Bassetti Brambilla Montenegro è la terna già votata e presentata al Papa. Nei commenti il comunicato della Cei che l’annuncia e mie chiose gossipare.
Fatta la terna: Bassetti Brambilla Montenegro
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Comunicato Cei: La terna eletta. L’Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, in corso a Roma da lunedì 22 a giovedì 25 maggio, ha oggi eletto a maggioranza assoluta, a norma dell’art. 26 § 1 dello Statuto, la terna di Vescovi diocesani proposta a Papa Francesco per la nomina del Presidente.
Primo eletto: S.Em. Card. Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia – Città della Pieve (ballottaggio)
Secondo eletto: S.E. Mons. Franco Giulio Brambilla, Vescovo di Novara (115 preferenze alla seconda votazione)
Terzo eletto: S.Em. Card. Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento (126 preferenze alla prima votazione)
La terna è stata consegnata al Santo Padre, al quale da Statuto CEI spetta la nomina del Presidente della Conferenza.
A pranzo con Rusconi. Ho sbagliato due previsioni e due ne ho indovinate. Ieri ero a pranzo con Rusconi e strologavo che avrebbero dovuto rivotare tante volte per avere tre eletti con maggioranza assoluta: hanno invece fatto presto. Tra i probabili mettevo Brambilla e Montenegro ma non mettevo Bassetti che invece è stato il più votato. Ho dunque indovinato due designazioni ma ho cannato la terza: per il Centro Italia scommettevo su Betori.
Scommetto su Brambilla. Avendo sbagliato due previsioni provo a sbagliare la terza e la quarta: che la scelta del Papa cada su Brambilla, l’unico dei tre che non è cardinale; e che arrivi entro oggi.
Decisione di pubblicare. Tento di sbagliare anche una ricostruzione: che a decidere la pubblicazione della terna sia stato il Papa, a immagine di quanto aveva fatto nei due Sinodi sulla famiglia per le relatio finali. Il comunicato Cei è arrivato alle 11.56. Immagino la scena: Bagnasco gli porta la terna e Francesco dice “pubblicatela mettendo anche i voti ottenuti”.
Anche io, da ignorante quale sono e di certo non all’altezza di L. Accattoli, scommetto su Brambilla e per lo stesso motivo espresso da lui.
Se avremo sbagliato previsione, ci cospargeremo il capo di cenere. 😀
Io scommetto su Bassetti. E’ il più votato e poi il suo incarico a Perugia era stato prorogato dal papa. Cosa c’e’ in palio per chi vince la scommessa?
Solo una standing ovation
😀 😀
Un romagnolo, un brianzolo e un siciliano…
A questo proposito, mi sembra che il Card. Bassetti sia “compaesano” di un frequentatore di questo blog.
Chissà se lo conosce e se ha qualche ricordo da condividere con noi…
Da parte mia posso solo pregare la Beata Vergine Maria:
Santa Maria, Madre di Dio,
ti salutiamo nella tua casa.
Qui l’arcangelo Gabriele ti ha annunciato
che dovevi diventare la Madre del Redentore;
che in te il Figlio eterno del Padre,
per la potenza dello Spirito Santo,
voleva farsi uomo.
Qui dal profondo del tuo cuore hai detto:
“Eccomi, sono la serva del Signore,
avvenga di me quello che hai detto”.
Così in te il Verbo si è fatto carne.
Santa Madre del Signore,
aiutaci a dire “sì” alla volontà di Dio
anche quando non la comprendiamo.
Aiutaci a fidarci della Sua Bontà
anche nell’ora del buio.
Aiutaci a diventare umili
come lo era il tuo Figlio
e come lo eri tu.
Proteggi le nostre famiglie,
perché siano luoghi della fede e dell’amore,
perché cresca in esse
quella potenza del bene
di cui il mondo ha tanto bisogno.
Proteggi il nostro Paese,
perché rimanga un Paese credente;
perché la fede ci doni l’amore
e la speranza che ci indica la strada
dall’oggi verso il domani.
Tu, Madre buona,
soccorrici nella vita e nell’ora della morte.
Amen.
(Preghiera per l’Italia recitata ogni giorno nella Santa Casa di Loreto)
Provo a sbagliare anch’io, anzi un doppio sbaglio di previsione:
Bassetti presidente CEI e Mons. Brambilla Arcivescovo di Milano.
Da quasi perugina scommetto su Bassetti. Il papa lo voleva già da prima, è stato lui a chiedergli di far rimanere Bagnasco fino al 2017.
Che dice lo statuto della Cei. Durante l’assemblea del maggio 2014 fu modificato – su richiesta del Papa – il primo comma dell’articolo 26 dello Statuto della Cei che riguarda la nomina del presidente. Alla formulazione precedente – «In considerazione dei particolari vincoli dell’Episcopato d’Italia con il Papa, vescovo di Roma, la nomina del Presidente della Conferenza è riservata al Sommo Pontefice» – vennero aggiunte queste parole: «su proposta dell’Assemblea Generale che elegge, a maggioranza assoluta, una terna di vescovi diocesani». La modifica, approvata «dopo ampio dibattito e due votazioni orientative», ha ricevuto la richiesta “recognitio” della Congregazione per i vescovi [cioè l’approvazione del Papa] il 2 settembre di quell’anno.
Federico,
hai ragione in parte. Siamo nati nello stesso Comune, che però si trova in Toscana. Da noi non è molto conosciuto in quanto praticamente se ne è andato da ragazzo (seminario a Firenze) e poi ha sempre avuto incarichi lontano dalla diocesi di origine. Qua guadagnò i titoli dei giornali locali quando fu creato cardinale e se fosse nominato presidente della CEI sicuramente ne sarebbero tutti fieri.
Io faccio un po’ di tifo per lui, ma non conosco i 3 candidati e quindi lascio scegliere al Papa 🙂
Il fatto di essere stato il più votato potrebbe dargli un vantaggio perché mostra che gode della fiducia degli altri vescovi, ma la rapidità della scelta della terna fa sì che questo vantaggio non sia poi così grande.
Buonasera a tutti. Di Brambilla potenziale presidente Cei avevo scritto già nel marzo del ’16. Adesso vedo che è in terna e ne sono felice.
Il cuore mi dice Brambilla, ma credo che la spunterà Bassetti. La prorogatio papale mi sembra una chiara indicazione, e peraltro è passato con 134 voti.
Faccio oggi memoria con voi di lunedì 23 maggio 2016, quando ho iniziato la chemioterapia ed ho sconfitto il cancro che mi aveva colpito. Sono contento di essere qui. Sono contento di aver combattuto questa battaglia anche per chi nella mia famiglia, prima di me, non ce l’aveva fatta. Ringrazio pubblicamente Luigi per avermi incoraggiato in questo cammino e vi abbraccio tutti.
Non abbiate paura del cancro, perché oggi se ne può guarire. E pensate che il Concilio Vaticano II ce l’ha insegnato: anche se questo è un mondo pericoloso, sapere che i progressi della scienza medica esistono è uno dei segni delle tante possibilità di fare del bene. Tanto bene, cari amici e fratelli.
Dio vi benedica.
Un bacio a tonizzo – Antonino D’Anna in attesa di riaverlo a tavola in una trattoria del Rione Monti.
Faro di Roma ha pubblicato il dettaglio degli scrutini:
http://www.farodiroma.it/2017/05/23/presidenza-cei-primo-voto-bassetti-44-brambilla-44-montenegro-34/
Ecco l’andamento degli scrutini:
Primo nome in terna: Bassetti
Primo voto: Bassetti 44, Brambilla 44, Montenegro 34
Secondo voto: Bassetti 72, Brambilla 59, Montenegro 42
Terzo voto ballottaggio tra i primi due: Bassetti 134, Brambilla 86
Secondo nome in terna: Brambilla
Primo voto: Brambilla 90, Montenegro 53, Betori 20
Secondo voto: Brambilla 115, Montenegro 67, Betori 22
Terzo nome in terna: Montenegro
Primo voto: Montenegro 126, Betori 42, Forte 11
Non conosco il regolamento attuativo dello statuto. Dai dati sugli scrutini forniti da “Faro di Roma” mi pare di capire che c’è una prima votazione orientativa che fa emergere tre nomi rapportabili alle macroregioni settentrionale, centrale, meridionale. Un secondo voto porta alla convergenza sui tre di voti che nella prima votazione erano sparsi su vari altri nomi. Il terzo è di ballottaggio tra i due più votati se nessuno ha raggiunto la maggioranza assoluta: e incorona Bassetti. Poi si rivota sui restanti in lizza e si arriva all’incoronazione di Brambilla. Infine s’incorona Montenegro.
@Antonino-Tonizzo
Grazie della tua preziosa testimonianza sul cancro ascoltata anche dalla tua viva voce ad “Aria Fritta” su Spreaker.
Un abbraccio.
Un grande, forte, sincero abbraccio all’amico Tonizzo.
Roberto Caligaris
Luigi,
ce l’hai fatta, hai sbagliato anche la terza e la quarta. La nomina è arrivata stamattina ed è quella di mons. Bassetti.
Cosa abbiamo vinto?
Gualtiero Bassetti, of course. Gli altri sono più giovani, possono aspettare. Però, come si fa a dire che il cardinale Bassetti è romagnolo? Parla con un garbato accento toscano.
Enrico come vedi con una buona preparazione e un qualche impegno si riesce a sbagliare quasi tutto. E si può migliorare.
