Sugli attentati di ieri e sulla mattanza che l’Isis va conducendo nella passività del mondo, sto con il patriarca caldeo Sako e con il cardinale Scola che hanno sostenuto la necessità dell’uso delle armi. Nei primi commenti riporto due brani dell’intervento fatto ieri sul Corsera dall’arcivescovo di Milano, in occasione di una visita ai campi profughi di Erbil: lo condivido tutto.
Fermare l’Isis con le armi: sto con Scola e Sako
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È un impresa titanica perché c’è la presunzione di definire tutto una volta per sempre e la chiesa si è irrigidita come un baccalà su certe cose. Così difficile capirlo?
Più che altro è difficile capire che il mondo è più complicato del proprio specifico problema e che qualcuno deve affrontare seriamente questa complicazione.
Ri-quoto Sara1 delle 1.04
Vorrei poi ricordare che in materia di morale la Chiesa fa una proposta autorevole, ma non ha mai emesso nessun dogma: nessuna norma morale è definita una volta per sempre.
Tutte le nostre discussioni (che rispecchiano posizioni diverse DENTRO LA STESSA CHIESA) provano proprio il contrario di quello che dici tu, Petrus, parlando di rigidità. Come ha più volte ricordato il papa, il confronto con l’attualità c’è, e provoca scontri dolorosi perché la posta in gioco è alta da tutti i versanti e va affrontata evitando la superficialità: lo ribadisco, il confronto è aspro, ma è in atto.
… Sara1 delle 2.59
Il problema è che tu come altri mi volete in realtà dimostrare il contrario. Io lo so benissimo che nulla è definitivo in morale ma molti qui dentro detestano questa verità. Molti cattolici fondamentalisti non ne vogliono sapere. Non sono io da convincere. Sbagli bersaglio.
Sara io lotto perché tutti siano accolti e accettati per quello che sono davvero. Per cosa lotti tu difficile capirlo.
A me pare che lotti per essere accolto lei (cosa sacrosanta per carità) non tutti, visto il giudizio sommario (residui del passato da superare) dato alle persone con diverso sentimento a riguardo.
Immagino se fosse Papa come risolverebbe le dispute tra ortodossi e valdesi, tra islamici e atei alla Odifreddi, tra ebrei e palestinesi.
Giusto come assaggio.
Continuo a ripetere che quando mi riferisco alla complessità del mondo mi riferisco davvero alla complessità del mondo.
Ed è difficile se vuoi davvero cercare di capire il punto di vista altrui e nello stesso tempo non vuoi strappare la proposta evangelica in mille rivoli e frammenti ad uso personale.
Pensi solo alla richiesta della LS di un’autorità politica mondiale che possa fungere da guida.
(già solo definire come dovrebbe essere questa voce autorevole hai voglia…)
«nulla è definitivo in morale». Quindi, tanto per capire, anche i comandamenti, che dopo tutto sono precetti morali possono essere superati, e lo stesso insegnamento morale di Gesù non va considerato definitivo. Lo teniamo finché ci pare, e quando non ci pare più lo buttiamo. È così?
Il confronto c’è, cara Nico, ma è un dato di fatto che anche la rigidità c’è. Eccome se c’è. C’è sempre stata, escludendo certi singoli sacerdoti illuminati, che procedevano in solitudine, talvolta emarginati dall’Istituzione proprio perché non ne condividevano le linee di fondo. Salvo poi venire riconsiderati e apprezzati e magari anche beatificati. Ancora oggi avviene questo.
Chi non riesce a vedere questa pecularietà dell’Istituzione, ha gli occhi un po’ annebbiati, oppure prende, per partito preso, le difese di una Istituzione che, iniziata nel nome del Cristo, ha proceduto il più delle volte nel nome di uomini ottenebrati dal proprio volere scambiato, con impudenza, per quello del Signore.
