Sono felice per l’annuncio che Francesco e Benedetto concelebreranno domani per la proclamazione a santi dei Papi Roncalli e Wojtyla. E’ una festa della continuità del ministero petrino e dell’esemplarità degli uomini che ne sono stati e ne sono investiti. Avevo previsto la concelebrazione di domani e sono contento che essa avvenga nella memoria dei due Papi santi.
Aggiornamento al 27 aprile. Sui due Papi concelebranti il Corsera pubblica oggi un mio articolo: Se Benedetto concelebra con Francesco. Un altro mio testo su Papa Giovanni XXIII si può leggere sul Corriere di Bergamo che l’ha intitolato Un profeta per i laici.
Sono molto molto contenta per la presenza di Benedetto, giornata lieta quella di domani.
Sarà una giornata storica.
Due papi che sono nel cuore della gente proclamati santi, due papi che concelebrano la solenne liturgia.
Forse non accadrà mai più.
Un evento straordinario di fronte al quale dobbiamo rendere grazie al Signore per averci chiamato ad esserne testimoni.
Tornò adesso da un incontro di preghiera. Roma brulica di pellegrini. L’atmosfera è frizzantissima. Che bella questa comunione dei Papi
Tornando oggi da Milano a Roma in autostrada, ho trovato ragazzi che facevano l’autostop in tutte le aree di sosta dove mi sono fermato. E colonne di pullman. Gruppi per le vie in città. Due nipoti a cena, venuti da Osimo per partecipare alla celebrazione di domani.
Amici, “comunque vada, sarà un successo” ! Scherzi a parte, penso e confido proprio che sarà una bellissima domenica.
Buona notte !
Roberto 55
Condivido l’editoriale che ho scritto per Avvenire – Lazio 7 e pubblicato domenica 20 aprile 2014.
Due Papi santi. Una sola storia.
Viviamo, per davvero, tempi speciali. Due Papi canonizzati insieme alla presenza, quasi probabilmente pubblica e contemporanea, di due Papi viventi di cui uno ha rinunciato al ministero pietrino e l’altro, invece, che lo sta interpretando con occhi nuovi. Siamo finiti così dentro ad una vera rivoluzione. Un andare, sempre ispirato dallo Spirito, quello stesso delle origini e che ha guidato anche Giovanni XXIII nella convocazione del Concilio Vaticano II. Più di 50 fa tra i testimoni c’erano la “luna” e le stelle, le stesse che oggi, assistono, simboli del creato, allo svolazzare delle speranza, dei sogni e dei desideri di uomini e donne che cercano di “vedere” Gesù cercando si salire più in alto … sempre più in alto fino a scavallare il “passo” che ci mostra un altro orizzonte.
Domenica prossima, festa della Divina Misericordia, voluta dal Giovanni Paolo II tutto questo “ribollire” di sogni si troveranno a disegnare i contorni di attese che animano i cuori e che offrono emozioni capaci di scuotere i progetti umani, troppo umani che appesantiscono. Abbiamo, invece, bisogno di libertà, di pace, di un fiore che spunta ancora pieno di colori forti tra le nostre mani e questi due grandi Papi sono riusciti con parole, gesti e azioni a mostrarci che possiamo lasciare le zavorre che appesantiscono per spingere i nostri passi oltre, fino a toccare con un dito il cielo e riempirci di quella energia divina che ci risana e guarisce le nostre ferite aperte.
La tenerezza e la dolcezza che Papa Francesco suggerisce di praticare, insieme a quella carità che è segno e simbolo della fede e della speranza cristiana ci stanno facendo riscoprire il cuore di un’umanità che sembrava essere scomparsa quasi del tutto celata da una ragione che s’illude di potere e volere ogni cosa naufragando poi miseramente fino implorare, quando il male deprime i cuore e distrugge i corpi, l’aiuto del mistero.