Antonella,
Marradi è un Comune in provincia di Firenze situato dalla parte romagnola dell’Appennino. Parte dei suoi abitanti parla con accento toscano, parte (soprattutto in campagna) parla di preferenza il dialetto romagnolo. Mons. Bassetti da ragazzo probabilmente avrà parlato anche in romagnolo, ma i tanti anni passati in piena Toscana hanno influito sul suo accento.
Se indovino manche la nomina di Mons. Brambilla quale successore di Scola cosa vinco?
🙂 🙂 🙂
Un grande in bocca al lupo al card. Bassetti.
Un grande abbraccio a tonizzo.
Monsignor Negri ha scritto una lettera ai ragazzi di Manchester che in diversi punti non mi sento di condividere…con calma voglio preparare una replica….
Auguri all’amico Tomizzo per tutto, conosco bene questa situazione..
Grazie a tutti voi. Di cuore.
Leone,
sono curioso di leggere cosa pensi. A me è venuta spontanea la domanda: cosa c’entra quello che scrive lui con quei ragazzi? Le sue sono riflessioni generiche sul mondo d’oggi che possono valere per tutti i giovani, riferirle in particolare a loro: mah!
La lettera di mons.Negri è stata solo un’occasione per incriminare la società “permissiva” di oggi.
E dimostra a tutto tondo che la sua religiosità indica la Chiesa del passato come quella vera e giusta.
Non c’è mai stato un passato perfetto….quelli che lo pensano si illudono , vescovi compresi…
Infatti è così. Ma gli ecclesiastici che danno testimonianze del genere sono fuori da ogni tempo, e sono colpevoli, a mio parere, di opporsi (invano!) ad una lettura aggiornata del cristianesimo. Gesù Cristo è venuto nel mondo per gli uomini di tutti i tempi.Le sue parole hanno valenza universale, sì, ma seguendo e scoprendo i segni dei tempi. Sbaglia chi vuole cristallizzarle, anzi mummificarle, nel tempo passato. Una mummia è un cadavere, non parla. Una mummia tiene in sé quel che gli è rimasto dentro, senza possibilità di rigenerarsi.
Chi è vivo, come Gesù e come dovrebbe essere la Chiesa, parla trasmettendo il suo calore alla gente di ogni tempo. Comprendendone la mentalità diversa. È quello che sta facendo questo Papa, a cui gli oppositori vorrebbero chiudere la bocca e che non vedono ( non vogliono vedere!) che Francesco va al cuore del Vangelo. Solo questo è PREMINENTE per lui.
A me è capitato di sentire in una stessa chiesa le parole di un prete e quelle, in successione, di un altro prete. Uno conservatore, l’altro no.
Il primo parlando non mi diceva niente di niente; il secondo, al contrario, mi accendeva.
Piccolo esempio di come vanno le cose nella Chiesa in generale: ci sono i moribondi che non vivificano e ci sono i vivi che, nel nome del Vangelo di Gesù il Cristo, ridanno vita ad una Chiesa che rischia di estinguersi.
Il monsignore in questione ed altri del suo stampo appartengono alla prima schiera.
Per tornare a mons. Bassetti, ho appena letto su ‘In Terris’ un sunto della sua prima conferenza stampa e mi è piaciuto molto.
A me la lettera di mons. Luigi Negri è piaciuta. Piange su delle vite sprecate, non tanto perché sono morti giovani, ma perché non sono stati illuminati dalla luce della fede. Sono anch’io una mummia? Può darsi. Noi tutti amiamo i giovani e i giovanissimi; quando sono vivi sono la nostra gioia, e li vediamo proiettati verso l’avvenire, il futuro. Quando sono morti, come le vittime di Manchester, ci chiediamo che cosa rimanga nelle loro mani. Purtroppo la risposta è che vi rimane ben poco (a parte l’amore dei genitori o magari di uno solo di essi) perché noi, come società, non siamo stati capaci di dare loro nulla. Da qui nasce il più profondo sconforto del vescovo.
A Enrico assicuro che andrò a vedere la conferenza stampa del cardinale Bassetti.
Ma lei che ne sa, gentile Antonella, della fede o non fede di quei ragazzi?
O che ne sa Negri….
Cristina vicquery
L’ intervento di mons.Negri e’ stato del tutto stonato, cioè non in accordo con il clima drammatico della circostanza. Di fronte all’ assalto di un kamikaze contro dei bambini e degli adolescenti non era proprio il caso di imbastire una disquisizione sui massimi sistemi. Ci sono altre occasioni per parlare “opportune e non opportune” di queste cose che non una strage di innocenti. Qualcuno ha difeso Negri in quanto Negri. Io penso invece che le sue considerazioni antropologiche esistenziali avrebbe dovuto farle in un altro momento.
Penso che il monito di monsignor Negri fosse rivolto soprattutto agli adulti: non dare ai ragazzi solo l’impulso ad acquisire beni materiali e a consumarne il più possibile.
Ma che c’entra tutto questo con bambini uccisi da un kamikaze mentre assistevano a un concerto?
Antonella, come dice Andrea quelle cose , con l’intento che tu dici, avrebbe potuto dirle in una conferenza o durante un ‘omelia, ma indirizzarle alle vittime di un attentato è. Stato un atto di estrema insensibilità, del tutto privo di umanità e carità.
Cristina vicquery
No, Lignani, lei non è una mummia, è una che si accoda volentieri alle mummie. Lo dico con rispetto.
Anche noi amiamo i giovani e giovanissimi, e quando muoiono ci piange il cuore. Perché in loro vediamo riflessi i volti e i desideri e la gioia di vivere dei nostri figli e nipoti. Tutto stroncato immaturamente.
La loro prima fede è quella che la natura pone in loro, ovvero una gioia di vivere propria della loro età che li porta a divertirsi sanamente; per esempio andando ad un concerto.
In questo i ragazzi di oggi sono del tutto uguali a quelli di una volta; a quelli della mia adolescenza e della sua, Lignani.
La tirata di mons.Negri è dettata, invece, dallo “sconforto” di vedere una società che non risponde ai suoi parametri, ma che in realtà non è così nera come lui la vuol vedere.
La società di cui lui non parla, ma che è ben sottintesa in termini nostalgici, è molto simile, a ben vedere, a quella che i terroristi islamici vorrebbero espandere su tutta la terra. E con questo fine uccidono i bambini e i ragazzi, ma non solo. Paradossale!
Il monsignore fa di tutta l’erba un fascio, e questo è un errore di grande portata.
Non è vero che i genitori di oggi lasciano vivere “senza ragioni” i loro figli, e non è per niente vero che madri e padri (e insegnanti) mettono davanti ai figli “l’importanza di avere il maggior numero di beni di consumo”. E neanche è vero che si sono dimenticati di parlare loro del Male. Tanto è vero che, a volte, diventano perfino assillanti nel seguirli e nell’aspettarli a casa, temendo quel Male di cui si riempie la bocca il monsignore.
Negri, però, vorrebbe che il Male fosse chiamato col nome di demonio o di Satana, giusto per riportare alla religiosità del terrore, di cui lui è un esponente. Un testimonial con gli occhi rivolti al passato.
Nel quale passato le cose andavano bene e male proprio come adesso. Non “più bene” o “più male”.
Tutto il resto del suo monologo racchiuso nella lettera è una litanìa contro la modernità, e, al di là delle iniziali parole di tenerezza verso le giovani vittime, vi si intravede lo scopo precipuo di colpire cultura, politica e religione dei nostri tempi.
Una visione limitata della vita, che solo una mente angusta, conservatrice e anche abbastanza razzista, può esprimere.
Una fede sostanzialmente priva di vitalità, che va rigettata come non degna del Vangelo di Gesù.
La morte di questi bambini e ragazzi è un monito. Di solito pensiamo che i bambini siano immortali, ma così non è. Forse ci potrebbero chiedere conto di cosa abbiamo trasmesso loro: solo il fanatismo per una cantante di successo, che fa un sacco di soldi? E poi monsignor Negri ha affidato le sue considerazioni a un sito cattolico: una specie di omelia in rete.
Potrei dire di più, ma mi fermo: non mi piace polemizzare. Solo ritengo che monsignor Negri abbia le sue ragioni.
Per carità, Picchio. Non voglio pensare ad un’omelia di quel tenore. Mi vengono i brividi.
Come no? Le ragioni del monsignore sono sempre le stesse: sparare a zero contro la modernità. In tutti i campi, in primis quello religioso.
Quando dico omelia intendo omelia slegata dall’avvenimento . Cioè può andare bene se un giorno decidi di fare un’omelia in cui richiami determinati valori e richiami i genitori, ma non ha alcun senso, ma proprio nessuno fare quelle affermazioni dopo quel terribile attentato. Perché generalizzare sulla pelle di quei giovani, che ne sa Negri della loro fede e di quella dei loro genitori, che senso ha dire , a loro che sono morti ” siete nati non desiderati “, ” non avevate ragioni per vivere”. …. Questo rivolgersi a loro per parlare ai giovani e ai genitori l’ho trovato assolutamente senza alcun senso umano, lasciamo stare cristiano
Cristina vicquery
E poi muori in un attentato nella metropolitana, o su un ponte e nessuno sindaca la tua fede o quella dei tuoi genitori, muori ad un concerto e sei un ateo nichilista che non aveva ragioni ne’ per vivere néper morire?? Ma siamo seri..
