Schifani non schifare l’avversario
Fini non finire nel sacrario
Ali Alemanno
Tremonti perché non alzi il viso
E ci dai un’idea per il riso?
Schifani non schifare l’avversario
Fini non finire nel sacrario
Ali Alemanno
Tremonti perché non alzi il viso
E ci dai un’idea per il riso?
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Da elettore sfigatissimo del centro-sinistra dedico quattro epigrammi ai vincitori esercitandomi in quella “reciproca legittimazione” invocata dal presidente Schifani nel discorso di insediamento. Mi aspetto dunque di non vedere più le sue labbra sottili trinciare gli avversari come una taglierina. Ho stima del fiuto politico di Fini e lo preferirei in funzione propositiva più che arbitrale. Applico ad Alemanno dilettante delle vette un epigramma di Franco Fortini che diceva: “Ali Alicata – Salinari Sali”. Avendo sempre ammirato l’intelligenza di Tremonti mi aspetto che finalmente si stacchi dalle corte vedute e si ponga i problemi del mondo, a partire dai popoli che rischiano la morte per fame a causa della crisi di approvvigionamento del riso e di altri cereali.
Anche a me Tremonti sembra uno dei pochissimi uomini politici italiani con delle idee. Non sono in grado di dire se giuste o sbagliate, ma almeno idee. Sempre meglio del nulla.
Scusate: mi ero dimenticato di esprimere la mia solidarietà al sig. Galeazzi per l’increscioso episodio. Una vergogna. Un abbraccio.
il mio sforzo di legittimazione arriva a contemplare serenamente Fini e Alemanno (nei reciproci incarichi istituzionali) e, con grande vigilanza, “furbetto” Tremonti.
Ma Schifani presidente del Senato, no… nun je la faccio… era quasi meglio Scognamiglio
Moralista non schifare Schifani, altrimenti che legittimazione è?
…. lo so… non ce la faccio… aiuto…….. aiutatemi ad essere un vigile legittimatore….. il moralista non ce la fa
E’ vero,
nella lunga storia della Democrazia Cristiana, si erano infilati in parecchi per riciclarsi ad una storia che gli americani ci imponevano, fatta di democrazia, così come è accaduto per la Germania che usciva dal Nazismo, valeva anche per l’Italia che usciva da una dittatura simile che si chiamava Fascismo che vogliamo (noi italiani) connotare in senso più buonista del Nazismo, ma non lo era affatto.
Uscendo dal Fascismo, nel dopoguerra, gli irriducibili, continuarono a sognare la terra promessa del fascismo, e così educarono anche generazioni successive.
D’altro canto il Comunismo Italiano, seppur senza esperienza di dittatura aveva sulla pelle dell’Italia favorito una guerra civile post-1945, i cui contorni devono essere ancora tutti chiariti, ma non macchio’ l’italia di un ventennio di dittatura. Anzi sviluppo il senso della giustizia nel mondo del lavoro, con tutti i limiti che ne possono venire.
I Fini, o gli Alemanno, La Russa, e quanti ne volete, erano MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO, sognavano il Duce, si son dovuti evolvere politicamente, ma… psicostoricamente?????????
Certo ci Pensa il Berlusconi a sdoganare….
in fondo Mussolini non perseguitava, non mandava al confino….
non a fatto leggi razziali, mandava a fare le vacanze…,
Credo che dovremo riflettere sulla rilettura storica….
dove verrà fuori che Gesù non è morto in croce (e risorto,) ma è morto di freddo….magari in Siberia….
Questa classe politica che sta rimuovendo la memoria storica……
NO
Alemanno non sarà il mio sindaco,
Fini, rimane il nipote della Lupa, e non il presidente di una Capera parlamentare
affronto ai padri che svilupparono qella convivenza attraverso una grande Costituzione che respira l’aria grandiosa del liberalismo cattolico e di tutte le grandi correnti del paese in un momento in cui l’Italia aveva bisogno di essere resa sul serio unita, che non dimentico, nella legislazione vieppiù passata, Berlusconi e i suoi compagni volevano fare a pezzi.
No.
Non c’è legittimità per i vecchi furbi commercialisti che insegnano a frodare il fisco e poi divengono ministri per l’economia e la finanza.
Matteo
Urca! Che finezza di analisi storica, (anzi psicostorica)! Che profondità di pensiero!
Non v’è da stupirsi se una tal fonte non può incanalarsi nell’alveo stretto della sintassi, né in quello ancor più meschino dell’ortografia.
Luigi, la tua battuta sul papa tedesco si diffonde e lievita. Oggi sul “Foglio” Aldo Maria Valli scrive: “Roma, dove andremo a finire? Il Papa è tedesco, il sindaco Alemanno. E i poveri Zingaretti? Tutti fuori, in provincia!”.
quando scrivo di getto
non mi frega nulla della sintassi o della ortopanoramica,
ognuno si rifugi dove vuole,
chi ha di questi problemi, si adegui o rinunci a leggere se è postato da certo Matteo, che è più semplice.
by by
Il problema non è che scrivi di getto …
Ho ascoltato con attenzione il discorso di Schifani ieri al Senato. Se devo essere sincero, a mio modesto avviso non è stato male….In particolare il passaggio sulla lotta alle mafie, con il ricordo di Falcone e Borsellino.
