“Tutto si è concentrato nei dialoghi con il mio dolce amore. Senza di lei sarebbe tutto un deserto; ma la sua “divina” fedeltà riempie di vita, di oggetti, di piante, di acque, di vita tutto ciò che mi circonda“: è la dichiarazione d’amore di un ragazzo di 24 anni, di nome Flavio Chemello, fatta quattro mesi prima di morire. Flavio sa di avere un tumore e di non avere scampo. E’ stupito dall’amore di Marta, del quale tutto lo incanta, ma soprattutto la fedeltà nella «cattiva sorte». Trova che quella fedeltà sia «divina», cioè simile a quella di Dio e applica ad essa la lode che il salmista tributa alla fedeltà del Signore. – L’intera storia è nel capitolo 9 LA VOCE DELLO SPOSO E LA VOCE DELLA SPOSA della pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto.
Flavio a Marta: “La tua divina fedeltà mi riempie di vita”
6 Comments
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Che bella, tremenda, commovente storia: di fronte a tanta testimonianza di fede cristiana, mi sento terribilmente piccolo e meschino !
Una domanda, Luigi: Marta Benciolini, che ti risulti, è figlia d’un docente universitario di Padova ?
Vi aggiorno brevemente sulla situazione dei minatori di Copiapò: purtroppo, le notizie non sono buone perchè le possibilità di trovarli in vita diventano, giorno dopo giorno, sempre più basse.
I lavori per raggiungerli si stanno rivelando sempre più complessi a causa della fragilità del terreno dove si trova la miniera: questo porta al pericolo di continue frane e smottamenti e le perforazioni – per introdurvi delle sonde che possano permettere un eventuale contatto con i minatori – stanno avanzando molto lentamente a causa del pericolo di deviazioni (la distanza che devono percorrere è notevole: si arriva fino a 750 metri).
Con queste perforazioni, preciso, si cerca di arrivare nei luoghi dove si potrebbero essere rifugiati i minatori (risulta esistere un rifugio a 750 metri di profondità con la possibilità di ospitare i minatori e di garantire la possibilità di alimentazione con viveri e acqua per un certo tempo) e di stabilire un contatto con loro ed avere informazioni sullo stato della loro salute e poter far pervenire alimenti e quanto necessario per la sopravvivenza.
Dagli Stati Uniti e dall’Australia sono anche arrivate due macchine per la perforazione che hanno la capacità di garantire una elevata precisione: sono già al lavoro.
Avanza, peraltro, l’ipotesi che si sia verificato il distacco di gran parte della roccia posta nella parte più bassa della miniera, ciò che avrebbe travolto tutto ciò che vi era all’inteno.
Attorno alla miniera – mi raccontano – le famiglie rimangono in attesa, sostenute dalla preghiera e dalla presenza del personale preparato ad affrontare situazioni come questa.
Mi viene chiesto dai missionari francescani con cui sono in contatto di continuare nella preghiera, e di domandare a Dio la forza per vivere ogni giorno nella fiducia del suo amore e della sua presenza.
Altra domanda per Luigi: ma, secondo te (e per quel che vale), com’è possibile che di questa drammatica vicenda nessun giornale italiano (almeno, che io sappia) parli ?
A domani.
Roberto 55
Roberto, grazie per le notizie. Certo che continueremo a pregare.
Per quanto riguarda i giornali italiani, io ho trovato solo questo (ma io li leggo pochissimo)::
http://www.repubblica.it/esteri/2010/08/08/news/cile_34_minatori_in_una_miniera_sono_intrappolati_da_48_ore-6150668/
Poi ci sono queste poche righe su “l’Unità”: http://www.unita.it/notizie_flash/130361/cile_minatori_intrappolati_ormai_da_giorni
E il 9 agosto Radio Vaticana riportava l’appello del vescovo di Copiapo’, mons. Quintana: “deve essere una preghiera corale, una grande catena di amore e solidarietà”.
http://www.radiovaticana.org/it1/Articolo.asp?c=414137
Roberto non so rispondere alla domanda su Marta Benciolini. Quella della mia storia è nata a Verona nel 1966 e si occupa di didattica della musica.
Grazie comunque, Luigi, e grazie anche a Fiorenza: non sapevo di questi riflessi giornalistici.
Buona notte !
Roberto 55