Gran festa oggi in via Urbana per la Comunità filippina che si riunisce a Santa Pudenziana: chissà che festeggiavano. Ma festa anche cento metri più in là (verso la fermata Cavour della Metro B) della Comunità lefebvriana e anche qui non sono stato a domandare per quale ricorrenza. Altri cento metri dopo la fermata della Metro c’è la piazza di Santa Maria ai Monti oggi festosissima con i giochi e gli spettacoli all’aperto dell’Ottobrata Monticiana. E nella stessa piazza gran folla della Comunità Ucraina che qui ha la sua sede romana e ovviamente proprio oggi cade una sua festa che pure non ho chiesto. La piazza che da un lato ha l’Ottobrata con i suoi stornelli e dall’altro gli Ucraini con i loro incensi, sul terzo lato ha la chiesa di Santa Maria ai Monti – mia parrocchia – dove la messa delle 11 aveva come ospiti d’onore un gruppo di africani cantanti e danzanti per la Giornata mondiale delle Missioni. E io felice per i miei duecento passi di festa in festa.
Filippini lefebvriani monticiani ucraini africani
85 Comments
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Ipotizzo:
la comunità filippina festeggiava la canonizzazione, oggi, del secondo santo della propria terra.
Mi piacerebbe che una cosa così fosse all’origine della festa nella festa…
Ciao Luigi, buona domenica.
E buona domenica a Fabri e a tuttitutti
🙂
Credo di poter confermare, Nico: la comunità filippina festeggiava oggi (anche a Milano, dove i bravi fratelli di fede filippini si ritrovano sempre in una chiesa a pochi passi dalla mia abitazione “milanese”) la canonizzazione di Pedro Calugsod; quale ricorrenza festeggiassero gli ucraini di Roma, invece, proprio non saprei.
Non so neppure cosa mai avessero da festeggiare i lefebvriani, ma di questo, in tutta franchezza, non mi può fregare di meno.
Ciao a tutti.
Roberto 55
Caro Luigi, tu passeggi e incontri persone festose. Cosa mai ci sarà di festoso di questi tempi, davvero non capisco, ma poiché così và il mondo, tu sei “felice per i tuoi cento passi di festa in festa” e confesso che passeggiando sulla rete, anch’io e ho incontrato qualcosa che mi fa un immenso piacere, perché potrebbe far riflettere tutti i moderni festaioli : “Gesuiti, la profezia dei maya e le realtà ultime – In un articolo dellla “Civiltà Cattolica” viene spiegato come la “fine del mondo” preconizzata possa essere importante nella comprensione escatologica – ‘Quella «specie di montatura mediatica» che è la profezia dei Maya sulla fine del mondo nel 2012 «potrebbe avere anche un risvolto positivo: aiutare i cristiani a riprendere dimestichezza con i temi finali, escatologici (dal greco ’eschaton’, ultimo), di cui il Nuovo Testamento è pieno, ma che quasi nessuno, tranne lodevoli eccezioni, più legge e commenta». – Link Qui
Trovo sorprendente che si torni su questo argomento, sembrava una goliardica trovata di alcuni colportori “porta a porta” e guarda caso anche i cattolici, fra i più autorevoli cominciano a porsi il problema. Sarà mica che i troppi segni dei tempi stiano diventando sempre più evidenti e corrispondenti ?
Ma c’è una cosa che non capisco, se le cose stanno così e se “nessuno conosce il giorno e l’ora tranne il Padre” ( Mt. 24.36) Vuol dire che c’è un giorno e un ora, anche se sconosciuti, allora a che serve raccomandare il mondo alla madonna se tutto è già deciso ? E se tutto è già deciso, che ci sarà da festeggiare ?
In questo momenti i filippini con la statua del loro nuovo santo stanno passando con canti e candele sotto la mia finestra.
Il nuovo santo e martire filippino si chiama Pedro Calungsod e così ne ha parlato Benedetto stamane durante l’omelia della canonizzazione:
Nacque intorno al 1654, nella regione di Visayas nelle Filippine. Il suo amore per Cristo lo spinse a prepararsi per diventare catechista con i missionari Gesuiti di quel luogo. Nel 1668, assieme ad altri giovani catechisti, accompagnò il P. Diego Luis de San Vitores alle Isole Marianas per evangelizzare il popolo Chamorro. La vita là era dura e i missionari soffrirono persecuzioni a causa di invidie e calunnie. Pedro, però, dimostrò fede e carità profonde e continuò a catechizzare i molti convertiti, dando testimonianza a Cristo mediante una vita di purezza e di dedizione al Vangelo. Molto intenso era il suo desiderio di guadagnare anime a Cristo, e ciò lo rese risoluto nell’accettare il martirio. Morì il 2 aprile 1672. Testimoni raccontano che Pedro avrebbe potuto mettersi in salvo ma scelse di rimanere al fianco di P. Diego. Il sacerdote ebbe modo di dare l’assoluzione a Pedro prima di essere lui stesso ucciso. Possano l’esempio e la coraggiosa testimonianza di Pedro Calungsod ispirare le care popolazioni delle Filippine ad annunciare il Regno di Dio con forza e guadagnare anime a Dio!
Sono sette i nuovi santi proclamati oggi dal papa e uno è italiano:
JACQUES BERTHIEU (1838-1896), sacerdote professo della Compagnia di Gesù, martire; PEDRO CALUNGSOD (1654-1672), catechista laico, martire; GIOVANNI BATTISTA PIAMARTA (1841-1913), sacerdote, fondatore della Congregazione Sacra Famiglia di Nazareth e delle Umili Serve del Signore; MARÍA CARMEN SALLÉS Y BARANGUERAS (1848-1911), fondatrice della Congregazione delle Suore Concezioniste Missionarie dell’Insegnamento; MARIANNE COPE (1838-1918), religiosa professa della Congregazione delle Suore del terzo ordine di San Francesco di Syracuse; KATERI TEKAKWITHA (1656-1680), laica; ANNA SCHÄFFER (1882-1925), laica.
Dell’italiano Giovanni Battista Piamarta il papa ha detto:
Sacerdote della diocesi di Brescia, fu un grande apostolo della carità e della gioventù. Avvertiva l’esigenza di una presenza culturale e sociale del cattolicesimo nel mondo moderno, pertanto si dedicò all’elevazione cristiana, morale e professionale delle nuove generazioni con la sua illuminata carica di umanità e di bontà. Animato da fiducia incrollabile nella Divina Provvidenza e da profondo spirito di sacrificio, affrontò difficoltà e fatiche per dare vita a diverse opere apostoliche, tra le quali: l’Istituto degli Artigianelli, l’Editrice Queriniana, la Congregazione maschile della Santa Famiglia di Nazareth e la Congregazione delle Umili Serve del Signore. Il segreto della sua intensa ed operosa vita sta nelle lunghe ore che egli dedicava alla preghiera. Quando era oberato di lavoro, aumentava il tempo per l’incontro, cuore a cuore, con il Signore. Preferiva le soste davanti al santissimo Sacramento, meditando la passione, morte e risurrezione di Cristo, per attingere forza spirituale e ripartire alla conquista del cuore della gente, specie dei giovani, per ricondurli alle sorgenti della vita con sempre nuove iniziative pastorali.