Meno incisivo e intenso ho trovato il discorso di Fini. Ma queste sono solo mie semplici opinioni…..
Scusandomi se cambio argomento, vorrei sottoporre a voi tutti amici del pianerottolo, e in particolare a tonizzo(qualora si affacciasse sul pianerottolo), una questione che mi sta molto a cuore:
In Calabria (terra a cui sono molto legato avendovi svolto per una parte il mio servizio civile), la situazione sta precipitando di nuovo. Sembra che il male sia “invincibile”….Cosa si può fare per questa terra così ferita?
Saluto tutti caramente,
F.
Faccio una piccola correzione al post precedente: In effetti anche il discorso di Fini ha avuto i suoi punti forti: Vedi passaggio sulle morti bianche, e sul 25 Aprile e 1 Maggio.
Da approfondire la questione del relativismo culturale, passaggio su cui L’On Bindi si è oggi soffermata, ma stavo preaparando la tavola e non ho seguito con attenzione.
Qualcuno sa di più?
Un affettuoso saluto,
F.
Leonardo scrive, – 30 Aprile 2008 @ 22:34
Il problema non è che scrivi di getto …
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ma non è un problema mio,
sarà un problema tuo
basta che ignori il cosiddetto matteo
e hai risolto quello che non ti piace.
Vedi come è semplice.
Ma forse a te piace copmplicarti la vita.
Sei un uomo libero,
fai come ti pare, divertiti…….
In questo blog non c’è lo spirito buono, lo spirito di verità. Ci sono tanti chiacchiere a vuoto… più che un sacrestia sembra un bar dello sport di periferia. Invito il barista a mettere un po’ d’ordine, se non si ha niente da dire è bene stare zitti, certi post come come quest’ultimo li lascierei ai bambini delle elementari, le comari quando si azzuffano sono meno penose, se vi spacciate per cristiani almeno siatelo all’apparenza.
Profeta, perdonami, ma un bar dello sport di periferia (però di quelli di una volta, ora non saprei) mi pare un luogo più simpatico di una sacrestia per far due chiacchiere.
Matteo, divertimento è una parola grossa, diciamo che i tuoi interventi sono per me un passatempo: se poi qualche volta le mie modestissime osservazioni ti interrogassero (hai visto mai?) potrebbe venirne fuori persino una sottospecie di opera di misericordia spirituale. (Tipo: non è che rileggendolo con un po’ di calma e distacco il mio précis di storia italiana degli ultimi decenni mi appare di una rozzezza impressionante e dunque ci ripenso?).
A tutti, per rilanciare la conversazione sulla traccia offerta dagli epigrammi di Luigi: non vi sta già stufando il ‘buonismo’ della nuova maggioranza? Capisco la prudenza, perché in fin dei conti hanno pur sempre contro i c.d. poteri forti di questo debolissimo paese, e vincere le elezioni di per sé non basta, ma mi colpisce la reazione, moscia in un caso e inesistente nell’altro, nei confronti delle ultime due malefatte del governo Prodi, intendo rispettivamente quella di Visco e quella della Turco.
David hai ragione questa non è una sacrestia e per la verità non vuole esserlo. Certo somiglia di più a un bar, ma è soprattutto un pianerottolo al quale si affaccia – quasi a tempo perso – un gruppo di amici per ogni chiacchiera che venga in mente. Il padrone di casa trova in ciò il suo diletto. Se qualcuno dice una parola che valga più del silenzio si fa festa. A volte capita anche di udire una parola cristiana.
non dite “psicostorico” che mi viene voglia di rileggermi Azimov… anzi, stasera mi rileggo Fondazione anno zero
politica… Tremonti… Visco… pubblicazione dei redditi degli italiani online (gli ultimi due li aggiungo io per associazione, come nel gioco della Settimana Enigmistica, consapevole dell’off topic ma sperando di essere perdonato)… un passo avanti nella repressione dell’evasione (contro la quale, come disse addirittura il buon Prodi, neanche la Chiesa si impegna abbastanza??) oppure solo un’esca alla curiosità morbosa?
Io propendo per la seconda ipotesi, però da lavoratore dipendente non vi nascondo che ho filtrato gli avvocati del mio paese (con il codice attività Ateco, è facilissimo) dall’elenco proditoriamente scaricato prima del blackout, ed ho fatto un po’ considerazioni – a buon mercato, mi direte? – sulla lealtà fiscale del prossimo (parenti inclusi)…
(11righe)
Ho votato Pd e lo rifarei, ma confesso che l’ultima iniziativa di Livia Turco (che, quando è ormai scaduto il tempo del suo governo, ha emanato una direttiva sulla disgnosi preimpianto contraria perlopmeno allo spirito della legge 40) mi ha sconcertato. Mi è sembrato un “colpo di coda” di cattivo gusto, su una questione non certo urgente (urgente era se mai la questione dei rifiuti o quella dell’Alitalia). Poi magari la Turco si lamenta se molti cattolici votano a destra…
W MATTEO!