Nel suo complesso, la Chiesa solo a partire dal Vaticano II ( grazie al santo Giovanni XXIII, che aveva ben capito l’urgenza di uscire dall’immobilismo) ha smosso e sciolto un po’ il lastrone di ghiaccio su cui poggiava. Ma solo un po’, data la resistenza di certi prelati e laici dalle corte vedute, incapaci di capire che Dio è presente nell’oggi, e che Gesù Cristo supera le leggi dell’uomo mettendo in primo piano l’uomo stesso, ognuno con le proprie specificità.
Gesù è venuto fra noi per mostrare, appunto, che la Legge va superata. Lui stesso la superava, e pertanto veniva spesso additato come essere diabolico.
È proprio ciò che avviene anche oggi, anche in questo blog, per esempio. Dunque–lo ribadisco– la Chiesa si è sempre mossa con eccessiva lentezza.
Parlare di superficialità nell’affrontare certe questioni è improprio. Anzi, è sbagliato , secondo me. Non di “superficialità” si tratta, ma di sprone (legittimo o addirittura essenziale) per spingere a tener conto di ciò che tantissimi esseri umani dicono da sempre invano. Uomini che gridano nel deserto di una Umanità che scarta colpevolmente le minoranze.
E se la Chiesa, che dovrebbe essere il FARO e che pertanto viene seguita da tantissimi fedeli che le si uniformano a testa bassa, si include da sé nel deserto e non ascolta, la luce del faro si smorza ed è paragonabile ad una luce nascosta, che non serve proprio a nulla.
Voglio dire, cara Nico, che la Chiesa, nella “complessità del mondo” turbolento, deve prendere il ruolo di Guida guardando innanzi tutto a Gesù Cristo e al VANGELO, dove le minoranze non sono solo accolte per pietismo, ma vengono ASCOLTATE, una per una, nella singolarità di ogni persona che le compone. E deve usare un bel setaccio quando nel gran calderone dei “peccati” va a mettere anche i non-peccati.
Partendo dal principio essenziale che quello dell’ AMORE, ma quello vero.
PECCATO è NON-AMARE. Su questo deve riflettere la Chiesa prima di stabilire che cos’è il peccato.
Franti, sto parlando di dogma (espressione del Magistero irreformabile e quindi dato di Tradizione) non di Sacra Scrittura (dato che appartiene al Depositum Fidei).
E poi dai, da lei mi aspetto di più: i comandamenti non sono riducibili a precetti morali, sono la legge di libertà che regola il creato e che risuona nelle dieci parole (i 10 ‘Dio Disse’ di Gn 1) che scandiscono la Creazione. A fondamento c’è l’amore di/a Dio e l’amore per l’uomo, norma-base il rispetto della vita. Gesù lo ha sintetizzato in modo meraviglioso: Gv 15,9-17
Le concretizzazioni però sono infinite.
So che conosce i ponderosi trattati di casuistica medioevale che cercavano di definire gli infiniti ‘casi’ in cui poteva incarnarsi l’infrazione del comandamento-regola.
Ma allora come oggi si trattava di magistero morale, ossia di un’azione che si svolge nel seno della Tradizione e che ciò nonostante non ha mai portato ad un’affermazione dogmatica (anche se alcune volte ci siamo andati quasi vicino…).
“Per cosa lotti tu difficile capirlo.”
Petrus, lei lotta per lo status quo, anche se dà a vedere di fare l’equilibrista.
“Quindi, tanto per capire, anche i comandamenti, che dopo tutto sono precetti morali possono essere superati, e lo stesso insegnamento morale di Gesù non va considerato definitivo.”
I comandamenti, esimio sig. Franti, in realtà sono uno solo : AMARE IL PROSSIMO ( non quello vicino, anche quello lontano).
Questa è la regola d’oro di tutte le tradizioni spirituali.
Tutti i comandamenti, a partire dal terzo, sono espansione del primo e del secondo. Ci faccia caso, e se ne accorgerà.