La mia povera libreria abbonda di volumi della Queriniana, oibò, fondata da un santo… e tra essi una ventina sono a firma Joseph Ratzinger…
Ipotizzo 2:
credo di poter escludere che i lefebvriani festeggiassero la canonizzazione di un fondatore di case editrici…
ma la Queriniana non è comunista ? 🙂
Si sa che i comunisti e gli intellettuali vanno sempre a braccetto….
In fondo se Ratzinger non si fosse spaventato per la rivoluzione del movimento studentesco,
oggi sarebbe una persona profondamente più ottimista,
forse più pacificata,
e dalla finestra spargerebbe le consolazioni dello Spirito 🙂
Ma quante santificazioni! Questo papa va sulla scia del precedente.
Possibile che tutti abbiano fatto dei miracoli?
Io sono scettica, e anche molto, in proposito.
I postulatori lo hanno verificato sul serio o ci sono altri motivi che spingono in questa direzione?
Matteo, non essere irriverente, potresti andare all’inferno, non lo sai ?
Ora ora Scalfari da Fazio sui suoi cinque incontri con il cardinale Martini (riporto a memoria):
Fazio: “Nell’ultimo incontro con il cardinale Martini, lei racconta che, salutandovi, il cardinale le ha sussurrato: pregherò per lei. E lei ha risposto: io penserò a lei. Il cardinale ha concluso: è la stessa cosa. Lei che ne pensa?”
Scalfari: “Vede, Martini per tutta la vita ha sempre creduto in Gesù Cristo figlio di Dio, io ho sempre ispirato le mie azioni a Gesù figlio dell’uomo“.
I Santi sono santi e basta. Non sono ne’ tanti ne’ pochi: sono quelli che devono essere. E’incoraggiante che l’inizio dell’anno della fede coincida con la proclamazione di sette santi che rappresentano uomini e donne, laici, sacerdotie religiosi di tutti i continenti. L’umanità tutti, attraverso la fede, può aspirare alla santità.
Taccio sulle bestemmie di Scalfari al quale non ha giovato la frequentazione del Card. Martini.
@Matteo,
se Benedetto XVI avesse avuto più simpatia per le contestazioni studentesche, oggi probabilmente non sarebbe papa…
Mi risulta che, nella Chiesa, per proclamare la santità di qualcuno sia necessaria l’evidenza di qualche miracolo da parte di quel “qualcuno”.
Possibile che siano stati operati tanti miracoli? Io non ne sono convinta.
In passato non era tanto facile proclamare la santità.
Come mai oggi è diverso?
Che poi alla santità siano chiamati tutti, questo lo sappiamo.
Io credo, per esempio, che siano davvero sante, senza miracoli, tante persone sconosciute che non verranno mai canonizzate.
Solo per curiosità: quali “bestemmie” di Scalfari?
Quelle considerate tali solo per pregiudizio?
Male, Federico, molto male… Liberati dai pregiudizi.
Soprattutto escluderei che festeggiassero il fondatore della Queriniana!!
Chiunque è libero di ritenere che Gesù non fosse Dio ma un uomo ben al di sopra di tutti gli altri. Questo non deve suscitare scandalo in chi, essendo cristiano, crede il contrario.
E comunque l’agire in conformità degli insegnamenti di Gesù, ritenuto solo uomo, sarebbe, per chiunque, meritevole di lode e di stima.
La fede non è di tutti. Se qualche zelante cristiano riuscisse a capire questo, non parlerebbe tanto facilmente di “bestemmie”, ma le riterrebbe semplicemente opinioni diverse dalle sue. E le rispetterebbe.
ognuno è libero di pensarla come crede su Gesù, Scalfari non fa eccezione. Personalmente, non critico lui, né nessun altro per questo.
Mi sento invece libero, e liberissimo, di criticare chi usa Gesù per appenderci sopra il suo cappello ,così, per autoproclamazione. Scalfari trovi un ulteriore modo per autocelebrarsi e autoincensarsi, lasciando fuori Cristo. Il fatto che appartenga a quella categoria di persone per cui il mondo si divide in due: da una prte se stesso, dall’altra il volgo , non lo autorizza a santificarsi laicamente.
Dopo l’ateo devoto, ci tocca quest’altra pirlata del santo ateo?!
Ben vengano legioni e legioni di santi veri. E riguardo ai dubbi di Marilisa, mai sbirciato una positio per una causa di beatificazione? Un oceano di carta. Che si possa santificare sottogamba nella Chiesa Cattolica è roba che non sta né in cielo né in terra..Scalfari si rassegni: non basterà la sua consueta trombonata, questa volta davanti all’ossequiente Fazio ( peraltro ossequiente a 360 gradi), per guadagnarsi un posto in prima fila anche qui…
🙂
Lorenzo, non sono d’accordo con te né su Scalfari, che non credo pensi di doversi rassegnare a nulla, né sulle beatificazioni.
So bene dell’ “oceano di carta” che è sotteso alle santificazioni, e so anche come viene prodotto.
E allora? Proprio per questo non mi convince comunque.
Anche io, come te, sono liberissima di pensarla come voglio.
Di pensare, per esempio, che i pregiudizi di parecchi in questo blog sono pretestuosi e basati su motivazioni ideologiche.
Il che a me non piace per niente, come altre volte ho avuto modo di dire.
Non vedo niente di serio in un simile modo di fare.
Tutti liberissimi di pensare tutto, cara Marilisa. Questo è il bello del gioco. Sul parlare,invece, specie se si parla di sé, io eserciterei -parere personale-un minimo di cautela.Parlo di Scalfari, non di te. Un conto è dire “per me Gesù Cristo è solo un uomo” ,ok. Un altro è dire ” io ho sempre ispirato le mie azioni a Gesù Cristo”. Il che, se mi consenti, dà fiato alla mia libertà di pernacchia.La persona in questione non conosce il significato della parola misura, ma grazie a Dio nemmeno io conosco misura nella capacità di spernacchiare. Me per primo. Non c’entra nessun pregiudizio e nessuna motivazione ideologica.Solo allergia alle facce di bronzo a oltranza.
Sulle beatificazioni, cosa non ti convince ” comunque”?
La questione della chiamata universale alla santità si pone ad un diverso livello di quello della scelta della Chiesa di porre alcuni di questi chiamati come speciali intercessori e modelli per tutti i chiamati alla santità.