Cristina vicquery
Cara picchio, le persone come Negri e simili dall’alto della loro religiosità sbandierata come uno stendardo saranno sempre pronte a giudicare chiunque lungo uno spartiacque ben preciso: quelli che hanno la fede uguale alla loro, fatta di stigmi stereotipati, e quelli che non ce l’hanno, ma professano una fede più credibile, rivelata soprattutto dalle opere.
Per i primi, che tutto guardano con l’indice puntato e con un velo nero davanti agli occhi, gli altri, anche se sono cristiani, sono dei fedeli falsi, perché non incartati nella rigidità della dottrina cattolica; e in questo vedono una manifestazione del demonio.
Per loro non esistono–non possono esistere– mezze misure né criteri di equilibrio.
E quando un Papa dice che l’Amore è superiore alla legge, mormorano e condannano. Oppure se ne stanno zitti per mancanza di coraggio. Si sentono a posto così, tiepidi osservanti della legge o illusi di aver capito tutto di Dio.
Resta il fatto che tutto può essere ammesso–anche le illusioni– tranne che il parlare a vanvera, soprattutto in certe circostanze, sulla base di pregiudizi radicati e poi diffusi capillarmente, a disposizione di chi si nutre degli stessi pregiudizi, che trovano un avvallo nelle parole di certi discutibili “maestri”.
Il papa non ha mai detto che” l’Amore e’superiore alla Legge” Citami quando il papa avrebbe detto questo?Forse e’Scalfari in qualche intetvista ch e glielo fa dire.
Questo e un concetto di Lutero” Ama e fa cio’che vuoi!”
Il papa cattolico non potrebbe insegnare una cosa simile perche’andrebbe contro le parole di Gesu nel Vangelo:
“Non sono venuto per abolire la Legge ma per compierla.Neppure un solo iota della Torah andra’ perduto.”
L’Amore non e’altro che il compimento la perfezione della Legge, non si contrappone alla Legge.Chi e’fedele nel poco (seguire anche i minimi comandamenti)sara’fedele anche nel molto cioe’quando si tratta di sscrificare la propria vita per amore di Dio.Chi non e’fedele nel poco (cioe’trascura la Legge)non potra’essere fedele nel molto.
Il vizio dei misericordiosi per ideologia e dei modernisti chenon infestano oggi la Chiesa, in questo assai meno misericordiosi di quanto credano di essere, e’di scambiare le loro IDEE personali con la religione cattolica e di di insultare e criticare chi non ha le loro stesse idee.Verrebbe veramenre da dire che non si era mai vista tanta cattiveria all’INTERNOdella Chiesa come da quando i misericordiosi sono al potere!
A MCV:
Errata corrige: la frase : ” Ama e fa cio’che vuoi!”. Non è stata scritta per primo da Lutero ma da S. Agostino. A lui vanno i diritti d’autore.
ma Gesù ha detto anche che il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato e ha rimproverato spesso i farisei per l’approccio legalistico privo di amore della legge.
cristina vicquery
Condivido quanto scritto da Antonella.
Le critiche a Mons Negri sono sempre pretestuose e anche questa volta è così.
C’è chi lo odio (anche in questo blog) per le posizioni che assume e lo atacca ogni volta che apre la bocca.
A me la sua lettera non scandalizza: come tanti autori che abbiamo studiato a scuola usa l’espediente di rivolgersi a persone morte per proporre a tutti una riflessione sulle ragioni della loro morte. Una riflessione per tutti, per noi adulti italiani, non per i ragazzini uccisi o feriti a Manchester.
Capitelo!
Quanto alle parole specifiche, quelle più dure (doverosamente e dolorosamente più dure), a me sembra che ricalchino quelle della preghiera a Maria Ausialiatrice, che abbiamo solennemente festeggiato due giorni fa:
“Aiuta i nostri giovani, soprattutto quelli che riempiono le piazze e le vie,
ma non riescono a riempire il cuore di senso.
Aiuta le nostre famiglie, soprattutto quelle che faticano a vivere la fedeltà, l’unione, la concordia!”
Lo dicevo a una frequentatrice di questo blog, che su FB ha espresso parole volgari e pieni di odio contro Mons. Negri: tolto il solito pregiudizio, non c’è motivo per scandalizzarsi tanto.
I Vescovi, nel loro ruolo di pastori, devono saper dire parole forti senza nascondersi dietro al “politicamente corretto” della retorica che in questi casi fa dire a tutti le solite cose che il giorno dopo sono già dimenticate. Le solite ipocrisie di chi non vuole andare oltre la superficie.
Pertanto, Andrea Salvi, sono parole opportune. Opportune per noi cattolici italiani di oggi.
Ringraziamo i medici che ci somministrano medicine amare che ci guariscono e le mamme che sanno dare sberle (è una metafora!!) salutari ai figli.
La Chiesa che si appiattisce sulla retorica del mondo non è madre e non è maestra: per esserlo deve saper testimoniare la verità, anche quando è dura e dolorosa, chiamare il male con il suo nome e proporre un senso alla vita dei giovani e degli uomini di oggi.
Mons. Negri poteva anche usare espressioni più delicate nei confronti delle vittime (e questo avrebbe ridotto leggermente il numenro delle critiche), ma il senso del suo intervento è chiaro e condivisibile. E’ la risposta di un vescovo addolorato, orante e preoccupato di non far passare anche questa strage nell’indifferenza di chi, il giorno dopo, ha ripreso un vita povera di senso e piena di domande alle quali nemmeno la Chiesa Cattolica sa (o vuole) dare risposte.
@Andrea Salvi,
tuttavia San’Agostino dava a quelle parole un senso diverso da quello poi aggiunto da Lutero (che in origine, prima dello scisma, era un monaco agostiniano).
Sono curioso di leggere l’ intervento preannunciato di Leone Minuscoli, che non può essere certo accusato di appartenere alle ” milizie bergogliane”.
Questo weekend lo preparo….
“Le critiche a Mons Negri sono sempre pretestuose e anche questa volta è così.
C’è chi lo odio (anche in questo blog) per le posizioni che assume e lo atacca ogni volta che apre la bocca.”
Questo lo dici tu attribuendo ad altri la pretestuosità che ti è congeniale.
Le critiche all’illustre monsignor Negri vaniloquente sono legittime in quanto ha una visione della vita assai limitata, dunque non vera.
Come tutti i fondamentalisti, compresi certi frequentatori del blog.
In quello scritto, del resto, non c’è chi non veda che ha preso maldestramente a pretesto la morte di quei ragazzi per ribadire ancora una volta che la società di questo nostro tempo è malata. Il solito luogo comune per affermare che manca la fede religiosa così come lui la concepisce. E con lui alcuni di voi.
Bene Federico! Hai centrato il problema. Quello che non capisco non sono tanto le opinioni, ma la “lapidazione” sistematica di. determinato persone. Ma chi lo ha detto poi che monsignor Negri abbia augurato la morte a papa Francesco? Forse ha augurato le di lesioni, come papa Ratzinger. Il collegamento lo hanno fatto i giornalisti per alcune frasi colte in treno durante una conversazione col telefonino … Lasciamo perdere!
Per la signora Venturi e per altri.
““Il cammino per essere fedeli alla legge, senza trascurare la giustizia, senza trascurare l’amore” – ha proseguito il Papa citando la Lettera di San Paolo ai Filippesi – “è il cammino inverso: dall’amore all’integrità; dall’amore al discernimento; dall’amore alla legge”:…..
“Questa è la strada che ci insegna Gesù, totalmente opposta a quella dei dottori della legge. E questa strada dall’amore alla giustizia, porta a Dio. Invece, l’altra strada, di essere attaccati soltanto alla legge, alla lettera della legge, porta alla chiusura, porta all’egoismo. ” (da una omelia del 2014)
Il tablet mi ha tradito. Parlavo delle dimissioni di papa Ratzinger.
Ancora:
“La carne di Gesù” – afferma il Papa – “è il ponte che ci avvicina a Dio … non è la lettera della legge: no! Nella carne di Cristo, la legge ha il pieno compimento” ed “è una carne che sa soffrire, che ha dato la sua vita per noi”. “Che questi esempi, questo esempio di vicinanza di Gesù, dall’amore alla pienezza della legge – ha concluso Papa Francesco – ci aiutino a mai scivolare nell’ipocrisia: mai. E’ tanto brutto, un cristiano ipocrita. Tanto brutto. Che il Signore ci salvi da questo!”.
La predicazione di Giovanni Battista e quella di Gesù ripetevano : Convertitevi!!
‘ha preso maldestramente a pretesto la morte di quei ragazzi per ribadire ancora una volta che la società di questo nostro tempo è malata’
Se ha voluto generalizzare allora in questa parte ha ragione. E’ su altro che non concordo.
Li avete visti gli ultimi video di Ariana Grande? Sta seguendo la strada delle varie Britney Spears, Miley Cyrus ecc.: da ragazzine acqua e sapone si/le trasformano in divette sexy. A casa mia le serie tv in cui compare Cat Valentine si guardano tranquillamente, ma la nuova versione di Ariana non è benvenuta. Cantanti/attrici così dovrebbero essere rimesse al loro posto da una società sana, invece la loro trasformazione è vista con favore o come minimo con indifferenza.
Sì, signora Lignani. “Convertitevi”, ovvero convertitevi all’ Amore. Chi è nell’Amore è già nella legge.
“Cantanti/attrici così dovrebbero essere rimesse al loro posto da una società sana, invece la loro trasformazione è vista con favore o come minimo con indifferenza.”