W IL BAR SPORT DI PERIFERIA!
W GESU’ CHE CERTAMENTE E’ NEL BAR SPORT IN PERIFERIA E NON IN SACRESTIA A PROVARE LE PIANETE!
W I BARISTI!
W GLI SPACCIATORI DI CRISTIANESIMO!
e infine viva, viva viva gli psicoterapeuti e i terapisti che possono fare qualcosa anzi molto per i monomaniaci religiosi con assillo profetico.
La furbata proditoria di Livia Turco mi convince che in fondo in fondo il 13 aprile ho votato bene: ho annullato la scheda per il senato (be’, avevo per capolista Emma Bonino…) e crocettato la lista pazza per la camera. In certi casi, meglio far parte dello 0,37 che del (poco più, poco meno) 37 per cento. Ne ha di strada da fare, il PD, caro Savigni… Con tanti auguri (senza ironia).
Ignigo:
guarda che hai dimenticato W LA SPAL!
Rimango sconcertato anch’io delle linee guida sulla Legge 40 presentate da Livia Turco, che pure qualche piccolo legame con il mondo Cattolico lo ha.
Ha ragione Sump. Il PD ha ancora molta strada da fare, ma io dei Cattolici del PD continuo a fidarmi.
X Ignigo74: Bella l’espressione W GESU’ CHE CERTAMENTE E’ NEL BAR DELLO SPORT IN PERIFERIA E NON IN SACRESTIA A PROVAR PIANETE.
Buon 1° MAGGIO a tutti! Vi invito a leggere l’intervento del Card. Tettamanzi sulla Festa del Lavoro, intervento tenuto ieri sera duramte la Veglia per i lavoratori.
http://www.chiesadimilano.it
Un caro saluto a tutti!!!
F.
La mia lettura della storia per me è valida,
finchè qualcuno non mi dimostra ai fatti, diversamente,
e mi fa piacere dargli ragione.
Se qualcuno mi ribatte con gli insulti,
ha sbagliato strada.
Quando trovo persone che dimostrano acume, anche qui in pianerottolo, per me è un piacere condividere,
diversamente mi trovo dinanzi a chi ha soltanto da insultare e controbattere sul puro vuoto di ragioni che non trova….
Mi piace rispettare le idee altrui,
le posso confrontare,
ma mi piace sentire IDEE.
E mi fa un gran piacere quando ne trovo.
Ma non a tutti è dato.
Io so riconoscere i miei limiti,
ma se qualcuno pensa di confrontarsi con i miei limiti….
sta perdendo un fracco di tempo.
ciao a tutti
Interessante il post del 1 Maggio 2008 @ 11:15
Si sentono le ritmiche dell’antica benedizione eucaristica, rivedute e corrette sessantottescamente. Semel abbas, semper abbas.
@ Savigni
L’atto della Turco ha forse una logica bipartisan, se si tiene per buona l’ipotesi di lavoro dei DUE partiti radicali di massa.
Cfr. questo link
http://circololapira.splinder.com/post/16938511/%C3%A8+ora+di+una+politica+nuova+p
E’ vero, è vero!
Il perfido lycopodium ha ragione.
Dio sia benedetto!
Benedetto il Suo santo nome!
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo!
Benedetto il nome di Gesù!
Benedetto il Suo Sacratissimo Cuore!
Benedetto Gesù nel Santissimo Sacramento dell’Altare! …
Il mio messaggio delle 16:52 fa riferimento al “lycopodium 16:28”, non al “lycopodium 16:46”, il cui aggancio fa un po’ fumare il cervello, ma ha tutta l’aria di essere – ohinoi! – piuttosto attendibile.
Invito tutti a meditare su questa poesia di Nelly Sachs…
Se i profeti irrompessero
per le porte della notte,
incidendo ferite di parole
nei campi della consuetudine,
riportando qualcosa di remoto
per chi la sera
ha smesso di aspettare.
Se i profeti irrompessero
per le porte della notte
e cercassero un orecchio come patria,
orecchio degli uomini
ostruito d’ortica
sapresti ascoltare…
orecchio degli uomini
attento alle piccolezze,
sapresti ascoltare?
Se i profeti entrassero sulle ali turbinose dell’eternità
se ti lacerassero l’udito con le parole.
Se i profeti si levassero
nella notte degli uomini
come amanti in cerca
del cuore dell’amato,
notte degli uomini
avresti un cuore
da donare loro?
http://davidilgrido.blogspot.com
Davidilgrido si scandisce così: David, il grido!
E’ la versione profetica del noto: Americà, facce Tarzan!
A proposito di analisi. Questa la condivido nella sostanza. Mi scuso per la lunghezza (almeno – in cauda venenum – non è una tirata da curva sud di certa “stampa”).