Sono noti tutti i sospetti postconciliari (ricalco neppure troppo ben fatto dei pregiudizi laicisti) in merito.
Per fortuna, o meglio “per grazia ricevuta”, la Chiesa non si è fatta abbindolare e continua in quest’opera di elezione e proposta.
Sul metodo, poi, direi che è abbastanza garantista, anche da un punto di vista profano.
Notevole il fatto che il sospetto su maglie troppo larghe nell’applicazione del “metodo” sembra proprio nascondere la contestazione del “merito” (che ci sia un riconoscimento di una specialità di testimonianza e che ci siano “modi specialissimi” perchè questa specialità abbia a rivelarsi…).
Bisogna sospettare di troppo sospetto!
Gesù dall’istituzione clericale del suo tempo storico fu sentenziato come “bestemmiatore” ripeto “bestemmiatore”.
Non risulta da nessuna parte che Gesù
abbia rinnegato il suo essere Ebreo.
Ma Gesù,
ha avuto anche le palle
per smascherare l’ipocrisia del suo clero
e di tutto il suo mondo religioso.
Si riferiva solo al suo mondo religioso ebraico,
o a tutti quei mondi religiosi ….. vari
che tra Dio e l’uomo
sistemano il muro di clero e religiosi-pii !!!!??
Comuncque
chi è accusato di essere bestemmiatore
è sicuramente in ottima compagnia.
Voglio essere anche io un bestemmiatore
per stare con Gesù
il figlio dell’Uomo.
@Marilisa,
i cattolici credono ai miracoli, sin da quando a farli era Gesù e i suoi primissimi discepoli. Non significa essere creduloni o irrazionali, significa avere fede che Dio Onnipotente può realizzare cose straordinarie attraverso la mediazione e l’intercessione di un santo. Tutto qui. Le vecchie procedure del processo di canonizzazione prevedevano tre miracoli per la beatificazione e tre per la santificazione: le nuove regole si accontentano di uno, non per snellire le procedure burocratiche, ma nella convinzione che se una persona compie un miracolo è abbastanza santa senza dover dimostrare nient’altro.
Il punto è che i cattolici credono ai miracoli e credono che i santi possano, per grazia di Dio, compierli. Dubito si possa essere cattolici senza credere ai miracoli.
Affermare pubblicamente (grazie alla TV progressista) che Gesù non è Dio è una bestemmia. Il fatto che normalmente le bestemmie siano affini alla volgarità, non significa che non possano essere raffinate ed “educate” come quelle pronunciate da Scalfari. Il pregiudizio è il tuo, cara Marilisa, che non riesci a cogliere la gravità delle parole di Scalfari solo perchè probabilmente nutri simpatia umanamente e politicamente nei suoi confronti.
I cattolici dovrebbero saper riconoscere una bestemmia e magari addolorarsene.
@Matteo,
Gesù diceva la verità ed è stato accusato ingiustamente di blasfemia da quanti non volevano accettare questa verità. Scalfari ha detto la verità?
Non è assimilabile a Gesù chi crede di essere un Messia (messia laico/laicista, ennesimo ossimoro per Luigi) senza esserlo.
Altra osservazione: Gesù era molto duro contro l’ipocrisia dei farisei, ma non contestava le pratiche religiose o la fede popolare. Lui stesso era un “praticante” scrupoloso e fino alla fine ha amato e cercato tutti, anche i membri del Sinedrio (Nicodemo, Giuseppe d’Arimatea).
Non è con le bestemmie e l’anticlericalismo che potrai sperare di avvicinarti a Gesù: prova piuttosto l’adorazione eucaristica e una buona confessione.
Non mi risulta che Scalfari creda di essere un messia.
Non voglio difenderlo in quanto Scalfari, lo difendo come difenderei qualsiasi persona che volesse esprimere una sua opinione diversa dalla mia, senza , per questo, ritenermi in diritto di affermare che “bestemmia”.
Se uno esprime pareri così drastici, per me è–cristiano o no– un intollerante. Ma poi:che genere di cristiano è ?
Qua ci sono troppi cristiani che fanno di tutto per dimostrare di non esserlo affatto. Ma se ne rendono conto?
Facciano almeno un esame di coscienza. E sarebbe il minimo.
Con tutto il rispetto per gli amici del “pianerottolo” che difendono Scalfari, a me pari che filosoficamente la sua posizione sia assimilabile alla c.d. “neognosi”, che tanti adepti può contare nell'”intellighenzia” contemporanea (vedi il sedicente filosofo Vito Mancuso, ad esempio).
C’è oggi una neognosi, che è definita una volta per sempre da un testo dell’evangelista Giovanni: «Chiunque va oltre e non rimane nella dottrina di Cristo non ha Dio; chi invece rimane nella dottrina ha il Padre e il Figlio» (2Gv 9).
La neognosi, come l’antica falsa gnosi, costituisce un pericolo per la fede cristiana perché lavora ad andare oltre la dottrina di Cristo, oltre la fede apostolica.
La gnosi, come riduzione interna al cristianesimo, è il risultato di un processo di idealizzazione del fatto cristiano per il quale esso non può più riverberarsi in una presenza fisica nel mondo.
Il suo prodotto è un cristianesimo eterno che non ha più né spazio né tempo. È un cristianesimo senza grazia, cioè senza il miracolo di un cambiamento che, storicamente, accade nell’incontro gratuito con il “Corpo di Cristo”, e con la chiesa.
È una sorta di cultura universale religiosa, un sincretismo senza dio.
Il fenomeno neognostico è di tale portata e pericolosità da collocare in secondo ordine la gravità dell’ateismo inteso nel senso classico e perfino nelle sue espressioni più radicali e pacchiane.
Oggi la cultura dominante, sostenuta da potenti mezzi della comunicazione sociale, è impegnata a instaurare una super-religione trasversale, un umanesimo etico e spiritualistico, in modo pacioso e sotterraneo, che non annulla le culture, i riti, le gerarchie, e aspira a incarnarsi in esse.
Non crea esplicitamente formule dottrinali nuove, ma insiste a imporre una «verità» generica, sulla quale convengono non solo tutte le religioni ma anche tutti gli uomini di buon senso.
E così, operando l’abbattimento delle dottrine proprie delle varie religioni, le conferisce l’aspetto di una superiore saggezza. È la neognosi.
In particolare, il cristianesimo viene svestito della sua caratteristica di essere rivelazione divina storica ed è accomunato a quanti, dentro e fuori degli ambiti confessionali e con simboli vari, promuovono certi valori umani, certi punti della legge morale.
Alla chiesa si è disposti a riconoscere, al massimo, una leadership speciale e un primato «spirituale», purché rinunci a presentarsi come la depositaria della rivelazione storica di Dio e accetti di dissolversi in un cristianesimo vagamente teista e umanitario.