Bellezza, semplicità, sobrietà, essenzialità e amore sono come i cinque sensi che il sottile ma resistente filo conduttore unisce gli ultimi 6 papi, Giovanni XIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco e ci incoraggiano a riprendere in mano il timone che guida le nostre barche in mezzo alla tempesta confidando nella misericordia di Dio Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
I nuovi Santi, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II aprono il cammino e issano il vessillo più in alto conducendo la nostra ragione verso le mete sicure di un infinito capace di avvolgere il nostro presente elevandolo fino a toccare il mistero che possiamo solo contemplare e mai possedere pienamente.
Sarà una giornata bellissima.
San Giovanni XIII e San Giovanni Paolo II pregate per noi.
XXIII ovviamente. 😉
La mia veglia è stata in s. Maria in Campitelli, con i miei amici.
Sono rientrato da poco a casa.
Uscito dalla chiesa, ho fatto a piedi fino a s.Maria Maggiore.
La città è solitamente tranquilla.
Mi è piaciuto fotografarmi la sfilza di tende quecua sui marciapiedi dei fori imperiali.
Il pomeriggio mi sono divertito a fotografare colonne sparse di pellegrini polacchi, spagnoli e vario mondo, mi fermo in s. Stanislao dei polacchi, pungente l’acro odore dei sudori che riempie la chiesa.
Milionate di persone ancora non ne incontro.
Matteo alla veglia a Santa Maria in campitelli c’ero anche io conmmiammoglie e i miei figli. Uscito dalla chiesa sono andato in macchina e sono passato anche io a s. Maria maggiore ma – come vedi nel commento delle 23:05 – io ne ho visti tanti di pellegrini. Forse all’una erano già andati a dormire…
http://m.repubblica.it/mobile/r/fotowrap/speciali/esteri/canonizzazione-papi/2014/04/27/foto/canonizzazione_dei_due_papi_aperti_i_varchi_in_piazza_san_pietro-84563194
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/14_aprile_27/fiume-pellegrini-spietro-piazza-si-cantano-papi-santi-b915381a-cdd1-11e3-b063-6dd286e8e91c.shtml
Matteo almeno oggi.
Mattlar, ciao,
ne ho visti anche io di pellegrini,
infatti non ne ho9 negato affatto anche io
—
Sara
ma che ci’ahai ?
Serena ? no ?
mai avrei immaginato la scena,
i cardinali che vanno a prendere posto,
e lo stesso Francesco
alla fine della processione delle litanie
passano a salutare Benedetto XVI.
Tutto contribuisce alla normalità,
della presenza del vescovo emerito di Roma.
Mai, mai l’avrei immaginato,
Venerdi’ sera,
un vecchio biblista, alla Traspontina,
ci diceva,
che Benedetto ha “spontificato il papato,”
nella sua accezione paganeggiante.
Tutto è grazia
Erano le 22.30 quando a piedi ieri sera
ci spostavamo a piedi
da s.Maria in Campitelli
via dei Fori,
via Cavour,
s. Maria Maggiore,
strade tranquille
attendamenti di giovani sui marciapiedi dei fori imperiali vicino nei pressi Madonna di Loreto.
Avevo un incontro, con il mio gruppo, alle 17.30, in centro, tra le chiese delle veglie, tutti eravamo preoccupati di arrivare di molto in anticipo per non essere bloccati da fiumane di gente.
Ma tutto è andato tranquillamente,
le vie interessate dalla calca erano poche.
Per la prima volta in vita mia,
ho visto così tanti vigili romani gentilissimissimi.
Questo mi è parso un miracolo! veramente! 🙂
Caro mattlar,
chissa’ quante volte continuiamo a stare vicini e ad incontrarci…….
“Nella concordia dei due Papi Francesco e Benedetto possiamo vedere un segno del fatto che la Chiesa è più grande della sua storia travagliata e – nel tempo – matura convincimenti che le permettono un creativo superamento degli incubi del passato, tra i quali c’è quello dell’antipapa”: è un brano dell’articolo su Benedetto concelebrante con Francesco che ho scritto ieri per il “Corsera” di oggi.