“Il blitz è riuscito. Il Partito Democratico ha perso, ma la sinistra è stata del tutto esclusa dalla rappresentanza. L’operazione per la quale una intera area politica del Paese viene buttata fuori del Parlamento, a causa della sua proposta e del suo stesso nome, è una classica operazione di regime, che peraltro nemmeno al fascismo, nella sua fase parlamentare, era riuscita. Certamente la coabitazione coatta e la rissosità interna alla coalizione di Prodi richiedevano di essere sanate, ma non attraverso un’ecatombe di forze politiche. La «democrazia incompiuta» della prima Repubblica comportava che la sinistra comunista fosse esclusa dal governo, ciò che provocò un lungo tormento e l’aggregarsi fuori delle istituzioni di frange extraparlamentari. La «democrazia semplificata» del bipartitismo pannelliano e veltroniano contempla che l’intera sinistra sia respinta nell’area extraparlamentare. E come allora si finì con il partito armato, così ora il rischio è che le istanze sociali, economiche e culturali non più ammesse alla mediazione parlamentare, si spostino su altri fronti di lotta, nella migliore delle ipotesi fino alle manifestazioni di piazza e ai casseurs tipo periferie parigine.
Questo risultato si deve senza dubbio alla totale mancanza di realismo di una sinistra che ha accettato di farsi chiamare radicale, antagonista e massimalista, se ne è compiaciuta sui propri giornali, e si è perfino dimenticata che non può esserci una sinistra in Italia che non assuma in qualche modo anche la cultura e la passione politica di un cristianesimo non clericale. Tuttavia ciò non sarebbe bastato a produrre il risultato del 14 aprile, che è invece l’effetto, del tutto artificiale (e perciò non democratico), di tre fattori concomitanti.
Il primo è che la legge elettorale stabiliva una soglia di sbarramento del 4 per cento alla Camera e dell’8 per cento al Senato, in un sistema che però non aveva come scopo di distruggere i minori partiti, ma di indurli a coalizzarsi con quelli maggiori per superare, insieme, la soglia minima richiesta: tanto è vero che con la stessa legge elettorale nella scorsa legislatura, come è stato deprecato, tutti i partiti erano rappresentati in Parlamento.
Il secondo fattore è che la medesima legge elettorale prevede il premio di una quota minima di 340 deputati da assegnare alla lista vincente (e per il Senato un premio regionale), accendendo così una pesante ipoteca sul Parlamento e condizionando gravemente il posizionamento elettorale dei partiti: ma almeno la legge prevedeva che a conquistare il premio sarebbe stata una coalizione, e non un singolo partito.
Il terzo fattore è che Veltroni, senza aspettare che fosse mutato per via democratica questo sistema, lo ha snaturato, usando il sistema contro la logica e la residua democraticità del sistema, buttando a mare la coalizione e gloriandosi di aver messo alla porta i partiti alleati, dai socialisti ai verdi a Rifondazione, mentre Berlusconi fingeva di fare altrettanto con i suoi, tenendosi però ben stretti Fini e la Lega.
Il risultato è stato che Berlusconi, «il vecchio», ha vinto, Veltroni, «il nuovo» ha perso, la Lega si prepara a imporre la rottura dell’eguaglianza costituzionale tra il Nord e il Sud del Paese, Casini salva fortunosamente un «pro-memoria» di quella che fu una riconoscibile presenza politica dei cattolici, la sinistra, inutilmente unita, esce dal Parlamento, perde il finanziamento pubblico dei partiti, avrà difficoltà a mantenere sedi e giornali, e perfino Vespa oggi la rimpiange e addirittura Fini lamenta che sia ‘anomala’ una Camera dove essa non ci sia. E il colmo è che in questo sfacelo gli sconfitti cantino vittoria, avendo posto le basi dell’Italia anglosassone e bipartita.
In realtà quella che cade rovinosamente in questo terremoto, è l’illusione di un’Italia impolitica, dove i problemi che incombono e il duro conflitto di interessi sociali e di bisogni si possano risolvere o ignorandoli, o intingendoli nel miele delle buone maniere. Di fronte alla ventata dell’antipolitica, di fronte agli sberleffi dei Ferrara e dei grillini, di fronte all’accusa alla intera ‘casta’ politica, ha vinto chi ha fatto più politica, non chi si è rifugiato nell’impolitica.
Berlusconi ha fatto politica, perché è il massimo della politica accusare tutti gli altri di essere comunisti; Veltroni non ha nemmeno nominato il suo avversario, forse pensando che non si trattasse di combatterlo, ma di esorcizzarlo. E a un’Italia in cui si deve rivendicare il diritto al pane, al lavoro, alla casa, alla salute, ha promesso il «diritto al sorriso», che poi sarebbe mandare anche i senza tetto e i precari dal dentista. Purtroppo il sorriso, la sera del 14 aprile 2008, in milioni di italiani si è mutato in una smorfia, di preoccupazione e di dolore.
Raniero La Valle
Fonte: articolo di Raniero La Valle scritto per il n. 9 di Rocca (rocca@cittadella.org)
oggi ho visto e sentito Alemanno. A parte un discutibile collegamento tra principio di reciprocità e “vera” solidarietà, mi ha rassicurato (ehm)… temo sempre il sottobosco, ma sono più sereno.
