Ieri il Papa ha fatto annunciare che il 7 luglio andrà a Bari per una “giornata di riflessione e preghiera sulla situazione drammatica del Medio Oriente” e che inviterà a essere con lui i “capi di Chiese e Comunità cristiane di quella regione”. Nei commenti l’annuncio, la mia lettura di esso, qualche link.
Francesco a Bari da San Nicola per il Medio Oriente
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Comunicato vaticano del 25 aprile: Il prossimo 7 luglio il Santo Padre si recherà a Bari, finestra sull’Oriente che custodisce le Reliquie di San Nicola, per una giornata di riflessione e preghiera sulla situazione drammatica del Medio Oriente che affligge tanti fratelli e sorelle nella fede. A tale incontro ecumenico per la pace Egli intende invitare i Capi di Chiese e Comunità cristiane di quella regione. Fin da ora Papa Francesco esorta a preparare questo evento con la preghiera.
Bari 2018 come Assisi 1986. Considero importante questa iniziativa del Papa: una “Giornata di Bari” paragonabile forse a quella di Assisi 1986 che fu convocata da Papa Wojtyla. Bari e la memoria di San Nicola sono luogo di incontro riconosciuto dalle Chiese dell’Ortodossia e dalla Chiesa Cattolica. Metto in relazione l’annuncio di Bari 2018 al gesto compiuto il 14 aprile dal patriarca russo Kirill, che quel giorno telefonò a Francesco e ai capi delle altre Chiese presenti nel Medio Oriente per cercare una via comune di intervento. Forse la buona mossa di Kirill ha trovato ostacoli nelle divisioni dell’Ortodossia; forse Francesco, che dispone di maggiore autonomia di movimento, ora prova a portare avanti l’iniziativa che fu di Kirill. Nel commento che segue, l’informazione che si ebbe allora sul passo del Patriarca e alcune sue parole.
Kirill chiamò Francesco e gli altri. Sulla conversazione che il patriarca russo e Francesco ebbero il 14 aprile al telefono riporto una corrispondenza da Mosca di quel giorno: “Oggi, ho avuto una conversazione con Papa Francesco e tutti i Patriarchi ortodossi del Medio Oriente, con il patriarca ecumenico Bartolomeo, con Teodoro di Alessandria, con Giovanni di Antiochia e Teofilo di Gerusalemme. Il tema è stato ovviamente la Siria”. Il Patriarca e Papa Francesco si sono parlati personalmente “in un buon clima di comprensione reciproca” e “hanno concordato di continuare il dialogo costruttivo”. “Questa iniziativa” è stata presa nella consapevolezza “che i cristiani non possono restare distanti da tutto ciò che sta accadendo oggi in Siria. Lì è sorto il cristianesimo, e i terribili conflitti che oggi tormentano la terra siriana non possono che creare minacce, anche per la presenza cristiana”. Inoltre, “è assolutamente evidente che le persone soffrono”. Nelle parole del Patriarca anche il richiamo al fatto che “il messaggio della Chiesa al mondo è sempre legato alla proclamazione della pace tra i popoli e la giustizia”. Quindi, “è impossibile rimanere in silenzio” di fronte a quanto accade. Il patriarca si è detto “soddisfatto” dei dialoghi: “Ciascuno degli interlocutori ha accolto con piena comprensione le mie preoccupazioni. C’è il desiderio di continuare le consultazioni per cercare in qualche modo di influenzare la situazione”. La Chiesa, ha sottolineato il patriarca “è al di fuori di ogni implicazione politica e lotta politica, e ciò ci permette di parlare con tutti”.
San Nicola patrono dell’ecumenismo. Dice l’arcivescovo di Bari: La scelta del Santo Padre di vivere a Bari questa giornata di riflessione e preghiera è nella linea del riconoscimento di San Nicola come patrono, di fatto, dell’ecumenismo. È il Santo più venerato in Oriente e Occidente ed è il punto di riferimento tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa, in particolare, e non solo.
Papa Francesco a Bari per i cristiani del Medio Oriente. Mons. Cacucci: “L’ecumenismo di popolo è un elemento centrale”
https://agensir.it/chiesa/2018/04/26/papa-francesco-a-bari-per-i-cristiani-del-medio-oriente-mons-cacucci-lecumenismo-di-popolo-e-un-elemento-centrale/