Avevo appuntamento con Albularius sabato alle 10 agli Orti Farnesiani. L’intensità di scambio attestata dalla foto l’abbiamo raggiunta un poco alla vota. Albu è venuto al luogo e all’ora concordati ma ha fatto pesare gli otto giorni di attesa. Nei commenti i pesamenti.
Due chiacchiere con Albularius agli Orti Farnesiani
15 Comments
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Qui Albu guarda dall’altra parte come non mi conoscesse.
– Buongiorno Albu. Hai visto che bella giornata?
– Nata.
– Ora racconta qualcosa tu.
– Conta osa tu.
– Albu fai attenzione: per l’ultima foto vedi di guadare la camera…
– Amera…
Caro Luigi, ora traduci tutto in latino.
Mi ricordate questi due…
http://images2.corriereobjects.it/methode_image/2015/02/11/Speciali/Foto%20Gallery/01-00152175000016h.jpg
Antonella non ho tempo per tradurre. Ma posso spiegare il nome Albularius, almeno a te che non ne hai bisogno: albus, bianco; larus, gabbiano. Ho aggiunto una “i” per attrazione verso Georgius Marius.
Chi fa il reportage fotografico?
Sono i miei fotografi personali. Scarrozza chi può, dice un proverbio recanatese.
Che belle foto, ma è vera quella gabbianella ? Non è finta, tipo imbalzamata no…(?)…Che bella la Urbe vista da lassù, mi sembra che da lontano si scorga la Torre delle Milize presso i Mercati di Traiano e la chiesa di San Lorenzo, magnifica inglobata nel tempio di Antonino e Faustina…mamma che spettacolo la nostra Roma
Ohhh, Tonizzo, che belli Al Bano e Romina…
Belle foto davvero, Luigi. Da come ti risponde l’albularius, sembrerebbe però un pappagallo.
Magnifica vista su Roma.
Bravo Luigi, ormai stai avviandoti sul cammino di santità, novello San Francesco..
Eh si, di primo acchitto la gabbianella sembrerebbe imbalsamata, ma, ad un’attenta osservazione si può notare un autentico sguardo di sfida, come dire :” cambia aria bello, come te’ chiami ? Luigi? Ecco, vedi de’ sloggia’ che sto’ posto è mio! ” .
Una vera minaccia insomma tant’è che i passerotti, battuti in ritirata sono scomparsi quasi del tutto mentre gabbiani, piccioni, ed ora pure i pappagalli giganti, tropicali,mai visti prima, da veri bulli spadroneggiano indisturbati,padroni assoluti del cielo e della terra di Roma, ma credo di ogni città ormai. Colpa dei cambiamenti climati chissà…anche questo è un segno dei tempi. Fortuna posso ancora godere delle mie belle rondini che puntuali, da oltre vent’anni, dimorano sotto la mia gronda così vicine vicine da poterle toccare e viveredel garrulo nido giorno dopo giorno, dall’arrivo alla partenza dei nuovi nati. Ridotte al lumicino, quasi in estinzione, me le tengo ben care: un dono. Belle, belle le rondini che accompagnano le mie calde solitarie estati.
Prima facevano il nido anche nel loggiato di casa mia.