Vi voglio segnalare questo post http://carlogambesciametapolitics.blogspot.com/2008/04/la-crisi-della-sinistra-italiana-un.html e in particolare il commento:
“C’è una destra che si connota per il suo orientamento liberale e liberista (quelle di Tremonti per ora sono solo posizioni personali), per il gigantismo infrastrutturale, per il clericalismo e l’uso della religione cattolica in funzione identitaria, e per la linea di politica estera da maggiordomi degli USA e di Israele. E la sinistra? Nella sua versione “riformista” si limita a volere “un po’ meno di tutto”. Ossia, le stesse cose della destra, ma in modo più soft: un po’ meno liberismo, un clericalismo meno spudorato, non troppo apertamente succubi degli USA e di Israele, gigantismo infrastrutturale ma con qualche giardinetto a compensazione delle centrali nucleari e dei TAV. Nella sua versione radicale, si limita piuttosto a parlare d’altro: vogliamo i diritti dei gay e delle coppie di fatto, la legalizzazione delle droghe leggere, i diritti degli immigrati, siamo contro la guerra… però cosa pensano di lavoro, fisco, politica internazionale, energia, non sono in grado di articolarlo. La conseguenza è che la sinistra radicale è condannata alla totale marginalità, e quella “riformista” a una condizione comunque di perdente.”
Il cattolico non può certo passare sotto silenzio l’affermazione sulla “destra che si connota … per il clericalismo e l’uso della religione cattolica in funzione identitaria”, non perché non vi sia strumentalizzazione, ma per il retrogusto di una sorta di aprioristica negazione ogni legittimità politica di un’identità cristiana “forte”.
In realtà la strumentalizzazione è evidente in entrambi gli schieramenti, tanto che qualcuno comincia ad accorgersene. Comincia a delinearsi l’ipotesi di lavoro della presenza egemonica di “DUE partiti radicali di massa”,
COME DIMOSTRA IL GIÀ CITATO LINK DEL CIRCOLOLAPIRA.SPLINDER.COM
[e pazienza che sia proprio un protagonista del vecchio sistema di potere democristiano – con tutte le sue insufficienze e ambiguità – ad accorgersene].
L’ipotesi di questa presenza egemonica laicisticamente bipartizan (vedi l’assist della Turco a Berlusconi) si concilia benissimo con il restante programma ecumenicamente condiviso, in toto o in parte, e dal Pd e dalla stessa sinistra estremista (il cui ribellismo velleitario è funzionale al liberismo radicale).
Grazie, targum55, di aver portato alla nostra riflessione il contributo di analisi dovuto alla brillantissima penna di un signore che – avendo sbagliato immancabilmente tutte, ma proprio tutte, le scelte politiche degli anni belli degli “indipendenti di sinistra” – continua, mi pare, a sbagliare con mirabile coerenza.
Qualche piccola osservazione:
– “La sinistra è stata del tutto esclusa dalla rappresentanza”; e per chi non avesse capito bene: “l’intera sinistra… respinta nell’area extraparlamentare”. Per il buon La Valle, naturalmente, Veltroni, D’Alema, Bersani, Bindi non sono sinistra.
– L’unica colpa che il prode Raniero attribuisce alla sinistra dei vari Pecoraro, Rizzo, Diliberto e compagni è quella di aver “accettato di farsi chiamare radicale, antagonista e massimalista”. Di farsi chiamare, è chiaro? Non di “essere” tale.
– La responsabilità del disastro è di Veltroni, che ha usato “il sistema contro la logica e la residua democraticità del sistema”: un golpe, insomma: “senza aspettare che fosse mutato per via democratica”, ha adoperato un metodo che naturalmente democratico non è.
– Il culmine della finezza di analisi si ha nel momento in cui vengono citati insieme, affratellati dalla scelta dell’antipolitica, “gli sberleffi dei Ferrara e dei grillini”.
Formidabile! Ma come fa, qual è il suo segreto nello sbagliare così regolarmente tutto ma proprio tutto, l’altro ieri come ieri come oggi?
Sump,
sic transit gloria (????????????????) mundi.
Due osservazioni rapide:
a) la tesi dei due partiti radicali fa il paio con quella del socialfascismo di un tempo (v. Comintern). Per me tra pdl/lega e pd c’è la stessa differenza che c’è tra un partito che pone idolatricamente al centro la negazione della gerarchia di valori evangelici e un partito che, almeno, intende rispettare la Costituzione (fino a prova contraria). Non chiedo, in queste circostanze, altro.
b) sbagliare le scelte non equivale a perdere. La scelta ingenua degli Scholl di diffondere volantini all’università era certo perdente, anche sbagliata? Se invece vogliamo discutere se quelle scelte fossero giuste o meno, chissà, magari potremmo anche trovarci d’accordo.
scusate se insisto, ma mi sono un po’ incattivito! Ecco un’altra citazione che mi farà, nella più benigna delle ipotesi, commiserare: “Si tratta di impedire a una maggioranza che non ha ricevuto alcun mandato al riguardo, di mutare la nostra Costituzione: si arrogherebbe un compito che solo una nuova Assemblea costituente, programmaticamente eletta per questo, e a sistema proporzionale, potrebbe assolvere come veramente rappresentativa di tutto il nostro popolo. Altrimenti sarebbe un autentico colpo di stato”.