Marilisa
a testa bassa non si uniforma più nessuno, te lo garantisco. E la Chiesa gerarchica è tutto tranne monolitica.
C’è una verità che sfugge troppo spesso a noi tutti:
“La Parola di Dio si insapora dentro ogni uomo, ne prende le forme e si adatta per assomigliargli” (La catechesi e il Catechismo degli Adulti n° 5).
Le persone con cui ci scontriamo spesso hanno semplicemente colto un’altra delle infinite sfumature della meraviglia che è il Cristianesimo. Questo genere di diversità non va rispettata? Pretendiamo davvero il pensiero unico? Ma le diversità ci sono da sempre! “La santa chiesa è per divina istituzione organizzata e diretta con meravigliosa varietà” LG 32: vogliamo porvi fine noi?
La Chiesa rimane guida e faro per aiutarci a non dividerci, a non disperderci in infiniti rivoli autocefali. E’ troppo prudente? Non so, se dovessi decidere io mi tremerebbero i polsi sapendo cosa c’è in gioco, più di una volta…
Penso che Franti inenda dire che “non uccidere” rimane non uccidere e non si può pensare che un domani diventi qualcosa d’altro.
Poi ci sono casi e casi, vedi la legittima difesa: per evitare l’uccisione di un gran numero di persone a volte può essere permessa l’uccisione di un singolo.
La norma morale è sempre la stessa ma vale anche il principio del male minore.
Appunto, Sara.
“a testa bassa non si uniforma più nessuno, te lo garantisco”
Vuoi scherzare, Nico? Quanti Spiletti ci sono nella Chiesa? Quanti Franti? Quanti “discepolo”?…
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“La Chiesa rimane guida e faro per aiutarci a non dividerci, a non disperderci in infiniti rivoli autocefali. E’ troppo prudente? ”
A mio parere lo è. E comunque, prudenza o no, nella Chiesa gerarchica ci sono diversi porporati che, al contrario di quel che dici tu Nico, danno una grossa mano per dividerci. Sono quelli, per esempio, che avversano questo Papa, e lo dimostrano con una chiarezza indubitabile. E questo sarebbe “non dividerci”?
Se ci rifiutiamo di vedere queste cose, siamo quantomeno degli ingenui che credono che tutto va bene madama la marchesa.
Il giudizio morale spetta, in ultima analisi, solo a Dio, “che conosce il cuore dell’uomo”, e la chiesa osserva giustamente una regola di massima prudenza quando si esprime su questioni morali, ma Dio si è espresso molto chiaramente su ciò che è bene e su ciò che è male ai suoi occhi e tale insegnamento è definitivo, perché il cielo e la terra possono passare, ma le sue parole non passano. I principi sono chiari e definitivi; la loro comprensione da parte della chiesa può farsi via via più profonda e chiara con l’andare del tempo (oppure in certi periodi può purtroppo ottundersi) ma non può cambiarli in alcun modo; la loro applicazione al giudizio sui casi concreti è tutta un’altra faccenda.
Dire, come ha fatto petrus «Io lo so benissimo che nulla è definitivo in morale ma molti qui dentro detestano questa verità», è una sciocca vanteria basata sul fraintendimento di un’espresssione equivoca usata da Nico (che penso non volesse dire quel che petrus ha capito).
Tutto questo, purtroppo per petrus, vale anche de sexto. Togliamo pure di mezzo tutto il dibattito su ciò che è “secondo natura” e “contro natura”, ma la fornicazione resta comunque un male. Se lui ha rapporti sessuali col suo compagno questo è male. Poi se e quanto lui sia ne responsabile, non spetta a nessuno di noi dirlo, anzi direi che non sono proprio affari nostri. Quello che non può pretendere è che la chiesa un giorno dica che la fornicazione è buona, o moralmente indifferente.
Marilisa
come puoi dire che Spiletti, Franti e Discepolo si adeguano a testa bassa? Li conosci personalmente, sai qualcosa delle loro storie?
