Ventenne ricciuta parlava a un ragazzo al semaforo girata verso il sole. Come lucevano i suoi occhi.
Donna girasole
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Ventenne ricciuta parlava a un ragazzo al semaforo girata verso il sole. Come lucevano i suoi occhi.
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Luigi, lasciami cliccare “mi piace”. 🙂
E non si era accorta che il biondino era un datato maschietto con la barba lunga e le stava facendo l’occhietto perchè era contro sole, e lei non se n’era accorta.
Le mancavano gli occhiali e gli occhi luccicavano perché le era entrato un moscerino e non sapeva come fare a levarselo, però in effetti era un pezzetto di trucco che si era spostato e le dava fastidio.
p.s. i ricci erano falsi perchè si era messa i bigodini la mattina
Eugenio Montale , da “Ossi di seppia”
“Portami il girasole ch’io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l’ansietà del suo volto giallino.
Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.
Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza.
Portami il girasole impazzito di luce.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché quattro occhi vedon meglio di due;
ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
perché le sole pupille, seppure offuscate,
erano le tue.
(E. Montale, grazie Discepolo per l’ispirazione)
Ma caro ventenne ricorda: “Per ogni ricciu ti caccia ‘nu capricciu, la donna riccia non la vogghiu noooooo!!!” (Grazie a Mimmo Modugno)
Si potrebbe continuare all’infinito, ora, con Montale,
“Girasole”, “Clizia” (la ninfa innamorata di Apollo e trasformata in fiore) lui chiamerà, in una certa fase della sua vita, la donna assente, remota, “angelo o procellaria” , possibile figura di salvezza, colei che guarda la luce:
“…guarda ancora
in alto, Clizia, è la tua sorte, tu
che il non mutato amor
mutata serbi.”
Vent’anni.
Troppo bello.
(E se venisse prima la vecchiaia e poi la gioventù allora sai che sfizio…)
Può un semaforo rosso farti piacere? Sì, se sei con il tuo amore, no, se stai andando a trovarlo. Può un semaforo verde dispiacerti? Sì, se sei con il tuo amore, no, se stai andando a trovarlo. Una specie di cartina tornasole del sentimento.
“Come lucevano i suoi occhi”:
proprio così me la immagino la Clizia, la “donna girasole” di Montale.
Mi capita ogni giorno di passare davanti alla casa antica, misteriosissima, ricca di nomi da leggenda, dove lei dimorava quando era a Firenze. Di là da un muro, il giardino. Ed ecco che vedo lei, come la ricorda Montale, “sulla chaise longue / della veranda / che dava sul giardino / un libro in mano forse già da allora / vite di santi semisconosciuti / e poeti barocchi di scarsa reputazione / …”
Così la ricorda, e “il ricordo è un pezzo di eternità / che vagola per conto suo”.
E “poiché la vita fugge…/ dove potremo occultare, se tentiamo / con rudimenti o peggio di sopravvivere, / gli oggetti che ci parvero / non peritura parte di noi stessi?”
IL “girasole” è vanitoso e desideroso. Segue sempre il suo sole, con attenzione, non lo perde mai di vista, è sempre di fronte a lui.
Originario dell’america centrale, si fa anche un thè, contro la febbre. Per chi ha il motore diesel, invece con il suo olio, si può fare anche il carburante a casa per l’auto, mescolando per ogni litro di olio 0,20 lt di metanolo e 3,5 gr di soda caustica. Il tutto mescolato per 1 hr a 50 gradi di temperatura fornisce un ottimo diesel che dopo averlo depurato dalla glicerina che si deposita sul fondo si mette nel serbatoio. Il costo è poco meno di quello ufficiale ma almeno non inquina, il motore gira meglio e non si è contribuito a rimpinguare con tasse e accise i pescecani che ci fanno le guerre e le migrazioni clandestine.
Vedi il buon Dio che ci ha regalato ?
