Bell’oratorio di Natale in parrocchia, che è partito con il Maranatha dell’Apocalisse e Isaia: “Il popolo che camminava nelle tenebre”. Papa Francesco. Viene dal grembo di una donna. I Vangeli, Agostino, Papa Benedetto. Un prete del Mali: “Ebbe come primo tetto una grotta per animali”. Deum infantem in pannis involutum: un Dio bambino avvolto in fasce. Gandhi: “Finché ci sarà fame nel mondo, dovremo aspettare la nascita di Cristo”. In notte placida. – Segue nel primo commento.
Finchè ci sarà fame aspetteremo il Natale
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Segue dal post. Giovane solista cinese di nome Pietro: “Cantando Maria la nanna a Gesù”. Oscar Arnulfo Romero. “La notte è scesa / e brilla la cometa”: ho letto io Saba. Coro di 20 bambini vestiti di rosso con le suore catechiste brasiliane: Ti fece amor povero ancora. Madre Teresa di Calcutta. Era nott’ e pareva miezo juorno. Van Thuan. Correte a vedere, svegliate gli amici. Bravissimi tutti nel coro: i neri, gli ucraini, i georgiani, gli indonesiani, i venezuelani, Monica la giovane direttrice anche lei in rosso. In questa parrocchia siamo una festosa insalata. Chiesa affollata.
Affollata anche la mia parrocchia.
Novena di Natale unificata, celebrata per grandi e bambini. Le letture sono state fatte dai bimbi. Due cori: di adulti e di bambini. Il parroco si rivolgeva soprattutto ai bambini, interrogandoli e aspettando le risposte.
Molto suggestiva.
Alla fine uno sciamare di bambini festosi e chiassosi verso l’uscita.
Mi piace questo meticciato di civiltà, come direbbe il mio arcivescovo Scola.