Finalmente un Governo ma che non sia fondato sul debito

Dico la mia prima di sapere che accordo hanno fatto e chi sarà il premier: sono contento che siano riusciti a fare un’alleanza dopo lo scontro, ma non vorrei che la Repubblica fondata sul lavoro abbia a trovarsi con un Governo fondato sul debito. Nei commenti il “finalmente” e il “non vorrei”.

35 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Che Salvini e Di Maio si siano accordati è una buona notizia. Il ritorno immediato al voto, con la prospettiva di un risultato conforme, mi pareva la peggio sorte. Ma anche il governo neutrale aveva una faccia smunta. Che i due mezzi vincitori abbiano trovato il modo di fare insieme un vincitore lo ritengo un buono sbocco per questi due mesi di ansia montante. Apprezzo il costruttivo d’ambedue: cioè il passaggio dalla propaganda alla politica. La dimostrazione di rispettare l’avversario. Di sapere quanto è largo il mondo, confusa la via.

    14 Maggio, 2018 - 14:12
  2. Luigi Accattoli

    Non mi convince invece l’idea che i problemi si possano risolvere ingigantendo il debito. “Che sarà mai se sforiamo”. “Dopo tanti anni di cinghia stretta si può spendere di più”. “Un aumento dell’Iva non sarà la fine del mondo”. Sono canti funebri: se si parte così, la Grecia con i bancomat vuoti è dietro l’angolo. E c’era bisogno di gente nuova per scoprire che gonfiando il debito ti garantisci il consenso? Non l’avevano fatto i vari quadripartiti e pentapartiti dalla lunga vita? Domande che butto là prima che si sappia l’accordo e il nome.

    14 Maggio, 2018 - 14:12
  3. Fabrizio Scarpino

    Caro Luigi,

    l’importante è che ci sia una difesa senza se e senza ma dei “valori non negoziabili” da parte del nuovo Governo.
    Per il resto, hanno ampia libertà gaia e irresponsabile di procedere come meglio credono.

    🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂

    Un abbraccio.

    14 Maggio, 2018 - 15:32
  4. Victoria Boe

    I tuoi interrogativi, Luigi, sono i miei. Ancora molti italiani non hanno capito che il grande problema da risolvere è il debito pubblico enorme. Se non lo si risolve, si andrà di male in peggio. Quando io parlo di scarsa cultura politica degli italiani, ovvero di semianalfabetismo politico, voglio dire proprio questo. Gli italiani sono sempre prontissimi a dare il voto a chi promette di più in fatto di “soldi in tasca subito”, e non fanno MAI caso a quel debito pubblico che è andato aumentando sempre di più proprio a causa dei governi precedenti nati sulla base di promesse elettorali non realizzabili ( e scarsamente realizzate). Molti non sanno neanche che cosa sia il debito pubblico. L’ altro giorno ne parlavo con una signora ed era chiaro come il sole che non sapeva che cosa fosse. La sua unica preoccupazione era che in famiglia entrassero più soldi. Molti non hanno capito ancora che siamo inseriti in un organismo economico-politico di ampia portata dove tutti i Paesi sono vincolati e nessuno di essi può più fare da solo pensando ai propri interessi. Se abbastanza spesso veniamo richiamati (meglio dire “bacchettati”) alla prudenza da Bruxelles, il motivo c’è, ma la maggior parte dei nostri connazionali non ha capito un bel niente.
    A parte il fatto che non si comprende come possa essere possibile che al governo stiano insieme due partiti così diversi fra loro (in tempi non lontani se ne cavavano gli occhi)–e se ci riescono, sarà proprio un miracolo– c’è da chiedersi se reddito di cittadinanza e flat tax messi insieme non contribuiranno ad aumentare ulteriormente il famigerato debito pubblico.
    Si rischia di andare direttamente dalla padella nella brace.
    Che strana politica quella dei nostri giorni.