Caro Luigi,
io
ero uno di quelli che avrei voluto
che il papa rinunciatario andasse a rinchiudersi
in qualche monastero agli estremi confini del mondo,
come sepolto vivo.
La storia che vedo svolgersi davanti ai miei occhi,
deride della mia paura,
e
sono felice nel vedere quel volto disteso di Benedetto, nell’inquadratura televisiva.
Io credo che le paure,
le devo attraversare tutte intere.
Nessuno può farlo al posto mio!
Ho letto con profonda condivisione il tuo articolo.
Nel blog di Maria G.
commentatori sono scandalizzati dalla visibilità
di Benedetto.
“ma come, non aveva detto che si ritirava nel nascondimento e nella preghiera?”
Già!
dalle sue parole immediate dopo la rinuncia,
pareva che Benedetto si sarebbe custodito nel nascondimento.
In realtà,
si sta vedendo,
che lui umanamente non immaginava l’evoluzione della sua vita dopo la rinuncia.
Probabilmente aveva un’idea di massima,
che era sicuramente quella di non dare immagine possibile
di una presenza che influenzi “politicamente”.
Forse essere nascosto gli pareva l’idea migliore,
invece,
alla sua venerabile età,
lo si vede evolvere nella comprensione di come può vivere
quella vita post-rinuncia.
Mi piace che costringe anche me,
continuamente a cambiare comprensione.
Ne sono profondamente meravigliato.
Per favore
Bellissima cerimonia!!
🙂
Io sono andato a messa nella mia parrocchia, come sempre. E lì è successa una cosa straordinaria: abbiamo partecipato al sacrificio di Cristo. Gesù si è fatto realmente presente con il suo corpo e il suo sangue.
Questo sì che è un “evento storico”. Rispetto al quale tutto il resto (quattro papi, mille giornalisti, un milione di pellegrini …) mi pare molto molto secondario …
Se poi vogliamo guardare alle quisquilie, mentre mangiavo ho sentito al telegiornale che Bergoglio ha detto: “sanctos esse decérnimus et defìnimus”. Farsi controllare la pronuncia del latino no eh?
Gli telefoni, Franti, e glielo dica personalmente. E magari gli faccia qualche lezione, lei che è dotto.
Dirlo a noi non cambia niente.
Infatti, Franti, l'”evento storico” di stamattina, non per caso non era un incontro a pinzillacchera, ma una concelebrazione eucaristica, e al centro dell’evento, se l’avesse seguito, c’era proprio Gesù che si è fatto carne e sangue.
I mille giornalisti e il milione di pellegrini ( e non so quanti collegati via media) possono certamente essere considerati del tutto secondari….
I quattro papi, per chi è cattolico, molto meno.
Caro Franti. Cosa vuoi e’la vocazione. Storica della citta’di Roma:accogliere milioni di persone di pellegrini e di. farli partecipare. a un grande evento”. E’la Chiesa trionfante,controriformistica e barocca. Quella che ha capito tutto della psicologia delle masse.Dai alle masse un grande “evento” a cui partecipare , un po’come i trionfi degli impetatori romani. Un tempo etano gli imperatori a trionfare oggi sono i Papi. La psicologia che muove pe masse e’la stessa! E LA citta’di Roma e’la stessa,fedele alla sua vocazione storica di grandi masse e grandi trionfi!
Questa volta condivido quanto scritto Luigi Franti alle 15,04, con il quale ho condiviso lo stesso evento storico nella mia parrocchia. E non penso che i mille giornalisti e il milione di pellegrini oggi erano a Roma per quell’evento storico. Con tutto il rispetto per tutti e per i motivi della loro presenza a Roma, ovviamente.
…quanto scritto da Luigi Franti… Pardon!
Soltanto perchè si odia un papa
mi sembra da (….)
prendere a pretesto la s. Messa,
e strumentalizzarla
ai fini del proprio disprezzo.
Arrivare ad usare la s.Messa
contro un’altra s.Messa.