Non desta perciò meraviglia che, l’«attuale paganesimo neognostico», negatore della «possibilità che l’Assoluto si manifesti nel finito, aspiri alla consunzione endogena del cristianesimo in Europa.
Tralascio ogni commento su Fazio, il cui ipocrita servilismo non porta alcun vantaggio alla causa della Sinistra.
Quanto ai miracoli, io non li disconosco ma di fronte ai troppi “miracoli” qualche dubbio mi sembra lecito.
Osservo inoltre che questa sembra essere, dai tempi di Giovanno Paolo II, l’era dei miracoli, dei santi e dei beati.
Madonne piangenti e parlanti un po’ dappertutto. Guarigioni straordinarie. Santi a quattro, a cinque, a sette per volta.
Di fronte a tutto ciò, col vostro permesso, Lorenzo e Federico B., io rimango scettica.
E se fosse proprio il bisogno di spiritualità, o l’intento di crearla e diffonderla, a produrre tutta questa parvenza di spiritualità?
Quanto ai documenti che i postulatori producono in grande quantità, Lorenzo, essi non mi convincono affatto perché non ci vuole molto a relazionare quel che i testimoni (?) dei miracoli dicono di aver visto o toccato con mano.
Ho visto io stessa un postulatore, che va in giro per il mondo, pronto a scrivere di presunti miracoli da parte della fondatrice di una congregazione di suorine della mia regione.
So che ogni congregazione, o quasi, vorrebbe far beatificare il proprio fondatore, e raccoglie testimonianze per questa causa. Lo sai o no, Lorenzo?
E prima o poi arriva la beatificazione e, dopo, la santificazione.
D’ altro canto, a mio parere la fede vera non ha bisogno di miracoli eclatanti.
E i santi vengono visti come intermediari per ottenere delle grazie speciali. Non di rado qualcuno dei “grandi” santi ha la precedenza su Gesù nei cuori di non pochi fedeli.
La fede vera esula da tutti questi dettagli. Gesù stesso a volte si allontanava dalla folla perché sapeva di essere cercato per i miracoli, cosa che non aveva la sua approvazione.
“Tralascio ogni commento su Fazio, il cui ipocrita servilismo non porta alcun vantaggio alla causa della Sinistra.”
Servilismo? Non mi pare proprio.
Fazio dà spazio a tutti, di sinistra destra centro.
Anche tu, luca73, i tuoi pregiudizi li hai, eccome se li hai!
Prima di consigliare al prossimo un esame di coscienza, spero che ciascuno di noi lo faccia per se stesso.
Non è un “parere drastico” riconoscere che qualcuno ha bestemmiato: è prendere atto di un’evidenza lampante. Mi domando come si possa non vederla. Nessuno è obbligato a credere in Dio, ma tutti dovrebbero avere rispetto e parlarne con la dovuta attenzione, specialmente di fronte a una platea di molte migliaia di persone.
I fondatori degli ordini religiosi sono canonizzati più facilmente perchè l’ordine si impegna a diffonderne la devozione. Ecco tutto. Conosco tanti religiosi e non ho mai visto organizzazioni per la santificazione di un fondatore o di un membro illustre: ho visto la sincera convinzione della santità di una persona e magari il sollecito invito a pregarla per chiederne l’intercessione in situazioni difficili. Quando le suorine pregano per un malato, chiedono l’intercessione del fondatore anzichè di un altro santo: tutto qui. Sono convinto che esistano tanti santi sconosciuti che operano molti miracoli a nostra insaputa. Si conoscono meglio quelli che durante la vita si sono dati da fare e si sono fatti conoscere. E’ un limite della nostra condizione terrena, quando saremo in Cielo conosceremo il nome di tutti i Santi del Paradiso.
Su Fazio anch’io ho l’impressione che con ospiti di sinistra (con Scalfari come con Bersani) si sia mostrato sempre molto servile. Con altri ha un atteggiamento più esigente: è capacissimo di metterli in difficoltà, ponendo domande insidiose e interrompendo le risposte. Naturalmente non mi aspetto che chi condivide le sue preferenze politiche abbia poi l’onestà di riconoscere la sua evidente partigianeria.
Gentile, bella e a me carissima Marilisa,
lei scrive: «sono liberissima di pensarla come voglio».
Sottoscrivo con calore, ma il suo problema non è il “come voglio”!
Condivido l’ultimo intervento di Leonardo, anche se io al suo posto non avrei azzardato l’aggettivo “gentile”, che non ha riscontri nei toni che la nostra comune amica riserva ai suoi interlocutori su questo pianerottolo, e non mi sarei sbilanciato sulla bellezza…
Ci vorrebbe, a questo punto, una delle risate omeriche di Clodine…
Clo, ma dove sei?
@Matteo,
se Benedetto XVI avesse avuto più simpatia per le contestazioni studentesche, oggi probabilmente non sarebbe papa…
—-
Beh ! Vuoi mettere una carriera mancata nella Wehrmacth con il pontificato?
Allora facciamo così, cara Marilisa. Ti consta che qualche santo und beato sia stato proclamato tale incongruamente?! Se è così, andiamo a fondo e smascheriamo. Se no, di che stiamo parlando?
Direi che è proprio c.v.d.: ciò che imbarazza non è il numero, ma la “cosa in sè”.
Se Dio è in ogni luogo, se niente è “senza”, perché Lui si permette di scegliere, perché sceglie modi particolarissimi di manifestarsi?
Che pretese…
p.s. Ottimo Luca73 (h. 13.35), stendiamo un velo pietoso sul comm.32.
Non capisco cosa voglia dire Nino alludendo alla Wehrmacht, spero però vivamente che non volesse legare Benedetto XVI al nazismo.
E’ vero che di recente anche Bersani ha rispolverato la parola “fascista” per denigrare un suo avversario politico (o presunto tale, cioè Beppe Grillo), e che certi epiteti hanno sempre fatto parte delle argute argomentazioni dei democratici esponenti della sinistra…
Caro Luigi, è di oggi la notizia che Monti si ricandiderà con l’appoggio delle gerarchie e di molte associazioni di stampo papalino e mi chiedevo, ma che se ne fa la chiesa di tutti questi santi, se per fare i Miracoli ci vuole Monti ? E poi di Riccardi e di Passera e le associazioni di Todi, e di Casini ?
Caro Luigi, Giovanni dice : “E vidi una delle sue teste come scannata a morte,[…] E le fu data una bocca che diceva cose grandi e bestemmie,[…] E le fu concesso di far guerra contro i santi e di vincerli, e le fu data autorità su ogni tribù e popolo e lingua e nazione.” ( Riv 13.3-8)
Se a una di quelle teste è stato concesso di “vincere” i santi, sapresti spiegare a che servono se sono in schiavitù ?