    14 Maggio, 2018 - 15:59
  5. Fabrizio Scarpino

    Tralasciano la mia evidente ironia delle 15.32 devo dire che mi ritrovo nelle posizioni di Luigi: se nasce finalmente un Governo dopo le elezioni del 4 marzo è una buona notizia…Purtroppo, nello stesso tempo, se non vi sarà opera con giudizio dei nuovi Governanti il rischio Grecia inevitabilmente si affaccia con i suoi “demoni”.

    14 Maggio, 2018 - 17:39
  6. Fabrizio Scarpino

    Tralasciando**

    14 Maggio, 2018 - 17:40
  7. Amigoni p. Luigi

    Rif. 15,32 – Gaia irresponsabilità

    Per il momento i valori non negoziabili sembrano essere i barconi per il rientro dei “gitanti di colore”, la No TAV in Valsusa, e un po’ di Fornero in meno.

    14 Maggio, 2018 - 17:44
  8. Victoria Boe

    Al momento se Di Maio sembra essere alquanto ottimista e rassicurante sulla costruzione del Governo, Salvini resta ben più cauto.
    Ci sono infatti non pochi elementi di divergenze sui programmi dei due schieramenti.
    Su migranti, giustizia, sicurezza, legge Fornero, l’accordo sembra un bel po’ difficile.
    Salvini insiste in particolare sulla rinegoziazione dei trattati europei.

    14 Maggio, 2018 - 19:12
  9. Federico Benedetti

    Almeno ci stanno provando sul serio. Gli altri, dopo averne fatte di tutti i colori, sono stati solo capaci di tirarsi indietro e mangiare “pop corn”…
    Staremo a vedere.
    Nel frattempo preghiamo per l’Italia.

    14 Maggio, 2018 - 21:19
  10. maria cristina venturi

    ah signora mia come si stava bene ai tempi del governo del PD! Non c’ era il debito pubblico. Non c’ era la disoccupazione giovanile L’ economia andava benissimo . . Si accoglievano a braccia aperte migranti a centinaia di migliaia dando ad ognuno una casa e un lavoro dignitoso e facendo contento Mons. Galantino e la CEI. Non c’ era corruzione nella pubblica amministrazione. Non c’ erano le buche nelle strade di Roma . Ah cara signora, bei tempi quelli dei governi PD! Tutte persone perbene, oneste, nessun conflitto d’ interesse con le banche. Gente di buona famiglia, i Renzi, i Boschi, i Letta, di generazione in generazione. Un bel partito , il PD, coeso, sempre tutti d’ accordo, in armonia.
    Ah , signora mia dove andremo a finire con questi Di Maio, con questi Salvini, selvaggi,populisti, sovranisti, gente che ci portera’ alla rovina, estimatori di Putin, contrari alla guerra in Siria, ci rovineranno iimpedendoci di
    importare dall’ Africa migranti a centinaia di migliaia e ne abbiamo costi bisogno, non possiamo vivere senza! impedendoci di pagare le tasse al 50 % che paghiamo cosi’ volentieri, e magari persino impedendoci di essere i fedeli servi e zerbini dell’ Europa come siamo da anni !
    Ah ma cosa dira’ La Merkel, ah ma cosa pensera’ Macron, Junker si e’ gia’ rattristato e si e’ messo a bere , poverino….che vergogna….e i mercati? Cosa diranno i mercati, non oso pensarlo ! E lo Spread??? Mio Dio che ansia lo spread!

    14 Maggio, 2018 - 21:42
  11. Victoria Boe

    Ah signora mia, che imbecille ignoranza la sua !

    14 Maggio, 2018 - 22:20
  12. picchio

    il nostro debito pubblico è un problema che nasce negli anni 80 non negli ultimi 5 anni come pensa qualcuno.
    Ed è una eredità di coloro che hanno speso senza pensare al futuro. Ora se dal 1992, con esclusione del 2009. abbiamo avuto un avanzo primario ( entrate maggiori delle uscite escludendo da questi gli interessi del debito pubblico) e siamo a questo punto ha ragione Luigi a preoccuparsi…cosa succederà in caso di continuo disavanzo primario?

    https://www.avvenire.it/economia/pagine/come-si-e-formato-il-debito-pubblico-italiano
    Cristina Vicquery

    14 Maggio, 2018 - 23:08
  13. Amigoni p. Luigi

    Rif. 21.19 – Sul serio

    “Ci stanno provando sul serio”: dal sacro al profano “credo quia absurdum”.

