Con questa foto di Francesco nella stanza di Padre Pio richiamo la visita fatta ieri dal Papa nei luoghi del Santo: “Nel Centenario dell’apparizione delle stimmate e nel 50.mo della morte”. Nei commenti alcune parole del Papa.
Ecco Papa Francesco da Padre Pio
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La spiritualità dei gesuiti è molto diversa da quella di Padre Pio. Speriamo che San Pio ci faccia la grazia di guidare il Papa e proteggere la Chiesa. Con queste stesse intenzioni invochiamo l’intercessione di San Giuseppe, la cui festa celebreremo domani, e della Beata Vergine Maria, nella novena della dell’Annunciazione.
Buona domenica a tutti.
È anche questa una foto artistica?
Voglio dire: che cosa mai dovrebbe comunicare?
Padre Pio come un contadino. Saluto alla popolazione di Pietrelcina: Sono lieto di trovarmi in questo paese, dove Francesco Forgione nacque e iniziò la sua lunga e feconda vicenda umana e spirituale. In questa comunità egli temprò la propria umanità, imparò a pregare e a riconoscere nei poveri la carne del Signore […]. Amava la Chiesa, amava la Chiesa con tutti i suoi problemi, con tutti i suoi guai, con tutti i nostri peccati. Perché tutti noi siamo peccatori, ci vergogniamo, ma lo Spirito di Dio ci ha convocato in questa Chiesa che è santa. E lui amava la Chiesa santa e i figli peccatori, tutti. Questo era san Pio […]. Ci troviamo oggi nello stesso terreno sul quale padre Pio dimorò nel settembre del 1911 per “respirare un po’ di aria più sana”. In quel tempo non c’erano gli antibiotici e le malattie si curavano tornando al paesino natale, dalla mamma, a mangiare le cose che fanno bene, respirare bene l’aria e a pregare. Così fece lui, come un uomo qualsiasi, come un contadino. Questa era la sua nobiltà.
Preghiera d’emergenza. Omelia di San Giovanni Rotondo 1: Gesù nel Vangelo ci mostra anche come si prega. Prima di tutto dice: «Ti rendo lode, Padre»; non incomincia dicendo “ho bisogno di questo e di quello”, ma dicendo «ti rendo lode» […]. E allora ci domandiamo: le nostre preghiere assomigliano a quella di Gesù o si riducono a saltuarie chiamate di emergenza? “Ho bisogno di questo”, e allora vado subito a pregare. E quando non hai bisogno, cosa fai? Oppure le intendiamo come dei tranquillanti da assumere a dosi regolari, per avere un po’ di sollievo dallo stress? No, la preghiera è un gesto di amore, è stare con Dio e portargli la vita del mondo: è un’indispensabile opera di misericordia spirituale. E se noi non affidiamo i fratelli, le situazioni al Signore, chi lo farà? Chi intercederà, chi si preoccuperà di bussare al cuore di Dio per aprire la porta della misericordia all’umanità bisognosa? Per questo Padre Pio ci ha lasciato i gruppi di preghiera […]. Chiediamoci ancora: io prego? E quando prego, so lodare, so adorare, so portare la vita mia e di tutta la gente a Dio?
Con la vita debole siamo più crudeli degli spartani. Omelia di San Giovanni Rotondo 2: Sappiamo cercare Dio là dove si trova? Qui c’è uno speciale santuario dove è presente, perché vi si trovano tanti piccoli da Lui prediletti. San Pio lo chiamò «tempio di preghiera e di scienza», dove tutti sono chiamati a essere «riserve di amore» per gli altri: è la Casa Sollievo della Sofferenza. Nell’ammalato si trova Gesù, e nella cura amorevole di chi si china sulle ferite del prossimo c’è la via per incontrare Gesù. Chi si prende cura dei piccoli sta dalla parte di Dio e vince la cultura dello scarto, che, al contrario, predilige i potenti e reputa inutili i poveri. Chi preferisce i piccoli proclama una profezia di vita contro i profeti di morte di ogni tempo, anche di oggi, che scartano la gente, scartano i bambini, gli anziani, perché non servono. Da bambino, alla scuola, ci insegnavano la storia degli spartani. A me sempre ha colpito quello che ci diceva la maestra, che quando nasceva un bambino o una bambina con malformazioni, lo portavano sulla cima del monte e lo buttavano giù, perché non ci fossero questi piccoli. Noi facciamo lo stesso, con più crudeltà, con più scienza. Questa è la cultura dello scarto, i piccoli non sono voluti oggi. E per questo Gesù è lasciato da parte.
