Due parole di Gesù: la più severa e quella di più misericordia

Questo post ha la funzione di mettere a disposizione dei visitatoti la registrazione audio della serata di Pizza e Vangelo di lunedì 3 maggio: la prima dopo una lunga interruzione dovuta al mio Covid. Qui sotto trovate il link alla registrazione, nel primo commento leggerete poi il richiamo a Marco 3, 22-30 dove Gesù dice una parola di massima misericordia e un’altra di incredibile severità, nel secondo commento metto uno spunto sul fine specifico, il taglio, la modalità degli incontri di Pizza e Vangelo. Io non sono un biblista, sono un giornalista e la mia intenzione, nell’affrontare i Vangeli, è di svegliare l’attenzione di chi – come me – li ha tra le mani e nell’orecchio, ma per pigrizia non li avverte. Non se ne accorge. Non li riconosce. Sono le parole più straordinarie mai pronunciate sulla terra e uno magari le ascolta annoiatissimo. Io mi propongo di svegliare l’uditore che è in me.

16 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Impressionanti e sconvolgenti. Il brano del Vangelo di Marco che abbiamo letto lunedì 3 maggio contiene due affermazioni forti di Gesù sul perdono dei peccati, una di una generosità totale e l’altra severissima: Tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna (capitolo 3 di Marco, versetti 28 e 29). Abbiamo trattato a lungo soprattutto la seconda di tali affermazioni , forse la più severa di tutta la predicazione di Gesù, interrogando su di essa la tradizione patristica, quella scolastica e quella catechetica, da Agostino a Pietro Lombardo, a Roberto Bellarmino, al Catechismo di Pio X e a quello di Giovanni Paolo II. Giovanni Paolo che definì “impressionanti e sconvolgenti” quelle parole. Chi fosse interessato, ascolti la registrazione.

    9 Maggio, 2021 - 22:34
  2. Luigi Accattoli

    Che andiamo cercando con Pizza e Vangelo. Il gruppo di lettori della Bibbia che si riunisce a casa mia da quasi vent’anni – e che ora si collega da remoto – che cerca di preciso? Perchè va ad ascoltare un giornalista che s’avventura a presentare in lettura continuata prima il Vangelo di Luca, poi gli Atti degli Apostoli e ora il Vangelo di Marco? Certo non per un approccio specialistico alla Scrittura: io non sono un biblista. Tengo d’occhio una decina di commenti dei testi che presento, per non dire follie, ma certo un qualsiasi biblista farebbe meglio di me. Negli anni, insieme, abbiamo messo a punto un metodo che tende a svegliare l’uditore della Scrittura. La scheda dell’ultimo appuntamento era intitolata: “Studiosi della Bibbia spargono calunnie contro Gesù”. Un biblista riderebbe di questo linguaggio. Quel titolo è una scelta provocatoria, fatta appunto per richiamare l’attenzione. Se dici che gli “scribi” accusano Gesù l’uditore sonnecchia. Se dici “studiosi della Bibbia” forse ha un sussulto. Quel sussulto è la finalità dei nostri incontri. Non una lectio specialistica e non una lectio divina: infatti l’incontro non è finalizzato alla preghiera, come lo sarebbe in una lectio divina. Mira a un approccio che aiuti a passare dalla lettura distratta a una lettura viva – sveglia – culturalmente avvertita.

    9 Maggio, 2021 - 22:52
  3. Caro Luigi, che bella anche la tua introduzione qui sopra a questo incontro: impressionante infatti vedere che Gesù è vissuto 2000 anni fa eppure ci è avanti. Quando l’umanità matura realmente in qualche aspetto della fede o della stessa umanità noi vediamo nei vangeli che Gesù era su quella strada. Meditare i vangeli significa scoprire come Gesù discerneva concretamente e lui stesso ci ha detto che lo Spirito ci condurrà nella storia verso la verità tutta intera sempre più profondamente riportandoci a lui. Ogni rinnovamento autentico nella Chiesa è un più profondo ritorno a lui.
    https://gpcentofanti.altervista.org/il-peccato-contro-lo-spirito/