Signor Usvelli, io neanche la conosco quella Ariana lì. So però che in ogni tempo ci sono stati personaggi pubblici discutibili che venivano omaggiati e seguiti come modelli. Da sempre è così, è nell’ordine delle cose.
La società non può definirsi “sana” in base alla presenza di certi personaggi che non vengono approvati dai benpensanti.
Ci sono ben altre cose che determinano la qualità della società, non quelle scemenze.
Parliamo allora di: corruzione, evasioni fiscali, clientelismo, connivenza fra mafia e potere, camorra, diseguaglianze sociali estreme, non accoglienza degli immigrati e via enumerando. Sono tutte queste belle cosette che parlano di una società NON SANA.
E, se ci fa caso, sono tutte cose che rientrano nella categoria del NON-AMORE, dunque dei peccati a tutti gli effetti.
L’illustre(si fa per dire) monsignore le ha mai denunciate? O si è puntato sempre su una moralità-moralismo legati alla decenza nel vestire e al consumismo deteriore?
Se ti dimostro, carte alla mano, che le ha denunciate, sei disposta a chiedere scusa?
Ho letto la lettera di Negri: spregevole.
Non ho alcuna necessità di chiedere scusa. Di che dovrei?
Comunque, apri le tue carte, se vuoi.
A proposito del linciaggio in corso:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-manchester-le-parole-di-negrile-invettive-dei-misericordiosi-19969.htm
Carissimi figli,
mi sento di chiamarvi così anche se non vi conosco. Ma nelle lunghe ore di insonnia che hanno seguito l’annuncio di questo terribile attentato, in cui molti di voi hanno perso la vita e molti sono rimasti feriti, vi ho sentiti legati a me in un modo speciale.
Siete venuti al mondo, molte volte neanche desiderati, e nessuno vi ha dato delle «ragioni adeguate per vivere», come chiedeva il grande Bernanos alla generazione dei suoi adulti. Vi hanno messo nella società con due grandi princìpi: che potete fare quello che volete perché ogni vostro desiderio è un diritto; e l’importanza di avere il maggior numero di beni di consumo.
Siete cresciuti così, ritenendo ovvio che aveste tutto. E quando avevate qualche problema esistenziale – una volta si diceva così – e lo comunicavate ai vostri genitori, ai vostri adulti, c’era già pronta la seduta psicanalitica per risolvere questo problema. Si sono solo dimenticati di dirvi che c’è il Male. E il Male è una persona, non è una serie di forze o di energie. È una persona. Questa persona s’è acquattata lì durante il vostro concerto. E l’ala terribile della morte che porta con sé vi ha ghermito.
Figli miei, siete morti così, quasi senza ragioni come avevate vissuto. Non preoccupatevi, non vi hanno aiutato a vivere ma vi faranno un “ottimo” funerale in cui si esprimerà al massimo questa bolsa retorica laicista con tutte le autorità presenti – purtroppo anche quelle religiose – in piedi, silenziose. Naturalmente i vostri funerali saranno fatti all’aria aperta, anche per quelli che credono, perché ormai l’unico tempio è la natura.
Robespierre riderebbe perché neanche lui è arrivato a questa fantasia. Del resto nelle chiese non si fanno più funerali perché, come dice acutamente il cardinale Sarah, nelle chiese cattoliche ormai si celebrano i funerali di Dio. Non dimenticheranno di mettervi sui marciapiedi i vostri peluche, i ricordi della vostra infanzia, della vostra prima giovinezza. E poi tutto sarà archiviato nella retorica di chi non ha niente da dire di fronte alle tragedie perché non ha niente da dire di fronte alla vita.
Io spero che almeno qualcuno di questi guru – culturali, politici e religiosi – in questa situazione trattenga le parole e non ci investa con i soliti discorsi per dire che «non è una guerra di religione», che «la religione per sua natura è aperta al dialogo e alla comprensione». Ecco, io mi auguro che ci sia un momento silenzioso di rispetto. Innanzitutto per le vostre vite falciate dall’odio del demonio, ma anche per la verità. Perché gli adulti dovrebbero innanzitutto avere rispetto per la verità. Possono non servirla ma devono averne rispetto.
Io comunque, che sono un vecchio vescovo che crede ancora in Dio, in Cristo e nella Chiesa, celebrerò la messa per tutti voi il giorno del vostro funerale perché dall’altra parte – quale che siano state le vostre pratiche religiose – incontriate il volto carissimo della Madonna che, stringendovi nel suo abbraccio, vi consolerà di questa vita sprecata, non per colpa vostra ma per colpa dei vostri adulti.
I vescovo Luigi Negri scrive una lettera ai ragazzi morti a Manchester, lettera che suscita molte polemiche, vediamo di analizzarla dal mio punto di vista.
Il presule esprime concetti di carattere generale che in linea di principio di possono condividere, anzi , non ho difficoltà ad ammettere che molti di questi concetti mi sono vicini, .
Si puo’ concordare sul fatto che la società attuale dia poche ragioni vere per vivere, dato che il senso religioso, del sacro ma anche dell’umano è annacquato, e un laicismo ed un economicismo imperante dominano l’intera società.
E’ vero che molti di questi giovani hanno avuto molto, o tutto come dice il vescovo , e magari ci sarà anche qualcuno che andrà dallo psicologo per ogni minimo problema, ma non mi sembra la realtà maggioritaria,
si puo’ discutere, ma non generalizzerei.
Che il male esiste penso che qualsiasi genitore serio lo spieghi ai suoi figli, in diverse declinazioni a seconda delle proprie sensibilità, certo il male come lo intendiamo noi cristiano e cattolici, il diavolo, attualmente sembra sparito dall’orizzonte della nostra società….
Le critiche sui funerali di Dio mi sembrano infelici e ingenerose, ci sono tantissimi preti che si impegnano a diffondere la fede con fatica, impegno e costanza, le testimonianze laiche invece che tanto danno fastidio al monsignore sono appunto laiche, viaggiano sulla sensibilità del mondo moderno, possono non piacere ma non vedo nulla di esecrabile nei peluche o nei fiori a ricordo delle vittime…e i discorsi dei politici, sono discorsi di chi ha una visione laica dell’esistenza, che si puo’ non condividere, ma eviterei toni di di disprezzo…
Sul fatto che non sia una guerra di religione, qui si puo’ discutere, si tratta di una parte minoritaria della religione islamica, che deforma lo stesso credo del vero Islam, o la religione islamica negli ultimi decenni ha assunto toni sempre piu’ aggressivi in parti minoritarie ma comunque non inconsistenti dei suoi fedeli,
tanto che appare necessaria un riforma consistente dei suoi principi in un’evoluzione come quella che ha avuto la nostra religione, in modo da dialogare comunque in modo civile con il mondo moderno, o anche avendo punti di vista diversi, non arrivare a soluzioni violente delle controversie?
Lascio ai lettori le risposte…
L’ultimo pensiero mi sento di condividerlo in toto, è un appello alla Santa Vergine
Dove ha sbagliato e non poco Monsignor Negri, in tre frasi a mio avviso piuttosto pesanti, anche all’interno del contesto
Siete venuti al mondo, molte volte neanche desiderati
Figli miei, siete morti così, quasi senza ragioni come avevate vissuto.
Vite sprecate…
Qui si entra nel merito delle vite personali, nel mistero di ogni esistenza, e di fronte alle esistenze delle persone ci vuole rispetto… e anche le parole vanno pesate, ho visto in questi giorni persone arrampicarsi letteralmente sugli specchi per giustificare queste affermazioni, il contesto, parlava in termini generali, forse è stato un po’ brusco, tu condanni una persona ecc. Monsignor negri difende i valori ecc.
Niente di tutto questo, le parole sono pietre talvolta e non puoi giudicare delle persone con le parole, i figli che ne sappiamo noi se sono stati desiderati, ogni vicenda umana è talmente unica, che in certe occasioni anche al fine di evitare polemiche serve silenzio e preghiera, ognuno anche su questo Blog osservi una semplice regola, quello che ho scritto è meglio che se fossi stato zitto? Atteniamo a questa regola e ne avremo tutti benefici,
Ogni persona poi non è mai sprecata, anche se la colpa dovrebbe essere degli adulti, e nessuno vive senza ragioni, certo le ragioni di un ragazzo non maturo possono non essere le stesse di quando poi si matura, ma la vita è un processo un divenire e quanti di noi rivedendosi a 15 anni non vedrebbero le immaturità e le limitatezze delle ragioni che ci facevano emozionare nell’adolescenza, ma che ne sappiamo noi delle ragioni di ogni persona, ci penserà qualcuno piu’ in alto a capirle, a decifrarle…
Il mondo come diceva bene Flannery O’ Connor è incompiuto, e la sua compiutezza la avremo solo nell’aldilà, vivere la propria fede in questa incompiutezza è degno di una fede matura, quelli che pensano che la felicità è di questo mondo sbagliano e di grosso, qui ci sono attimi barlumi di felicità, anche la contrapposizione che alcuni portano sempre avanti tra progressisti e tradizionalisti non ha molta ragione di essere, Vi è una bellezza della tradizione che rimane duratura nei secoli, il brutto è che a noi tante volte hanno insegnato il tradizionalismo che è la deformazione della tradizione…
Concludo con una battuta del mio amico benedettino Elmar Salman ad un convegno di Manager…e la mandiamo al Vescovo Negri e la teniamo anche per noi a scanso di equivoci…
DIO ESISTE E NON SEI TU !! RILASSATI !!