Anche la spiritualità di Federico Benedetti è molto diversa da quella di Padre Pio.Speriamo che ci faccia la grazia di guidarlo in quel che scrive sul blog.
🙂
Grazie per i tre virgolettati letterali.
Il terzo,quello sulla sofferenza, particolarmente apprezzato da chi soffre.
Ad ogni modo tutti e tre rappresentano una risposta esaustiva , come avrebbe detto Biscardi, a quel che stava a significare la foto postata.
Chiedo a Luigi di far comparire la scritta Leonardo Lugaresi in colore nero, come il colore del nome di tutti quelli che intervengono. E’ vero che dato il contenuto viperino dei suoi interventi si distingue dagli altri, ma almeno nel colore sia come tutti. Grazie.
Anch’io sono entrata in quella stanza quando il santo di Pitrelcina non era neppure beato e tanti anni ancora dovettero passare perché lo diventasse. Ho toccato quel letto e mi sono seduta su quella poltroncina di un verde scolorito coi braccioli lisi dal tempo. Scattai un foto con la macchina fotografica perché i cellulari non esistevano e le polaroid non erano ancora in commercio. La conservo come una reliquia, assieme ad uno scapololare contenente una piccola porzione di tessuto autentico del Santo dono di una religiosa a me tanto cara, già figlia spirituale del Santo.
Di quella visita, la prima di una lunga serie, ho un ricordo speciale. C’era mia sorella con me, di solo 13 mesi più grande, avevamo i figli piccoli, ed eravamo piccole anche noi. Ci ritrovammo a piangere, piangere.Un pianto silenzioso, dirotto e irrefrenabile. Ricevemmo molte grazie, la più grande delle quali la conversione del cuore, la fede,quella vera. ..perché cio’ credevamo fosse, in realtà, non era. …
Vorrei domandare ad Andrea Salvi il motivo del visibile accanimento nei confronti del Dott. Leonardo Lugaresi.
Se la scritta appare in rosso un motivo c’è sicuramente: provi a cliccare sopra la scritta rossa, Salvi, e vedrà che le si aprirà un Blogg molto ben fatto: vi attinga, io lo faccio spesso, così come per Luigi ed altri sapienti: persone di fede, di cultura che possono darmi molto, arricchirmi umanamente, spiritualmente, intellettualmente. Lei non ha nulla da imparare ? O. Forse crede di saperne abbastanza; di essere così tanto istruito da non averne bisogno .
Ad Andrea Salvi delle 17.34. Il nome Leonardo Lugaresi appare in rosso nell’intestazione dei commenti perché è una denominazione linkata che rimanda a un suo blog. Il sistema prevede la possibilità che il Nome pubblico da visualizzare sia linkato ad altro sito e il Lugaresi sfrutta questa possibilità. Se ne avvantaggia anche l’informazione veicolata dal mio blog, i visitatori del quale – se ne avessero vaghezza – cliccando sui nomi in rosso verrebbero a conoscere le meraviglie dei blog a loro linkati.
Insomma, una sorta di autopubblicità in casa d’altri..