A me pare che siano sufficientemente fieri di ciò che hanno scelto di credere. Che la loro posizione possa differire dalla mia mi causa un solo effetto: domandarmi se per caso non possa essere che qualche volta io abbia torto e loro ragione. L’alternativa è una sola, cioè che abbia sempre ragione io: confesso che mi piacerebbe, ma non può essere vero.
Me lo ricordano i miei figli che anni fa mi hanno regalato un magnete con su scritto:
“Dio esiste, e non sei tu. Quindi rilassati”
Un modo molto garbato il tuo, cara Nico, per farmi presente che Dio esiste ma non sono io, e che, dunque, dovrei “rilassarmi”.
Ebbene, io so bene di non essere Dio e sono rilassata. Non puoi sapere quanto.
E con molta calma e serenità ti dico che non c’è alcun bisogno che io conosca personalmente quei signori che ho citato (e qualche altro che non ho citato) nel post precedente, per capire che sono pedissequi alla Chiesa più retrograda, e certamente sono ” fieri” di esserlo. Si capisce molto bene da quello che scrivono, dalle reazioni che hanno di fronte a chi persegue un altro modo di essere Chiesa. Non ci vuole acutezza di mente per capirlo. Li conosce tutto il Web, direi, tranne tu, a quanto pare. Oppure anche a te piacciono i cattolici di quel genere e ti senti in dovere di prendere, quasi non volendolo mostrare, le loro parti.
Immagina quanto può importare a me di tutto ciò. Prova solo a immaginarlo.
Chiediti pure, dunque, se hai ragione tu, con il tuo tipo di religiosità, o loro con la loro idea di Chiesa. Fallo pure, nel nome di una umiltà che niente ha a che fare con l’umiltà vera, cara Nico. Non in questo caso.
Ho capito che non te la senti di essere intransigente e che interroghi te stessa.
Io, per quanto mi riguarda, ho idee diverse e sono diversamente cattolica, senza fierezza alcuna ma solo perché non c’è bisogno di essere fieri quando si segue una determinata religione. Io, come tutti sanno, sono diversamente cattolica; alla maniera indicata grosso modo dal Vaticano II.
Puoi credermi o no, ma anche io sono solita interrogarmi, e neanche io sono intransigente. Tuttavia, dopo che ho fatto chiarezza su me stessa e su tutto ciò su cui sono chiamata ad esprimere un giudizio, mi piace essere determinata nel sostenere le ragioni del mio credere; esternando apertamente quali sono, a mio parere, gli errori dell’ Istituzione o di chiunque altro e quali invece no.
Non mi piace per niente, infatti, il cerchiobottismo.
L’umiltà non c’entra un bel niente; l’essere in discordanza, a volte, dalla Chiesa e da coloro che vogliono seguirla pedissequamente negli errori ( a parer mio), che non vengono considerati tali ed anzi vengono presi per Vangelo, non scalfisce di una virgola la mia cattolicità, considerata da qualcuno come eretica perché non intruppata nel mucchio delle anticaglie. E di conseguenza esprimo il mio pensiero apertamente, anche se osteggiata da molti qui nel blog.
Sara io accetto in pieno la proposta evangelica. Infatti gesu non dice nulla riguardo l’omosessualità.
La complessità è tanta ma secondo il Vangelo sono le persone ad avere la priorità diventò scegliere da dove partire per sciogliere il nodo.
Franti la morale cambia in continuazione da sempre. Quello che non si poteva fare nel 1500 oggi lo si può’ fare. Quanti divieti privi di senso sono caduti. Credo che sarà sempre così. Cadranno divieti e nuovi ne nasceranno con il il cambiamento. Resta fisso per i credenti la frase: vi do un comandamento nuovo, che vi amiate come io vi ho amato. Ti sembra un paletto motale sufficiente? A me sì.
