Giuliano Ferrara ieri a RADIO LONDRA ha detto che Berlusconi “non ha chiesto di fare il premier”. Mi chiedo come sarà capitato.
Ferrara: Silvio non ha chiesto di fare il premier
35 Comments
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[Segue dal post] Sono a Taranto. Ho letto la frase di Ferrara in aereo e ci ho pensato per tutto il viaggio. Come gli sarà capitato quel malestro? Forse come a Scajola che non aveva mai chiesto a nessuno di pagargli la casa.
Ma che sfortuna povero Silvietto!!!! Un martire, un vero martire!
ay ay ay …. signor Luigi, come induce in tentazione!!! No, oggi no!
Preferisco girare lo sguardo dall’altra parte…
Nonostante tutto, che viva la nostra Italia.
Forse quella pagliacciata dell’atto notarile con i 10 punti del suo governo, dal notalio Vespa in un favoloso Porta a Porta, è stata un’allucinazione, un miraggio per chi vide quella trasmissione.
@ Luigi Accattoli
Infatti Giuliano ha ragione caro Luis, possibile che nessuno se ne sia mai accorto ? E’ come i fatti di Vagnelo, bisogna seper leggere fra le righe. Non è una caratteristica del vaticanisti.
Lui non ha chiesto di fare il premier, ha chiesto di fare il Presidente della Repubblica ! Quello è solo l’inizio !
Già, chissà chi ha esercitato coercizione sul Berlusca affinchè si candidasse….chissà!!??
Intanto oggi, dopo la celebrazione in Santa Maria degli Angeli il B. è costretto ad uscire dal retro…..
Comunque: W l’italia unita
Avendo, come immaginerete, seguito devotamente la piccola omelia di Ferrara, posso apportare un picco contributo di informazione: intendeva dire che Berlusconi entrò in politica per far fronte al crollo del sistema politico provocato dall’operazione “mani pulite”. Senza quel crollo, che aveva creato una situazione di squilibrio non sostenibile (si stavano profilando elezioni in cui avrebbe corso una parte sola, la “gioiosa macchina da guerra”, per chi se la ricorda), Berlusconi non sarebbe entrato in politica.
Questo intendeva dire e, entro questi limiti, l’affermazione è vera.
Ma i “maliziosi”, Leonardo, potrebbero dire che non fu lo “squilibrio” a smuovere il nostro caro Silvio (il più “ritroso” presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni), ma il fatto che quella crisi segnava la fine dei suoi sponsor politici (Craxi il più evidente).
Insomma, non l’amor patrio, ma l’amor proprio.
Ma questo lo dicono i “maliziosi”.
“Se sorgesse una società del demonio, che combattesse despoti e preti, mi arruolerei nelle sue file.”
Giuseppe Garibaldi
Sì, non c’è dubbio che Berlusconi abbia agito (e agisca) soprattutto per difendere i suoi interessi. È accaduto (nel 94), e può accadere ancora, che ci sia coincidenza tra questi e il bene comune. In molte altre circostanze, però, la prevalenza dell’interesse particolare su quello generale è stata assai nociva.
Però.
Il disastro della democrazia era stato compiuto già, ad opera di una magistratura che aveva accuratamente selezionato chi colpire e distruggere e chi no: mancava l’ultimo tassello e, oggettivamente, Berlusconi si è messo di traverso. Lo ha fatto per tutelare se stesso? Certo. Però non si può trascurare il fatto che avrebbe avuto un’altra via d’uscita, quella che tutti avrebbero percorso: venire a patti con il vincitore designato. Va a suo merito non averlo fatto.
Quanto alla frase di Garibaldi, è sbagliato solo il modo del verbo: non «mi arruolerei», ma «mi sono arruolato».
Che strana frase detta da Garibaldi!
Essere despoti è un’atteggiamento umano di chi prevarica, mentre essere preti è una scelta di stato. Sarebbe come dire, elencando le categorie “che combattesse cattivi e mariti.
Mi pare un accostamento strano anche perchè sotto il nome despoti ci si potrebbe trovare chiunque ed anche a sorpresa.
Leonardo, oggi una frase del genere non la direbbe neppure Vendola.
Non c’è più quel sano anticlericalismo di una volta.
Io mi guardo bene dal seguire i vaniloqui di Ferrara in TV perché intuisco(ed è facile)la pista che vuol seguire,ma il tema lanciato dal dott. Luigi mi stimola a qualche breve considerazione.