Punto forte
C’è un punto forte del papa nel suo pensiero “debole-debole” (tale ritenuto dai nuovi guardiani dell’inquisizione teologica): l’apprezzamento cordiale della religiosità popolare, come dimostrato anche ieri. Chissà se questo tema è entrato nel repertorio degli 11 volumetti della LEV, possibilmente non riservato ai commenti di teologi tedeschi.
Lorenzo sei sicuro del tuo commento delle 16.45? Chi sei tu per giudicare la mia spiritualità? E la tua spiritualità è al di sopra da ogni confronto?
Io ho fatto un commento generico sui gesuiti, senza entrare nel merito di una persona o dell’altra e ho proposto un’intenzione di preghiera in sintonia con la richiesta del Papa di pregare per lui. Tu polemizzi senza ragione e senza carità cristiana.
Sono certo che hai di meglio da offrire a questo blog.
Adesso capisco il perché di certi interventi come quelli di 14.26.
O penso male?
Non scomodero’ Andreotti per giustificare il mio pensar male…
Federico
L a spiritualità di ogni ordine religioso é peculiare e diversa l’una dall’altra , è questo il bello della Chiesa cattolica.
Cristina Vicquery
Gli eredi della spiritualita’ di padre Pio sono oggi i Francescani dell’ Immacolata.
. L’ eredità’ spirituale francescana vive in chi vive come visse lui ,ad ” imitazione di Cristo, nella poverta’ e sofferenza e persecuzione, non in chi si fa bello del suo nome.
Federico, vediamo di non far ridere i polli, e incominciamo a prenderci un po’ meno terribilmente sul serio.
la mia frase era chiaramente uno sbertucciamento bonario della tua.
Sulla stessa falsa riga, potrei chiederti : tu che ne sai della spiritualità dei gesuiti?
Non nascondiamoci dietro un dito: infinite volte hai espresso, e pesantemente, giudizi negativi di ogni genere nei loro confronti.
Poi, se vuoi fare a tutti i costi il pio orante, fallo pure.
Credo di deluderti su tutta la linea: non ho proprio niente di meglio da offrire né a te né al blog.
Caro Luigi,
quando mi sono iscritto ho semplicemente riempito il formulario che il sistema mi ha fornito, e avendo un blog lo ho indicato, ma ignoravo che lo “sfruttamento” di questa opzione fosse da te giocoforza tollerato ma sostanzialmente sgradito. Del resto, mi pare che in passato ci fossero altri nomi scritti in questo terribile non-nero e non ci avevo mai fatto caso più di tanto. Penso di avere eliminato il grave inconveniente, però se così non fosse fammelo sapere e dammi le istruzioni del caso.
Cordialità.
Padre Pio era un tradizionalista irriducibile. Lo so perché lo conosco, conosco episodi della sua vita e dei suoi miracoli inediti che solo suor Filomena sapeva per essere nativa di San Giovanni, postulante prima e suora poi a Roma, mi raccontò cose inaudite. Sono cresciuta con l’ombra di questo Santo che, nella mia mente di bambina, ancora era vivente il Santo, non riuscivo a rappresentarlo se non come un mito inarrivabile.
So anche, cosa disse all’indomani della Riforma Liturgica lo appresi quando crebbi: parole di fuoco! E cosa pensasse del Novus Ordo Missae rispetto al Verus: codificato quest’ultimo da S. Pio V frutto dell’evoluzione del rito romano, dai tempi delle catacombe a differenza del nuovo creato a tavolino dai liturgisti del “Consilium ad exequendam constitutionem de Sacra Liturgia” in collaborazione con i rappresentanti delle “chiese” protestanti nello spirito ecumenista del Vaticano II. Egli continuò a celebrare in latino fino alla fine dei suoi giorni.
Padre Pio non avrebbe approvato nulla della nuova Chiesa di Francesco. Nulla!
@ Vetus
Toh guarda, Claudia Floris Leo si autoproclama interprete esclusiva del pensiero di padre Pio.
La prossima tappa sarà la autocanonizzazione.
Essignur……
Certo, sono soddisfazioni.
