Don Rigoldi dal pronto soccorso dell’ospedale da campo

“Io sto da sempre nel pronto soccorso dell’ospedale da campo e lì resterò ma dico che la Chiesa non può essere tutta e solo un ospedale da campo. Francesco è bravissimo, sono felice che sia Papa, ma c’è altro da fare oltre che chiuderci a curare i feriti e gli intossicati”: così don Gino Rigoldi in un’intervista che gli ho fatto per il Corriere di oggi che la pubblica a pagina 20 con il titolo: La mia Chiesa? Deve fare politica pensando a diritti come casa e lavoro.

9 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Da Mario Danieletto ricevo questo messaggio:

    Preg.mo dott. Accatoli, ho letto con molto interesse l’articolo apparso sul Corriere di oggi sul pensiero di Don Gino Rigoldi. Finalmente un sacerdote che amplifichi l’idea della vita.
    Se la vita è un dono di Dio il nostro primo dovere è quello di valorizzarla e di gioirne nel rispetto dei valori della fede. Moderiamo questo ricorso continuo al momento della sua fine, all’esaltazione dei nostri comportamenti in funzione della morte. Nella Salve Regina la vita viene definita “ una valle di lacrime”. E da quando Dio ci ha depositato in un mondo di dolore per essere purificati dalla sofferenza quale mezzo di redenzione?
    Dio ci ha dotato fin dalla nascita dei mezzi e dei valori spirituali e morali per promuovere la nostra vita. Dipende dalla nostra forza e dalla nostra determinazione realizzare questo obiettivo, cercare di essere felici, ringraziandolo per tutto ciò che ci ha elargito.
    Solo di fronte ad eventi più grandi delle nostre forze ci è consentito di ricorrere a Lui con la preghiera intesa come implorazione, per il resto Dio non ha un call center, e la preghiera non può essere che un dialogo di amore.
    Un amore che come dice papa Francesco è infinito in Dio, tralasciando peraltro a mio avviso un monito sulla perfetta giustizia di Dio. L’amore e la comprensione non possono essere disgiunte dalla giustizia, altrimenti le aperture diventano fuorvianti.
    E’ meraviglioso il pensiero di Don Rigoldi sulla sostituzione del Crocefisso con l’immagine della Resurrezione. Con amicizia, nel segno della fede, Mario Danieletto

    4 Dicembre, 2016 - 16:37
  2. Andrea Salvi

    Don Rigoldi ha ragione: ho avuto modo di sentirlo direttamente in una conferenza e mi è molto piaciuto anche per il suo modo diretto di comunicare. Ma accanto al problema delle poverta’ materiali esiste anche un altro problema, ben esemplificato dal film “la teoria svedese dell’amore” – (che credo si possa trovare nel web forse rai3doc) : l’individualismo esasperato verso cui la civilta’ occidentale sta lentamente scivolando e questa è una povertà che merita altrettanta attenzione quanto le altre poverta’

    4 Dicembre, 2016 - 17:46
  3. roberto 55

    E’, don Gino Rigoldi, una grande figura della nostra Chiesa: che ti risulti, Luigi, opera sempre al “Beccaria” ?

    Buona serata a tutti !

    Roberto Caligaris

    4 Dicembre, 2016 - 19:15
  4. maria cristina venturi

    Ho sempre detto, da medico , che la metafora della Chiesa odierna come “ospedale da campo” non e’ una buona metafora. sono contenta che anche un prete come don Rigoldi la pensi così .
    la Chiesa non può “ridursi” ad essere un ospedale da campo perchè non si tratta solo di curare persone ferite, ma soprattutto di salvare l’anima a TUTTI, o almeno a più persone possibile, facendole partecipi della grazia di Gesù Cristo.
    in un ospedale da campo non entrano le persone che non hanno bisogno di cure, non entrano i sani, l’ospedale da campo è solo per chi è in grave pericolo di vita.
    ma la Chiesa , ci è stato detto è una realtà ecumenica ed inclusiva: non può essere solo attenta ai feriti gravi.
    uscendo di metafora: nel Sinodo della famiglia l’attenzione si è focalizzata solo sui divorziati risposati. Sembra che solo loro siano degni di attenzione e di “accompagnamento”. ma nella Chiesa ci sono anche tanti coniugi, non divorziati, che magari con sacrifici e a denti stretti portano avanti il loro matrimonio seguendo la parola di Gesù che il matrimonio è indissolubile.
    La Chiesa non può snobbarli, trascurarli o addirittura ( è successo! ) ridicolizzarli!
    nella foga di curare solo i feriti gravi di lasciano da parte tutti gli altri.
    come se il Buon pastore lasciando le 99 pecorelle per cercare quella smaritta, se ne fregasse della sorte delle 99 e poi le trovasse tutte morte, solo perchè è andato a cercare la smarrita e se ne è fregato delle 99 non smarrite.

    4 Dicembre, 2016 - 19:43
  5. Lorenzo Cuffini

    Cara Maria Cristina: così come il Buon Pastore non risulta da nessuna parte che “se ne freghi” delle 99, così la Chiesa “non se ne frega affatto di tutti gli altri”, per curare solo i feriti.
    Piuttosto, vedo la stessa vecchia storia: “tutti gli altri”, di cui sarebbero immagine le 99, bulimici di attenzione, parole di elogio, considerazione e medaglia al merito appuntate sul petto..ma che, scherziamo? Si sentono trascurati? Pace: si diano una svegliata. Hanno la chiesa a loro disposizione, hanno i sacramenti, la PArola, Cristo: hanno tutto. Che si vuole ancora?
    Non basta loro? Amen.
    La vecchia storia dei fratelli maggiori della parabola: vittimisti, piagnoni e rancorosi.

    4 Dicembre, 2016 - 20:31
  6. Lorenzo Cuffini

    Quanto alla metà dei crocifissi che don Rigoldi vagheggerebbe di far sparire per sostituirli con piu’ energizzanti immagine di Gesùrisorti, vecchia storia pure quella.
    La sconsiglierei vivamente.
    Il crocifisso sta bene al centro, la’ dove deve stare.
    Il linguaggio che parla lui è l’unico che puo’ essere inteso da qualunque uomo.
    La Risurrezione è il fondamento di tutto, ovvio.
    Però io non saprei che farmene, onestamente, di un Dio che mi garantisce salvezza eterna ma, per l’intanto, mi molla quattro a zero nella nitta della sofferenza da cui si chiama fuori.
    Naaaaaaa, caro don Gino. Meno male che c’è Cristo CROCIFISSO e risorto.
    🙂

    4 Dicembre, 2016 - 20:36
  7. Luigi Accattoli

    A Roberto. Don Gino è sempre cappellano del Beccaria. Lo è dal 1972: da 44 anni.

    4 Dicembre, 2016 - 21:03
  8. roberto 55

    Grazie, Luigi !
    ‘Notte a tutti (domani leggerò i risultati del referendum).

    Roberto Caligaris

    4 Dicembre, 2016 - 22:38
  9. picchio

    mi sembra che don Riboldi sia contro l’immagine dell’ospedale da campo, ma che poi alla fine lui e il papa dicano le stesse cose.Quante volte il papa ha parlato del lavoro e della disoccupazione che toglie all’uomo persino la dignità..Nel discorso ai movimenti popolari è andato anche molto oltre..
    cristina vicquery

    5 Dicembre, 2016 - 13:39

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