1) Facebook non è Dio e neppure l’unico mezzo di comunicazione
2) Non chiedere l’amicizia ai propri figli
3) La vita non è fatta di soli amici
4) Siamo fatti anche di Facebook: non sminuire l’importanza di FB nella vita del ragazzo
5) Usa Facebook e leggi le fiabe: mangiare poco, mangiare di tutto.
6) Chiedete le password ma non spiate i figli: FB luogo di fiducia possibile
7) Facebook non è il luogo della fuga
8 ) Facebook non è il luogo del segreto
9) Non condividete con tutti, qualsiasi cosa
10) Siate educatori, sempre. Anche attraverso Facebook
Sono le materie trattate nel volume di Paolo Padrini (Novi Ligure, 1973) Facebook, internet e digital media. Guida per genitori ed educatori (San Paolo Editore) che arriva ora nelle librerie.
Ho chiesto a Paolo una spiegazione del sesto comandamento che non mi era chiaro e questa è la risposta: “Intendo questo: meglio spiare i propri figli, magari creandosi un account falso? oppure concordare insieme che la loro password di Facebook (con cui si collegano) sia pubblica ma stringere con loro un patto educativo, promettendogli che non andremo ad utilizzarla? In questo modo percepiranno che Facebook è un luogo nel quale non c’è nulla di così privato che debba essere tenuto nascosto. Inoltre percepiranno che il genitore è attento alla loro gestione della privacy, senza però mancargli di fiducia… personalmente lo considero un buon meccanismo…di creazione di responsabilità-fiducia. Ovviamente è il mio punto di vista e nel libro è proposto anche in modo provocatorio…”.
Novi Ligure 1973: questa data mi stupisce, allora Internet non c’era proprio. In quanto a Facebook, mi è molto utile per colloquiare con una parente ottantottenne che sta lontano, e che lo usa senza risparmio, tanto da avervi ritrovato un compagno di scuola dopo settantadue anni! Inoltre in facebook ho trovato un gruppo “Lignani”, i cui aderenti si trovano in Brasile, dal momento che in Italia il cognome Lignani è quasi in estinzione. I ragazzini dell’oratorio poi sono molto contenti che io sua in facebook, mi chiedono amicizia e talvolta dialoghiamo. Non posso che dire bene di Facebook.
Antonella bada bene: “Novi Ligure 1973” indica il luogo e la data di nascita dell’autore del volume, che è invece “nato” ora ora: maggio 2012.
Se qualcuno potesse spiegarmi l’utilità di Facebook, gli sarei grata. Lo chiedo davvero.
È frequentatissimo da (quasi) tutti; in realtà molti sono registrati ma non entrano quasi mai.
I ragazzi sì, ci stanno incollati per tanto tempo, magari anche per motivi nobili, ma è sicurissimo che perdono così molte ore di studio.
Gli adulti sembra entrino per la curiosità di trovare persone conosciute da bambini e magari riallacciare amicizie ormai dimenticate, o solo per la curiosità di vedere che cosa ha portato loro il tempo che passa. Accipicchia che curiosità!
A parte che è difficilissimo riprendere autentici rapporti di amicizia ormai dissoltisi da anni.
I giornali ci sono tutti e proprio non ne capisco l’utilità dal momento che hanno il loro sito su cui possono essere letti e contattati con commenti di vario tipo.
I politici e i personaggi dello spettacolo ci sono pure loro, e se qualcuno non c’è, viene guardato come un extraterrestre.
Tutti fanno a gara per avere quanti più amici possibile, e vengo a sapere che molti sono amici degli amici, quindi infiltratisi senza autorizzazione.
Per non parlare del fatto che tra gli amici è prassi che vengano annoverati parenti di vario grado. Amici?!
Che tipo di amicizia fra chi non si è mai visto in faccia?
Diversi matrimoni sono andati a catafascio per incontri fra persone su Facebook.
Chiedo: quale mondo fasullo sta scaturendo da questi social neetwork? Ovviamente potrei sbagliarmi.
Io dopo due mesi di iscrizione, ne sono uscita con gran sollievo. E proprio non mi manca.
Sarà mica obbligatorio stare incollati al computer da mattina a notte tarda!
Tu, Luigi, sei anche su Facebook? Se sì, perché?
Marilisa non sono su Facebook. Quasi non riesco a stare dietro al blog e alla posta elettronica. Ma penso che mi piacerebbe esservi. Credo sia una variante delle altre due fiere. Mi sono sempre piaciute le fiere di paese.
Posso partecipare?
Intanto sono nato nel 1973…non sono un nativo digitale, ovviamente. ma ho fatto molta esperienza e soprattutto quello che non mi manca è l’entusiasmo educativo.
