“La violenza verso i cristiani in alcuni Paesi ha suscitato lo sdegno di molti, anche perché si è manifestata nei giorni più sacri della tradizione cristiana. Occorre che le Istituzioni sia politiche, sia religiose non vengano meno – lo ribadisco – alle proprie responsabilità. Non può esserci violenza nel nome di Dio, né si può pensare di onorarlo offendendo la dignità e la libertà dei propri simili“: così il papa nel dopo angelus, senza nominare alcun paese. L’accenno ai “giorni più sacri della tradizione cristiana” individua in particolare l’Egitto: i nove cristiani copti uccisi nel sud del paese il 7 gennaio sono stati colpiti con armi da fuoco mentre festeggiavano il Natale (che per il calendario giuliano viene 13 giorni dopo il nostro) davanti a una loro chiesa. Così Benedetto aveva parlato il giorno di Natale della “tribolata situazione” dei cristiani in diversi paesi, anche allora senza fare nomi: “La Chiesa annuncia ovunque il Vangelo di Cristo nonostante le persecuzioni, le discriminazioni, gli attacchi e l’indifferenza, talvolta ostile, che – anzi – le consentono di condividere la sorte del suo Maestro e Signore”.
Egitto, Malaysia, Iraq: dagli ai cristiani
20 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Nella seconda metà del secolo passato da ormai dieci anni tutti ci eravamo più o meno illusi che un nuovo mondo stesse nascendo dalle ceneri e dalle rovine del vecchio, in una palingenesi che a ben guardare non era solo troppo ottimistica, ma non era neppure conforme al pensiero cristiano nel tradizionale insegnamento della Chiesa, conscia com’è (o com’era) che sia noi nella nostra natura umana, sia lo stesso nostro mondo siamo feriti e intimamente segnati dal male e dallo stesso peccato delle origini e attendiamo e gemiamo nelle doglie di un lungo parto: la speranza escatologica in cieli nuovi e terra nuova non è per il nostro mondo, ma per quello che sarà dopo la seconda venuta del Signore.
Tutti invece eravamo convinti – in vario grado, ma tutti – che il nostro mondo avrebbe visto se non proprio avverarsi le parole di Isaia (11, 6-9), almeno un inizio della loro realizzazione. Le ricordo a me ed a voi, perchè comunque sono un faro di speranza per il nostro agire:
“Il lupo dimorerà insieme con l’agnello,
la pantera si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un fanciullo li guiderà.
La vacca e l’orsa pascoleranno insieme;
si sdraieranno insieme i loro piccoli.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca dell’aspide;
il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la saggezza del Signore riempirà il paese
come le acque ricoprono il mare.”
Io credo che sia necessario coltivare la speranza, ma senza illusioni, esiste una irriducibile inconciliabilità tra l’uomo “pneumaticòs”, che si fa penetrare dallo Spirito e chi a questa azione di Dio resta sordo e impenetrabile perché ” l’uomo naturale … non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono follia per lui, e non è capace di intenderle”. A nessuno piace il dolore, la sofferenza, tantomeno il martirio, ma in questo come in tutto siamo chiamati alla concretezza. Chi può, passi a San Bartolomeo all’Isola (Tiberina), dove la Comunità di S. Egidio ha voluto ricordare i martiri dei nostri tempi: credo che le cappelle non basteranno.
[…] See original here: Il blog di Luigi Accattoli » Egitto, Malaysia, Iraq: dagli ai … […]
Già negli anni ’60, di fronte a facili irenismi ottimistici di tipo erasmiano, il teologo Balthasar ci ricordava che il martiruio è parte integrante della tradizione cristiana (in “Cordula o il caso serio”). Non dobbiamo mai dimenticarlo.
E il card. Martini disse che il cristiano deve praticare il dialogo; ma quando il dialogo non fosse praticabile deve essere pronto anche al martirio.
Gerry&raffaele
concordo e sottoscrivo.
Che ne pensate delle ripetute apparizioni della Vergine tutta luminosa sulle cupole delle chiese copte in Egitto? Silenziosa, appare non a qualche isolato veggente ma a intere folle di cattolici, copti, musulmani, ebrei, agnostici, atei che, uniti insieme, la guardano.
LE VISIONI DI CUI PARLI HANNO A CHE FARE CON IL PROGETTO BLUE BEAM DELLA NASA, QUI UNA DESCRIZIONE E GLI SCOPI.
http://www.wikio.it/video/2351234
Perdonatemi,
se dinanzi a tante visioni….
io mi ricordo sempre del ricco Epulone e di Lazzaro.
“Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi”.
(Luca 16,31)
Buona sera.
Non ho nulla da dire!!!