Ubi humilitas
“se venisse prima la vecchiaia e poi la gioventù”
ma c’è un racconto, da cui poi è stato tratto un film (adesso non ricordo il titolo) che parla proprio di un uomo che nasce vecchio e poi man mano diventa giovane: da bambino invece di giocare sta seduto tutto raggrinzito vicino al fuoco, poi diventa da adolescente prudenteposato e saggio, poi da adulto vigoroso, poi da vecchio .. addirittura estroso , sventato e pieno di energia! infine da vecchissimo diventata come un bambino di tre anni.. così la parabola si chiude!!!!
il cerchio è sempre lo stesso sia percorso in senso orario che anti-orario.
MC
il racconto è di Francis Scott Fitzgerald e il film si intitola
“Lo strano caso di Benjamin Button”
MC
La donna girasole Clizia era quasi trentenne quando Montale la conobbe.
E non era ricciuta. Della mitologica ventenne ricciuta girata verso il sole al semaforo, e del ragazzo, quante cose vorrei sapere…
Fiorenza erano nella luce e altro non seppi.
Hai saputo, dunque, l’essenziale. Come sempre.
Stavo dimenticando che sapere quello – e soltanto quello- basta.
“La donna bionica, la donna perfetta, la donna esplosiva, la donna cannone, la donna del lago, la donna senz’ombra, la donna scimmia, la donna perduta,la donna del fiume, la donna giusta,la donna gravida, la donna del ritratto, la donna misteriosa, la donna lupo, la donna è mobile, la donna del treno, la donna in bianco.” – Ma la donna girasole ancora non l’ho trovata.
Perchè a Luigi interessa la donna girasole ? Ah…perché lui pensa di averne bisogno e spera che la donna possa girargli intorno…. mica male però….. altro che sultani ed emiri basta essere vaticanisti.
Loro son pratici, a furia di girare, girare sempre intorno al papa gli sarà venuta voglia di avere qualcuno che giri intorno a lui. Bella pensata.
Chissà perchè tutti e due pensano di essere il sole.
Sulla curiosità – che a volte anima anche me- di voler sapere ciò che non è “essenziale”.
Ho trovato in Montale- rileggendolo, ora, in cerca di Clizia- una breve e sottile considerazione sulla “grave torpidezza mentale” di quei critici curiosi che si facevano tante domande a partire dai suoi versi.
“La critica -diceva- si comporta come quel visitatore di una mostra che, guardando due quadri, per esempio una natura morta di funghi o un paesaggio con un uomo che passa tenendo un ombrello aperto, si chiedesse: Quanto costano al chilo questi funghi? Sono stati raccolti dal pittore o comprati al mercato? Dove va quell’uomo? Come si chiama? E l’ombrello , è di seta vera o di seta-gloria?”
(E.Montale, Varianti e autocommenti, in L’opera in versi, Einaudi1980,
p.967)
E, già che sono in vena di indicazioni bibliografiche:
i primi versi di Montale che avevo citato (“…guarda ancora / in alto, Clizia, è la tua sorte”) dirò (per chi -se esiste- conosce poco Montale) che sono tratti da “La primavera hitleriana”( in “La bufera ed altro”): una primavera “piagata”. Il richiamo alla figura volta verso la luce si leva da una Firenze che è teatro di un senso di cosmica incombente tragedia. E’ il maggio del 1938, e Hitler sfila per Firenze con Mussolini:
“Da poco sul corso è passato a volo un messo infernale
tra un alalà di scherani”.
Gli altri versi che citavo sono stati scritti molti anni dopo e sono tratti dalle poesie “Clizia nel ’34”, del 5 gennaio 1980, “Interno/esterno” del 1976, e, infine, “Poiché la vita fugge”, del 20 gennaio 1980. Montale muore nel 1981: scriveva, dunque, queste cose su Clizia negli ultimi mesi della sua vita. Non la vedeva dal 1939, da quando lei (Irma Brandeis), ebrea, fu costretta a lasciare definitivamente Firenze e tornò in America. Ma, davvero, ” il ricordo è un pezzo di eternità”.
Ecco, vi ho dato alcune di quelle indicazioni fatte per i “critici curiosi” di cui parlavo prima. Scusatemi. Ma, quando si ama qualcosa, si ha voglia di parlarne.