    14 Maggio, 2018 - 23:12
  14. Andrea Salvi

    Caro Luigi,
    Hai ragione a temere la bancarotta. Se fossero mantenute le promesse elettorali (flat tax, abolizione della legge Fornero, reddito di cittadinanza), questo sarebbe il nostro destino.
    Ma dimentichi che Mattarella sta gia’ manifestando sintomi di transizione da una fase di atteggiamento “zen” (cosi’ e’ stato definito) a una fase di partecipazione molto piu’ attiva, utilizzando in pieno le sue prerogative. Gia’ nella fase della nomina dei ministri, che tocca a lui, e’ probabile che dira’ la sua. E poi non manchera’ di rifiutare la firma a quei provvedimenti privi di copertura finanziaria che lega o 5 stelle dovessero adottare.

    14 Maggio, 2018 - 23:15
  15. picchio

    se poi la copertura consiste in un condono che come al solito castiga gli onesti ed è pure di incerto ammontare e transitorio per definizione…..
    cristina vicquery

    15 Maggio, 2018 - 8:07
  16. Pasquale VILARDI

    In linea teorica sono contento che si formi un governo “politico” che rispecchi le indicazioni degli elettori. Il fatto è che gli elettori hanno espresso due volontà molto diverse e il tentativo di trovare una sintesi programmatica è destinato o a fallire o a produrre un programma ( pardon contratto) “monstrum” destinato, alla prima verifica parlamentare, a provocare polemiche, distinguo, accuse incrociate e quant’altro disponibile nell’arsenale della competizione politica. Senza contare le giuste preoccupazioni per la tenuta del debito pubblico. E poi quale persona , fornita di un minimo di dignità e buonsenso, vorrà assumersi l’onere di guidare un governo che comprenda al suo interno due leaders politici potenzialmente litigiosi e , nonostante le dichiarazioni pubbliche, più preoccupati a salvare la propria pelle politica che ad affrontare i reali problemi del Paese?

    15 Maggio, 2018 - 8:53
  17. Victoria Boe

    Gli elettori hanno dato piena dimostrazione del fatto che l’ Italia è divisa: quella settentrionale, la più ricca, è volta a destra e difende i privilegi dei benestanti e le chiusure egoistiche. Quella centro- meridionale, la più povera, vuole assicurata un’ assistenza economica (reddito di cittadinanza), e tutto il resto passa in seconda linea. Tutto ciò non fa altro che approfondire il solco fra le due Italie esistente da sempre. Nessuno si preoccupa di agire in profondità per eliminare il dislivello sociale ed economico creando strutture appropriate e durature che appianino una divisione che perdura fin dall’ Unità d’ Italia.
    Il punto debole del nostro Paese è proprio questo.

    15 Maggio, 2018 - 11:36
  18. Fabrizio Scarpino

    No Victoria, mi permetto: occhio a considerare il Mezzogiorno povero, perchè per mia esperienza (che non pretendo abbia valore scientifico) non lo è.

    Ci sono sicuramente poveri nelle grandi città meridionali.
    C’è un evidente emigrazione continua dei giovani, sulla quale andrebbe aperta un’altra parentesi, ma non voglio andare fuori tema.
    Chi vive nel Mezzogiorno ha un costo della vita che è la metà delle grandi città del Nord ove invece le fasce di povertà davvero sono preoccupanti.

    Il voto ai 5stelle deriva a mio modesto avviso da un’elevata asprezza delle persone (senza generalizzazioni) che si è sviluppata in quelle terre negli ultimi anni. Non dimentichiamo anche i voti presi dalla Lega di Salvini che nel Meridione non sono stati pochi, anzi.

