Sono al mare e incontro meno gabbiani di quand’ero a Roma: vedi post del 19 giugno e 5 luglio 2007, 30 marzo e 9 maggio 2008. Ne trovo uno fermo su una boa galleggiante che guarda lontano e mi capita di gettare un’occhiata in quella direzione. Altrettanto fermo e lontanante mi era parso una settimana addietro un suo gemello metropolitano appollaiato sul tettuccio della mia Croma in via Urbana, davanti a Santa Pudenziana. Una piccola amica romana di nome Violeta mi racconta al telefono di un gabbiano che è svolato sul suo davanzale – quartiere San Lorenzo – a ghermire un pezzo di pane che era lì per i piccioni: “L’ha fatto con lo stesso tuffo con cui prende al volo i pesci sul pelo dell’acqua”. Sempre quell’amica dice che ne trova anche quattro per volta quando sale in terrazzo, persi nella loro faccenda del guardare più in là. Forse è il caldo che li spinge all’avvicinamento. Mai visti fino a oggi sull’automobile, o in picchiata ai davanzali a contendere il pane ai piccioni, o sui terrazzi a mostrarci da vicino come si guarda lontano.
E’ in arrivo il gabbiano domestico
53 Comments
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Fantastico,
mi fa ricordare, due anni fa sulle mura di Saint Malo,
i gabbiani ci circondavano,
sembravano che volessero giocare con noi,
ebbi l’idea di mettere fuori dei crackers,
fui assalito, ma bonariamente come fanno dei colombi,
erano gabbiani bellissimi e di varie specie, con uno avevo cominciato
una discussione e stava li a non farmene passare una con il suo tipico verso.
Mi ricordo che feci loro tante foto, e alcune “gabbiano con sfondo tramonto”.
Si lasciavano fotografare come delle star, e ho fatto foto divertentissime.
Ah! quando la vita ti concede di farsi poesia!
Grazie di questi spezzoni di relax, mentre noi stiamo ciascuno nelle nostre realtà lavorative, in attesa anche noi di pausa…. estiva…
ma soprattutto di ricordarci che in queste pause possiamo approfittare a riconquistarci il nostro rapporto con la natura/creazione (luogo in cui il Creatore si rende visibile al cuore…)
meglio i gabbiani dei piccioni. Tutta la vita.
Purtroppo io e mio figlio abbiamo visto per le strade di Roma anche dei gabbiani che si nutrivano di carcasse di piccioni schiacciati dai pneumatici. E’ la giungla metropolitana!
Scusate se vi porto in un ambiente notturno, ma… per la prima volta dopo tanti e tanti tanti anni vedo di nuovo le lucciole. Ieri sera, qui a Marsaglia (Cn), 300 abitanti in alta collina, il giardino della villetta in cui mi trovo era un fiorire di lampi di luce come piccole gemme d’oro nel buio. Solo Dio poteva inventare una cosa come le lucciole.
;D psico, ho riso 20 secondi di seguito … sono proprio diventato cinico…
A proposito di piccioni: me ne è entrato uno nella stanza ultimamente, non trovava l’uscita e da terra dove era inizialmente ha spiccato il volo,: una sensazione di strano ribrezzo; ho tribolato per farlo uscire…poi, se visti in volo, all’aperto, sembrano piccoli ma l’occhio li quadruplica quando sbattono le ali contro le pareti…
E che dire delle rondini? Sono romantiche le rondini, molto più dei gabbiani e dei piccioni ,che detesto, ma quanto, quanto garriscono! Volteggiano, letteralmente impazzite, attorno al palazzo con una velocità che da’ le vertigini! ho modo di seguirle ravvicinate essendo sotto il tetto a portata di mano, sono piuttosto aggressive direi, gelose dei piccoli. Da una sola alcova costruita anni addietro, col tempo, se ne sono aggiunte altre tre -un vero appartamentino- di tanto in tanto escono le testoline nere, ne ho contate 6.