Esimio Leonardo, lei è liberissimo di pensare quel che vuole, ma le posso assicurare che quel che io credo e propongo nei miei commenti è frutto di riflessioni attente su quel che ascolto, leggo e–soprattutto– vedo intorno a me nel libro della vita.
Senza lasciarmi influenzare da nessuno e mettendo in discussione tutto. Proprio tutto.
Se tutti facessero come me, ci sarebbero meno preconcetti, maggiore obiettività e ragionamenti non confezionati, come invece qui vedo molto spesso, e ricalcati sulle parole altrui ovvero sulla mente di altre persone.
Federico B., troppo precipitoso nelle condivisioni.
Impara a non accodarti agli altri, a quelli che apprezzi perché sono sulla tua linea.
Prima o poi ti potrebbero arrivare certe sberle (da quelle stesse persone)!!
La gentilezza fatta persona…
Ma era solo una raccomandazione sulla base di certe mie esperienze qui sul blog.
Bestemmia. Chi bestemmia? Scalfari che è un non credente, ma che si ispira a Gesù figlio dell’Uomo (e quindi prova a vivere etsi Deus daretur, cosa che piacerebbe al Papa); oppure bestemmia chi, così devotamente e cattolicamente, dice che la Messa di Paolo VI è “bastarda”?
Bestemmia solo chi, ignorante e maleducato, nomina Dio invano, o piuttosto non lo bestemmiamo anche noi con l’inquinamento, l’aborto, la fame mondiale?
Bestemmiano le Pussy Riots che denunciano in una canzone il potere dispotico dell’oligarca Putin e la Chiesa Ortodossa che da sempre ha un potere che non è indipendente rispetto a quello prima zarista, poi sovietico, infine “democratico”? O bestemmia chi ha mandato a morte Anna Politkovskaya, colpevole di fare il suo mestiere?
Mussolini faceva scrivere sui muri che “La bestemmia offende Dio e disonora la Patria”, lui ateo mangiapreti. Camilleri racconta di aver mollato un bestemmione in presenza dell’allora patriarca di Venezia Giovanni XXIII, il quale poi gli disse: “Non devi chiedere scusa a Dio, ma a te stesso perché hai offeso la tua intelligenza e la tua dignità”. Bestemmiava anche lui?
Più che di Scalfari, che mi sembra un ateo cristiano come la Fallaci, io mi preoccuperei dei ragazzini che bestemmiano Dio come se dicessero Padrenostri. Delle bestemmie televisive che non offendono più nessuno. Della crocifissione di rane spacciata per “arte”. Altro che un ateo che però stima Cristo.
Natuzza Evolo ebbe modo di vedere Benedetto Croce. Disse di essere andato all’inferno perché non credeva in alcuna forma di divinità. Per chi ci crede, si accomodi. Ma preferisco l’ateo che stima Cristo a quelli di “buona famiglia” (anche preconciliare) che bestemmiano Dio in modi molto più arzigogolati della semplice invettiva.
Un caro saluto a tutti.
O fu Camilleri o fu uno dei suoi colleghi che avevano allestito uno spettacolo a Venezia, comunque ha raccontato lui l’incotro con il futuro Giovanni XXIII a Rai Storia.
Meno male che ogni tanto si leggono interventi intelligenti.
E si respira.
@ tonizzo
”Bestemmia. Chi bestemmia? […]Bestemmia solo chi, ignorante e maleducato, nomina Dio invano,”
Distinto tonizzo, mi corre l’obbligo di ringraziarla dato che “preferisce l’ateo che stima Cristo a quelli di “buona famiglia” (anche preconciliare) che bestemmiano Dio in modi molto più arzigogolati della semplice invettiva.”
Poiché è difficile stabilire quando è “invano”, dato che anticamente dovevano anche giurare nel Nome di Dio, ( Gen 24.3; Lev 19.12; Deut 6.13) le chiederei quale modo di tradurre trova più conforme al suo modo di pensare “l’invano “ (*)
La CEI traduce così :“Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano</b< “ (Eso 20.7 CEI).
La NM traduce così: “Non ti devi servire del nome di Jehovah tuo Dio in modo indegno, poiché Jehovah non lascerà impunito chi si serve del suo nome in modo indegno.”(Eso 20.7 NM)
Invano = inutilmente; indegno = turpe, biasimevole.
Tonizzo, pur se, secondo me hai le tue ragioni, direi che non è il caso di scaldarsi tanto.
Il motivo?
Perchè il motivo del contendere tra i due è la politica, ovvero il nulla assoluto!
Dio, non centra niente, è solo un “pretesto”.
Gli ammalati di tifo politico fanno così…
Ubi; secondo Paolo Vi la politica era la più alta forma di carità,
Mi interessa molto questa cosa di Natuzza Evolo e Benedetto Croce. Tonizzo potrebbe gentilmente raccontarci di più?
Guagliù, non mi sono scaldato. Però volevo dire un concetto banale: il Nome di Dio viene nominato invano solo a parole o anche coi fatti? A me pare che i fatti spesso sovrastino le parole.
Leonardo, come sai Natuzza Evolo aveva il dono di dialogare con i defunti. Non li evocava, non faceva sedute spiritiche (peraltro, è bene ricordarlo, vietate dalla Chiesa cattolica). Tra i defunti che le si sono presentati c’è stato Dante Alighieri, condannato a 300 anni di Purgatorio per averci dato troppo pesante coi giudizi e, nei tardi anni ’50, anche Benedetto Croce che asserì di non essere alla visione di Dio, dal momento che non aveva mai creduto in alcun tipo di divinità. Peraltro Natuzza interrogò il morto su suggerimento di alcuni presenti, ricevendo come risposte la citazione corretta delle sue opere e le generalità che il defunto declinò essere quelle del noto filosofo napoletano.
Più precisa la cosa qua
http://mi-chael.blogspot.it/2010/05/mistica-e-dintorni-natuzza-evolo.html
Poi qua si dibatte
http://concristopietrevive.forumfree.it/?t=52788116
http://mistericattolici.blogspot.it/2012/02/mistica-e-dintorni-natuzza-evolo.html
Infine su Cattoliciromani.com si sostiene una condanna di Croce a 100 anni di purgatorio.
Più che un intervento intelligente, mi sembra un discorso piuttosto relativistico. Bestemmiano tutti e non bestemmia nessuno.
Giovanni XXIII non voleva certo sminuire la bestemmia, ma provare ad educare Camilleri (o chi per lui) dandogli una motivazione per non bestemmiare più, facendo appello al suo amor proprio e alla sua autostima non potendo evidentemente fare appello al rispetto verso il prossimo (bestemmiare davanti a un cardinale e futuro papa!).