    Buon pomeriggio. Ciao.

    15 Maggio, 2018 - 16:13
  19. Victoria Boe

    Fabrizio, prendo atto di quel che dici, ma ti ricordo che la cosiddetta, famosa, “QUESTIONE MERIDIONALE”, presente nel nostro Paese fin da tempi molto antichi, non è ancora risolta.
    Non si fanno mai riforme strutturali per risolverla. Si cerca solo di tamponare alla bell’e meglio.
    Dove non ci sono industrie importanti ci saranno sempre “poveri”, ovvero cittadini più poveri di quelli che vivono nel centro-nord dell’Italia.
    Che poi ci siano anche dei ricchi, non vuol dire che la ricchezza sia generalizzata. La crisi appena passata ha colpito tutti ma particolarmente il sud e le isole. Nel Meridione non ci sono industrie di rilievo; alcune poche esistenti sono andate in malora. Mai sentito parlare delle “cattedrali nel deserto”? Suppongo di no.
    L’unica risorsa nostra potrebbe essere quella turistica, che infatti in alcuni punti c’è, ma non dappertutto.
    Il costo della vita è alto anche nel Mezzogiorno, e se i giovani emigrano, il motivo c’è, eccome. Ti faccio qualche esempio concreto: i due figli dell’amministratore del mio condominio, entrambi laureati, sono dovuti andare, per poter lavorare, uno in Cile, paese della moglie, e l’altro nelle Baleari. Hanno detto che non torneranno più qui in Italia.

    15 Maggio, 2018 - 18:40
  20. Victoria Boe

    Conosco inoltre alcuni giovani che sono andati a lavorare in Inghilterra, sempre per mancanza di lavoro qui da noi. E lì resteranno.
    Un altro, medico, ha trovato lavoro in una clinica privata di Roma. Non sono casi sporadici, questi, Fabrizio.
    Il voto ai 5stelle lo hanno dato moltissimi cittadini del sud che prima lo davano al Pd; lo hanno fatto perché hanno dato credito a Di Maio e al suo reddito di cittadinanza. Lo hanno fatto anche per protestare contro una politica di sinistra non più convincente, vista la piega di quel partito.
    Anche Salvini ha avuto, certo, nel sud un certo riscontro ma molto inferiore a quello dei 5stelle. E perché, secondo te? Perché anche nel sud gli italiani non sopportano gli immigrati. Te lo posso assicurare.
    L’ho già detto una volta: se non ci fosse stato questo “problema”, Salvini se li sarebbe sognati tutti quei voti.
    E sai una cosa? La stessa cosa l’ha detta, e mi ha sorpreso, la Boldrini; dopo di me, però ( deve avermi copiata :-D).
    Ma tu le senti certe interviste fatte ai lavoratori meridionali? Sai quanti sono quelli in cassa integrazione, in attesa, e col timore, di essere licenziati? Hai mai visto quelli che salgono sui tetti di certe fabbriche chiuse, per protesta?
    Queste cose io non le ho mai viste nel nord Italia. O forse mi sono sfuggite?

    Buona serata, Fabrizio. Ciao.

    15 Maggio, 2018 - 18:41
  21. Clodine-Claudia Leo

    Ma la smetta Boe di atteggiarsi ad esperta politologa, sta dicendo un sacco di cretinate. Abbia almeno il pudore di tacere davanti allo sconquasso in cui versa l Italia : cinquemilioni di poveri e stiamo parlando di italiani ;neo bidonville indegne di un paese abbarbicate attorno a fabbriche dismesse in cui bivaccano popolazioni di poveri diavoli tra immigrati e non..
    lavoro nero, precariato, disoccupazione e tanto altro .
    Ma dove vive lei, ci faccia capire. Io a Roma, lei non so.
    So che questo è ciò che ha lasciato sul campo il disastro governo Renzi/Boschi. Cinque anni di malgoverno inqualificabile. ..
    Il Giglio magico. … .