Invece sono sorpresa per l’assenza dei passeri -s.o.s passeri- non si vedono più. Fino a qualche anno fa ce n’erano dappertutto, adorabili uccellini canterini, ne avevo a decine sul balcone, facevano piazza pulita di mollichine in una istante. Quest’anno …nemmeno l’ombra. Sono stati sostituiti dagli onnivori piccioni e dalle orribili gracchianti cornacchie! Mi chiedo da cosa dipenda. C’è qualche ornitologo nel blog che può soddisfare questa curiosità?!
A proposito di piccioni. Debbo confessare un omicidio….preterintenzionale.
Ero sul mio motorino, ormai 2 mesi fa, che arrivavo in ufficio dopo aver attraversato nel traffico tutta Roma. Nell’ultimo tratto di strada, tra le buche, i tombini e il sonno, vedo passeggiare a piedi un piccione romano (sono quelli, diceva un comico, che sembra camminino con le mani in tasca). Io rallento sempre di più mentre penso tra me e me: ora mi sente arrivare e vola via…
Sono a 10 metri: nulla. 5 metri: nulla ancora. Un metro: niente, non si sposta. Poi non lo vedo più. Sento solo questo suono sordo: stu-tum; e il motorino che sobbalza leggermente. Intuisco il peggio. Non ci posso credere. Mi giro e guardo sull’asfalto….
Credo che allora sia arrivato quel gabbiano di cui diceva psico…
😀 fatela finita 😀 che devo far finta di lavorare e se contonuo a sganasciarmi non ce la faccio…
No..la cosa più ributtante che ho visto fare a due piccioni -mi viene il voltastomaco al solo ricordo- e non ho mangiato per due giorni…è stato..
..posso dirlo?..Eh..lo dico…
no..non posso dirlo..ma si, va, lo dico :” beccavano la popo’ dei cavalli che trainano le carrozzelle in via dei fori Imperiali come fosse cioccolato”..ecco..l’ho detto!! Adesso non dite che faccio schifo!
😀 😀 😀 baaaaastaaaaaaa … mo’ mi ricoverano…
A tonizzo. Lucciole viste con la pioggia a inizio giugno, primavera piovosa. Nè si spegnevano. Mai capitato.
Le cucciole, un po’ come i passeri, si vanno via via estinguendo a causa dei cambiamenti climatici forse, o..magari per lo smog che angustia l’atmosfera chissà. Comunque: brutto segno quando la presenza di queste creaturina si fa esigua! Le cicale invece continuano imperterrite a cantare. Le sento: ogni anno puntualmente il loro “cricricricricri” mi tiene compagnia fin all’autunno inoltrato. Un cicaliccio assordante, senza posa.
Io abito a Montesacro, tra Prati Fiscali e via Salaria. E’ pieno di lucciole, e un sacco di gente si ferma per guardarle…
Clodine, povere “cucciole”… 😉
Oh..Iapino caro..ho detto cucciole !! E’ vero…non mi ero accorta….
: )))
Mi scuso per un intervento completamente fuori tema, anzi stridente con lucciole, mare e piccioni. Chissà se tra un sorriso e un altro con i potenti di turno, chissà se tra una scelta di questo o quell’arredo liturgico qualcuno in questa nostra Chiesa troverà il tempo a tutti i livelli per dire una parola forte, netta e non ipocrita sul “censimento” rom. Già abbiamo buttato a mare tutte le pagine della Bibbia sulla giustizia (e ce ne sono). Evidentemente è un valore negoziabile. Scusate, ma sento un senso profondo di disgusto e di schifo. Qualcuno qui spero mi comprenderà, gli altri mi compatiscano.
scusa targum, ma non capisco perché la Chiesa dovrebbe parlare o tacere a comando (e non mi riferisco a te, ma ai signoroni del giornalismo saccente – vedi as es. http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/cronaca/sicurezza-politica-9/merlo-impronte/merlo-impronte.html)…
e poi, dico una stupidaggine come sempre, ma io sarei contento se le impronte le prendessero a tutti (me compreso): chi non ha niente da nascondere non vedo cosa avrebbe da temere.
