Si può fare peccato trascorrendo “una quantità di tempo sproporzionata nel leggere quotidiani e giornali, nel guardare la televisione e nell’utilizzare internet”: l’avrebbe affermato il cardinale James Francis Stafford, penitenziere maggiore, durante la celebrazione penitenziale comunitaria che si è tenuta per la prima volta in San Pietro in questo martedì santo. Povero me, mi viene da pensare, badando al mestiere che faccio. E mi torna all’occhio il fare sornione del migliore cardinale Biffi che durante il congresso eucaristico di Siena del 1994, dov’era legato papale, durante una conferenza stampa ci diceva: “La vostra professione non vi aiuta certo a salvare l’anima”. I preti – ma non tutti – hanno questo di curioso, che ritengono di sapere dov’è Satana (vedi sopra, 6 aprile) e dov’è il peccato, come se fosse possibile assegnare qualcosa come un domicilio coatto a ogni mistero.