Rilassiamoci tutti e lasciamogli fare il suo mestiere
Molto, molto rilassato, propongo il punto di vista del mio amico Giuliano Guzzo, che non ha paura di affermare: “io sto con Mons. Negri”:
“Parte del mondo cattolico e del mondo mussulmano italiano, dopo l’attentato di Manchester, hanno espresso la loro condanna. Ma non contro il giovane attentatore, Salman Abedi, bensì verso S.E. Mons. Negri, arcivescovo di Ferrara, reo d’aver commentato l’accaduto da cattolico ricordando che «il Male è una persona», che quelle dei morti del Manchester Arena sono «vite falciate dall’odio del demonio» e che è tempo di sbarazzarsi della «retorica di chi non ha niente da dire di fronte alle tragedie perché non ha niente da dire di fronte alla vita».
Ora, che la comunità islamica di Bologna si sia risentita per queste parole – e per altre, con cui Mons. Negri ha osato parlare di «guerra di religione» –, sarò crudele, non mi allarma particolarmente. Mi preoccupa invece di più un mondo cattolico dove oggi il pensiero infastidisce più del peccato; dove delle cose si tenta di dare solo, spesso neppure riuscendovi, una interpretazione sociale e mai soprannaturale; dove si predica l’illimitatezza della misericordia ma se pratica l’assenza; dove la tolleranza è abbondante ma selettiva; e dove il Vangelo, ormai, fa più paura del Corano.
Lo so, non c’è molto da guadagnare a schierarsi dalla parte di un «vecchio rancoroso» – così è stato elegantemente apostrofato l’arcivescovo di Ferrara, in un sito a parole cattolico -, ma da quel poco che ho capito del Cristianesimo verità e convenienza non fanno rima; anzi, dove c’è la seconda, di solito, non trovi mai la prima. Per questo aggiungo il mio trascurabile appoggio a quello di coloro i quali, in queste ore, stanno esprimendo la loro solidarietà a Mons. Negri. Meno male che abbiamo ancora pastori che, all’intensità dell’applausometro, preferiscono l’integrità delle pecore”.
Bene Federico, ma io ho criticato gli altri passaggi che infatti non hai nemmeno menzionato…
Il mio punto di vista, per niente pacato, è che nessuno può permettersi di definire l’altrui vita “sprecata”, cioè inutilmente vissuta. Inoltre, definire “sprecata” la vita di tanti giovani, alcuni addirittura bambini, è ancora più grave. Infine, le lettere si scrivono ai vivi, i morti sono un pretesto, e se veramente avessero la possibilità di leggere le parole dell’arcivescovo, non credo che ne avrebbero gran giovamento o danno, considerato dove si troverebbero ora. Dunque il monsignore scrive ai vivi, e fra i vivi ci sono i genitori di quei ragazzi-bambini. Non hanno ancora seppellito i loro morticini e si sentono dire da uno che non conoscono, e che non li conosce, che le vite dei loro bambini sono state sprecate e che la colpa sarebbe loro. Dopo il dolore della perdita, anche il dolore dell’inutilità della vita dei loro figli e addirittura il senso di colpa. Le parole del monsignore rigirano il coltello nella piaga sanguinante di coloro che in questo momento soffrono indicibilmente, non diversamente da come farebbe un sadico feroce.
Su una cosa sono d’accordo con l’arcivescovo, il Male è una persona. Non è però sempre la stessa, cambia nome secondo le circostanze. In questo caso si chiama Luigi Negri.
“Si puo’ concordare sul fatto che la società attuale dia poche ragioni vere per vivere, dato che il senso religioso, del sacro ma anche dell’umano è annacquato, e un laicismo ed un economicismo imperante dominano l’intera società.”
Leone Minuscoli, c’è una ragione grande per cui vivere, ed è valida sia per chi ha il senso del sacro sia per chi non ce l’ha, ed è questa: NON essere INDIFFERENTI. Il che vuol dire, in altri termini, non essere egoisti.
La VITA ci chiede di aiutarci vicendevolmente per creare un bene comune.
La TERRA in cui viviamo ci chiede di non distruggerla, per non essere distrutti noi stessi.
La BUONA COSCIENZA ci chiede di riconoscere gli altri, TUTTI GLI ALTRI, come fratelli, al di là del credo religioso, del colore della pelle, delle condizioni economiche.
Tutto ciò si compendia nel comandamento: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Questa regola d’oro non è solo cristiana, ma è presente in tutte le tradizioni religiose; segno che Dio ha parlato a tutti gli uomini con lo stesso alfabeto.
Il guaio è che molti cristiani cattolici continuano a fare differenze credendo di essere, loro soli, dalla parte della verità.
probabilmente Negri vive le cose dal suo punto di vista… sarà nato indesiderato, poi si è fatto prete senza ragioni e senza ragioni è vissuto….
Pensava di essere destinato a grandi cose invece è finito trombato in una Diocesi di seconda categoria, giubilato allo scoccare dei 75 anni . Avrebbe dovuto nascere nel 1500
Cristina Vicquery
Caro Leone,
su quei passaggi ero già intervenuto, rilassato come consigli tu, in alcuni miei commenti precedenti. D’altra parte non sono e non voglio fare la parte dell’avvocato difensore di Monsignore. Certo sono di parte, dato che ancora per qualche giorno è il vescovo della mia diocesi e gli sono affezionato.
Mi limito a dire che anche i passaggi che contesti tu non mi scandalizzano, perchè mi sembra evidente che non volesse entrare in quel “merito delle vite personali, nel mistero di ogni esistenza, e di fronte alle esistenze delle persone” che dicevi tu. La sua è una riflessione più ampia, che parte solo formalmente come una lettera alle vittime ma che va oltre ed è indirizzata a ciascuno di noi.
Lo “stile” di Mons. Negri è quello di sempre, lontano dalla ricerca degli applausi e concentrato nel messaggio che intende dare. Capisco che possa non piacere a tutti, ma non prendiamolo a pretesto per attacchi personali violenti e inaccettabili.
” Meno male che abbiamo ancora pastori che, all’intensità dell’applausometro, preferiscono l’integrità delle pecore”.
Quei pastori sono convinti che le pecore-uomini siano timbrate con marchio di fuoco come le pecore-animali.
Sbagliano di grosso. Non hanno capito né il linguaggio di Dio né le parole di Gesù.
Dovrebbero fare il “mea culpa”; e con loro dovrebbero farlo tutti quelli che si schierano con quei pastori. Hanno ancora molto da imparare.
“Tutto ciò si compendia nel comandamento: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Questa regola d’oro non è solo cristiana, ma è presente in tutte le tradizioni religiose”.
Victoria,
mi daresti qualche spiegazione? Dove è presente questo comandamento nelle religioni non cristiane? Quando e come le altre religioni parlano di amore per il prossimo in questi termini?
picchio,
quali sarebbero le diocesi di prima categoria, quelle di Novara, Agrigento e Perugia da dove provengono i candidati alla Presidenza della CEI?
Che discorsi…
E taccio sul resto: sempre e solo offese personali che mostrano un’antipatia pregiudiziale, che prescinde e precede questa lettera.
Capisco il dissenso, ma definire Mons. Negri come il male è INACCETTABILE.
LUIGI ACCATTOLI, che in passato è intervenuto per molto meno, per termini molto meno offensivi, intervenga e chieda a Leopoldo di scusarsi.
“Certo sono di parte, dato che ancora per qualche giorno è il vescovo della mia diocesi e gli sono affezionato.”
Tu sei sempre di parte, molto di parte.
Con chi sbaglia non si deve essere di parte, mi dispiace.
Io ho contestato apertamente e pubblicamente il mio vescovo quando ha sbagliato di brutto. Anche altri l’hanno fatto.
Certi discorsi non sono ammissibili da parte di esponenti della Chiesa. Non sono solo loro i rappresentati della Chiesa del Cristo, lo siamo tutti, anche noi “pecore”, e dobbiamo far sentire la nostra voce che di certo non è un belato.
“Dove è presente questo comandamento nelle religioni non cristiane? ”
È presente formulato in altro modo. Fai una ricerca in internet e vedrai.
Il Male con la maiuscola è il diavolo: definire così una persona, senza contare che si parla di un arcivescovo cattolico, con tanto di nome e cognome è una cosa GRAVISSIMA.
Non si può far finta di niente, questo va oltre la libertà di espressione.
Bisogna prendere le distanze da chi ha usato questo BLOG per un’attacco personale di questa portata.
Mi scandalizzerebbe che non ci fosse un’adeguata risposta.
@Victoria,
1) “Io ho contestato apertamente e pubblicamente il mio vescovo quando ha sbagliato di brutto. Anche altri l’hanno fatto.e”.
Lo farò anch’io, stanne sicura, se il prossimo arcivescovo si allontanerà dalla dottrina e dal magistero della Chiesa Cattolica. Per il resto potrò magari dissentire educatamente, ma non avrò mai l’arroganza e la superbia di pensare che un vescovo possa “sbagliare di brutto”.
2) “È presente formulato in altro modo. Fai una ricerca in internet e vedrai”.
Stai scherzando, vero? Sai che non è presente e non sei in grado di rispondere. Non è vero che in tutte le religioni e nelle tradizioni religiose non cristiane ci sia un messaggio equivalente ad: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Ti ho chiesto una spiegazione e non me la sai dare, non puoi cavartela con “fai una ricerca in internet e vedrai”.
No, caro. Non scherzo affatto.