ezio, prendere le impronte digitali, è po’ peggio che rendere pubblica la dichiarazione dei redditi.. così, per esempio…
ps. avresti anche ragione, se il provvedimento (che certo non sarebbe degno di un paese libero) fosse davvero esteso a tutti. Si dà il caso che non è così. E usare la retorica della “tutela dei minori” è raccapricciante. Lo facevamo nella ex Jugoslavia, noto Stato liberale e democratico… è che il Paese ha poche idee e quelle che ci sono sono terribili.
appunto dicevo che sarei felice se le prendessero a tutti; comunque, provvedimenti mirati di “schedatura” esistono anche altrove: ad esempio per entrare in Usa da stranieri, e credo che gli Usa siano la patria della libertà – interpretata ovviamente in maniera un po’ originale, come ad es. la libertà di portare armi e la libertà di pornografia come diritti tutelati dalla costituzione (http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/esteri/impronte-usa/impronte-usa/impronte-usa.html).
Ma io stavo parlando del fatto che secondo me non è decoroso pretendere dalla Chiesa che parli quando ci fa comodo e che taccia quando non ci fa comodo quello che dice (o quello che immaginiamo stia per dire – vedi il caso del “tiranno” a cui giustamente è stato impedito di parlare alla Sapienza)!
Piccola applicazione alla monnezza (dalle mie parti di ovvia attualità): all’angolo della strada che porta alla futura discarica di Chiaiano c’è uno striscione che dice “Uomo tempio di Dio – Chiesa dove 6 (sic)?”; la Chiesa dunque ha taciuto? ma da Marano i parroci hanno organizzato cortei partiti dal sagrato delle Chiese!!
allora? Chiesa bersaglio per tutto e per tutti?? Se tace e se sta zitta?
PS: ancora una provocazione: da dipendente (purtroppo colpito dalle aliquote “anche i ricchi piangano” di Bertinotti senza ovviamente essere ricco ma appena sopra la media dei dipendenti) mi ha fatto solo piacere la pubblicazione dei redditi su internet…
Sono particolarmente amareggiato per la storia delle impronte digitali ad una parte della popolazione italiana di etnia rom o zingari anche se relativamente ad una maggior comprensione di quanti si celano/nascondono nei campi nomadi a proteggersi nel loro delinquere.
Cosciente che un problema di gestione di piccola media criminialità esiste, (quella più consistente si paga gli avvocati per starsene tranquilla!!! o trova/si fa… leggi compiacenti!!!)
mi pare che ci sono altri mezzi che non prendere le impronte digitali ad una parte (ripeto) di popolazione italiana e non, con la semplice presunzione di delinquere (anche se il tutto è mascherato: per la loro sicurezza).
Questo Stato, incapace di governare e fronteggiare le grandi emergenze economiche e sociali, parte sempre dai più deboli, dai più incapaci, dai “mezza tacca”, dai “fantozzi della situazione”, da “quelli che non sono capaci di avere gli avvocati di grido”.
Approvare le impronte digitali ad una parte di popolazione italiana e non, immette nella coscienza della società il senso “morale” della giustezza di determinati discriminazioni.
Magari la parola discriminazioni fa arricciare il naso,
magari usiamo la parola “DIFFERENZIAZIONI” pare più soft….
Dinanzi a problemi di emergenza economica e sociale (come nella Germania ante-nazismo), si cercano gli elementi più facilmente distinquibili su cui sfogare rabbie represse, indignazioni, violenza, guerre, in cui soprattutto i meno abbienti si lasciano trascinare con un facilissimo populismo che gli viene gettato in pasto.
@ ALESSANDRO IAPINO
Perdonami la pedanteria da giurista, ma il tuo racconto sul piccione non mi sembra che tu abbia commesso un omicidio preterintenzionale. Senz’altro non un OMI- cidio, giacché si tratta di un piccione…. quindi, semmai, piccionicidio; inoltre non si configura la preterintenzione, visto che dal tuo racconto sembra trattarsi piuttosto di colpa…. :-))))) Quindi, semmai, piccionicidio (o al più, animalicidio) colposo. Nel qual caso il fatto non costituisce reato. Sei dunque assolto, almeno per il cd foro esterno. :-)))))
Grazie MATTLAR, piccionicidio colposo è fantastico. Ora mi sento la coscienza più tranquilla. E poi, a dirla tutta, il piccione non attraversava sulle strisce pedonali….