    10 Maggio, 2021 - 6:25
  4. Beppe Zezza

    Ho ascoltato con molto interesse la registrazione dell’incontro e degli interventi. A un certo punto del dibattito Luigi ha chiesto come fosse possibile configurare storicamente o individuare nel concreto qualcuno che pervicacemente e consapevolmente abbia rifutato il perdono offerto, ritenendolo qualcosa di possibile solo letterariamente ( Dante ) ma non nella realtà della vita. Successivamente ha dato lui stesso una risposta: è vano cercare negli altri la presenza di questo peccato. È verso noi stessi che siamo chiamati a rivolgere l’attenzione. ( Di quel che avviene nel profondo degli altri noi nulla sappiamo – per questo Gesù ci ammonisce di “non giudicare” ). Mi sono trovato in consonanza con quanto sostenuto da Clodine : il peccato contro lo Spirito Santo consiste nel non voler riconoscere la malvagità delle proprie azioni e dei propri convincimenti anche di fronte all’evidenza. E questo peccato, nel concreto, è molto diffuso ( e chi dice anche tra noi di essere senza peccato è un mentitore ) . La premessa indispensabile per ricevere il perdono e quindi la remissione dei peccati è il riconoscerli cioè il rinnegarli. Lo Spirito Santo nel profondo della coscienza, nel modo e nei tempi che Lui solo sa, manifesta agli uomini la Verità dell’Amore . Di fronte a questa manifestazione è possibile rifiutarne il riconoscimento – di questa possibilità credo ne abbaimo fatto esperienza tutti quando abbiamo rifiutato, fortunatamente in modo temporaneo perché altrimenti non saremmo qui a parlare di questo argomento, la “ conversione “. E proprio l’esperienza acquisita ci mette in guardia perché, come è stato nel passato, anche nel futuro ci possiamo trovare nella stessa situazione.

    10 Maggio, 2021 - 8:46
  5. Clodine-Claudia Leo

    Bellissimo l’articolo Don Giampaolo, e anche il suo commento che trovo davvero profondo…Giusto per tornare a qualche post indietro in cui si parlava di Ateismo , secolarismo nichilismo ( l “eterno ritorno dell’uguale direbbe Nietzsche ) invero, di Dio si parla, si parla di Dio altroché, in nuove forme di religiosità, discipline olistiche e quant’altro, sette con al seguito centinaia di adepti -di dubbia spiritualità che nascono e si spengono come funghi . C’è la moda di Dio, una propria costruzione di Dio, una immagine di Dio quanto più rispondente alle proprie esigenze, certo che si parla di dio.
    Invece è del figlio , che non si parla, è di Gesù, il Risorto, il Salvatore, l’Unico che salva, con le Sue prerogative che non consentono sfumature le mille “sfumature di grigio “. E’ di Lui che non si parla se non in termini di superfice, così, in termini più o meno grossolani, storici…Di Lui non se vuole parlare perché troppo vincolante, troppo radicale , che ti mette dinnanzi alla scelta di essere con Lui o contro di LUI, Luce / tenebra. Ti chiede di scegliere da che parte stare non c’è una terza via e questo comporta il sacrificio della vita perché seguirlo richiede una forza che se non venisse dall’Alto non sarebbe possibile…
    Questa è la Verità: è Cristo, Il Figlio di Dio, oggi, che viene rinnegato….

    10 Maggio, 2021 - 10:11
  6. maria cristina venturi

    Sono d’accordo con Beppe Zezza e con Clodine per quanto riguarda il peccato contro lo Spirito Santo, l’unico che non puo’essere perdonato.
    In particolare mi colpisce la frase di Beppe Zezza :e’vano cercare negli altri la presenza di questo peccato. E’verso noi stessi che dobbiamo rivolgere l’attenzione.
    E’proprio vero:noi tendiamo a vedere in questo peccato imperdonabile qualcosa di titanico e clamoroso, una sfida prometeica verso Dio, come dice il card. Ravasi. E cosi’ ci mettiamo fuori dal rischio di fare parte di questi peccatori contro lo Spirito, solo perche’non facciamo gesti eclatanti di sfida .
    Eppure , noi stessi possiamo essere bestemmiatori contro lo spirito, quando, nella nostra mediocrira’, pensiamo di poter gabbare lo spirito Santo, come fecero Anania e la moglie

    10 Maggio, 2021 - 16:17
  7. maria cristina venturi

    Anania e Saffira come e’ scritto negli Atti degli Apostoli, cap.5 , non erano personaggi particolarmente malvagi ma due cristiani qualsiasi eppure mentirono allo Spirito Santo:
    “Ma Pietro disse: Anania , perche’mai Satana si e’cosi’impossessato del tuo cuore che tu hai mentito allo Spirito Santo?….Perche’hai pensato in cuore tuo a questa azione? Tu non hai mentito agli uomini ma a Dio. A udire queste parole Anania cadde a terra e spiro’ ”
    Allora Pietro disse ( a Saffira) : Perché’ vi siete accordati per tentare lo spirito del Signore? Ecco qui alla porta o passi di coloro che hanno seppellito tuo marito e porteranno via anche te.
    ,
    Mentire a Dio , tentare lo Spirito di Dio, pensare di poter gabbare Dio .Questo e’ il peccato imperdonabile. E ciascuno di noi puo’compierlo, percio’ pensiamoci.