Usare un santo della Chiesa Cattolica come uno strumento di divisione, di giudizio e di condanna all’interno della stessa Chiesa.
Naturalmente divisione, giudizio e condanna sono quelle di chi si “impossessa” del santo e lo fa muovere come un pupo a suo piacimento.
Certo. Grandi soddisfazioni.
Rif. 21.36 – Bilocazione liturgica
Capisco l’entusiasmo per padre Pio – cresciuto con il sincero omaggio del papa ieri – ma faccio presente che il Novus Ordo della Messa cattolica, di Paolo VI, va in vigore nel novembre 1969, un anno abbondante dopo la morte di padre Pio. Il quale, come si dice, godeva talora del fenomeno della bilocazione. Non risultava finora che avesse avuto la facoltà di celebrare in contemporanea (e di dissentire) con il Novus e il Vetus Ordo.
Alla Venturi. Io sono stato francescano per 9 anni.
“Regula et vita minorum fratrum haec est: scilicet Domini nostri Jusu Christi sanctum evangelium observare, vivendo in obedientia, sine proprio et in castitate”…
Padre Luigi,
(Off topic), se vuole mi tolga una curiosità circa il suo rapporto con il Novus Ordo:
Può dirmi quali parti della messa ha cantato ieri ?
Niente di personale, è una domanda che faccio a tutti i sacerdoti.
Rif” 21,36
Entusiasmo non è il termine giusto, anzi, direi piuttosto improprio e volto a ridicolizzare. Padre Pio sapeva perfettamente quello che succedeva a Roma, in quegli anni. Il tentativo di farlo passare per un fraticello ignorante che se ne sta nel paesello è davvero penoso. Le rammento, se ce ne fosse bisogno, il rapporto Padre Pio Giovanni XXIII. Molti sono gli aneddoti che riguardano il Concilio e il pensiero del Santo sull’evento in corso d’opera. Sembra che solo Lei a quanto pare sia oscuro. Si documenti e vedrà che in questo caso l’entusiasmo di cui parla non appartiene allo spirito di Padre Pio, non poté goderne se non altro per le persecuzioni feroci che subì. Ma torniamo ai fatti: che Padre Pio continuò a celebrare in latino fino alla fine dei suoi giorni è un fatto inconfutabile e di questo riferisco senz’altro aggiungere nel commento.Le aggiunte le sta facendo lei P.Amigoni.
Sembra sia agli atti, ed eravamo nel 1965, che Padre Pio venne a conoscenza del nuovo rito e della celebrazione ad experimentum in lingua volgare e, a motivo di ciò, inviò una missiva a Paolo VI, prima ancora di avere visto il testo, chiedendogli la dispensa da questa esperienza liturgica e poter continuare a celebrare la Messa di San Pio V . La dispensa, approvata, fu consegnata al frate dalle reverende mani del cardinale Bacci.
“Riferimento 7,52.
” sembra che sia agli atti” un tubo.
O lo è, o non lo è.
In questo caso non lo è.
Trattasi di bufala autentica.
Come ricostruito, con puntigliosità tutta sua, da Accattoli , su queste stesse pagine. Sant’Archivio Bloggarolo: una vera benedizione.
Qui la lettura istruttiva:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/la-leggenda-di-padre-pio-che-rifiuta-il-nuovo-messale/
Leggasi post e primo commento.
Ho dato una scorsa a quella discussione del 2009 (!) e devo dire che sono rimasto colpito: in generale perché mi è parso che anche qui, “chez Luigi”, il mondo di allora era migliore di quello di oggi. La qualità (e anche la quantità) di una discussione come quella mi paiono, almeno ad una prima impressione, assai superiori a quelle di oggi. (Io sospetto che le cose siano peggiorata dal marzo del 2013, ma questo è un altro discorso).