La “pagliacciata dell’atto notarile”(cito Nino) ha irretito purtroppo molti creduloni,ed oggi ne paghiamo le spese.
Può darsi che B.sia entrato in politica per fare “opera di beneficenza” ma non c’è dubbio che alla poltrona ci si è attaccato per benino, ed è certo che mai nessun altro ha dimostrato,come lui,di avere a cuore i propri interessi piuttosto che quelli del popolo.
L’esimio G.Ferrara gli sta amorevolmente dando una mano per farlo restare incollato al potere;nel frattempo la figura del premier si è attirata il ridicolo da tutte le parti(altra cosa mai successa)e nelle manifestazioni a cui partecipa si sentono sempre più spesso(anche oggi)le parole “dimissioni” e “buffone” a lui rivolte.Ma lui ha promesso: resterà.
Meglio non parlare di politica,almeno oggi!
@ Marcello:
“Felice il paese, che non ha bisogno di eroi dei due mondi!” (Bertoldo Brecht)
p.s.
Effettivamente, l’Elefantino stavolta ha toppato di brutto.
@ Marcello
“Se sorgesse una società del demonio, che combattesse despoti e preti, mi arruolerei nelle sue file.”
Giuseppe Garibaldi
Io, l’ho già fatto ! E si nota…..
@ Marta09
“essere preti è una scelta di stato.” – Vaticano ? psicotico ?
“Mi pare un accostamento strano anche perchè sotto il nome despoti ci si potrebbe trovare chiunque ed anche a sorpresa. “ – mai sentito parlare di Borgia ? di Formoso ?
Il prof. Ernest Barker scrisse: “Il fondamento dell’impero [romano], o comunque ciò che lo tiene saldamente unito, sta nella divinizzazione dell’imperatore e nella fedeltà dovutagli in virtù della sua divinità”. — The Legacy of Rome.
Continuò ad essere così anche dopo che l’imperatore Costantino (che regnò dal 306 al 337 E.V.) riconobbe il “cristianesimo” come religione lecita e che divenne religione di Stato dell’impero romano sotto l’imperatore Teodosio I (che regnò dal 379 al 395 E.V.). Alcuni imperatori “cristiani” furono ancora adorati come dèi fino al V secolo E.V. inoltrato.
Gelasio I enunciò il principio dei “due poteri”: la sacra autorità del papa doveva coesistere con il potere regale dei sovrani, subordinati però al papa. Da questo principio nacque poi la dottrina delle “due spade”: “I papi brandivano la spada spirituale, delegando quella temporale ai governanti laici, i quali però dovevano usare la spada temporale secondo il volere dei papi”. (The New Encyclopædia Britannica) In base a questa dottrina, nel Medioevo la Chiesa Cattolica si arrogò il diritto di incoronare re e imperatori per legittimarne l’autorità, perpetuando così l’antico mito della “regalità sacra”.
La New Catholic Encyclopedia dice: “L’idea del popolo come fonte di autorità fu sostenuta dalla stragrande maggioranza dei teologi cattolici del XVII secolo”.
Perché teologi di una chiesa in cui il popolo non aveva nessuna voce in capitolo nella scelta di papi, vescovi e sacerdoti, caldeggiavano la teoria della sovranità popolare? Perché in Europa alcuni sovrani erano sempre più insofferenti dell’autorità papale. La teoria della sovranità popolare riconosceva al papa la facoltà, qualora lo avesse ritenuto necessario, di deporre un imperatore o un monarca.
Gli storici Will e Ariel Durant scrivono: “I difensori della sovranità popolare comprendevano parecchi gesuiti, i quali vedevano in tale concetto un mezzo per indebolire l’autorità del re nei confronti di quella del papa. Sosteneva il cardinale Bellarmino,: se l’autorità dei re deriva dal popolo ed è quindi a quello soggetta, essa è ovviamente subordinata all’autorità dei papi . . . Luis Molina, un gesuita spagnolo, giunse alla conclusione che il popolo, in quanto fonte dell’autorità secolare, poteva giustamente — ma secondo una procedura disciplinata — deporre un re iniquo”.