La questione è molto semplice: negare pubblicamente la divinità di Cristo è una bestemmia per la religione cattolica. Scalfari non è cattolico, ma noi sì: prendiamo atto di questa sua pubblica bestemmia, non applaudiamolo, addoloriamoci per le sue parole e preghiamo per la sua conversione.
Non sono io a fare politica, ma chi riesce a negare la bestemmia del progressista Scalfari e trova il modo di prendersela senza motivo contro tradizionalisti e preconciliari…
Cara Marilisa (intervento 22 ottobre 2012 @ 13:48),
io non accuso nessuno. Ho solo rischiato una lettura filosofica dell’intervento di Scalfari. Non mi pare di avere pregiudizi su Fabio Fazio. Io sono di sinistra, e proprio per questo non mi piace l’atteggiamento che Fazio ha con certi ospiti difficili (vedi il Cardinale Ruini, qualche settimana fa), se confrontato con le continue risate ed i servili “baciamano” con chi la pensa come lui (vedi per l’appunto Scalfari).
Io non ho pregiudizi, semplicemente noto ciò che qualsiasi spettatore con un minimo di coscienza critica non può fare a meno di rilevare.
Saluti.
Che discorsi, mica tutti riescono ad avere una coscienza critica…
Federico B., solo poche parole per suggerirti due cose:1) vedi un po’ di non usare a sproposito la parola “bestemmia”; magari sfoglia un buon dizionario. 2) prova a fare a meno dell’ironia, se ti riesce, e sforzarti di averla tu una coscienza critica. Non puoi neanche immaginare quanto sia importante averla. Per acquisire una indipendenza di pensiero.
Caro luca73, dici di non avere pregiudizi. Le parole usate nei confronti di F.Fazio facevano capire proprio il contrario.
Anche altri qui nel blog hanno dimostrato di averli, talmente a chiare lettere che le smentite non servirebbero.
Per quanto mi riguarda, lungi da me qualsiasi riferimento di carattere politico nonostante qualcuno abbia stupidamente creduto (e creda) il contrario, io difendo chiunque venga fatto oggetto di giudizi preconcetti, a qualunque area appartenga. Non mi piacciono le etichettature che bollano qualcuno a priori. Non le trovo giuste.
Sara1, certo che la politica era la più alta forma di carità.
Ma allora era politica, oggi è “la ricotta”…
La politica si fa in democrazia.
Siamo in democrazia noi?
Lei scegle col so voto il Parlamentare?.
NO!
Lei vota un sistema, punto!
E allora io mi tiro fuori dai giochi….
Dimenticavo Sara1,
a me dispiace che in Italia non ci sia un solo giornalista, un solo intellettuale (ma effettivamente non ce ne sono più, l’ultimo scomparve nel ’75), una sola voce istituzionale (ma i Padri della Patria ormai son tutti scomparsi…), che denunci la deriva totalitaria del sistema partiti che hanno avocato a se (con una legge porcata) il diritto dei cittadini di decidere chi votare.
Studiate cos’è la democrazia, studiate…
E infine io amo sempre immaginare questo scenario…
ma con S. Pertini vivente, sia da Parlamentare o da Presidente, sarebbero mai riusciti a fare quello che hanno fatto?
Mi rispondo con una sola parola netta: MAI!
Federico B., scusa ma forse dimentichi che:
a. Scalfari non crede in Dio
b. Che tu la reputi tecnicamente una bestemmia a lui non fa né caldo né freddo
c. E l’apostolato, dove lo mettiamo?
Voglio dire: abbiamo sperimentato in questi 50 anni dal Vaticano II che la medicina della misericordia ne cura uno e ne educa altri 100. La scomunica ne colpisce uno e ne spaventa altri 100. Qual è il bene maggiore?
Bene, Scalfari ha bestemmiato. Eresia, condanna, biasimo. Mi ricorda certa gente che quando fanno vignette sul loro profeta… noi cattolici siamo ancora così?
Il cardinale Martini aveva creato una cattedra per non credenti. Non andava alle riunioni dicendo loro: “Brutti atei bestemmiatori brucerete nell’inferno per l’eternità, ho pagato la banana, ecco qua le cinquemila lire!” (perdonate la citazione da Johnny Stecchino, se andate a Palermo non toccate le banane :-)).
Il cardinale Martini, anziché andare armato di Diavolina, legno secco e cordame, si presentava come uomo di Dio, credente, e cercava di parlare con i non credenti. O i bestemmiatori alla Scalfari, per dirla con te.
Ora Martini è morto. Sono pronto a scommettere che tra quella folla immensa di non credenti, atei, persone anche di altre religioni, agnostici… beh, secondo me almeno in 5 si sono convertiti. O almeno hanno cominciato a farsi qualche domandina su loro e Dio. E in questa società in cui “IO” ha preso il posto di Dio, per me è già tanto. Dopotutto, oltre alla testimonianza, dobbiamo cercare anche di predicare il Vangelo a chi non crede e cercare di convertirlo. Ma penso che al Signore piaccia anche il solo sforzo di spingere atei granitici quantomeno a porgersi la domanda: “E se c’è?”.
Chiudo con un aneddoto per fare tutti assieme quattro risate. E’ un vecchio Controcorrente di Montanelli. Appena dichiarata guerra al Giappone e all’Asse, Roosevelt fece celebrare una Messa per chiedere a Dio la vittoria. C’era Churchill, che prese parte alla celebrazione. Solo che alla fine si mostrò inquieto: “Winston, che hai?”. Risposta: “E se poi Dio c’è, e ci ha visti?”.
La ricotta:
Che cosa ne pensa del popolo italiano?
Il popolo più analfabeta, la borghesia più ignorante d’Europa!
…..
Lei è un uomo medio!
Ma lei non sa cos’è un uomo medio… un mostro, un pericoloso delinquente, conformista colonialista, razzista, schiavista, qualunquista,…
…ecc …
IL PRODUTTORE DEL MIO FILM E’ ANCHE IL PADRONE DEL SUO GIORNALE…
http://www.youtube.com/watch?v=_1-YsnH3KSY
Povera Italia…
Chicca finale…
http://www.youtube.com/watch?v=2b_Jr3z3LUI
Postilla mia: E una volta omologati nel calderone della società dei consumi, del Produci consuma crepa, tu non hai più un’identità, quindi non esisti, non conti un cavolo, nemmeno il tuo voto, poichè puoi solo votare per l’identità collettiva che ti hanno creato, non per la tua; tu identità non ne hai, non esisti come singolo al di fuori della massa…
Altra piccola “profezia” (intesa di anticipare, prevedere i tempi; in senso laico ovviamente)….
http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&NR=1&v=tbhWOB92YsI
Chiusura finale…
senza voler offendere nessuno…
mi fanno pisciare sotto dal ridere la gente che oggi si dice “di sinistra” perchè segue le sigle presenti sul mercato dei voti, che si spacciano (roba contraffatta a cui nemmeno il peggior tossico potrebbe resistere…) per “sinistra”…
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH.