In particolare perché ho riletto dei nomi (alcuni perfino scritti in rosso!) di “personae” care, che da tempo sono sparite da questo piccolo orizzonte. Io c’ero già allora (e un pochino ci sono ancora9, e così pure Maria Cristina Venturi (in arte Discepolo) e Claudia Floris (in arte Clodine), ma tanti altri? Lycopodium, Marta09, Ignigo74, Maioba, eccetera, ma soprattutto Syriacus.
Ecco, se lui stesso qualche volta ancora capita qui come lettore, oppure se qualcuno (a partire da te, ovviamente, caro Luigi) ne sapesse qualcosa e sapesse come si può contattarlo, sarei veramente grato di avere la possibilità di salutarlo e di informarmi un po’ su che ne è stato di lui. Davvero grazie in anticipo a chi potesse darne notizie.
Nell’emozione, mi è partito un non-congiutivo alla Di Maio, ma va bene così: il mondo del 2009 appare effettivamente migliore di quello del 2018, anche qui da Luigi.
E Sumpontcura? Che ne sarà stato di lui? Era ottimo (grazie anche all’influsso di Benedetto XVI, si deve pur dirlo) …
Mais où sont les neiges d’antan?
Non ho ricordato Fiorenza (che certo qui non metterebbe più piede) perché, grazie a Dio, di lei ho contezza.
Che sia agli atti oppure no che Padre Pio chiese e ottenne la dispensa per celebrare secondo il VO mi sembra una questione puramente ” burocratica” di quelle che piacciono solo ai clericali . Dal punto di vista spirituale e’ lampante per tutti che tutta la formazione, la spiritualita’ il carisma di San Pio da Pietrelcina e ‘ pre-conciliare, addirittuare quasi medioevale. San Padre Pio e’ un Santo medioevale vissuto nel XX secolo. Un Santo contadino del profondo Sud italiano: anche i contadini non Santi del profondo Sud italiano all’ inizio del ‘ 900 erano ” medioevali” .
San Pio non aveva letto Marx, Freud, non era uno psicanalista ne’ un dotto come il suo avversario Padre Gemelli della Universita’ cattolica di Milano.
Per Padre Gemelli Padre Pio era un isterico superstizioso.
Per il Santo Pio la Santa Messa era iil continuo rinnovarsi del santissimo SACRIFICIOdi Gesu’ sul Calvario a sconto de’ nostri peccati e per la salvezza dell’ umanita’ intera. Sacrificio RIPARATORE del male che gli uomini fanno, sacrificio reale, perche’ dopo le parole della Consacrazione nel calice c’ e’veramente il SANGUE di Nostro Signore , quel sangue di cui una sola stilla basta a redimere tutto il mondo.
E’ ovvio che una simile spiritualita’ tutta adesa LETTERALMENTE alla Passione di Cristo, di cui il Santo porto’nella sua carne la Stimmate, nulla ha a che vedere con le spiegazioni razionali-moralistiche-sociali – simboliche- psicanalitiche- junghiane che oggi si danno dell’ Eucarestia , vista come una lieta cena tra amici, un ” partager” , cioe’ dividere il pane ,e poi ballare e cantare come in qualsiasi allegro convito.
Per sua fortuna Padre Pio non ha potuto assistere agli scempi liturgici, alle Messe celebrate col celebrante vestito da clown, con vani e ballerine a fare da show. Per sua fortuna non ha potuto neppure assistere al sacrilegio che si e’fatto abche recentemente di cattedrali storiche trasformate in ristoranti e trattorie dove si servivano maccheroni e bucatini davanti al Santo Tabernacolo ( penso alla cattedrale di Bologna) quasi non ci fossero altri degni luoghi dove dat da mangiare agli affamati.
Padre Pio non poteva , ontologicamente, aver nulla a che fare con la Messa Novus Ordo. Tutta la sua vita lo dimostra.
Lasciamo la discussione sui documenti burocratici ai pignoli.
