“Tornare in Sierra Leone è nei miei progetti, anche se ora la prima cosa che devo fare è ricostruire il mio tono muscolare perchè è amdato perduto. Successivamente valuterò la possibilità di tornare in Sierra Leone, anche se per un tempo limitato, ma voglio andare a completare quello che avevo iniziato”: così Fabrizio Pulvirenti, il medico italiano di Emergency salvato da Ebola, nella conferenza stampa di stamane allo Spallanzani. Nei primi commenti altre parole sue e dei medici che l’hanno curato.
Fabrizio Pulvirenti: “Tornare in Africa è nei miei progetti”
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Luce della coscienza. «Dopo i primi giorni in cui cercavo di analizzare ogni sintomo, c’è stato un momento in cui si è spenta la luce della coscienza e non ricordo nulla: il medico ha lasciato il posto al paziente. Con i colleghi dello Spallanzani si è creato un rapporto di affetto e li ringrazio uno per uno abbracciandoli, quello che è stato fatto per me credo sia stato davvero grande».
Il sangue di Fabrizio, contenente gli anticorpi attivi contro il virus, sarà inviato in Sierra Leone per creare plasma in grado di guarire i malati. L’ha detto il direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito.
Medaglia a Emergency. Beatrice Lorenzin, ministro della salute, ha informato che «a Emergency sarà data una medaglia ad alto valore per la sanità italiana: la diamo a voi perché in questo modo va a tutti i colleghi di Fabrizio, che avrà una onoreficenza a parte per il coraggio e per la forza di volontà e l’esempio che ha dato».
C’è veramente bisogno di storie come questa.
Qui la telefonata del Papa al ministro Lorenzin:
http://www.news.va/it/news/papa-vicino-ai-malati-di-ebola-felice-per-guarigio
Ne ha sopratutto bisogno, amica Antonella, il nostro paese.
Buona domenica !
Roberto 55