Sono parole pronunciate nel 1994; mi sembrano ancora valide e non mi permettono quella rassicurazione che altri trovano nei primi passi della nuova legislatura.
Caro targum55:
per comodità tua e del benemerito autore della citazione da te riportata, ti trascrivo il testo dell’articolo 138 della Costituzione (quella vera):
“Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.
Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.”
L'”autentico colpo di stato” sta solo nella zucca di un tale che sembra avere una sola possibilità di non dire amenità: stare zitto.
Targum non si è reso conto di quanto critico nei confronti del PDL fosse il mio intervento …
“La mia preoccupazione fondamentale è che si addivenga a referendum, abilmente manipolati, con più proposte congiunte, alcune accettabili e altre del tutto inaccettabili, e che la gente totalmente impreparata e per giunta ingannata dai media, non possa saper distinguere e finisca col dare un voto favorevole complessivo sull’onda del consenso indiscriminato a un grande seduttore: il che appunto trasformerebbe un mezzo di cosiddetta democrazia diretta in un mezzo emotivo e irresponsabile di plebiscito. Quante volte questo è accaduto con grande facilità nella storia recente,e nostra e di altri paesi europei!”
Fine della citazione.
Quanto allo “stare zitto” non c’è da preoccuparsi: è morto, ma ha avuto e ha “ragione”.
“Targum non si è reso conto di quanto critico nei confronti del PDL fosse il mio intervento … ”
Ma certo, e altrettanto potrei essere critico verso il PD. Volevo solo esprimere il disaccordo sull’impostazione metodologica di chi non segue il sano procedere scolastico delle distinzioni e delle gerarchie. In ogni caso mi scuso di ogni fraintendimento.
Magari quel tale ha ragione anche quanto a questo:
“La [mia] convinzione profonda è questa: che i nostri valori debbano essere difesi in nome di due cose: di una visione organica, vitale, creativa del cristianesimo di sempre; e, in secondo luogo, in nome anche di una nuova cultura veramente adeguata con le scienze umane contemporanee. Non perché debba assumerle nel loro contenuto materiale, ma perché deve essa rinnovarsi nel pensiero inquadrante. Come per esempio per Tommaso d’Aquino, al risveglio del pensiero aristotelico nell’Occidente lo ha inquadrato in un sistema organico, a quell’epoca pienamente adeguato. Ci vuole una cultura creativa: il cristianesimo forte, non debole, di sempre”.
Ha sempre ragione!
vado un po’ off topic, ma questa devo dirvela…
Stamattina sono stato in un paese di 125 abitanti a celebrare una festa su invito del parroco settantenne.
In chiesa sì e no 35 persone: un record!
Canto d’ingresso:
E te ne vai, Maria, fra l’altra gente
che si raccoglie intorno al tuo passare,
siepe di sguardi che non fanno male
nella stagione di essere madre.
Sai che fra un’ora forse piangerai
poi la tua mano nasconderà un sorriso:
gioia e dolore hanno il confine incerto
nella stagione che illumina il viso.
Ave Maria, adesso che sei donna,
ave alle donne come te, Maria,
femmine un giorno per un nuovo amore
povero o ricco, umile o Messia.
Femmine un giorno e poi madri per sempre
nella stagione che stagioni non sente.
Cantata da un bravo chitarrista e da quattro ragazze, dicevo tra me e me: questa la conosco…
Poi alla fine della Messa chiedo: na di chi è il canto d’ingresso? e quello: di De André…
Mi perdonino i Maestri di liturgia e mons. Ranjiit, ma in quel contesto è stato un momento altissimo di riflessione per introdursi al mistero di Dio celebrato nel sacrificio eucaristico in questo primo giorno del Mese mariano…
Con la sua dolcezza e poesia De André canta come pochi la grandezza e l’umiltà di Maria, la sua comunanza totale con l’umanità, e il suo privilegio unico…
Penso che quando come in quel caso è impossibile il canto gregoriano… Ci stia bene anche De André…
Metto le mani avanti:
Signor Luigi: mi difenderà nel caso in cui qualcuno voglia mettermi una bomba sotto casa dopo questo post? 🙂 siate clementi!
Targum: esagerato! “Ha sempre ragione” si diceva e si scriveva di un tale che poi si scoprì che aveva avuto quasi sempre torto.
Quanto alla “preoccupazione fondamentale” di cui all’intervento delle 20:55, il referendum sulla proposta di revisione costituzionale di due anni fa ha dato perfettamente torto al misterioso autore della citazione.
Forse l’elettorato è, in definitiva, molto meno stupido di quanto sembri…
Ma certo maioba ti difenderò! Mi sono sempre stupito di come De Andrè grazie al ritmo gradevole e all’affabile affabulazione abbia ottenuto cittadinanza nelle chiese, essendo dichiaratamente anticlericale e forse più. Un Adriano Celentano o un Lucio Dalla, che hanno contenuti cristiani ma linguaggio sincopato e trasgressivo, quella cittadinanza non l’hanno mai avuta. Grazie dello squarcio di vita che ci hai trasmesso.