Rif 10:18
Generalmente non rispondo agli sbriffi, ai provocatori men che meno alle persone che non stimo, sarebbe tempo perso ed io al tempo do un altissimo valore che certamente, chi non stimo, non merita. Notivo per il quale tendo ad ignorarla tout court.
Ciò detto,posto che apprendo solo ora il contenuto del post in questione, la puntigliosità Accattolina in quel caso non lo premiò. Anche Accattoli sbaglia, non è Vangelo e non gode d’infallibilità.
Non sempre il condizionale è d’obbligo e mai come in questo frangente NON lo è. No! Non si trattò affatto di una bufala. Che la Riforma Liturgica preoccupasse non poco Padre Pio lo so per certo, per questo intervengo, per darne testimonianza. Suor Filomena Mazza- mi prendo la libertà di fare nome e cognome tranquillamente- che con Padre Pio ebbe un rapporto personale, speciale, confidenzale di lunghissima data (il padre della suora fu uno dei tanti collaboratori di Casa Sollievo, tra l’altro chiudo chiosa) me lo riferì in maniera dettagliata; pertanto quanto dico corrisponde al vero non al 100% ma al 120%. Che la Riforma Liturgica preoccupasse enormemente Padre Pio, e non solo la riforma liturgica, per quanto questa in maniera viscerale, è un dato di fatto anche se il “Novus” entrò in vigore qualche mese dopo la sua morte. Ne era talmente preoccupato tanto da soffrirne fisicamente, in forza del fatto (stiamo parlando di un Santo e profeta che con l’Eucaristia aveva un rapporto carnale) che si stava operando uno sconvolgimento nella formulazione a livello profondo,teologico . Così chiede la dispensa al Pontefice regnante,Paolo VI, il quale l’approvò facendola pervenire al Frate un paio di mesi dopo la richiesta inviando di persona il Cardinal Bacci. Questo fatto è abbondantemente acclarato tra altro lo stesso Bacci, esponente dell’ala più conservatrice del Concilio fu lieto di portare gran sollievo al Padre che continuò a celebrare la Messa di San Pio V fino alla fine dei suoi giorni.
E questo è quanto.
Avrei altri aneddoti relativi a questo episodio specificamente -come altri del resto- con riferimenti e parole autentiche e inedite,ma preferisco astenermi.
Corrige, chiedo venia per il refuso
@ Suor Filomena Massa. Figlia spirituale di Padre Pio e mia seconda madre.
La mediovalita’ di Padre Pio e’ ben rappresentata dalle sue lotte con il Diavolo.
Lotte fisiche non simboliche: il Diavolo gli appare e lo bastona, lo picchia, i confratelli sentono colpi e grida , lo trovano tutto pesto nella sua cella, le ossa rotte. Come i santi eremiti del deserto come Sant’ Antonio , come molti Santi starete russi.
Posso immaginarmi il risolino ironico di padre Gemelli. Lo stesso risolino ironico che Padre Sosa , generale dei gesuiti, ebbe quando gli chiesero dell’ esistenza reale del Diavolo. Il Diavolo? Ma e’ solo un simbolo del male!
La Chiesa e’ andata dopo Padre Pio nella DIREZIONE OPPOSTA DI PADRE PIO.
Bollate come ” superstizioni” tutte le credenze nel soprannaturale, in angeli e demoni, in miracoli e apparizioni, ora si crede solo nel sociale. E dunque anche la figura di Padre Pio deve essere ” rimodernata” , restaurata secondo i canoni moderni( come hanno fatto con la Madonna di Fatima omettendo ogni sua parola poco politicamente corretta come quelle sull’ Inferno) . : e quindi si deve “contestualizzare ” come si fa per le parole della Madonna di Fatima, La storia dura e poco credibile ( per il razionalista) di questo mistico e stigmatizzato,a cui appare e parla Gesu’ , in continua lotta fisica col Diavolo, taumaturgo e chiaroveggente come gli starets russi,
Lasciamola volentierissimo.
