E’ il 4 ottobre del 1944, siamo a Konitz, nella Prussia orientale: un gruppo di reclute tirolesi deve prestare giuramento. Un sottufficiale legge il testo: “Giuro a te, Adolf Hitler, Führer e cancelliere del Reich, fedeltà e coraggio. Prometto solennemente a te e ai superiori designati da te l’obbedienza fino alla morte. Che Dio mi assista!” Josef MayrNusser alza la mano e obietta: “Signor maresciallo maggiore, io non posso prestare il giuramento!” – Morirà per quel rifiuto: oggi – 8 luglio 2016 – il suo martirio è stato riconosciuto dal Papa ed è per me un giorno di festa perché ho grande ammirazione per Josef che è un personaggio dei miei fatti di Vangelo.
E’ martire Mayr-Nusser la ss che non giurò fedeltà a Hitler
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Nel mio volume “Nuovi martiri” Josef Mayr-Nusser è elencato nel capitolo “Martiri della dignità della persona umana”, che vengono così presentati: “Sono cento i testimoni della dignità dell’uomo che abbiamo radunato in questo capitolo: sono morti, nella seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra per affermare il diritto della persona umana a decidere di sé, a scegliere, a costruire il proprio destino e anche a ribellarsi – se necessario – alla tirannide, come a ogni altra violenza e ai loro ordini delittuosi”.
Josef Mayr-Nyusser era un “dableiber”: quando, cioè, nel 1939 fu richiesto – in ottemperanza allo sciagurato accordo tra il governo fascista di Roma ed il regime nazista – alla popolazione della provincia di Bolzano di dichiarare la propria “opzione di cittadinanza” (per l’Italia oppure per la Germania), lui fu tra i pochi alto-atesini di lingua tedesca che scelsero di restare in Italia.
Questa sua decisione ha lungamente “pesato”, anche nel dopoguerra, a suo discapito, quasi come una sorta di “peccato originale” addebitatogli dall’ala più oltranzista (ed “anti-italiana”) dell’irredentismo sudtirolese ed anche dagli stessi ambienti clerico-conservatori presenti dentro il partito della Sudtiroler Volks Partei: così mi sono spiegato – magari sbagliandomi, per carità – perchè il suo corpo è tutt’ora conservato in una piccola chiesa della periferia di Bolzano (sull’altopiano del Renon, per chi conosce quei – bellissimi – luoghi), nonchè il motivo per cui solo – mi pare – in tempi relativamente recenti a Josef Mayr-Nusser è stata dedicata una grande ed importante strada del centro cittadino di Bolzano.
Buona notte !
Roberto Caligaris
Roberto grazie delle informazioni. Tu dunque lo conoscevi? Su quanto dici vi sono circostanziati ragguagli in questo testo del padre Vanzan di “Civiltà Cattolica”:
https://it.zenit.org/articles/josef-mayr-nusser-obiettore-di-coscienza-e-martire/
Ne avevo sentito parlare, Luigi, ancora negli anni ’90, quando avevo lavorato e vissuto a Bolzano, ed avevo avvertito – parlando della sua figura con colleghi di lavoro e conoscenti del posto – la “difficoltà” (chiamiamola così) di una parte sensibile dell’opinione pubblica di madrelingua tedesca di riconoscersi nella testimonianza di fede di Josef Mayr-Nusser (a ragione, secondo me, proprio della sua “opzione italiana”, o più esattamente, della sua “non opzione tedesca” del 1939): non ne conoscevo in dettaglio la vita e le vicende personali, così come descritte da Padre Vanzan, e perciò ti ringrazio del “link”.
Buon sabato sera a tutti.
Roberto Caligaris
Così la notizia è data dalla Radio Vaticana:
http://www.news.va/it/news/sara-beato-giuseppe-mayr-nusser-morto-per-aver-obb
La cerimonia di beatificazione avverrà il 18 marzo 2017
http://www.acistampa.com/story/josef-mayr-nusser-sara-beato-giuro-fedelta-a-dio-e-non-a-hitler-3754