sì, però la Chiesa, invece di comprare paramenti liturgici sfarzosi, potrebbe utilizzare l’8 per mille estorto ai cittadini per dotare i piccioni di stole rifrangenti…
Immagino già la nuova pubblicità: sullo sfondo di Mission di Morricone, il Card. Scola vestito di sacco, che benedice una pletora di colombi rifrangenti in Piazza San Marco… “Il tuo otto per mille -alla chiesa cattolica – aiuta i piccioni – vilipesi – affamati – schiacciati …”
… schiacciati dai soliti cattolici adulti, come alessandro iapino”.
ps. enzo, in Usa hanno diversi problemini, ma a me le impronte digitali non le hanno mai prese…
ps2. sono sempre in cerca di dure considerazioni ecclesiali sulla grande attenzione alla famiglia che il Dpef ha mostrato di avere…
… schiacciati dai soliti cattolici adulti, come alessandro iapino”.
§
Oggi pure il sottoscritto stava per accopparne uno, di piccione, con la sua utilitaria, diretto al lavoro… Davvero: mi son dovuto fermare adirittura, e in salita, attendendo che se ne andasse con comodo..
i piccioni sono topi con le ali.
vicino a casa mia da quando, 2-3 anni, una coppia di gabbiani nidifica sul tetto del palazzo di fronte i piccioni sono spariti.
Mi riassocio al discorso iniziale di Luigi sui piccioni e lucciole.
Giorni fa ero ad arrampicare con mio figlio (comincia ora ad esplorare il mondo della verticalità) poco oltre Lecco, proprio sopra il lago; ci stavamo riposando sulla balconata di un rifugio e ho avuto modo di notare che ormai (forse complice il caldo?) i gabbiani arrivano anche lassù; il rifugio non era in alta quota, ma a poco più di 700m, ma igabbiani ci facevano uno strano effetto…
Per quanto riguarda le lucciole: ne ho trovate anch’io, con piacere, in giardino e proprio di quelle ch non si spegnevano; la curiosità era forte e Wikipedia insegna:
“I maschi volano alla loro ricerca emettendo lampi di luce. Le femmine, molto più rare e difficili da vedere, strisciano al suolo facendosi notare per la loro luminosità.”
Eh.. queste femmine… quante ne inventano!
Altra notizia interessante: anche questo è ricomparso, attorno a casa mia, il barbagianni, bianco fantasme delle serate estive.
Ciao
Eugenio
“Chissà se tra un sorriso e un altro con i potenti di turno, chissà se tra una scelta di questo o quell’arredo liturgico qualcuno in questa nostra Chiesa troverà il tempo a tutti i livelli per dire una parola forte, netta e non ipocrita sul “censimento” rom…”
Chissà se tra un’amorosa rilettura delle esegesi di “Repubblica” e un’occhiatina sbarazzina al proprio ombelico, un po’ ammaccato ma sempre orgogliosamente e rigorosamente adulto, qualcuno troverà il tempo e l’umiltà di scoprire che questa nostra Chiesa, in questi ultimi giorni (da domenica 22 a oggi), si è occupata, fra l’altro:
– del sacramento dell’Eucarestia (messaggio del Papa al Congresso Eucaristico Internazionale; preparazione del Congresso di Dublino);
– di catechesi, per la crescita spirituale di tutti i fedeli del mondo (sui Padri della Chiesa, in particolare su San Paolo; preparazione dell’Anno Paolino);
– di problemi concreti connessi al dialogo con i fratelli separati, le chiese ortodosse, il mondo islamico;
– di Bibbia e evangelizzazione (messaggio del papa alla Federazione Biblica Cattolica, riunita in Africa);
– di “valori sociali del Vangelo, per ridare speranza alle fasce povere e degradate” dell’America Latina (messaggio ai vescovi dell’Honduras);
– di problemi e drammi dei popoli canadese, filippino e libanese;
– della difficile situazione e missione dei cattolici in Cina;
– di uno “statuto dell’essere umano” nell’epoca dell’antropologia e della scienza.
Tutte sciocchezzuole, vero? Vergogna, Chiesa cattolica: come ti permetti di non porre in primo piano le lacrimucce degli orfanelli dell’ulivo romano?
