A Roma è arrivata la primavera: l’ho fotografata alle 12 a piazza del Popolo.
È arrivata la primavera: l’ho fotografata a mezzogiorno
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A Roma è arrivata la primavera: l’ho fotografata alle 12 a piazza del Popolo.
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Aspetto da Clodine una descrizione dettagliata di questo prodigio dell’arte.
Cara Antonella,in questo blog d’ intenditori d’arte, di teologia, di metafisica di tutto di più abbondano lo sai. Comunque siccome aspetti da Clodine una descrizione dettagliata, proverò, sperando di non deluderti.
In realtà, si, si tratta di una delle quattro statue raffiguranti le stagioni che fanno da contorno alla grande Piazza del Popolo, progettata dal Valadier i cui lavori, caldamente sollecitati da Pio VII , iniziati nel 1816 terminarono nel 1828. Si tratta una sorta di isola pedonale di forma ellittica i cui emicicli sconfinanti verso il Pincio da un lato e il Tevere dall’altro presentano dei gruppi marmorei di tutto rispetto. Una Piazza con dinamiche straordinarie assai diversa per stile dalle piazzette salotto tipicamente settecentesche che punteggiano la capitale da Fontan de’ Trevi a Piazza di Spagna ecc..
Valadier interviene nell’ambito del nuovo assetto urbanisco ottocentesco mentre i cordoni della borsa sono in mano all’allora Cardinale Bellisario Cristaldi, tesoriere generale che non risica di certo, il quale per la statua in questione incarica lo scultore Achille Stocchi il quale raffigura la stagione -un po’ come il Botticelli nella celeberrima “Primavera” per quanto in questa non manchino , ad un occhi attento, spunti assai friccicarelli- l’aspetto di fanciulla, leggiadra, gradevole, gentile, fresca, ma soprattutto fertile e gravida di frutti come lo solo le giovani donne sanno essere.
Infatti la statua di Achille Stocchi, illustrata dal nostro amministratore, è conosciuta come “La dea dell’abbondanza”.
Chiedo venia per il lapsus: di Achille Stocchi è l’Autunno, mentre la nostra Primavera è dello scultore Filippo Gnaccherini (1804-1875),
Già che ci siamo, citiamo anche gli altri due autori delle statue raffiguranti l’inverno e l’estate così per par condicio non facciamo torto a nessuno.
L”inverno, avvolto avvolto in un grande mantello, è del Baini
l’Estate, coronata di spighe, è del Laboureur figlio.
C’è anche da dire che tutti e quattro gli artisti, giovanissimi all”epoca dei fatti, entusiasmarono il Cardinale Bellisario Cristialdi che ne tessé le lodi tanto che ai quattro vennero commissionati altri lavori di grande spicco…
Grazie Clodine!
Cara, Antonella…
Ogni Piazza ha la sua storia ed ogni piazza, quelle di Roma e non solo, affondano nel lontano passato. La stessa Piazza del Popolo, compresa nell’area del Campo Marzio al limite delle mura Aureliane risale al 270 circa d.Cristo, stesso per Piazza Navona e Piazza della Minerva, risalenti al periodo Domizianeo situata, quest’ultima, nell’area dei “Saepta Iulia” luogo di culto dedicato alla dea Minerva Chalcidica.
Allo stesso periodo storico corrispondono le vestigia rinvenute nei sotterranei di Piazza Farnese, altra piazza storica di Roma. La stessa Piazza di Spagna che sorge su di una area rurale dove i contadini dell’antico impero lavoravano la vigna diventa, in seguito, la “porta” d’ingresso alla città ed ora è li: tutta bella e bianca come una sposa, con la sua scalinata settecentesca la suggestiva seicentesca “Barcaccia” del Bernini meta di turisti da tutto il mondo.
Ogni Piazza, punto di nevralgico d’incontro e aggregazione di scambi e di promesse ha la sua storia in cui nuovi interventi, assetti urbanistici con radicali cambiamenti peculiari alle epoche in trasformazione incisero profondamente e ne mutarono lo spirito.
Forse sono proprio questi cambiamenti epocali storici che segnano’ il mutamento dello spirito dei tempi, appunto. Mutamenti che avvennero, e avvengono, per lo più in modo coercitivo imposti dall’esterno, dal diritto a volte capestro che viene esercitato sulle società tanto forte da plasmare gli animi, la ragione, le coscienze che, ripiegate su loro stesse costrette a “vedere” una volontà ideale imposta accettano in modo quasi meccanico i mutamenti: ci si assuefà senza neppure rendersene conto e ci si ritrova Infine vittime, nostro malgrado, di uno spirito assoluto in cui la stessa religione appare come una sorta di espressione rappresentativa. Dio, la provvidenza è
vengono completamente scollati dalla storia tutto procede all’insegna di una libertà per diritto. Ecco Antonella, forse anche una semplice statua posta sulla balaustra di una piazza induce a riflettere e a trasecolare…
Le piazze si evolvono nella storia … Interessante!