Il grido di pace rivolto ieri dal Papa a Israele e ad Hamas – “Fratelli, fermatevi! Fermatevi!” – credo di doverlo fare mio e prolungarlo, come so e come posso, nell’impotenza che tutti ci blocca e ammutolisce. Nel primo commento riporto l’intero appello di Francesco e poi, di giorno in giorno, cercherò di prolungare quel grido, se non altro evocando altre analoghe grida di pace. Invito i visitatori a unirsi a me, come crederanno e come potranno.
Francesco ad Hamas e a Netanyahu: “Fratelli, fermatevi”
9 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Cari fratelli e sorelle, ancora una volta il mio pensiero va a quanto sta accadendo in Israele e in Palestina. Sono molto preoccupato, addolorato, prego e sono vicino a tutti coloro che soffrono, agli ostaggi, ai feriti, alle vittime e ai loro familiari. Penso alla grave situazione umanitaria a Gaza e mi addolora che anche l’ospedale anglicano e la parrocchia greco-ortodossa siano stati colpiti nei giorni scorsi. Rinnovo il mio appello affinché si aprano degli spazi, si continuino a far arrivare gli aiuti umanitari e si liberino gli ostaggi.
La guerra, ogni guerra che c’è nel mondo – penso anche alla martoriata Ucraina – è una sconfitta. La guerra sempre è una sconfitta, è una distruzione della fraternità umana. Fratelli, fermatevi! Fermatevi!
Ricordo che per venerdì prossimo, 27 ottobre, ho indetto una giornata di digiuno, di preghiera e di penitenza, e che quella sera alle ore 18.00 in San Pietro vivremo un’ora di preghiera per implorare la pace nel mondo.
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2023/10/22/0735/01609.html
Fratelli
di Giuseppe Ungaretti
Di che reggimento siete
fratelli?
Parola tremante
nella notte
Foglia appena nata
Nell’aria spasimante
involontaria rivolta
dell’uomo presente alla sua
fragilità
Fratelli.
(Mariano il 15 luglio 1916)
[Dalla raccolta L’Allegria, Mondadori 1942, p. 58]
Génesis IV, 8
di Jorge Luis Borges
Accade nel primo deserto.
Due braccia scagliarono una gran pietra.
Non ci fu un grido. Ci fu sangue.
Ci fu per la prima volta la morte.
Non ricordo se ero Abele o Caino.
[Dalla raccolta La rosa profunda 1975]
Per un precedente “fermatevi” di Papa Francesco – mirato all’Ucraina:
“La guerra è una pazzia! Fermatevi, per favore! Guardate questa crudeltà!”
https://www.vatican.va/content/francesco/it/angelus/2022/documents/20220306-angelus.html
Per un “fermatevi” di Papa Benedetto dobbiamo riascoltare un suo appello del 1° gennaio 2010:
“Nel primo giorno dell’anno, vorrei rivolgere un appello alle coscienze di quanti fanno parte di gruppi armati di qualunque tipo. A tutti e a ciascuno dico: fermatevi, riflettete, e abbandonate la via della violenza! Sul momento, questo passo potrà sembrarvi impossibile, ma, se avrete il coraggio di compierlo, Dio vi aiuterà, e sentirete tornare nei vostri cuori la gioia della pace, che forse da tempo avete dimenticata”.
Già Papa Wojtyla. Nei “fermatevi” dei Papi Benedetto e Francesco risuona il primo e più forte di tali appelli gridato da Papa Wojtyla il 18 dicembre 1994, con riferimento ai “responsabili delle guerre lontane e vicine” e in particolare a quelli che allora facevano strage in Bosnia: “A questi diciamo oggi, sei giorni prima del Natale: fermatevi, fermatevi davanti al Bambino!”
Oggi, lunedì 23 ottobre, a Firenze , alle ore 18.30 , per iniziativa di Dom Bernardo Gianni, abate di San Miniato al Monte, da Ponte alle Grazie partirà una fiaccolata “silenziosa e senza bandiere” verso San Miniato al Monte.
Qui l’ appello del padre abate Bernardo:
https://sanminiatoalmonte.it/in-tempo-di-guerra-lappello-del-padre-abate-bernardo-alla-cittadinanza-di-firenze-per-un-messaggio-sempre-rinnovato-di-pace-e-di-speranza-giorgio-la-pira/
Fiorenza Bettini
Apritemi sono io…
busso alla porta di tutte le scale
ma nessuno mi vede
perché i bambini morti nessuno riesce a vederli.
Sono di Hiroshima e là sono morta
tanti anni fa. Tanti anni passeranno.
Ne avevo sette, allora:
anche adesso ne ho sette perché i bambini morti non
diventano grandi.
Avevo dei lucidi capelli, il fuoco li ha strinati,
avevo dei begli occhi limpidi, il fuoco li ha fatti di vetro.
Un pugno di cenere, quella sono io
poi il vento ha disperso anche la cenere.
Apritemi; vi prego non per me
perché a me non occorre né il pane né il riso:
non chiedo neanche lo zucchero, io:
a un bambino bruciato come una foglia secca non serve.
Per piacere mettete una firma,
per favore, uomini di tutta la terra
firmate, vi prego, perché il fuoco non bruci i bambini
e possano sempre mangiare lo zucchero.
(Nazim Hikmet)
Fiorenza Bettini
A Firenze, ieri sera, migliaia di persone, forse 10mila, hanno risposto all’appello di padre Bernardo e, da Ponte alle Grazie fino su, in alto, alla Basilica di San Miniato, una fiaccolata imponente e silenziosa ha testimoniato quanto grande possa riuscire ad essere l’invocazione alla pace e al dialogo per Israele e Palestina.
“Stasera San Miniato non basta ad ospitare il cuore di Firenze, che vuole odiare l’odio e amare l’amore”, ha detto padre Bernardo nel discorso finale.
Così ha commentato il sindaco Dario Nardella.: “Quando bisogna impegnarsi per la pace Firenze c’è sempre. Lo avevamo fatto per l’Ucraina e in tante altre occasioni. Anche stasera c’è stata una grande partecipazione e non era scontato, perché non è facile cercare il dialogo quando tutti invece si schierano da una parte o dall’altra”.
E c’era anche Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi, possibile candidato del centrodestra a sindaco della nostra straordinaria città.
Fiorenza Bettini