X maioba e per tutti:
http://www.youtube.com/watch?v=qLMBHuzR5nY&NR=1
“Sotto la tua protezione troviamo rifugio, Santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova,
e liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.”
Buon Mese di Maria a tutti.
F.
Attenzione alle date: l’avvertimento era del 1994 e voleva appunto sensibilizzare sul pericolo. Ci fu chi si organizzò ecc. ecc. Due anni fa non si era, ovviamente, nelle condizioni del 1994. Oggi, secondo il mio discutibilissimo parere, è ancora peggio del 1994. Non si tratta di “stupidità”, ma di condizionamento. Faccio un esempio che non c’entra niente: noi crediamo che esista la verità (non saremo mica relativisti!) e che tutti, come diceva qualcun altro, abbiamo la capacità di ragionare bene. Prendiamo adesso due villaggi, uno palestinese e uno ebraico, posti a pochi metri l’uno dall’altro (magari divisi dal muro). Con quali convincimenti cresceranno “in maggioranza” i bambini delle due comunità?
Esempio forse un po’ eccessivo e sballato, ma se non fossimo pesantemente condizionabili non esisterebbero i sondaggi.
Penso che De Andrè sia stato un personaggio molto controverso, io devo essere sincero: lo conosco poco.
So però che Paolo Ghezzi, giornalista del quotidiano L’Adige, scrisse per le Edizioni Ancora il libro: IL VANGELO SECONDO DE ANDRE’.
Saluti,
F.
http://www.itacalibri.it/template/detailArticoli.asp?IDFolder=144&IDOggetto=12696&LN=IT
Brevissimo commento al libro: IL VANGELO SECONDO DE ANDRE’:
“Questo libro non intende “battezzare” il cantautore genovese, ma semplicemente far emergere le risonanze/dissonanze evangeliche sparse nella sua opera. “
è stato un grandissimo poeta
un cantore come pochi
le sue canzoni che richiamano il vangelo e la fede sono eccezionali. Ma tante anche se non lo richiamano esplicitamente sono “anonimamente cristiane”…
«Ave Maria, adesso che sei donna,
ave alle donne come te, Maria,
femmine un giorno per un nuovo amore
povero o ricco, umile o Messia.
Femmine un giorno e poi madri per sempre
nella stagione che stagioni non sente.»
Potrebbe il reverendo maioba fornire un’esegesi di questi versi?
Io lo interpreto così: l’amore vero (il “nuovo amore”) eternizza (“nella stagione che stagioni non sente”) e fa passare da una condizione quasi animalesca di “femmina” alla condizione umana di “donna” e “madre”.
Questo si riscontra in Maria in modo sommo, ma anche in tante donne che vivono la sua stessa esperienza, mutatis mutandis
Boh… di più non so…
non è un testo di teologia…però… rende l’idea…
Vediamo se indovino: l’autore delle due frasi citate da Targum55 e Lycopodium era Dossetti, 1994 o dintorni.
Beh, quanto ai “due partiti radicali di massa”, debbo dire che non ho mai creduto che a Berlusconi importassero molto i valori cristiani (non ha voluto Ferrara in lista; si è appropriato della vittoria dell’astensionismo al referendum sulla legge 40 a cose fatte, evitando di schierarsi quando poteva essere rischioso; e così ha fatto col Family Day; ha preferito Bossi , che pure l’ha tradito nel 1994-95,a Casini e persino a Formigoni). Se poi fosse vero che le linee-guida della Turco sono una mossa “bipartisan” concordata coi vincitori, vorrebbe dire che Berlusconi è veramente furbo: riesce a far fare il “lavoro sporco” agli altri senza lasciare impronte, in modo da potersi presentare come il difensore dei valori cristiani (e molti ci credono: basta dare un’occhiata ai blog di Rodari, Tornielli, Raffaella).Mi sembra ora di dire a tutti i cattolici democratici impegnati in politica (teodem del PD, Rosa bianca, “bindiani”, teocon sinceri): svegliatevi, non lasciatevi chiudere nella tenaglia. Oso dire: meglio la vecchia DC…
BALLATA DEL 58° COMMENTO
Per non farsi spezzare dalla tenaglia basta un’anima di ferro.
E certo che era Dossetti.
Siamo tornati al ’94? Molte cose lo farebbero pensare. Ma la destra vincitrice sembra rasserenata dall’aver acquistato un diritto pieno di cittadinanza, e molto più avvezza alle istituzioni che nel ’94 e nel 2001. Il tentativo di accreditarsi per moderati, dialoganti, rispettosi c’è, vediamo se è fuffa che in tre giorni dispare al vento o se c’è qualcosa di più vero, quantomeno di più maturo.
Poi, certo, non siamo tornati al ’94 anche perché Dossetti è morto.
Dossetti è morto, Giussani è morto e anch’io mi sento poco bene?
La cosa strana è questa, invece: mi sento bene. Lucido e sereno, mi pare, eppure “nelle condizioni date” (come diceva nonno Prodi) sembrerebbe un ossimoro. Ma confermo, sono lucido e sereno, e pazienza se di solito sono i pazzi e gli ansiosi a ripeterlo a mo’ di mantra. D’altronde ho sempre preferito le giaculatorie.