    15 Maggio, 2018 - 20:17
  22. Fabrizio Scarpino

    Ciao Victoria.

    Leggo e comprendo quanto tu dici e ti ringrazio per il dialogo.

    Faccio una premessa: io sono figlio di genitori meridionali, nonni, zii e cugini tutti meridionali.

    Io, mio fratello e alcuni cugini figli di zii siamo invece nati nel Nord Italia.
    Sono quindi figlio di emigranti come ti dicevo: ti scrivo ciò affinché non vengano equivocate le mie parole. Il Sud è una parte di me.

    Se da un lato concordo con quanto dici in riferimento all’avversione anche dei meridionali (non tutti) verso gli immigrati, ti ribadisco -senza pretese scientifiche- il mio pensiero: il Sud è povero, ma lo è fino a un certo punto.

    Province che sulla carta hanno il più alto tasso di disoccupazione, ma al contempo il più alto tasso di macchine di lusso (e non è una questione di criminalità…Di questa il Nord Italia ne ha in abbondanza).

    Tutte le città del Meridione di media grandezza sono sedi universitarie, a Reggio Calabria vengono costruiti i treni per l’intera Europa, Melfi e Pomigliano hanno gli stabilimenti Fiat operanti, la Barilla é presente a Matera e a Melfi. Il pastificio Divella della Puglia va alla grande.
    La Sicilia e il Salento hanno un bomm turistico da capogiro.

    Credimi, io ho 40 anni: diciamo che ho cominciato forse a capire qualcosina dai 14 anni…Ecco, in tutti questi anni non ho mai incontrato al Sud le stesse povertà che vedo in Lombardia. Lamentele quante ne vuoi, ma questo è uno sport nazionale.
    Esco dalla stazione di Milano e vedo povertà e ostelli Caritas stra pieni.
    Esco dalla stazione di Bari e vedo persone che “beatamente” (mi sia concesso) giocano a carte.

    Sui giovani come ti ho già detto il discorso è fin troppo lungo, rischieremmo di intasare troppo il Blog. Se vorrai Luigi ha la mia mail per proseguire l’argomento.

    Sulla questione meridionale, essa ha fatto comodo a una certa classe dirigente del Sud per il quale era conveniente mantenere le persone in stato di povertà di conoscenze soprattutto.

    Vedi Victoria, se io in questo momento vado a mangiare una pizza nella mia città capoluogo della Brianza o in Brianza, pagherò 25 Euro come minimo. Margerita/birra/coperto e caffè
    Se la stessa idea viene a un mio coetaneo merdionale gli basta spostarsi di qualche km da una grande città e paga 12 Euro il tutto.

    Da ultimo gentilissima Victoria, se davvero il Sud fosse al collasso, ti sei mai chiesta perché non è “esploso”?

    Un problema grave c’è sicuramente ed é quello delle infrastrutture, non lo nego, ma sul Tirreno le cose stanno migliorando.

    Un caro saluto Victoria, sempre a disposizione per il dialogo.

    15 Maggio, 2018 - 20:34
  23. Victoria Boe

    Io a lei non faccio capire proprio niente, signora rompiscatole. Chi l’ha cercata? Non parlavo a lei. E se vive a Roma, chi se ne importa?
    Che si intromette a fare nei discorsi altrui uscendo pure fuori dai binari?
    Taccia lei e non provochi.

    15 Maggio, 2018 - 21:19
  24. Clodine-Claudia Leo

    La narrazione secondo la quale sarebbe il popolo italiano la causa del disastroso “debito pubblico” è un falso storico. Gli italiani sono un popolo di risparmiatori, non di scialacquatori.