Credo che sia legittimo
non stimare o non apprezzare un papa
o
odiarlo,
ma per queste emozioni di umana violenza,
usarne e piegarne il sacrificio di Gesù !!!
a proprio godimento !!!!
Beh!
non ci sono parole!!!!
“Hanno concelebrato con il Santo Padre oltre 150 cardinali e 700 vescovi, come pure il Papa emerito Benedetto XVI”: così il bollettino della Sala Stampa sulla presenza del Papa emerito.
Dell’omelia di Papa Francesco segnalo tre passi. Primo: “Sono stati due uomini coraggiosi, pieni della parresia dello Spirito Santo, e hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia”.
Secondo: “Nella convocazione del Concilio san Giovanni XXIII ha dimostrato una delicata docilità allo Spirito Santo, si è lasciato condurre ed è stato per la Chiesa un pastore, una guida-guidata, guidata dallo Spirito. Questo è stato il suo grande servizio alla Chiesa; per questo a me piace pensarlo come il Papa della docilità allo Spirito Santo”.
Terzo: “In questo servizio al Popolo di Dio, san Giovanni Paolo II è stato il Papa della famiglia. Così lui stesso, una volta, disse che avrebbe voluto essere ricordato, come il Papa della famiglia. Mi piace sottolinearlo mentre stiamo vivendo un cammino sinodale sulla famiglia e con le famiglie, un cammino che sicuramente dal Cielo lui accompagna e sostiene”.
Con tutto l’affetto discepolo, ma cosa ci hai trovato in questa due giorni di simile a un trionfo di un imperatore romano, me lo spiegheresti?
A meno che tu non rubrichi come “panem et circences” i pellegrinaggi, le processioni, ecc ecc ecc.
Al contrario, mi pare che l’atmosfera, nonostante il gigantismo dei numeri, fosse di commozione, di festa autentica e di preghiera.
Qualcosa di male in questo?
Dice Lazzaro: non penso che i mille giornalisti e il milione di pellegrini oggi erano a Roma per quell’evento storico.
E allora, per cosa c’erano andati?
Ognuno ha la sua sensibilità, ovvio, e da i suoi giudizi liberi, naturalmente.
Ma non è che in questa , diciamolo così, presa di distanza, ci sia un tantinino di snobberia ?
Cosa stupisce nel milione di pellegrini?
Siete mai andati a Sotto il monte e dato una occhiatina alla monumentale raccolta di ex voto? Mai andati a un santuario mariano di qualsiasi latitudine? Mai andati a Lourdes o a Fatima?
Eppure anche tutto quello non è il “vero evento”, visto che il vero evento è il corpo e il sangue di Cristo fra di noi in ogni eucarestia.
Noi abbiamo visto la messa di canonizzazione in televisione questa mattina e siamo andati alla messa in parrocchia questa sera.
il nostro parroco aveva messo le foto dei Papi in bella vista ha fatto una omelia bellissima.
In ogni caso la cerimonia di questa mattina mi è piaciuta moltissimo compresi i fiori e il coro, anche l’omelia molto bella.
Mi ha fatto tanto tanto piacere vedere Benedetto, tanto, cosi’ tenero e dolce che sembrava una bomboniera.
Giornata speciale e basta.
Sono stata a piazza San Pietro (in realtà, alla fine di via della Conciliazione) stamattina – gran faticata e mal di schiena che sconterò per una settimana almeno. Bisognerebbe anche guardarsi intorno “in loco”, prima di dare giudizi su per chi o per che cosa erano lì tutte quelle persone. Mi è piaciuta tanto l’omelia di papa Francesco, ma devo dire la verità: quanto mi piacerebbe leggere anche un’omelia di papa Benedetto su questi due papi santi.
Mi sono spiegato male, chiedo scusa. Intervengo poco, ma forse è meglio evitare anche quello.
@ Matteo
Se ti riferisci a me, sappi che non odio nessuno, né potrei mai lontanamente immaginare di poter odiare Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II. Ma scherziamo?