“Sento un senso profondo di disgusto e di schifo”.
Capisco. E se provassi a piantarla di mangiar merda dalle parti di largo Fochetti?
E con la scatofagia (piccionica o umana, reale o metaforica che sia) compiamo elegantemente, si fa per dire, una bella Ring-Composition…
come scrivi bene!!!
ora vedo i gabbiani con tutti altri occhi…io,paloma e mia mamma forse passeremo a farvi visita a santa marinella uno di questi pomeriggi ( incredibile ci hanno prestato una macchina!!!!!).
cosi facciamo contenta miriam e le diamo il regalo di compleanno.
baci,da parte anche dei gabbiani metropolitani.
Violeta ben venuta nel blog! Grazie del racconto che mi avevi fatto e che mi ha permesso di scrivere il post – e grazie anche del preannuncio della visita. I gabbiani marini ricambiano i tuoi saluti.
Va bene, Luca, no alla scatofagia e già che ci siamo bando anche alla coprolalia. Ma a un interlocutore che parla di “senso profondo di disgusto e di schifo”, provocato dalla mancanza di coraggio e di chiarezza della Chiesa cattolica, come rispondi? Specie poi se lascia scivolare – a mo’ di ulteriore schizzo di veleno – che chi nella Chiesa non la pensa come lui considera “valore negoziabile” la Bibbia (o una sua parte)?
Nota bene che non sono mancate affatto, nella Chiesa, autorevoli prese di posizione, anche recenti e certo non ipocrite, sull’obbligo di accoglienza, sul rispetto della persona, contro la deriva del populismo xenofobo, contro le generalizzazioni dettate dall’ignoranza. Ma non è questo che “Repubblica” e i suoi chierici sembrano chiedere, no: è qualche vescovo eporediese in disarmo che alzi il pollice e l’alluce contro questo o quel provvedimento di governo, contro questo o quel ministro, contro questo o quel partito. Allora sì: la Chiesa sarebbe Chiesa! O a dirla chiara, allora sì che i laicisti nemici della Chiesa potrebbero fare il loro gioco preferito: usare scampoli di Chiesa per aggredire, punzecchiare, scheggiare la roccia su cui la Chiesa è costruita. Varianti del gioco: questo vescovo sì che è un uomo di Dio (conseguenza logica: gli altri invece…); questi sì che sono valori, o comportamenti, cristiani; il papa precedente sì che era un vero pastore. (Naturalmente basta tornare indietro di qualche anno e si scoprirà che gli stessi che oggi esaltano Giovanni Paolo per far le fiche a Benedetto, rimpiangevano Paolo per svalutare Giovanni Paolo, e prima ancora evocavano Giovanni per screditare Paolo).
Bene: i laicisti fanno il loro mestiere, nulla da obiettare. Ma un cattolico adulto e vaccinato deve andare a dissetarsi alle loro sorgenti avvelenate? (La metafora è molto più presentabile: va meglio così, Luca?).
(Caro Ezio: nello specifico condivido appieno lo spirito e la lettera dei tuoi interventi).
Mi chiedo cosa c’entri “Repubblica” con ciò che ho scritto. Fra l’altro ciò che pensavo l’ho espresso la sera prima dell’articolo citato in seguito e uscito il giorno dopo! Articolo che mi sono andato a leggere grazie al link.
Alcuni interventi, orientati ideologicamente, non comprendono che l’appello è intra-ecclesiale e prescinde completamente da ogni sollecitazione esterna. Allora, tolto il pregiudizio e tutta la sequela di insulti e volgarità che ne conseguono, e tolte le inevitabili espressioni che servono solo a non ragionare con la propria testa (“cattocomunisti”, “cattolici adulti”, “dossettiani”) resta il tema, nella sua semplicità.
Riconfermo, a mente fredda, schifo e disgusto, unito ad amarezza.
Ho seguito, per qualche minuto, l’intervento del ministro Maroni a “Otto e mezzo” e mi è parso che la sua posizione fosse ragionevole e moderata. Mi è anche sembrato che il sindaco di Venezia, Cacciari, la condividesse. Non è per caso che anche questa polemica sulle impronte, come molte altre, è nata sul nulla?