L’amore per il prossimo esiste in tutte le più grandi tradizioni religiose.
Leggi, Federico:
“Regola d’oro: “non fare agli altri ciò che non vorresti che gli altri facciano a te”. Qualcuno però la chiama argentea riservando il metallo più prezioso alla sua versione affermativa che impone di fare agli altri quanto si vorrebbe fosse fatto a noi. Questi principi si trovano in molte religioni e culture. La Bibbia propone anche altre formulazioni, in particolare il comando: “ama il prossimo tuo come te stesso”. Esso, a differenza di quanti molti ancora credono, non è una novità portata da Gesù. Questo precetto infatti è già formulato in modo esplicito nella Bibbia ebraica (cfr. Levitico 19,18).
Amare gli altri e il proprio prossimo sembra dunque una regola universale. Essa però ha in sé qualcosa di sconcertante. Non si tratta solo del fatto che l’amore è comandato, quindi situato nell’ambito delle opere e non dei sentimenti: quanto davvero turba è che questo precetto ha avuto e ha nella storia, accanto a conferme grandiose, pure smentite atroci. Le realizzazioni attuate in nome dell’amore del prossimo segnano le pagine più alte del cammino umano, ma innumerevoli, sotto tutte le latitudini e in tutte le epoche, sono stati e sono i frutti perversi dell’odio dell’uomo contro l’uomo. Indagare su questo nodo e cercare di far prevalere le ragioni della comprensione e della solidarietà è dunque compito di perenne attualità. “
Te l’ho detto altre volte, Federico: devi aggiornarti.
e da quando un Vescovo non può ” sbagliare di brutto” ???forse su Marte dove semra che viva qualcuno…
cristina vicquery
Federico, la novità di Gesù e’ l’ amore al nemico. Questo distingue il cristiano dalle altre religioni. Che poi il cristianesimo non sia prima di tutto una religione ma una fede, questa è una altra faccenda.
«Il sapiente ha detto: la mia dottrina è semplice, e il suo significato è facile da penetrare. Essa consiste nell’amare il prossimo come se stessi». (Confucio, Lun-yü, I Dialoghi, cit. in Lev Tolstoj, Pensieri per ogni giorno, Introduzione e traduzione di Pier Cesare Bori, Edizioni Cultura della Pace, Fiesole 1995, p.121).
Confucio però non dice di amare i propri nemici.
andrea ,ma tu spari sulla croce rossa…
cristina vicquery
Victoria Boe riprendo il suo post sopra…
“Si puo’ concordare sul fatto che la società attuale dia poche ragioni vere per vivere, dato che il senso religioso, del sacro ma anche dell’umano è annacquato, e un laicismo ed un economicismo imperante dominano l’intera società.”
Leone Minuscoli, c’è una ragione grande per cui vivere, ed è valida sia per chi ha il senso del sacro sia per chi non ce l’ha, ed è questa: NON essere INDIFFERENTI. Il che vuol dire, in altri termini, non essere egoisti.
La VITA ci chiede di aiutarci vicendevolmente per creare un bene comune.
La TERRA in cui viviamo ci chiede di non distruggerla, per non essere distrutti noi stessi.
La BUONA COSCIENZA ci chiede di riconoscere gli altri, TUTTI GLI ALTRI, come fratelli, al di là del credo religioso, del colore della pelle, delle condizioni economiche.
Tutto ciò si compendia nel comandamento: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Questa regola d’oro non è solo cristiana, ma è presente in tutte le tradizioni religiose; segno che Dio ha parlato a tutti gli uomini con lo stesso alfabeto.
Il guaio è che molti cristiani cattolici continuano a fare differenze credendo di essere, loro soli, dalla parte della verità.
Io ho fatto un discorso sociologico, della società, il sacro è molto meno presente oggi, l’economia e la tecnica sovrastano tutta la società, per questo dico che la società oggi non aiuta a dare valide ragioni per vivere, perché per l società attuale vale il successo, i soldi, la carriera e mare l’altro passa molto in secondo piano…
Per fortuna che la spiritualità faccia uscire dalla porta rientra poi dalla finestra dato che è un elemento costitutivo dell’uomo…
Per quanto riguarda le religioni, avendo approfondito l’argomento, tutte proclamano buoni valori, poi dapprincipio all’applicazione c’è un po’ noi differenza..
Quanto a Monsignor Negri, il male non è sicuramente lui, ha detto qualche stupidaggine, non lapidiamolo, se SI DOVESSE LANCIARE UN SASSO PER OGNI STUPIDAGGINE SCRITTA SU QUESTO BLOG, ANCHE DAL SOTTOSCRITTO, SAREMMO TUTTI MORTI LAPIDATI…
Un amore generico per il prossimo non mi sembra la stessa cosa del messaggio di Gesù Cristo. Comunque lasciamo perdere, per carità, non mi interessa insistere.
Liberi di pensare che tutte le religioni dicano in sostanza le stesse cose.
Io ho fatto un discorso sociologico, della società, il sacro è molto meno presente oggi, l’economia e la tecnica sovrastano tutta la società, per questo dico che la società oggi non aiuta a dare valide ragioni per vivere, perché per la società attuale vale il successo, i soldi, la carriera e amare l’altro passa molto in secondo piano…
Per fortuna che la spiritualità fatta uscire dalla porta rientra poi dalla finestra dato che è un elemento costitutivo dell’uomo…
Per quanto riguarda le religioni, avendo approfondito l’argomento, tutte proclamano buoni valori, poi dai principi all’applicazione c’è un po’ noi differenza..
Quanto a Monsignor Negri, il male non è sicuramente lui, ha detto qualche stupidaggine, non lapidiamolo, se SI DOVESSE LANCIARE UN SASSO PER OGNI STUPIDAGGINE SCRITTA SU QUESTO BLOG, ANCHE DAL SOTTOSCRITTO, SAREMMO TUTTI MORTI LAPIDATI…
Federico, il dire che tutte l religioni hanno dei validi principi non equivale a dire che sono la stessa cosa, o che si mettono tutte sullo stesso piano, ma ognuno tende a vedere nella propria la religione perfetta… ( e io sono profondamente convinto che Gesu? Cristo è il salvatore..)…
Chiedo ancora una volta a LUIGI ACCATTOLI, che ha conosciuto di persona Mons. Negri e in più occasioni ha espresso stima nei suoi confronti, di prendere espressamente le distanze da quanto ha scritto Leopoldo Calò in questo blog oggi pomeriggio alle 16.42 e di intervenire perchè sia rimossa l’offesa gravissima che equipa Mons. Luigi Negri al “Male” in persona.
Non si può far finta che sia un’opinione come un’altra!
Bene Federico! Condivido. Certo, quello che sta avvenendo è per me pazzesco.
Sarà anche pazzesco, ma monsignor Negri, cui non manca la facilità ad esternare, potrebbe fare come tutte le persone sensate e sensibili dell’universo e perlomeno spiegarsi meglio su quello che avrebbe voluto esprimere con quelle parole perlomeno improvvide, OGGETTIVAMENTE insultanti nei confronti dei poveri ragazzi morti e dei loro genitori.
Personalmente trovo questo silenzio quasi peggiore delle parole, perché doppiamente crudele nei fatti, indipendentemente dalle intenzioni.
Tanto per sgombrare il campo da equivoci e dal fatto che questo episodio francamente penoso possa essere ricondotto al consueto teatrino degli schieramenti, ricordo che ritornare su quello che si è detto, chiarire e spiegarsi NON è simbolo di debolezza, ma di onestà intelettuale e di forza d’animo. Basti pensare a Benedetto che, per le famosi frasi di Ratisbona, quelle sì clamorosamente travisate , non ebbe alcun problema a riparlarne pubblicamente e ad esprimere pubblicamente il suo rammarico per le interpretazioni scaturite….ed era il papa, ed era Benedetto!!!
Certo: bisogna aver qualcosa da dire e da spiegare.
Continuo a trovare che i toni i modi e anche la spietatezza con cui ci si permette di lanciare pietre e lapidare altri cristiani e persino vescovi rei di aver scritto cose che non piacciono ad alcuni sia quanto di piu’lontano salla “misericordia;cosi’ostentata dallanuova chiesa bergogluana. LAPIDARE un vescovo solo percjhe’cio’che dice li ritenete sbagluatoiato, cara Victoria Boe e caro Lorenzo Cuffini e’opera di fariseismo uguale
Lei, signora Venturi, continua a vaneggiare.
Non merita alcuna replica. Vada a riposare.
faccio 100!
cristina vicquery
“Liberi di pensare che tutte le religioni dicano in sostanza le stesse cose.”
E chi ha mai detto questo?
Qua si è parlato di un solo aspetto delle religioni, ed quello dell’ amore verso il prossimo, che è un gran bel concetto comune–lo ripeto– a tutte le religioni. “Regola d’oro” viene definita, e non a caso.
Non è neanche del tutto vero, come ha detto A. Salvi, che l’amore esteso ai nemici sia prerogativa della nostra religione, perché il perdono, che è una forma di amore per chi ti ha fatto del male, risuona in altre religioni.
È già presente nell’Antico testamento, e dovremmo ricordare che Gesù era un ebreo osservante e non ripudiò la sua religione, anche se in parte la modificò e, va detto, la perfezionò.
È presente nel taoismo e anche nella religione di Zoroastro.