La “sinistra” vera dell’epoca, valeva a dire intellettuali, popolo, cultura!
Vi saluto, ha bisogno del bidet…
Correggo: HO
Ma guarda un po, su Scalfari, una tantum,concordo con Tonizzo.
@ Tonizzo,
dubito fortemente che si possano trovare persone convertite dal card. Martini: non dico cinque, ma nemmeno una. L’approccio di Martini non era quello di chi vuole parlare di Dio per farlo conoscere e amare, ma quello di vuole far parlare di Dio anche chi non crede nella sue esistenza. Non nego che sia un’ottica interessante e che nel lungo o lunghissimo periodo non porti qualche frutto, ma francamente non ho mai sentito parlare della conversione degli atei o degli agnostici con cui Martini amava dialogare. E’ proprio un esempio di apostolato mancato.
Io non volevo condannare Scalfari al rogo, anzi, ho sottolineato come di fronte a una bestemmia un cattolico debba innanzitutto addolorarsi, per l’offesa a Dio e per quella povera anima che lo rifiuta. Ora aggiungo che quando si sente una bestemmia il bravo cattolico dovrebbe anche recitare un atto di riparazione e poi pensare a quelle opere di misericordia (ammonire i peccatori, insegnare agli ignoranti, consigliare i dubbiosi) che la Chiesa ci sollecita a compiere. Come si può pensare ad un apostolato nei confronti dei non credenti se ci sono cattolici professi che non si accorgono nemmeno di una bestemmia quando la sentono! Ho insistito solo perchè ho trovato diversi interlocutori che si ostinavano a negare l’evidenza. Chiudo qui, nella speranza di scoprire prima o poi il frutto che ha portato ad Eugenio Scalfari la frequentazione del Card. Martini…
Invece è meglio l’apostolato dei tradizionalisti, che però non mi pare abbia conquistato molte anime.
Come cattolico anche io sono contro la bestemmia, ma non ho letto nelle parole di Scalfari la negazione totale della natura divina di Cristo. Ha solo detto, da non credente, di avere rispetto di Gesù figlio dell’Uomo. Cioè della sua figura storica tramandata attraverso i Vangeli. Ora, dai Vangeli Cristo appare come un uomo carico di amore, tolleranza, virtù, umiltà, capace di difendere i piccoli e i deboli, pronto alla giustizia vera e non quella sommaria (anche quando prende a calci in culo i mercanti nel tempo, e peraltro fa pure bene). Se un ateo, che non ha trovato Dio, prende e dice che per lui Cristo è comunque da rispettare come uomo, è già qualcosa. Poi, se Scalfari si convertirà o no non lo so e non m’interessa, interessa solo a Dio e al suo confessore. Però è meglio di niente. E consentirai che preferisco lui a un illustre ateologo quale Augias che certo non ama preti, papi, santi e compagnia cantante.
Le celebrazioni dei tradizionalisti sono frequentate da molti giovani e questo significa che quel tipo di apostolato comunque produce frutti inattesi.
Inutile discutere ancora su quello che Scalfari ha detto o voleva dire. A voi è piaciuto, a me no e mi è dispiaciuto sentirgli pronunciare quelle parole.
Anche io vado a quelle celebrazioni. I giovani escono e dicono: “Non si capisce niente”.
Altri giovani, forse meno distratti, apprezzano quelle stesse celebrazioni. E ci tornano. La cosa che stupisce è che sono celebrazioni impegnative, non di quelle fatte su misura per i giovani o per raccogliere consensi…
Se rivedi quei ragazzi prova a mandarli alla scuola della Parola di Martini e poi fatti dire se almeno lì capiscono qualcosa…
A te, Federico B., non piaceranno mai le parole di tutti quelli che sono di sinistra ( i maledetti comunisti!) o che sospetti che lo siano, e magari non lo sono. E sei in buona compagnia qui nel blog.
Fate una strana accozzaglia di religione e di politica, che è una meraviglia.
Non lasciarti convincere da chi ancora dice che essere di sinistra significa essere antireligiosi.
Queste erano bubbole di tanti anni fa, quando tu non eri ancora nato.
Ti sei mai accorto che molti politici cattolicissimi sono di sinistra? Ti sei mai chiesto come mai? Ti è mai venuto il dubbio che essi siano più cattolici ( veri )di tanti loro colleghi di destra che prendono a pretesto la religione per ammantarsi di “santità” a buon mercato? E che hanno capito che stando a sinistra hanno maggiori possibilità di difendere i ceti meno abbienti della popolazione? E che quindi lo facciano per una maggiore equità sociale? Hai mai preso in considerazione questi “piccoli” dettagli?
Non scaldarti troppo per la politica, che comunque per sua natura presenterà sempre una buona dose di sporcizia. Vista da destra, da sinistra e dal centro. E soprattutto non fare commistione di politica e di religione perché andresti fuori strada.
@Federico
La partitica (non la politica, che è un’altra cosa) in questo frangente mi dà il mal di stomaco.
Il mio antiacido è la parola di Dio.
Perciò permettimi di sottolineare una cosa:
fin da Pentecoste, la fede cristiana nasce dall’ascolto. Certo, si nutre di preghiera ed Eucaristia senza cui non può stare, ma nasce dall’ascolto, come ci ricorda anche san Paolo (Rm 10,14).
Mi sembra quindi quanto meno azzardato affermare che la scuola della parola di Martini non sa stata utile alla conversione, magari anche di uno solo.
Spero me lo concederai.
” I giovani, diceva Tonizzo, escono e dicono ‘Non si capisce niente’ “.
Non si deve “capire”, alla Messa, ma adorare.
“Si è sacrificato l’insondabile al ‘comprensibile’ ” e, “volendo capire tutto, non si capisce più niente”. “Occorre ricatechizzare”. “Quando di nuovo qualcuno risulterà scandalizzato dal messaggio di frattura di Cristo, allora vorrà dire che il seme è stato un’altra volta gettato nella terra riempiendo di germogli intere distese aride come la morte del culto nel cuore dell’uomo” (Il “deserto” di cui parla papa Benedetto…).
” ‘Capire’, mi si dice. Non si può capire, non si deve capire. Il cuore soltanto deve comprendere. Chi assiste al Sacrificio Supremo non deve ‘capire’, deve anzi restare ammutolito e fermo, ASSISTERE inerte, sbigottito, col tumulto nel cuore”… “Silenziosi, coram Deo, adoranti, impotenti. Salvi! Ma occorre si affidino cuore e intelletto, tutti, al Mediator Dei, all’Alter Christus. Non tentino di ‘capire’. Non capirebbero comunque. In ognuno di noi c’è sempre un po’ di Giuda traditore, di Pietro rinnegatore che non aveva capito niente…”
Da:
http://www.papalepapale.com/develop/alla-messa-non-si-partecipa-e-non-si-deve-capire/
@Nico,
non mi riferivo alla scuola della parola ma al dialogo del Card. Martini con i non credenti. Ho seri dubbi che da QUEL dialogo siano venute conversioni.