Io credo che il bello di questa visita sia l’incontro fra un gesuita, rappresentante dell’ordine più attrezzato dal punto di vista culturale e teologico, e un modello di religiosità premoderna, se non arcaica. La valorizzazione dal parte di Papa Francesco della cosiddetta religiosità popolare rende questo personaggio davvero poliedrico: prego per lui che non smetta mai di sorprenderci.
Alberto Farina
Sarò diretto senza avvitarmi in stucchevoli bizantinismi.
Il sig. Leonardo Lugaresi si è adeguato alle ovvie regole non scritte ma si è subito vendicato: in sostanza dice che questo blog fa schifo. Se davvero pensa così potrebbe essere che un po’ di merito e’ anche suo.. Al mondo del 2018 appartiene anche lui.
Meglio astenersi, certamente.
L’intervento di Accattoli del 2009 è more solito corredato di date, pezze, documenti e fonti.
O si smontano uno per uno, o niente. Meglio, molto, astenersi.
Che padre Pio fosse un “tradizionalista irriducibile” lo sanno anche i bambini. Non poteva essere che così dati i tempi in cui visse e data la sua formazione spirituale.
Le sue “parole di fuoco” sulla riforma liturgica, ammesso che le abbia dette o solo pensate, a me non dicono nulla. Che poi piacciano a certi cattolici qui presenti non mi fa meraviglia.
Né mi stupisce che venga esaltato da chi fa di una religiosità basata sull’aspetto solo spirituale e miracolistico il suo metro di misura della fede.
Devo confessare, senza cospargermi il capo di cenere, che io non ho mai avuto molta simpatia per questo pio uomo di chiesa poi canonizzato, e so bene di essere una voce fuori dal coro. Né mi hanno affascinato, sono sincera, le misteriose “stigmate” che portava, a cui forse la medicina moderna avrebbe potuto trovare cause diverse da quelle sempre date per certe.
Di lui non mi piacevano diverse cose sempre diffuse come doti di preveggenza e segni di santità.
In primis, il fatto che, nel dare la comunione, con una sola occhiata ritenesse che alcuni non la meritassero e li saltasse a piè pari, lasciandoli come mammalucchi. Si arrogava, cioè, il diritto di giudicare chi aveva davanti. Brutta cosa, anzi per me addirittura scandalosa.
Non mi hanno mai convinto, inoltre, le sue lotte con il demonio, che a parer mio erano frutto di disturbi mentali ossessivi. Certo potrei sbagliarmi, ma io a certe storie non credo con faciloneria.
La storiella poi del profumo di rose che ne indicava la misteriosa presenza, non mi ha mai convinta e la considero favolistica.
La santità di una persona non è legata a profumi e incensi, a mio modesto parere. E so peraltro che certe suggestioni si diffondono a macchia d’olio fra le persone ingenue, pronte a recepire aspetti magici di un ignoto che ha sempre dato ampio spazio alla fantasia della mente umana.
Oggi non mi piace di quel luogo in cui visse, l’enorme pubblicità che se ne fa in continuazione anche tramite programmi televisivi a scadenza annuale, e la ricerca esagerata, per vie diverse, di soldi.
Una volta ricevetti perfino una telefonata per comprare un libro che parlava di lui.
Ancora una volta vedo una religiosità mista al dio o demone “danaro”, e ciò per me è cosa abbastanza disgustosa dovunque io la veda, compresi i maggiori santuari di questo mondo.
Detto ciò, ho sommo rispetto per chi ama questo santo e si produce in lodi sperticate nei suoi confronti.
Mah, Venturi, padre Pio era già, lui vivente, apparentemente nella direzione opposta a tutto il resto della Chiesa: che non lo amò per nulla, salvo qualche eccezione, nemmeno in epoca preconciliare .