    10 Maggio, 2021 - 16:27
  8. Clodine-Claudia Leo

    Sai Maria Cristina cosa penso a margine delle tue riflessioni? Penso che questo sia un peccato contro la Religione stessa, commesso da quanti trasformano la Rivelazione purissima di Dio in opera umana senza alcun contenuto né di verità, né di salvezza. Il Vangelo di Marco dedica l’intero capitolo 23 a questo orrendo peccato dal quale nessun ministro del Signore è immune , basterebbe leggerlo attentamente quel capitolo che ben lascia intendere la gravità di questo peccato . Ma anche nessuno che partecipa attivamente alla vita della comunità è preservato. E’ facile dare alla Religione -che è in sé la Parola obbedita nella più pura Verità dello Spirito Santo- contenuti estranei ad essa. Ognuno deve vigilare per non trasformare la luce in tenebra, fare del rapporto di obbedienza con il Signore una questione di cerimonie o riti, o forme che non contengono alcuna salvezza, o per meglio intenderci: trasformare la Religione di Dio in un’opera degli uomini perché Dio non opera secondo le nostre leggi, ma secondo le Sue. Dio è nella Sua Parola, mai nella nostra.

    10 Maggio, 2021 - 21:06
  9. Luigi Accattoli

    Claudia. “L’intero capitolo 23”: che capitolo 23?

    10 Maggio, 2021 - 21:27
  10. Clodine-Claudia Leo

    A Luigi e agli amici scriventi, chiedo venia, il riferimento era al Vangelo di Matteo 23, 13-33, che vale la pena leggere al riguardo.
    Sarebbe stato impossibile Marco, essendo tra i quattro il più breve.

    10 Maggio, 2021 - 21:54
  11. Lorenzo Cuffini

    Piu’ che altro del “peccato contro lo Spirito” si parla anche in Matteo, con la stessa condanna senza appello che Luigi ha proposto nella versione di Marco: ma al capitolo 12, 31-32. Riprendendo quanto scritto in due commenti qui sopra, è vero sia che la possibilità di questo in particolare ( come di tutti gli altri peccati) va analizzata e indagata in se stessi, non certo negli altri; sia che questo peccato è alla portata larghissima mia e di ciascuno di noi, senza bisogno di fare chissà quale gesto eclatante o ricoprire chissà quale carica. Anche se questo nostro essere magari sottotraccia non toglie una virgola alla carica di superbia e perversione autentica con la quale noi lo mettiamo in pratica, facendoci predicatori, facendoci verità, facendoci in ultima analisi voce autentica ( la nostra sì!) di Dio.
    A questo riguardo, cascano a fagiolo i versetti di poco successivi ceh leggiamo in Matteo, nello stesso capitolo, poche righe sotto: ” Io vi dico che di ogni parola oziosa che avranno detta, gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; poiché in base alle tue parole sarai giustificato, e in base alle tue parole sarai condannato» .
    Occhio, occhissimo: prima di scrivere qualsiasi cosa , QUALSIASI COSA, sulle cose di Chiesa , di Verità e di Fede, mi dovrebbero tremare le vene dei polsi, e dovrei pensare benissimo a quel che scrivo e dico. Tutte le volte che mi beo nella sicumera di poter ” dire quel che penso io”, di poter scrivere in rete “liberamente” come se fossi al bar a parlare con quattro amici davanti a una birra, è bene che mi ricordi che TUTTO QUELLO CHE avrò sc ritto qui sopra, me lo ritroverò davanti, con gli interessi e le soprattasse.
    Sveglia. Sì o sì.