Favoletta per Targum e Sump. La capra invitò a cena la pecora e le offrì bellissimi fichi d’India gialli e rossi, con le spine e tutto. La pecora ne assaggiò uno e ne ebbe la bocca ferita. La capra stessa riuscì a mangiarne appena due e diceva: sono belli ma poco adatti per la cena. Guarita dalle spine la pecora sei giorni più tardi ricambiò l’invito e preparò anch’essa fichi d’India, ma liberati dalle spine. La capra li mangiò tutti e continuava a ripetere: questi sì che sono buoni da mangiare, ma dove li hai trovati? – Morale: perchè non avete tolto le spine ai vostri fichi?
Coraggio, Targum: arrivano le pillole contro lo schifo e il disgusto (veramente c’erano da tempo: ma adesso che il medico di largo Fochetti ha dato di piglio al ricettario, tutto andrà bene).
Dal sito di “Repubblica”, oggi:
“Dopo il Pontificio consiglio della Pastorale dei migranti e la Caritas, la Conferenza episcopale italiana schiera sul fronte rom la fondazione Migrantes: “Si assiste di giorno in giorno, nei confronti di immigrati e rom, al paventare provvedimenti restrittivi e discriminatori che, prima ancora di essere attuati, destano allarme e agitazione generale. Si continua ad annunciare lo smantellamento dei campi nomadi – prosegue la nota – senza indicare sotto quale tetto essi possano sopravvivere; si vogliono compromettere di fatto le vie di accesso a chi chiede asilo o protezione umanitaria; si preannuncia il prelievo delle impronte digitali ai bambini rom. Tutto questo non significa smorzare le paure e dare tranquillità alla nostra gente, ma porre le premesse per riesumare una specie di xenofobia o peggio di discriminazione razziale, di cui anche in Italia si è fatta amara esperienza”.
La fondazione della Cei non comprende poi “perché le impronte digitali vengano prelevate soltanto ai minori di questa minuscola etnia rom, quando proprio in questi mesi si è spesso informati di bande minorili italiane, che scorrazzano per le vie e parchi delle nostre città”.
Contento?
La Fondazione Migrantes sembra non aver capito che il prelievo delle impronte digitali non è affatto una punizione: è semplicemente un metodo – per niente invasivo, nocivo, fastidioso, disonorevole – per rendere riconoscibili e identificabili persone che rifiutano sdegnosamente, et pour cause!, di farsi riconoscere e identificare. Le bande minorili italiane scorrazzano ma i loro membri sono riconoscibili e identificabili (semmai il problema è che dovrebbero essere anche punibili e puniti!).
Comunque, sull’argomento Luigi ha aperto ieri un nuovo dibattito, con un intervento – come al solito – sensibile e equilibrato.
Qui mi premeva solo rincuorare Targum e contribuire all’opportuno asciugamento delle sue lacrime.
tema di una bambina nella Germania nazista (cito a memoria): Alcuni miei amici mi dicono che dovremmo trattare bene gli ebrei, ma io rispondo: Sono scarafaggi e vanno schiacciati.
E cosa c’entra con le impronte ai rom? Assurdo fare paragoni! Come sono ragionevoli tante osservazioni!
Ragionevoli, ma cristiane?
Il problema è proprio qui: anche persone intelligenti sono ormai accecate dal condizionamento sociale e non si accorgono che stiamo costruendo questo clima, questo sentire. Dal mio punto di vista sono queste cose che contribuiscono in modo robusto alla recisione della “radici cristiane”. Ma tanto ci sarà sempre un Farinella di sinistra o un Baget Bozzo di destra da incolpare. Non piango per gli scarafaggi, ma mi piacerebbe farlo.
Caro Targum:
– non potremmo tentare di far andare d’accordo fede e ragione?
– chi è che sta, di fatto, costruendo questo clima? sei sicuro?
– gli scarafaggi – teste Kafka – sono animali sensibili e sfortunati: schiacciarli? ohibò!
– Farinella è di sinistra? davvero lo credi?
