L’altro ieri, 21 gennaio, Francesco ha autorizzato la pubblicazione del decreto che riconosce “il martirio del Servo di Dio Giovanni Fornasini, Sacerdote diocesano [di Bologna]; nato il 23 febbraio 1915 a Pianaccio di Lizzano in Belvedere (Italia) e ucciso, in odio alla Fede, a San Martino di Caprara (Italia), il 13 ottobre 1944”. Don Fornasini è tra le figure del mio volume “Nuovi martiri. 393 storie cristiane nell’Italia di oggi”, San Paolo 2000. Puoi leggere qui il suo profilo. Ne riporto un brano nel primo commento.
E’ martire don Giovanni Fornasini: liberateli e fucilate me
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Lascio ai parrocchiani il mio appuntamento in Paradiso. Il 23 agosto 1944 don Giovanni salva dalla fucilazione 18 ostaggi, dicendo al comandante tedesco: “Liberate questi uomini che hanno famiglia e fucilate me che non ho nessuno”.
Sicuro di andare incontro alla morte, due settimane dopo quell’offerta sacrificale, fa testamento, il giorno della natività di Maria, l’8 settembre. “In nome di Gesù Cristo. Amen” è l’intestazione solenne di quel testo, che termina così: “Lascio ai miei buoni parrocchiani questo ricordo: rispetto e amore a Dio, al papa, ai sacerdoti, carità fraterna, aborrizione del peccato, e… il mio appuntamento in paradiso”.
Quando le rappresaglie degenerano in stragi di intere comunità, don Giovanni corre a Bologna, dal cardinale arcivescovo, per ottenere aiuto. Ed è ancora nel capoluogo, in attesa del lasciapassare tedesco, quando gli arriva la notizia che la sua parrocchia è stata devastata, le case incendiate, la popolazione mitragliata. Ritorna sulla montagna senza il lasciapassare e si dedica a seppellire i morti.
Moltitudine di martiri. Mia riconoscenza ai Papi Wojtyla, Ratzinger e Bergoglio per il generoso riconoscimento del martirio contemporaneo, grazie al quale noi italiani abbiamo ormai uno stuolo numeroso di testimoni della fede del nostro tempo proposti alla venerazione comunitaria. Ne ricordo alcuni: martiri di mafia (Pino Puglisi e Rosario Livatino), martiri dell’aiuto agli ebrei (Odoardo Focherini e Giuseppe Girotti), martiri della violenza nazista (Josep Mayr Nusser, Teresio Olivelli, Giovanni Fornasini) e partigiana (Rolando Rivi), martiri della missione (Francesco Spoto, Mario Borzaga, Leonella Sgorbati, Cosma Spessotto), martiri della carità (Maria Laura Mainetti), martiri della dignità della donna (Antonia Mesina, Teresa Bracco, Pierina Morosini).
Rif. 10.48 – Riconoscenza ai papi
Nel segno della riconoscenza è anche il riconoscimento del filo di continuità sostanziale tra le guide della Chiesa, tutte attente a indicare tempestivamente esempi di santi, quelli soprattutto appena passati nel setaccio della storia violenta e complessa.
“E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli” (Lc 22, 32)
“Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Che cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi dei re! E allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, anche più di un profeta. Egli è colui, del quale sta scritto:
Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero
che preparerà la tua via davanti a te.
In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono (Mt 11, 7-12). Il potere è spesso in lotta col vero e cerca di impadronirsene.
Nel messaggio per le comunicazioni sociali il papa ha riconosciuto che persone attente si avvedono dell’uniformismo dei media, elogiato chi scova voci libere e originali e dà voce alle esperienze, intuizioni, difficoltà, ai bisogni, di ciascuno. Facendo emergere un mondo ricchissimo. Cercare il nocciolo del problema, per esempio la libera, fin dalla scuola, ricerca umana autentica e la condivisione. In un mondo dove la conquista del potere si fa sempre più subdola e manipolativa.
https://gpcentofanti.altervista.org/il-potere-oggi/