Sì vabbé: “All you need si love” e “there’s nothing you can do that can’t be done”… ma quello è John Lennon, non Gesù Cristo. Temo che lei li confonda.
Paragonare le parole di Gesù a quelle di John Lennon denotano una certa mancanza di sensibilità cristiana oltre a poco rispetto. Ma da lei credo che di meglio non possa arrivare.
Infatti è proprio così, petrus. Da uno così, che sembra non conoscere il Vangelo o vuole addomesticarlo al proprio pensiero, non ci si deve aspettare niente di meglio.
Chi ha orizzonti limitati, non può fare altro che costruire recinti.
Il brutto è che parla di “morale di Gesù ” senza averne conoscenza.
“l’essere in discordanza, a volte, dalla Chiesa e da coloro che vogliono seguirla pedissequamente negli errori ( a parer mio), che non vengono considerati tali ed anzi vengono presi per Vangelo, non scalfisce di una virgola la mia cattolicità, ”
ottimo, però perchè se la prende con Discepolo quando critica il Papa allora?
Che domanda scema! Perché discepolo critica un Papa che le è estremamente antipatico proprio perché sta rinnovando, per quel che può, una Chiesa che vuol restare in retroguardia.
E questo è, a mio avviso, un errore pazzesco.
Questo Papa, se ancora non l’ hai capito, sta cercando di mettere riparo, almeno parzialmente, ai numerosi errori della Chiesa passata. Ovvero sta cercando di dare esecuzione al Vaticano II il cui cammino si è interrotto per colpa dei numerosi bastian contrari che, anche per comodità propria, si dilettavano a impiparsene altamente delle indicazioni emerse da quel Concilio.
Discepolo attacca il papa con una virulenza sospetta.
Qualcuno attacca il Papa da destra e qualcuno da sinistra.
Ma nessuno, almeno in questo blog, con la virulenza distruttrice e rabbiosa di discepolo. Rabbia tipicamente di destra conservatrice e nel suo eccesso poco credibile.
Dai Sara ti prego, riequilibra subito la mia affermazione!
Per Petrus è “sospetto “attaccare il papa (che, gli ricordo è pur sempre una persona umana), ma non è sospetto attaccare come fanno lui e Marilisa TUTTA la dottrina e il magistero della chiesa cattolica, a rimediare gli errori della quale è stato chiamato udite udite! Bergoglio quale supereroe che ci illuminerà , dopo duemila anni sulla “vera verità”!
E’ una concezione non so se più ridicola , stupida o ingenua: se davvero tutta la morale e l’insegnamento della Chiesa cattolica fino all’elezione di Bergoglio ad ora è stato un coacervo di errori, una dottrina oscurantistica, retrograda e falsa, a raddrzzare i quali errori , a capovolgere la dottrina, a dire che quello ch eera considerato male è invece un bene e viceversa, ci vuole un rivoluzionario, cosa può impedire che tra cento o duecento anni ci possa essere di nuovo un capovolgimento e quello che oggi si dice bene domani venga detto male?
Caro Petrus se si è relativisti bisogna esserlo fino infondo, altrimenti si è degli IPOCRITI: no ai dogmi, gridano Petrus e Marilisa! benissimo ma allora anche che il papa è infallibile è un dogma, e i
come loro non credono ai Comandamenti si può non credere all’infallibilità di Bergoglio!
Quello che Petrus e Marilisa non capiscono ( proprio non ci arrivano) è che se si rinnega e si tiene per erronea tutta la Tradizione e la dottrina della Chiesa allora semplicemente non vi è più alcuna ragione di credere nella Chiesa.
Se è vero quello che loro sostengono che credere nella Tradizione e nella dottrina della Chiesa cattolica è cosa da oscurantisti bigotti e retrogradi, allora semplicemente non bisogna più credere nella Chiesacattolica!