Ho citato la scuola della parola in un altro ragionamento, come proposta alternativa alle celebrazioni c.d. “tradizionaliste”, che immagino frequentate da credenti, di cui ha scritto Tonizzo.
Mi scuso per l’equivoco che involontariamente ho provocato.
Ti assicuro che apprezzo molto la scuola della parola (e intendo proprio quella insegnata dal Card. Martini), anche se non sono convinto che sia l’unico o il migliore strumento per incontrare Dio. Per coloro che frequentano la parrocchia, specialmente per le persone istruite, è certamente un ottimo strumento di preghiera e di discernimento.
@Marilisa,
la questione è un’altra e cioè la coerenza di coloro che si presentano come cattolici ai valori che dicono di professare.
Quali sarebbero i politici “cattolicissimi” di sinistra? la Bindi, che è arrivata a svendere il matrimonio e a trovare un compromesso inaccettabile come quello dei Dico? Quelli che si riempiono la bocca di parole come “cattolici adulti” e “laicità” per fare semplicemente quello che torna loro comodo?
Ci vuole coerenza e non la vedo in chi ha scelto di impegnarsi in una compagine laicista e anticlericale che osteggia pubblicamente i valori non negoziabili.
Quando il PD o altri partiti di sinistra cambieranno atteggiamento nei confronti dei valori non negoziabili, allora ne riparleremo. Sino ad allora non venitemi a parlare di cattolici di sinistra: non ci sono o sono incoerenti.
Una precisazione: con quello che ho scritto prima non intendevo prendere le difese della messa tradizionale, vetus Ordo “contro” la messa postconciliare, novus Ordo.. Credo che questo sia chiaro, ma chissà, forse non a tutti. Quello che per me è irrinunciabile e che -con terrore- mi pare rischi di andare perduto, è -diciamo, per semplificare- il senso dell’eterno ( e a cospetto dell’eterno perde di senso, evidentemente, ogni distinzione tra “vecchio” e “nuovo”, tra “antico” e “attuale”). La dimensione “spirituale”, “mistica”, di una liturgia capace ancora di metterci in contatto con l’eterno, può essere presente (io almeno, l’ho trovata presente) in entrambe le forme del rito. Anche se… Ma qui il discorso si farebbe lungo e non credo sia il caso.
Federico B, se i giovani in questione non capissero una Lectio Divina tenuta dal cardinal Martini mi preoccuperei, e molto.
Fiorenza: Alla Messa non si deve capire, si deve adorare. Ma adorare capendo quello che si fa non è meglio? Allora era meglio lasciare un bell’arcano latino?
Già la gente pratica poco e non conosce il latino…
Credo ut intelligam, intelligo ut credam
Adorare ciò in cui si crede e capire ciò in cui si crede sono strettamente legati.
Poi ciascuno vive la propria fede secondo uno speciale colore, alcuni più mistici e contemplativi, altri ascetici ed attivi, ma credo che a Dio piacciano tutti questi mille e mille modi…
Quoto Nico.
Sì, anche il latino, Tonizzo.
Nico, che a Dio piacciano tutti, dal discepolo “che il Signore amava” (il mistico che riposa sul suo petto), a colui che vuole capire e gli chiede “domandagli chi è”, e a me (speriamo) e a te, e a…, e anche a…, di questo, mia carissima Nico, nessuno può dubitare.
Il punto era un altro: proprio perché Dio ci ama come siamo, proprio perché dunque dovremmo esser felici, tutti, di “passare di festa in festa”, non trovo così sconveniente far risuonare, a volte, qui, “anche” una voce diversa, un po’ “altra”, un po’ differente… Ne convieni?
Ne convengo volentieri, Fiore.
La diversità è la più grande ricchezza (anche in natura: senza biodiversità la vita muore; anche nella bibbia: Dio crea per separazione e distinzione)
Io, come si nota, tendo a sottolineare sempre l’et-et che ci contraddistingue, perchè troppo spesso vedo derive che tendono ad assolutizzare l’una o l’altra posizione (e non mi riferisco a te), e mi cruccio.
Grazie a Tonizzo per le informazioni su Natuzza Evolo e Benedetto Croce.
Io, cara Nico, non vedo solo derive, ma contraddizioni interne alla Chiesa tra modi di interpretarsi, in particolare per le svolte degli ultimi 50 anni. Il clichè è “Vat. 2 tradito / Vat. 2 traditore”. Io rifiuto entrambe le alternative del clichè, ma noto che molti ci si crogiolano.
Ed invece, ce ne sono di imbarazzi (anche qui) su cose davvero importanti, che celano forse almeno uno di quei crogiolamenti:
http://www.papalepapale.com/develop/miracoli-di-gesu-si-inizia-con-lo-smentire-i-primi-si-finisce-col-negare-il-secondo/
Caro Lyco
hai ragione, le derive diventano spesso contraddizioni dentro la Chiesa.
Come sottolinea spesso Lorenzo, lo vediamo anche qui, anche se tendiamo a dimenticare di essere Chiesa. Siamo un campione di varia umanità, c’è il credente tradizionale e quello più à la page, c’è il teologo e il prete, l’insegnante e il catechista, il postsessantottino e il preconciliare, il giornalista e il medico, madri e padri (dopo la fuga di Marco, temo latitino i figli, proprio come avviene a livello più ampio)…
Guardaci: noti poche contraddizioni?
A livello ecclesiale più ampio è lo stesso. Proprio lo stesso.
Per entrare nel merito del tuo link, ricordi certo che nel recitare il Credo, quando si afferma che Cristo è nato per opera dello Spirito Santo, ci viene chiesto dalle rubriche di chinare la testa. Durante la Messa quasi nessuno lo fa più, ma è uno dei gesti più eloquenti: o si china la testa della nostra superbia di fronte al mistero di Dio, o derive, contraddizioni e crogiolamenti saranno inevitabili.
Leggo ora e condivido: lo Spirito spariglia ancora e sempre le nostre carte, passa sopra ed oltre le nostre scientiste illusioni di analizzare-prevedere-giudicare:
http://vaticaninsider.lastampa.it/news/dettaglio-articolo/articolo/religione-italia-19157/
@Lycopodium,
se neanche il Vangelo dice la verità, è il trionfo del relativismo.
Che Dio ci aiuti!
Prego Leonardo. Natuzza santa presto, se posso permettermi.