@ Lorenzo
Con “evento storico” mi riferivo alla celebrazione eucaristica, così definita da Luigi Franti. E mi sembra probabile che giornalisti e fedeli non fossero oggi a Roma per quella.
Chiedo ancora scusa per aver causato il fraintendimento.
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/roncalli-wojtyla-33760/
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/omelia-canonizzazione-due-papi.aspx
Un contributo alla riflessione:
http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=1678
Una brevissima e scontata considerazione politica : Giovanni 23^ sara’ sempre ricordato come il papa che ha osato convocare un Concilio Ecumenico dopo 400 e piu’ anni dal Tridentino, il papa polacco invece per la sua determinazione nell’abbattere il regime dei senza-Dio in Europa. Il giudizio complessivo sara’ definito dagli storici della Chiesa, la santita’ e’ invece il riconoscimento della struttura ecclesiale sulle straordinarie virtu’ spirituali dei due grandi personaggi che hanno governato il Papato romano.
Parzialmente fuori tema: dovevo una risposta a Marilisa nel post su Roncalli., anche se ormai è strasuperato. A chi interessa, ho aggiunto lì alcune considerazioni.
Usare la Santa Messa contro un’altra Santa Messa, addirittura “usare” la Transunstanziazione.
Incommentabile ciò.
Il link da me suggerito alle 21,29 può aiutare a capire. Ma quale Messa contro Messa! Buona notte, Fabricianus.
Passo e chiudo.
lazzaro non mi riferivo a te. Ho poi compreso i tuoi chiarimenti.
Lazzaro credo che siano in polemica con Franti che con lei.
Più che con lei.
http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/bagnasco-luce-alta-e-umile-due-papi-santi.aspx
Grande articolo, quello di Luigi.
“Nella concordia dei due Papi Francesco e Benedetto possiamo vedere un segno del fatto che la Chiesa è più grande della sua storia travagliata e – nel tempo – matura convincimenti che le permettono un creativo superamento degli incubi del passato […]”.
I quattro Papi di ieri – due concelebranti e due canonizzati – hanno trasmesso il messaggio che Papa Francesco aveva in mente: il messaggio, che è poi il culmine del Magistero di Benedetto XVI, della riforma nella continuità dell’unico soggetto Chiesa.
La Chiesa non avanza nella storia in modo tranquillo. È «semper reformanda»: procede attraverso riforme, spesso sconcertanti per chi le vive, e tuttavia sempre da leggere non in contraddizione ma in continuità con il Magistero precedente, perché il soggetto Chiesa che avanza nella storia è uno solo e non cambia.
Grazie Signore per il dono di questi 4 Papi!
Gran bel momento di Chiesa.
Finalmente stamattina sono riuscito a vedere il video su Rai Replay. Tutto edificante, ma non posso non rimarcare la solita incontinenza verbale dei commentatori Rai, che ha toccato un vertice tragicomico durante il canto del Vangelo in greco. Il tutto é iniziato lodando proprio la scelta del vangelo in greco. Da lì è stato un crescendo di voci, una, due, tre per un bisogno irrefrenabile di dire qualcosa. Il chiacchiericcio ha così completamente coperto il canto greco del quale si stavano tessendo le lodi. Surreale. Strepitosa la battuta di Andrea Riccardi: “Chissà Roncalli come sarebbe contento di ascoltare il vangelo in greco!”….veramente anche noi, sciagurati !
Vedere per credere, dal minuto 1:39 a 1:42 del video su Rai Replay.
Mi ero ripromesso di tenere queste considerazioni me per non guastare la festa, scrivo solo nella speranza che qualcuno degli interessati legga e ci pensi su, per evitare che simili infortuni si ripetano in futuro.
D’accordo con Fabrizio, da qualche tempo non seguo piu’ queste cerimonie religiose in tv; la logorrea parolaia dei commentatori e’ diventata assolutamente insopportabile !
La Rai-TV per le liturgie da Roma è inguardabile.
