Don Luigi: è una grazia il fatto che io respiri ancora con voi

Don Luigi Sala, vicario parrocchiale a Macherio (Monza – Brianza), è stato in ospedale per il Covid 19 dal 13 marzo al 19 giugno e ha narrato la sua lunga convivenza con la prossimità della morte nell’omelia del 30 agosto, solennità di San Cassiano, patrono del paese, in occasione della quale i parrocchiani hanno festeggiato il suo 45° di messa. Nei commenti riporto passaggi dell’omelia pronunciata da don Luigi con respiro affannoso, tra la commozione di tutti.

7 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Vi devo la vita. Don Luigi 1. Oggi se sono qui con voi è merito vostro: “vi devo la vita” perché il Signore ha accolto la vostra preghiera per me. Grazie a tutti: a Lui, ai confratelli sacerdoti, a tutte le persone, nessuno è escluso, che hanno pregato tanto e che mi sono state vicini in tanti modi. Un grazie particolare all’ospedale di Legnano e di Cuggiono dove ho visto una competenza e capacità di lavoro professionale dei medici, degli infermieri e di tutto il personale davvero encomiabili, accompagnate da una grande attenzione nelle relazioni, in quella situazione difficile e complessa nella quale mi trovavo a vivere tra la vita e la morte.
    In questa avventura del Covid-19 ho capito due cose, che sono veramente importanti nella vita: la fiducia in Dio e le relazioni. Non siamo padroni delle cose e del mondo, non lo siamo neanche della nostra vita, il virus me lo ha mostrato chiaramente. La morte l’ho avvertita vicina, vicinissima e in quell’istante ho avuto la consapevolezza della presenza di Dio come di un Padre che era lì a sostenermi e di una moltitudine di persone che mi aiutavano con la preghiera […]. Ero pronto a qualsiasi richiesta: “Sia fatta la tua volontà” o Signore!

    2 Gennaio, 2021 - 19:48
  2. Luigi Accattoli

    Tutto è dono. Don Luigi 2. Noi cristiani siamo chiamati a portare la luce nella vita delle persone: “Io sono la luce”, dice Gesù […]. Ogni volta che leggo il Salmo 118: “Nell’angoscia ho gridato al Signore, mi ha risposto il Signore e mi ha tratto in salvo” (v 8); “Il Signore mi ha provato duramente, ma non mi ha consegnato alla morte” (v 16 ); “Non morirò, resterò in vita e annunzierò le opere del Signore” (v. 17); ogni volta ritrovo la paternità di Dio e l’invito a essere luce di Cristo.
    Tre cose dovremmo imparare da questa pandemia. La prima è smettere di “usare” le cose, le persone, il mondo, ma provare ad ascoltarle, contemplarle, rispettarle e dialogarci. La seconda è vivere la fede in relazione, e non più in maniera individualista […]. La terza è imparare che tutto è dono. Il fatto che io oggi respiro ancora con voi è un regalo, una grazia che le vostre preghiere – insieme ai medici e agli infermieri – hanno strappato al Signore.

    2 Gennaio, 2021 - 19:48
  3. giuseppe vettori

    “Tutto è grazia”.
    (Bernanos, Diario di un curato di campagna, 1936).

    3 Gennaio, 2021 - 10:20
  4. Lorenzo Cuffini

    COVID, L’ESPERIENZA DELLA MALATTIA: DAL MALE PUÒ RIFIORIRE IL BENE

    “Nel suo blog, il giornalista Luigi Accattoli sta raccogliendo storie di persone colpite dal Covid e che hanno lasciato una frase, un gesto, un segno agli altri. Storie di amore, di solidarietà, di dedizione, di altruismo”.

    Questo l’articolo datato 30 dicembre 2020 e pubblicato su https://www.superabile.it/ il portale INAIL sulla disabilità e malattie: https://www.superabile.it/cs/superabile/sportelli-e-associazioni/20201030-accattoli-esperienza-malattia.html

    4 Gennaio, 2021 - 18:45
  5. Il Signore scrive diritto sulle righe storte.

    4 Febbraio, 2021 - 0:44

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