La “procedura disciplinata”, naturalmente, doveva essere stabilita dal papa. A conferma di ciò, un’opera cattolica francese, l’Histoire Universelle de l’Eglise Catholique, cita la Biographie universelle, laddove si afferma: “Il Bellarmino . . . insegna, come dottrina comune dei cattolici, che i prìncipi derivano la loro autorità dalla scelta del popolo, e che il popolo può esercitare questo diritto solo sotto l’autorità del papa”.
La sovranità popolare divenne così uno strumento nelle mani del papa per condizionare la scelta dei governanti e, se necessario, per farli deporre. In tempi più recenti ha permesso alla gerarchia cattolica di influire sui votanti cattolici nelle democrazie rappresentative.
Nelle democrazie moderne la legittimità del governo si basa sul cosiddetto “consenso dei governati”. Nella migliore delle ipotesi, però, si tratta del “consenso della maggioranza”, e a motivo dell’apatia del corpo elettorale e di sotterfugi politici, spesso questa “maggioranza” non rappresenta in effetti che una minoranza della popolazione. Oggi il “consenso dei governati” spesso è poco più che “acquiescenza, o rassegnazione, dei governati”, della popolazione.
“Quando il Papa fa cose che non rientrano nel suo ufficio, non può chiedere ubbidienza in nome della cattolicità”, diceva l’ardita dichiarazione sottoscritta lo scorso gennaio da circa 170 professori cattolici di teologia. “Deve aspettarsi il dissenso”.
Cominicazione di servizio per LEONE.
Qualche giorno fa citavi una profezia mariana.
Questo link non è proprio la stessa cosa, ma può aggiungere elementi:
http://querculanus.blogspot.com/2011/03/signori-o-ospiti.html
[Etnologicamente importante quello slittamento di senso nella citazione conciliare]
Grazie Lyco, l’articolo è molto interessante, Luigi non ha risposto alle mie domande, l’argomento è molto interessante, ma meriterebbe almeno un post sulle visioni diverse della fede, quella ottinistica del Concilio e quella meno delle profezie e dei messaggi e di radio Maria….
Sì, non c’è dubbio, come dice Leonardo, che Berlusconi si sia candidato per i propri interessi, però… E si potrebbe continuare: che si sia confezionato leggi per salvare se stesso e i suoi amici dalla galera, però…; che abbia piazzato donne in posti di responsabilità pubblica in cambio delle loro attenzioni, però…; che abbia violato il codice penale o, quanto meno, che sia molto probabile che lo abbia fatto, però…; che abbia trasformato la sua casa in un lupanare, lui, che avrebbe dovuto dare l’esempio per la carica che ricopre, però…; che abbia fatto mercato dei voti in parlamento, però…; che abbia “rivoluzionato” la politica, facendone un duello all’ultimo sangue fra persone anziché un confronto di idee, però…; che abbia soffiato sul fuoco, quando non scatenato un esiziale conflitto fra le istituzioni, però…
Ecco, ce ne vorrebbero molti altri di “però” e francamente cominciano a diventare troppi. Certo che ci sono altri che si sono portati le prostitute a casa, che hanno corrotto testimoni, che hanno contruibuito alla conflittualità fra i poteri dello Stato, che fanno politica per i propri interessi, eccetera eccetera. Ma tutte queste cose insieme in una persona sola ancora non le avevamo viste: una specie di Mercedes insomma, all’incontrario.
@ Leopoldo
Se mi permette una domanda, dovendo scegliere, lei cosa preferirebbe:
Un capo con le lupanare ma che ci capisce o un fessacchiotto che non ha le lupanare ma non ci capisce nulla o poco ?
Se mi permette, – “che abbia “rivoluzionato la politica, facendone un duello all’ultimo sangue fra persone anziché un confronto di idee,”-
Non si era detto che chi vince anche per un solo voto governa ? Secondo lei perché non va più bene ? dove lo vede il confronto delle idee nel fatto che chi governa è sottoposto al giudizio del popolo ? Ci si vede alle prossime elezioni o non è più democrazia ?
Se però gli insuccessi del governo vengono rimediati dall’opposizione nel confronto delle idee, come si saprà mai chi è responsabile di cosa o chi ha fatto bene o male ? Rimarrebbe la solita marmellata misto frutta dove non si capisce mai di chi è la responsabilità.
Se non piace dobbiamo cambiare forma di governo, non più alternanza, ma se osserva con attenzione la transizione non è stata ancora completata interamente perché così tutti si possono nascondere dietro a tutti e la responsabilità può essere rimpallata come succede per evitare di scoprire chi ha fatto cosa e di chi è il merito che tutti vantano essere il proprio.