E’ da tanto tempo che non permette di seguire le liturgie che trasmette.
Per la Rai, che trasmette, i tempi della liturgia sono sempre a rischio crollo audience se non le si riempie di commenti.
Solo per questo ho la netta prefrerenza a seguire su Telepace.
D’altronde le liturgie cristiane non possono essere nello specifico della Rai,
che deve fare informazione, intrattenimento, spettacolo.
Per le liturgie cristiane si devono interessare i network cristiani.
Sat2000, non so se ha cambiato, ma ricordo che c’era sempre Boffo di mezzo con una patologia logorroica che mi ricordava il Pannella di Radio Radicale.
…ed è già in pista anche papa Paolo….
🙂
http://vaticaninsider.lastampa.it/news/dettaglio-articolo/articolo/paolo-vi-paul-vi-pablo-vi-33665/
Secondo me, potendo, la cosa migliore è seguire il CTV dal computer – se si vuole, si può escludere il commento.
Hai ragione, Matteo, Boffo chiacchierava a più non posso; mai, però, durante le liturgie, anche perché i commenti sono dedicati e non fatti da giornalisti (e pure ieri è stato così).
Rai1, beh… quasi fanno rimpiangere Vespa e Frajese, nella notte dei tempi…
Pienamente d’accordo con molti interventi.
Su Benedetto XVI vorrei aggiungere che al momento della rinuncia egli non sapeva chi sarebbe stato il suo successore e in un certo senso rimandava a lui la definizione del suo ruolo di papa emerito.
Se il successore avesse preferito “chiuderlo” nella clausura lo avrebbe fatto senza difficoltà, ma dato che papa Francesco lo ha invitato a partecipare a diverse manifestazioni pubbliche …
La definizione di San Giovanni Paolo II come “il Papa della famiglia” è straordinaria. E straordinario è stato papa Francesco a “sottolinearlo mentre stiamo vivendo un cammino sinodale sulla famiglia e con le famiglie, un cammino che sicuramente dal Cielo lui accompagna e sostiene”.
Posso aggiungere che più di una persona hanno avuto la sensazione che i santi pontefici ieri a San Pietro fossero quattro?
@lorenzo 28 aprile 2014 @ 10:15
A tutto c’è un limite!
Io non ho bisogno di riempire il calendario di papi santi.
Ci sono milioni di santi sconosciuti e che non sono stati portati agli altari.
Lasciamoci tra questi anche i papi. Ora credo che basti.
A meno chè, la canonizzazione sia soltanto la mera giustificazione, di una approvazione umana, della quale chi si è cristificato non ha assolutamente bisogno.
Come penso di Paolo VI, di Romero, e quanti altri….
—–
poi….
a Lazzaro
mi hai frainteso che io ti fraintendessi che essi….
🙂
anche tu sei bravo a fraintendere 🙂 e a crearti problema! 🙂
Sì mat, capisco il senso della tuo osservazione.
Ma non dipende da noi, come tu sai, stabilre se basti o no…
Una volta avviate, queste cause di beatificazione marciano con le loro gambe.
E comunque, decide la Chiesa.
Che è sempre una gran bella cosa.
IL gesuita che fa il Papa e il Papa che fa il gesuita.
Bellissima intuizione di Andrea Monda: leggete!
http://andreamonda.it/
Di solito seguo il Papa su sky (per chi ce l’ha) parlano tanto anche loro ma si sopportano bene.