    Il debito pubblico, che stiamo pagando oggi tutti noi dal primo all’ultimo e ricadrà sulle generazioni future, è frutto di corruzione,di ruberie, di emorragia di denaro pubblico finito nelle tasche di politici per non parlare dei top manager tra i più pagati al mondo, 50 dei quali hanno intascato retribuzioni superiori al milione di euro, poi c’è l’ evasione fiscale ecc…

    Finiamola di dire castronate: non sono certo le pensioni baby degli anni 80 la causa del disastro. Intanto cominciamo a togliere quei vergognosi vitalizzi e ad abbassare i costi della politica a dimezzare gli stipendi dei parlamentari che danno il voltastomaco…

    15 Maggio, 2018 - 21:46
  25. Clodine-Claudia Leo

    Ma la pianti di fare la tuttologa, non si renda ridicola più del necessario Boe!

    15 Maggio, 2018 - 21:48
  26. Victoria Boe

    Fabrizio, con te è un piacere parlare. Lo dico senza piaggeria. Allora ribatto a certe tue affermazioni. Tu ami il Sud e lo frequenti saltuariamente, mi sembra di capire. In estate, se non sbaglio. Io vivo qui al Sud da sempre, sono più grande di te, e conosco bene i problemi della mia terra.
    La mia isola ( Sardegna) è bellissima ma povera e ha un alto tasso di disoccupazione e di emigrazione. Anzi, è sempre stata una fra le regioni più povere. Anche qui ci sono i ricchi, perchè no? ma in confronto alla maggioranza della popolazione, sono pochi. Certo, se si va in Costa Smeralda, i ricchi li trovi, eccome. Ma quello è un altro mondo. Si deve considerare il complesso della popolazione e dell’economia di una regione; non si può, e non si deve, guardare solo ad una realtà limitata per trarre un giudizio complessivo su un’intera regione. Se hai studiato un po’ di storia dell’Italia, dovresti sapere che all’Unità d’Italia ( cosa evidentemente bellissima), il Sud della penisola e le isole, che erano prima sotto il dominio borbonico e piemontese, erano in sottosviluppo economico, come si può ben capire. Fatta l’Italia, come si dice, quella situazione di inferiorità socio-economica rimase. La “questione meridionale” non è una favola inventata; è sempre stata una realtà vera; infatti ogni tanto, soprattutto quando si profilano le elezioni, torna a galla. Ma voi del Nord, a quanto pare, non ne siete neppure a conoscenza.
    Le industrie sono la vera ricchezza di un Paese ma non quelle della pasta o di indumenti o di altro genere. Quelle “pesanti” fanno la differenza, cioè quelle del ferro e dell’acciaio, quelle della trasformazione dei minerali, quelle meccaniche. E non una sola per regione.

    16 Maggio, 2018 - 0:45
  27. Victoria Boe

    Certo, oggi la situazione è migliorata, generalmente parlando, nel Meridione, e meno male, ma non è certo ai livelli di quella del Nord Italia.
    C’è sempre stata una bella differenza. E infatti negli anni ’60, quando tu Fabrizio non eri ancora nato, si emigrava dal Sud al Nord, per andare nel cosiddetto “triangolo industriale”( Genova-Torino-Milano). I tuoi stessi genitori ne sono una viva testimonianza. Dovresti trarne delle conseguenze applicate ad una situazione più generalizzata.
    I vari governi che si sono succeduti nel Paese mettevano sempre nei loro programmi la questione della rivalutazione economica del Sud, ma poi non ne facevano niente. Quel poco che è stato fatto, si deve ai Governi regionali, a partire dagli anni ’70, spesso senza l’aiuto del Governo centrale. Per dire. Noi, in un certo senso, siamo stati “colonizzati” da Roma, forse perché più lontani dalla penisola; infatti era sorto perfino un movimento indipendentista, per reazione. E ancora oggi dobbiamo fare la voce grossa per far sentire le nostre esigenze. Qualche volta ci ascoltano, qualche altra no. Un’ industria importante l’avevamo nel centro Sardegna, ma poi è finita. Anche l’Alcoa era in brutte acque, ma il ministro Calenda, bravissimo, si è dato da fare. Oggi è passata in mani svizzere, e almeno si è evitata la disoccupazione.