Il bianco e nero sono diversi anche sei n mezzo ci sono i gri, ma non contano perché il bianco deve restare tale il nero tale, se si comincia a ragionare sui grigi vince il papa che fa il re e se li mangia tutti e due.
Leone credo tu abbia capito da solo che non ho interesse alle rivelazioni private. Ma le rispetto tutte.
L’onorabilità di un personaggio che ricopre una carica istituzionale di così alto livello non può avere da contrappunto tanti “però…”. È inutile discutere e arrabattarsi nel tentativo di trovare improbabili attenuanti per comportamenti di così basso profilo.Se ciò che viene attribuito da tempo al premier,avesse interessato un qualunque normale cittadino,gli si sarebbero scagliati addosso,senza pietà,anatemi e linciaggi additandolo a pubblico ludibrio per tutta una vita.Invece B.sembra impermeabile alle critiche che gli giungono da ogni parte,fuorché dai suoi fedelissimi che se lo tengono stretto(almeno apparentemente) perché sanno bene che senza di lui la destra si disgregherebbe,e tutto è preferibile al cedere il campo agli anacronistici,odiati “comunisti” mangia preti e mangia bambini(secondo il premier,che non crede neanche lui a questa fola).E una gran parte dei cittadini,ammaliati dai suoi sorrisi,dalle sue facezie e dalle sue promesse,e che poco sanno di politica se non per quel che riguarda le loro ragguardevoli rendite,chiudono occhi e orecchie per cercare di ignorare le sue riprovevoli attività sessuali-rivelate con preoccupazione dalla moglie(che ha parlato di malattia) e poi confermate da servizi giornalisti e fotografici-giustificandolo in modo indegno.Scusanti che quegli stessi cittadini si guarderebbero bene dal trovare,come già detto,nei confronti di un comune concittadino.La divisione del Paese in due fazioni ha creato un clima che sa di guerra civile.Si apre bocca per accennare alla politica e subito ci si azzuffa.Tanta ipocrisia ci fa capire a quale degrado morale si è abbassato il nostro Paese.Io ne sono fortemente indignata.Tutto ciò esclude ogni valutazione sul suo operato politico che meriterebbe un capitolo a parte altrettanto criticabile.
Mi chiedo: esistono ancora,anche alla luce dei precetti cristiani,l’apprezzamento e la stima per chi fa della sua esistenza,anche con le inevitabili debolezze,uno specchio di onestà e di correttezza etica non riscontrabili nel nostro capo di Governo?Quale differenza fra lui e Napolitano!
E intanto io devo fare ammenda,con qualche disappunto,per il fatto che ho contraddetto il proponimento di non intervenire più,almeno oggi,su argomenti politici.Le osservazioni di Leopoldo invece mi hanno offerto lo spunto per un altro intervento, anche perché trovo assurda e inaccettabile-e non riesco a rassegnarmi-la situazione politica nella quale viviamo e che non ha riscontri negli altri Paesi del mondo.
In effetti tutti i torti non li ha, Silvietto, ad affermare questa cosa.
In effetti ce lo abbiamo messo noi in quella posizione a meno che ci siano stati dei pagamenti ai fini elettorali. Cosa che non è mai stato dimostrato o sospettato, ma che inizia ad insinuarsi nel pensiero comune e che – se fosse vero – sarebbe una tragedia per noi popolo italiano in quanto significherebbe che siamo gente con un prezzo e quindi in vendita (di pensiero e coscienza) al miglior offerente
Manovra, questa frase, astuta per azionare un processo contrario a quello festeggiato ieri.
A proposito di ieri, nonostante le varie manifestazioni, bandiere a tutto spiano alle finestre, manifesti luminosi o meno, azioni mirate al tema italiano mi ha un po’ sconvolto il fatto che tutti i negozi erano aperti, molte ditte lavoravano come se fosse un festa di terz’ordine, quando dovrebbe avere lo stesso trattamento del 25 aprile se non più forte. Non avrebbe senso – in effetti – una Liberazione se non ci fosse uno Stato da liberare.