Testa bassa e lavorare. E ognuno lavori dov’è, e sia critico fino all’incazzo soprattutto coi suoi. E che capiscano che siamo cristiani da quanto siamo critici, limpidi e pertinaci. E da qualcosa che portiamo al collo. Che per non farsi spezzare dalla tenaglia basta un’anima di ferro, e una croce di legno.
Ragazzi, non ve se po’ lascia’ un minuto soli: boni, state boniii..m’avete scandalizzato il Perini !?
E state portando sulla cattiva strada il granitico, inossidabile, tetragono profff Savigni!
Io non intervengo me ne sto ad origliare dietro la porta. Non mi intendo di politica però concordo col mio sempre caro Moralista riguardo ad Ale….ma….noooo!!!
Voglio dire:” lo vedo deciso a fare cose importanti e buone, a parte quella iniziativa a parer mio rischiosa ed eccessiva di trasformare la polizia municipale in una sorta di rangers armati stile farwest…che Dio che la mandi buona!!!!!
felice giorno a tutti
piccola veloce incursione: e..che dire del referendum sullo smantellamento dello “scatolone” meieriano che ricopre la gloriosa imperiale augustea Ara Pacis???
sembra che al novello sindaco Ale man..nooo!!! Non vada proprio né sù né giù..staremo a vedere…
Ciao Clodine!!!!!!!
Buona giornata a tutti!!!!
X Clodine: Ieri durante la discussione mi e ritengo ci, sei mancata molto.
CIAO!
ciao Fabricianus, un bacione a te!
eravate troppo gustosi da leggere per intervenire !
Ciao!
Un abbraccio al dott.Luigi che saluto
il moralista aggiunge che la confusione tra reciprocità e dono/gratuità di Alemanno … non mi è piaciuta per nulla… se interessa, argomento…
su De Andre: le sue canzoni a sfondo evangelico non sono ortodosse, ma sanno cogliere come pochi tutta la parte umana del rapporto con le cose di Dio (anche la rabbia, il dubbio… ma anche la meraviglia e la bellezza).
A volte tirano fuori cose talmente cristiane che anche un ateo e un laicista si indiavolerebbe (e qualche cristiano non saprebbe riconoscerle).
“Tre croci” è bellissima e anche “Il testamento di Tito” andrebbe ascoltata con orecchio… meno moralista!
Sì, ma non in chiesa e non durante la messa.
d’accordo con Leonardo, ma senza chiedere processi sommari contro chitarristi simil scout troppo free o contro viceparroci intelligenti che sanno poi porre un limite (mi risulta si scrivano diverse letterine, anche anonime, ai vescovi per queste importantissime cose…)
comunque, Luigi, la parola “sfigatissimo” in un tuo post… non me la sarei mai aspettata 😀
Ecco perchè mi piace questo blog: perchè anche se a volte non condivido le idee politiche di chi scrive, apprezzo alla n.esima potenza la sua correttezza, la sua ampiezza di vedute, la sua ricerca di dialogo. Applicassero questi principi anche i nostri politici (eletti o extraparlamentari che siano) credo che l’Italia cambierebbe da così a così…
Un saluto dalla Genova sempre rossa anche quando l’Italia cambia radicalmente colore,
Andrea
confermo che i vescovi, ricevono valanghe di lettere anonime, contro preti, parroci, parrocchie,
peccato che scripta (comunque) manentù,
e tanti sacerdoti lavorano con entusiasmo, nonostante questo
@ Maioba
Per motivi anagrafici e territoriali sono obbligatoriamente un fan di De André.
Interpretarlo davvero, rimane un grosso problema, almeno per me; problema che si può riassumere in una domanda: quale è la VERA cifra di “chi diede la vita ebbe in cambio una croce”?
Aspettavo il commento di Lyco!
Ogni poeta se è veramente tale e non soltanto un artificio manieristico apre tante finestre e fa intravedere la luce e fa passare un po’ d’aria fresca.
Pretendere di interpretarlo a volte può essere una richiesta titanica.
E’ come la poesia di Emily Dickinson:
I Poeti non accendono che Lumi –
Loro – se ne vanno –
Gli Stoppini che stimolano –
Se di Luce vitale
S’imprimono come fanno i Soli –
Ogni Età una Lente
Che dissemina la loro
Circonferenza –
la VERA cifra del “chi diede la vita ebbe in cambio una croce” la scopri se fai la stessa esperienza e non se ci ragioni sopra…
Non so… mi sembra di poter dire questo.
Ed ecco perchè in De André si può leggere come in pochi una parola “divina” (l’ho messo tra virgolette, mi raccomando!), cioè che parla di Dio più di tante affermazioni teologiche, e al limite anche più del Denzinger…
Io mi commuovo spesso ascoltando De André, rarissimamente leggendo un teologo… 🙂 soprattutto se ritiene di essere tale perchè parla di angeli e diavoli… ogni riferimento è puramente casuale e non voluto 🙂
Epigrammi per Schf………
ma non li avevi dedicati a me????
Grazie onoratissima
;-)))
Dedicati a te che a tua volta epigrammavi, ma non parlanti di te – per ora!