Ma è presente perfino nella religione islamica. In una sura del Corano è scritto:”Signore Nostro, Tu (che) abbracci ogni cosa, con la Tua MISERICORDIA e la Tua Scienza, PERDONA , quindi, a coloro che si pentono e seguono il Tuo cammino, e proteggili dalla pena del Gìahìm”.
Gesù ci ha insegnato la legge del perdono quando, come si legge in Matteo(cap.19), dice:”Signore quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte ? E Gesù gli rispose:” Non dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette”.
E poi, soprattutto: ” Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”.
Dunque, a Federico che vuol far quadrare il cerchio sbrigativamente, dico che l’amore per il prossimo non è affatto un concetto generico, ma è sostanziato di una verità universale che abbraccia tutti ed è al di sopra di tutto.
A Federico chiedo anche, per cortesia, di non chiamare in causa continuamente Luigi Accattoli, il quale probabilmente non ha tempo da perdere con le nostre diatribe.
E’opera di fariseismo uguale ad ogni altra lapidazione in cui che scaglia le pietre non e’affatto esente dal peccato.
Come dice Antonella Lignani la situazione della chiesa cattolica oggi e’pazzesca e assomiglia a un brutto sogno:coloro che a parole predicano amore, musericordia, dialogo, perdono si dimostrano ogni giorno piu’spietati, arroganti nel tacitare tutti quelli che hanno la disgrazia di non pensarla come loro.
Cosicche’Victoria Boe, apostola dell’Amore e della Misericordia, insulta come se niente fosse un vescovo solo perche’ha scritto una lettera che a lei non piace o perche’e’troppo tradizionalista.
Quando finira’questo incubo?Quando ci risveglieremo ed avremo di nuovo la Chiesa cattolica come l’abbiamo sempre conosciuta ed amata?Quando quest’odio di cattolici verso altri cattolici avra’fine? E soprattutto PERCHE’tutto questo? Cosa significa? Siamo forse,alla fine dei tempi quando il katekon, il potere che frenala malvagita’, viene rimosso?
Se vi azzannate gli uni gli altri guardate almeno di non distruggervi del tutto
E intanto mentre qui cattolici adulti si divertono a lapidare vescovi, in Egitto i musulmani ammazzano i cristiani copti fra cui molti bambini, tanto per iniziare il Ramadan.
Ma la piantiamo di restare prigionieri di sta logica muffita e stantia da stadio?!
Allora mettiamola cosi: MAria Cristina, Federico e pure Antonella.
Con animo sgombro, vorrei che mi diceste che cosa vi piace, condividete e sottoscrivere di queste affermazioni:
“Siete venuti al mondo, molte volte neanche desiderati, e nessuno vi ha dato delle «ragioni adeguate per vivere», come chiedeva il grande Bernanos alla generazione dei suoi adulti. Vi hanno messo nella società con due grandi princìpi: che potete fare quello che volete perché ogni vostro desiderio è un diritto; e l’importanza di avere il maggior numero di beni di consumo.”
“”La vostra vita sprecata””
detto a chi lo ha detto.
Federico ci informa che rientra nello stile del monsignore e che gli preme più il messaggio dell’applauso. Davanti ai cadaveri, si caccia in soffitta lo stile e il messaggio si fa passare, ma quello vero, fondamentale, quello di Cristo in croce, senza orpelli che il momento non richiede.
già perche a Manchester erano solo vite sprecate, non contavano una cippa, solo quattro nichilisti che è meglio perdere che trovare, mica come sti bravi copti vittime di serie a.
istina vicquery
Ma quale lapidazioni e lapidazioni? Il monsignore, ringraziando Dio, gode di ottima salute, esterna un giorno sì e l’altro pure, ha stuoli di fan entusiasti che lo fiancheggiano per tutto il web, dove compare con abbondanza di pose e scatti in ogni posa, paramento e salsa….
🙂
….che, per uno schivo che non ricerca l’applauso ( sic Federico dixit) già un tantinello specie lo fa….
Io poi non ho insultato nessuno, proprio nessuno.
Ho solo detto le mie ragioni.
Ripeto: signora Venturi, lei ha le traveggole. Vada a riposare.
mcv
i cattivoni sono solo i misericordiosi bergogliani??’ non quelli che dal’inizio del pontificato accusano il papa di eresia e chi ne parla bene di essere un turiferario non chi definisce un giorno si e l’altro pure il papa ipocrita, clown, distruttore della Chiesa cattolica, idiota, omissis, perito chimico, ecc,ecc,
Tutto perchè coloro che si rifanno a un cattolicesimo tutto incentrato sulla dottrina e poco sul vangelo, che erano quelli che pensavano ” grazie a DIO che non sono come quel pubblicano là in fondo”, che riducevano il cattolicesimo ad essere contro l’aborto e contro i matrimoni gay ora di devono confrontare con il Vangelo e non ne sono capaci….molto più facile attaccarsi ad una regoletta…
cristina vicquery
Mettiamola ancora in un altro modo. Oggi, orrendamente, sono andato a un funerale di un ragazzo morto in moto. Mi sono chiesto che effetto avrebbe fatto se il prete, all’omelia, avesse usato le frasi che ha usato Monsignor Lapidato, e la cosa, semplicemente, mi è sembrata NON POSSIBILE; tanto suonano stridenti, incompatibili e aberranti ( sottolineo aberranti) davanti a una bara vera, e a vite spezzate vere, quelle parole improvvide. Sono sicuro che nemmeno il monsignore avrebbe osato pronunciarle durante il funerale ipotetico di quei poveri ragazzi. Il che mi spinge pensare che il tutto è un discorso omiletico a tesi, preparato a tavolino con ” il suo stile”. Peccato che non c’è né stile né omiletica che tengano davanti a un Cristo appena deposto dalla croce e a sua madre e suo padre e i suoi fratelli che lo piangono desolati.
Dissento dalla affermazione di Victoria Boe secondo cui l’ amore per i nemici non è una specificità del cristianesimo. Un conto è perdonare, un conto è amare fino a dare la vita per i propri nemici. Mi sembra che prima di Cristo nessuno lo abbia fatto.
” Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Da’ a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle.
Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti”.
Solo in Gesù Cristo questa parola si è fatta carne, si è realizzata.
Qualunque cattolico dissente da Victoria.
Mi preme però ribadire che è assolutamente necessario prendere le distanze dalle parole di Leopoldo Calò.
Se Luigi non lo facesse autorizzarebbe ciascuno di noi a fare altrettanto. Inizio io scrivendo che Leonardo è il Male in persona, poi continua un altro scrivendo qualcosa di analogo di me.. C’è un limite da non superare?
Qualunque signor nessuno che passa di qui può offendere pubblicamente, pesantemente ( il Male in persona) un arcivescovo cattolico?
Ringrazio Antonella, persona che stimo tantissimo, per aver espresso educatamente una posizione di indiscutibile buon senso.
Condivido quanto espresso da discepolo: possibile che la Chiesa di papa Bergoglio, così tollerante ( a parole) aperta e sensibile verso o lontani, finisca per incoraggiare commenti tanto aggressivi e cattivi? Che testimonianza significativa!
Ne sei proprio sicuro, Federico?
Perché sei così presuntuoso dall’ alto della tua ignoranza?
Ringrazia chi ti pare, ma i fatti nessuno li può cambiare.
Tra un ringraziamento, una condivisione e un appello al padron di casa Federico troverebbe mica il tempo di dire se condivide una virgola delle frasi riportate ?!
“Un conto è perdonare, un conto è amare fino a dare la vita per i propri nemici. Mi sembra che prima di Cristo nessuno lo abbia fatto.”
A dire il vero, Andrea Salvi, Gesù Cristo ha dato la vita per amore di tutti gli uomini, non solo dei nemici.
Per non farla troppo lunga: ha assunto su di sé i peccati del mondo intero e di tutti i tempi. Non solo quelli dei “nemici”.
Secondo la teologia cristiana, Gesù sapeva (o intuiva?) che gli uomini tutti sono peccatori per loro natura, e li ha redenti dai loro peccati. Per chi crede e accetta questo assunto le cose stanno così.
Poi, è vero che nessuno ha sublimato il suo amore in misura tale–un’offerta perpetua di sé– da farlo identificare con Dio stesso e determinarne la Resurrezione.
Sono temi complessi su cui i teologi si esprimono, non sempre perfettamente concordi fra loro. Del resto, anche i vangeli discordano su certi punti. E gli esegeti anche.
Comunque, se qualcuno più competente e qualificato di me vuole correggermi, sarò ben contenta di ricredermi.
Quanto all’amore per il prossimo e al perdono, non vedo grande differenza. Sono due facce della stessa medaglia.
Chi perdona e chi chiede a Dio il perdono per i nemici, dimostra Amore per il prossimo. Lo stesso Amore di Dio, che fa sorgere il sole sopra i buoni e sopra i malvagi.
Si potrebbero scrivere molte pagine su questi argomenti.
https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/bambini-morti-sull-altare-del-loro-idolo-ma-il-dio-di-misericordia-ama-e-p
Preghiamo per i morti e per i vivi e, aggiungo io, per quelli che parlano senza senno né carità.
Cristina Vicquery
Bello quell’articolo di Marina Corradi.
Non c’è bisogno di aggiungere altro, anche su certi commenti in questo blog.
La cosa che maggiormente dispiace e sconcerta – e infatti pure Cascioli non puo’ non prenderne atto, bypassando imbarazzato le parole che pure ha accolto, pubblicato e diffuso su La Bussola – è che Monsignor Negri avrebbe potuto benissimo ribadire la sua nota posizione sulla questione islamica senza dire un micron di quelle frasi infauste….avrebbe potuto benissimo ribadire la sua nota posizione sulla questione società laicista senza dire un micron di quelle frasi infauste….
