Il convegno che si è appena avviato a Roma – intitolato Dio oggi. Con lui o senza di lui cambia tutto – è la seconda e maggiore uscita del cardinale Ruini in campo aperto, dopo la pubblicazione – in ottobre – del volume La sfida educativa con la casa editrice Laterza. Tratto di queste due prove a parlare laico in un articolo pubblicato oggi da LIBERAL con il titolo LA RIVOLUZIONE CULTURALE DI CAMILLO RUINI. Condurre l’universo cattolico dall’autoreferenzialità al confronto con altri “mondi”: lo puoi leggere nel secondo commento a questo post.
Ecco il nuovo Ruini che pubblica da Laterza e parla laico
5 Comments
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Mah!
mi fido della tua lettura Luigi !
Magari,
potresti condividerci qualche pagina di libro….. di Ruini
e farci toccare la sua virata in campo aperto 🙂
Ecco il mio articolo pubblicato ieri da LIBERAL annunciato nel post e non più accessibile on line:
Questo convegno è la seconda e maggiore uscita del cardinale Ruini in campo aperto, a diretto confronto con la cultura secolare: come già in ottobre la pubblicazione di un volume intitolato “La sfida educativa” presso Laterza, così ora il dibattito su Dio non è offerto solo a chi già è motivato ad affrontare questi argomenti.
Il segno dell’uscita in campo aperto nel caso del volume – di cui Ruini era il coordinatore, proprio come per il convegno, in quanto presidente del Comitato della Cei per il “Progetto culturale” – era nella scelta dell’editore: mai il nostro episcopato si era appoggiato a una casa laica per eccellenza come quella di Bari che ebbe in Benedetto Croce il nome e il nume tutelare.
Con il convegno che si apre oggi non abbiamo solo un’intenzione e dei segni di uscita da ogni campo trincerato, ma è il fatto stesso della proposta di un tale argomento a costituire un’interpellanza alla cultura secolare. Siamo infatti da tempo abituati in Italia, sul tema di Dio, a scelte speculari che si condizionano a vicenda, a seconda che il moderatore sia laico o cattolico.
Se è cattolico – metti l’Università del Sacro Cuore o quella della Santa Croce –la formulazione del tema, il taglio, i relatori saranno tutti ufficiali e/o ufficiosi, apologetici, pedagogici e “ad intra”. Se invece il promotore è laico – poniamo il “Festivalfilosofia di Modena, Carpi e Sassuolo”; o “Torino Spiritualità” – tutto dovrà essere equidistante se non avverso rispetto a una scelta di fede e più ebraico che cristiano, più protestante che cattolico.
Va dato atto al cardinale Ruini di essere riuscito a porre, con il volume Laterza e con questo convegno, un fatto nuovo: dei cattolici, anzi la cattolicità che parla a tutti. Magari non ci riesce, di sicuro la riuscita sarà per ora parziale, ma avvia un dibattito che vuole destinato a ogni possibile interlocutore.
Lo si vede già dal titolo: “Dio Oggi. Con lui o senza di lui cambia tutto”. E’ un linguaggio comprensibile a tutti ed è la prima volta che la nostra ufficialità cattolica parla “laico”. Ne è venuto un titolo diretto e vivo, formulato in lingua comune, imparagonabile alla tonalità ad intra delle titolazioni tradizionali, comprese quelle dei ventuno anni in cui il vescovo e poi cardinale Ruini hanno guidato la Cei.
“Evangelizzazione e promozione umana” era il motto del primo convegno della Chiesa italiana che si fece a Roma nel 1976 e “Testimoni di Gesù risorto speranza del mondo” quello del quarto convegno, Verona 2006. In quei titoli sentivi subito che la materia era per addetti ai lavori, convocati d’ufficio o vocazionali, tutti ultramotivati. Stavolta invece ci si rivolge a tutti e almeno con il linguaggio un passo è stato fatto. Ma anche l’elenco dei relatori è ispirato a questa apertura: accanto ai teologi e ai filosofi figurano storici, artisti e scienziati delle più varie provenienze.
Da dove viene al Cardinale Ruini la spinta a giostrare in campo aperto? Da un convincimento autocritico e da una decisione. La decisione la segnalo con le parole “è preferibile essere contestati che essere irrilevanti” che adottò come bandiera nella primavera del 2007, lasciando la presidenza della Cei. L’autocritica l’ha espressa in recenti interviste in cui ha denunciato la tendenza del mondo cattolico italiano all’ “auto-occultamento” e all’ “’autoreferenzialità”, nonché la sua scarsa inclinazione a “confrontarsi sul serio” con altri “mondi”.
Negli ultimi mesi si è sviluppato un dibattito – che io ritengo malposto e fuorviante – sul destino personale dell’uomo Ruini che, lasciando le responsabilità di governo, è tornato agli studi e alle pubblicazioni. Si è anche discusso di un presunto contrasto con il Segretario di Stato vaticano cardinale Bertone e con il cardinale Bagnasco che ha preso il suo posto alla Cei. Non credo a un contrasto paralizzante né alla prospettiva di una vera emarginazione, almeno finchè l’uomo avrà salute.
Vedo invece – in prospettiva – una stagione feconda per lui e per l’insieme di cui fa parte. Il nuovo vertice episcopale – impersonato dal cardinale Bagnasco e dall’arcivescovo Crociata – ritengo che sia seriamente intenzionato a compiere un passo indietro rispetto al fronte politico e legislativo su cui amavano attestarsi il cardinale Ruini e l’arcivescovo Betori. Ma insieme a questo alleggerimento, vedo prendere piede un maggiore impegno di tutti sul fronte culturale, che ha la sua punta in Ruini quale pilota del “Progetto culturale”.
Luigi Accattoli
a proposito del convegno su ” Dio oggi” organizzato dal cardinale Ruini vorrei segnalare l’ntervento del filosofo tedesco Robert Spaemann che il Corsera riassume nel lapidario titolo “La grammatica è la prova di Dio”
commentando le parole del filosofo Nietzsche, “Io temo che non ci libereremo di Dio finchè continuiamo a credere alla grammatica” , Spaemann ha detto .:
“il problema è che non possiamo fare a meno di credere alla grammatica e anche Nietzche ha potuto scrivere quello che scrisse soltanto perchè ha affidato alla grammatica quello che ha voluto dire”. secondo spaelmann nietzche avrebbe mostrato nel modo più radicale l’intimo nesso che collega l’idea di Dio a quello di Verità. LA NEGAZIONE DI DIO COMPORTA LA NEGAZIONE DELLA VERITà, COMPORTA CHE L’UOMO SI LIMITI A COMìNOSCERE SOLO I PROPRI STATI D’ANIMO SOGGETTIVI.
Ho molta considerazione, oltre che umana simpatia, per il Cardinale Ruini e quest’iniziativa che ha organizzato mi conferma che, per dirla in termini calcistici, “la classe non è acqua”.
Certo, motivi per autocriticarsi – e sia detto con tutto il rispetto per la sua veneranda persona – non gliene mancano: se oggi, infatti, la presenza del laicato cattolico in ambo gli schieramenti politici è quasi ininfluente un pò di responsabilità va adebitata anche a lui (che – dalla lettura dell’ottimo “pezzo” di Luigi – mi pare, da uomo di grande intelligenza qual’è, se ne renda perfettamente conto).
Buona notte al “pianerotolo” !
Roberto 55
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