L’unica è il grido di (in)cosciente? e folle!!! sentire che potrete leggere sul mio inutile sito cliccando sul nick-name.
PS Qualora qualche “animo semplice”, voglia esprimere il suo cordiale e sincero vaffa….. può e deve farlo……
a patto che tale commento verrà pubblicato solo se espresso …..
“sotto ‘l velame de li versi strani” ……
Mi pare che in un “post” precedente Leonardo avesse chiesto agli amici del “pianerottolo” (suscitando, per inciso, un bel vespaio) se nelle rispettive Funzioni domenicali fosse stato ricordato il martirio dei fratelli cristiani in Egitto o Malaysia: so, Leo, di rovinarti la statistica ma, domenica, nella mia parrocchia, la strage dei nove cristiani copti è stata ricordata nel corso dell’Omelia (non, però, nelle “intenzioni dei fedeli”: cambia qualcosa ?).
Buona serata !
Roberto 55
Sono veramente ammirato da come i cristiani d’occidente si rassegnino con tanto filosofico stoicismo , calma , fortezza d’animo , coraggio, pacatezza e saggezza , al martirio.. degli ALTRI!
E di che si lamentano poi i cristiani copti? o quelli della Malesia ? o quelli del Sudan o quelli della Turchia ? di essere fatti fuori dai musulmani ? e che sarà mai! esagerati! Accettino piuttosto con gioia il martirio.. è questo il consiglio dei loro cari correligionari cristiani d’Italia ,del resto lo dice anche il cardinale Martini ( ed è campato fino a oltre ottant’anni!).. se non c’è dialogo il martirio è la soluzione migliore…e se lo dice lui, cari copti ,potete farvi ammazzare con
nostra benedizione!
Anche nella chiesa dove ero io domenica, dei cristiani copti uccisi ha parlato il prete all’omelia, come da te, Roberto55. Per loro penso che si siano levate molte preghiere al momento del ricordo dei fedeli defunti. Per il piccolo sondaggio di Leonardo, non posso essere di aiuto perché, purtroppo, non so che cosa abbiano detto nella “preghiera dei fedeli”: mi era piaciuta l’invocazione “Donaci il Spirito, Signore”, e continuavo a ripetermi quella mentre il lettore leggeva dal foglietto.
Parole, parole, parole…
penso che ai parenti e alla vedove dei cristiani uccisi faccia piacere essere ricordati nella preghiere ma ancora più piacere ,forse , farebbe se dall’occidente cristiano si levassero voci di indignazione, protesta, richiesta che venga rispettata la libertà di religione, che è un sacrosanto diritto.. perchè non avvengano più fatti simili.. di queste voci pero non ne sento.. di indignazione non ne vedo.. indifferenza tanta..
le preghiere dei fedeli sono una cosa che a noi sembra tanto carina ma se fossi un cristiano copto o un cristiano discriminato in un paese musulmano non mi accontenterei di quelle..
Per Nino: sì, certo, “Blue Beam”. Lo so che c’è anche l’interpretazione dei fatti che segnali tu. A me interessava l’opinione personale di qualcun altro. Magdi Cristiano Allam, per esempio, crede all’autenticità di queste apparizioni, a partire da quella del 968 a Zeitun. (o El- Zeutoun) al Cairo, e poi in vari altri luoghi dell’Egitto.
Ma, discepolo, le preghiere non sono “una cosa che a noi sembra tanto carina”: sono l’arma più potente che abbiamo.
Magdi Cristiano Allam, chi?
Sei grande, Fiorenza (mi riferisco, in particolare, al tuo intervento delle ore 23.10) !
Il Cardinale Emerito Carlo Maria Martini, amico Dicepolo, non “è campato fino ad oltre ottant’anni” ma – come penso tu sappia – campa tuttora (e, a Dio piacendo, gli sia più che mai lunga la vita che ancora lo attende).
Buona notte a tutti !
Roberto 55
Sì, penso che la menzione nell’omelia dei cristiani perseguitati possa essere accettata, quindi ora la statistica dice che sono stati ricordati nel 50% delle parrocchie.
Il punto che mi colpisce è questo: muoiono trecento persone in un traghetto che affonda in Bangla Desh e questo occupa la nostra attenzione per pochi secondi (se siamo pii diciamo per loro un requeim aeternam); stessa cosa se sono centocinquanta minatori cinesi. Un grave incidente ferroviario in Europa (o con molti europei coinvolti) ci prende già molto di più: servizi al telegiornale, messaggi di solidarietà ecc. ecc.
Basta anche un solo italiano vittima di un omicidio, purché all’estero, e l’attenzione, benché effimera, è tanta. Un certo numero di italiani morti in missione di pace è “commozione nazionale” (con l’eccezione di qualche prete, ahimé). Un nostro parente di Voghera in fin di vita può occupare a lungo i nostri pensieri, un figlio che si è rotto una gamba sciando è una tragedia familiare. Per noi stessi, basta un mal di denti a risucchiare tutto il senso della vita.
