Ecco un libro bello tosto su come sta la nostra scuola e su che fine farà

Due valorose colleghe giornaliste che scrivono di scuola sul Corsera e che sono mamme, che dunque si occupano dell’istruzione dei nostri figli per impegno pubblico e per fatto privato, hanno pubblicato un libro solido e leggibile sullo stato della scuola italiana: si tratta di un viaggio conoscitivo affascinante tra le eccellenze e le contraddizioni della “più grande comunità organizzata del Paese”, come chiamano la scuola. Io, conoscendola abbastanza per interposte persone – i figli e la moglie insegnante – l’ho sempre considerata, la nostra santa scuola, come il campo dei miracoli dell’intera comunità nazionale: dove cioè con mezzi insufficienti e con straordinaria dedizione si fa il possibile per mantenere in careggiata l’arduo rapporto educativo tra le generazioni. Nei commenti riporto l’indice e tre brani dell’ottimo testo, che non drammatizza e non sorvola. Che molto insegna. Concludo con un saluto alle autrici. 

5 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Gianna Fregonara e Orsola Riva
    Non sparate sulla scuola. Tutto quello che non vi dicono sull’istruzione in Italia
    Solferino 2023 – pagine 171 – euro 16.00

    Indice
    1. La scuola di ieri? No, grazie
    2. La scuola non è uguale per tutti
    3. Imparare a imparare
    4. La scuola immobile
    5. Stare bene a scuola
    6. L’importanza di essere prof
    7. La lezione a rotelle
    8. L’elefante nella stanza
    9. Non perdere nessuno per strada

    27 Novembre, 2023 - 13:12
  2. Luigi Accattoli

    Avvertenza al lettore. “Non sparate sulla scuola. Sarà anche invecchiata, piena di difetti e a corto di risorse, ma resta la più grande comunità organizzata del Paese. È lì che ogni mattina quasi nove milioni di bambini, ragazzi e adulti, dai 3 ai 67 anni, si danno appuntamento per ‘sfregare i loro cervelli l’uno contro l’altro’, come diceva già cinquecento anni fa Montaigne. Certo, se la giudichiamo solo con il metro dei test Invalsi e delle altre rilevazioni internazionali, scricchiola da tutte le parti. Ma per alcune sue caratteristiche rappresenta ancora oggi un modello da difendere: è aperta a tutti, è inclusiva, è gratuita e resta competitiva con il sistema privato che in altri Paesi invece ha preso il sopravvento”. Pagina 9

    27 Novembre, 2023 - 13:17
  3. Luigi Accattoli

    Nel frattempo le scuole si sono aperte. “I cinici e gli scettici moderni non vedono nulla di male nel pagare a coloro ai quali affidano le menti dei loro figli uno stipendio inferiore a quello pagato a coloro ai quali affidano la manutenzione del loro impianto idraulico”. L’ha detto John Fitzgerald Kennedy, era il 1963. Sessant’anni dopo, anche al di qua dell’Atlantico le cose non sono poi molto cambiate. Salvo forse che gli idraulici sono diventati sempre più introvabili e a scuola nessuno chiama più i professori per esteso – prof, solo prof – e quando entrano in classe raramente gli studenti si alzano in piedi (ma avevamo smesso già negli anni Settanta-Ottanta). Nel frattempo, le scuole si sono aperte a tutti e ogni giorno accolgono centinaia di migliaia di bambini e ragazzi che provengono da famiglie, Paesi e storie diversissimi fra loro”. Pagina 89

    27 Novembre, 2023 - 13:18
  4. Luigi Accattoli

    Che fare? Le due autrici tirano dalla loro inchiesta questa conclusione pragmatica: “Il primo passo è essere tutti d’accordo, non solo a parole, sull’importanza di investire sull’istruzione e sul capitale umano. L’Italia spende ancora troppo poco, e soprattutto male, per educare i giovani”. Lo sappiamo da sempre ma sarebbe ora che ne tirassimo un convincimento operativo essenziale: che quello di risparmiare sulla spesa scolastica è “un risparmio insensato visto che, quanto a giovani laureati, siamo già terribilmente indietro rispetto agli altri Paesi: penultimi in Europa, peggio di noi fa solo la Romania. Se non si inverte velocemente la rotta, l’Italia rischia di perdere posizioni rispetto alle altre grandi economie vecchie e nuove. L’unica via d’uscita, come ha detto e ridetto negli anni del suo mandato da governatore della Banca d’Italia anche Ignazio Visco, è investire in conoscenza, dalle scuole all’università, dai centri di ricerca alle imprese. Lo sosteneva già Benjamin Franklin: «Nessun altro investimento paga migliori interessi”. Pagina 171

    27 Novembre, 2023 - 13:18
  5. Luigi Accattoli

    Saluto a Gianna e Orsola. Leggendovi mi è parso di capire che la pagina più rivelatrice del vostro libretto sia la numero 7, dov’è la dedica ai vostri figli, che sono tre dell’una e due dell’altra: “A Giorgio, Giacomo, Lorenzo, Giulio e Francesco”. Se ti fidi, quando sali su un aereo, riflettendo che il pilota è interessato quanto te a condurre a buon fine il volo, altrettanto dovrai fidarti nel leggere un libro sulla scuola scritto da due mamme che lo dedicano ai cinque figli che a scuola ci stanno andando. Gianna e Orsola grazie per quella pagina rivelatrice e grazie del vostro lavoro informato e appassionato.

    27 Novembre, 2023 - 13:19

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