Mezza giornata di turismo nell’incanto di Valencia, in coda alla visita del papa. Ne approfitto per mandare agli amici del blog due cartoline. La prima rappresenta una pietra d’angolo dietro il Miguelete, la torre che domina la facciata della cattedrale. Ho girato a lungo intorno al fascinoso edificio in cerca di un’erma, una stele o una pietra delle fondamenta che possa essere stata tempio di Diana, chiesa visigota, moschea, chiesa del Cid Campeador e di donna Jimena, di nuovo moschea e di nuovo chiesa (vedi post dell’8 luglio) e mi figuro d’averla trovata per l’appunto dietro il Miguelete, dov’esso si raccorda con un angolo rientrante all’edificio. La dedico ai cultori del meticciato di civiltà, ai quali forse potrei apparentarmi. E in primis al patriarca Angelo Scola, che ha proposto quel motto d’epoca. – La seconda cartolina ritrae le due catene del porto di Marsiglia, che vedi appesi alla parete di destra e a quella di fondo della “Cappella del santo Caliz”: furono tagliate e asportate dagli aragonesi con un atto di pirateria nel 1423 e qui appese come reti da pesca ad asciugare e come… ex voto! Beato quel tempo in cui ci si assaliva tra cristiani e si lodava Dio per la buona riuscita dell’assalto, che voleva dire – ovviamente – rapina e fraterno scannamento. Questa cartolina la dedico a quelli che sanno vedere gli aspetti negativi della modernità, senza dimenticare quelli positivi.