Tra le storie di pandemia ve ne sono che narrano di risvegliati che vedendo intorno medici “incappucciati” immaginano d’essere rapiti, tanto innaturale appare loro quella situazione: è il caso – tra gli altri – di Felice Perani, 57 anni, di Casnigo, Bergamo, ricoverato al Papa Giovanni XXIII di Bergamo e trasferito a una clinica dell’università di Lipsia, dove si risveglia tra persone coperte da scafandri. Nei commenti il suo racconto all’Eco di Bergamo, una scheda sulla sua vicenda, il rimando a un caso analogo che ho già narrato qui nel blog.
Felice Perani: parlavano tedesco e credevo d’essere rapito
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Persone incappucciate. “Pensavo di essere stato rapito. Vedevo persone incappucciate che non parlavano la mia lingua. Ma mi hanno trattato come un fratello, come un figlio. Anche se non parlavo la lingua, mi parlavano con gli occhi. Ringrazio la Germania, che mi ha salvato la vita. È per me come una seconda madre, una madre putativa, perché mi ha ridato la vita. Ora vivrò ogni situazione in maniera diversa, non sarò più lo stesso perché il Covid lascia segni che nulla e nessuno potrà mai cancellare. Il mio pensiero va anche a chi non ce l’ha fatta e ai parenti, perché ho provato sulla mia pelle cosa si prova quando si è isolati dal mondo, nel dolore più lacerante. Il rischio è che, una volta alle spalle l’incubo, non si possa più tornare alla normalità. Eppure, quando il male attacca, il supporto dei medicinali affiancato ad uno stile di vita sano deve essere la via giusta».
https://www.ecodibergamo.it/stories/valle-seriana/malato-di-casnigo-con-mattarella-e-steinmeier-grazie-a-italia-e-germania-una-se_1371069_11/
Ringrazio la Germania. Perani è professore dell’Isiss di Gazzaniga. Era tra i 44 malati di Covid-19 italiani curati in Germania, incontrati il 17 settembre al Palazzo Reale di Milano dai presidenti italiano e tedesco, Sergio Mattarella e Frank-Walter Steinmeier. Ricoverato il 17 marzo, Perani è tornato a casa il 13 giugno. Dal 19 maggio al 3 giugno aveva vissuto il ricovero in Germania, in una clinica di Lipsia, essendo gli ospedali italiani al limite di capienza per la terapia intensiva. Ascoltando il suo racconto il presidente tedesco ha commentato: «Questo è qualcosa che mi fa piacere e mi onora». Mattarella ha definito il racconto di Perani «una storia bellissima».
Trentatré storie. Questa di Felice Perani è la trentatreesima vicenda da Covid – 19 che racconto nel blog. Per vedere le altre vai al capitolo 22 “Storie di pandemia” della pagina “Cerco fatti di Vangelo” elencata sotto la mia foto:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/cerco-fatti-di-vangelo/22-storie-di-pandemia/
Un’altra delle storie già narrate – quella che trovi alla data del 31 luglio – mette in scena la vicenda anche più pittoresca di Vincenzo Pennacchia, 60 anni, di Bergamo, che viene portato in coma al Campus Biomedico di Roma e quando si risveglia, vedendo intorno a sé persone con scafandri e tute, offre un milione di euro per essere “rilasciato”.
http://www.luigiaccattoli.it/blog/vincenzo-pennacchia-i-medici-mi-sembravano-rapitori/
https://commentovangelodelgiorno.altervista.org/commento-vangelo-23-settembre-2020/
Veramente affascinanti questi racconti.