    11 Maggio, 2021 - 2:20
  12. Lorenzo Cuffini

    Un’altra cosa mi permetto ancora di dire anche se in apparenza c’entra solo marginalmente. Come altre volte mi son trovato a constatare, quando si finisce sull’argomento “peccare”, si dibatte in punta di religiosa forchetta, ci si accapiglia sulla gravità delle colpe e sulla classifica delle medesime, si discetta in teologichese , si citan grand’articoli del Catechismo dela C.C., magari andando a cogliere fior da fiore rigorosamente pro domo propria. Quello che manca, e qui pure nei brevi commenti è mancato, è ogni banalissimo, basicissimo, indispensabile e cattolicissimo ( come direbbe qualcuno) riferimento alla UNICA cosa che conti in questa materia. La confessione. Incontri fior di cattoliconi che inzeppano di maisucole e parole aureolate righe intere, ma non dicono un’acca sull’unica, unica, cosa che mi puo’ salvare o no. Preghiera, esami di coscienza, meditazioni, adorazioni e discernimenti, persino macerazioni suli sacri testi, tutto puo’ essere di aiuto, ma in vista della confessione.
    Ego te absolvo, o no.
    Ci vuol tanto, davanti al paturniume spirituale, a muovere il pio deretano e a andare a mettere tutto nelle mani del confessore e della Chiesa? Temo che qui ci sia il manico del difetto: far queto vuol direspossessarsi delle proprie convinzioni, santisime per carità, ma grottescamente mie. e rimettersi nelle mani della Chiesa.
    Ahi ahi ahi.
    D’altra parte: ammesso che ci vada e non ne parli chissà perché, io mi cerco il confessore amico, quello che la pensa in fotocopia a me, quello che mi sono rigorosamente cercato perché rientri nei miei canoni di somiglianza, quindi qualche domanduzza dovrei ben farmela. Invece, un bel confessore ” a sorpresa”, specie in caso di dubbio o , all’opposto, troppa sicurezza?
    Sarà che io sono abituato a condiderare il mio livello terra terra, – d’altronde io sono una bestia e so benissimo di quanto male io sia capace e di quanto ne ami fare _ ma non è una algida superbia anche questa, una snobberia intellettualreligiosa pericolosissima e , in uiltima analisi, un bel peccatozzo contro lo Spirito, questo volere fare ME stesso giudice di ME stesso, in base al MIO pensiero e al MIO discernimento?
    Messa così, a me pare che allo Spirito rifilo un bel calcio nelle terga, sostituendolo, senza far troppa pubblicità, con il mio solito egone debortante e pervasivo. Guida perfetta per la fregatura in aeternum.
    ‘Notte.

    11 Maggio, 2021 - 3:18
  13. Clodine-Claudia Leo

    Sta di fatto che il peccato contro lo Spirito Santo segna il passaggio definitivo e senza condizione né ritorno da Dio al diavolo. Come ebbe modo di dire Luigi nella sua introduzione, quasi nessuno sa cosa esso sia e molti ignorano il perché non sarà mai perdonato in questa vita e in quella futura.. I precetti, o distinti atti concreti puntualizzati dalla Chiesa (CCC) ovvero : ” disperazione della salvezza (peccato di Caino e di Giuda). Presunzione di salvarsi senza merito (credersi salvati ignorando conversione, penitenza, vita di fede di carità ); impugnare la verità conosciuta (ostacolare e distruggere il cammino di fede nei cuori , combattere la Verità di Cristo -penso a Padre Pio al suo calvario, ad altri santi e profeti anche recenti) .Invidia della Grazia altrui ( privare Dio della libertà di elargire i doni di profezia, di ministero secondo l’imperscrutabile disegno di salvezza che Lui solo conosce). Ostinazione nei peccati (ripetere ciò che è contrario senza alcuna volontà di smettere pur sapendo che si sta peccando ); impenitenza finale (volontà di morire nel peccato) . Sono sei modalità ma in fondo è uno solo: il disprezzo, la distruzione, a volte il dileggio negli altri della Grazia e della Verità di Gesù Cristo . Oggi, di quasi tutte le verità rivelate e insegnate dalla Chiesa si è fatto fuoco, un rogo. Poco o nulla rimane di esse,
    tutto è incluso in una sola parola : “Misericordia di Dio”. Una coperta caldissima che copre ogni peccato e intanto si sprofonda placidamente e pericolosamente all’inferno

    12 Maggio, 2021 - 7:33
  14. Lorenzo Cuffini

    Naturalmente è una balla colossale ( non merita usare eufemismi) che che ” Oggi, di quasi tutte le verità rivelate e insegnate dalla Chiesa si è fatto fuoco, un rogo. Poco o nulla rimane di esse,”
    Non stupisce, visto che lo scrive l’apostata della misericordia.
    Meno male che la Chiesa, quella vera, c’è.
    Il resto è paccottiglia.

    12 Maggio, 2021 - 13:28
  15. Lorenzo Cuffini

    Visto che si cita il CCC , vale la pena riportare per esteso l’unico articolo relativo:
    “1864 « Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata » (Mt 12,31). 120 La misericordia di Dio non conosce limiti, ma chi deliberatamente rifiuta di accoglierla attraverso il pentimento, respinge il perdono dei propri peccati e la salvezza offerta dallo Spirito Santo. 121 Un tale indurimento può portare alla impenitenza finale e alla rovina eterna.”
    Vedi: http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s1c1a8_it.htm#I.%20La%20misericordia%20e%20il%20peccato

    12 Maggio, 2021 - 14:42
  16. Godo di tutti questi splendidi contributi.

    12 Maggio, 2021 - 22:14

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