Sono domande che rivolgo a te ma, prima ancora, a me stesso. Per il momento non riesco a fornirmi risposte secche. Intanto vorrei offrirti, con un sincero augurio di buona notte, qualche ficodindia senza spine.
Conosco sia don Baget Bozzo sia don Farinella. Sono due intelligenze scapestrate. Mi entusiasma il fatto che persone così diverse, per umori e simpatie e pallini, credano insieme nella resurrezione di Cristo: e ci credono tutti e due. Per il resto non finisco di divertirmi leggendo le affermazioni che fanno su ogni piega dello scibile.
Dico solo che mi stava per ricapitare. Venerdì scorso, all’angolo tra via campania e corso italia, a Roma, un altro piccione mi ha atraversato la strada mentre svoltavo con il mio motorino. Ho rallentato ovviamente. Ma lui niente, imperterrito, continuava con la sua andatura lenta e ciondolante. A quel punto – memore di quanto avevo appena confessato in questo tribunale…pardon pianerottolo – ho inchiodato. Sono un piccionicida, d’accordo, ma non sono un serial bird killer. Il piccione, dal canto suo, mi ha rivolto uno sguardo di sufficienza, prima di voltare le spalle e continuare la sua passeggiata romana.
Farinella -che ha un fratello che suona l’organo- lo vedo sempre ad una marea di concerti di musica antica -e ha anche una organizzatissima Cappella musicale di stampo classicissimo , se non retrivo, nella sua bella San Torpete (con l’altare pieno di reliquie esposte che manco a Gricigliano…) .
Il mondo è vario perchè è bello…
Curiosamente questi due preti genovesi attrezzatissimi – Baget Bozzo teologo e politologo, Farinella bilista e musico, ambedue dotati di ottima lingua – divergono soprattutto su Berlusconi, che per l’uno è l’uomo della Provvidenza che fornisce alla Chiesa una chance unica, per l’altro incarna la tentazione massima del connubio con il potere. Ho avuto modo di dire all’uno e all’altro che Berlusconi non è tutta quella fortuna nè tutta quella jattura e ambedue mi hanno guardato come si guarda a un inconsapevole che merita ogni compatimento. Io sono felice di tanta varietà, vorrei solo che ne fossimo consapevoli.
L’intelligenza di Baget Bozzo la vedo bene (anche se, come forse ho già avuto modo di dire, non credo che l’intelligenza sia gran cosa), quella di Farinella mi sfugge completamente. Però lo conosco poco: per quel poco che ne ho letto in Internet, mi pare che paolofarinellaprete se la giochi con donfrancobarbero: due gustose macchiette. (Absit iniuria: questa è la rappresentazione che arriva a me, può anche darsi che siano brave persone. Quel che scrivono, però, non vale nulla).
Vale come biblista e – immagino – come musico, ma di musica non so nulla. Quando si rigira in politica è all’incirca un Beppe Grillo. E tutta l’intelligenza di Baget Bozzo in politica non conclude a molto di più. Ma Syriacus è proprio dei genovesi satraparlare di politica?
No, non credo che Don Farinella in prima persona sia ‘musico’ . Piuttosto suo fratello. Una cosa però è certa: c’è nella sua chiesa (S.Torpete) un organo da poco restaurato e, in termini di concerti di musica -spesso- sacra, l’organizzazione è intensa e articolata (centrale è il ruolo della Cappella Musicale/Schola Cantorum, battezzata “‘Accademia dei Virtuosi’ ). Musica sacra classica/antica quindi in diverse occasioni anche all’interno delle liturgie celebrate dal Nostro. (Ma non in rito romano classico… 🙂
Tante cose sono proprie dei genovesi. Ma una sopra tutte: MUGUGNARE.
Tutte le altre (politica inclusa) sono corollario…
Comunque, la Liguria ha sfornato anche tanti comici!
Io da piccolo avevo una passione per Gilberto Govi
http://www.youtube.com/watch?v=NazCBgeliwQ&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=b5YQ-StZgV0&feature=related
(Grazie per il Calindri dell’altra volta..)
[ “Scene da un matrimonio” genovese..
http://www.youtube.com/watch?v=Tp1KX0libzA ]