Non conosco la traduzione ufficiale in uso in Argentina, ma può darsi che anche la recente piromania dei traduttori liturgici abbia un po’ influito …
Secondo me siamo sempre vicini al linguaggio carismatico. (il primo studio serio sui pentecostali di Harvey Cox si intitolava non a caso Fuoco dal cielo)
“egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e con il fuoco”
Mi piace evidenziare queste parole: “Il Signore, anche se siamo uomini di poca fede, peccatori, ci salverà. Speriamo nel Signore! Speriamo sempre nel Signore!”
Noi sempre saremo peccatori e se Gesù Cristo non fosse venuto per salvarci, Dio avrebbe fallito il suo progetto. Per questo Lo ha mandato fra noi.
Ciò non vuol dire che l’uomo può fare impunemente quello che vuole, ponendosi al centro di se stesso, padrone dell’universo. Ma conoscendosi nei propri limiti, dovrà riferirsi costantemente al suo Creatore anche quando gli sembrerà di bastare a se stesso.
Dio non lo vuole schiavo, lo vuole figlio, rispettoso di tutti i figli dell’unico Padre e fratello di tutti gli altri fratelli. Vuole che in lui risplenda un riflesso di luce divina che parli dell’Amore di Lui. Altrimenti, parlare dell’uomo come fatto ad immagine e somiglianza di Dio è nient’altro che vuota retorica.
si Luigi sono parole di Ignazio. Era quello che diceva Ignazio ai gesuiti quando questi partivano in missione
http://www.ignatianspirituality.com/10424/set-the-world-on-fire/
vedi anche
http://www.ignatianspirituality.com/17787/go-set-the-world-on-fire/
Un decreto della Congregazione Generale dei gesuiti ha chiamato il carisma dei gesuiti ” un fuoco che accende altri fuochi”
Ciao Luigi, scusami ma ho una curiosità che riprende alcuni vecchi post e commenti del Blog: per favore mi sai dire qualcosa sul nuovo pastorale, utilizzato oggi dal papa durante i Vespri con la Compagnia di Gesù?
Un caro saluto.
Nei panni di … :
«Nuovo pastorale? Sarà costato, immagino. E quei soldi non era meglio darli ai poveri?»
Grazie Picchio. Dal mio parroco, don Francesco, ho ricevuto questo messaggio, coincidente con la tua fonte:
Quando ho fatto venti anni fa gli Esercizi Ignaziani il Padre Ghirlanda ci diceva che Ignazio, dalla sua casa vicino a Santa Maria della Strada che tu conosci bene, mandava i suoi fratelli in missione con le parole: “Ite incèndite omnia!”, “Andate, incendiate tutto il mondo, tutte le cose!”. Chiaramente Ignazio si ispirava a Lc 12,49. “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra, e come vorrei che fosse già acceso!”
Nell’edizione del “Vangelo secondo Luca” in mio possesso (di un pò di anni fa, in effetti) è scritto: “.. e quanto desidero che si accenda”.
Buona domenica.
Roberto 55
Fabricianus sulla ferula usata ieri dal Papa al Gesù non so che dire. Mi pare di non averla mai vista. Ho fatto alcune telefonate ma non ho trovato chi sapesse. Uno mi ha detto che s’informava. Se domani mi dà la risposta, la scrivo qui.
Ciao Fabbricianus,
un saluto anche a Roberto,
etc.
Sotto Benedetto XVI,
i reazionari clericali e tradizionalisti,
hanno “usato” il “pastorale-ferula”
come bandiera per una battaglia
contro i mulini a vento,
e quando hanno visto che Francesco
non si atteneva al pastorale cui si era affezionato Benedetto,
il mondo dei tradizionalisti-reazionari,
si è inferocito,
ritenendo tradizione il pastorale di Benedetto.
Ora Francesco,
sta mostrando una estrema liberta’
rimanendo cristiano, sacerdote, vescovo e nel suo ufficio Petrino.
Sembra che non gli importi usare un pastorale come bandiera.
Generalmente le ferule-pastorale
o l’hanno in armadio in “sacrestia” (!)
o
fanno parte di regali che comunque
è d’uso fare ai pontefici
come fanno con auto,
libri,
tiare (fatta a Benedetto)
libri,
etc…….
Non mi risulta che Bergoglio si sia fatto costruire delle “ferule-pastorali”,
sono regali,
è
vero
li può buttare anche al cesso,
come suggerirebbero
nel mondo dei reazionari
perchè la l’unica rimane quella di Benedetto.
Fabricianus ho le informazioni sulla ferula-pastorale. Trattasi di un pastorale in dotazione alla sacrestia della Chiesa del Gesù, realizzato dallo scultore Alessandro Burul, che raffigura il “Tronco di Jesse”. Il Papa non l’aveva mai usato, gli è stato offerto in occasione di questa visita, la cui liturgia è stata tutta gestita dai Gesuiti. I liturgisti del Papa considerano improprio l’uso di quel pastorale, che non avrebbe le caratteristiche della ferula papale.
Come vedi, caro Fabricianus, siamo ogni giorno spettatori di fatti vastasi.
Grazie Luigi, molto interessante
sabato il papa ha benedetto anche una nuova pala dell’altare della Cappella della Passione, dove è la tomba di padre Arrupe. Padre Arrupe, insieme a padre Pignatelli e padre Roothaam, è rappresentato sulla pala.
http://it.radiovaticana.va/news/2014/09/29/inaugurata_nuova_pala_daltare_al_ges%C3%B9/1107524
Grazie Luigi,
C.V.S.
Ma l’ordinarietà della ferula papale
è una roba tutta moderna,
da Paolo VI in poi,
come anche tu ci hai ricordato !!!!
Quindi,
i
“marini” della situazione
si adatteranno ai tempi……..
in 200 SECOLI,
In DUEMILA anni,
IN 24.000mila mesi
in 730.000mila giorni
migliaia e migliaia di cose sono cambiate nella chiesa cattolica
e nella liturgia
che
i
liturgisti e i cattolici
si sono sempre adattati
è
parte dell’evoluzione
nella religione
Grazie delle informazioni picchio
non avevo seguito i particolari,
adesso sono curioso
di andare a vedere…
🙂
beato te che puoi andare a vedere, io mi devo accontentare delle foto.