Mah Mattlar sicuramente Ratzinger è uomo dal forte senso del dovere, però non so non è che è gesuita è che è davvero persona speciale, ieri è stato accolto con grande affetto e chi lo ha accusato negli anni passati (qualcuno ricorda Valli e la statua che portavano in giro quando ricorse alla passerella?) dovrebbe chiedere scusa a vederlo lì tranquillo e un po’ in disparte. Ha sempre detto che il potere è servizio e lo ha dimostrato con la sua vita.
http://www.lastampa.it/2014/04/28/italia/cronache/quellabbraccio-fraterno-con-ratzinger-apre-lera-della-coabitazione-solidale-wlMq72kUb6AkUcmlpFXIyI/pagina.html
@ Matteo
Grazie per il complimento! 🙂
Sara1, concordo come sempre, Monda ha dato una lettura creativa e originale, ma non ricordo Valli e la statua…
Il papa trasportato sulla pedana mobile e spinto dai sediari pontifici sembra una statua portata in giro per essere mostrata alla folla. C’è qualcosa di idolatrico, di papolatrico, in quell’uomo issato sul “carrelletto”. Se quella di papa è davvero una funzione di servizio, perché smentirla così platealmente e proprio in occasione delle celebrazioni più solenni? Il pastore è uno che cammina alla testa e accanto al suo gregge. Il pastore non si fa trasportare su una lettiga, come un principe o un faraone. L’abolizione della sedia gestatoria ha un significato.
Se davvero, come dice il Vaticano, il papa sta bene, farlo trasportare da qualcuno è un gesto che stona e che ha una valenza profondamente anti-conciliare. Ha il gusto di un ritorno al papa re, al sovrano che domina sulla folla e che si distacca dal resto dell’umanità.
Si dirà: ma già Giovanni Paolo II usò la pedana mobile e nessuno disse niente. È vero, ma papa Wojtyla stava male, non riusciva più a camminare, e quel trasportarlo apparve a tutti un aiuto necessario per un pastore che, alla fine del suo mandato, non voleva comunque rinunciare a stare tra la gente. L’immagine di Wojtyla sulla pedana non aveva niente di papolatrico perché le condizioni fisiche di Giovanni Paolo II legittimavano l’uso di quello strumento.
Infine un dettaglio. A bordo della pedana Benedetto XVI ha comunque impugnato il pastorale. Mentre Giovanni Paolo II doveva farne a meno, perché era costretto a reggersi al corrimano, papa Ratzinger si è lasciato trasportare reggendosi con una mano e impiegando l’altra per impugnare il pastorale. Il che ha qualcosa di contraddittorio. Il pastorale è un bastone che si chiama così perché serve al pastore per aiutarsi a camminare. Ma se il pastore si fa trasportare, a che gli serve il pastorale?
Benedetto XVI sulla pedana mobile, spinto dai sediari, sembrava una statua, e le statue non camminano accanto alla gente. Le statue si fanno ammirare. Una statua che sta su un piedistallo può essere bellissima, ma è inevitabilmente lontana dalla gente.
http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=598
Ieri mi è tornato in mente.
Sarebbe meglio non riesumare più questa schifezza orrenda di articolo di Valli. Spero solo che se ne vergogni.
Concordo con Rosa…
Valli non è certo anti Bergoglio, anzi.
Lui ha semplicemente registrato quello che finora altri hanno taciuto.
Come me è preoccupato dello stato di salute di Francesco.
Magari è solo una boutade, ma indubbamente il senso che quanto segnala circa il non uso del Pastorale e l’incedere non proprio plastico è cosa visibile specie negli ultimi tempi.
Valli giustamente si chiede se chi supporta Francesco nel backstage stia nascondendo qualcosa alla maniera curiale old style.
In ogni modo e a scanso di equivoci una preghiera in più per Francesco non guasta.
Nino, non hai letto bene. Questo è un vecchio articolo di Valli su Benedetto XVI, scritto nel 2011. La frase più insultante, che Sara1 non ha riportato, è in coda all’articolo: “Giovanni Paolo II, alla fine della sua vita, quando si lasciava trasportare era l’icona della sofferenza e al tempo stesso del coraggio. Benedetto XVI, sorridente e apparentemente integro, con tanto di pastorale in mano, assomiglia invece a una divinità pagana, alla quale occorre rendere omaggio. “
Rosa scrive,
2 maggio 2014 @ 11:32
Ok, hai ragione ho preso lucciole per lanterne.
Bye
Una sola parola per l’articolo di Valli: indecoroso.