La tanto deprecata “Chiesa che è venuta dopo”, questo Cappuccino lo ha esaminato, beatificato e canonizzato. GPII, BXVI e adesso Francesco sono andati in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo. Molto piu’ vicina e in sintonia con la religiosità popolare ( specie GPII e Bergoglio) di quanto i tuoi schemini ideologici vorrebbero far credere.
Quanto al diavolo, ti ricordo che papa Francesco ne parla di continuo, facendo storcere non poco il naso ai tuoi speculari opposti.
Per un segugio come lei Cuffini che passa ore a ricercare in web nel tentativo infido di accusare di copiaincolla questo o quello al solo scopo di denigrare e insultare,non dovrebbe risultare tanto difficile accertarsi della verità. Sono passati 9 anni da quel post nel frattempo Padre Pio è stato beatificato e santificato ed è tutto bianco su nero.
Riguardo all’astenermi dal dire altro sulla memoria di San Padre Pio, ritengo non sia bene dare perle ai porci. ..
a buon intenditor….
Anche allora era tutto nero su bianco.
Sveglia.
Nessun segugio, nessuna ora: basta un click e una tastiera.
Se tu mettessi da chi copi e incolli, si risparmierebbero anche quelli.
Non ho bisogno di copia incollare, né mi interessa sapere chi lo fa: ciascuno è libero di usare un proprio metodo di ricerca.Chi ha padronanza e in grado a di trovare sul web solo un minimo ma soprattutto sa discernere il vero dal falso.Ed è quello che non è in grado di fare lei Cuffini che nel frattempo insulta e accusa di falsità dove c’è verità è di verità dove c’è falsità.
LA padronanza della storia viene dai libri, dagli archivi e dallo studio. Non dal web.
Lei continui a divertirsi sul web Cuffini, e continui a sostenere che Martino di Tours non ebbe nulla a che fare con Giuliano l’Apostata, Inaudito.
Tanti e tali gli eventi fatti passare per verità, talmente imbevuti fin dai banchi di scuola che ciò che si è imparato sia sacrosanta verità che se resuscitassero i protagonisti verrebbero accusati di menzogna. Solo i mediocri cristallizzano senza indagare, approfondire, scavare. Eppure, se lo facessero, scoprirebbero quanto diverso lo svolgersi degli eventi, e quanto il ruolo di certe personalità di spicco travalichi il luogo comune e tanto più appaiono chiare le sequenze, tanto più i raggiri e i falsi.
Il grande astrofisico Stephen Hakwing, deceduto qualche giorno fa diceva appena, che siamo noi a creare la storia con la nostra osservazione, e non la storia a creare noi.
La valorizzazione della “religiosità popolare” sotto questo papato è diciamo a corrente alterna. Infatti e’ religiosità popolare anche Medjugorji, ma suulle presunte apparizioni della “Madonna postina”,papa Francesco ha avuto parole ironiche.
A me pare che ci sia un tentativo di appropriazione da parte della gerarchia attuale, lontana mille miglia dalla religiosità di padre Pio, della popolarità anche mediatica del Santo di Pietralcina , mentre sotto sotto e senza pubblicità si procede alla persecuzione e alla “rieducazione” dei figli spirituali di padre Pio , che sono i Francescani dell’Immacolata.
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2014/01/padre-pio-e-padre-manelli-due-storie-analoghe-persecuzione-ed-obbedienza/
Lei, Venturi, dice delle assurdità, suggerite dalla solita ideologia religiosa.
Gran brutta cosa l’ideologia.
Nessuna parola ironica da parte del Papa su Medjugorje.
Non è obbligatorio avere la religiosità di padre Pio. La fede di una persona infatti non si lega alle apparizioni o a forme tutte esteriori di religiosità.
E non parli, per favore, di “persecuzione” nei confronti dei francescani dell’Immacolata. Si informi bene sulle ragioni del commissariamento prima di fare sparate a vanvera. Vada qualche volta anche sui siti che non hanno l’infame proposito di colpire Francesco. Si tratta di onestà intellettuale e morale.