Se si vuol riscrivere il Vangelo secondo le mode attuali, allora i quattro Vangeli scritti daarco, Luca, Matteo e Giovanni vanno buttati via. Se si vuol fare di Gesù un paladino dei diritti dei gay, allora bisogna fare a meno del Gesù le cui parole molto chiare ci sono state tramandate:
se il tuo occhio di è di scandalo cavalo, se la tua mano ti è di scandalo tagliala, è meglio per te entrare nel Regno dei cieli senza un occhio o senza una mano, che perire per sempre nella Geenna.
Se non esiste ne’ Inferno, ne’ Giudizio, ed ognuno può fare ciò che più gli aggrada questo Gesù così severo va considerato un retrogrado oscurantista.
Ma la cosa più ridicola e assurda è Marilisa e Petrus vogliono riscrivere il Vangelo a piacere loro , però si scandalizzano se qualcuno osa non essere d’accordo col papa! della serie: la Bibbia, i Vangeli, il Catechismo si discutono, le encicliche di Bergoglio mai !
Che dire ? qualunque persona he ragiona troverà che è un misto di eresia e clericalismo, , modernismo e bigottismo papista, mixato insieme, che da’ un cocktail micidiali che chiamerei: cristianesimo impazzito.
Esiste la maionese impazzita su questo blog vediamo un altro fenomeno naturale: il cristianesimo impazzito!
Petrus non è che io sia così equilibrata di mio anzi, mi piace l’equilibrio perché lo cerco da una vita.
Gli attacchi da sinistra si sono stati soprattutto nel penultimo pontificato.
Ognuno attacca chi pare, al massimo e’ interessante vedere quelli che fino a ieri “disobbedisco quindi sono più figo” fare la lezione ai vecchi papisti. (E il contrario)
Com’è quel detto cinese per cui basta sedersi sulla riva del fiume?
Buona domenica.
Relativisti fino in fondo? Che sciocchezza. Questo gioverebbe solo al tuo gioco estremizzante.
Che tu attacchi me mi va benissimo, difenderò le mie idee fino in fondo ma le cose che dici contro il papa, tirandolo in ballo su tutto come se tutto il male fosse in Bergoglio, denota una rabbia furiosa che ti rende poco credibile. Sei eccessiva.
Non è questione di infallibilità papale o meno, ma di rispetto. Il papa non può essere il problema di tutto.
Poi se ritieni che io o Marilisa vogliamo riscrivere il tutto, continua a pensarlo ma per l’ennesima volta mi dimostra che nella furia di scrivere non
valuti. Io dico che bisognerebbe applicare il Vangelo che c’è e che la tua ira nasconde molto bene.
Grazie Sara, ora sono più sereno…
stare sereni non porta bene ultimamente…
🙂
Mamma, quante bestialità!
Voglio credere che sia il gran caldo che porta a sragionare.
Discepolo, lei sta peggiorando ogni giorno di più.
Non mi attribuisca tutto il falso che lei ha detto.
Essere menzogneri è un peccato grave, non lo sa?
E poi perché parla di dottrina proprio lei che non la conosce?
Si ricorda di quando disse candidamente che il Corpo mistico di Gesù per lei era un “ectoplasma”? E lei vorrebbe insegnare a me la dottrina? Ma vada a farsi un giro.
” disobbedisco
quindi sono più figo” è la cretinata più grande che abbia potuto partorire la testa della gentil Sara.
Ogni tanto una genialità come questa le esce dalla bocca, e magari ne va fiera.
Questa è la fierezza di cui qualcuno parlava ieri qui nel blog.
Decisamente il gran caldo sta facendo assai male a certi bloggers.
Dopo un mese incasinatissimo Domenica mattina tranquillita.
Sto leggendo questo libro:
http://www.fazieditore.it/Libro.aspx?id=1443
E da snob quale sono noto che nell’edizione originale era “il coraggio di essere” (The Courage to Be riporta in copertina).
È’ una traduzione che grida vendetta, però il libro e’ molto bello.
