“Quando sarò grande io che sono autistico andrò in giro per il mondo a vedere donne incinte per capire se i loro bimbi sapranno parlare e per curarne l’autismo. Io giocherò con i loro bimbi per aiutarli a crescere e a imparare a parlare”: parole di Federico De Rosa, un ragazzo autistico romano che non parla ma usa bene il computer e con esso ha scritto un libro intitolato Quello che non ho mai detto (San Paolo 2014, pp. 160, euro 14). Afferma d’averlo scritto per aiutare altri ragazzi come lui a “uscire dalla prigione” dell’autismo: un bacio a Federico e un bicchiere di Vino Nuovo alla sua coraggiosa famiglia.
Federico dice: da grande giocherò con i bimbi autistici
3 Comments
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I ragazzi non finiscono mai di sorprenderci.
Io offrirei un bicchiere di vino (“nuovo”, ovviamente, e meglio se “rosso”) anche a Federico: a 13 anni “el xe grandeto che basta”, avrebbe detto mia nonna, per bere “un’ombra”.
Buona domenica a tutti dal Veneto sotto la pioggia !
Roberto 55
È bello scoprire che ci sono ragazzi che tanto hanno da insegnare agli adulti.
Ed è anche più bello accorgersi che quelli che hanno delle diversità, come nel caso di Federico, nella voglia che hanno di portare aiuto agli altri rivelano che il Signore li ha presi per mano in modo privilegiato. È lì, nel loro cuore.
Di fronte alle parole solo scritte di Federico, insieme alla gratitudine e alla commozione c’è da chiedersi perché il dono della parola (“il miracolo”) venga, il più delle volte, inutilmente sprecato da chi lo ha avuto.