Il Senato approva la riforma costituzionale che finalmente supera quell’arcaico bicameralismo che impediva al nostro Parlamento di camminare e lo costringeva a gattonare. All’inizio di quest’ultima tornata avevo abbozzato una “favola del pivello etrusco e dei tre lungimiranti e retropensanti siculi“, che sarebbero il premier Renzi, la presidente della Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama Anna Finocchiaro, il presidente del Senato Pietro Grasso, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Abbozzata la favola, avevo detto di vederci un significato e forse anche un presagio. Ora ne tiro la morale: il pivello va in rete se sbatte alle giuste sponde.
Favola del pivello etrusco e dei tre siculi
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A mio modesto parere quello delle riforme Cistituzionali è un traguardo importante per il premier Renzi e mi auguro per l’Italia intera.
Ora aspettiamo le ultime due letture e il Referendum.
P.S. Luigi, forse alla favola va aggiunto un altro personaggio come buona sponda: il lungimirante napoletano dal cappello bianco in estate e nero in inverno.
Il lungimirante napoletano lo inquadro bene e inoltre mi va a fagiolo anche la successione dei cappelli. Io non ne porto ma i miei ridicoli berettini da pescatore seguono – nel colore – la stessa scansione stagionale.
Luigi, quali sono le cose che vorresti che il nuovo parlamento facesse velocemente, e che invece il vecchio sistema bicamerale non riusciva a fare?
A Mario75. Non è questione di questa cosa o quella, ma della possibilità di far fronte a qualsiasi occorrenza. Le due camere con poteri equivalenti, e con diseguali – inevitabili – proporzioni tra maggioranza e opposizione, hanno portato più volte a cadute di governi e a fini anticipate di legislatura. Inoltre con l’attuale sistema ogni provvedimento ha un tempo doppio di gestazione; e se interviene – come quasi sempre accade – un qualsiasi, anche minimo, mutamento nella camera che l’approva per seconda, deve tornare alla prima e il tempo si quadruplica. Tutti i ritardi che si lamentano, da questa riforma delle istituzioni a quella della giustizia, dai provvedimenti sulla difesa del suolo a quelli per l’edilizia scolastica; l’affronto di ogni aspetto urgente della nostra vita associata trova nella presenza delle due camere equivalenti un freno e qualche volta un ostacolo insuperabile. Tu vuoi dare precedenza alla meta A e io alla B; ma se ci dobbiamo arrivare gattonando, sia tu sia io arriveremo in ritardo.
Il bicameralismo ha avuto anche il merito di aver apportato elementi di “riflessione” a disegni di legge problematici o sbagliati.
Non sempre la riflessione è perdita di tempo.
L’efficentismo di questo governo ci dimostra proprio che si possono fare velocemente molte cose male. Avete presente il detto “in fretta e bene non stanno insieme”?
Oltre a questo c’è un problema vero di democrazia, perché le nuove camere, la legge elettorale Renzi-Verdini (c.d. italicum), il nuovo Senato non elettivo rischiano di dare vita a istituzioni non rappresentative del popolo italiano.
Grazie Luigi per la risposta.
Speriamo bene.
Sono in gran parte d’accordo sulla opportunità ( quasi necessità) della riforma del Senato per consentire processi decisionali più rapidi ed efficaci.
Teniamo conto , però, che ci sono state altre “innovazioni” ( chiarimento delle competenze tra Stato e Regioni, abolizione del Cnel, etc… ) su cui scarsa è stata l’attenzione generale.
Due aspetti mi lasciano perplesso:
a) La platea dalla quale vengono scelti ( o eletti?) i componenti del Senato che in gran parte sono espressione delle realtà regionali e comunali.
b) la concessione dell’immunità che a mio avviso andrebbe limitata all’ambito delle funzioni senatoriali.
Vedremo poi come in concreto funzionerà questo organismo “rinnovato”.