Per la gioia stamattina ho tirato fuori l’arte della fuga però l’argomento mi ricorda questa canzone tratta da un libro di Camus:
https://m.youtube.com/watch?v=BD1uGPkxQfA
Sono vivo
Sono morto
Sono uno straniero
Forse per questo amo il cattolicesimo così com’è, penso sappia dare una casa anche a chi si sente straniero al mondo.
Ribuona domenica.
Ma Sara così com’è non è una casa per tutti. Rimane la speranza.
Dixit petrus: «Sara io accetto in pieno la proposta evangelica. Infatti gesu non dice nulla riguardo l’omosessualità».
E non si accorge che proprio questo silenzio pesa come un macigno contro la sua ideologia? Ma come? Quello stesso Gesù che non manca mai di rendere esplicito il suo giudizio su ciò che non gli va nella tradizione degli ebrei del suo tempo, quel Gesù che con le sue parole e i suoi gesti rompe decisamente con tante convinzioni radicate, come la discriminazione nei confronti delle donne, il disprezzo dei bambini, il rifiuto dei lebbrosi, l’ostilità nei riguardi dei Samaritani e più in generale dei non Ebrei ecc. ecc., non dice una sola parola e non fa un solo gesto nei riguardi degli omosessuali. Nei vangeli è come se non esistessero.
Ora, poiché la tradizione ebraica era estremamente severa su questo punto (non sto a citare i passi del Levitico in proposito), come si fa a non restare colpiti da tale silenzio? In realtà, non c’è un solo indizio che possa far pensare che Gesù non la condividesse. Se avesse fatto o detto qualcosa di “innovativo” rispetto alla tradizione, la memoria dei suoi discepoli lo avrebbe registrato, come ha fatto per tante altre novità “scandalose” della sua predicazione. Mi dispiace per lei, ma le cose stanno così.
C’è invece un’altra cosa che si può dire (e a me sembra che sia quella che conta e dovrebbe darle speranza e letizia) ed è che nei confronti di un omosessuale perseguitato Gesù si sarebbe comportato come con l’adultera di Gv 8,1-11: «Neanch’io ti condanno, va e non peccare più».
Nulla ha detto. Prendine atto.
Guardi che le ho fatto una ragionevole obiezione. Andar via a culo dritto non è una risposta.
Franti abbia pazienza ma le sue sono deduzioni. Legittime ma restano deduzioni. Cosa dovrei dirle di altro?
Gesù afferma che per natura alcuni non possono procreare e che altri non procreano per scelta. Gesù non condanna nessuno.
Eppure non avere figli era gravissimo per la legge ebraica (problema che avrà sicuramente avuto anche lui in quanto maschio adulto e forse qualche pettegolezzo sul suo conto girava fra chi gli era ostile). Ma Gesù ammette che ci sono persone che per natura non procreano. Questo è tutto quello che le posso dire.
Per cortesia, non ciurli nel manico: lei ha sostenuto che, poiché Gesù non dice nulla sull’omosessualità, questo significa che tacitamente la approva.
Poi cita a sproposito il versetto sugli “eunuchi”, che con l’omosessualità non c’entra nulla, e infine fa confusione tra condizione e atti. Lei, suppongo, non è affetto né da impotentia coeundi né da impotentia generandi. Se compie atti sessuali con una donna fertile può procreare; se li compie con un uomo no.
È vero che l’esaltazione che Gesù compie della verginità contrasta con la tradizione giudaica (perlomeno quella prevalente) che esaltava invece il matrimonio e la fecondità, ma questo – appunto – è un altro di quegli aspetti “rivoluzionari” del suo messaggio di cui si diceva. Tra essi, mi dispiace per lei, non c’è l’apertura alla omosessualità. E questo è un fatto, non una deduzione.
Fatti vogliamo fatti! Ah ah ah ah Franti… Che personaggio!
Proprio perché un rivoluzionario Cristo non ne ha parlato.