    16 Maggio, 2018 - 0:47
  28. Victoria Boe

    Poi tu, Fabrizio, mi fai ridere quando parli di Università.
    Certo che ci sono le Università; quelle di Cagliari e Sassari risalgono ad alcuni secoli fa. E sono validissime; alcune facoltà ( per esempio Agraria, Veterinaria) hanno il primato in Italia. Ma cosa c’entrano le Università, scusa?
    Ostelli e mense per i poveri se ne trovano a iosa anche qui purtroppo, caro Fabrizio. Una mia nipote fa la volontaria in una mensa vincenziana per i poveri e mi dice che la situazione sta peggiorando sempre di più.
    Ma poi, dimmi, Fabrizio: obiettivamente, come pui tu renderti ben conto di una situazione locale se vai in un luogo solo per un mese o due? Bisogna viverci a lungo per sapere davvero come stanno le cose.
    Ultima cosa: in Basilicata ( Lucania) c’era una povertà estrema ( “Cristo si è fermato a Eboli”, ricordi?); oggi c’è un turismo eccezionale perché i Sassi di Matera attraggono, giustamente, moltissimi turisti.
    Da noi i turisti vengono solo d’estate per il mare favoloso. Il resto ( per es. nuraghi e altre bellissime cose di civiltà preistoriche) interessa assai poco.
    Voglio dire che le realtà regionali sono varie e dipendono da molti fattori.

    Ciao, caro Fabrizio. Un bel saluto.

    16 Maggio, 2018 - 0:53
  29. Fabrizio Scarpino

    Victoria ciao, hai ragione quando affermi che la mia “analisi” parte dai mesi estivi e vale quel che vale, ci mancherebbe altro.
    Avevo infatti detto che non pretendevo di avere valore scientifico.

    Accolgo le tue considerazioni e critiche.
    Sulle Università esse centrano eccome: se ci sono università vuol dire che c’è un “indotto”, che ci sono professori e ricercatori.
    Fisciano, Università di Salerno ad esempio è un gioiello di università.

    E poi Victoria, dobbiamo cercare di capire questo…(e non è solo questione di criminalità, tra l’altro strapresente anche al Nord.

    https://www.quicosenza.it/news/calabria/129746-nella-povera-calabria-le-auto-lusso

    Buona giornata.

    Buona giornata.

    16 Maggio, 2018 - 9:56
  30. alphiton

    Gentile sig. ra Leo,
    il debito pubblico in Italia esplode negli anni ’80 ai tempi del CAF (Craxi – Andreotti – Forlani). L’esigenza di mantenere le clientele politiche e il costosissimo carrozzone costituito dai partiti politici generò da una parte l’aumento abnorme della spesa pubblica, dall’altra un’affermazione sistemica della corruzione. I governi della cosiddetta seconda repubblica, se si eccettua i governi presieduti da Romano Prodi, non hanno fatto molto per sanare in modo struturale questa situazione che costituisce per il nostro Stato una vera e propria palla al piede che gli impedisce di correre come potrebbe.
    Stando così le cose, le proposte di Lega e 5 Stelle sembrano di difficile, se non impossibile realizzazione. Dovrebbero comunque almeno chiarire come verrà finanziata la diminuzione del gettito fiscale, che sarà consistente se verrà approvata la cosiddetta flax tax. Penso che l’unica soluzione per finanziarla sia un taglio selvaggio dei servizi sociali, che penalizzzerà come sempre le fasce più deboli, che, oltre tutte, saranno le meno avvantaggiate dal nuovo regime fiscale.
    Le faccio un esempio: mio padre, dipendente pubblico che aveva pagato tasse abbastanza alte per tutta la sua vita lavorativa, quando si ammalò gravemente ebbe la possibilità di avere cure di alto livello proprio grazie al sistema fiscale vigente. Le sue tasse e quelle di tutti gli altri contribuenti (onesti) gli permisero di passare gli ultimi anni della sua vita curato in modo esemplare. Con la flat tax credo che questo sarebbe impossibile, poiché il maggiore introito che deriverebbe dalla minore imposizione fiscale non sarebbe sufficiente ad un cittadino di condizione medio – bassa di pagare cure che sono spesso lunghe e decisamente costose e che solo un regime di servizio sanitario nazionale, finanziato dalla fiscalità generale, può erogare. Quanto al resto le sue affermazioni sono figlie di quel malpancismo diffuso e per certi versi comprensibile, ma che spesso non trova riscontro nella realtà effettuale ed è figlio della scarsa memoria di noi italiani.

