“Amo due cose: la vita e te che mi dai la vita”: frase letta ora ora su un muro di Monza, nei pressi di una scuola superiore – a me segnalata da un amico che vive lassù.
E te che mi dai la vita
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Se sapessimo guardare veramente la vita con gli occhi di Dio, diverebbe tutta un segno e non occorrerebbero lunghe preghiere per sorridere a Cristo nei più piccoli particolari del quoitidiano. Se solo sapessimo ascoltare… Ma non è scontato che avvenga. Mi capita spesso in questi giorni di pensare a mia madre, forse perché il 1 Marzo ricorre l’anniversario della sua morte: 14 anni che non la vedo, e il canto dei merli mi rammenta l’alba in cui andò via…. Ricordo le sue telefonate, che spesso mi sorprendevano per il tempismo non sempre condiviso, da me, indaffarata in mille cose. Intanto mi perdevo la sua voce piccola piccola desiderosa di ascolto: parlavo molto e ascoltavo poco. Perdonami Signore se ho fatto un monologo e non ho dialogato.
Perché ho imposto le mie preoccupazioni e non ho scambiato… non ho imparato.. non ho portato… Ero in comunicazione ed ora…siamo tagliate fuori…
Se solo sapessimo cogliere le occasioni senza sciuparle…tutta la vita diverrebbe preghiera.
Grazie, Clodine.
ti abbraccio nicoletta…
Grazie Clo.
In Belgio e’stata approvata la legge che permette l’eutanasia di bambini malati terminali. Dicono che prossimamente verra’estesa anche ai malati mentali tipo Alzhaimer. Il 70 per cento dei belgi e’d’accordo.
Amo la morte e te che me la dai.