A Marialuisa dico. Per me Facebook è una realtà esistente. Volenti o nolenti, ed a prescindere dalla sua utilità è molto utilizzato dai ragazzi. Questo motivo mi basta personalmente per pormi una domanda: è giusto esserci educativamente dentro? Oppure come prete ed educatore devo fuggire da questo luogo di relazioni?
Personalmente non me la sento di scappare. Detto questo posso concordare con te su alcune cose che scrivi.
Soprattutto sono contrario alla enfatizzazione dell’elemento “amicizia”…
grazie a tutti per i commenti e per l’accoglienza…e grazie a Luigi per la segnalazione.
Io ho intenzione di leggere, durante l’estate, Cyberteologia di p. Spadaro.
E’ un testo che mi pare interessante, prende atto di una realtà che si sta sviluppando in direzioni e dimensioni fino a poco fa impensabili.
Dopo di che, io sono stata su Facebook per tre anni, proprio per stare vicino ai ragazzi, per conoscerli e dialogare con loro.
Sospeso l’insegnamento al liceo, ho chiuso anche la pagina FB: un bel luogo per chiacchierare, una fonte immensa di sorprese e un modo per tastare il polso al reale, ma anche una enorme mangiatrice di tempo, uno spazio virtuale che (come spesso sperimentiamo qui) si presta a fraintendimenti e strumentalizzazioni reciproche.
Sono felice di aver chiuso, ma se insegnassi ancora forse avrei dovuto arrendermi e restare.
Ringrazio per gli interventi.
“Una enorme mangiatrice di tempo”. Basta questo, Nico, per distogliermi.
Oggi il tempo si è talmente ridotto per tanti motivi, che rimanere sempre appiccicati al computer mi sembra controproducente.
E coltivare relazioni dal vivo è altra cosa che intrattenerle virtualmente.
Del resto, già Internet in sé, con i tanti siti interessantissimi che ospita, richiede un impiego di tempo non indifferente.
Il solo navigare fra un giornale e l’altro porta via qualche oretta, e non è poco.
I lavoratori a tempo pieno non possono permettersi il lusso di “navigare”. Sentito con le mie orecchie.
Tuttavia, sono d’accordo sul fatto che l’uso del computer, a parte facebook o twitter, è una “meraviglia”, una continua sorpresa, un continuo imparare.
Uno strumento straordinario, direi indispensabile, con i suoi “pro” e i suoi “contro”, come in tutte le cose.
E’ nato nel 1973? Beato lui!!
mi associo!
Come cancellarsi da Facebook in due o tre mosse:
http://maioba.blogspot.it/2012/04/come-uscire-da-facebook-in-due-o-tre.html
Maioba….già fatto… eh…Grazie!!!
; )
L’unico modo di gestire bene facebook è non prenderlo sul serio. Ma siccome i nostri ragazzi lo prendono sul serio, conviene guardare cosa vi immettono. Ignorarlo, almeno per adesso, non serve.
La cosa buona di facebook è che ricorda il giorno del compleanno delle persone. In questo modo ho avuto modo di colloquiare stamattina con il nonno del mio pronipotino, congratulandomi per la nascita di un nuovo “rampollo”. Faccio una proposta per nulla seria: vietare facebook ai minori di 50 anni. Infatti noi che abbiamo da molto tempo superato questa soglia non possiamo più farne a meno. Poi scopriranno qualcosa di meglio, e la moda di facebook passerà.
Facebook è solo uno strumento che ci consente di comunicare facilmente con gli altri. Sta a noi utilizzarlo bene e non abusarne. Può essere di aiuto o di ostacolo a seconda dei casi.
Io non lo usare, è questo il mio problema. Non so come fare per intervenire, interloquire. Solo una volta riuscii a farlo, sotto indicazione di Prinicpessa…dopo di che….dimenticai lperfino la a password mentre ricevevo richieste di connessione. Allora ho seguito l’iter suggerito da Maioba e mi sono cancellata. Non sento il bisogno di faccebok…eppoi il computer lo uso per delle ricerche, neppure mi confronto su altri blog, eccetto Luigi, [che dovrebbe darmi il “premio fedeltà”] …
Ciao Federico, spero il peggio per voi sia passato….lo spero davvero…non trovo le parole, è così difficile…
Grazie al Cielo, sembrerebbe di sì, ma le scosse continuano e la paura, specie negli anziani è ancora tanta.
Grazie per la solidarietà e per le preghiere. A me e ai miei familiari è andata bene, ma la situazione è ancora critica per molte famiglie che hanno dovuto lasciare le loro case. E poi tutto il resto, devastato e “devastante”.
Grazie, Clodine, ma mi raccomando, continua a pregare!