    Alberto Farina

    16 Maggio, 2018 - 18:06
  31. Lorenzo Cuffini

    Concordo con Alberto qui sopra e lo ringrazio per avermi evitato di scrivere praticamente un doppione del suo intervento.

    16 Maggio, 2018 - 18:35
  32. Lorenzo Cuffini

    Di mio mi limito ad aggiungere di prestare attenzione tignosa e pignola, senza lasciar scappar niente, ciascuno per quel che gli compete e nelle proprie specifiche condizioni,alla differenza che intercorre tra i MALDIPANCIA che sono tanti e meritano sempre considerazione e rispetto- anche se non sono tutti della stessa gravità e della stessa natura – I MALPANCISTI, che nei maldipancia ci inzuppano patoffi biscottini,che vanno smascherati,e i PANCIALOQUENTI, che parlano alla cosiddetta ” pancia della gente”, irrobustendone paure, egoismi e violenza assortita, e che per cio’ stesso vanno apertamente contraddetti, smentiti e smontati.
    Possibile che la storia, pure la nostra, non ci abbia insegnato nulla?

    16 Maggio, 2018 - 18:47
  33. Victoria Boe

    “Quanto al resto le sue affermazioni sono figlie di quel malpancismo diffuso e per certi versi comprensibile, ma che spesso non trova riscontro nella realtà effettuale ed è figlio della scarsa memoria di noi italiani.”

    Ed infatti è così, A.Farina. A quel che lei dice aggiungo che in Italia, come ho detto in altro post, il popolo non ha quel minimo di educazione politica necessario a vagliare, ameno al minimo, situazioni e comportamenti dei politici. Sarà così anche negli altri Paesi? Io non credo.
    Si va dietro, come dei babbei, a chi promette di più, senza chiedersi se quelle promesse sarà possibile realizzarle.
    Oggi che, data la maggiore informazione, dovrebbe essere più facile avere una buona conoscenza di certi aspetti politici, stranamente si conosce di meno. La storia del debito pubblico, per esempio, quanti la conoscono? Quanti l’hanno capita? E che razza di politici sono quelli convinti che uscendo dall’euro ( cosa che non succederà) si starebbe meglio?
    Salvini fa la voce grossa contro l’Europa minacciando fuoco e fiamme contro i divieti, e a me sembra un dilettante da quattro soldi.
    Di Maio se ne va tutto tronfio e giocondo con la sua proposta del reddito di cittadinanza, e non dice da dove usciranno i soldi necessari. Ma il peggio è che quasi nessuno è consapevole del fatto che in ogni caso a farne le spese sarebbero i servizi sociali.
    E ‘sto “piccolo” dettaglio chi lo tiene presente?
    Della serie: lo Stato ti accontenta porgendoti una mano e nello stesso momento con l’altra mano nascosta dietro ti toglie ciò che ti ha dato, aumentando le spese per i servizi. E quasi nessuno se ne accorge.
    L’ Europa continuerà a bacchettarci, gli italiani continueranno a non capire e i piagnistei non avranno termine; mentre a pagare le tasse sarà soprattutto la classe media in via di estinzione.
    La modestissima pensione di parecchi cittadini, infatti, è ferma da molti anni mentre le spese aumentano ogni giorno.
    I pensionati sono l’ultima ruota del carro, si sa.

    16 Maggio, 2018 - 19:20

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