Eh vabbeh ! Visto che bisogna parlar male di Silvio, una malevola riflessione su ciò che nessun giornale ha ancora detto, forse sono tutti amici (politici e giornalisti) o sono tutti complici (di SX e di DX)
In più di una delle recenti riunioni di Bruxelles, dove si è parlato di soldi, sia Sivio che Giulio hanno orgogliosamente rivendicato il loro operato nel far accettare alla Germania di includere nel debito pubblico anche la ricchezza privata.
Ne consegue, che se uno stato è tremendamente indebitato, mentre i suoi cittadini sono ricchi sfondati, tanto da compensare quel debito, il risultato è semplice, LO STATO LO HANNO RAPINATO ! O i politici sono tutti allocchi incapaci di proteggersi, o tutti insieme allegramente, nel silenzio della notte e con la complicità di chi all’ombra del cupolone, che riceve la sua fetta e detta la linea, si sono prodigati di DX e di SX per riempirsi le saccocce mentre il palo sta di guardia al buio e in silenzio.
Mica per niente li chiamano “cricca” e “casta”, perché hanno pure trovato il modo per tenersi i quattrini vendendo il debito alla Francia che lo abbuona installando le cinque centrali nucleari con la scusa dell’energia mancante, alle spalle di chi, in meditazione spirituale, è talmente abituato ai misteri, e distratto da cose meravigliose, che non si accorge che la “cassa” non svanisce nel nulla e non si svuota miracolosamente ma come si dice da Tornielli, essendo cattolici (buonisti e sempre disposti alla comprensione e al perdono ) hanno contribuito all’unità, si, ma del debito.
Poiché sono talmente abituati a perdonare sempre, sono certi che i soldi riappariranno miracolosamente a seguito delle loro ferventi preghiere. Che Fede, e che Miracolo ? uno Stato Povero costituito da cittadini ricchi. Sarà merito di chi ha sempre guidato il carro senza avere la patente perché cittadino di uno Stato Estero ?
A proposito della domanda di Luigi del post: “Volli, fortissimamente volli” (V. Alfieri)… o “folli” non mi ricordo.
Sempre caustico moralista ah ah ah ah 😀
Marta09
” a meno che ci siano stati dei pagamenti ai fini elettorali. ……”
—-
Di questo non sappiamo.
A forza di bunga, bunga, di leggimo impedimento, ed latro, la memoria degli italiani è corta e il resto finisce nell’oblio, ma quello che sappiamo e che certamente è accaduto è questo:
http://gigielle.altervista.org/inchiesta.htm
http://malvinodue.blogspot.com/2011/03/qui-radio-londra-1632011.html
http://malvinodue.blogspot.com/2011/03/qui-radio-londra-1632011.html
…la moltiplicazione delle palle ad uso e consumo dei milioni di zombie che se le bevono tutte ma proprio tutte…e ci ragionano su…
STAVO LEGGENDO I SIMPATICI COMMENTI, E MI SCUSO CON ACCATTOLI E CON TUTTI I SUOI LETTORI, MA CI TENGO A POSTARE QUESTA MIA RIFLESSIONE GIA’ INVIATA AL SITO DI DELLE FOGLIE IL GIORNO DOPO CHE HO SENTITO : “IL VANGELO SECONDO FERRARA…”.
Il Chi è Ruby ? Il diabolico Giuliano Ferrara dimenticando l’Apocalisse della terza bomba atomica in Giappone, si è posto alcuni giorni fa nella sua tetra” Radio Londra”, questa retorica domanda approfittando del contestato arrivo della marocchina a Maglie per una sua esibizione in discoteca. Reduce del ballo delle diciottenni a Vienna, passato fra le braccia di un ricchissimo crapulone austriaco con le musiche di Strauss in sottofondo, la giovanissima ragazza non è stata accolta bene dalle ragazze pugliesi. Che hanno, come si può ben capire e come è nella tradizione del migliore Mezzogiorno, ben altri valori e pensieri in testa. Mi dispiace per Ferrara ma la domanda serviva, come si è capito, per giustificare i denunciati comportamenti del presidente del Consiglio. E in seconda battuta per difendere Ruby dagli attacchi ipocriti dei tanti farisei in circolazione in Italia e nel suo Parlamento. La foga strumentale del londinese mascherata da quella ironia di cui è gran maestro, si leggeva nei suoi occhi pieni di livore . Con qualche caduta di stile, però.