Questa scala di prossimità (forse addirittura inversamente proporzionale alla gravità intrinseca delle sofferenze) è, per quanto possa dispiacerci, del tutto ‘normale’ e non sarò certo io a dire che si deve raddrizzare il legno storto.
Mi domando solo: per noi, a che punto della scala stanno le sofferenze inflitte per la fede agli altri cristiani? A giudicare da quel che annuso in giro, direi appena sopra i minatori cinesi.
Che significa questo? Che, nel sentire comune, le belle cose che si dicono sulla chiesa corpo di Cristo, popolo di Dio, famiglia ecc. ecc., sono balle.
IL cristiano copto (non eravamo diventati ecumenici?) perseguitato in Egitto dovrebbe interessarmi almeno quanto, ma auspicabilmente assai di più del cugino di Voghera.
P.S. per Fiorenza: sulle apparizioni mariane io osservo un rispettosissimo e intimidito silenzio. Può essere, può essere … L’ultima cosa che mi verrebbe in mente sarebbe di fare dello spirito, oltrettutto in maiuscole,
In coda, non posso fare a meno di registrare con quanto disprezzo la gente come Nino tratti certe persone: in questo caso Magdi Cristiano Allam.
leggo oggi che il governo egiziano protesta ufficialmentecon quello italiano per la discriminazione degli immigrati e chiede con fermezza che siano tutelati. Fa bene, ma che dire allora dei cristiani uccisi e discriminati in Egitto?
E in Turchia? e in quasi tutti i paesi musulmani?
dobbiamo limitarci alle preghiere dei fedeli e a deprecare la cosa nelle omelie ?
Non esiste qualcosa come la libertà di religione che è un sacrosanto diritto di cui noi godiamo ma la magiioranza della popolazione mondiale non gode?
Chi di noi occidentali ha protestato ( tranne, debolmente , la Santa Sede )
per i cristiani uccisi ? nessuno… ha ragione Leonardo ci importa più del cugino di Voghera……quando si è trattato di Boffo, che ha perso il posto di lavoro, ci siamo strappati i capelli e gridato alll’ingiustizia e al metaforico martirio.. ma se nove copti vengono assassinati alla messa di Natale .. se nei paesi musulmani si vìola in continuazione il principio della libertà di religione …chi se ne frega? non vedo tutti questi cristiani indignati, non vedo nessuno che protesta,
Leggetevi questo articolo sul Foglio e chiedetevi in coscienza se possono bastare le preghiere dei “fedeli”
http://www.ilfoglio.it/soloqui/4188
www
un’altra considerazione . l’Osservatore Romano pubblica un articolo che
definisce gli italiani “Razzisti”.
mi chiedo che cosa vuole ottenere la Chiesa e i preti continuando a predicare una “accoglienza” indiscriminata e senza regole e bollando chi non è d’accordo e anche chi vuole solo un minimo di regole e di legalità, come “razzista”? Vuol far venire i sensi di colpa?
Sicuramente con giudizi così tagliati coll’accetta , lapidari e manichei ,da una parte gli italiani razzisti, dall’altra gli immigrati tutti buoni e perbene,tutti da accogliere a braccia aperte, non risolve la situazione, anzi, innesca delle dinamiche sia psicologiche che sociali che vanno nel verso opposto di quello che auspica..non dimentichiamo che le utopie, e quella buonista è un utopia, spianano la strada agli estremisti e alle dittature…
caro roberto 55
so benissimo che il cardinale Martini campa tuttora.
come so benissimo che la preghiera è l’arma più efficace.
ma cari amici, se vogliamo fare un florilegio di luoghi comuni, di frasi fatte, di pie intenzioni, di buoni sentimenti, allora forse è inutile scrivere sul blog.
“Io sono per le cose giuste” diceva a Quelli della Notte l’intellettuale Pazzaglia, quello che faceva la parodia di Alberoni e di tutti quelli che parlano per ovvietà.. se vi piacciono tanto le pie ovvietà posso anch’io produrmi in bel po’ di frasi ad effetto , di tautologie che paiono profonde.. pensavo che il bello del blog fosse lo scambio anche vivace di idee.. di idee anche sbagliate forse ma di idee….
ma se non vi piace Ok ripeterò anch’io il “menu” d’obbligo:
affidiamoci al Signore! la preghiera è l’arma più importante! ! Martini è un grande cardinale ( che vive ancora) e ha sempre ragione ! mentre Magdi allam..( ma no lui vota a destra) …magdi allam chi ?