Dunque, uno si chiede : ma perché caspita le ha dette?!!
E vorrei sapere chi, per usare le parole cascioliane ” ha trovato conforto” nelle cparole di Monsignore…..La speranza che le famiglie di quei ragazzi morti non le abbiano mai sotto il naso, questo sì che puo’ essere di conforto.
S’ . L’articolo della Corradi è molto bello. Condivisibile da tutti, mi pare.
E riconciliante. Anche con me stesso.
🙂
In compenso la frase di Leonardo Calò è molto brutta ed offensiva anche per il blog stesso.
Non posso credere che Luigi, che in altre occasioni ha chiesto e preteso scuse e rettifiche, questa volta faccia finta di niente.
Luigi, accetti che qualcuno in questo blog si permetta di dire a un’altra persona, oltretutto assente, che è il Male (cioè il maligno, il diavolo) in persona?
Leopoldo non ha detto che Negri è il Male , sempre e tout court, ha detto che tutti secondo le circostanze lo possiamo essere e stavolta a suo parere lo era Negri.
Nulla mi sembra da stracciarsi le vesti da due giorni.
cristina vicquuery
A me sembra di sì.
Siamo al relativismo del Male?
Allora lasciatemi dire che chi ha criticato la lettera di Mons Negri non l’ha capita. E chi per questo ha scritto parole volgari e offensive nei suoi confronti è il Male.
” il Male è una persona” e ieri qui. Il Male è stato Leonardo Calò.
E nessuno adesso si offenda!
prenditi un po’ di lexotan
cristina vicquery
Non vedo cosa ci sia che non è stato capito.
Vorrei che qualcuno – e tutti se ne prendono ben guardia – mi spiegasse che cosa ci sarebbe da capire in quelle parole che stanno lì, nero su bianco.
Il guaio è che se ne prende ben guardia per primo il Monsignore.
Ma non sarebbe ora di finirla, Fedederico Benedetti?
Perché sei ossessionato a questo punto?
Stai dando prova di un infantilismo acuto incredibile.
Chi ha espresso qui disapprovazione per le parole di quel monsignore, aveva tutto il diritto di esprimerle, anche se a te la cosa non piaceva.
O dovrebbero essere tutti omologati su un unico pensiero (il tuo) ?
Le “parole offensive e volgari” te le sei inventate tu, Federico.
Erano solo parole di disapprovazione, l’hai capito o no?
Non prendetevela, è libertà di parola, un’opinione come le altre: siete il Male in persona.
Una legione sulfurea.
Altro che lexotan, servono litri di acqua benedetta
(E non offendetevi, sono solo parole di disapprovazione).
Quando ti è passata la cecagna livorosa, Fede: aspetto delle risposte a delle domande precise.
Ti fa piacere? Io non ho nessun problema. Piacere, sono il Male in persona.
Contento?
Benissimo.
Adesso piantala di scappare come una lepre e menare il can per l’aia, e vedi di rispondere, grazie.
Lorenzo,
Mi conosci abbastanza da sapere che io non avrei usato certe espressioni, ma le capisco, ne capisco il senso e mi vanno bene.
L’ipocrisia è tutta vostra. Vi fate andare bene atei e bestemmiatori, preti che bestemmiano e accompagnano ad abortire le donne che si rivolgono a loro per un aiuto, gli abusi liturgici, ma a non è Negri non perdonate un’espressione politicamente scorretta
A mons Negri non perdonate un’espressione politicamente non corretta SOLO per il pregiudizio che avete contro di lui è quello che rappresenta. Vergogna.
Non ho letto una parola contro l’assassino di Manchester, cittadino britannico figlio di rifugiati ( come dire un figlio dei tanti che sbarcano in Italia aiutati dalle ong). Meglio prendersela con una lettera scritta per i lettori della Nuova Bussola, meglio la solita caccia alle streghe.
Sono scandalizzato dalle parole di odio e di disprezzo che ho letto in questi giorni. Non è possibile, i cattolici non possono essere così! Qui e altrove. Qui le parole di Leopoldo Calò sono state gravissime e inaccettabili
Offensive per tutto il blog.
Ma dato che sono state rivolte all’odiato Luigi Negri, facciamo finta di niente… Sono veramente disgustato e deluso.
Apprezzo la risposta.
Ma lascia perdere il politicamente corretto.
Che qui c’entra un fico secco.
Qui c’entra, basicamente,la sensibilità UMANA.
Che non c’è stata e continua a non esserci, dal momento che anche oggi
Monsignore ha preso la parola, presentandosi come oggetto d’odio, e non spendendo una mezza virgola laddove avrebbe potuto farlo con profitto.
Allora, mettiamola così: auguriamoci che nessuno dei colpiti a Manchester lo legga, e che la cosa finisca qui e caschi nel luogo dove merita cadere: nel dimenticatoio, il più in fretta possibile.
Io non dimenticherò le parole di Leopoldo Calò e le ricorderò in questo blog ogni volta che ne avrò l’occasione: parole gravissime piene di odio che hanno incontrato indulgenza di tutti i turiferari bergogliani che si scandalizzano per le offese al Papa, ma chiudono gli occhi quando si associa un arcivescovo al Male in persona.
Concordo con quanto scritto da Leone,
‘Quanto a Monsignor Negri, il male non è sicuramente lui, ha detto qualche stupidaggine, non lapidiamolo, se SI DOVESSE LANCIARE UN SASSO PER OGNI STUPIDAGGINE SCRITTA SU QUESTO BLOG, ANCHE DAL SOTTOSCRITTO, SAREMMO TUTTI MORTI LAPIDATI…’
Leopoldo Calò ha scritto una stupidaggine, non lapidiamo nemmeno lui.
Mi piacerebbe però che si rendesse conto della stupidaggine e magari si scusasse.
Oppure fare come Monsignore….. potrebbe presentarsi e lamentarsi di essere perseguitato dai cattivoni oni oni .
vero Lorenzo 🙂 🙂 🙂 🙂
cristina vicquery
Nel frattempo Monsignore non solo non ha ritenuto di spendere una mezza parola di chiarimento sulle improvvide parole, ma le ha anche inserite, senza una riga di spiegazioni a integrazione, sul suo sito istituzionale….
Provare a cliccare per credere.
🙂
http://www.luiginegri.it/default.asp?id=401
Io non dimenticherò le parole gravissime piene di odio….
Caro Federico, ti consiglio invece di dimenticarle. Non lasciarti schiacciare da parole brutte e inopportune, sei una persona sensibile e dato che la nostra memoria è limitata usiamola per ricordare parole che valgono, parole belle e importanti.
Negli ultimi tempi in questo blog faccio fatica a trovare parole che meritano di essere ricordate, mi sento triste e tentata di abbandonare il blog…
Speravo che non venisse data così tanta importanza alle parole di monsignor Negri: a me non sono piaciute, ho preferito quelle del prof D’Avenia, uno che ci tiene ai giovani e alle loro vite degne di essere vissute.
Da insegnante, posso dire che sarebbe bastato un punto di domanda, e il senso delle frasi incriminate sarebbe cambiato: siete morti senza senso, ma chissà come avete vissuto…i vostri genitori e la società vi avevano trasmesso belle ragioni per vivere? Domande retoriche da cui partire per analizzare i problemi della società, condivisibile o meno, ma sicuramente non offensiva.
Dobbiamo imparare tutti a misurare le parole, a correggere idee o convinzioni che non hanno riscontro nella realtà, senza cadere nel facile e inopportuno giudizio sulle persone. Altrimenti finiamo per cadere esattamente nell’errore che rinfacciamo agli altri. Del resto, qualcuno più importante di noi ha detto di non guardare la pagliuzza nell’occhio del vicino…e se fosse nel nostro occhio la trave?
Elisa Ferrari
(scusate, mi stavo dimenticando la firma…)
Le parole hanno il vantaggio che sono sempre lì: a nostra disposizione.
Quello che abbiamo detto, resta: eccome se resta.
Ma abbiamo la possibilità di dire altro : aggiungere, rettificare, spiegare, esprimere dispiacere per l’accaduto, e così via.
Il guaio definitivo è che se per monumentale orgoglio, perdita del senso delle proporzioni, autoconsiderazione delirante, o più probabilmente tutte e tre le cose insieme, uno scambia quel che ha detto per una specie di verbum domini, un oracolo immutabile consegnato alla posterità, si rifiuta di tornarci sopra, si affretta anzi a inserirlo nel proprio sito istituzionale in cui sono raccolti interventi e insegnamenti pronunciati da Sua Eminenza Reverendissima mescolando così una manciata di battute personali infelicissime al magistero di un vescovo cattolico, aggiunge danno a danno, pateracchio a pateracchio e incomprensione a incomprensione.
Ringrazio Elisa, ma continuo a pensare che associare una persona ( alla quale si può legittimamente contestare un’opinione o dissentire civilmente) al Male in persona sia un’offesa gravissima e inaccettabile.
Vorrei che serenamente si riconoscesse che si è superato il limite, che non è un’opinione come le altre e che tutto il blog ne è rimasto imbruttito.
Ma figuriamoci.
Con quello che è stato scritto qui sopra negli anni.
Non c’è più nulla da imbruttire. Bastiamo noi, singolarmente presi.
🙂