Dopo l’elogio del corpo, della bellezza, e del denaro, Ferrara ha infatti chiesto amore ( “Agape” non “Eros”, si badi bene) e misericordia per le prestazioni arcoretane di Ruby. In fondo… è una povera marocchina arrivata in Italia in cerca di fortuna e si è ”… emancipata attraverso il proprio corpo” ! . Berlusconi e villa S. Martino? Ma cosa volete che sia… Berlusconi ama intrattenersi con belle ragazze! E’ forse Peccato? No! E allora che andate cercando. Se però al suo arrivo a Maglie Ruby è stata contestata, è giusto che si sappia che la persona umana va rispettata senza rancore e disprezzo perché questo succede solo nel paese dei Talebani!
E – gran finale “ateodevotista!” – “…poi sapete che vi dico? Nel Vangelo c’è scritto che Gesù di fronte all’adultera ha detto che chi è senza peccato scagli pure la prima pietra contro di lei. E siccome nessuno l’ha lanciata, l’ha perdonata dicendole : …va e non peccare più”.
Fossi io in Bagnasco suggerirei a tutti i vescovi italiani di tenere presente questi insegnamenti anglosassoni, in tutto l’arco del decennio educativo che attende la Chiesa cattolica. Titolandoli così : “Il Vangelo secondo Ferrara”. Peccato che nei Vangeli c’è anche scritto qualcosa di diverso che va proprio contro la prostituzione minorile: chi da scandalo ai “fanciulli” è meglio che si metta una macina da mulino al collo e si getti a mare! Ma non fa niente. Basta citare solo le pietre. Che siano però quelle preziose!
Nino Labate
Signor Labate, grazie del suo contributo.
Non si preoccupi che piu’ di un vescovo tiene gia’ presente/usa “questi insegnamenti anglosassoni”, (???), nel passato, presente e futuro cammino della Chiesa italiana. Qualcuno piu’ aggiornato di me, incluso il signor Luigi, potrebbe fornirle alcuni nomi (nel caso che lei fosse interessata all’approfondimento critico-letterario del sopraddetto vangelo). Il “vangelo secondo Ferrara”, come lei lo chiama, fa gia’ testo piu’ di cio’ che lei immagina. Il difensore dei valori-non-negoziabili e’ uno dei piu’ quotati e frequenti invitati, anche da ambienti del vaticano, in iniziative, pubblicazioni, etc. per difendere la vita! Animale e …vegetale!
A domani.
Siete rimasti indietro di un giro: adesso Ruby non si porta più, ed anche Fukushima non tira più tanto. Oggi va la guerra alla Libia. E voi puristimoralistipacifisti dovete decidere se queste saranno bombe cattive, come quelle sull’Iraq o bombe buone, come quelle sulla Serbia.Credo buone, perché Obama e il PD ne sono entusiasti.
“o bombe buone, come quelle sulla Serbia.Credo buone, perché Obama e il PD ne sono entusiasti”
—
Bombe ottime, le stesse di produzione italiana ( Oto Melara etc) che Gheddafi userà contro di noi.
c’è una nuova specie gli “onusiani”. costoro sono pacifisti ma se l’ONU (questo nuovo idolo supremo) lo dice allora la guerra è giusta!
in poche parole:la guerra è sempre sbagliata tranne quando l’ONU la
permette o promette.
MC
Considero la guerra, il MALE assoluto e la massima espressione della necrofilia.
Una guerra non è mai giusta.
L’Onu è un’assemblea di uomini e donne, pacifisti, guerrafondai, egoisti, presuntuosi, vanitosi, e per usare un aggettivo che conosci , superstronzi che pensano solo ai propri interessi.
Un mix del peggio e il meglio dell’umanità così come è nella realtà.
Prevarranno i migliori o i peggiori?
Due osservazioni:
1) non è vero che se nel 1994 non fosse “sceso in campo” Silvio avrebbe automaticamente vinto la sinistra: c’erano anche Segni e Martinazzoli, che certo non erano (e non sono) pericolosi sinistroidi; chi non voleva la sinistra poteva votarli;
2) non si può mettere sullo stesso piano una guerra unilaterale (vedi l’attacco americano in Irak) ed un intervento militare votato dall’ONU per fermare crimini contro l’umanità (come quelli avvenuti in Bosnia ed ora in Libia).Per quanto imperfetta, l’ONU è un embrione di quel governo mondiale (il che non vuol dire un unico “impero”) che anche il Concilio ed il magistero sociale della Chiesa auspicano come alternativa alla guerra tra le nazioni.